DA UNA RIFORMA ELETTORARE
ALL’ALTRA: PARTITI, COALIZIONI
E PROCESSI DI APPRENDIMENTO
di Alessandro Chiaramonte
e Aldo Di Virgilio
Gruppo del 22/10/2012
Gabriele Luigi Abbiati
Daniele Cavalli
Glenda Cinotti
Luca Colnaghi
Massimiliano Facchini
Introduzione
PROBLEMA: come il cambiamento delle regole elettorali
influenza i partiti italiani durante gli anni della
transizione (dal 1993 al 2005)?
METODO: utilizzo di una specifica sequenza logicotematica: regole di voto  offerta elettorale  sistema
partitico.
OBBIETTIVI: mettere a nudo la struttura degli incentivi;
illustrare la decisività dell’offerta elettorale;
identificare la natura e le caratteristiche del nuovo
sistema partito; cogliere le specificità delle elezioni
politiche del 2006.
La riforma elettorale del 1993:
genesi
Convinzione
dell’agire al
di fuori e
contro la
politica
Successo
delle
iniziative
referendarie
Perdita di
credibilità dei
partiti storici
(Tangentopoli)
La riforma elettorale del 1993:
genesi
1993
• Referendum sul
sistema di
preferenze
multiple
1991
• Referendum
sulla legge
elettorale per il
Senato che
innesta
un’importante
dose di
maggioritario
• Intervento
parlamentare
per assimilare il
sitema della
Camera a quello
del Senato
1993
La riforma elettorale del 1993:
nuovo sistema elettorale
• Principio misto di rappresentanza: il
75% dei seggi è attribuito in collegi
uninominali con formula plurality e il
restante 25% con formula proporzionale.
• Particolarità: le due arene di competizione
(maggioritaria e proporzionale) erano
distinte alla Camera e unificate al Senato.
La riforma elettorale del 1993:
nuovo sistema elettorale
Camera
Senato
• Due schede
• L’assegnazione dei
seggi proporzionali
avveniva tra liste che
concorrevano
separatamente dai
candidati presenti nei
collegi uninominali
(soglia al 4%)
• Una scheda
• I seggi proporzionali
erano distribuiti tra i
gruppi di candidati
presenti negli stessi
collegi uninominali
(soglia implicita
variabile da regione a
regione)
La riforma elettorale del 1993:
effetti sui partiti
Nuovi sistemi eletorali
Contesto: fragilità/disgregazione dei partiti
(scandali e perdita del collante ideologico)
Scenario: non c’erano più grandi partiti e
tutti i partiti erano potenziali partner di
governo
Incentivo al coordinamento strategico 
creazione di ampie coalizioni pre-elettorali
 ristrutturazione del sistema partitico
italiano in un assetto bipolare frammentato
(no struttura sistemica solida)
I partiti, la costruzione di coalizioni,
la decisività dell’offerta
Assetto bipolare
frammentato
Rinnovo dell’offerta
elettorale
Ristrutturazione del sistema
partitico (1994-2001)
Come cambia l’offerta
Nuove
domande:
Da soli o in
coalizioni
preelettorali?
Con chi? Con
quale assetto?
Quanta estesa
la colazione?
Quali regole
di
convivenza?
DESTRA:
stallo
superato con
Berlusconi
(effetto
strutturante)
SINISTRA: si
profila una
coalizione
incentrata
sul PDS
Apertura a
destra
Diversificazione
territoriale
delle alleanze
La decisività dell’offerta
Risultato
elettorale
Evoluzione del
sistema
partitico
Ha definito la struttura
della competizione:
chiusa e prevedibile
I partiti hanno ripreso
a fare sistema
Ha rinnovato la
dimensione nazionale
della competizione
La trama di interazioni
partitiche si è
irrobustita
Ristrutturazione del sistema partitico
Dalle tre elezioni svoltesi con la legge
elettorale del 1993 è possibile ricavare tre
principali insegnamenti relativi a:
1. i gradi di libertà dei partiti;
2. i processi di apprendimento;
3. il ruolo delle coalizioni e le sue
ambivalenze.
Prima lezione: più gradi di libertà
Vincere le elezioni
(contesa tra
coalizioni)
Problema della
frammentazione partitica
irrisolto, addirittura aggravato
Garantirsi la
sopravvivenza
(contesa tra partiti
alleati)
Impossibilità di un esito
bipartitico partendo da un
contesto multipartitico
destrutturato
Disponibili nuove opportunità
competitive per i piccoli partiti
Seconda lezione: processi di
apprendimento
A favore della coesione
A sfavore della coesione
• Maggiore inclusività
delle coalizioni
• Accresciuta
centralizzazione dei
processi interni
• Ricorso sistematico alla
proporzionalizzazione
• Nazionalizzazione della
selezione dei candidati
• La stabilizzazione della
politica delle alleanze
ha interessato più la
fase pre-elettorale che
non quella post
• La politica delle
alleanze è rimasta
esposta alla sfida delle
terze forze
Terza lezione: coalizioni
• Entità piuttosto evanescenti
• Prevalentemente strumenti nelle mani dei
partiti
• Si sono dimostrate attori influenti del
processo politico-elettorale e oggetti ben
presenti nella mappa cognitiva degli elettori
italiani
La riforma elettorale del 2005:
genesi
Europee del
2004 e
regionali del
2005 segnano
una ripresa
ed un
sorpasso del
centrosinistra
Collegio
uninominale
che per il
centrodestra
rappresenta
un
inconveniente
La riforma
non viene
imposta
dall’esterno
ma l’artefice
risulta essere
la CDL
La riforma elettorale del 2005:
nuovo sistema elettorale
Sistema misto: proporzionale con premio di maggioranza.
Camera
Senato
• Assicurata una
maggioranza di almeno il
55% di seggi parlamentari
alla coalizione di liste che
ha conseguito il maggior
numero di voti sul piano
nazionale.
• Il premio di maggioranza è
applicato distintamente in
ciascuna regione.
La riforma elettorale del 2005:
effetti sui partiti
• Incentivo alla formazione di coalizioni preelettorali  assetto bipolare
• Effetti più maggioritari del precedente 
più funzionale del collegio uninominale per
la CDL
• Costi della defezione politica molto più
tollerabili  minaccia ulteriore alla
coesione coalizionale e al consolidamento
stesso del bipolarismo
La riforma elettorale del 2005:
effetti sul sistema bipolare
La prima votazione successiva alla riforma vede come esito un
scenario perfettamente bipolare, ottenuto anche grazie al nuovo
sistema elettorale ma soprattutto a seguito del contesto
bipolare precedente.
Risultano quindi mantenute le caratteristiche di fondo:
• unità costitutive (partiti e coalizioni);
• competizione compiutamente bipolare;
• possibilità di alternanza.
Altresì risultano esserci novità significative (dentro le coalizioni):
• nuovi modi di costruire alleanze;
• nuovi criteri di regolazione interna.
Come cambia l’offerta
Semplificazione del coordinamento strategico
selezione di
candidati
comuni
semplice
patto di
coalizione
Come cambia l’offerta
Salvaguardia
l’identità dei
partiti
componenti.
CDL
Unione
Negoziato preelettorale pesante
Soglie di
esclusione
pericolose per i
partiti più piccoli
Tecnica listecartello
Trasferimento di
candidati
Tabella della CDL
Tabella dell’Unione
Tabella riassuntiva
…
Riflessioni conclusive
Grandi partiti
Scenari possibili
Antico schema a tre
poli con centro
governante
Nessuna evoluzione
Istituzionalizzazione
della
frammentazione
Riflessioni conclusive
Bipolarismo e
frammentazione
fortemente
connessi
Sistema politico
elettorale
Coalizioni
massimamente
inclusive,
frammentate ed
eterogenee
Peso negativo sulla
“qualità” del
bipolarismo
italiano
Tendenza al
prevalere della
frammentazione
Minori costi di
defezione e minore
tenuta e visibilità
delle coalizioni
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