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Anomalie qualitative delle interazioni sociali
e delle modalità di comunicazione,
repertorio limitato e stereotipato di
interessi e attività.
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
Disturbo autistico
◦ Autismo infantile precoce, autismo di kanner

Disturbo di asperger

Disturbo di Rett

Disturbo disintegrativo della fanciullezza
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
Secondo il DSM-IV-TR (nuova edizione del
2001), il Disturbo Autistico fa parte dei
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo
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


Criterio A:
Un totale di 6 o più voci dall'insieme delle
Caratteristiche Diagnostiche, con almeno 2 da
Criteri A1) e uno ciascuno da Criteri A2) e Criteri
A3);
Criterio B:
Ritardi o anomalie funzionali in almeno una delle
seguenti aree, con esordio entro i 3 anni di età :
1) interazione sociale;
2) uso comunicativo sociale del linguaggio;
3) gioco simbolico o immaginativo;
Criterio C:
L'anomalia non è meglio attribuibile al Disturbo
di Rett o al Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia.
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Marcata e persistente compromissione dell'interazione sociale.
Possono essere presenti:
 Marcata e persistente nell'uso di svariati comportamenti non
verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione mimica, le posture
corporee, la gestualità, che regolano l'interazione sociale e la
comunicazione (Criterio A1-a).
 Incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello
di sviluppo (Criterio A1-b).
 Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie,
interessi o obiettivi con altre persone, per es. non mostrare,
portare, né richiamare l'attenzione su oggetti di proprio interesse
(Criterio A1-c).
 Mancanza di reciprocità sociale o emotiva, per es., mancata
partecipazione attiva a giochi sociali semplici, preferenza per
attività solitarie o coinvolgimento dell'altro nel ruolo di
strumento o aiuto "meccanico" (Criterio A1-d).
 Spesso si osserva marcata compromissione della consapevolezza
degli altri, compresi gli altri bambini e i fratelli, dei bisogni e dei
malesseri altrui.

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

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

Marcata e persistente compromissione della comunicazione verbale e non verbale.
Può essere presente:
Ritardo o totale mancanza, dello sviluppo del linguaggio parlato (Criterio A2-a).
Nei soggetti con linguaggio verbale, marcata compromissione della capacità di
iniziare o sostenere una conversazione con altri (Criterio A2-b).
Uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio o linguaggio eccentrico (Criterio A2-c).
Assenza di giochi di simulazione variati e spontanei, o di giochi di imitazione
sociale adeguati al livello di sviluppo (Criterio A2-d).
Quando si sviluppa il linguaggio verbale, l'altezza, l'intonazione, la velocità il ritmo
o l'accentuazione possono presentare anomalie ( per es., il tono di voce può essere
monotono o inappropriato al contesto oppure assumere espressione interrogativa
in frasi affermative).
Le strutture grammaticali sono spesso immature e includono un uso stereotipato e
ripetitivo del linguaggio (per es., ripetizione di parole o frasi avulse dal significato;
ripetizione di ritornelli o di slogan pubblicitari) o linguaggio metaforico, che può
essere compreso solo da chi ha familiarità con lo stile comunicativo del soggetto.
La comprensione del linguaggio è molto spesso ritardata, e il soggetto può essere
incapace di capire domande o consegne semplici. Spesso è evidente l' alterazione
dell'uso pragmatico (sociale) del linguaggio si manifesta con incapacità di integrare
le parole con la gestualità o di capire le battute di spirito o gli aspetti non letterali
del discorso come l'ironia o i significati impliciti.
Il gioco di immaginazione è spesso assente o notevolmente compromesso. Questi
bambini tendono inoltre a non impegnarsi in giochi semplici di imitazione o nelle
occupazioni consuete dell'infanzia, o a farlo al di fuori del contesto appropriato o
in modo meccanico.
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

Modalità di comportamento, interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati.
Possono essere presenti:
Dedizione assorbente ad uno o più tipi di
interessi ripetitivi e ristretti, anomali per intensità
o focalizzazione (Criterio A3a).
Sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili
o rituali specifici (Criterio A3b).
Manierismi motori stereotipati e ripetitivi
(Criterio A3c).
Interesse persistente ed eccessivo per parti di
oggetti (Criterio A3d).
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
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
I soggetti con Disturbo Autistico manifestano una gamma di interessi estremamente ristretta, e
sono spesso eccessivamente assorbiti da un unico e ristretto interesse (per es., date, numeri di
telefono, frequenze di trasmissioni radiofoniche). Possono disporre ripetutamente i giocattoli
in fila sempre nello stesso numero e nello stesso modo o mimare in modo ripetitivo i gesti di
un attore della televisione.
Possono comportarsi in modo monotono e sempre uguale e mostrare resistenza o malessere
per cambiamenti banali (per es. un bambino piccolo può avere reazioni catastrofiche a piccoli
cambiamenti nell'ambiente, una risistemazione dei mobili o l'uso di nuove posate).
Spesso si osserva una sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali, o un'
insistenza irragionevole a seguire certe routines (per esempio, percorrere ogni giorno la stessa
strada per recarsi a scuola). Movimenti corporei stereotipati coinvolgono le mani (per es.
battere le mani, schioccare le dita), o l'intero corpo (per es. dondolarsi, buttarsi a terra,
oscillare).
Possono essere presenti anomalie posturali (camminare in punta di piedi, movimenti delle mani
atteggiamenti bizzarri di tutto il corpo).
Possono essere affascinati da oggetti in movimento (per es. ruote di giocattoli che girano,
porte che si aprono e chiudono, le pale dei ventilatori elettrici o altri oggetti che ruotano
rapidamente). Può essere presente attaccamento intenso ad oggetti inanimati (per es. un pezzo
di spago o un elastico).
L'anomalia deve manifestarsi entro i 3 anni di età con ritardi o funzionamento alterato in
almeno una ( e spesso alcune) delle seguenti aree: interazione sociale, linguaggio usato per
l'interazione sociale o gioco simbolico o di immaginazione ( Criterio B dei Criteri diagnostici).
Nella maggior parte dei casi, non c'è un periodo di sviluppo chiaramente normale, anche se in
circa il 20% dei casi i genitori riferiscono uno sviluppo relativamente normale fino a 1-2 anni di
età. In questi casi i genitori riferiscono che il bambino aveva perso l'uso di parole già acquisite
precedentemente o che sembrava essersi arrestato nel suo sviluppo.
Per definizione, il periodo di sviluppo normale, se c'è stato, non deve perdurare oltre l'età di 3
anni. Inoltre, per fare diagnosi di Disturbo Autistico, l'anomalia non deve essere meglio
attribuibile al Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia (Criterio C).
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
Nella maggior parte dei casi è presente Ritardo mentale
variabile in un range da lieve a profondo. Possono essere
presenti anomalie nelle capacità cognitive. Il profilo delle
capacità cognitive di solito è irregolare, indipendentemente
dal livello generale di intelligenza, con capacità verbali
tipicamente più deboli delle capacità non-verbali.
Talvolta sono presenti capacità particolari - per esempio,
una bambina con Disturbo autistico di 4 anni e 1/2 può
essere capace di "decodificare" un testo scritto con una
comprensione estremamente limitata del significato di ciò
che sta leggendo (iperlessia), oppure un bambino di 10 anni
può possedere abilità straordinarie nel calcolare le date
(calcolo del calendario).
La stima del vocabolario di parole singole (ricettivo o
espressivo) non sempre è una stima attendibile del livello di
linguaggio ( cioè le capacità effettive di linguaggio possono
essere a livelli molto più bassi).
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
Le persone con Disturbo Autistico possono presentare una gamma di
sintomi comportamentali come iperattività, tempi di attenzione brevi,
impulsività, aggressività, autolesionismo, e, specialmente nei bambini
piccoli, crisi di collera. Possono essere presenti risposte bizzarre a
stimoli sensoriali (per es., una soglia del dolore elevata, ipersensibilità al
suono o al tatto, reazioni eccessive a luci od odori, affascinazione per
certi stimoli).
Possono essere presenti anomalie dell'alimentazione (ad es. restrizioni
dietetiche a pochi alimenti, Picacismo) o del sonno ( per es. risvegli
notturni ricorrenti con dondolamenti). Possono essere presenti anomalie
dell'umore o dell'affettività ( per es. ridacchiare o piagnucolare
apparentemente senza motivo, apparente assenza di reazioni emotive).
Possono mancare reazioni di paura a pericoli reali, in presenza di timore
eccessivo nei confronti di oggetti innocui.
Possono essere presenti svariati comportamenti autolesionisti ( per es.,
sbattere la testa o mordersi le dita, le mani o i polsi). Gli adolescenti o i
giovani adulti con Disturbo Autistico con normali capacità intellettive di
introspezione possono andare incontro a depressione in risposta alla
consapevolezza della gravità della propria disabilità
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
Nel disturbo Autistico la natura della compromissione nell'area dell'interazione sociale può
cambiare nel tempo e variare in rapporto al livello di sviluppo individuale. Nella prima infanzia
può esserci difficoltà a stare in braccio; indifferenza o avversione per il contatto fisico o le
manifestazioni di affetto; mancanza di contatto oculare, di risposta mimica o si sorriso sociale;
mancata risposta alla voce dei genitori.
Di conseguenza, i genitori in un primo momento possono manifestare la preoccupazione che il
bambino sia sordo. I bambini piccoli con questo disturbo possono trattare gli adulti come
intercambiabili, possono attaccarsi meccanicamente a una persona specifica o possono usare la
mano dei genitori per ottenere gli oggetti desiderati senza mai esercitare il contatto oculare (
come se fosse la mano ad avere importanza, più che la persona).
Nel corso dello sviluppo, il bambino può diventare più disponibile a impegnarsi passivamente
in un'interazione sociale. Comunque, anche in questi casi, il bambino tende a trattare gli altri
in modo insolito (ad es., si aspetta che gli altri rispondano in un modo particolare a domande
rituali, possiede uno scarso senso dei confini altrui, e può essere intrusivo in modo
inappropriato nelle interazioni sociali).
Nei più grandi, le prestazioni che implicano memoria a lungo termine (per es., gli orari
ferroviari, le date storiche, le formule chimiche o ricordare esattamente le parole di una
canzone sentita anni prima) possono essere eccellenti, ma le informazioni tendono ad essere
ripetute più e più volte, a prescindere da quanto siano appropriate al contesto sociale
La frequenza del disturbo è da 4 a 5 volte più alta nei maschi rispetto alla femmine. Le
femmine affette dal disturbo comunque presentano più comunemente un Ritardo Mentale più
grave.
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

La frequenza media del Disturbo Autistico
riscontrata negli studi epidemiologici è di 5
casi su 10.000, con una variabilità della
frequenza riportata da 2 a 20 casi su 10.000.
Resta da chiarire se le frequenze più alte
riportate riflettano differenze metodologiche
o un'aumentata incidenza del disturbo.
Più frequente nei maschi (4/5 :1)

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
Caratteristiche cliniche
◦
◦
◦
◦
◦
Autismo
Alterazioni del linguaggio
Alterazioni delle funzioni cognitive
Abnormitàa carico delle funzioni motorie
Alterazioni dell’affettività
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
Per definizione, il Disturbo Autistico esordisce prima dei 3 anni di età. In alcuni
casi, i genitori possono riferire che il bambino ha destato le loro preoccupazioni
fin dalla nascita o subito dopo a causa della mancanza di interesse nell'interazione
sociale.
Le manifestazioni del disturbo nella prima infanzia sono più sottili e difficili da
identificare che dopo i 2 anni di età. In una minoranza di casi, può venire riferito
che il bambino ha avuto uno sviluppo normale per il primo anno di vita ( o anche
per i primi 2).
Il Disturbo Autistico segue un decorso continuo. In età scolare e nell'adolescenza
si riscontrano comunemente miglioramenti in alcune aree ( per es. un aumentato
interesse per il funzionamento sociale quando il bambino raggiunge l'età scolare).
Durante l'adolescenza il comportamento si deteriora in alcuni casi, in altri
migliora. Le capacità verbali (per es. la presenza di linguaggio comunicativo) e il
livello intellettivo generale sono i fattori più strettamente correlati con la prognosi
a lungo termine. Gli studi di follow-up disponibili suggeriscono che solo una
piccola percentuale di persone affette dal disturbo arrivano ad avere una vita
indipendente ed un lavoro in età adulta.
In circa un terzo dei casi è possibile raggiungere un certo grado di parziale
indipendenza. Gli adulti con Disturbo Autistico a funzionamento più alto
continuano tipicamente a manifestare problemi nell'interazione sociale e nella
comunicazione, oltre che interessi e attività notevolmente ristretti.
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
Il rischio di Disturbo Autistico è più elevato
nei fratelli delle persone affette, con
un'incidenza approssimativa del disturbo del
5% nei fratelli. Risulta inoltre aumentato il
rischio di varie difficoltà di sviluppo nei
fratelli affetti.
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
Indicatori
◦ Non compare il sorriso al 3° mese
◦ Non compare la risposta di angoscia all’8°
◦ Primi mesi di vita
 Bambini calmi, indifferenti, amanti della solitudine
 Non amano essere tenuti in braccio
 Non girano la testa per vedere la madre quando in
braccio a q.cun altro
 Inerti
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
Indicatori
◦ Dal secondo e terzo anno di vita







Non si volta se chiamato, anche se udito buono
Non guarda in faccia l’interlocutore, ma fissa il vuoto
Viva attenzione, ma con sguardo periferico
Rifiuta il contatto con l’altro
Uso strumentale di parti del corpo dell’altro (mano)
Non esprime ansia alla separazione
Non esprime gioia al ricongiungimento
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
Indicatori
◦ Rapporti difficili con gli altri bambini
◦ Indifferenza ai giochi di finzione o imitazione
◦ Uso degli oggetti (anche giocattoli) stereotipato e
ripetitivo
◦ Bisogno di sicurezza, regolarità, fastidio/protesta
violenta per i cambiamenti
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
Linguaggio
◦ Difficoltà di comunicazione
◦ Non imita i gesti
◦ Suoni strani, grida, digrignare i dentim, non i
normali vocalizzi
◦ Ripetizione di frasi fuori dal contesto
◦ Ecolalia= ripetizione di frasi appena udite
◦ Neologismi = parole inesistent
◦ Confusione nei pronomi io/tu
◦ Discorso in funzione NON comunicativa
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
Funzioni cognitive
◦ Profilo disarmonico
◦ Ppresenza di ritardo mentale
◦ Meno efficiente nelle prestazioni che richiedono
intelligenza sociale
◦ Più efficienti nelle prove che non richiedono il
riferimento al contesto (es. Cubi)
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
Funzioni motorie
◦ Stereotipie = movimenti ripetuti in modo sempre
uguale
Soprattutto le mani o le dita
Movimenti dei tutto il corpo rotatori a trottola
Camminare in punta di piedi
Dondolarsi
Fiutare oggetti e persone
Condotte autolesionistiche (battere la testa contro il
muro)
 mordersi






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
Affettività
Oscillazioni rapide del tono dell’umore
Apatia
Agitazione motoria
Crisi d’ansia acute legate a frustrazioni minime o
minime modificazioni dell’ambiente
◦ Aggressività in certi casi
◦
◦
◦
◦
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
compromissione dello sviluppo che si
manifesta prima dei 3 anni, coinvolge le
competenze nell’interazione sociale
Inadeguata capacità di cogliere segnali
socio-emozionali negli altri
scarso uso di segnali sociali propri
debole integrazione dei comportamenti
sociali, emotivi e comunicativi
mancanza di reciprocità socio-emozionale.
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
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
Mancato uso sociale di qualsiasi capacità
di linguaggio eventualmente presente
Uso spesso compromesso di cadenza ed
enfasi.
Modelli di comportamento, attività ed
interessi spesso come tendenza ad
imporre rigidità e monotonia ad una
grande varietà di aspetti della vita
quotidiana.
E’ comune un interesse specifico per
elementi non funzionali degli oggetti,
come odore o sensazione al tatto.
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
Possono essere inoltre presenti disturbi del
sonno e dell’alimentazione,
autolesionismo, paure e fobie di vario
genere
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Spostamento dell’attenzione dalla figura di
attaccamento all’ambiente fisico
L’universo mentale è rigidamente fissato
sull’ambiente fisico e sulle sue regolarità,
poiché è da tali regolarità che riescono a
ricavare alcuni elementi minimi di stabilità,
continuità e unitarietà nel senso di sé.
Diventa più comprensibile il bisogno di questi
bambini di costanza e uniformità nell’ambiente
e le loro reazioni di panico di fronte a
cambiamenti anche minimi dell’ambiente
circostante
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Criterio A:
Gravi e persistenti compromissioni dell'interazione sociale, con almeno 2
voci dai criteri A) delle Caratteristiche Diagnostiche;
Criterio B:
Sviluppo di modelli di comportamento, interessi e attività ristretti e
ripetitivi, con almeno 2 voci dai criteri B) delle Caratteristiche
Diagnostiche;
Criterio C:
L'anomalia causa compromissione clinicamente significativa nelle aree
sociale, lavorativa e in altre importanti aree funzionali;
Criterio D: Non si osserva un ritardo generale nel linguaggio
clinicamente significativo (cioè si riscontra uso di parole singole entro i 2
anni e di frasi entro i 3 anni);
Criterio E:
Nell'infanzia non si osserva ritardo clinicamente significativo dello
sviluppo cognitivo o di capacità di auto-aiuto appropriate all'età, del
comportamento adattivo ( tranne che nell'interazione sociale), e della
curiosità per l'ambiente; Criterio F:
Non sono soddisfatti i criteri per un altro Disturbo Pervasivo dello
Sviluppo specifico o per la Schizofrenia
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
Marcata e persistente compromissione dell'interazione sociale.
La compromissione dell'interazione sociale reciproca è grossolana e persistente.
Possono essere presenti:
Marcata compromissione nell'uso dei molteplici comportamenti non verbali ( per
es. contatto oculare reciproco, espressione del viso, posture corporee e gestualità)
che regolano l'interazione sociale e la comunicazione( Criterio A1).
Compromessione della capacità di stabilire relazioni con i coetanei adeguata al
livello di sviluppo ( Criterio A2) che può assumere connotazioni diverse a seconda
dell'età. I più giovani possono essere scarsamente o per nulla interessati a fare
amicizia. I più grandi possono essere interessati all'amicizia, ma non comprendere
le convenzioni delle interazioni sociali.
Assenza della ricerca spontanea di condivisione di piaceri, interessi o obiettivi (per
esempio, non mostrare, portare o indicare a dito oggetti che trovano interessanti)
( Criterio A3).
Assenza di reciprocità sociale o emotiva (per esempio, mancanza di
partecipazione a giochi o divertimenti semplici, preferire attività solitarie,
coinvolgere gli altri solo come strumenti o supporti "meccanici" ) ( Criterio A4).
Sebbene il deficit sociale nel Disturbo di Asperger sia grave e caratterizzato dalle
stesse modalità del Disturbo Autistico, la mancanza di reciprocità sociale si
manifesta più tipicamente con un approccio sociale verso gli altri eccentrico e
unilaterale (per esempio, insistendo su un argomento di conversazione senza
tener conto delle reazioni altrui ) piuttosto che con indifferenza sociale ed emotiva
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Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti,
ripetitivi e stereotipati.
Possono essere presenti:
Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi
ripetitivi e ristretti, anomali per intensità o focalizzazione
(Criterio B1), che spesso si manifestano primariamente con
lo sviluppo di attenzione esclusiva per un argomento o un
interesse circoscritto, sul quale il soggetto può raccogliere
una grande quantità di fatti e informazioni;
Sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili o rituali
specifici (Criterio B2).
Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (Criterio B3).
Interesse persistente ed eccessivo per parti di oggetti
(Criterio B4).
Questi interessi e attività vengono perseguiti con grande
attività, spesso fino al punto di escludere ogni altra attività
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

Il disturbo può causare una compromissiome significativa
dell'adattamento sociale, che a sua volta può avere un
impatto significativo sull'autosufficienza o sull'attività
lavorativa o su altre aree funzionali importanti (Criterio C).
I deficit sociali e i repertori ristretti di interessi, attività e
comportamento sono fonte di una notevole disabilità.
In contrasto con il Disturbo Autistico, non c'è un ritardo
del linguaggio precoce clinicamente significativo, ( per es.
il bambino usa parole singole non ecolaliche entro i due
anni, e frasi comunicative entro i tre anni (Criterio D).
Successivamente il linguaggio può risultare insolito in
termini di preoccupazione del soggetto per certi
argomenti e per la sua verbosità. Le difficoltà comunicative
possono derivare dall'anomalia della funzione sociale e
dall'incapacità di apprezzare i segnali non verbali e dalle
limitate capacità di autocontrollo.
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

Le persone con Disturbo di Asperger non presentano ritardi clinicamente
significativi dello sviluppo cognitivo, o delle abilità di auto-aiuto appropriate
all'età, del comportamento adattivo (tranne che nell'interazione sociale) e della
curiosità nei confronti dell' ambiente nell' infanzia (Criterio E). Poiché il linguaggio
precoce e le capacità cognitive sono nella norma nei primi 3 anni di vita, i genitori
e coloro che si occupano del bambino di solito non si preoccupano in questo
periodo del suo sviluppo, sebbene interrogati accuratamente possano ricordare
comportamenti insoliti.
Può venire riferito che il bambino ha parlato prima di camminare, e i genitori
possono considerarlo precoce per es., dotato di un vocabolario ricco o " da adulto
" ). Sebbene possano esistere lievi problemi sociali, i genitori o coloro che se ne
occupano non si preoccupano finché il bambino non frequenta la scuola materna o
dei coetanei; a questo punto le difficoltà sociali del bambino con i coetanei
possono diventare evidenti.
Per definizione, la diagnosi di Disturbi di Asperger è preclusa se sono soddisfatti i
criteri per qualunque altro Disturbo Pervasivo dello Sviluppo specifico o per la
Schizofrenia (benchè la diagnosi di Disturbo di Asperger e di Schizofrenia possano
coesistere se l'insorgenza del Disturbo di Asperger precede chiaramente
l'insorgenza della Schizofrenia) (Criterio F).
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
Contrariamente al Disturbo Autistico, non si osserva di solito
Ritardo Mentale, sebbene siano stati identificati casi occasionali
con lieve Ritardo Mentale (per es., quando il Ritardo Mentale si
evidenzia solo in età scolare, senza ritardo cognitivo o di
linguaggio evidente nei primi anni di vita). Si può osservare una
variabilità del funzionamento cognitivo, spesso con punti di
forza nelle aree di capacità verbali ( per es., vocabolario,
memoria uditiva meccanica) e punti deboli in aree non verbali (
per es., capacità visuo-motorie o visuo-spaziali). Possono essere
presenti goffaggine e impaccio motorio, ma generalmente di
grado relativamente lieve, sebbene le difficoltà motorie possano
contribuire al rifiuto da parte dei coetanei e all'isolamento sociale
(per es. l'incapacità di partecipare a sport di gruppo). Nel
Disturbo di Asperger sono frequenti sintomi di iperattività e
disattenzione, ed infatti molti soggetti affetti da questa patologia
ricevono una diagnosi di Deficit di Attenzione/Iperattività. E'
stata segnalata un'associazione del Disturbo di Asperger con un
certo numero di altri disturbi mentali, compreso il Disturbo
Depressivo.
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
Il quadro clinico può presentarsi in modo diverso
nelle diverse età. Spesso la disabilità sociale diventa
più importante con il passare del tempo. Entro
l'adolescenza alcune persone affette dal disturbo
possono imparare a utilizzare i propri punti di forza (
per es., le abilità verbali meccaniche)per compensare
i punti deboli. I soggetti con Disturbi di Asperger
possono diventare vittime degli altri; queste
esperienze, il senso di isolamento sociale e una
crescente capacità di autoconsapevolezza possono
contribuire all'insorgenza di depressione o ansia
nell'adolescente e nel giovane adulto. Il Disturbo
viene diagnosticato molto più frequentemente (
almeno 5 volte) nei maschi che nelle femmine.
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
Mancano attualmente dati definitivi sulla
prevalenza del Disturbi di Asperger
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
Il Disturbo di Asperger è continuo e perdura per tutta la vita. Nei bambini in età
scolare le buone abilità verbali possono in qualche misura mascherare la gravità
della disfunzione sociale a anche ingannare coloro che si occupano del bambino e
gli insegnanti - cioè coloro che se ne occupano e gli insegnanti possono
focalizzarsi sulle buone capacità verbali del bambino ma non rendersi
sufficientemente conto di problemi in altre aree (in particolare l'adattamento
sociale). Le relativamente buone capacità verbali del bambino possono anche
orientare gli insegnanti e coloro che se ne occupano ad attribuire erroneamente le
difficoltà di comportamento a ostinazione e caparbietà.
L'interesse a stabilire relazioni sociali può aumentare nell'adolescenza man mano
che i soggetti imparano in qualche modo a rispondere più adeguatamente alle
proprie difficoltà - per esempio, i soggetti possono imparare a seguire regole
verbali o routines in certe situazioni stressanti. I più grandi possono essere
interessati all'amicizia ma mancare della comprensione delle convenzioni che
regolano l'interazione sociale e possono avere più facilità a stabilire relazioni con
persone molto più vecchie o più giovani.
La prognosi sembra significativamente più favorevole che nel Disturbo Autistico,
dal momento che studi di follow-up suggeriscono che molti soggetti, in età
adulta, sono in grado di conseguire un lavoro retribuito e l'autosufficienza
personale.
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
Sebbene i dati disponibili siano limitati,
sembra esserci una aumentata frequenza di
Disturbo di Asperger fra i membri delle
famiglie di soggetti che presentano il
disturbo. Anche il rischio di Disturbo
Autistico, come di difficoltà sociali più
generiche, può essere più elevato
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
Il disturbo presenta:
◦ Compromissione qualitativa nell’interazione sociale
◦ Modalità di comportamento , interessi e attività
ristretti e ripetitivi
◦ Prevalente nel sesso maschile
◦ Fattori genetici
◦ Evidente dopo il 2/3 anno di vita, al momento
dell’inserimento in contesti sociali
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
Mancano:
◦ Compromissione (ritardo o regressione) del
linguaggio
◦ Compromissione delle funzioni cognitive : ai test di
solito soggetti con punteggi molto elevati, al di
sopra della norma
◦ Non suscettibile di remissione, ma consente nei casi
meno gravi l’inserimento nel mondo, anche se
problemi nei rapporti interpersonali (ridottes
capacità empatiche)
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
Sono presenti
◦ Disturbi a livello dell’inserimento sociale e dei
rapoprti interpersonali
◦ Mimica relazionale assente o molto scarsa
◦ No interesse per attività di gioco sociale
◦ Emotività congelata
◦ Interesse polarizzato su oggetti e attività di
manipolazione
◦ Stereotipie motorie, rituali
◦ Problemi di deambulazione
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




Criteri A)
Sviluppo prenatale e perinatale apparentemente normale
(Criterio A1);
Sviluppo psicomotorio apparentemente normale durante i
primi 5 mesi dopo la nascita (Criterio A2);
Circonferenza cranica normale alla nascita (Criterio A3).
La caratteristica essenziale del Disturbo di Rett è lo
sviluppo di molteplici deficit specifici dopo un periodo di
funzionamento normale dopo la nascita. I soggetti
presentano un periodo prenatale e perinatale
apparentemente normali (Criterio A1) con sviluppo
psicomotorio normale per i primi 5 mesi di vita (Criterio
A2). Anche la circonferenza cranica alla nascita è nei limiti
della norma (Criterio A3)
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

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


Rallentamento della crescita del cranio fra 5 e 48 mesi (Criterio B1);
Perdita di capacità finalizzate manuali precedentemente acquisite fra 5 e 30 mesi
con successiva comparsa di movimenti stereotipati delle mani (come per torcere e
lavare le mani) (Criterio B2);
Perdita dell'impegno sociale in una fase precoce del decorso (Criterio B3);
Comparsa di andatura e movimenti del tronco scarsamente coordinati (Criterio
B4);
Grave compromissione dello sviluppo del linguaggio espressivo e ricettivo
accompagnata da grave ritardo psicomotorio (Criterio B5).
Ad una età compresa fra 5 e 48 mesi l'accrescimento cranico rallenta (Criterio B1).
Fra 5 e 30 mesi si assiste a perdita delle abilità manuali finalizzate
precedentemente acquisite, con successivo sviluppo di movimenti stereotipati
caratteristici che assomigliano al gesto di torcere e lavare (Criterio B2). Nei primi
anni successivi all'esordio del disturbo diminuisce l'interesse nell'ambiente sociale
(Criterio B3), benchè spesso l'interazione sociale possa svilupparsi più avanti
durante il decorso. Si sviluppano problemi nella coordinazione dell'andatura e dei
movimenti del tronco (Criterio B4). Si osserva anche una grave compromissione
del linguaggio espressivo e ricettivo, con grave ritardo psicomotorio (Criterio B5).
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
l Disturbo di Rett è tipicamente associato a
Ritardo Mentale grave o profondo, che, se
presente, dovrebbe essere classificato nell'Asse
II. Non si osservano reperti di laboratorio
specifici. Nelle bambine con Disturbo di Rett la
frequenza di anomalie all'EEG e di disturbi
convulsivi può essere aumentata. Sono state
riportate anomalie aspecifiche alle indagini
radiografiche cerebrali.
Dati preliminari suggeriscono che la causa del
Disturbo di Rett sia una mutazione genetica.

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
I dati sono per lo più limitati a serie di casi e
sembra che il Disturbo di Rett sia molto meno
comune del Disturbo Autistico. Il disturbo è
stato riportato esclusivamente nelle femmine.
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
La modalità di regressione dello sviluppo è
altamente specifica. Il Disturbo di Rett insorge
prima dei 4 anni di età, di norma durante il primo
o secondo anno di vita. II disturbo perdura per
tutta la vita, e la perdita di capacità è
generalmente persistente e progressiva. Nella
maggior parte dei casi il recupero è molto
limitato, sebbene si possano verificare
miglioramenti molto modesti e si possa
osservare un interesse per l'interazione sociale
quando il soggetto raggiunge la seconda infanzia
e nell'adolescenza. Le difficoltà comunicative e
comportamentali di norma restano relativamente
costanti pe
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
Epidemiologia
◦
◦
◦
◦
Presente solo in soggetti di sesso femminile
Legata a un’alterazione genetica
Sviluppo normale fino a 5 mesi di vita
Dopo il 6 mese:
 Riduzione della mobilità
 Ipotonia
 Arresto dello sviluppo psicomotorio (entro l’anno)
◦ Entro il 3 anno
 Perdita delle capacità motorie
 Perdita del linguaggio (espressione/comprensione)
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





Compaiono movimenti stereotipati delle mani
(lavarle)
Disturbi della coordinazione motoria
Anomalie al’encefalogramma
crisi epilettiche
Tendenza a ritirarsi
Compare ritardo mentale
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
Criterio A:
Perdita clinicamente significativa di capacità
precedentemente acquisite (entro i 10 anni) in almeno
2 delle aree A) delle Caratteristiche Diagnostiche;
Criterio B:
Anomalie funzionali in almeno 2 delle aree B) delle
Caratteristiche Diagnostiche;
Criterio C:
Sviluppo apparentemente normale durante almeno i
primi 2 anni dopo la nascita, come testimoniato dalla
presenza di comunicazione verbale e non verbale,
relazioni sociali gioco e comportamento adattivo
appropriati all'età;
Criterio D:
L'anomalia non è meglio attribuibile a un altro
Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o a Schizofrenia
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
Perdita clinicamente significativa di capacità
precedentemente acquisite nelle seguenti
aree:
◦
◦
◦
◦
◦

Linguaggio espressivo o ricettivo
Capacità sociali o comportamento adattivo
Controllo sfinterico intestinale o urinario
Gioco
Capacità motorie
caratteristica essenziale del Disturbo
Disintegrativo dell'Infanzia consiste in una
marcata regressione in molteplici aree
funzionali dopo un periodo di almeno 2 anni
di sviluppo apparentemente normale
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

Anomalie funzionali nelle seguenti aree
◦ compromissione qualitativa dell'interazione sociale ( cioè compromissione di
comportamenti non verbali, mancato sviluppo di relazioni con i coetanei, perdita di
reciprocità sociale o emotiva)
◦ compromissione qualitativa della comunicazione ( cioè ritardo o assenza di linguaggio
verbale, incapacità a iniziare o sostenere una conversazione, uso ripetitivo e stereotipato
del linguaggio, mancanza di gioco simbolico variato)
◦ repertori di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, compresi
stereotipie e manierismi motori.
Lo sviluppo apparentemente normale è rispecchiato da una comunicazione
verbale e non verbale, relazioni sociali, gioco e comportamento adattivo
appropriati all'età. Dopo i primi 2 anni di vita, ma entro l'età di 10 anni, il
bambino presenta una perdita clinicamente significativa di capacità
precedentemente acquisite in almeno 2 delle seguenti aree: linguaggio
espressivo o ricettivo, capacità sociali o comportamento adattivo, controllo
sfinterico intestinale o urinario, gioco, o capacità motorie ( Criterio B). Più
tipicamente vengono perse le capacità acquisite in quasi tutte le aree.
I soggetti con questo disturbo esibiscono i deficit comunicativi e sociali e le
manifestazioni comportamentali che si osservano generalmente
nell'autismo. Sono presenti la compromissione qualitativa dell'interazione
sociale ( Criterio C1) e della comunicazione ( Criterio C2) e repertori ristretti
ripetitivi e stereotipati di comportamenti, interessi ed attività (Criterio C3).
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
Il Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia di norma
si associa a Ritardo mentale grave che, se
presente, dovrebbe essere classificato nell'Asse
II. Si possono rilevare vari segni e sintomi
neurologici aspecifici.
Sembra esserci un'aumentata frequenza di
anomalie all'EEG e di disturbi convulsivi. Sebbene
appaia chiaro che la condizione sia il risultato di
una qualche lesione del sistema nervoso centrale
in fase di sviluppo, non è stato identificato alcun
meccanismo specifico. La condizione si osserva
occasionalmente in associazione con condizioni
patologiche generali, (per es. leucodistrofia
metacromatica, malattia di Schild
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
I dati epidemiologici sono limitati, ma il
Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia sembra
essere molto raro e meno comune del
Disturbo Autistico, sebbene sia
probabilmente sottodiagnosticato. Sebbene
studi preliminari suggerissero una uguale
incidenza nei due sessi, dati più recenti
suggeriscono che il disturbo sia più comune
nei maschi.
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
Per definizione, il Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia può essere
diagnosticato esclusivamente se i sintomi sono preceduti da almeno 2
anni di sviluppo normale, e l'insorgenza è precedente ai 10 anni di età.
Quando il periodo di sviluppo normale è stato molto prolungato ( 5 anni
o più), è particolarmente importante procedere ad un esame fisico e
neurologico approfondito per valutare la presenza di condizioni
patologiche generali. Nella maggior parte dei casi, l'esordio si situa fra i
3 e i 4 anni e può essere insidioso o repentino. I segni premonitori
possono includere aumentati livelli di attività, irritabilità e ansietà seguiti
da perdita del linguaggio verbale e di altre capacità. In questo periodo il
bambino può anche perdere interesse nell'ambiente.
Di norma la perdita di capacità raggiunge un plateau, dopo il quale può
verificarsi qualche modesto miglioramento, benchè raramente marcato.
In altri casi, specialmente quando il disturbo è associato a patologie
neurologiche progressive, la perdita di capacità è progressiva.
Questo disturbo segue un decorso continuo, e perdura per tutta la vita.
Le difficoltà sociali, comunicative e comportamentali restano
relativamente costanti per tutta la vita.
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
Caratteristiche del disturbo:
◦ Disturbo raro
◦ Presente in soggetti di sesso maschile

Caratterizzato da
◦ Sviluppo normale
 normale acquisizione del linguaggio, delle capacità
comunicative verbali e non-verbali
◦ Seguito da regressione in diverse aree del
funzionamento psicologico
◦ La sintomatologia inizia non prima dei 2 anni e non
compare più dopo i 10
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
Evoluzione e caratteristiche:
◦ Grave regressione del linguaggio
◦ Regressione delle abilità comportamentali
◦ Compromissione dell’inserimento sociale ormai
acquisito
◦ Deterioramento delle funzioni cognitive fino al
ritardo mentale
◦ Iperattività
◦ Stereotipie, iteratività dei movimenti
◦ Ritiro sociale
◦ Anomalie elettroencefalografiche
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



Non è stata mai individuata una causa specifica
per l’autismo, ma gli studi dimostrano che una
componente genetica esiste. Nel 60% dei casi di
gemelli omozigoti infatti risultano entrambi
affetti da disturbo.
multifattorialità della causa scatenante
endofenotipo autistico, termine volto ad indicare
una complessa rete di sintomi comportamentali
correlati a parametri biologici e genetici.
Uno dei più interessanti fenomeni svelati
recentemente in questo ambito di ricerca è che
tale endofenotipo è osservabile anche nei fratelli
non autistici di bambini affetti dalla patologia.
Maria grazia Strepparava -corso di
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
E' colpa del vaccino trivalente contro
morbillo, pertosse e rosolia. E' questa l'ultima
ipotesi sull'origine dell'autismo, pubblicata su
Lancet. Accantonate le madri dominanti e
fredde, le madri frigorifero tanto di moda
negli anni sessanta e settanta, il fenomeno
autistico è ora, senza più dubbi, annoverato
tra le patologie dello sviluppo cerebrale su
base organica
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
L'alterazione comincia probabilmente a manifestarsi fin
dalla vita intrauterina, forse per effetto di infezioni
materne. Ma un responsabile unico ancora non è stato
individuato. "Le ipotesi sono numerose" spiega Uta Frith,
docente di psicologia infantile presso lo University College
di Londra, una delle massime esperte del mondo autistico.
"Ma se le prove a favore dell'origine organica sono
schiaccianti, rimane da superare la diffidenza di chi dice
che se c'è un danno al cervello, questo deve essere
individuabile con i moderni metodi di neuroimmagine.
Cos´ non è, invece. La TC e la risonanza dei bambini
autistici sono del tutto normali nella stragrande
maggioranza dei casi. Con la PET, per?, si è potuto isolare
un sottogruppo che presenta alterazioni del sistema
dopaminergico. Ma neanche questa sembra essere la
soluzione: non tutti i malati hanno lo stesso quadro alla
PET e la gravità dei sintomi non è proporzionale all'entità
delle alterazioni
Maria grazia Strepparava -corso di
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
Vi è invece un filone di ricerca che si è concentrato sull'aspetto genetico
dell'autismo, poiché studi su gemelli monozigoti hanno dimostrato una
presenza del disturbo in entrambi i gemelli nel 90 per cento dei casi e
nel 20 per cento in caso di gemelli biovulari dello stesso sesso. "Una
cosa è certa: la sindrome dell'X fragile è un fattore predisponente
all'insorgenza della malattia" continua Frith. "Ma non tutti i portatori di X
fragile sono autistici. La mia ipotesi è che si tratti di un disturbo
multifattoriale, che agisce per? su un preciso circuito cerebrale, cioè sul
sistema dopaminergico e sulle sue proiezioni nei lobi frontali, destinati
al controllo comportamentale, e sui sistemi anatomici che governano la
comprensione e produzione del linguaggio". La predisposizione genetica
gioca quindi un ruolo, che deve per? essere rinforzato da agenti
ambientali. "Lo spettro delle manifestazioni dell'autismo è talmente vario
che ricondurre tutto a un'unica causa è impossibile. Sono finiti i tempi in
cui si riconosceva come autistico solo il bambino descritto da Bruno
Bettelheim nel libro La fortezza vuota: un essere isolato dal mondo,
mediamente ritardato, ma dotato di geniali capacità matematiche o
musicali. L'autismo non è questo, o per lo meno non è solo questo"
Maria grazia Strepparava -corso di
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
Lorna Wing, direttrice del Centro per i disturbi sociali e della
comunicazione dell'Università di Bromley, nel Kent. Wing
combatte da anni perché la diagnosi di autismo non venga fatta
solo in base ai rigidi parametri delle classificazioni
internazionali, come l'ICD e il DSM, ma anche in base a criteri
clinici e comportamentali che richiedono una valutazione della
personalità e delle abilità del bambino.
"Una forma semplificata di classificazione riteneva che il disturbo
potesse manifestarsi in una forma grave, chiamata autismo
classico, e in una forma lieve, a cui si riconduce la sindrome di
Asperger, descritta dal'omonimo neurologo viennese, in cui i
tratti di isolamento e alterazione del comportamento sociale
sono molto meno marcati" dice Wing. "In realtà è più facile
distinguere la malattia in base a tre diverse tipologie di bambino,
basate sulle manifestazioni comportamentali,
indipendentemente dalla loro complessità e gravità: i riservati, i
passivi e gli strani. I termini che ho scelto possono sembrare un
po' semplicistici, ma rendono bene l'idea".
Maria grazia Strepparava -corso di
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
Al gruppo dei riservati appartengono tutti i malati che appaiono
indifferenti agli altri, anche se il contatto fisico pu? talvolta
essere accettato. Il disturbo principale coinvolge l'area
linguistica, che sembra, secondo gli studi più recenti, essere la
costante dell'autismo. Gli autistici riservati sviluppano un
linguaggio scarno, privo di interazioni verbali col prossimo.
Talvolta è molto compromessa anche la capacità di
comprendere. Sono frequenti le manifestazioni verbali ecolaliche
(il tipico pappagallo), che a volte compromettono l'uso corretto
dei pronomi personali: tu e io diventano interscambiabili perché
le frasi vengono ripetute cos´ come sono state sentite.
Dal punto di vista motorio, i bambini riservati sono affetti da
perseverazioni e da movimenti stereotipati. Amano i giochi
ripetitivi, come allineare oggetti lungo il pavimento:
l'interruzione di una di queste attività pu? scatenare crisi
rabbiose o, viceversa, veri e propri attacchi di panico, cos´ come
tutti i cambiamenti repentini nella routine quotidiana.
Maria grazia Strepparava -corso di
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
Alcune manifestazioni sono simili a quelle dei riservati, ma
in genere i passivi accettano l'interazione sociale e
affettiva, anche se non se ne fanno promotori. I sintomi
ripetitivi e le crisi di agitazione ci sono, ma in una forma
meno florida. Alcuni bambini possono avere livelli
intellettivi relativamente elevati e riuscire a seguire una
normale istruzione scolastica, almeno nei primi anni". Fare
diagnosi di autismo nella forma passiva pu? essere
difficile: talvolta il disturbo non viene considerato finché
non si manifestano difficoltà nell'apprendimento. In questo
caso, come in altre forme di disturbo autistico, i genitori
possono essere addirittura fieri del loro figlio,
confondendo il distacco con una precoce capacità di
autonomia.
Maria grazia Strepparava -corso di
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
Al terzo tipo di autistico, quello che Lorna Wing definisce strano,
appartengono molti di quelli che, secondo il DSM, rispondono ai criteri
diagnostici per la sindrome di Asperger. Il loro linguaggio è buono,
fluente e con un discreto livello grammaticale, ma piuttosto ripetitivo e
poco usato per la conversazione spontanea. Alcuni di questi bambini
amano rivedere all'infinito un video particolare o ascoltare sempre la
stessa storia. Spiega Wing: "La ripetizione è affascinante per il bambino
autistico. Nei casi più lievi pu? sfociare in qualche interesse prevalente,
per esempio i trattori, o la matematica o i dinosauri. Queste manie
possono per? mettere a dura prova il nucleo familiare, perché i piccoli
non parlano d'altro".
Nel gruppo degli strani vi possono essere anche approcci sociali infantili
o naïf: sono i bambini che si dirigono dritti verso la signora seduta sulla
panchina del parco per toccarle il naso, mettendo in imbarazzo chi li
accompagna. Una minoranza di persone autistiche pu? sviluppare
capacità intellettive normali o addirittura superiori alla norma, e
raggiungere posizioni lavorative di rilievo, spesso in ambito accademico.
"La monomania degli autistici pu? favorire chi fa ricerca, per esempio, o
chi ama i numeri e i calcoli. Benché il 75 per cento dei malati abbia un QI
inferiore alla norma, il restante 25 per cento ha soltanto i sintomi
comportamentali".
Maria grazia Strepparava -corso di
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

Alcuni autistici hanno scritto e raccontato cosa vuol dire la loro
malattia: hanno descritto il mondo come un luogo confuso e
spaventoso. Ma che cosa passa per la mente di un bambino o di
un adulto affetto? Com'è il mondo privo di emozioni? E' ci? che si
è chiesta Uta Frith quando ha contribuito ad applicare all'autismo
i principi della teoria della mente. "L'autistico ha un disturbo
della comprensione linguistica molto particolare: è incapace di
staccarsi dal piano letterale del significato.
Per esempio: se una persona, a tavola, vi chiede: "Puoi passarmi
il sale?", voi glielo passate. Un autistico non lo fa, si limita a
rispondere: "S´, posso". Da questa semplice osservazione si
deduce non solo che non esiste un piano interpretativo per cos´
dire metareale, ma che l'autistico non è neanche in grado di
immaginare che cosa l'altro sta pensando. Lo stesso discorso
vale in senso contrario: il bambino autistico pu? non capire che
gli altri non seguono il suo stesso filo logico".
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1

David ha dodici anni e frequenta una scuola speciale. Un
giorno torna a casa nervoso perché il pulmino della scuola
è partito in ritardo. Il padre lo invita ad andare in cucina a
far merenda. Preoccupato del suo nervosismo, il padre lo
raggiunge e lo vede intento a buttare nel lavandino tutto il
latte della merenda e gli ingiunge di fermarsi. David
scoppia in una crisi di urla e pianto. La spiegazione di
questo comportamento è semplice. il padre ha pensato
infatti che gettare il latte invece di berlo fosse il modo di
David di manifestare il suo disappunto. David, invece, lo
aveva assaggiato trovandolo cattivo, e si era comportato di
conseguenza. Ma quando il padre lo ha rimproverato, non
è stato in grado di comprendere il processo logico
dell'altro e quindi di giustificarsi. Si è semplicemente
sentito attaccato ingiustamente. A questo serve, in pratica,
la teoria della mente: a far comprendere a chi sta vicino a
un autistico che cosa passa nella mente del malato".
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1

Il nuovo approccio a questa malattia ha condotto quindi a
una certezza: il grado di gravità è molto variabile, e
bisogna aiutare chi ne è colpito a godere di una vita il più
possibile normale, compatibilmente con il livello di
autonomia che è in grado di raggiungere.
"Si pu? dire che anche alcune forme di eccentrica normalità
rientrano nei tratti della personalità autistica" conclude
Lorna Wing "e che non c'è un limite netto tra normalità e
patologia. Nella pratica clinica bisogna distinguere
l'assistenza dovuta ai casi gravi dalla ricerca della diagnosi
a tutti i costi. Individuare come autistica una persona che
conduce una vita a suo modo equilibrata e felice è un
interesse puramente accademico. E' importante, invece,
sapere di fronte a cosa ci si trova quando compaiono
complicanze quali la depressione o le crisi epilettiche:
questo è, talvolta, l'unico ruolo che il medico deve
ritagliarsi nella gestione di questi pazienti
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1

1) Difficoltà o incapacità ad interagire con gli altri bambini.
2) Disprassia; incapacità di articolare correttamente la bocca per
emettere o imitare suoni o parole.
3) Ecolalia (ripetizione ossessiva di alcune parole) in luogo del linguaggio
normale.
4) Preferenza a rimanere da solo o isolato.
5) Cointatto oculare scarso o assente.
6) Incapacita a formulare richieste gestuali; non indica.
7) Ruotare o allineare oggetti in modo ossessivo.
8) Insistenza sulla costanza (sameness)resistenza al cambiamento.
9) Gioco bizzarro e inappropriato sostenuto nel tempo.
10) Mancata risposta alle richieste verbali (può apparire sordo)
11) Mancata reciprocità nelle coccole.
12) Ipo o Ipersensibilità sensoriale(udito, tatto, vista, gusto)
13) Evidente eccesso o estrema scarsezza di attivita fisica.
14) Stereotipe: movimenti frenetici e/o ripetitivi delle mani o di altre parti
del corpo.
15) Attaccamento inappropriato agli oggetti.
16) Mancata risposta ai normali sistemi educativi.
17) Apparente mancanza di paura dei pericoli o paura eccessiva.
18) Manifestazioni di riso inappropriato.
19) Manifestazioni di Ansia e Collera senza reale motivo.
20) Alterazione del senso dell'equilibrio.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1


Indicatori dei pattern evitanti: marcato
evitamento della comunicazione verbale, del
contatto fisico, dello sguardo diretto,
mancanza di reazione all’allontanamento o al
ritorno della madre; il rapporto con gli oggetti
è conservato in modo stereotipato e monotono
dando l’idea di una funzione estrema della
esplorazione come “distrattore”.
Indicatori dei pattern atipici: disorientamento e
disorganizzazione intrisa di paura, indici di
conflitto avvicinamento-allontanamento. Es.
dondolamenti, camminare verso qualcuno e poi
bloccarsi dondolando, la mano che si apre e
chiude etc.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1

PSICOSI SIMBIOTICA: sembra rappresentare una
delle modalità più estreme e meno integrate di
resistenza angosciosa, con tutti gli indici di
paura e l’esasperazione dell’ambivalenza tipica
di questo pattern; il desiderio del genitore fino
all’eccitamento e gli intensi sentimenti di rabbia
fino alla collera, si mescolano o si alternano
nelle condotte quotidiane del bambino. Lo
scompenso sembra derivare da un qualche
evento (es. nascita fratellino, malattia della
madre) elaborato come minaccia al rapporto
reciprocamente e potentemente vincolante con
la madre; si hanno nel bambino reazioni di
allarme e panico con evidente angoscia e collera
verso la madre, cui segue una condizione di
totale dipendenza dalla madre e chiusura
ansiosa verso la minacciosità del reale.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1


Sono prova della profonda influenza che i
legami affettivi primari possono esercitare sullo
sviluppo e l’efficace utilizzo delle funzioni
linguistiche e cognitive in funzione dei livelli di
sensibilità materna e dell’efficacia del suo
“ruolo tutorale” verso il bambino (Meins, 1997).
Anche a partire dal riconoscimento di una
vulnerabilità di fondo nel funzionamento
neuropsicologico di tali bambini, occorre
riflettere sulle possibili funzioni protettive,
compensative e riparative che può esercitare
una relativa sicurezza nel contesto relazionale
di cui il bambino si nutre.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1
In una popolazione di 25 bambini dislessici:
 Il 70% di soggetti ha pattern d’attaccamento
insicuro;
 Nella popolazione di controllo non
dislessica il pattern insicuro risultava entro i
valori normativi del 25%.
Maria grazia Strepparava -corso di
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

I processi di apprendimento possono
organizzarsi e svilupparsi in modo armonico
solo all’interno di una relazione percepita
come significativa, sicura e contenitiva.
In contesti connotati da insicurezza, distanza
affettiva o addirittura pericolo il deficit si
inserisce in un circolo vizioso di progressivo
aggravamento delle performance linguistiche
o di apprendimento del bambino.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1
Guidano (1991): ogni persona è un
esperimento unico della natura e quindi
ha una modalità assolutamente peculiare
di articolare sia la sua dimensione di
significato personale che i processi di riordinamento che si verificano.
Sforzo del clinico di approssimarsi, per
formulazioni successive di ipotesi, alla
realtà affettiva di quel bambino specifico
nella relazione con quei genitori specifici,
in quel particolare momento e contesto
di vita.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1



Livello di analisi diadico;
Tiene in considerazione sia “l’interno” che
“l’esterno”;
Se utilizzata con equilibrio e rigore può offrire
indicazioni utili ad una equilibrata integrazione
tra dati relativi al versante intrapsichico (modelli
operativi interni e caratteristiche
dell’organizzazione conoscitiva di sé e del
mondo del bambino) e dati relativi alla qualità
del suo contesto interpersonale (equilibri dei
legami d’attaccamento da cui emerge ed entro
Maria grazia
Strepparava -corso di
cui quel Sé mantiene i suoi
contorni).
psicopatologia dello sviluppo1


Triangolo familiare minimo: livello trigenerazionale,
costituito dalla coppia genitoriale in connessione col
figlio, da un lato e con le relative famiglie estese,
dall’altro.
Stile affettivo dei genitori (specifica modalità di
ricerca della reciprocità affettiva, come conferma,
mantenimento e articolazione nel tempo del proprio
senso di sé) si esprime coerentemente su più “fronti”
affettivi: relazione con la propria famiglia d’origine e
quindi con la propria storia; relazione affettiva col
partner, quindi il tipo di reciprocità o collusione di
coppia stabilita col coniuge; qualità del legame
d’accudimento-cura verso il figlio (ultimo fronte
affettivo, in termini temporali).
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1
I piani di interscambio affettivo si influenzano
reciprocamente strutturandosi su elevati
livelli di coerenza sistemica:
 Genitori di bambini con attaccamento
insicuro: tendono a mostrare relazioni di
tipo ansioso sia coi propri genitori sia col
proprio coniuge, e viceversa;
 La relazione di accudimento verso il figlio
può essere vista come espressione e come
conferma rispetto agli altri piani affettivorelazionali.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1

Regolazione del senso di Sé: per corrispondere
alle aspettative dei genitori, il bambino “lavora”
tacitamente per confermare e stabilizzare il
sentimento di sé di una madre con
organizzazione conoscitiva a contorni vaghi e
sfumati, con le relative difficoltà di esposizione
emotiva e necessità di conservare un
“involucro” adeguato e presentabile nella
relazione col partner e/o col genitore (esterno
o interno) di cui drammaticamente teme e
costantemente controlla il possibile giudizio.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1
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Lo stato di regolazione affettiva ed emotiva entro la
diade madre-bambino sarà avvertito dal bambino
come positivo ed efficace in funzione della sua
capacità di confermare e stabilizzare nel tempo i
contorni del Sé e la percezione del mondo
sostenuta da ognuno dei genitori.
Le rappresentazioni hanno poco a che fare con le
caratteristiche oggettive di ogni membro, ma si
costituiscono come complesse costruzioni che
ciascuno fa dell’altro in funzione della qualità dei
propri modelli operativi interni del Sé-con-altro e
della propria globale organizzazione conoscitiva.
Maria grazia Strepparava -corso di
psicopatologia dello sviluppo1
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Le configurazioni comportamentali ed emotive, i
programmi assolutamente unici per il
mantenimento dello stato di relazione che il
bambino costruisce e consolida nei confronti
delle sue figure d’attaccamento, devono
risolversi in uno stato ottimale di regolazione
affettiva per entrambi.
In questo senso, le diverse configurazioni
d’attaccamento rappresentano il meglio che
quella particolare diade potesse sviluppare
relativamente alle caratteristiche del sistema di
accudimento di quel genitore specifico, del
contesto ambientale in cui l’interazione ha avuto
luogo e delle caratteristiche biologiche e
temperamentali del bambino.
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Lambruschi (1996): in questa prospettiva,
il sintomo va considerato e trova
significato solo all’interno di quella
particolare relazione di attaccamentoaccudimento, di quella loro forma unica
di reciprocità. I sintomi (che veicolano
connotazioni negative per le quote di
sofferenza che comportano) trovano una
loro precisa significazione come
specifiche modalità volte a mantenere
un’adeguata stabilità e coerenza del
senso di sé e della percezione della realtà
che il bambino è stato in grado di
elaborare nel rapporto con le proprie
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Esse sono attivamente costruite e
mantenute all’interno dello spazio
relazionale genitore/bambino, per il
valore che assumono nella diade
entrando coerentemente e
funzionalmente a far parte del loro
programma per il mantenimento dello
stato di relazione.
Quando specifici eventi mettono in crisi
le abituali configurazioni di rapporto
plasmante nell’interazione quotidiana
con quel genitore, il sintomo si inserisce
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Al di là delle sue apparenze negative e di
sofferenza, il sintomo svolge una funzione
regolatrice positiva, conservando una sorta di
miracolosa reciprocità genitore/bambino, a
dispetto delle avverse condizioni ambientali.
Il sintomo continua a rappresentare il meglio
che quella diade, in quel particolare momento
del suo ciclo di vita, possa esprimere.
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Vengono a sfaldarsi irrimediabilmente le
funzioni metacognitive e le capacità
autointegrative del Sé.
Permanenza dell’instabilità, imprevedibilità
dei comportamenti e crolli regressivi
frequenti.
Sintomatologia varia: disturbi del sonno,
dell’alimentazione, dell’acquisizione e
controllo sfinteri, agitazione, chiusura,
aggressività, ritardo del linguaggio e
difficoltà scolastiche. Aggressività diffusa,
crisi di collera con comportamenti
impulsivi; mancanza di interessi, vuoto
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Cluster A: bambini carichi di vergogna e
privi di amici, si ritirano in un mondo di
fantasie bizzarre, tormentati da idee di
riferimento, sospettosità e da un estremo
disagio nelle situazioni sociali. La capacità
di dar senso alle relazioni umane ed
empatizzare è estremamente limitata.
Impoveriti nella capacità di comunicare,
ostacolata dalla stranezza dell’eloquio e
dalla costrizione e inappropriatezza della
loro vita affettiva.
Categoria diagnostica corrispondente nel
DSM-IV: disturbo schizoide, schizotipico e
forme lievi di disturbo generalizzato dello
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Cluster B: affetti intensi e drammatici e fame di
relazioni sociali. Nel primo sviluppo si hanno
tendenza ad aggrapparsi, vulnerabilità alle
separazioni, iperattività e accessi di collera
temperamentali. In età scolare possono
mostrare disturbo da deficit di
attenzione/iperattività (ADHD, diagnosi su asse
I DSM-IV), disturbo della condotta, disturbo
d’ansia di separazione o disturbo dell’umore.
Labilità emotiva: piccole contrarietà o
frustrazioni scatenano intense tempeste
affettive, emotività incontrollata e
sproporzionata rispetto alla causa.
Senso di Sé e degli altri “caleidoscopico”: questi
bambini a momenti si sentono espansivi, uniti,
in perfetto amore e armonia con un partner
idealizzato; il momento successivo cadono in
uno stato di amaro disappunto
e rabbia,
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associato a disprezzo di sé e disperazione.
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Egocentrismo: questi bambini hanno bisogno di
essere costantemente al centro dell’attenzione e
rispondono con rabbia al rifiuto o
all’indifferenza. Oscillando tra idealizzazione e
svalutazione, tentano di costringere gli altri con
modi seduttivi e manipolatori a fornire loro
ampi rifornimenti emotivi.
Il cluster B è stato connesso alle prime
manifestazioni di disturbi di personalità definiti
come “dramatic” (Bleiberg, Fonagy e Target,
1997).
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materiale 3 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione