IL PROGETTO SEMIDAS
E LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL SAPERE
SILVANO TAGLIAGAMBE Roma MIUR 28 FEBBRAIO 2012
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ALBERO E RETE
OVVERO
VERTICALE E
ORIZZONTALE
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ALBERO E RETE
L'albero è da sempre considerato simbolo dell'essere umano
e della conoscenza, in quanto la sua struttura verticale terminante in basso con le radici ed in alto con i rami - lo rende
una metafora perfetta dell'intermediazione fra alto e basso, fra
visibile (il tronco e il ramo) e invisibile (le radici).
Questa verticalità simboleggia due esigenze:
1. la capacità di penetrare le profondità della realtà e della
conoscenza (approfondimento);
2. la capacità di far emergere e maturare, sulla base di questo
fondamento e di questo primo livello, la coscienza
superiore.
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Ci sono cose che sembrano difficili a farsi perché si è accecati dalle apparenze. Il senso di questo intervento teorico sulla
didattica è proprio quello dell'analisi e della critica. Muller, street art. Gli abissi infuocati sono dipinti semplicemente sulla
strada, la tridimensionalità è pura apparenza, appunto.
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Ancora Muller, in Cina... La giovane donna cinese salta a suo rischio e pericolo, l'abisso è immenso. Ma è
tutta apparenza, è tutto dipinto sulla strada. Per intravvedere la realtà al di là delle apparenze non si può
fare a meno delle armi della critica e della teoria (Critical thinking, il cuore propulsivo del progetto) 5
Bansky sui muri di Londra, street art. Spiacenti, lo stile di vita che avete ordinato non è al momento
disponibile. Se ci crediamo allora è così. Invece noi pensiamo che la scuola così come viene prefigurata in
questo intervento sia possibile.
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Sempre Bansky sui muri di Londra, street art. Seguite i vostri sogni e sopra la scritta, di
traverso: Cancellato! Il progetto vuole cancellare questa scritta e ripristinare il diritto a
sognare e a sperare.
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Nuova organizzazione del sapere
Elencazioni e categorizzazioni
Sistemi di relazioni
Ad Albero e a
mappe
(rapporti gerarchici,
di interazione)
A Rete
(interconnessioni, rapporti
cooperativi e competitivi,
retroazioni e circolarità)
Per insiemi e
categorie
(rapporti di
giustapposizione)
sottocategorie
Elencazioni ordinate o casuali
Interconnessione secondo una
regola predefinita (gerarchica)
Interconnessioni paritetiche e a più livelli
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L’“ARBORETO SALVATICO” DI MARIO RIGONI STERN
“….alcuni studiosi hanno relazionato intorno a certe
osservazioni condotte su gruppi di alberi consociati e hanno
constatato che questi si scambiano elementi vitali attraverso
le radici per meglio sopportare le traversie della loro
esistenza e che insieme uniscono i rami per meglio reggere
le inclemenze delle perturbazioni climatiche. Insomma
dall’albero singolo si passa al gruppo; dal gruppo al bosco:
dalla vita breve – da qualche decennio a qualche secolo –
dell’albero alla millenaria della foresta” da un presente che
isolava e appiattiva si può guardare al passato e al futuro
non solo dell’individuo ma anche della specie”.
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IL “WOOD WIDE WEB”
Viene così chiamata la rete viva del sottosuolo, la rete delle ife
di quei filamenti sottilissimi prodotti dai funghi che vivono in
simbiosi con le radici delle piante. Grazie a questa fitta rete
sotterranea alberi e arbusti comunicano tra di loro e si
scambiano sostanze importanti per la sopravvivenza, formando
una sorta di grande comunità di mutuo soccorso, all’interno
della quale, ad esempio, se una nuova piantina non riceve
abbastanza luce per la fotosintesi, lancia un segnale di aiuto, e
proprio attraverso la rete riceve zuccheri e nutrienti sintetizzati
dalle altre piante che svolgono un’intesa fotosintesi durante il
giorno. Da questo scambio di segnali chimici, informazione
genetica e nutrienti tutti i componenti dell’ecosistema vegetale
traggono vantaggio.
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IL SISTEMA INTEGRATO DA IMPLEMENTARE PER L’INCROCIO
TRA ALBERO (VERTICALE) E RETE (ORIZZONTALE)
Sardegna digitale è un sistema integrato progettato per stimolare e favorire la
convergenza e l’incrocio tra la logica dell’albero (curriculum verticale) e quella della rete
(collaborazione orizzontale e connettività senza gerarchie).
Ciò che lo contraddistingue è il passaggio dalla logica «trasmissiva» tradizionale
(erogazione di "lezioni" in un ambiente chiuso e con materiali altrettanto chiusi), a quella
della costruzione collaborativa di conoscenze e prodotti aperti e dinamici, frutto di
un continuo interscambio tra docenti, tra docenti e studenti e, più in generale, tra mondo
della scuola e mondo della produzione, editoriale e non.
Le nuove tecnologie, che costituiscono una componente essenziale dei luoghi didattici e
degli spazi fisici così come li pensa e li realizza il progetto, sono a loro volta un
contenitore di nuovi ambienti (virtuali), che «potenziano» gli spazi fisici e interagiscono
con essi come in un intrigante gioco di specchi, che trasforma l’aula, appunto, da spazio
chiuso in ambiente aperto e dinamico.
La LIM è una componente fisica dell’aula, ma nello stesso tempo è un generatore di una
quantità praticamente illimitata di nuovi ambienti virtuali, gli «ambienti d’apprendimento».
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UNA NUOVA OPPORTUNITÀ
Questi ambienti virtuali diventano progressivamente più importanti nella pratica
scolastica anche in virtù della consapevolezza, oggi saldamente acquisita, che i
medesimi contenuti didattici, inseriti e proposti in cornici e contesti differenti,
assumono significati diversi. Questo fenomeno, noto come «effetto framing»,
oggetto di indagini ormai classiche, pone una questione ineludibile, quella del
legame indissolubile tra la conoscenza e le sue modalità di presentazione e
organizzazione, e quindi tra i contenuti didattici e gli ambienti di apprendimento
in cui sono collocati, che assumono quindi un’importanza e un significato dai
quali non si può più prescindere.
Per potenziare al massimo le opportunità offerte dagli ambienti
d’apprendimento così concepiti occorrono libri digitali connettivi, consultabili
online e offline, aggiornabili continuamente, che siano anche l’esito e il frutto
delle concrete esperienze di apprendimento realizzate dalle classi che li
utilizzano, in una logica di interazione e di collaborazione educativa.
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Dall’intersoggettività all’intelligenza connettiva
La conoscenza è dinamica e incompleta
• Sviluppo delle alternative
• Accordarsi sulle premesse per la
selezione
• Ragionamento distribuito e ruolo della
comunicazione
• Il pensiero come forma di connessione
tra persone e gruppi
• Sviluppo di teorie sistemiche per sistemi
multiagente le quali prevedono la
possibilità, da parte di ciascun agente,
di ragionare sulle proprie conoscenze e
su quelle altrui, e permettono
l’identificazione di conoscenze
distribuite (distribuited knowledge) o
condivise da un gruppo di agenti
(common knowledge)
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TECNOLOGIE DELLA MENTE
In confronto alle tecnologie del corpo relativamente poche sono le
tecnologie della mente sviluppate finora.
Possiamo citare la scrittura, la stampa e quelle dell’ultimo secolo legate alla
comunicazione: telegrafo, telefono, radio, televisione.
Queste tecnologie sono dirette a supportare e a potenziare due capacità
fondamentali della nostra mente:
quella di ricordare – la memoria - e quella di comunicare.
Sotto il profilo concettuale il loro avvento ci ha consentito di mettere meglio a
fuoco due aspetti fondamentali:
•
•
il rapporto (e la differenza) tra informazione e comunicazione
il rapporto (e la differenza) tra l’intelligenza individuale e l’intelligenza
«connettiva»
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MACCHINE CHE CONNETTONO:
L’intelligenza «Connettiva»
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IL POSTO DEL COMPUTER TRA LE TECNOLOGIE DELLA MENTE
Oltre al calcolo il computer supporta e potenzia anche memoria e
comunicazione (basta pensare, ad esempio, alla capacità di
conservare, ordinare e ricercare quei depositi della memoria che sono
gli archivi quando sono organizzati elettronicamente, a quella di
comunicare via Internet)
e non solo
lo fa più e meglio delle tecnologie precedenti, ma lo fa, altresì,
orientando verso un’idea di mente alternativa rispetto a quelle
precedenti, in cui, rispetto alla dimensione puramente soggettiva, ne
prevale una di tipo più marcatamente intersoggettivo, una mente
collettiva o, come molti preferiscono dire, connettiva.
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COMPUTER E ATTIVITÀ ORGANIZZATE
Il computer e i vincoli del sociale :
"Ogni macchina costruita dall'uomo razionalizza e/o riduce alcuni suoi
sforzi. I computer razionalizzano e/o riducono gli sforzi che egli compie nel
fare attività organizzate, di qualsiasi tipo. Parlo di attività organizzata nel
suo significato più ampio e generale [...]
A. Holt, Ripensare il mondo.
Generalmente le attività organizzate sono ripetibili un certo numero di volte,
ma ogni loro realizzazione nel tempo ha tratti propri che la distinguono da
qualsiasi altra.
Esse implicano sempre coordinazione; sia la coordinazione delle azioni di
una singola persona, sia di quelle di più persone.
Ecco come la sincronizzazione si coniuga col calcolo.
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COMPUTER E ATTIVITÀ ORGANIZZATE
Le attività umane organizzate sono sempre sociali, anche se compite da una
singola persona. Infatti una parte essenziale del loro significato e del loro scopo è
che esse siano riconoscibili da parte di altri nel medesimo contesto sociale.
Pertanto, esse dipendono sempre da accordi sul 'che cosa è che cosa' e 'chi è
chi'.
Talvolta, non sempre, le attività organizzate dipendono dagli scambi linguistici,
anche se l'uso di un linguaggio è già di per sé un'attività organizzata”.
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COMPUTER E ATTIVITÀ ORGANIZZATE
Se vogliamo mettere i computer al loro posto, in uno schema (tecnicamente
sviluppato) di scopi correlati all'uomo e porci in una prospettiva che permetta
di suggerire incrementi piuttosto che diminuzioni della loro utilità dobbiamo
dunque partire dall'idea che essi rappresentino il più grande ampliamento
della portata e della sofisticazione delle attività organizzate.
Ciò risulta evidente già in base al semplice fatto che le reti di computer
consentono alle persone di co-partecipare ad attività organizzate, pur
rimanendo distanti, nel tempo e nello spazio.
Questo ampliamento e potenziamento delle attività organizzate è oggi reso
ancora più evidente, per quanto riguarda, ad esempio, il mondo della scuola,
dal modello di sincronizzazione, gestione e fruizione dei contenuti di tipo
"cloud" che rende possibile un approccio che, oltre a essere più efficiente,
risulta funzionale a una visione aperta e "trasparente" del sistema scolastico
nel suo complesso.
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SARDEGNA DIGITALE E S-CLOUD
CLOUD
Al centro di Sardegna digitale vi sono i servizi di cloud computing, termine con il
quale si indica "un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto
forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare
e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse
hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete”. Per estensione, si
definisce approccio "cloud" qualsiasi forma di sincronizzazione indiretta tra
risorse caricate su un server in grado di distribuirle indifferentemente su
qualsiasi dispositivo tecnologico di accesso e tracciando le eventuali modifiche
apportate dagli utenti. Si parla ormai anche di "cloud learning" come di un
modello di apprendimento distribuito basato su risorse gestite da un server
cloud.
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DEFINIZIONE
NIST National Institute of Standards and Technology (U.S.)
“Il Cloud Computing è un modello (architetturale) che abilita
l’accesso on-demand tramite la rete a un pool condiviso di
risorse di elaborazione configurabili (ad es. reti, server storage,
applicazioni e servizi), che possono essere erogate e liberate in
modo rapido con contenute attività di gestione”.
Questi servizi sono generalmente suddivisi in tre categorie:
- Infrastructure-as-a-Service (IaaS),
- Platform-as-a-Service (PaaS)
- Software-as-a-Service (SaaS).
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DEFINIZIONE
Piuttosto che di cloud computing sarebbe appropriato parlare di cloud
services perché nel cloud non è offerto il solo calcolo, ma molti altri servizi
che secondo il NIST (National Institute of Standards and Technology) del
governo degli Stati Uniti, sono classificati di tipo SaaS, PaaS o IaaS, servizi
che sono erogati in internet dai Cloud Provider con modalità estremamente
interessanti e innovative perché consentono di acquisire risorse scalabili e a
domanda e di pagarle a tariffa in base all’effettivo utilizzo, trasformando costi
di investimento e di gestione in soli costi di gestione.
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SERVIZI EROGATI DAL S-CLOUD
L’obiettivo è offrire soluzioni e creare le condizioni perché siano resi disponibili alle
scuole servizi standard certificati:
I servizi Applicativi:
>
Erogazione di servizi di portali, mail e document sharing;
>
Collaborazione e comunicazione: VOIP: tutte le scuole si chiamano/videochiamano
“gratis” tra loro.
I servizi Piattaforma:
>
Identity Management: Il profilo autenticazione dello studente è unico;
>
Data Base: basi di dati anagrafiche e curriculari integrate tra loro;
>
Istanze di ambienti applicativi: applicazioni delle segreterie;
>
VDI (servizio di Virtual Desktop): LABORATORI VITUALI.
I servizi Infrastrutturali:
>
Potenza computazione: creazione di ambienti applicativi per l'erogazione dei servizi;
>
Storage: sistemi di storage sharing;
>
Network: accesso attraverso sistemi di rete, Internet e Intranet.
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LE INFRASTRUTTURE ABILITANTI
Per raggiungere i servizi offerti dalla nuvola, quando ad esempio si virtualizza un server
del sistema informativo o si acquisisce capacità di storage, le singole stazioni di lavoro
dovranno accedere al server virtuale attraverso una rete a larga banda.
La banda disponibile presso l’utenza è quindi un prerequisito del cloud
computing.
Non ha senso parlare di cloud computing, a livello infrastrutturale o di piattaforma o
applicativo, se le stazioni di lavoro che restano nelle sedi dell’amministrazione non
dispongono direttamente di una banda adeguata verso l’esterno.
Per beneficiare delle tecnologie del cloud computing diventa essenziale che siano
raggiunte dalla banda larga tutte le amministrazioni prima ancora dei singoli
cittadini.
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CENTRALITÀ DELLA SINCRONIZZAZIONE
Come si è visto, l’approccio "cloud" è caratterizzato dalla
sincronizzazione indiretta tra risorse caricate su un
server.
Si tratta di un aspetto di grande interesse, perché le
neuroscienze stanno evidenziando che anche il
funzionamento dei processi cerebrali è contraddistinto
dalla centralità della sincronizzazione, che consente ai
diversi gruppi neuronali di attivarsi all’interno di una
sorta di «finestra temporale».
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La perdita del concetto di spazio e localizzazione
Damasio - Edelman e Changeux: selezionisti
Spazio e
localizzazione
Idea di finestra
temporale
aree
memoria
parola
colore
Cervello nell’ ‘800 :
spazialità delle funzioni
Cervello oggi :
sincronizzazione temporale
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La sostituzione del concetto di spazio con il tempo
Concetto di tempo e di sincronizzazione temporale
Finestra temporale
(illusione di una finestra spaziale)
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Rappresentazione della palla colorata
movimento
Queste mappe si
attivano
all’interno di una
finestra temporale
colore
forma
tempo
illusione di una
finestra spaziale
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Assenza centro di comando
Assenza di un
centro di comando
Damasio: Teatro
cartesiano
Ipotesi Zona di
Convergenza
IZC
Mappe
di
Neuroni
Sinapsi
10 Mld di neuroni
10.000 Mld di sinapsi
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Grazie per l’attenzione
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