Il concerto di Radu Mihaileanu (2009)
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Cinema Capitol
La trama:
Con Aleksy Guskov, Dimitri Nazarov,
Melanie Laurent, Francois Berleand,
Miou-Miou
Durata 120 minuti
Nazionalità: Russia, Francia, Italia,
Belgio, Romania
Distribuzione: BiM
Premi: David di Donatello, Nastro d’Argento
per miglior film straniero
Andreï Filipov, il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica e della celebre Orchestra del Teatro Bol'šoj negli
anni settanta, viene licenziato all’apice della carriera da Brežnev per essersi rifiutato di espellere dalla sua orchestra tutti i
musicisti ebrei.
Ventinove anni dopo lavora di nuovo al Bol'šoj, come uomo delle pulizie, ma ha ancora un sogno: riunire la vecchia
Orchestra per un ultimo grande concerto. E un fax disguidato gliene darà l’occasione....
Da vedere perché?
“L'orchestra è un mondo. Ognuno contribuisce con il proprio strumento, con il proprio talento. Per il tempo di un
concerto siamo tutti uniti, e suoniamo insieme, nella speranza di arrivare ad un suono magico: l'armonia” Andrei
Filipov inaugura così ogni concerto quando è all’apice della carriera e benvoluto dai vertici del governo. Tanto che
la frase terminava con un inno al comunismo imperante all’epoca. Poi improvvisamente arriva una stonatura, forte
a tal punto da interrompere il concerto, che si potrà concludere solo trent’anni dopo. È un film importante Il
Concerto. Tratta un tema poco praticato che è quello della condizione esistenziale degli ebrei durante i
quarant’anni del regime totalitario sovietico, obbligati come i dissidenti ad abbandonare il proprio lavoro (l’arte
musicale in questo caso), espatriare clandestinamente o a finire alla segregazione nei gulag. Mihaileanu, rumeno
di origine ebrea, torna a parlare con ironia del dramma della shoa dopo il bellissimo Train de Vie, riuscendo a
raccontare la storia e ad accordare il passato con il presente, attraverso un forte sentimento di rivalsa.
Voto 8 ½ .
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capitol – il concerto