Seminario
Casa insieme
Microresidenze Assistite
Modena 22 maggio 2015
Trend europei
e nuove domande dell’abitare assistito
Carla Costanzi
I tanti volti della vecchiaia
Carla Costanzi
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Le proiezioni del Censis
Classi d’età
Anno 2010
Anno 2030
0-14
14 %
12,9 %
18-34
20 %
17 %
over 65
12.216.000 (20,3 %)
16.441.000 (26,5 %)
over 80
3.512.000 (5,8 %)
5.452.000
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(8,8 %)
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Carico assistenziale nelle famiglie ricomposte
1
↔
D
2
3
↔
↔
5
4
A
≠
6
B
8↔
7
↔
↔
C
S
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Le principali componenti del benessere negli anni della vecchiaia
Promuovere un invecchiamento sereno e
confortevole comporta progettare per tempo le
condizioni essenziali a livello individuale e di
contesto.
Così come mantenersi in salute è un obiettivo da
mettere in agenda con molto anticipo, anche le
soluzioni abitative per gli anni più avanzati
vanno previste almeno nell’età adulta.
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La domanda emergente : i baby boomers
Sono le generazioni nate tra il 1946 e il 1964, coloro cioè che
sono cresciuti nel periodo di maggiore espansione economica
dei paesi occidentali. In quegli anni gli stili di vita subirono una
vera e propria rivoluzione, introducendo abitudini ed
aspettative sino ad allora inedite o riservate a pochi.
Queste generazioni si sono formate in un clima culturale che
guardava allo sviluppo come ad un processo che sembrava non
doversi interrompere mai.
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Quanti sono i baby boomers
• In Italia al gennaio 2014 erano quasi 15 milioni
su una popolazione totale 60.782.668 residenti
(= 24,5 %)
• Negli USA sono un terzo della popolazione (70
milioni)
• In Gran Bretagna 17 milioni su un totale di 58
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Istituto? No grazie !
La soluzione istituto (Rsa e Residenza Protetta) è già oggi in
Italia in buona parte una risposta impropria, perché le
persone ricoverate potrebbero essere adeguatamente
assistite a domicilio ( a costi inferiori, peraltro) e perché non
gradita dai diretti interessati.
Ciò sarà sempre più vero per le generazioni dei baby
boomers.
Secondo l’indagine Cre-Doc in Francia circa il 90 % degli
over 65 desidererebbe rimanere in casa propria sino alla
morte.
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Aspettative emergenti
nelle generazioni adulte prossime alla vecchiaia
Tra i soggetti più consapevoli sta emergendo la richiesta/esigenza
di potere mantenere e agire relazioni amicali anche nella
vecchiaia → vicinanza anche fisica.
Ciò è correlato a due fenomeni :
a) sono le generazioni che hanno avuto durante gli anni
giovanili una forte condivisione di ideali e di esperienze
significative;
b) inoltre il ridimensionamento dei nuclei familiari ha prodotto il
consolidarsi di nuove solidarietà.
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Principali componenti della domanda
•
supporto alle crescenti limitazioni nelle attività quotidiane
(declino funzionale, fragilità *, disabilità)
•
assistenza infermieristica e cure mediche (sino all’ospedalizzazione a domicilio)
•
costi accessibili
•
accompagnamento /sostegno in fasi particolarmente delicate della vita
•
rete informale di supporto e pronto intervento 
•
mix variabile tra privacy e socialità
•
vicinanza rete amicale
•
prossimità di servizi (attività commerciali, servizi sanitari, trasporti pubblici)
•
personalizzazione delle risposte
* anziani fragili (esclusi disabili) in Italia sono il 14,3 % degli over 65 [SHARE, 2009]
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Servizi a sostegno della residenzialità privata :
il portiere sociale
Oltre a svolgere le attività tradizionali di portierato è il punto di
riferimento certo per tutti i residenti, in particolare per i soggetti
più fragili.
Le attività prevalenti riguardano :
- monitoraggio delle principali necessità di tipo sociale presso
anziani e inquilini con problemi motori e psichici
- attivazione dei servizi necessari
- assistenza nel disbrigo di faccende quotidiane (spesa,
pagamenti uffici pubblici, vari impegni burocratici)
Le esperienze italiane riguardano soprattutto alloggi di edilizia
residenziale pubblica.
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Caratteristiche del patrimonio abitativo delle famiglie di anziani
(ovvero divario tra esigenze della popolazione anziana attuale - e soprattutto
di quella prossima - e concrete disponibilità)
• invecchiamento degli alloggi in cui gli anziani vivono e carente
manutenzione
• quasi sempre eccessivamente onerosi ( ad esempio perché
sovradimensionati per un unico residente)
• spesso inadeguati sotto il profilo della sicurezza domestica
(impianti elettrici, arredo bagno, dislivelli interni all’alloggio,..)
• comfort limitato ( indagine 1997 del Forum Assessorati servizi
sociali su campione di 1.895 anziani : 24 % degli alloggi era
senza riscaldamento)
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La situazione in Europa
Eurostat stima che in media in Europa, con la parziale
eccezione di Belgio e Paesi Bassi, non più dell’1 %
dell’intero stock abitativo risponda adeguatamente alle
esigenze della persona anziana (European Social
Housing
Observatory, 2008) sia per la scarsa
funzionalità e la difficoltà di accesso ai locali
dell’abitazione, sia per la difficoltà di stabilire relazioni
con i propri famigliari e altri soggetti significativi.
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Tipologie di soluzioni residenziali per anziani
nei diversi paesi europei
• singoli alloggi (di edilizia pubblica o privata) opportunamente
adattati
• alloggi individuali accorpati in soluzioni più complesse e
organizzate
• soluzioni abitative con diversa intensità assistenziale
• micro comunità organizzate su principi di cohousing
• residenze comunitarie di media e grande dimensione
Fonte : Predazzi M. (2013), Arco di vita e habitat in Europa. Realtà, tendenze e ipotesi progettuali, Milano, Fondazione Housing Sociale.
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Corrimano in legno con
sostegno in ceramica
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Elemento di sostegno in legno con supporto in ceramica
(Produzione Ceramiche Ragno, Unitech System)
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Principali elementi qualificanti
delle esperienze europee
• ambienti multigenerazionali
• soluzioni “flessibili”, in grado di adattarsi al procedere
dell’invecchiamento
• vicinanza a servizi civici e ospedalieri
• ampia possibilità di scelta tra diversi tipi di soluzioni abitative
e opzioni di protezione
• servizi domiciliari a intensità progressiva
• buon inserimento nel contesto urbano (= adeguato corredo di
servizi sociali e comunitari di quartiere e loro accessibilità)
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Alcune buone prassi europee
• Paesi Bassi : certificazione pubblica d’idoneità residenziale
(120.000 alloggi ad oggi certificati)
• Gran Bretagna : programma Lifetime Homes raccomandazioni
per realizzare abitazioni adatte alle diverse età
• Svezia : programmi di riqualificazione gerontologica
dell’edilizia popolare
• Francia : agenzie per l’Habitat rémenagé che assistono gli
utenti anziani in tutte le fasi dell’adattamento dell’alloggio
• Spagna : relazione tra casa e contesto urbano Viviendas
dotacionales
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Il sistema residenziale danese
Nel 1986 il Danish Act on Housing for the Elderly ha sancito l’impossibilità di costruire
nuove Nursing Homes e definito le linee di sviluppo di un sistema di welfare basato su
soluzioni abitative adatte o adattabili alla vecchiaia. Nel 1996 un atto ulteriore (Danish Care
Home Reform) ha completato la riforma.
Principali caratteristiche del modello danese :
• alloggi ben integrati nel tessuto urbano
• stretta integrazione tra abitare e servizi
• ampia offerta di servizi di sostegno (logistico – consegne a domicilio, trasporti – servizi alla
persona e servizi sanitari, servizi sostitutivi dei famigliari e serv. di sollievo) ad intensità
graduabile
• case-manager coordina gli interventi
• monitoraggio attivo della popolazione più debole
Come è cambiata la struttura del sistema :
- posti letto in Nursing Homes sono passati da 36.444 (1996) a 8.761 (2010)
- posti letto in soluzioni abitative da 22.791 (1996) a 71.494 (2010)
fonte : F. Giunco, Abitare leggero in Europa, in Abitare e Anziani, n. 2, 2014
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Singoli alloggi di civile abitazione o di edilizia pubblica
(qualità dell’abitare)
•
•
•
•
•
target : anziani autonomi eventualmente con disagio sociale o con fragilità
localizzazione : ambienti urbani, preferibilmente prossimi al centro città e in stabili
ristrutturati e riconvertiti
modello generale: appartamenti aggregati in un unico blocco, spazi esterni
attrezzati; possibile integrazione con appartamenti destinati ad altre fasce d’età e
con modalità abitative evolute
servizi di base : portineria, pulizia spazi comuni
possibili criticità : data la novità per il panorama italiano, le soluzioni sperimentali
possono richiedere forme di sostegno; da valutare con attenzione anche il mix di
servizi residenziali
fonte : rielaborazione da F.Giunco, Abitare leggero. Verso una nuova generazione di servizi per anziani, Fondazione Cariplo, 2014.
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Servizi abitativi per la vita indipendente
(accompagnamento verso la vita assistita)
•
•
•
•
target : anziani tra i 70 e gli 80 anni soli o con reti familiari deboli e con difficoltà
abitative
localizzazione : preferibile il recupero di stabili già esistenti purché con buona
localizzazione
servizi di base : portineria, eventuale servizio sociale di supporto, eventuale
reperibilità telefonica h 24
possibili criticità : il dimensionamento va valutato con molta cura, sia per poter
sostenere i costi, sia per insufficiente domanda ; poiché gli anziani residenti
evolveranno verso perdita di autonomia, l’appartamento dev’essere facilmente
adattabile alle esigenze di persone con disabilità
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Servizi abitativi per la vita assistita
(valorizzazione delle capacità residue in anziani non più indipendenti)
•
•
•
•
target : anziani indicativamente over 80 con disabilità già presenti che necessitano
di servizi alla persona di entità limitata; anziani con criticità temporanee (es.
fratture),
localizzazione e dotazione: spazi esterni fruibili e protetti, percorsi ad anello
servizi di base : assistenza h 24 con ASA o OSS; servizi di sanificazione, s.
alberghieri, s. alla persona, animazione
possibili criticità : si tratta di soluzioni ben distinte da RSA, essendo orientate a
favorire le autonomie e cure più personalizzate; di conseguenza le dimensioni
devono essere contenute, metodo di lavoro deve privilegiare la qualità delle
relazioni, decisivo il coinvolgimento dei famigliari.
L’incertezza normativa suggerisce la partecipazione istituzionale anche nella fase
progettuale.
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Le nuove domande
e l’urgenza di un cambio di paradigma
• intervenire sui fattori di rischio, prima che sulle situazioni di
disabilità conclamata
• uscire dalla risposta tecnica al singolo bisogno a favore di una
sua comprensione più sistemica
• fornire risposte “flessibili” che non richiedano all’anziano grandi
capacità di adattamento
• leggere il territorio, sviluppare comprensione delle reti di
relazioni
• ripensare l’intorno urbano (mobilità, presenza di spazi verdi, …)
“La casa è un luogo, l’abitare è un processo che ha a che vedere con socialità,
significati e relazioni” [Scortegagna, 2013]
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slides della relazione - A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord