Le politiche di gestione dei
rifiuti in Europa e in Italia
Ing. Emmanuela Pettinao
Fondazione per lo sviluppo sostenibile
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Indice
 Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare
 Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia
 Le imprese del riciclo in Italia
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Verso una green economy
• Il 7° Programma generale di azione dell’UE in materia
ambientale, 2014-2020, inquadra le politiche economiche
all’interno delle grandi sfide ambientali
• Punta su una green economy: un’economia a basse
emissioni di carbonio, pulita, competitiva e efficiente
nell’impiego delle risorse
• L’uso efficiente delle risorse impone una modifica dell’attuale
economia
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Dall’economia lineare a quella circolare
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Enciclica
… il sistema industriale, alla fine del ciclo
di produzione e di consumo, non ha
sviluppato la capacità di assorbire e
riutilizzare rifiuti e scorie. Non si è ancora
riusciti ad adottare un modello circolare di
produzione che assicuri risorse per tutti e
per le generazioni future, e che richiede di
limitare al massimo l’uso delle risorse non
rinnovabili, moderare il consumo,
massimizzare l’efficienza dello
sfruttamento, riutilizzare e riciclare.
Affrontare tale questione sarebbe un
modo di contrastare la cultura dello scarto
che finisce per danneggiare il pianeta
intero, ma osserviamo che i progressi in
questa direzione sono ancora molto
scarsi.
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L’economia circolare e i prodotti
•
L’economia circolare coinvolge
i prodotti orientando ricerca,
progettazione, innovazione,
per:
• prevenire la produzione di
rifiuti, ridurre sprechi e scarti,
aumentare durata,
riparabilità
• ridurre gli imballaggi e
migliorarne riuso e
riciclabilità
• sviluppare prodotti - servizi
• promuovere l’utilizzo di
materiali da riciclo
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L’economia circolare e la gestione dei rifiuti
L’economia circolare sancisce un cambiamento nella gestione
dei rifiuti con il principio dello smaltimento zero.
Proposte ambiziose: la Strategia per un’economia circolare
che verrà presentata a fine 2015.
Proposte della Commissione:
 ridurre, entro il 2030, lo smaltimento in discarica al 5%
 vietare il trattamento termico del materiale riciclabile
 portare, entro il 2030, al 70% il riciclo della carta, plastica,
metalli e vetro presenti negli RSU
 portare all’80% il riciclo complessivo degli imballaggi entro
il 2030.
Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014
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L’impatto degli obiettivi in Europa
• Il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio al 2020:
 aumenterà l’occupazione di 400.000 unità
• Il raggiungimento degli obiettivi al 2030:
 creerà 600.000 occupati in più
• Ogni punto percentuale di riduzione del consumo di materie
prime vergini:
 creerà da 100 a 200 mila posti di lavoro
• Attuando politiche per l’uso efficiente delle risorse si potrebbe:
 ridurre del 17% il consumo di materie prime vergini
 aumentare il PIL del 3,3%
 creare da 1,4 a 2,8 milioni di posti di lavoro
Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014
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L’impatto degli obiettivi UE in Italia al 2030
Lavoratori equivalenti
Col 70% di riciclo e il 5% dei rifiuti urbani in discarica:
 creazione di 30.000 nuovi posti di lavoro
 risparmio di 4 miliardi di € nei costi di gestione dei rifiuti urbani
 benefici ambientali per circa 3 miliardi di €
Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014
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I vantaggi dell’economia circolare
•
La riduzione del consumo di materie prime vergini, a costi
crescenti:
 migliora la competitività economica
•
Le attività di prevenzione, riparazione, riutilizzo e riciclo:
 alimentano nuovi investimenti e crescita di imprese
•
Le attività per l’uso efficiente delle risorse:
 richiedono minori consumi di energia – quindi anche minori
emissioni di CO2 - di quella complessivamente richiesta per
l’estrazione, il trasporto, la lavorazione e l’impiego di
materie prime vergini
 favoriscono la dematerializzazione, la ricerca e l’ecoinnovazione.
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I vantaggi dell’uso efficiente delle risorse
Secondo lei quale sarebbe l’impatto di un utilizzo più efficiente
delle risorse su ciascuno dei seguenti elementi?
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 Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare
 Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia
 Le imprese del riciclo in Italia
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La Direttiva UE 2008/98/CE
• Obiettivo: stabilire misure volte a proteggere l’ambiente e la
salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi
della produzione e gestione dei rifiuti
• Gerarchia rifiuti:
• Recepimento della Direttiva in Italia: D. Lgs. n. 152/06 e s.m.i.
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Obiettivi di raccolta differenziata dei RSU
• Obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani del D. Lgs.
152/2006 e s.m.i.
 almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009
 almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011
 almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012
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% di RD di rifiuti urbani in Italia
% RD
Anni 2009-2013
Fonte: ISPRA
15
% di RD di rifiuti urbani per Regione
% RD
Anni 2012-2013
RD = 65%
RD > 50%
Fonte: ISPRA
RD < 30%
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I vantaggi economici della RD e del riciclo
La crescita della RD e del riciclo: la via per abbattere i costi delle
bollette dei rifiuti
Raccolta differenziata
% RU
Costo pro-capite annuo
euro/ab anno
20-40 %
215,31
40-60 %
179,8
oltre il 60 %
148,6
(- 31% sulla RD minore)
Comuni compresi fra 50.000 e 150.000 ab - 2013
Fonte: ISPRA
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Frazioni merceologiche della RD di RSU
RD (kton)
Quantità in kton - Anni 2011- 2013
Fonte: ISPRA
18
Obiettivi di riciclo degli imballaggi
• Obiettivi di riciclo degli imballaggi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.
entro il 2008:
 55% di riciclo sull’immesso al consumo
 60% di recupero complessivo (riciclo + rec.
energetico) sull’immesso al consumo
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Rifiuti di imballaggio: riciclo e recupero
Fonte: CONAI
20
Rifiuti di imballaggio: obiettivi per filiera
I tassi di riciclo dei rifiuti di imballaggio nel 2012 e i target 2008
Fonte: CONAI
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Forme di gestione dei RSU in UE (2012)
16%
15%
29%
25%
19%
27%
41%
27%
Fonte: ISPRA
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Costo di smaltimento in discarica in UE
Costo totale medio di smaltimento in discarica degli RSU nei
Paesi con % di smaltimento basso e in Italia
Costo d’ingresso alla discarica €/ton
Tassa per lo smaltimento in discarica €/ton
• Germania: 140 €/ton
• Svezia: 155 €/ton
• Italia: 120 €/ton
• Paesi Bassi e Belgio: 132 €/ton • Danimarca: 107 €/ton
Fonte: DG ENV
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La gestione dei rifiuti urbani in Italia
Mton
Anni 2009 - 2013
 la produzione è calata del 8%
 la RD è aumentata del 9%
 lo smaltimento in discarica è calato dell’11,5%
Fonte: ISPRA
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La gestione dei rifiuti speciali in Italia
Mton
Anni 2008 - 2012
 la produzione è calata del 4,5%
 il recupero di materia è cresciuto del 10%
 lo smaltimento in discarica è diminuito del 4,2%
Fonte: ISPRA
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 Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare
 Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia
 Le imprese del riciclo in Italia
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Le imprese del riciclo
Imprese che dichiarano di svolgere almeno un’attività di recupero di rifiuti, e
addetti, per macro area (n. e %)
2012
Variazione % 2012/2008
Macro-area
Imprese
Addetti
Imprese
Addetti
Nord-Ovest
1.899
39.323
+10
+10
Nord-Est
1.298
34.250
+10
+13
Centro
1.043
27.846
+13
+23
Sud e Isole
1.404
27.020
+17
+41
Italia
5.644
128.439
+12
+19
Fonte: ECOVERVED
27
Le imprese del riciclo
• Nel periodo di crisi economica, 2008-2012, aumentano
imprese e addetti operanti nel recupero dei rifiuti, a fronte di un
andamento negativo, per esempio per il manifatturiero (-11%)
• Questo si può considerare una manifestazione concreta del
processo di transizione in atto verso una green economy
Fonte: ECOVERVED
28
Le imprese del riciclo
Fatturato totale di un campione di imprese (2012)
Fatturato (k€)
Imprese
Addetti
impresa
Fatturato
totale (k€)
≤ 2.000
1.148
6.563
978.395
>2.000, ≤10.000
1.021
18.652
5.006.627
>10.000, ≤50.000
509
34.895
10.744.763
>50.000
127
44.563
16.869.780
Totale
2.805
104.673
33.599.564
Fonte: ECOVERVED
29
Le imprese del riciclo
Ripartizione percentuale del fatturato per dimensione aziendale basata sulla
classe di fatturato (2012)
Fonte: ECOVERVED
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Le imprese del riciclo
• A livello nazionale si registra una crescita del 5% del Valore Aggiunto per
addetto tra il 2008 e il 2012
Valore Aggiunto* per addetto per macro-area (€) – 2008/2012
Valore Aggiunto* : fatturato al netto dei costi esterni
Fonte: ECOVERVED
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I finanziamenti UE per i rifiuti
• I finanziamenti UE per i rifiuti dalle politiche di coesione 2007- 2013
Area
geografica
Numero
progetti
Finanziamento
pubblico
Mln €
Totale
Pagamenti
Mln €
Al 1/12/2013
Nord
359
34,2
19,4 (57%)
Centro
200
14,8
9,9 (67%)
Sud
995
362,2
137,2 (38%)
3,7
3
414,9
169,5 (41%)
Multi regione
Totali
1.564
Fonte: Open Coesione
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I fondi strutturali 2014 – 2020
• I fondi strutturali sono un’importante fonte di investimento
pubblico che permetteranno la crescita sostenibile e l’occupazione
• I fondi strutturali saranno uno degli strumenti più importanti per
affrontare le principali sfide dell’Italia in termini di sviluppo: si
prevede che all’Italia verranno destinati circa 30 miliardi di euro
• A livello UE sono state stabilite delle priorità di finanziamento:
•
•
•
•
Sviluppo di una gestione efficiente delle risorse naturali
Sviluppo di innovazione
Miglioramento del mercato del lavoro e inclusione sociale
Sostegno alla qualità, all’efficacia e all’efficienza della
pubblica amministrazione
Fonte: Open Coesione
33
Grazie per l’attenzione
Ing. Emmanuela Pettinao
Fondazione per lo sviluppo sostenibile
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