Per l’intervista di oggi ho scelto l’esperto di
geometria GUIDO CASTELNUOVO
raccontato dalla figlia EMMA,
appassionata studiosa di matematica che ha
dato grande impulso all’insegnamento della
geometria.
(1865 – 1952)
Matematico e statistico italiano,
è principalmente conosciuto per i suoi
fondamentali contributi alla GEOMETRIA ALGEBRICA.
Figlia di Guido, è nata nel 1913.
Si è laureata in Matematica a Roma nel 1936.
Nel 1944 ha fondato
l’Istituto Romano di Cultura Matematica.
Fu pubblicata nel 1946 una sua conferenza: “Metodo attivo per
l’insegnamento della geometria intuitiva”, che richiamò l’interesse
internazionale di matematici e pedagogisti, tra cui Piaget.
Dal 1948 ha pubblicato varie edizioni di testi scolastici per la scuola
media e per la scuola superiore.
INIZIAMO
L’ INTERVISTA ...
L’ etimologia della parola è la stessa di geometria che,
è composta di due parole greche "ge" e "metron",
rispettivamente, "terra" e "misura”,
dico questo perché rivela la vocazione originale del geometra:
quella cioè di "misuratore della terra".
La geometria è quella parte della scienza matematica che si occupa
delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni.
È un campo della matematica
che unisce l'algebra astratta alla geometria.
L’ oggetto principale di studio sono le varietà algebriche:
oggetti geometrici, definiti come soluzioni di equazioni algebriche.
Mio padre diceva:
“…lo strumento è l’algebra classica, ma felicemente guidata dall’intuizione
geometrica… ”
Nell’ambito della geometria birazionale
ha stabilito risultati e metodi fondamentali
delle proprietà delle superfici algebriche;
portando esempi di superfici irregolari.
La dimostrazione
della razionalità delle
involuzioni piane.
Ha esteso alcuni risultati del teorema di Riemann-Roch,
relativo alla dimensione di una serie lineare di
gruppi di punti sopra una curva algebrica.
“Quando aveva un progetto in corso
vi si dedicava
quasi ininterrottamente.
Nei momenti di pausa percorreva
con aria svagata le vie della città.”
Ha dedicato tempo
al calcolo delle probabilità,
alla teoria della relatività,
all’opera di trattatista,
di divulgatore e di storico della scienza.
Lo avrei definito una persona estremamente umana,
teneva molto ai suoi studenti cui voleva
trasmettere passione per la sua materia.
Nello stesso tempo, aveva un carattere
integerrimo, dall’alta levatura morale
con un rigido senso della giustizia.
Di estremo rilievo fu la corrispondenza
con il cognato e matematico
Federigo Enriques.
Importanti furono anche diversi colleghi
della scuola italiana:
molti dei concetti fondamentali della geometria algebrica
portano ancor oggi i nomi dati da loro.
Direi di si. Sono sempre stata immersa nella materia,
fin da bambina, e mi sono appassionata.
Il mio principale interesse è però la didattica della matematica:
bisogna rivalutare completamente
il modo di insegnare la materia,
in modo particolare la geometria euclidea.
La geometria ha un ruolo formativo
indispensabile. Si può coglierne il significato
nel processo di osservazione e
di comprensione del mondo:
“Guardo, osservo e poi passo dal concreto all’astratto,
cioè matematizzo il fenomeno osservato”.
La geometria ha subìto negli ultimi anni una caduta di
interesse da parte sia degli studenti,
sia degli insegnanti, anche per mancanza di direttive:
è difficile sia apprendere che insegnare.
Per catturare l’interesse degli allievi è necessario
prendere le distanze dall'approccio teorico-razionale.
Ho proposto di privilegiare
un approccio “sperimentale”, più pratico.
Nel processo di apprendimento occorre
prima presentare i fatti e poi le teorie che li spiegano,
con i relativi simboli astratti della matematica.
Si comprendono meglio i principi geometrici attraverso un
metodo empirico che vada al di là di ogni teorema o regola.
Un simile metodo richiede dunque lo sforzo personale
dell’allievo chiamato a svolgere un vero e proprio lavoro
creativo.
Il segreto sta nel dare all'insegnamento un taglio pratico, manuale,
costruttivo.
Ho costruito con dei semplici cartoncini un triangolo e un quadrato per offrire
agli alunni dimostrazioni pratiche.
Grazie alla costruzione di alcuni semplici materiali
è stato possibile cogliere i principi geometrici.
La costruzione e l'osservazione consentono
di cogliere dal di dentro la realtà fermandola e analizzandola.
No, ho continuato a credere nello studio e soprattutto
nel valore formativo della geometria,
anche quando venni sospesa dall’insegnamento a
seguito delle leggi razziali.
“… La cosa fondamentale per un docente,
indipendentemente dalla materia che insegna, è
mettersi allo stesso livello degli allievi, cioè suscitare
interesse e quindi discussioni, accettare domande su
domande, anche le più balorde… e non aver lo scrupolo
di dire: ‘Guardate, non lo so!’…”.
Siti di riferimento
e bibliografia

Emma castelnuovo “Pentole, ombre e formiche”, La Nuova Italia, 1993

lhttp://mathematica.sns.it/media/volumi/217/castelnuovo.pdf

http://www.treccani.it/webtv/videos/Int_Emma_Castelnuovo_come_imparare_la_geometria.jsp#

http://emmacastelnuovo.blogspot.it/p/emma-castelnuovo.html

http://books.google.it/books?id=2kSPALCyWX4C&pg=PA186&dq=geometria+emma+castelnuovo&hl=it&sa=X&ei
=X9wyUviSOI-M7Ab5q4BI&ved=0CGQQ6AEwCA#v=onepage&q=geometria%20emma%20castelnuovo&f=false

http://books.google.it/books?id=mojqXKcuBpkC&pg=PR13&dq=guido+castelnuovo+scoperte&hl=it&sa=X&ei=EuA
yUruDIKuv7Aagx4CABA&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=guido%20castelnuovo%20scoperte&f=false

http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_italiana_di_geometria_algebrica

http://www.musil.it/incontri/EmmaCastelnuovo/EmmaCastelnuovo.htm

http://www.treccani.it/enciclopedia/la-seconda-rivoluzione-scientifica-matematica-e-logica-la-scuola-digeometria-algebrica-italiana_(Storia-della-Scienza)/
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I-AB-03 - Il grande geometra - matelsup2-2013