Il popolo Inca
L'origine degli Incas è avvolta nella leggenda e si fa
risalire al 1100 a.C., quando dalle acque del Lago
Titicaca uscirono i figli del dio Sole, e sua moglie , che
civilizzarono il mondo.
GEOGRAFIA
Gli Inca sono una delle civiltà precolombiane più conosciute. Il loro territorio era
lungo circa 4.000 Km ed era a 3500 metri di altitudine sulla Cordigliera delle Ande,
in Perù. La capitale era Cuzco.
Il loro impero durò 150 anni, con 13 imperatori. Alcuni villaggi sorgevano in riva al
lago Titicaca.
questa immagine rappresenta la città di Machu
Picchu, che in quel tempo era una delle città
più conosciute
Cuzco
La leggenda...
I primi inca furono creati dal dio Sole
proprio per sollevare l’umanità dalle
barbarie e dalla condizione selvaggia.
In realtà, già prima dello Stato inca esisteva
la principale struttura sociale su cui esso si
appoggiò: l’ayllu, che era un clan composto
da numerose famgile.
Per gli Inca, che come lavoro facevano i contadini, non c’era alcuna possibilità
di mutare la propria condizione sociale; poteva accadere, invece, che una
ragazza fosse notata da un funzionario imperiale per la sua bellezza o la sua
abilità nell’arte della tessitura. In quel caso, poteva essere selezionata come
donna eletta, portata in una città o addirittura nella capitale, Cuzco, e sposare
un esponente della nobiltà. Infatti, mentre i contadini avevano una sola moglie
(e pare che, a vent’anni, il matrimonio fosse una specie di obbligo sociale, più
che una libera decisione), tra gli aristocratici era molto diffusa la poligamia.
L’inca, però, di solito sposava una delle sue sorelle o un’altra parente
strettissima, a segnalare che in virtù della sua origine divina non poteva
mescolarsi ai comuni mortali.
Un animale importante era il lama, perché fu il
primo animale a essere addomesticato.
Storia
Tra il 1100 e il 1500, nacque un gigantesco
impero. Le differenze tra il mondo azteco
erano molte: ad esempio la rete stradale,che i
sovrani inca fecero costruire in modo che gli
eserciti potessero attraversare l’impero senza
difficoltà da un capo all’altro.
Una cura particolare era dedicata ai ponti di
corde sospesi che permettevano di superare i
crepacci andini. Il sistema di manutenzione era
talmente efficiente, che il villaggio contadino di
Curahuasi, continuò a svolgere tale servizio
fino al 1879.
Un’altra prestazione d’opera cui erano tenuti i
sudditi dell’inca era il lavoro nelle miniere;
trattandosi di un’attività odiata e molto
pesante, era svolta solo per breve tempo,
durante i mesi più caldi dell’anno. Inoltre, i
contadini inviati al lavoro minerario avevano il
diritto di portare con sé la propria moglie,
come sostegno materiale e appoggio morale.
Anche il servizio militare nelle campagne
finalizzate ad ampliare l’impero era una specie
di prestazione obbligatoria; gli inca, infatti, non
erano dotati di un grande esercito
permanente. Il contadino e l’artigiano si
trasformavano in soldati, partecipavano a
un’azione militare, più o meno prolungata, e
poi tornavano alle loro abituali occupazioni.
Rispetto agli aztechi, gli inca facevano un maggiore uso di utensili
di metallo. Tuttavia, anche nell’impero inca erano sconosciuti sia il
ferro sia la ruota per il trasporto. Per la maggior parte, i suoi
soldati erano armati di una fionda fatta di lana di lama, capace di
lanciare sassi grandi come un uovo, e di una mazza, erano usati in
massa contro indigeni dotati di una tecnologia ancora più
scadente.
Invece, nel confronto con gli spagnoli, dotati di corazze, di spade e
di elmi d’acciaio, oltre che di cavalli, l’apparato militare inca doveva
mostrarsi tragicamente inadeguato.
Il sovrano
Nella società degli Inca, era presente un
sovrano, chiamato anche "signore assoluto".
I suoi sudditi erano soliti rivolgersi a lui
chiamandolo Sapa Inca, ossia unico signore,
ma anche figlio del Sole o protettore dei
poveri.
Il suo potere era assoluto. Abitava in un
palazzo appositamente costruito per il nuovo
sovrano ad ogni successione al regno. I suoi
abiti, tessuti con le lane più fini, venivano
cambiati ogni giorno e i suoi cibi sofisticati e
variegati venivano preparati da una legione di
cuochi. Usava vasellame d'oro. Si spostava
soltanto su ricche lettighe accompagnato da
una guardia del corpo costituita dai nobili più
prestanti. Le sue armi erano costituite da
un'alabarda, solitamente d'oro e da uno scudo
con le sue insegne personali.
La donna
Il ruolo delle donne, nella società inca, era
generalmente inferiore a quello maschile.
Il ruolo sacrale della donna non poteva non
trovare riscontro nella manifestazione più
importante della gerarchia sociale, quella della
sovranità. Accanto al monarca, siede la regina,
la Coya.
Il matrimonio ufficiale del sovrano veniva
celebrato all'atto della sua incoronazione e ne
era condizione essenziale. L'impero degli inca
non poteva concepire un sovrano senza
consorte.
Mole altre donne nobili, però, erano scelte
come mogli successive dall'Inca supremo e in
questo caso godevano di privilegi quasi uguali
a quelli della Coya, soprattutto se avevano
partorito dei figli di sangue reale. Le figlie del
sovrano, le principesse reali, erano destinate a
sposarsi con i personaggi più importanti
dell'impero, ma una di esse era prescelta per
divenire Coya, sposando il fratello erede al
trono.
Le donne comuni, una volta sposate, per tutta
la vita,aiutavano gli uomini nella coltivazione
dei campi, a custodire gli animali, a tessere
abiti e soprattutto, ad allevare numerosi figli
Il cibo
Si crede che gli Inca coltivassero: canna di
zucchero, patate, patate dolci, mais,
peperoncini, cotone, pomodori, arachidi, una
radice commestibile chiamata oca e un cereale
conosciuto con il nome di quinoa
Gli Inca coltivavano prodotti agricoli sulle coste
più secche del Pacifico, in alto sugli altopiani
delle Ande, e in basso nella Foresta
Amazzonica. Nell'ambiente montagnoso
andino, essi fecero un uso estensivo dei campi
terrazzati permettevano loro di sfruttare il
suolo montano ricco di minerali. Gli attrezzi
agricoli erano costituiti per la maggior parte da
semplici bastoni per scavare.
La dieta della classe comune era a base di
cereali, principalmente di mais, ma si
arricchiva anche di patate o di altri tuberi. La
carne compariva raramente nella mensa
dell'indiano sotto forma di porcellino d'india o
di pesce.
La religione
I grandi dei degli Incas erano le forze della
natura, specialmente il Sole e la Luna. Sopra a
tutti regnava il Creatore. Era al tempo stesso
padre e madre del Sole e della Luna. Spesso
era immaginato come un vecchio dai capelli e
dalla barba bianchi. Gli indios peruviani erano
un popolo molto superstizioso. Credevano che
molti luoghi e strani oggetti fossero abitati da
forze soprannaturali. Adoravano questi luoghi
sacri, che chiamavano huacas. Essi
comprendevano templi, pietre dalle forme
insolite, tombe di antenati, colline, fontane,
sorgenti e caverne. Persino piante strane o
uccelli insoliti erano visti come magici e
considerati abitati dagli spiriti. I guaritori
utilizzavano amuleti per scacciare gli spiriti
maligni dai loro pazienti.
Quando una persona era ammalata, un
incantatore cantava accanto a lui per
scacciarne i demoni.
I sacerdoti osservavano le stelle e tenevano un
complicato calendario basato sulla
combinazione dei cicli solari e lunari. Questo
calendario era usato per prevedere la buona o
la cattiva sorte. Anche le numerose feste
religiose incaiche si basavano sui cicli del Sole e
della Luna. I sacrifici erano una parte
importante di feste. In genere gli Incas
sacrificavano i lama o i porcellini d'India, anche
se di tanto in tanto nei templi più importanti
erano immolate anche vittime umane.
La scuola
Gli Incas avevano scuole solo per i figli dei
nobili, quelli della gente comune imparavano il
mestiere dei genitori. Le scuole erano tutte in
un quartiere di Cuzco e lì i ragazzi imparavano
a memoria tutte le tradizioni.
I giochi
I divertimenti preferiti degli Incas erano di
dedicarsi spesso a competizioni sportive, come
la corsa, il salto, la lotta, il combattimento
simulato... Il gioco precolombiano di maggiore
interesse è senza dubbio quello della palla: i
giocatori si disponevano nel campo in due
opposizioni opposte dalle quali lanciavano la
palla con le mani… questa giungeva alla
squadra avversaria o nell’area dove la riceveva
il caposquadra, che non poteva oltrepassare
con le mani né calpestare con i piedi una certa
linea e che la colpiva con l’anca o con la coscia.
Quindi, secondo un certo ordine la colpivano
anche gli altri, fino a quando non si totalizzava
un certo numero di falli che erano conteggiati
e considerati in base alla loro gravità.
Vincevano coloro che per primi raggiungevano
certe linee, e i premi in palio consistevano in
oggetti preziosi e gioielli di ogni genere. Anche
tra gli Incas c’erano molti giochi d’azzardo. Uno
molto usuale era il Wayru.
I vestiti
Gli inca si vestivano con tuniche stilizzate che
ne rappresentavano lo status sociale. si crede
che la scacchiera bianca e nera sovrastata da
un triangolo rosso fosse indossata da soldati
dell'esercito inca. Alcuni motivi fanno
riferimento ad antiche culture, come ad
esempio i rombi degli Huari e la scala a tre
gradini dei Mochica.
Gli abiti erano divisi in tre classi. Gli awaska
erano destinati all'uso domestico e solitamente
era fatto con lana di lama. I vestiti più preziosi,
i qunpi, erano divisi in due gruppi.
Nelle regioni conquistate si continuava a
vestire i vecchi abiti.
Alcune curiosità
Gli Inca possedevano inoltre miniere da cui
estraevano metalli come il rame, il bronzo,
l'argento e l'oro. Non è un caso che gli orafi
andini fossero abilissimi nella confezione di
monili ed oggetti vari.
Nella comunità Inca esisteva un rigido sistema
di leggi. La colpa più grave era il furto che
veniva punito con la pena di morte. I reati
minori venivano, invece, puniti "solamente"
con la mutilazione di occhi, labbra ed altre
parti del corpo.
Strumenti musicali
Gli strumenti musicali degli Inca erano
tamburelli con sonagli e trombette. Gli
AMATUAS Incas, grandi maestri di canto erano
anche poeti. Organizzarono anche un teatro in
cui generi principali, a parte quelli religiosi,
erano le tragedie e le commedie degli Incas. Si
tenevano alcune rappresentazioni nelle strade
di Cuzco soprattutto quando il sovrano Inca
riportava una vittoria, quando si celebrava il
funerale di un re.
GRUPPO: Camilla Pallanch, Anna Longo,
Matteo Bison,
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