Università del Salento
Il quadro degli ordinamenti didattici italiani
Vincenzo Zara
Genova, 20 novembre 2009
Nel passaggio dai vecchi (ante DM 509/99) ai nuovi
ordinamenti didattici (DM 509/99 e DM 270/04) è stata
effettuata una rivoluzione radicale dei percorsi formativi
universitari italiani
Molte novità hanno caratterizzato,
e caratterizzano tuttora,
questa rivoluzione…
Principali novità introdotte dalla riforma degli
ordinamenti didattici italiani
Percorsi formativi articolati su più cicli
Maggiore attenzione alle esigenze delle parti
interessate nel disegno del percorso formativo
Maggiore flessibilità dei percorsi in funzione degli
specifici obiettivi formativi e dei risultati di
apprendimento attesi
Attività formative di varia tipologia indispensabili
per il conseguimento del titolo di studio
Principali novità introdotte dalla riforma degli
ordinamenti didattici italiani
Introduzione del credito formativo universitario
Spostamento dell’attenzione dal docente allo
studente
e
quindi
dall’insegnamento
all’apprendimento
Maggiore attenzione non solo all’acquisizione di
conoscenze ma anche di competenze ed abilità
Maggiore attenzione alla qualità dei percorsi
formativi
Ma ce ne sarebbero
ancora altre….
Obiettivo fondamentale di tutte queste novità era ed è
l’integrazione dei percorsi formativi universitari italiani
nello spazio europeo dell’istruzione superiore
…oltre al fatto di combattere alcune disfunzioni
del sistema universitario italiano come l’elevato numero di
fuori corso, l’elevato tasso di abbandono, il basso tasso di
passaggio dalla scuola secondaria superiore all’università….
Qual è l’attuale situazione degli
ordinamenti didattici italiani?
Ordinamenti didattici
Attualmente si è nella fase della riforma della riforma
DM 509/99
DM 270/04
La riforma della riforma è stata avviata nel 2008/09 e si
completerà nel 2010/11 (quindi in un triennio)
La riprogettazione dei corsi di studio ai sensi del DM 270/04 è
stata progressiva (un terzo nel 2008/09, un altro terzo nel
2009/10 e l’ultimo terzo nel 2010/11)
In questo processo di riprogettazione si è avuta una
significativa riduzione del numero dei corsi di studio
Ordinamenti didattici
Nel passaggio dal DM 509/99 al DM 270/04 è stata prevista
una maggiore flessibilità e una maggiore autonomia nella
progettazione dell’offerta formativa
Per esempio, ora esiste l’ordinamento didattico del corso di
laurea magistrale (solo 120 CFU!) che sostituisce quello del
corso di laurea specialistica (300 CFU!)
Le tabelle delle classi di laurea prevedono solo attività
formative di base e caratterizzanti pari, al massimo, al 50%
dei CFU richiesti per il conseguimento del titolo (90/180)
Ordinamenti didattici
Le tabelle delle classi di laurea magistrale prevedono solo
attività formative caratterizzanti pari, al massimo, al 40%
dei CFU richiesti per il conseguimento del titolo (48/120)
Le altre attività formative dei corsi di laurea e di laurea
magistrale sono autonomamente decise dalle sedi
Almeno potenzialmente, si hanno degli ordinamenti didattici
flessibili che garantiscono alle sedi autonomia nella effettiva
erogazione dell’offerta formativa e libertà agli studenti nella
creazione di un proprio piano di studio
Ma dal 2001 ad oggi sono emerse
varie criticità….
Tali criticità permangono anche
nel passaggio al DM 270/04
assumendo nuovi contorni…
PRINCIPALI CRITICITA’
1) Scarsa condivisione del processo di rinnovamento
2) Riprogettazione “debole” dei nuovi percorsi formativi
3) Progressivo irrigidimento normativo
4) Erronea percezione
formativi universitari
del
significato
dei
crediti
5) Problemi nell’ammissione ai corsi di studio e nelle
carriere degli studenti
Principali criticità
1) SCARSA CONDIVISIONE DEL PROCESSO DI RINNOVAMENTO
 In molte sedi scarsa comprensione/condivisione del processo
di rinnovamento da parte delle varie componenti accademiche
(docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti)
 Una rivoluzione così importante avrebbe richiesto una
accettazione e metabolizzazione culturale profonda da parte di
tutti i soggetti coinvolti
 Tale scarsa condivisione ha riguardato anche le componenti
esterne all’università
Principali criticità
1) SCARSA CONDIVISIONE DEL PROCESSO DI RINNOVAMENTO
 Il mondo del lavoro, o in generale i portatori di interesse,
hanno mostrato scarso interesse per la rivoluzione in atto e
tutto ciò è evidente ancora oggi, almeno in determinati contesti
 Tale scarsa condivisione da parte dell’esterno ha influenzato
negativamente la spendibilità reale dei titoli di I livello
Principali criticità
2) RIPROGETTAZIONE “DEBOLE” DEI NUOVI PERCORSI FORMATIVI
 Autoreferenzialità delle strutture
progettazione dei corsi di studio
didattiche
nella
 Processo di consultazione con il mondo del lavoro quasi
inesistente o più formale che sostanziale
 Di conseguenza, la definizione degli obiettivi formativi e
dei risultati di apprendimento negli ordinamenti didattici è
stata molto spesso considerata un mero adempimento
formale
Principali criticità
2) RIPROGETTAZIONE “DEBOLE” DEI NUOVI PERCORSI FORMATIVI
 In alcuni casi (o nella maggior parte dei casi?) le attività
formative previste negli ordinamenti sono risultate
espressione dei rapporti di forza tra aree disciplinari
presenti nelle Facoltà
 Talvolta, è evidente una distanza abissale tra obiettivi
sensati della riforma e obiettivi “reali” degli accademici che
hanno sfruttato la flessibilità degli ordinamenti per le proprie
esigenze
 Talvolta, vi è l’erogazione di insegnamenti di tipo
essenzialmente disciplinare e non miranti ad assicurare
specifiche competenze allo studente
Principali criticità
3) PROGRESSIVO IRRIGIDIMENTO NORMATIVO
 Con il passar del tempo, soprattutto in questi ultimi due
anni, sono emersi vincoli sempre più stringenti per istituire
ed attivare i nuovi corsi di studio
 Ciò è avvenuto nonostante il DM 270/04 avesse previsto
maggiori gradi di libertà per il sistema universitario nazionale
nella formulazione degli ordinamenti
Principali criticità
3) PROGRESSIVO IRRIGIDIMENTO NORMATIVO
 Ciò ha comportato e sta comportando:
a) minore flessibilità degli ordinamenti che ora
necessitano di un intervento accurato di ingegneria
accademica per poter essere costruiti
b) progressiva burocratizzazione degli adempimenti
richiesti
c) spasmodica attenzione al rispetto dei requisiti e minore
attenzione al valore sostanziale (culturale e formativo)
dell’ordinamento didattico proposto
Gli ingegneri accademici
ora sono molto richiesti….
Principali criticità
3) PROGRESSIVO IRRIGIDIMENTO NORMATIVO
 La recente nota ministeriale n. 160 del 4 settembre
2009 preannuncia requisiti ancora più stringenti
 In sostanza, l’attenzione e i controlli vengono spostati
sempre più a livello di dettaglio, ossia sul numero dei
curricula attivabili, sul numero degli insegnamenti erogabili,
sul numero di CFU/insegnamento, ecc. ecc.
 Viene proposto un raccordo ancora più stretto tra il
mancato rispetto delle norme e la penalizzazione
finanziaria per gli Atenei
Ancora maggiori
penalizzazioni??!!
Principali criticità
4) ERRONEA PERCEZIONE DEL SIGNIFICATO DEI CREDITI
FORMATIVI UNIVERSITARI
 Il CFU, invece di rappresentare una misura del lavoro di
apprendimento richiesto allo studente, è stato spesso
commisurato all’importanza della disciplina o, peggio,
all’importanza del docente
 Negli ordinamenti e nei regolamenti didattici si assiste, in
alcuni casi, ad un utilizzo improprio dei CFU (e del numero
loro associato) che inspiegabilmente transitano tra attività
formative differenti ed ambiti disciplinari diversi
 Questo traffico di CFU non ha nulla a che vedere con la
riforma degli ordinamenti didattici e, di fatto, ostacola
l’unico traffico vero auspicato dalla riforma ossia la mobilità
degli studenti
Principali criticità
4) ERRONEA PERCEZIONE DEL SIGNIFICATO DEI CREDITI
FORMATIVI UNIVERSITARI
 La normativa offriva ed offre comunque degli strumenti
per evitare degenerazioni di questo tipo, come le commissioni
didattiche paritetiche
 Tali commissioni, composte pariteticamente da docenti e
studenti, hanno il diritto/dovere di controllare la coerenza
tra i CFU assegnati alle attività formative (controllo qualiquantitativo)
e
gli
obiettivi
formativi
prefissati
nell’ordinamento didattico
Ma questo controllo è
stato fatto, viene fatto??
Principali criticità
5) PROBLEMI NELL’AMMISSIONE AI CORSI DI STUDIO E NELLE
CARRIERE DEGLI STUDENTI
 La verifica della preparazione iniziale degli studenti è
stata effettuata raramente con gli ordinamenti 509/99
mentre ora con gli ordinamenti 270/04 viene effettuata in
maniera più sistematica
 Si assiste, comunque, ad una pericolosa distorsione del
significato di questa verifica che viene spesso barattata e
propagandata come programmazione degli accessi ai corsi di
studio
 Una efficace opera di orientamento associata ad una
efficace verifica della preparazione iniziale rappresentano
degli strumenti formidabili per diminuire la dispersione
studentesca e per garantire la corretta durata degli studi
Principali criticità
5) PROBLEMI NELL’AMMISSIONE AI CORSI DI STUDIO E NELLE
CARRIERE DEGLI STUDENTI
 Il DM 270/04 ha determinato il completo sganciamento
del corso di laurea magistrale dal corso di laurea
Per l’iscrizione al corso di laurea magistrale sono richiesti:
a) il possesso dei requisiti curriculari
b) l’adeguatezza della personale preparazione
Ma tutto ciò ha aperto nuovi
ed imprevedibili scenari…
Principali criticità
5) PROBLEMI NELL’AMMISSIONE AI CORSI DI STUDIO E NELLE
CARRIERE DEGLI STUDENTI
 quale raccordo tra corso di laurea e corso di laurea magistrale?
 assenza di un coordinamento a livello nazionale su questo aspetto
 in cosa consistono i requisiti curriculari?
 cosa significa verifica dell’adeguatezza della preparazione
personale?
 cosa significa concedere l’iscrizione al corso di laurea magistrale
ad anno accademico iniziato?
Attenzione al corso
di laurea magistrale!!!
Quali interventi e quali strategie per
affrontare queste criticità presenti negli
ordinamenti didattici vigenti?
Nuove proposte..
Nuove proposte
Sul versante interno…
Un più incisivo e fattivo coordinamento nazionale
nell’accademia sul significato e le opportunità offerte dalla
riforma degli ordinamenti didattici
Tutto ciò al fine di generare e/o rafforzare quel cambiamento
culturale che è la molla più potente per catalizzare il
rinnovamento in atto e per applicare in maniera più sensata le
varie novità introdotte dalla riforma
Nuove proposte
Sul versante esterno…
Le organizzazioni del mondo del lavoro devono essere
coinvolte obbligatoriamente e con funzioni partecipative alla
costruzione e/o al monitoraggio dei nuovi percorsi formativi
Soltanto in presenza di un forte coinvolgimento dei portatori
di interesse esterni all’università si può sperare in una
maggiore accettazione delle nuove figure professionali da
parte del mondo del lavoro
Nuove proposte
E’ auspicabile un progressivo allentamento dei vincoli normativi
e una contemporanea progressiva applicazione di una reale
valutazione della qualità dei percorsi formativi
In altri termini, sarebbe opportuno un passaggio da una serie
di vincoli ex ante ad una seria valutazione in itinere ed ex post
Necessità che parta
l’ANVUR…
Agenzia Nazionale di Valutazione
del sistema Universitario e della Ricerca
ANVUR
Schema DPR
luglio 2009
Art. 2 – Scopi e finalità
L’Agenzia promuove la cultura della qualità e del merito del sistema
italiano delle università e della ricerca, operando in coerenza con le
migliori prassi di valutazione dei risultati a livello internazionale e in
base a principi di autonomia, imparzialità, professionalità,
trasparenza e pubblicità degli atti
L’Agenzia sovrintende al sistema pubblico nazionale di valutazione
della qualità delle università e degli enti di ricerca e cura la
valutazione esterna della qualità delle attività di università
ed enti di ricerca pubblici e privati destinatari di
finanziamenti pubblici
Nuove proposte
C’è molta attesa per l’entrata in funzione dell’ANVUR e per il
ruolo che tale Agenzia svolgerà nel panorama universitario
nazionale
Una reale valutazione dell’efficienza dei processi formativi
allenterà la morsa sul rispetto, spesso solo formale, dei
tantissimi requisiti oggi richiesti
E’ più importante il valore
sostanziale dei percorsi
formativi..
Nuove proposte
Sarebbe anche auspicabile una più ampia internazionalizzazione
creando le condizioni opportune per la progettazione di corsi di
studio interateneo con università straniere
Ciò rafforzerebbe sempre più la reale costruzione di uno spazio
europeo dell’istruzione superiore
Rilascio di doppi titoli
o titoli congiunti..
Nuove proposte
Ovviamente, una cornice normativa nazionale super-rigida come
quella attuale non facilita la costruzione dei corsi interateneo
In questo contesto si potrebbero valorizzare ed utilizzare le
competenze e l’esperienza dei Bologna Experts italiani
Meccanismi e
procedure più snelli…
Nuove proposte
Autonomia universitaria
Responsabilità nella didattica,
nella ricerca e nel governo
dell’università
Valutazione seria ed affidabile
dei risultati
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Vincenzo Zara