PEI:
Scuola, UONPIA e...
Dott.ssa Antonella Di Troia
Psicologa
UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico
PEI e UONPIA perchè?
perchè si crei una rete intorno a famiglia
e bambino
perchè si possano condividere
importanti informazioni sul bambino, utili
per il suo progetto, non solo PEI ma in
generale di vita
il PEI comprende
Diagnosi Funzionale Educativa, in cui vengono riportati i dati
relativi al disturbo del bambino e alle sue potenzialità di recupero
Profilo Dinamico Funzionale, in cui vengono definiti gli
obiettivi a breve (1-2 mesi), medio (6 mesi-1 anno) e lungo termine
(1-2 anni)
Attività, materiali e metodi di lavoro, in cui si definiscono le
risorse impiegate e le modalità con cui viene attuato concretamente
l'intervento
Verifica dell'acquisizione e dell'appropriatezza degli
obiettivi, in cui si stabiliscono le modalità e i tempi per verificare
a) il livello di raggiungimento degli obiettivi educativi da parte del
bambino; b) l'adeguatezza degli obiettivi individuati all'inizio
dell'anno e l'eventuale necessità di "correggere il tiro"
Il ruolo della UONPIA
su segnalazione della scuola, ma solo
su richiesta del genitore
iter valutativo per determinare
possibilità o necessità di richiedere
“accertamento Handicap ai fini
dell’integrazione scolastica” (insegnante
di sostegno)
Iter formale e risvolti psicologici
fin da subito è bene che si crei la rete: famigliascuola-UONPIA (e altri se presenti: SS,
doposcuola ecc.)
è doveroso spiegare comprensibilmente ai genitori
che percorso si andrà ad intraprendere e a che
scopo
importanza di raggiungere alleanza, compliance
dei genitori nell’intraprendere il percorso valutativo
soffermarsi con loro su parole quali Handicap,
integrazione, sostegno ecc.
iter formale e risvolti psicologici
importante dare informazioni corrette e
chiare su quello che si sta facendo e
sulle conseguenze----->accertamento
handicap ed eventuale riconoscimento
importante è anche il riconoscimento
del reale bisogno del bambino.
iter formale e risvolti psicologici
importante condividere con i genitori
tutto l’iter e la decisione finale di fare o
meno domanda alla commissione per
accertamento handicap
la nostra valutazione
di norma il medico NPI apre cartella
clinica attraverso un primo colloquio con
i genitori mirato a raccogliere
l’anamnesi
successivamente viene visto il bambino
prima dal medico NPI e poi dallo
Psicologo
la valutazione:
i vantaggi di una equipe multidisciplinare
oltre allo Psicologo, in caso sia necessario, il
bambino potrà essere valutato anche da altri
operatori quali ad esempio Logopedista,
Psicomotricista o Fisioterapista.
scopo della valutazione è determinare le aree
funzionali e/o disfunzionali del bambino al fine di
effettuare richieste mirate per suoi reali bisogni
valutazione psicologica
di norma la valutazione psicologica si
svolge attraverso colloqui con il
bambino, osservazioni comportamentali
e somministrazione di test di livello e
proiettivi.
restituzione al bambino stesso e ai
genitori
Invio in commissione
la relazione che si invia per mano dei genitori
alla commissione per l’accertamento handicap
è una sorta di Mod. DF più certificato medico
si espongono le aree funzionali e/o
disfunzionali e si esplicita la richiesta rispetto
al tipo di assistenza
si esprime diagnosi secondo ICD-10 e si
esplicitano i risultati ottenuti nei test
La Diagnosi Funzionale
dovrebbe diventare la raccolta
partecipata e collaborativa tra le diverse
figure di riferimento del bambino
(famiglia, scuola, UONPIA), di tutti i dati
che sono “funzionali” a una piena
integrazione scolastica
Diagnosi Funzionale
La DF utile per un intervento educativo
o per un percorso didattico
individualizzato per gli alunni in
difficoltà, dovrebbe mirare a
raggiungere la conoscenza più
approfondita e globale possibile delle
diverse caratteristiche di quella persona
compresa la situazione ambientale e di
interazioni in cui è inserita
interconnessione
è a questo punto che si mettono
insieme tutti i dati raccolti sul bambino
dalle diverse figure che si occupano di
lui
importante è fare una sintesi di tutti i
dati raccolti perchè si abbia una visione
globale di quel bambino, che è reale e
non solo sulla carta.
Livelli di competenza raggiunti nelle diverse aree
di sviluppo
nella DF è sempre importante definire il livello di abilità,
cioè cosa il bambino sa fare, i suoi punti di forza nel suo
repertorio di comportamenti
inutile quindi elencare tutte le cose che il bambino non
sa fare
quindi confrontare ciò che sa fare e non, con quello che
“dovrebbe” saper fare data l’età
si valuta il “funzionamento” generale dell’alunno a
prescindere dalla richiesta scolastica della sua classe
Livelli di competenza raggiunti nelle diverse aree
di sviluppo
tutto questo si può fare confrontandosi,
o utilizzando griglie osservative
il livello di compromissione delle abilità
del bambino deve indirizzare verso il
miglior intervento.
il miglior intervento non è sempre in
funzione del numero di ore di sostegno
a disposizione per quel bambino
spesso anche attività di classe
concorrono nella realizzazione del PEI
necessità di trovare “punti di contatto”
tra abilità dell’alunno e obiettivi e attività
curricolari della classe
obiettivi e attività che devono essere
alla portata dell’alunno secondo i suoi
punti di forza e già affrontati dalla
classe anche se a livelli differenti di
complessità
necessità di trovare obiettivi che si
concatenino gerarchicamente dal basso
verso l’alto (bottom-up)
necessità di verifica costante degli
obiettivi raggiunti e da raggiungere.
condivisione e aggiornamento con la
famiglia
gli aspetti psicologici
necessità di “umanizzare” la DF
siamo davanti a un bambino reale
bisogna tener conto dell’immagine che
ha di sè, della sua autostima, del senso
di autoefficacia, della sua emotività e
motivazione
persona con un vissuto e non solo
persona che sa fare o non fare
qualcosa
Profilo Dinamico Funzionale
dalla DF, alla programmazione degli
interventi
definendo gli obiettivi rispetto a precise
priorità
PDF ob. lungo termine
obiettivi a lungo termine sono quelli
“ideali” e “teorici” che ci si aspetta di
vedere realizzati da 1 a 3 anni. Vanno
definiti e si sceglieranno i più importanti
dopo un’attenta valutazione della DF
PDF ob. medio termine
si scelgono da quelli a lungo termine, per
essere raggiunti in alcuni mesi o nell’a.s.
si passa dall’obiettivo potenziale a quello
effettivo, scelto sulla base di criteri di priorità
ed equilibrio su cui si inizia a lavorare
si inizia così a pensare a quali tecniche,
materiali ed interventi saranno più efficaci
PDF Ob. breve termine
semplificazione degli obiettivi a medio
termine
riduzione della complessità
scomposizione in sotto-obiettivi che
facilitano l’apprendimento
definizione materiali e attività
d’insegnamento
conclusioni
importanza del fare rete con tutte le
figure che si occupano del bambino, fin
da subito
raccogliere tutte le informazioni, da tutte
le fonti e sistematizzarle
conclusioni
confrontarsi costantemente all’interno del
team docente e poi con genitori e altri
operatori coinvolti
la scuola ha un ruolo di regia
darsi effettivamente delle scadenze
temporali per la verifica e l’aggiornamento
del PEI e della situazione del bambino
Grazie dell’ascolto!
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