Diritto penale commerciale
a.a. 2010 – 2011
(II semestre)
Prof.ssa Claudia Pecorella
dott.ssa Eleonora Montani
Lunedì 14 marzo 2011
Il diritto penale e il contributo
dell’analisi economica del
diritto
I compiti fondamentali della
scienza penale integrata
• formazione del penalista
– In campo giuridico
– In campo empirico
• la spiegazione causale del delitto e della pena
– Eziologia criminale
– Scopo della pena
– Ricerca storica dello sviluppo della delinquenza e
dei sistemi penali
• elaborazione di una politica criminale
Delimitazione delle competenze
• Dogmatica
• costruzione di un sistema concettuale chiaro e univoco atto
a garantire i diritti fondamentali dell’individuo
 dimensione della realtà (giudice)
• Politica criminale
• spiegazione causale del crimine
• individuazione dei mezzi efficienti alla lotta contro il
crimine
• indicazione dei criteri per una revisione delle leggi vigenti
 dimensione della possibilità (legislatore)
Ruolo del diritto penale
Magna Charta del reo

spetta alla politica criminale
– prevenire i crimini e elaborare strumenti
conformi allo scopo
– limite  GIUSTIZIA
• Principio di colpevolezza
• Principi dello Stato di diritto
• Principio di umanità
• È proprio così insensato ricercare un
collegamento funzionale fra strategie di
prevenzione dei reati e criteri di analisi
economica?
… anticipo le conclusioni
EAL utile strumento nelle mani del
giuspenalista in chiave ermeneutica e di
politica criminale:
• Ancoraggio costitutivo ai canoni della
razionalità e dell’efficienza (+ equità)
• Solida base empirica
• Modello di ricerca pragmatista, relativista,
antidogmatico e scettico
Qual è l’offerta dell’EAL?
Strumento utile per valutare le norme
giuridiche in base agli
incentivi/disincentivi che offrono, e di
conseguenza in base alle risposte che
esse inducono ai consociati al fine di
chiarire se le norme valutate si rilevino
efficaci nel conseguire l’obiettivo preso
di mira o al contrario se esse di fatto
conseguono obiettivi diversi
Il passato dell’analisi economica
L’utilitarismo di Beccaria
• In tema di deterrenza:
“Il fine [delle pene] dunque non è altro che
d’impedire il reo dal far nuovi danni ai
suoi concittadini e di rimuovere gli altri
dal farne uguali. Quelle pene dunque e
quel metodo d’infliggerle deve essere
prescelto che, serbata la proporzione, farà
una impressione più efficace e più
durevole sugli animi degli uomini”
Dei delitti e delle pene § XII
• In tema di deterrenza marginale
“Se il piacere e il dolore sono il motore degli esseri
sensibili, se tra i motivi che spingono gli uomini anche
alle più sublimi operazioni, furono destinati
dall’invisibile legislatore il premio e la pena, della
inesatta distribuzione di queste ne nascerà quella tanto
meno osservata contradizione, quanto più comune, che
le pene puniscano i delitti che hanno fatto nascere. Se
una pena uguale è destinata a due delitti che
disugualmente offendono la società, gli uomini non
troveranno un più forte ostacolo per commettere il
maggior delitto, se con esso vi trovino unito un
maggior vantaggio”
Dei delitti e delle pene § VI
• In tema di efficacia della norma
“ Uno dei più grandi freni dei delitti non è la crudeltà
delle pene, ma l’infallibilità di esse, e per
conseguenza la vigilanza dei magistrati, e quella
severità di un giudice inesorabile, che, per essere
un’utile virtù, dev’essere accompagnata da una dolce
legislazione. La certezza di un castigo, benchè
moderato, farà sempre una maggiore impressione che
non il timore di un altro, più terribile, unito colla
speranza dell’impunità;… Perché una pena ottenga il
suo effetto basta che il male della pena ecceda il
bene che nasce dal delitto, e in questo eccesso di
male deve essere calcolata l’infallibilità della pena e
la perdita del bene che il diritto produrrebbe”
Dei delitti e delle pene § XXVII
• Analisi costi-benefici come criterio di
verifica della razionalità del sistema
penale
“ Questo delitto nasce dalla legge medesima poiché,
crescendo la gabella, cresce sempre il vantaggio, e
però la tentazione di fare contrabbando e la facilità di
commetterlo cresce colla circonferenza da custodirsi e
colla diminuzione del volume della merce medesima.
La pena di perdere e la merce bandita e la roba che
l’accompagna è giustissima, ma sarà tanto più efficace
quanto più piccola sarà la gabella, perché gli uomini
non rischiano che a proporzione del vantaggio che
l’esito felice dell’impresa produrrebbe”
Dei delitti e delle pene §XXXIII
Perché si delinque
• Il soggetto delinque nel momento in cui
si figuri di ottenere dall’attività criminosa
un’utilità maggiore rispetto a quella
conseguibile dall’impiego del proprio
tempo in una diversa attività lecita
• Becker (Crime and Punishement, 1968)
estende il Teorema di Coase all’ambito
penalistico
Teorema di Coase
• Presupponendo una razionalità di scopo,
assenza di costi di transazione e assenza di
regole giuridiche impeditive della
contrattazione, tutte le diseconomie esterne
sono destinate a sanarsi internalizzandosi
attraverso la negoziazione delle parti
• in una condizione di libero mercato priva di
costi di transazione (concorrenza ‘Coase
perfetta’), l’eqilibrio finale nell’allocazione,
non solo delle risorse, ma anche dei diritti
sarà sempre efficiente (cioè privo di
diseconomie esterne), qualunque siano le
regole giuridiche allocative di partenza;
• in presenza di concorrenza ‘Coase perfetta’,
costo privato e costo sociale verranno,
pertanto, a coincidere.
La reazione del diritto penale
• Avversione a quantificare beni
personali infungibili
• Difficoltà, in una prospettiva orientata
ai valori, di sciogliere la
contrapposizione tra
– efficienza vs equità
– razionalità vs irrazionalità
Efficienza
• Quando un assetto può dirsi migliore
di un altro?
• Un assetto economicamente efficiente
è al contempo desiderabile ossia
“giusto”?
• Efficienza paretiana
– Si ha un’allocazione di risorse che consente il
massimo soddisfacimento delle aspirazioni
individuali senza che ciò peggiori le
condizioni di altri
→ l’ottimo paretiano non considera i costi di
transazione
→ non ci dice nulla su come il reddito tra gli
individui viene ripartito.
– Punto di ottimo non è necessariamente equo
– Perché gli economisti si debbono preoccupare
dell’equità? – instabilità
– Teoria del benessere
• Modificare la dotazione iniziale
• Lasciar fare agli scambi per ottenere l’efficienza
• Equità ed efficienza sono comunque trattate
separatamente
Efficienza vs Equità
• L’efficienza nasce dall’esigenza di
rinvenire un fondamento oggettivo ed
autonomo del discorso economico
– NON è immune da giudizi di valore
→ l’efficienza è una qualità desiderabile del
diritto o di un dato assetto regolamentare
• John Rawls, Una teoria della giustizia,
– le disuguaglianze sono giustificate nella misura
in cui migliorano le condizioni di benessere del
gruppo umano più svantaggiato: gli assetti
normativi ed istituzionali coerenti con tale
principio sono paretianamente efficienti
→ la miglior organizzazione giusta è quella che
combina l’ideale distribuzione del reddito
con l’ottimo paretiano
Il contemperamento tra efficienza e
giustizia potrebbe apprezzarsi in una
ideale suddivisione del ‘lavoro’
– Alla politica compito di cogliere ed
esprimere le concezioni sociali su quel che
è giusto
– All’economia il compito di indicare quel
che è efficiente rispetto alle preferenze
degli individui
→ miglior legge giusta
Equità o giustizia
• Concetto filosofico
• Nel diritto penale soprattutto in action
– Il lavoro degli attori della legge è
essenzialmente di interpretazione e decisione
– La giustizia si rileva una strategia
argomentativa e persuasiva così come
l’efficienza economica applicata dal giurista
I limiti morali dell’allocazione
efficiente
• Diritto penale secolarizzato e principio
di laicità
• Interessi ritenuti meritevoli della
massima tutela (bene giuridico quale
limite alle scelte di incriminazione ed
elemento fondativo della pretesa
punitiva)
→ processi di criminalizzazione
Premessa
• Gli assetti normativi non sono indifferenti
rispetto all’efficacia e all’ideale
distributivo
– Un mutamento normativo condurrà
necessariamente al peggioramento della
posizione di alcuni o al miglioramento della
posizione di solo taluni tra i titolari di una data
situazione di partenza
– Es. riforma false comunicazioni sociali
Modello di comportamento
Sul presupposto che
• l’efficienza sia dominata dalla
relazione costi/benefici
(tendenzialmente neutrale rispetto ai
valori)
• mentre l’equità esprima i valori.
• La politica criminale dovrebbe:
– Definire i programmi di intervento secondo
canoni di efficienza (dimensioni della torta)
– Correggere indifferenze ed esternalità in
funzione dell’equità (numero e dimensione
delle singole fette)
un caso paradigmatico
Nel diritto penale
• L’efficienza si misura in chiave di
ottimizzazione della realizzazione del fine
ultimo (capacità di apprestare effettiva
tutela dei beni giuridici)
• L’equità contraltare con cui bilanciare la
deriva di difesa sociale a detrimento delle
garanzie sostanziali e processuali
• Riforma false comunicazioni sociali
– In linea di principio → restituire certezza alle
scelte d’azione del manager
– In concreto assetto inefficiente ed iniquo:
• Arricchimento della tipicità oggettiva e soggettiva porta
alla pressochè integrale impunità degli amministratori
→ risultato criminogeno
– Sperequativo fra i soci
– Sperequativo fra tipologie di aggressioni ad interessi omogenei
– Messaggio simbolico di privilegio
L’efficienza è misurabile
Ambivalenza del dato empirico:
– Le rilevazioni statistiche su n. procedimenti e
sentenze potrebbero assumere un duplice
significato
→ analisi economica
– Nel falso in bilancio:
• Variazione nel tasso dei fallimenti, di reati di bancarotta fraudolenta
• Numero di azioni di responsabilità contro gli amministratori, ricorsi
ex art. 2409 c.c.
• Fatturazione per operazioni inesistenti, giudizi tributari relativi alla
re-determinazione dell’imponibile…
– Elementi che si riflettono sulle operazioni di redazione e valutazione di bilancio,
possibili indicatori della consumazione del reato
La razionalità
• Il reo
Rational choicer
–
Calcolatore razionale e massimizzatore del
proprio interesse
 un passo indietro
•
Beccaria e la Scuola classica
Idea dell’uomo dotato di libero arbitrio, capace
di scegliere le proprie azioni, nel bene e nel male,
fino al punto di limitare la propria stessa libertà
con un “contratto sociale”
Premesse
• Scelte razionali in condizioni di
incertezza
→ piattaforme descrittive dei ‘menù di
scelta’
• Le inclinazioni personali, l’emotività, le
pulsioni, la cultura
→ attitudine al rischio
• Scelte irrazionali
• L’EAL presenta le medesime criticità di
altre scienze
– Produce modelli generali che poi provvede a
concretizzare nel tentativo di rendere
intelligibile l’immane concretezza del
comportamento umano
Dall’Homo criminalis all’Homo
oeconomicus
Compito: indagare la razionalità che sta
alla base dell’opzione criminale per
decidere se, e in che misura, questa
sia compatibile con la razionalità
economica
Posizione antinomica
•
•
I paradigmi comportamentali
dell’Homo criminalis e dell’Homo
oeconomicus si contrappongono
l’agire è orientato da sentimenti
emotivi
 L’opzione criminale non è
modificabile da valutazioni costibenefici
 Il comportamento è totalmente
anelastico
Posizione dialettica
• paradigmi comportamentali dell’Homo
criminalis e dell’Homo oeconomicus
interagiscono
– l’uno prevale sull’altro
– si condizionano reciprocamente
• l’agire è orientato da un’abitudine acquisita
come dominante (tradizione) o da una
convinzione (valore)
– A condizione che i due valori siano “minori” della
razionalità di “scopo”
Il comportamento va da relativamente
anelastico a totalmente anelastico
Posizione integrata
• paradigmi comportamentali dell’Homo
criminalis è riconducibile al paradigma
dell’Homo oeconomicus
• l’agire è orientato in base allo scopo
Il comportamento è elastico
Comportamento assolutamente
anelastico
•
Il soggetto è “puramente criminale”,
assolutamente resistente a valutazioni
orientate dall’analisi costi-benefici
Soggetto che acquisterà comunque il
‘prodotto’ penale qualunque sia il ‘costo’
•
–
–
–
Delinquente esclusivamente orientato in senso
affettivo -delinquente passionale
L’agire tradizionale (dominante) – criminalità
d’impresa
L’agire orientato al valore (dominante) –
criminalità ‘religiosa’ o ‘ideologica’
Comportamento relativamente
anelastico
•
•
Il soggetto è “relativamente criminale”,
solo tendenzialmente resistente a
valutazioni orientate dall’analisi costibenefici
L’agire orientato allo scopo è
preminente, o bilancia, l’agire orientato
al valore e l’agire orientato dalla
tradizione
Comportamento elastico
• La decisione criminale è
economicamente orientata
• L’autore agisce in maniera razionale
rispetto allo scopo
– reati latu sensu economici
WCC come banco di prova del
comportamento razionale
N. Shover – K.M. Bryant, Theoretical
Explenations of Corporate Crime, in M.B.
Blankenship, Understanding corporate
criminality, New York, 1993
N. Shover, White-collar Crime, in M. Tonry, The
handbook of crime and punishment, 1998
– Applicano ai wcc la rational choice
theory
• il crimine è visto come un
comportamento consapevolmente
scelto dal soggetto
• prodotto di conoscenze e calcoli in cui
la persona persegue utilità, vaglia
opzioni e soppesi rischi.
→ I livelli di criminalità economica
vengono considerati la risultante delle
opportunità criminali e delle
motivazioni a commettere l’illecito.
• La valutazione costi –benefici sarebbe
determinata da tre variabili:
– la pressione esercitata su di loro dal contesto
in cui operano per l’ottenimento degli
obiettivi;
– la certezza e la severità della sanzione;
– la facile reperibilità e l’uso accettato nel
contesto di appartenenza di costruzioni
culturali che agevolino la commissione di
crimini
wcc - homo oeconomicus è agente
razionale per eccellenza
Un esempio
Organizational Crime e
normalizzazione della devianza
Definizioni di
White-collar crime
Soggettive
(status based)
Oggettive,
formali
ORGANIZATIONAL CRIME
Il crimine commesso nel perseguimento
degli obiettivi di un’organizzazione e a
vantaggio di essa dall’organizzazione o
da persone agenti nel suo interesse
47
Organizational Crime
Corporate Crime
Il crimine commesso da una società o da
suoi amministratori, dipendenti o agenti,
nell’interesse della compagnia
48
Organizational crime
Corporate Crime
Governmental
Deviance
Violazioni di leggi o principi costituzionali,
lesioni delle libertà civili e dei diritti
umani fondamentali, poste in atto da
governi o agenzie o funzionari pubblici in
nome della “ragion di stato”
49
Organizational crime
Corporate Crime
Governmental
Deviance
State-corporate crime
50
KRAMER R. C.– ICHALOWSKI R. J.–
KAUZLARICH D., The origin and development
of the concept and theory of state-corporate
crime, in Crime and delinquency 2002
Azione illegale o socialmente dannosa
che è il prodotto congiunto
dell’interazione tra un’impresa e
un’agenzia pubblica impegnate in uno
sforzo comune
Crimini che sono il risultato dannoso di
una relazione interorganizzativa tra
mondo degli affari e governo
Il caso dello shuttle Challenger
• R. C. KRAMER, The space shuttle Challenger
explosion: a case study of State-corporate crime, in
SCHLEGEL – WEISBURD, White-collar crime
reconsidered, 1992
• D. VAUGHAN, Rational choice, situated action and
the social control of organizations, in Law and
society review 1998
• Id., The Challenger launch decision: risk, technology,
culture and deviance at NASA, 1996
• http://www.sociology.columbia.edu/facbios/vaughan/
faculty.html
…
• D. VAUGHAN, Beyond macroand micro-levels of
analysis, organizations, and the cultural fix (in H. N.
PONTELL – G. GEIS (Ed.) International Handbook of
Chite-Collar and Corporate Crime Springer, New York,
2007)
• F. CENTONZE, La normalità dei disastri tecnologici,
Milano, Giuffrè, 2004 (Cap. IV)
• M. CATINO, Da Chernobyl a Linate. Incidenti
tecnologici o errori organizzativi?, B. Mondadori, 2008
• Id., Miopia organizzativa, Il Mulino, 2009
28 gennaio 1986
• Lo shuttle Challenger si disintegra 73
secondi dopo il decollo.
• L’esplosione è causata dal difetto di una
delle valvole dei propulsori.
• La pericolosità delle valvole era nota alla
Morton Thiokol, fornitrice delle stesse, e
agli ingegneri della NASA fin dal 1977.
• Muoiono tutti i 7 membri dell’equipaggio
Star wars
Pressioni
politiche
per
risultati
sempre più
eclatanti
NASA
Riduzione
degli
investimenti (e
minaccia di
ulteriori tagli
in caso di
fallimento)
Livello
istituzionale
Definizione degli obiettivi
Pressioni economiche e politiche
Difetto di controlli
(comunanza di obiettivi)
…
Dipendenza economica dalle commesse
governative
Mercato
estremamente
competitivo
M.
Thiokol
Minaccia di
pesanti
penali in
caso di
ritardi
Forti pressioni
Scarsi controlli
NASA
M. Thiokol
Forte dipendenza
obiettivi
PRESSIONE
organizzazione
PRESSIONE
individui
Obiettivi
In un ambiente molto competitivo, la
pressione per il raggiungimento degli
obiettivi organizzativi è molto forte non
solo per le organizzazioni che
attraversano fasi critiche o discendenti
LEGGE DELLE ASPETTATIVE
CRESCENTI
…
Nelle organizzazioni complesse, la
necessità di ogni sottounità
organizzativa di superare altre
organizzazioni, altre sottounità o i
propri stessi risultati pregressi può
generare illegalità.
…
L’obiettivo della sottounità può trovarsi
a confliggere con gli obiettivi
dell’organizzazione nel suo
complesso, fino a danneggiarla.
risultato finale irrazionale
…
La complessità della struttura
organizzativa implica una
parcellizzazione delle
responsabilità che ne rende
difficoltosa sia l’individuazione
dall’esterno che la percezione
dall’interno
Obiettivi
PRESSIONE
Obiettivi
formali
(esplorazione
scientifica)
NASA
Obiettivi
sostanziali
(sopravvivenza)
Obiettivi
PRESSIONE
Predominanza
di
competenze e
mentalità
tecnicoscientifiche
NASA
Predominanza
di competenze
e mentalità
manageriali
Modifica delle priorità
Creazione di regole
interne coerenti con gli
obiettivi sostanziali
Organizational culture
“Quell’insieme di soluzioni prodotte da un
gruppo di persone per trattare specifici
problemi posti da situazioni affrontate in
comune. Queste soluzioni divengono
istituzionalizzate, ricordate e trasmesse
come le regole, i rituali, i valori del
gruppo”.
(D. VAUGHAN)
…
“Il sistema dei simboli e dei significati
attraverso cui un particolare gruppo
conosce e interpreta il mondo”.
(B. A. TURNER – N. F. PIDGEON, Disastri.
Dinamiche organizzative e responsabilità
umane, Edizioni di Comunità 2001)
Organizational culture
NORMALIZZAZIONE
DELLA DEVIANZA
…
La devianza viene a costituire un
costante risvolto negativo delle
attività dell’organizzazione. I due
aspetti sono inscindibili,
costituiscono il frutto delle
medesime logiche organizzative.
…
• Nessuna delle decisioni che
condussero al disastro fu di per sé
impulsiva o irrazionale, autointeressata
o amorale.
• Tutte furono prese conformemente al
modello decisionale della NASA,
ovvero al modello culturale e
organizzativo costruito
progressivamente nel tempo.
…
Nonostante questo
RISULTATO FINALE
IRRAZIONALE
E DEVIANTE
…
Negli otto anni precedenti, si erano
susseguiti lanci affetti da comprovate
anomalie tecniche e deviazioni rispetto
ai parametri tecnologici e di sicurezza
ufficiali.
Ogni deviazione dalle regole aveva
contribuito a creare e consolidare una
cultura organizzativa deviante E AD
AFFIEVOLIRE LA PERCEZIONE
DEL RISCHIO
“A work group culture was created that
normalized technical deviation in official risk
assesments. In retrospect, each anomalous
incident stood out as a clear indicator to
outsiders that something was wrong; the public
viewed NASA decisions to proceed as deviant.
But as decisions were made, an engineering
decision logic was created that determined
flying again was normal and acceptable, not
deviant”.
(D. VAUGHAN)
…
Lo shuttle era una tecnologia
sperimentale:
• problemi tecnici erano da considerare
normali
Predisposizione culturale ad accettare
maggiori margini di rischio
…
La prima decisione di accettare un’anomalia
e lanciare costituì la base per future
decisioni di fare lo stesso
Mutamento graduale della percezione dei
comportamenti accettabili
Decisione di
lanciare
Spostamento
della soglia
Esito
positivo
Decisione di
lanciare
Accettabilità
culturale del
rischio
Spostamento
della soglia
Esito
positivo
Organizational culture
“La cultura influisce su ciò che gli
individui percepiscono come
razionale in un determinato
momento”
(D. Vaughan)
Il caso Pinto
Decisione di
lanciare
Routine
Accettabilità
culturale del
rischio
Spostamento
della soglia
Esito
positivo
…
Reiterazione di risultati positivi e
consolidamento della routine
+
Slittamento da una cultura dell’efficienza
ad una della produzione
=
Chiusura cognitiva verso segnali deboli e
opinioni discordanti; riduzione della
capacità di apprendimento dagli errori
Decisione di
lanciare
Routine
Accettabilità
culturale del
rischio
Conformità
Spostamento
della soglia
Esito
positivo
Organizational culture
Se ciò che all’esterno del gruppo è
percepito come deviante, all’interno è
percepito come conforme al mandato
culturale, alle regole del gruppo, i
comportamenti devianti saranno
percepiti come conformi e i
comportamenti conformi saranno
percepiti come devianti
…
I comportamenti devianti non vengono
nascosti agli altri membri
dell’organizzazione: sono culturalmente
approvati e quindi ricompensati
(ricompense formali e informali)
I comportamenti che si discostano dalle
regole – devianti – del gruppo sono
sanzionati dal gruppo stesso (sanzioni
formali e informali)
Whistleblowing
Roger Boisjoly, ingegnere della Morton
Thiokol lavorò al programma per lo
Shuttle Challenger.
Predispose un Memorandum nel luglio
1985, in cui avvertiva i superiori della
MT del rischio di incidenti
Fece pressioni sui dirigenti per rinviare il
lancio
…
TUTTAVIA nella riunione
telefonica con la NASA che
precedette il lancio, si conformò
alla decisione dei managers
…
In seguito all’incidente, fu uno dei
pochi a testimoniare davanti alla
commissione d’inchiesta. Fu
emarginato, ostracizzato e costretto
alle dimissioni.
…
“The normalization of deviance at NASA
was explained by a combination of
Institutional, organizational and social
psychological factors”.
(D. Vaughan)
Qual è l’offerta dell’EAL?
Strumento utile per valutare le norme
giuridiche in base agli
incentivi/disincentivi che offrono, e di
conseguenza in base alle risposte che
esse inducono ai consociati al fine di
chiarire se le norme valutate si rilevino
efficaci nel conseguire l’obiettivo preso
di mira o al contrario se esse di fatto
conseguono obiettivi diversi
Prospettiva microeconomica
la “funzione di mercato dei reati”:
O = O (p, f, u)

curva di offerta dei reati
L’economia della norma
L’originario modello di Becker va affinato
disaggregando le variabili considerate:
Severità
X Probabilità
Sensibilità individuale
Propensione al
rischio
Prospettiva macroeconomica
singolo attore
criminale

curva di offerta dei
reati

curva della domanda di
pena
sistema penale

curva di offerta di
pena
La politica criminale
l’idea di un budget criminelle (Quetelet):
• prevenzione a tappeto vs. quota
efficiente di reati tollerati
• abbandono dell’orientamento ai valori per
la legge economica (costi sopportabili in
funzione dei benefici ottenibili)
Il diagramma del costoefficienza del sistema
profitto:
in termini di
prevenzione dei
reati (“effettività
dello scopo
raggiunto”)
costo:
• costo economicomonetario
dell’opzione penale
• costo sociale
• costo-opportunità
Fattibilità?
• svantaggi:
– complessità dell’analisi
– complessità delle variabili in gioco sia come
definizione che come individuazione
• vantaggi:
– raffronto con le alternative (non penali) del
controllo sociale (diritto civile,
amministrativo, ecc.)
Tornando allo Shuttle…
- Il settore industriale era altamente
competitivo, le pressioni politiche intense,
le imprese fortemente dipendenti dal
committente e sottoposte a pesanti penali
per ogni ritardo
- Il personale della NASA lavorava in
un contesto culturale che spingeva a
sottovalutare i rischi e “flettere” le
regole
- Il sistema dei controlli interni era
debole, così da non essere in grado di
fornire interpretazioni alternative in
merito al livello di accettabilità dei
rischi.
Quando le condizioni sociali persistono, la
devianza può ripetersi.
Blame culture
Concentrarsi esclusivamente sugli
individui, senza prestare attenzione ai
fattori istituzionali e organizzativi può
riprodurre la situazione originaria con
personale diverso.
(D. Vaughan)
1 febbraio 2003
Lo shuttle Columbia si disintegra al
rientro nell’atmosfera.
Muoiono tutti i 7 membri
dell’equipaggio.
Il processo decisionale si è rivelato
identico a quello che aveva condotto
al disastro dello shuttle Challenger
NORMALIZZAZIONE DELLA
DEVIANZA
Columbia Accident Investigation Board:
I fattori istituzionali, organizzativi e culturali
della NASA erano identici. Le sanzioni e i
cambiamenti effettuati dopo il disastro del
Challenger avevano toccato solo il livello
individuale, senza modificare quello
organizzativo e istituzionale.
http://caib.nasa.gov/news/report/default.html
Scarica

lezione 14_03_2011 EAL