Il fattore principale della crisi è lo squilibrio del
settore finanziario e non il debito pubblico degli Stati
Periferici
non vi è una forte correlazione tra l’eventualità in cui uno Stato
membro abbia rispettato o meno il patto di stabilità e di crescita
prima della crisi, e le richieste dei mercati finanziari di oggi
non vi era alcun aumento uniforme del debito pubblico sovrano
complessivo durante i primi anni della moneta comune nei paesi
che sono ora sotto stress.
• Il livello complessivo del debito privato è aumentato nei primi
sette anni di UEM del 27%.
•
Il forte aumento del debito pubblico, invece, è iniziato solo
dopo la crisi finanziaria.
Da dove vengono i finanziamenti che hanno portato
all’esplosione del debito privato?
• Le esposizioni delle banche dei Paesi stressed nei confronti
dei Paesi non-stressed sono più che quintuplicate tra
l’introduzione dell’euro e l’inizio della crisi finanziaria.
DEBITO PRIVATO
NON SOLO ECCESSIVO MA ANCHE MALE ORGANIZZATO
- esclusione a priori del sudden stop
- Dal lato della domanda: anticipazione della crescita futura, e quindi dei
consumi e degli investimenti in un contesto di bassi tassi d’interessi
- Dal lato dell’offerta: le banche europee e i mercati finanziari non si sono
preoccupati della gestione del rischio di credito
- Impossibilità di attuare una politica fiscale e in particolare di garantire un
avanzo di bilancio in grado di compensare il debito privato
Il ruolo della crisi internazionale e il Contagio dagli Stati Uniti alle
banche europee…
- un certo numero di banche dell’area dell’euro ha avuto notevoli
esposizioni in bilancio verso il mercato immobiliare statunitense.
- quando è avvenuto il riprezzamento mondiale del rischio innescato dalla
crisi sub-prime negli Stati Uniti, ha provocato gravi conseguenze negative
per la stabilità finanziaria locale in quei Paesi.
- BANK-SOVEREING LOOP
, LA CRISI BANCARIA GENERALE SI È SVILUPPATA IN CRISI FISCALE IN
ALCUNI PAESI EUROPEI, CAUSANDO GRAVI RECESSIONI A PAESI SOTTO
STRESS E METTENDO IN PERICOLO LA STABILITÀ DELLA ZONA EURO.
Le ragioni del ritardo nella rispondere alla crisi…
- Convinzione che il settore privato sia sostanzialmente stabile e autocorrettivo e la turbativa possa venire solo dall’intervento pubblico
- Convinzione dell’incomunicabilità tra finanza ed economia reale
- Limiti della governance economica dell’area euro affidata quasi
esclusivamente a regole (i criteri di Maastricht) e non a istituzioni
LA RISPOSTA ALLA CRISI…
Fiscal Compact
Fondi salva Stati
Quantitative Easing
E I COSTI…
QUALE VIA DA SEGUIRE…
-
Unione Bancaria
-
Rafforzamento del ruolo della BCE
-
Unione fiscale
-
Eurobonds
Ma per realizzare tutto questo è necessario
UN GOVERNO POLITICO E DEMOCRATICO DELL’ECONOMIA A LIVELLO
EUROPEO
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La crisi dell*Eurozona - IIS CHINI-MICHELANGELO