MODELLI TEORICI
A. FASE D’ AVVIO
1. APPROCCIO ECONOMICO NEOCLASSICO
a) Teorie Macro
I. Le migrazioni internazionali di lavoratori sono causate
dalle differenze dei tassi salariati tra i paesi ( CAUSA:
MK LAVORO E CAPITALE)
eliminando le differenze di salario
MOVIMENTI PER LAVORO
BLOCCO DEI
II. I mercati del lavoro costituiscono il meccanismo
primario. Gli altri tipi di mercati non provocano effetti
importanti sulle migrazioni internazionali
per controllare i flussi i governi devono regolare i mercati
del lavoro nei paesi di arrivo e/o di partenza
III. Flussi di “CAPITALE UMANO”
verso direzionale
opposto rispetto a quello del flusso dei lavoratori non
qualificati.
b) Teoria Micro
LIVELLO INDIVIDUALE: bilancio costi/benefici
Stima dei guadagni netti ottenibili ( ER (0) )
A
guadagno P. D.
salario P. D.
probabilità no espulsione
probabilità di trovare P. D.
B
guadagno P. O.
salario P. O.
probabilità di trovare
I. P. O.
ER (0) = stima guadagni netti
= salario P. D.
= probabilità non espulsione
= probabilità di trovare lavoro P. D.
= salario P. O.
= probabilità lavoro P. O.
= costi trasferimento (mat. + psic.)
ER (0) < 0
ER (0) > 0
potenziale migrante RESTA
potenziale migrante ESPATRIA
1. Movimenti internazionali dovuti ai differenziali salariali ed
occupazionali tra i paesi
2. MAGGIOR CAPITALE UMANO
aumento probabilità
occupazionale nel paese di destinazione
aumento
probabilità di MIGRARE
3. MINOR COSTO SPOSTAMENTI (elementi individuali, sociali,
tecnologici)
aumento probabilità di MIGRARE
4. (2 + 3)
nello stesso P. O. inclinazioni diverse alla MOBILITA’
5. FLUSSI = ∑ movimenti dei singoli (costi/benefici)
6. Migrazioni internazionali avvengono in presenza di
differenze nei tassi salariali/occupazionali
7. Ampiezza differenziale nel guadagno atteso determina
CONSISTENZA FLUSSO
8. Le decisioni individuali di emigrare nascono da squilibri tra
mk del lavoro (gli altri mercati non influenzano)
9. Condizione psicologica nel paese di destinazione
minor
costo dell’ emigrazione
10.Politiche di contenimento dei flussi, esempi:
• minor probabilità di lavoro e
maggior probabilità di sottoccupazione nei paesi di destinazione
• maggiori costi materiali e psicologici del trasferimento
• alzare i redditi nei paesi di provenienza
2. NEW ECONOMICS OF MIGRATION
Assunto:
La decisione di migrare non è presa dal singolo ma all’
interno di un nucleo o di una famiglia. Gli obiettivi sono
quindi:
• massimizzare le capacità reddituali
• minimizzare i rischi
• allentare le limitazioni associate a diversi mercati esposti al
rischio di fallimento
Appoccio politico diverso:
1. Elemento di riferimento nucleo o famiglia
2. Il differenziale salariale non è una condizione necessaria
affinché si concretizzi la migrazione
lo sviluppo
economico dei PVS non implica una riduzione dei fattori
che spingono ad emigrare.
3. L’ eliminazione dei differenziali salariali tra paesi non comporta
necessariamente il blocco dei movimenti internazionali
importanza di altri mercati dei PVS.
4. = guadagno atteso
diversa probabilità di emigrare per
famiglie con reddito diverso e comunità con differenti
distribuzioni del reddito
I governi possono influenzare i tassi migratori attraverso:
• interventi su tutti i mercati
• miglioramento delle condizioni reddituali delle famiglie
più povere.
DIFFERENZE TRA LE DUE TEORIE
-Chi decide la migrazione
-Elemento su cui basare la decisione (REDDITO – RISCHIO)
-Ipotesi sui contesti economici di coloro che prendono le
decisioni (MK COMPLETI CARENTI)
-Contestualizzazione della decisione (REDDITO VALUTATO IN
TERMINI ASSOLUTI O
RELATIVIZZATO)
3. TEORIA DEL DOPPIO MERCATO DEL LAVORO
Causa delle migrazioni internazionali: DOMANDA DI LAVORO
DELLE MODERNE SOCIETA’ INDUSTRIALI.
Caratteristiche di tali società:
1. INFLAZIONE STRUTTURALE:
i salari non solo riflettono le condizioni del mercato del
lavoro ma conferiscono anche status e prestigio sociale.
2. PROBLEMI MOTIVAZIONALI:
lavoro per reddito e accumulazione + mantenimento status
sociale.
3. DUALISMO ECONOMICO: lavoro e capitale
settore primario: occupazione stabile
settore secondario: instabilità dei rapporti di lavoro
4. DEMOGRAFIA DELL’ OFFERTA DELLA FORZA DI LAVORO:
-Aumento partecipazione femminile al mercato del lavoro
-Aumento divorzi
-Diminuzione nascite
-Diffusione dell’ istruzione
Conseguenze della teoria del dualismo del mercato del
lavoro sulle migrazioni:
1. CAUSA MIGRAZIONI: squilibri mercato del lavoro nei P. S.
Domanda imprenditori
2. RECLUTAMENTO
differenziali salariali non influiscono
sull’ emigrazione.
3. Salari bassi NON aumentano se diminuisce l’ offerta di
manodopera straniera
[meccanismi sociali ed istituzionali]
4. Aumenta l’offerto di lavoro straniera
livelli salariali bassi
possono diminuire
5. Immigrati = risposta ad una domanda di lavoro delle
economie moderne post- industriali
i governi non
influenzano con politiche sui tassi salariali/occupazionali.
4. TEORIA DEL SISTEMA GLOBALE
Sviluppo di una struttura globale del mercato
Penetrazione legami economici capitalistici nelle società
periferiche non capitalistiche
POPOLAZIONI MOBILI
Nel passato
Attualmente
colonie
governi neo - coloniali - multinazionali
Conseguenze che incentivano le migrazioni:
• sviluppo vie di comunicazione
• legami ideologici e culturali e assunzione di modelli
dei PS
• città globali
Ipotesi sulle migrazioni conseguenti:
1. La migrazione internazionale è la conseguenza della
formazione del mercato capitalista nei PVS
2. Flussi forti tra stati e possedimenti ex – coloniali
3. I flussi migratori hanno una direzione opposta ai flussi dei
beni e dei capitali
per regolare i tassi immigratori controllo investimenti dei
“paesi periferici” e dei flussi di capitale e di beni
4. Interventi degli stati centrali per proteggere investimenti
nelle aree periferiche
flussi di rifugiati
5. Migrazioni internazionali poco correlate con differenziali
salariali o occupazionali tra nazioni
B. FLUSSI DUREVOLI
Perdurano alcune motivazioni:
- Differenziali salariali
- Rischi relativi
- Ricerca di lavoro
- Penetrazione di mercato
+ nuove cause
1. TEORIA DELLE RETI
Rapporti interpersonali che collegano migranti e non migranti
Maggiore probabilità di migrare poiché diminuiscono costi e
rischi
1. Espansione nel tempo per consolidamento rete
2. Ampiezza flusso tra due paesi non strettamente
correlato ai differenziali salariali o occupazionali
poiché diminuiscono costi e rischi
3. Istituzionalizzazione delle reti
flussi
indipendenti dai fattori iniziali
4. Con il consolidamento delle reti
flussi
rappresentativi del paese di origine e non solo di un
segmento
5. Difficoltà nei controlli dei flussi
6. Il ricongiungimento familiare rinforza le reti
2. TEORIA ISTITUZIONALE
Iniziate le migrazioni internazionali
• organizzazioni che soddisfano richieste emergenti dallo
squilibrio tra persone che vogliono entrare nei PS e n° di
permessi concessi
• attività illegali, sfruttamento dei clandestini
3. TEORIA DELLA CUMULAZIONE DELLE CAUSE
Esistono fattori socioeconomici che influenzano le migrazioni
in modo cumulativo:
I. Distribuzione del reddito nel paese d’ origine
II. Distribuzione della terra
III. Organizzazione della produzione agricola
IV. Cultura delle migrazioni
V. Distribuzione regionale del capitale umano
VI. Etichette sociali. Occupazioni con connotazioni etniche (a
prescindere dalla natura del lavoro svolto)
Conseguenze:
- I cambiamenti sociali, economici e culturali creano
resistenza a controlli e regolamentazioni
- Disoccupazione nazionale
difficoltà a sostituire
lavoratori stranieri con forza lavoro indigena
- Etichette sociali di categorie di impieghi
4. TEORIA DEI SITEMI MIGRATORI
Esistenza di un sistema caratterizzato da:
- Scambio di beni, capitale, persone tra determinate
nazioni
- Queste nazioni non è detto che siano geograficamente
vicine
- Sistemi multipolari (più diffuso tra i paesi di
provenienza)
- I sistemi mutano
non esiste una struttura fissa
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