Di
Eleonora Mossini
Ho deciso di intervistare uno degli architetti più
noti e attivi a livello internazionale:
Renzo Piano
Renzo Piano nasce a Genova nel 1937
• Signor Piano, prima di tutto vorrei ringraziarla per
aver voluto concedermi quest’intervista. Non le farò
perdere molto tempo … Vuole per favore presentarsi
ai nostri lettori?
• Signorina, per me non è assolutamente una perdita
di tempo, Le dedicherò tutto il tempo di cui avrà
bisogno. Allora, Sono nato a Genova in una famiglia
di costruttori, mio padre era costruttore edile ed ho
avuto subito la possibilità di conoscere la vita di
cantiere e di esercitare la professione.
Concluso il liceo classico mi sono iscritto alla facoltà di
Architettura di Firenze e a quella di Milano; mi sono
laureato nel 1964 al Politecnico di Milano con una tesi
su “Modulazione e coordinamento modulare”
ottenendo 100/110.
• Dopo la tesi come è proseguita la sua carriera
lavorativa?
• Per completare la mia formazione ho viaggiato molto
negli Stati Uniti ed in Inghilterra tra il 1965 e il 1970.
Nel 1971 ho partecipato con Richard Rogers, e
Gianfranco Franchini al concorso internazionale del
Centre George Pompidou a Parigi battendo 680
concorrenti, con un progetto molto audace soprattutto
considerando che si andava ad inserire nel
centralissimo 4° arrondisement.
Il Centro Pompidou 1971 Parigi
Considerato il manifesto dell'architettura high-tech, è
oggi uno dei monumenti di Parigi più visitati.
• Cosa volevate realizzare con questo progetto?
• L’intento era quello di realizzare una gioiosa macchina
urbana, una creatura che potrebbe essere uscita da un
libro di Jules Verne, oppure un’improbabile nave in
carenaggio.
• Dopo questo grande esordio come proseguì la sua
carriera?
• Nel 1981 ho fondato il Renzo Piano Building
Workshop con uffici a Genova, Parigi e New York.
Renzo Piano Building Workshop
• Nel 1988 il comune di Genova mi ha affidato
l’incarico di ristrutturare il Porto Antico in vista delle
Celebrazioni Colombiane (Expo 1992 Genova)
festeggiamento dei 500 anni della scoperta
dell’America.
Porto Antico Genova 1992
• Sempre nel 1992 mi hanno incaricato di ricostruire
l’area di “Potsdamer Platz” a Berlino. I lavori sono
continuati fino al 2000 e hanno partecipato con me
molti architetti tra cui ricordo: Giorgio Grassi, Hans
Kollhoff, Helmut Jahn, David Chipperfield, Diener +
Diener .
Potsdamer Platz Berlino
Potsdamer Platz Berlino
• Nel 1994 ho vinto il concorso per il “Nuovo
Auditorium Parco della Musica” di Roma inaugurato
nel 2002. Mentre nel 2004 ho portato a compimento
la “Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo”
Auditorium Parco della Musica
Chiesa di Padre Pio a San
Giovanni Rotondo
• Se non mi sbaglio Lei ha realizzato anche un’opera
eco-sostenibile, dove si trova?
• Infatti non si sbaglia. La “California Academy of
Sciences” di San Francisco è stato giudicato come
uno degli edifici più eco-sostenibili al mondo per la
sua ricercatezza con cui sono stati scelti i materiali.
California Academy of
Sciences di San Francisco
California Academy of
Sciences di San Francisco
• Caspita le Sue opere sono davvero dappertutto ...
Francia, Italia, USA … manca qualcosa?
• Eh si ho lavorato davvero ovunque. Sono molto
contento di avere avuto la possibilità di viaggiare e
visitare dei paesi stupendi come Parigi, Genova, Roma,
New York ma anche Londra. Qui ho progettato “The
Shard” (la scheggia) di 310 metri che attualmente è il
grattacielo più alto d’Europa.
The Shard Londra 2012
• So che ha ricevuto un premio oscar per il progetto
dell’Academy Museum of Motion Pictures di Los
Angeles; è l’ unica onoreficenza che ha ottenuto in
tutta la Sua carriera?
• Si è vero ho ricevuto l’Oscar per l’Academy Museum
di Los Angeles, ma di premi ne ho ricevuti tanti nel
corso degli anni. Forse i più importanti sono: nel
1981 il Premio Compasso d’Oro, nel 1995 il Premio
Imperiale, nel 1998 il Premio Pritzker, e nel 2000 ho
ricevuto il Leone d’Oro alla carriera.
• Il Suo lavoro Le ha davvero regalato tante soddisfazioni.
Se potesse tornare indietro immagino che non
sceglierebbe un altro mestiere vero?
• Per rispondere a questa domanda Le cito un passaggio
tratto dal libro “Giornale di Bordo”:
“Quello dell'architetto è un mestiere d'avventura: un
mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza. Al confine
tra invenzione e memoria, sospeso tra il coraggio della
modernità e la prudenza della tradizione. L'architetto fa il
mestiere più bello del mondo perché su un piccolo
pianeta dove tutto è già stato scoperto, progettare è
ancora una delle più grandi avventure possibili. “
• La ringrazio per la sua disponibilità, ma soprattutto
per tutto ciò che ha contribuito a ristrutturare,
costruire ed ideare.
È grazie a persone come Lei che l’Italia viene ammirata
e conosciuta in tutto il mondo.
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Il grande geometra (intervista virtuale)