Racconto a fumetti della classe 4^A
DELL’ICS “F.SURICO”
CASTELLANETA (TA)
LA QUERCIA GENEROSA
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In una lussuosa villa circondata da un verdeggiante bosco viveva una famiglia molto ricca. Era composta da due genitori
sempre assenti a causa del loro lavoro e da due figli gemelli I due ragazzi erano uguali in tutto, nel colore degli occhi,
nel sorriso birichino, nell’espressione vivace del viso, ma completamente diversi nel carattere.
Luca era gentile, generoso e amante della natura, al contrario, Walter era arrogante, egoista e il suo hobby preferito era
quello di rovinare le piante perché le riteneva responsabili dell’assenza dei genitori; i due, infatti, erano dei famosi
botanici sempre in giro per il mondo.
Un pomeriggio, in pieno inverno, mentre Luca nella sua accogliente stanzetta studiava un argomento di scienze,
Walter,di nascosto dalla servitù si allontanò per inoltrarsi nel bosco.
Aveva con sé un piccolo coltellino molto affilato. Giunto nel cuore del boschetto si fermò ai piedi di una maestosa
quercia e incominciò a segnare con quell’arnese appuntito la dura corteccia.
Un freddo gelido avvolgeva il suo esile corpo ma lui incurante continuava ad infierire contro l’albero inerte.
Tornato a casa, Walter fu colto da una febbre altissima e da una tosse che lo soffocava.
Subito furono avvertiti i genitori che chiamarono i medici più insigni; ma ahimè nessuno di loro fu in grado di fare un
diagnosi precisa; intanto il tempo passava e le condizioni di salute del ragazzo non accennavano ad alcun
miglioramento.
Era ormai giunta la Primavera e Walter era allo stremo delle forze.
Un pomeriggio il fratellino Luca, disperato per le sue condizioni, e quasi richiamato da una voce misteriosa, si avviò
verso l’amato boschetto e si ritrovò di fronte alla grande quercia.
Luca la guardò distrattamente e si accorse che sul suo tronco grandi fenditure lasciavano fuoriuscire un liquido
rossastro molto simile a sangue umano.
Per un attimo Luca dimenticò la sua pena e, addolorato per l’albero, cominciò ad accarezzare i suoi tagli; ben presto si
accorse che quelle carezze erano capaci di rimarginare le ferite.
Non si era ancora ripreso dallo stupore quando si accorse che l’albero parlava e con voce benevola lo ringraziava.
-Sei un ragazzo di buon cuore e voglio premiarti per questo. Esprimi un desiderio ed io lo esaudirò -Riprendendosi a
fatica dallo stupore Luca raccontò della strana malattia di Walter e che l’unico suo desiderio era che lui potesse guarire.
- Guarda ai miei piedi, c’è una pianta dal profumo aromatico, coglila, portala a casa e fanne un decotto per il tuo
fratellino vedrai che guarirà. La tua bontà lo salverà!- Recitò l’albero con voce suadente.
Luca, anche se confuso, fece tutto quello che la grande quercia gli aveva suggerito e, quasi per magia Walter guarì dalla
terribile malattia ma guarì anche dalla sua cattiveria; aveva finalmente capito l’importanza delle piante e quanto fosse
bello e necessario il lavoro dei suoi genitori.
Negli anni che seguirono i due fratelli spesso si recavano a fa visita all’amica quercia, si sedevano ai suoi piedi e lei
incominciava a raccontargli tutti gli affascinanti segreti del suo mondo. Erano storie avvincenti di improvvise
guarigioni che appassionarono i due ragazzi a tal punto che si dedicarono allo studio delle piante e divennero due
bravissimi fitoterapisti. Di tanto in tanto ritornavano dall’amica quercia per ascoltare i suoi preziosi consigli e
raccontargli del loro entusiasmante lavoro che li rendeva capaci di alleviare i dolori delle persone mentre le loro mani,
riconoscenti, accarezzavano quel tronco pieno di saggezza.
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LA QUERCIA GENEROSA