MUTUO E LEASING NEL
CONTENZIOSO BANCARIO
Il testo, nella parte matematica, che ne è la parte più
importante, è difficile. Diventa comprensibile dopo un corso
di otto ore dedicato, appunto, all’aspetto matematico con
esercitazioni pratiche. Dai feed back, sembra che diventi un
utile strumento di lavoro per i periti.
In questa sede si cercherà di esporre di esporre il concetto
che sta alla base del volume, alcune applicazioni pratiche
che si spera interessino anche ai giuristi.
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PRINCIPIO DI EQUIVALENZA FINANZIARIA
In termini semplici ed intuitivi:
C’è un valore (tasso) che rende uguale un importo ricevuto
in un tempo t, con la somma delle rate restituite nei tempi t1,
t2, t3 ecc. Questo valore è il tasso di rendimento (corrisponde
al costo per il mutuatario e al ricavo per il mutuante).
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Disomogeneità tra tasso matematico e tasso
ottenuto con formule Banca d’Italia
Il tasso determinato con le Istruzioni di Banca d’Italia, è
SEMPRE inferiore, al tasso matematico. Nei rapporti di c/c la
differenza può superare anche il 500%. Caso esaminato ne
«La Perizia Bancaria», ma tratto da una perizia, con formule di
Banca d’Italia si otteneva il 14%, il tasso raggiungeva il 100%.
Le formule «imposte» da Banca d’Italia sono un aggregato
parziale degli oneri finanziari, rilevato con metodo statistico.
Quindi una parte, solo una parte degli oneri.
Ma le citate Istruzioni sono una fonte interpretativa,
assimilabile per esempio alle circolari ministeriali in diritto
tributario, o qualcosa di più?
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L.108/96, art.1
modifica art.644 cp
L.108/96, art.2
delega ministero
rilevazione Taeg
Nei DM di classificazione
operazioni creditizie si
incarica
Banca
d’Italia della rilevazione
Nei DM di rilevazione dei tassi
medi ai fini dell’usura: «le banche
si attengono ai criteri di calcolo
delle istruzioni di banca d’italia».
Art.644, 3°c: «la legge stabilisce il
limite oltre il quale gli interessi
sono sempre usurari»
«Sono altresì usurari gli interessi,
anche se inferiori a tale limite,
…sproporzionati .. difficoltà
economica»
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La conseguenza di detta disomogeneità tra la matematica
(principio di equivalenza finanziaria) e le formule di Banca
d’Italia, è l’esplodere del contenzioso, con due interpretazioni
fondamentali:
a) Cassazione Penale, per la quale le istruzioni non hanno alcun
rilievo;
b) Moltissimi tribunali di merito, che richiedono l’applicazione
delle istruzioni per principio di omogeneità tra il tasso soglia e
quello rilevato nel caso concreto.
Conseguenza negativa interpretazione a), gran parte dei rapporti
bancari sarebbero usurari; conseguenza negativa interpretazione
b), tutela inadeguata del debitore.
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Benchè sulla tutela del debitore, forse non si sono utilizzate tutte
le possibilità della tutela soggettiva ex art.644, c.3, capoverso 2 e
ss., ritengo corretto che le formule applicabili per il calcolo del
tasso di un finanziamento siano:
a) Banca d’Italia per il confronto con i tassi soglia;
b) tasso matematico determinato col principio di equivalenza
finanziaria per gli altri casi (anatocismo ecc.).
Si riportano due esempi/casi, per chiarire il concetto.
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Caso Usura Leasing
Il tasso alla stipula era del 9% (entro soglia), alla risoluzione il
14%, contro un tasso soglia del 10,5% nel trimestre della
risoluzione. Camion di due anni ritirato e nessun rimborso è stato
erogato. Fideiussione soci, azione esecutiva su immobile del garante
quattro anni dopo la risoluzione del contratto. Si chiede al Ctu se il
rapporto è usurario. Sintesi perizia: per Banca d’Italia, in caso di
inadempimento, i tassi non si rilevano, quindi no usura oggettiva.
Tuttavia, il tasso effettivo, considerando il valore del bene non
rimborsato, supera il 40%. Sarà compito del giudice valutare la
presenza o meno dell’usura soggettiva o in concreto (al momento
del decreto ingiuntivo?).
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Caso Risarcimento
danno
Impresa con i conti correnti costantemente in rosso. Subisce un
danno di 100 euro ad opera della Banca (addebito non dovuto).
Come si calcola il danno causato subito dall’impresa in dieci anni?
Occorrerà calcolare il tasso matematico (non secondo le formule di
Banca d’Italia) che esprimono il costo sopportato dal debitore.
Nel caso in concreto, il TAEG ex Banca d’Italia forniva il 14%,
quello matematico era tra l’80% e il 120%. Si rileva che il Taeg
Banca d’Italia era costantemente sotto soglia.
Con formula corretta, al tasso medio del 30%, 100 euro in 10 anni
producono 1.804 euro, al tasso del 60%, invece, 26.786.
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In conclusione, occorre applicare formule di matematica corrette
tranne che nel caso di confronto con i tassi soglia. Ragionare
diversamente, ovverosia applicare Banca d’Italia anche in altri
ambiti, è un non senso.
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Formula tasso c/c
La determinazione del tasso nei conti corrente, avviene in regime di capitalizzazione semplice:
I=Cxixt
Si precisa che gg sono i giorni mancanti alla fine del periodo di riferimento (trimestre), I gli oneri,
C il capitale, i è il tasso trimestrale, ia il tasso annuo,
Numeri = C x gg => I = C x i x gg/365 =>I = (numeri x i)/365 =>
i = (I/numeri) x 365
4
ia = ((I/numeri) x 365) x (1 + i/4) −1
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Numeri con valuta bancaria
e numeri da stanza
di compensazione
i = (oneri/numeri) x 365
I numeri sono il prodotto del saldo del conto per i giorni alla fine del
trimestre. O anche, che è lo stesso, il capitale x detti giorni. Ogni
entrata/uscita dal conto, moltiplicata per i giorni, dà i numeri.
Quindi, un’entrata di denaro in un c/c passivo, diminuirà i numeri dal
giorno di disponibilità alla fine del trimestre. Senonché, le banche
riportano i numeri con valuta bancaria, con uno sfasamento temporale per
esse vantaggioso. Es: si incassano 1.000 il 10/4, viene accreditato il 15/4,
si gonfiano i numeri di 5 giorni
=> diminuisce i.
Occorrerà ridurre i numeri indicati nell’estratto del conto di 1.000 x 5 per
ottenere il valore corretto.
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Formula anatocismo
Determinazione della componente anatocistica degli oneri, due
strade:
a) si ricalcola ogni singolo movimento dell’estratto conto, ricostruendolo;
b) si evidenzia la quota di oneri finanziari relativi al debito derivante da
oneri maturati nel periodo precedente al trimestre, moltiplicando detti
oneri per il tasso medio i (pag.22 La Perizia Bancaria).
Risulta quindi essenziale la corretta determinazione di «i».
Si segnala che «i» servirà anche per ricalcolare i tassi in caso di altre
anomalie contrattuali, quali la mancata indicazione del tasso, ecc.
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Formula mutuo
Valore attuale di strutture di flussi di cassa
Va=C0+C1/(1+i)1+C2/(1+i)2+….+Cn/(1+i)n=
𝑠=𝑛
𝑠=0 Cs ∗
1
1+i s
Il valore attuale al tasso i di una struttura di flussi di cassa C, si ottiene
dalla somma algebrica del valore attuale dei singoli flussi di cassa.
Per calcolare il tasso di un mutuo/leasing, va elaborato quel tasso che
rende uguale la somma delle rate al capitale iniziale.
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Grazie per l’attenzione
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