UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
SCIENZE PEDAGOGICHE
DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO
A.A. 2010/11 - I SEMESTRE
Dott.ssa Angela Fiorillo
LA SINDROME DI JACK
SMARRIMENTO COGNITIVO SEQUENZIALE
I BAMBINI CHE SI PERDONO NELLE SEQUENZE
LA SINDROME DI JACK
SOMMARIO
1. ORIGINI E FONTI
2. IL QUADRO SINDROMICO
3. LA DIAGNOSI/VALUTAZIONE
LA SINDROME DI JACK
Sindrome di Jack (dal racconto Jack Frusciante
è uscito dal gruppo, di Enrico Brizzi):
Disturbo specifico
o
primario
essenziale
LA SINDROME DI JACK
Ambito:
Pratica clinica di educatori, insegnanti, genitori e
professionisti del comportamento umano.
Scenario di pertinenze :
“Pedagogia popolare” di J.Bruner
“Didattica popolare” di P. Crispiani.
J. Bruner, La cultura dell’educazione, Harvard 1996, Feltrinelli, Milano 1997.
P. Crispiani, Didattica cognitivista, Armando, Roma 2004.
LA SINDROME DI JACK
OPZIONI EPISTTEMOLOGICHE
Clinicità:
Modalità di lavoro connotata dagli attributi di:
 sensibilità alla individualità dei casi,
 natura empirica delle rilevazioni,
 vocazionale ecologia del globale approccio ai casi.
 specificità delle situazioni valorizzazione della singolarità o
eccezionalità (legge dei piccoli numeri)
 Non generalizzazione delle regolarità o tendenze generali (legge
dei grandi numeri).
P. Crispiani, Pedagogia clinica, Junior, Bergamo 2001.
Cfr. Stengers I., “Perché non può esserci un paradigma della complessità”, in
Bocchi G.-Ceruti M., La sfida della complessità, Feltrinelli, Milano 1985, pp.
61-83.
LA SINDROME DI JACK
Transdisciplinarità:
(Paradigma epistemologico avanzato principalmente da
E.Morin )
Assetto delle relazioni disciplinari connotato da deboli confini
e da fasce di sovrapposizione tra i saperi, tra analisi e quadri
concettuali di natura neurobiologica, neuromotoria,
neurolinguistica, pedagogica, psicologica, ecc.
E. Morin, La testa ben fatta, Seuil 1999, Cortina, Milano 2000
LA SINDROME DI JACK
Studi di caso
Condotti come osservazione e valutazione globale sia
sincronica che diacronica dello stato funzionale di oltre
trecento soggetti in età scolastica (da 5 a 18 anni), analizzati
singolarmente.
Grande quantità di esperienze osservative più massive
condotte nelle scuole e nelle sedi formative anche di adulti.
LA SINDROME DI JACK
Attenzione ai fenomeni qualitativi
e
Assunzione di procedure qualitative di analisi (narrative,
descrittive, comparative anziché indagini di natura
quantitativa, misurativa o psicometrica)
diversità più che minorità
categoria del disordine funzionale più che del deficit
LA SINDROME DI JACK
Indicatori epistemologici
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clinicità;
individualità;
empiricità;
quotidianità;
ecologia;
longitudinalità
transdisciplinarità;
studi di caso;
massive esperienze osservative;
confrontazione scientifica;
riferimento ai fenomeni qualitativi;
ricorso a procedure qualitative.
LA SINDROME DI JACK
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FONTI
Prolungate osservazioni cliniche
Informazioni riferite da genitori ed insegnanti.
Studi di casi.
Ricerche scientifiche di settore sui processi psichici connessi
alle funzioni esecutive.
Elaborazione comparativa di riscontri sindromici con alcune
condizioni patologiche (ritardo mentale, autismo , altre forme
di disturbo generalizzato dello sviluppo, patologie neuromotorie, afasia ed altre logopatie, condizioni di disordine
funzionale: Disturbi specifici di apprendimento (DSA),Disturbo
di attenzione ed iperattività (ADHD).
LA SINDROME DI JACK
• Studi sul cervello e sulla mente, di natura neurobiologica,
neuropsicologica.
• Studi e ricerche sui processi mentali della lettura, della scrittura, del
calcolo e della risoluzione dei problemi matematici unitamente ai
lavori sulle loro difficoltà, definite come Disturbi Specifici di
Apprendimento.
• Contributi in materia di neuromotricità, neurolinguistica, teorie
della letto-scrittura, con particolare attenzione all’area delle
condizioni, non stabilmente definite (lesioni cerebrali minime,
danno cerebrale minimo, disfunzioni cerebrali minime, ecc.), dei
disordini neurologici a carico dei circuiti neurali (schemi, moduli,
cablaggi, mappe).
• Studi sulla musica e sulle pratiche musicali dal punto di vista
funzionale e neurolopsicologico.
LA SINDROME DI JACK
Trivio scientifico
di
3 Funzioni elevatamente solidali:
la motricità
la lateralità
il linguaggio
LA SINDROME DI JACK
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Funzioni esecutive - Processi di ideazione, attivazione, controllo e coordinazione
dell’agire umano intenzionale e del funzionamento del sistema cognitivo, si
esplicano fondamentalmente nella regolazione delle funzioni umane (motorie,
percettive, emotive, motivazionali, comunicative, intellettive, linguistiche,
relazionali, operative) e delle relative congiunzioni/sinestesie, rendendo possibile
l’esercizio dell’intenzionalità, la risoluzione di problemi, la qualità dell’agire, ecc. e,
in generale, l’adattamento. Le funzioni esecutive, che si distinguono dalle condotte
automatiche e da quelle ripetitive o imitative, sono pertanto capaci di:
formulare mentalmente piani d’azione;
organizzare e coordinare azioni intenzionali;
coordinare l’esecuzione simultanea di più funzioni (sinestesie percettiva-motoria,
motoria-linguistica, ideativa-motoria, ecc.),
inibire reazioni impulsive;
spostare e mantenere l’attenzione;
attivare la memoria di lavoro;
garantire la sequenzialità delle azioni;
garantire l’adattabilità delle azioni ai contesti e le relazioni parte-tutto;
monitorare, valutare ed autoregolare il proprio comportamento;
generare nuove strategie.
LA SINDROME DI JACK
IL QUADRO SINDROMICO
Smarrimento cognitivo:
Discontinuità esecutiva
e
Insufficiente coordinamento dell’agire, cui conseguono
interruzioni dell’attenzione nelle più svariate situazioni.
Il soggetto tende a disperdere la concentrazione ,
“esce dalla situazione”, soprattutto quando gli si parla a lungo,
o tende a perdere coordinamento e sequenzialità quando egli
stesso parla a lungo.
LA SINDROME DI JACK
Disturbo funzionale qualitativo
Discontinuità
scoordinamento dell’agire
perdita del senso dell’agire
e
della successione
LA SINDROME DI JACK
Scala ordinale della partecipazione cognitiva:





Esitante
Discontinua
Disorientata
Inefficace
Di rifiuto
smarrimento lieve
smarrimento medio
smarrimento grave
smarrimento radicale
smarrimento non apprezzabile
LA SINDROME DI JACK
Comportamenti o condotte per “rientrare nelle situazioni”:
Due grandi tendenze opposte o “diadi funzionali”:
1. infastidisce, diviene eccessivamente irrequieto, manifesta
atteggiamenti provocatori o trasgressivi
O
2. appare distaccato, immobile, “fisso” o “perso nel vuoto”,
“incantato”ed assente dal contesto.
INDICATORI
Riferimento alle dimensioni e aree della personalità
Dimensione
OPERATIVA
Area
operativa
Dimensione
PSICOLOGICA
-sociale
Funzioni
fare,ripetere,rinnovare,
…
-linguistica
-fonazione …
-intellettiva
-memoria,logica..
-interessi,motivazioni
attenzione
-emozioni
-affettiva
-emotiva
-percezioni
-percettiva
Dimensione
CORPOREA
-motoria
-organica
-schemi motori,
psicomotori
-apparati e strutture
Struttura della personalità
Aree della dimensione psicologica:
PERCETTIVA (sensazioni e percezioni)
EMOTIVA reazioni emozionali)
AFFETTIVA (motivazioni, interessi, affetti)
INTELLETTIVA (attenzione, memoria, spazialità,
temporalità, logica, creatività …)
LINGUISTICA (comprensione, prosodia, pragmatica …)
SOCIALE (relazioni)
LA SINDROME DI JACK
Area motoria – Schemi motori completi seppur con qualche impaccio o
lentezza, negli schemi rapidi e crociati, incerta discriminazione/esecuzione
di ritmi, lateralità tipica, raramente destra integrale. Talvolta si registrano,
nelle prime età, esitazioni o precipitazione nella discesa delle scale,
nell’attraversamento della strada, nei giochi motori di gruppo, qualche
ritardo nelle prassie e nel vestirsi, scoordinamenti vari.
Area emotiva – Sensibilità emozionale e buon attaccamento ai genitori,
possibile discontinua disponibilità ai compiti ed alle relazioni.
Area affettiva – Raramente è compromesso lo sviluppo
affettivo/motivazionale.
LA SINDROME DI JACK
• Area linguistica e comunicativa – Compaiono interruzioni di
inseguimento, quindi di comprensione, nelle sequenze
comunicative lunghe, Jack tende a perdersi nei messaggi
verbali a struttura sintattica estesa. Necessita talvolta della
doppia consegna. In presenza di messaggi comunicativi lunghi
o rapidi ed improvvisi.
• Area sociale – Normale disponibilità alle relazioni umane ed
alla collaborazione.
LA SINDROME DI JACK
• Area percettiva – Normale discriminazione percettiva e memoria,
incerta discriminazione/esecuzione di ritmi, qualche difficoltà nel
“colpo d’occhio” come forma di disordine spazio-temporale e
dell’inseguimento di figure in movimento. Normale discriminazione
di lettere, numeri e forme singole o in sequenze brevi.
• Area intellettiva – Qualche incertezza nelle strutture temporali e
sequenziali (sequenze, ritmi sequenziali, movimento nella linea del
tempo, prima-dopo, ieri-oggi-domani, giorni della settimana,
percezione della durata/intervallo, consultazione dell’orologio,
ecc.). Disordine sequenziale nella memoria (memoria d’ordine), nel
resoconto (racconto, riassunto, sintesi, ecc.). Normale sviluppo
logico/intellettivo, tendenza all’intuitività.per progressione ma
continuità.
LA SINDROME DI JACK
• Apprendimenti – Con qualche frequenza, il bambino/ragazzo con la
Sindrome di Jack, esibisce qualche lentezza o disturbo nelle azioni
apprenditive di base come la lettura, la scrittura, il calcolo e la
comprensione del testo dei problemi matematici, soprattutto nel
senso di disordine spaziale, inciampi e lentezza, inversioni,
irregolarità generale, perdita della comprensione, ecc.
• Situazione scolastica – Il rendimento è variamente interessato
dalle disfunzioni coordinative e dalla difficoltà a seguire messaggi
verbali prolungati (disturbo della successione), ma con personali
abilità di compensazione, pertanto si osservano esiti molto lievi in
alcuni casi, a fronte di condizioni di difficoltà generale e di
conseguente demotivazione, in altri. Complessivamente si rilevano
disturbi di natura qualitativa (disordini), non quantitativa.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA MOTORIA
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esecuzione del dettato motorio a consegne plurime;
esecuzione di sequenze motorie rapide;
esecuzioni di sequenze di schemi con la palla;
esecuzione di coordinamenti motori;
esecuzioni di prassie manuali;
esecuzione di coordinamenti balistici;
realizzazione simultanea di più funzioni ( sinestesie percettivo-motorie; sinestesie verbomotorie; ecc.);
controllo delle sinestesie;
discriminazione/esecuzione di ritmi;
ideazione di ritmi motori;
esecuzione di percorsi motori;
esecuzione di percorsi grafo-motori;
inseguimento visivo;
frequente dislateralità;
frequenti disprassie motorie in schemi crociati e rapidi;
frequente discontinuità nelle esecuzioni motorie;
insufficiente o assente fluidità motoria (esitazioni, inciampi, rapidità, non pronta
autocorrezione);
scarso controllo di gesti/schemi coordinati;
scarso controllo della velocità nelle esecuzioni motorie.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA PERCETTIVA
• discriminazione di figure in una sequenza;
• discriminazione di forme simili in movimento;
• percezione delle distanze, muovendosi;
• percezione della velocità di oggetti, muovendosi;
• discriminazione/esecuzione di ritmi;
• discriminazione dei particolari e focalizzazione del
globale;
• esecuzione di sinestesie visive-uditive.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA EMOTIVA
• controllo di sequenze di emozioni;
• controllo di sequenze di emozioni in situazioni stressanti;
• controllo della reattività emozionale;
• discriminazione delle emozioni altrui.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA AFFETTIVA
• tendenza all’alternanza continua, o sovraccarico, di
interessi;
• tendenza alla stabilizzazione di uno o pochi interessi;
• tendenza allo smarrimento/disordine negli interessi;
• precario sistema attribuzionale ( senso di autoefficacia,
autostima,ecc.).
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA INTELLETTIVA
• tenuta dell’attenzione;
• movimento nella linea del tempo;
• movimento nella linea dei numeri;
• ritmi sequenziali;
• memoria d’ordine o memoria sequenziale;
• composizione di sequenze temporali o logico-temporali;
• calcolo orale;
• comprensione del testo di problemi matematici;
• connessioni parte-tutto.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA COMUNICATIVA
• ricezione di consegne verbali plurime;
• ricezione di messaggi verbali lunghi (narrativi, descrittivi);
• ricezione di comunicazioni argomentative lunghe;
• seguire istruzioni verbali sequenziali;
• produzione di strutture sintattiche composte;
• produzione di messaggi verbali lunghi;
• espressione/narrazione ordinata di eventi;
• interlocuzione linguistica.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA SOCIALE
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tendenziale isolamento nelle situazioni di gruppo;
tendenza alla relazione duale nelle situazioni di gruppo;
tendenza a condotte disordinata nelle situazioni di gruppo;
tendenza a disperdere le regole; esecutive
attenzione discontinua all’interlocutore;
discontinua focalizzazione delle situazioni relazionali;
scarsa adattabilità delle azione ai contesti sociali.
MAPPA DEGLI INDICATORI
AREA OPERATIVA
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conduzione di azioni coordinate;
realizzazione di azioni simultanee;
lettura;
scrittura;
calcolo;
soluzione di problemi matematici;
resocontazione storica;
traduzioni da lingue straniere;
giochi di squadra;
condotte autoregolative rapide.
SITUAZIONI CRITICHE
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Lezioni scolastiche.
Lavori di gruppo.
Scrittura da dettato.
Copiatura di testi.
Resoconto storico.
Riassunti, riscritture, parafrasi.
Declinazioni di verbi.
Discesa delle scale.
Attraversamento della strada.
Giochi di gruppo.
Balli di gruppo coordinati.
Ricerca nel vocabolario.
Calcolo orale.
Calcolo scritto.
Maneggio del denaro.
Giochi delle carte.
Azioni della vita quotidiana.
Accesso allo strumento musicale.
SITUAZIONI CRITICHE LEGATE ALL’ORGANIZZAZIONE TEMPORALE
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•
Effetti di ordine psicologico:
frammentare la memoria;
contrariare la relazione con la memoria e generare la
“nostalgia cronica”;
disturbare la natura soggettiva della memoria;
essere insicuri ed incerti nel pianificare/progettare il proprio
agire nel tempo;
rallentare la comprensione di sequenze di azioni;
rallentare la partecipazione a situazioni dinamiche (balli,
giochi di gruppo, conversazioni).
LA DIAGNOSI/VALUTAZIONE
Guadagni formativi della valutazione tempestiva (dai 5 anni):
• precoce discriminazione delle difficoltà;
• allertamento degli insegnanti;
• tempestività dell’intervento educativo.
o
o
Attraverso:
pratiche diagnostiche precoci,
attivazione di screening diagnostici a partire dalla scuola
dell’infanzia per i bambini di cinque anni e nella classe
prima della scuola primaria.
LA DIAGNOSI/VALUTAZIONE
INDICAZIONI PER LO SCREENING
Scuola dell’Infanzia
Osservazione di
• funzioni motorie,
• grafo-motricità,
• dominanza laterale,
• sinestesie (motorie e percettive, ecc.),
• alcuni aspetti del linguaggio orale ( fluidità, comprensione e
produzione di messaggi verbali in sequenza, della capacità di
narrare una sequenza di immagini, ecc.),
• memoria d’ordine o sequenziale ( span lessicale, span di cifre),
• simbolizzazione
• capacità pre-numeriche e numeriche.
LA DIAGNOSI/VALUTAZIONE
Scuola Primaria e Secondaria
la valutazione è integrata con:
 la lettura,
 la scrittura
 il calcolo orale,
 la comprensione del testo dei problemi,
 la traduzione della lingua straniera,
 la resocontazione storica ,
 l’adattamento a scuola.
Gli schemi e i coordinamenti motori vengono osservati in un regime di
maggiore velocità e rapidità esecutiva perché a quell’età i disturbi
potrebbero non comparire in situazioni lente.
KIT PROFESSIONALE VALUTATIVO
PROVE:
1.
Percorsi e dettati motori
Percorsi motori in movimento (camminando o correndo) che
sollecitino sequenze di schemi semplici ( sequenze di arti superiori,
sequenze di arti inferiori, ecc.), combinati, globali ( es. saltare con la
fune a piede uniti o con un solo piede); di prassie bimanuali ( ad
esempio, camminando, palleggi alternati con la mano destra e
mano sinistra); di coordinamenti balistici ( es. lanciare la palla e
calciarla al volo, calciarla dopo un rimbalzo, ecc.).
Palleggiare e camminare con cambiamenti di ritmo ed andature o in
senso generale sinestesie e coordinamenti motori attraverso giochi
come la campana o giochi di gruppo come i quattro cantori, palla
avvelenata, bandiera, ecc.
KIT PROFESSIONALE VALUTATIVO
2. Prove con consegne plurime
Al soggetto viene richiesto di eseguire tre o più prestazioni in
sequenza.
3. Span di memoria: numero lessicale
La prova consiste nel richiedere di ripetere nel giusto ordine
una sequenza di parole.
4. Span di memoria: numero di cifre
La prova consiste nel richiedere di ripetere nel giusto ordine
una sequenza di numeri.
KIT PROFESSIONALE VALUTATIVO
5. Sequenze logico-temporali
Ad esempio, viene richiesto di riordinare una sequenza
logico-temporale di 4 o 5 elementi.
6. Prove di ritmo di Stamback
Prova che sollecita l’organizzazione spazio-temporale e ritmica,
attraverso la richiesta di ripetere sequenze ritmiche.
STRUMENTI VALUTATIVI
• Scheda di segnalazione e di restituzione (a completamento
dello screening)
•
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•
Esame funzionale dello smarrimento cognitivo;
Autoesame funzionale dello smarrimento cognitivo;
Scale di livello;
Questionario strutturato per insegnanti di bambini con
smarrimento cognitivo.
STRUMENTI VALUTATIVI
Caratteristiche:

Bassa vocazione misurativa

Sensibile opzione descrittiva e narrativa
Criteri di qualità:
1. l’ attendibilità (le prove e gli strumenti diagnostici sono pertinenti
all’apprezzamento dei quadri che si intende osservare);
2. la validazione endogena (il consenso tra i professionisti che si
riconoscono nell’interpretazione dei fenomeni e nella valutazione
qualitativa);
3. l’ intersoggettività (il confronto tra più operatori - operare-insegnante,
operatore-genitore, e la convergenza delle osservazioni);
4. la tecnologia plurale (le prove sono di natura diversa, sempre riferite
all’osservazione, per osservare comportamenti mirati dello stesso
fenomeno).
ESAME FUNZIONALE
E’un sistema a bassa vocazione misurativa di rilevazione di
funzioni, sub-funzioni o aree funzionali attraverso la
descrizione delle funzioni in una lista delle sue componenti e
l’apprezzamento delle stesse mediante una scala di valori
ternaria ( si-no-incerto).
AUTOESAME FUNZIONALE
E’un sistema di auto-analisi ed auto-osservazione che
l’individuo conduce su se stesso in riferimento all’aspetto
disfunzionale dello “smarrimento cognitivo sequenziale”.
Il soggetto riflette sulle sollecitazioni strutturate dal
pedagogista e fornisce un apprezzamento delle stesse in
riferimento alla personale esperienza mediante una scala di
valori ternaria ( si-no-incerto).
SCALE DI LIVELLO (O SCALE ORDINALI)
Costituiscono strumenti diagnostici convenzionali a scala, per la
rilevazione e parziale misurazione in livelli (classi, categorie ordinate)
gerarchicamente organizzati, di singole funzioni.
Tali modalità diagnostiche rappresentano sistemi di attribuzione di valore
alle competenze secondo un ordinamento ternario o pentenario, con o
senza punto intermedio, mediante indicatori e relativi descrittori, in ordine
crescente o decrescente, contenente anche l’indicazione approssimativa
della frequenza con cui si manifesta un fenomeno fisiologico (attenzione,
impegno scolastico, organizzazione, ecc.) o patologico ( disattenzione,
dislessia, disgrafia, ecc.). Tali scale sono utilizzate dalle persone che
quotidianamente osservano il soggetto nei vari contesti, indicando il livello
della condotta osservata.
Le scale di livello possono riguardare gli indicatori e relativi descrittori di
un fenomeno sia fisiologico (attenzione, impegno scolastico,
organizzazione, ecc.) che diverso o patologico (disattenzione, dislessia,
disgrafia, ecc.). In quest’ ultimo caso la scala descrive ed ordina in livelli un
fenomeno già al di sotto dei valori medi o comuni, pertanto si connota
come scala di livello senza punto intermedio.
QUESTIONARIO STRUTTURATO
Costituisce uno strumento, utilizzabile unitamente ai
precedenti strumenti, per esplorare l’intera gamma delle
condotte insistenti nella sindrome ed in questo caso
manifestati nel contesto scolastico
I questionari possono essere strutturati, semi-strutturati o
liberi.
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la sindrome di Jack - Università degli Studi di Macerata