Confronto italiano - latino
• Gli aggettivi qualificativi in latino, come in italiano, hanno
tre gradi:
• il grado positivo , che esprime il grado normale di una
qualità posseduta;
• il grado comparativo, che dice se una qualità è posseduta
in grado maggiore, minore o uguale rispetto ad un altro
termine di paragone;
• il grado superlativo, che esprime il grado massimo di
possesso di una qualità senza alcun paragone (superlativo
assoluto), o rispetto a tutti gli altri o comunque più di due
(superlativo relativo).
• In questo modulo tratteremo del grado comparativo degli
aggettivi e degli avverbi latini.
• Il comparativo di minoranza si costruisce in maniera
analoga all'italiano: il secondo termine di paragone
viene introdotto e seguito da forme avverbiali e
congiunzioni come: minus ... quam, ossia «meno ... di
(che)».
• Il secondo termine di paragone va nel caso del primo
termine di paragone; tuttavia, se il primo è nel
caso nominativo o accusativo, il secondo termine può
trovarsi con l'ablativo semplice. Ad esempio:
• Penso che l'asino sia meno bello del cavallo: «Censeo
asinum (acc.) minus decorum esse quam
equum (oppure equo)».
• Similmente alla costruzione italiana, il comparativo
di uguaglianza si rende con forme avverbiali e
congiunzioni; tra queste, le principali sono:
• tam... quam: tanto ... quanto
• sic (ita) ... ut: così ... come
• aeque ... ac (quam): ugualmente ... che (a)
• sicut ... ita: come ... così
• Esempio: Ritengo l'asino bello tanto quanto il cavallo:
«Iudico asinum tam decorum quam equum».
• La costruzione regolare del grado comparativo degli
aggettivi di prima e seconda classe si forma prendendo
il tema dell'aggettivo al grado positivo (il tema del
genitivo maschile singolare) e aggiungendo -ior per il
maschile e il femminile e -ius al neutro.
• La declinazione segue quella della terza declinazione
dei sostantivi imparisillabi con una sola consonante
davanti all'uscita -is del genitivo singolare. Quindi:
• il genitivo plurale è sempre in -ŭm (-iorŭm);
• l'ablativo singolare è in -ĕ;
• il nom., acc., voc. plur. neutro in -ă.
• La declinazione è la seguente:
Singolare
Caso
M/F
Nominativo
N
celebrior
celebrius
Genitivo
celebrioris
celebrioris
Dativo
celebriori
celebriori
celebriorem
celebrius
Vocativo
celebrior
celebrius
Ablativo
celebriore
celebriore
Accusativo
Plurale
Casi
M/F
N
Nominativo
celebriores
celebriora
Genitivo
celebriorum
celebriorum
Dativo
celebrioribus
celebrioribus
Accusativo
celebriores
celebriora
Vocativo
celebriores
celebriora
Ablativo
celebrioribus
celebrioribus
Il secondo termine di paragone
• Il secondo termine di
paragone, dopo un
aggettivo al grado
comparativo, si esprime
con:
• quam e il caso del primo
termine;
• ablativo semplice.
• Cesare è più famoso di
Massimo:
• «Caesar est clarior quam
Maximus (oppure Maximo)».
Leo saevior quam canis est
Leo saevior cane est
Il leone è più crudele del cane
Osservazioni
• Se il primo termine di paragone è in caso nominativo o accusativo, il
secondo termine può essere reso indifferentemente con l'ablativo
semplice o con quam + il caso del primo termine.
• Cesare è più famoso di Massimo:
• «Caesar est clarior quam Maximus (oppure Maximo)».
• L'ablativo semplice è usato perlopiù in frasi negative o di senso
negativo.
• Se il primo termine è in caso genitivo, dativo o ablativo, è
obbligatorio il quam + il caso del primo termine.
• Quando la comparazione avviene tra due aggettivi, è possibile
costruire
il
comparativo
premettendo
l'avverbio
(invariabile) magis alla forma dell'aggettivo in grado positivo.
• Ad esempio: magis (pretiosum, pulchrum...) quam (utile, amabile...).
COMPARATIVO ASSOLUTO
• Talvolta il comparativo non
è accompagnato dal
secondo termine di
paragone perché non
esprime un vero confronto
ma una qualità in misura
superiore alla regola. Si
traduce premettendo
all'aggettivo un avverbio
come "alquanto", "troppo",
"piuttosto".
• Odisseus callidior est =
Ulisse è piuttosto furbo.
Obelix obesior est
Obelix è troppo grasso
COMPARAZIONE TRA DUE
AGGETTIVI
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Se in latino la comparazione di maggioranza
avviene tra due aggettivi, può essere espressa in
due modi:
primo termine: aggettivo al grado comparativo
secondo termine: quam + aggettivo al grado
comparativo
primo termine: magis + aggettivo al grado
positivo
secondo termine: quam + aggettivo al grado
positivo
Esempi:
Iudices magis severi quam iusti fuerunt
= I giudici furono più severi che giusti
Iudices severiores quam iustiores fuerunt
Ulixes verba magis callida quam honesta fuerunt
= Le parole di Ulisse furono più astute che
oneste
Ulixes verba callidiora quam honestiora fuerunt
Panoramix sapientior quam
strenior est
Panoramix magis sapiens
quam strenuus est
Panoramix è più saggio che
forte
PARTICOLARITA’ DELLA
COMPARAZIONE
• Aggettivi in -er:
- Superlativo si
forma aggiungendo al
nominativo -errimus, errima, -errimum:
• asper: asperrimus;
acer: acerrimus;
celeber: celeberrimus;
liber: liberrimus.
PARTICOLARITA’
• Aggettivi in -dicus, -ficus, -volus:
- Comparativo in -entior, -entius;
maledicus: maledicentior, maledicentius;
magnificus: magnificentior, magnificentius;
benevolus: benevolentior, benevolentius.
- Superlativo in -entissimus, -entissima, -entissimum:
maledicus: maledicentissimus;
magnificus: magnificentissimus;
benevolus: benevolentior.
PARTICOLARITA’
• 6 Aggettivi in -ilis:
- Superlativo in -illimus, -illima, -illimum:
facilis: facillimus;
difficilis: difficillimus;
similis simillimus;
dissimilis: dissimillimus;
humilis: humillimus;
gracilis: gracillimus.
Comparativo e superlativo
perifrastico
• L'aggettivo con desinenza -ius, -eus, -uus, preceduta da vocale
forma il comparativo e il superlativo perifrasticamente, cioè
premettendo l'avverbio magis (più)
e maxime(massimamente):
idoneus: magis idoneus; maxime idoneus
• Arduus: magis arduus; maxime arduus.
• maxime idoneus.
Si usa la forma perifrastica anche per gli aggettivi che
mancano del comparativo regolare:
fidus, invictus, invitus;
o del superlativo regolare:
adulescens, iuvenis, senex.
Iuvenis et senex
POSITIVO
COMPARATIVO
SUPERLATIVO
IUVENIS
IUNIOR
MINOR NATU
MAXIME IUVENIS
ADMODUM
IUVENIS
MINIMUS NATU
SENEX
SENIOR
MAIOR NATU
MAXIME SENEX
ADMODUM SENEX
MAXIMUS NATU
Comparativi e superlativi irregolari
bonus
melior, ius (migliore, più
buono)
optimus (ottimo)
malus
peior, ius ( peggiore, più
cattivo)
pessimus (pessimo)
magnus
maior, ius (maggiore, più
grande)
maximus (massimo,
grandissimo)
parvus
minor, us (minore, più
piccolo)
minimus (minimo,
piccolissimo)
multus
plus, gen. pluris (più)
plurimus (moltissimo)
• lL comparativo plus (nom., acc.) ha valore
quantitativo e regge quindi il genitivo
partitivo (ad es. plus pulchritudinis: «più (di)
bellezza»);
• al genitivo (pluris) invece assume il valore
di complemento di stima/prezzo (pluris
aestimo Caesarem: «stimo di più Cesare»); al
plurale, poi, assume il significato aggettivale di
«molti», «numerosi».
• Declinazione di plus:
Declinazione di plus:
Singolare (sostantivo)
neutro
Caso
Plurale (aggettivo)
m./f., n.
Nominativo
plus
plures, plura
Genitivo
pluris
plurium
-
pluribus
plus
plures, plura
Vocativo
-
plures, plura
Ablativo
-
pluribus
Dativo
Accusativo
Comparativi con grado positivo
costituito da preposizioni
supra
superior, ius superiore
supremus e summus supre
mo, sommo
infra
inferior, ius inferiore
infimus e imus infimo
inter
interior, ius interiore
intimus intimo
ante
anterior, ius anteriore
-
post
posterior, ius, posteriore
postremus e postumus ulti
mo, postumo
extra
exterior, ius esteriore
extremus estremo
prae
prior, ius primo (di due)
primus primo (di molti)
prope
propior, ius più vicino
proximus prossimo
citra
citerior, ius citeriore
citimus il più al di qua
ultra
ulterior, ius ulteriore
ultimus ultimo
• Non è raro che in latino i superlativi, anche per quegli
aggettivi che permettono regolari suffissi, si formino:
• perifrasticamente, ossia premettendo agli aggettivi in
grado positivo avverbi atti a rendere il valore
superlativo, come vale, sane, admodum etc.
• Così possono trovarsi affiancate forme regolari (ad
esempio nobilissimus, -a, -um) e forme perifrastiche
(valde nobilis, -e);
• con i prefissi per e prae, che si premettono agli
aggettivi in grado positivo, rendendoli del tutto identici
nel significato ai superlativi regolari.
• Ad esempio, l'aggettivo clarus, -a, -um, il cui superlativo
normalmente sarebbe clarissimus, -a, -um, presenta
anche la forma praeclarus, -a, -um.
ECCEZIONI
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Alcuni aggettivi non hanno il grado superlativo; tra questi:
alacer, alacris, alacre
credibilis, -e
grandis, -e
horridus, -a, -um
laudabilis, -e
longiquus, -a, -um
proclivis, -e
propinquus, -a, -um
Per il superlativo si ricorre ad aggettivi di significato affine (ad
es. longiquus: remotissimus) o a forme perifrastiche (horridus: valde
horridus).
SECONDO TERMINE DI PARAGONE
DEI SUPERLATIVI
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GENITIVO PLURALE
INTER + ACCUSATIVO
E, EX + ABLATIVO
ABLATIVO SEMPLICE
• es. Cicero clarissimus
oratorum fuit.
• Cicero clarissimus e/ex
oratoribus fuit.
• Cicero clarissimus inter
oratores fuit.
• Cicero
clarissimus oratoribusfuit
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comparazione degli aggettivi in latino