Viaggio fra
le regioni d’Italia
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regioni d’Italia !!!
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Puglia
Campania
Basilicata
Sardegna
Calabria
Sicilia
- Stato
-
Italiano
Zona settentrionale
Capoluogo Bologna
Superficie 22 123
Abitanti 3.943.105
Densità 178ab. kmq
La regione fu abitata circa 4000 anni fa: gli archeologi hanno scoperto
nella zona del piacentino, delle parmense e del modenese i resti di
alcuni villaggi dove vivevano popolazioni di TERRAMARICOLI ossia
abitanti della “Terra mare o Terra marna”. Successivamente la Pianura
Padana venne occupata prima dagli Etruschi poi dai Celti. Nel II secolo
a.C. la regione fu conquistata dai Romani e il console Emilio Lepido fece
costruire la Via Emilia, che collegava i centri urbani. Alla caduta
dell’Impero Romano fu divisa in Longobardi e in Bizantini .Verso il 1100
si affermavano prima i Comuni, poi le potenti Signorie come quelle degli
Estensi, dei Malatesta, dei Da Polenta. Queste signorie erano sempre
in lotta fra loro e furono inglobate dallo Stato Pontifico che si
impossessò della Romagna. Nel 1560 la regione fu divisa tra il ducato
degli Estensi, il Farnese e lo stato Pontifico. Nel 1860 votò l’
annessione al Regno d’ Italia.
Gli insediamenti di queste popolazioni si
svilupparono tra la fine del XVII e fino al XIII
secolo a.C.non solo nella Pianura Padana ma in
tutta Europa. I villaggi, solitamente di forma
quadrangolare, sorgevano generalmente nelle
vicinanze di corsi d’acqua, difesi da terrapieni o
fossati spesso di grandi dimensioni. Il villaggio
comprendeva, oltre alle capanne d’abitazione,
magazzini per i prodotti agricoli, pozzi e altre
infrastrutture. Fino ad ora sono stati individuati
più di duecento villaggi terramaricoli nell’area
della Pianura Padana
L'Impero Bizantino era conosciuto anche come l'Impero Romano d'Oriente,
nato dopo la separazione dell'Impero Romano in due nel quarto secolo d.C.
Arrivo' alla sua massima espansione attorno al 500 d.C. e copri una gran
parte dell'Europa del sud e dell'est, del Medio Oriente, e dell'Africa del
nord.
I bizantini consideravano loro stessi come dei romani anche se attualmente
erano discendenti di diversi popoli antichi e parlavano il Greco. Il termine
"bizantino", infatti, deriva dal "Byzantium" (Bizanzio) che fu il nome greco
della citta' fondata sul Bosforo nel settimo secolo a.C,
I Longobardi erano una popolazione germanica orientale, protagonista tra il II e il IV
secolo di una lunga migrazione che la portò dal basso corso dell'Elba fino all'Italia.
Entrati a contatto con il mondo bizantino e la politica dell'area mediterranea, nel 568, guidati
da Alboino, si insediarono in Italia, dove diedero vita a un regno indipendente che estese
progressivamente il proprio dominio sulla massima parte del territorio italiano continentale e
peninsulare.
Il Comune è una forma di governo locale che interessò in
età medievale vaste aree dell'Europa occidentale ma che
ebbe origine in Italia centro settentrionale attorno
all'XI secolo.
I dissapori interni e le continue guerre locali
finirono per stancare gli abitanti dei Comuni ed in
particolar modo la parte più povera di essi. Sul
finire del XIII secolo, il desiderio di pace era
comune a tutta l’Italia: si cercò di soddisfare
questa necessità appellandosi ad un’autorità
superiore che fosse in grado di porre termine alle
discordie e alle guerre. Gli stessi grossi mercanti
e banchieri che avevano assunto il potere nei
Comuni, non sentendosi più al sicuro di fronte
all’ostilità del popolo, cercavano un potere forte
in grado di difendere il loro predominio
economico-sociale.
Sulla
base
di
queste
aspirazioni e di questi interessi, iniziò a
svilupparsi in molti Comuni italiani una Signoria,
ossia il potere di un uomo a cui viene affidato il
compito di governare in sostituzione dei consigli
comunali: spesso si trattava di un podestà o di un
capitano del popolo, al quale veniva prolungata la
durata del mandato, finchè non veniva proclamato
signore a vita
I signori più forti e ricchi riuscirono quindi ad
ottenere la facoltà di designare il proprio
successore, dando così inizio a dinastie
signorili
attraverso
la
legittimazione
dell'imperatore, che concedeva il titolo di
Duca (spesso dietro forti compensi da parte
dei Signori). Rimanevano tuttavia funzionanti
le istituzioni comunali, sebbene spesso si
limitassero a ratificare le decisioni del
Signore.
Le più importanti furono quelle dei De Medici,
Gonzaga e Sforza. Ma anche quelle dei Della
Torre, Visconti, Montefeltro, Estensi, Della
Scala e Malatesta ebbero, in momenti diversi,
notevole importanza.
CONFINI
È bagnata a est dal Mar Adriatico,
confina a nord con il Veneto e la
Lombardia, a ovest con il Piemonte
e la Liguria, a sud con la Toscana,
le Marche nonché con la Repubblica
di San Marino.
Il clima
Il clima è continentale, cioè inverni freddi
e estati calde. Sulle coste il clima è mite
cioè
marittimo. Sulle montagne cadono
abbondanti piogge e nevicate, mentre anche in
pianura nevica ma la neve si scioglie subito. La
fascia pianeggiante situata all’interno della
pianura
padana possiede le seguenti
caratteristiche: afa estiva e nebbia d’inverno.
Durante la notte
la
temperatura può
scivolare al di sotto dello zero e talvolta
si sviluppano estese gelate che possono
perdurare anche per l’intera giornata .
L’estate
invece, è calda
e
afosa, con
temperature massime che spingono oltre i 35
gradi e minime che talvolta non scendono
sotto i 20 gradi. La primavera è piovosa ma
è anche gradevole da APRILE e MAGGIO.
ASPETTO
FISICO
TERRITORIO
L’Emilia Romagna è un territorio pianeggiante
e si presenta come un grande triangolo
delimitato ai lati dell’Appennino Tosco-Emiliano
dal corso del Po e dal Mar Adriatico . La
Pianura è il risultato dei depositi alluviali
portati dal Po e dai fiumi appenninici. La grande
Pianura Padana occupa la metà della regione:
essa è lavorata e abitata da più di 2000 anni ed
ha avuto bisogno di bonifiche per risanare e
rendere coltivabile le distese di paludi e
acquitrini.
RILIEVI
Le Montagne hanno forma tondeggiante e scarsa
vegetazione, la cima più elevata è il Monte Cimone seguito
dal Falterona da cui nasce il fiume Arno, e dal Fumaiolo
dove ci sono le sorgenti del fiume Tevere.
I passi
Appenninici ,più importanti sono la Cisa verso la Liguria,
l’Abetone, la Futa e il passo del Cerreto verso la Toscana. I
monti degradano nella Pianura con una serie di Colline
argillose dal caratteristico aspetto: tanti solchi profondi e
stretti creati dallo slittamento di massi di terra, “le salse”
piccoli coni di fango pieni di acqua salata .
FIUMI
L’Emilia Romagna è ricca di fiumi: il Po e i suoi
affluenti di destra, tra cui il Taro, il Secchia, il
Panaro e il Reno,che nasce in Toscana e attraversa
la regione per circa 211 km, fiancheggiando il corso
del Po .
Coste
La costa adriatica è bassa, sabbiosa e rettilinea.
Nel tratto litorale compreso tra la foce del Reno e
il delta del Po, si trovano le Valli di Comacchio,
specchi d ’ acqua
lagunari ricchi di pesce ,
specialmente anguille e cefali.
Capoluogo e province
Piacenza
Ferrara
Parma
Reggio
Emilia
Modena Bologna
Ravenna
Forlì
Cesena
Rimini
Centro storico
Il duomo
REGGIO EMILIA
Le torri
BOLOGNA
La fontana del Nettuno
Antichissima città universitaria,ospita numerosissimi studenti che animano la sua vita culturale e
sociale. Nota per le sue torri ed i suoi lunghi portici,possiede un ben conservato centro storico(fra i più
estesi d’Italia). La piazza più importante è “Piazza Maggiore”con la basilica si San Petronio e la famosa
fontana del Nettuno
Basilica
di
San Vitale
RAVENNA
Mausoleo di Teodorico
Sant’Apollinare
Nuovo
Ravenna è famosa in tutto il mondo
per i suoi mosaici e per il
patrimonio artistico di origine
bizantina ancora perfettamente
custodito e integrato nel contesto
cittadino.
Piazza Maggiore
Il duomo
MODENA
Palazzo ducale
Modena (Mòdna in modenese ,dall’etrusco Mutna,mutato poi in Mutina dai romani) è stata dal 1598 e
per diversi secoli capitale del ducato di Modena. E’ un’ antica sede universitaria ed arcivescovile. Dal
1947 la città è anche sede dell’Accademia Militare dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. Il Duomo,la
Torre Civica(Ghirlandina) e la Piazza Grande della città sono state dichiarate patrimonio dell’umanità
dall’UNESCO.
In provincia di Modena si trova la nostra città: CARPI
CARPI
Secondo centro per grandezza e importanza della provincia di Modena, era un borgo medievale di
origine preistorica (civiltà villanoviana) rifondato,probabilmente come roccaforte (castrum Carpi)
,nell’Alto Medioevo. A partire dal XIV secolo fu sede della signoria dei Pio,per passare poi a far parte
dei domini estensi nel Cinquecento. Nel 1779 è stata eretta a sede diocesana. Nel secondo dopoguerra
Carpi si è profondamente trasformata, grazie allo sviluppo dell’industria della lana.
CESENA
la Rocca Malatestiana
La Piazza del Popolo, con la Rocca
Malatestiana
Forlì
CESENA
la Rocca Malatestiana
La Piazza del Popolo, con la Rocca
Malatestiana
Forlì
Il duomo
Castello estense
FERRARA
Il castello estense testimonia che nel passato la città di Ferrara fu
governata dalla Signoria degli Estensi.
PARMA
Il passato della città di Parma è
testimoniata da due tra i maggiori
edifici romanici d'Italia, il duomo e il
battistero.
Piazza dei Cavalli
PIACENZA
Il duomo
Ponte di Tiberio
L’arco di Augusto
RIMINI
Tempio malatestiano
Economia
agricoltura
Industrie
turismo
pesca
allevamento
L’agricoltura è praticata
con tecniche moderne ,
la regione è la prima in
Italia
Per la produzione di
barbabietole da
zucchero e grano .
Altre coltivazioni
importanti sono i vigneti
e frutteti specializzati
(peschi, ciliegi, albicocchi
e meli ……)
INDUSTRIE
Nelle aree da Bologna a Reggio Emilia vi sono industrie:
alimentari, meccaniche, elettroniche, tessili ,del mobile e
della ceramica; in regione si trovano anche fabbriche di auto
e moto
con i
marchi : Ducati , Ferrari Malaguti ,
Lamborghini.
Molte industrie sono di piccole dimensioni , e sono a
conduzione familiare oppure organizzate in cooperative.
Il turismo è fiorente soprattutto sulle spiagge della riviera romagnola, che
richiamano ogni anno numerosi turisti dall’ Italia e dall’ estero.
L’ allevamento di bovini è destinato soprattutto all’ industria
alimentare: i salami e alcuni formaggi come il parmigiano
Reggiano, sono molto noti e apprezzati in tutto il mondo.
PESCA
Le attività umane legate all’acquacoltura e alla pesca professionale
nelle zone umide del parco sono ammesse e favorite perché
hanno una grande importanza economica e occupazionale e sono, in alcuni
casi attività a forte valenza storica e tradizionale!
Nel comprensorio del delta del fiume Po sono inserite diverse tipologie di
acque : si dicono valli i Bacini interni di acque dolci , salmastre o
salate.
Tradizioni
La sagra della Segavecchia
Da molto tempo nei giorni di
mezza Quaresima a Forlimpopoli
si tiene una Festa tradizionale ‘’La
Sagra della Segavecchia’’, che fa
rivivere una leggenda medievale
che narra di una donna(vecchia)
che venne condannata a morte
perché mangiò durante la
Quaresima.
Un processo di carri e maschere
accompagna la Vecchia al patibolo.
Il boia finge di segarla e dal
ventre escono tanti poveri regali
per i bambini
Santa Lucia
Il 13 Dicembre una
Fanciulla dal cuore
Tenero: con occhi
Azzurri percorre le
vie del cielo con un
Asinello paziente.
E porta tanti bei regali ai
Bambini nelle loro case.
E’proprio il Natale a portare
In tavola dolci tipici come: il
Panettone, il pandoro, la
Mostarda, la spongata.
In particolare la spongata è
Un dolce natalizio, che non si
usa in nessun’ altra regione
d’Italia.
Le ricette tipiche
dell’Emilia Romagna
Lambrusco
Lasagne alla bolognese
Tortellini in brodo
Zuppa reale
Gli straccetti
Cotechino con polenta
Zampone con lenticchie
Bonarda
Albana
La spongata
Torta di riso
Zuppa inglese
Ingredienti per 8 persone:
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1kg di ragù classico bolognese
400g di Parmigiano Reggiano grattugiato al
momento
salsa besciamella fatta con100g di farina 00,
100g di burro, 1 litro di latte fresco intero,sale
fino e noce moscata q.b.;
burro,un panetto di circa 200g ;
kg di sfoglia verde fatta con 700g di farina 00,
3 uova fresche, 350g di spinaci lessati, strizzati
bene e tirati;
una teglia rettangolare di circa25x35 cm, alta
almeno 6 cm;
Mettere sul fuoco una pentola piena per ¾ d’ acqua salata che bolla allegramente .
Tagliare la sfoglia in rettangoli di circa 15x10 o, per chi è abile , poco + piccoli della
teglia prescelta, buttarli nell’ acqua bollente e toglierli non appena venute a galla .
Dopo un veloce passaggio in acqua fredda farli asciugare su un telo pulito,bianco,
di cotone o di lino. Ungere di burro il fondo della teglia e cospargervi qualche
cucchiaiata di ragù e besciamella. Coprirlo con i rettangoli di sfoglia necessari e
Stendervi sopra un sottile velo di besciamella , ragù in abbondanza , fiocchetti di
burro
e molto parmigiano.
Fare almeno 5 strati
INGREDIENTI PER 8 PERSONE
-1 zampone di1 kg
-500 g di lenticchia
-40 g di lardo
-2 cucchiai di pomodoro
-2 dl di vino rosso corposo
-3 dl brodo di dadi
-20g di burro
-un cucchiaio di farina
-una cipolla
-sale
-pepe
Lasciare lo zampone a bagno per 5 ore in una terrina contenete acqua fredda.
Bucarlo in varie parti con una forchetta e avvolgerlo in un canovaccio dopo averlo
legato .
In una casseruola con abbondante acqua fredda farlo cuocere a fuoco lento per
circa3 ore. Trascorso il tempo spegnere il fuoco e lasciare riposare nel liquido di
cottura lo zampone per 30 minuti .Far soffriggere nel burro la
cipolla ben tritata, aggiungere le lenticchie( lasciate precedentemente in acqua
fredda per 2 ore) e salare con un pizzico di sale. Aggiungere un cucchiaio di farina e
il vino rosso.Una volta mescolato il tutto ,incorporare lo zampone tagliato a fette.
8 tuorli d’uovo
Cioccolato fondente 50gr
Cacao amaro 1 cucchiaio
Zucchero semolato 180 gr
Farina”00”100 gr
Latte intero n 1 l
Scorza di 1 limone grattugiato
Alchermes
Montate gli 8 tuorli con lo zucchero in un tegame e quando saranno ben montati uniteci la farina, emulsionante
bene In modo da ricavare un impasto liscio e cominciate a diluire con il latte ,sempre girando con una
frusta,ponete sul fuoco e riscaldate sempre girando,fino a che la crema si addensi un po’ .
Dividete la crema in 2 parti, una la lasciate così naturale, se vi piace la potete aromatizzare con un po’ di scorza di
limone grattugiata, l’altra parte unite il cacao in polvere e la cioccolata fondente triturata e fatela sciogliere bene
finchè non sarà omogenea.
Prendete il pan di spagna e tagliatelo a fettine,con queste iniziate a foderare uno stampo e bagnate con
l’alchermes , ricoprite con uno strato di crema naturale e poi fate un altro di pan di spagna bagnato , quindi uno
strato di crema al cioccolato e via cos ì fino a riempimento dello stampo . Chiudete la parte superiore dello
stampo con della crema e con delle fette di pasta, ponete in frigo a raffreddare bene e servite.
-1litro di latte
-gr.200 di riso
-gr. di zucchero
-4 uova intere
-gr. 200di mandorle spellate e tritate molto fini
-gr. 50 di cedro candito tagliato a dadini
-buccia di limone grattugiata
-sale
-burro
-pan grattato
In una pentola fare bollire il latte con un pizzico di sale, versare il riso e cuocerlo mescolando spesso fino a
quando ha assorbito tutto il latte . Toglierlo dal fuoco, aggiungere lo zucchero, le mandorle,la buccia di
limone, il cedro e lasciarlo intiepidire . Unire quindi le uova sbattere bene il composto e versarlo in una
tortiera dal diametro di circa 24 cm,imburrata e passata di pangrattato . Infornare a 200 gradi circa per1\2ora
La torta è cotta quando la superficie si è formata una crosticina dorata e introducente uno stecchino al centro
della torta questo uscirà asciutto . Sformarla sul piatto di portata ed è ottima sia servita ancora tiepida o
lasciata raffreddare .
Per il ripieno
75 g. di mandorle
40 g. di zucchero
200 g. di miele
1/2 litro di vino bianco secco di buona qualità (per
piacere niente vino nel cartone)
75 g. di nocciole
150 g. di gherigli di noci
30 g. di pinoli
100 g. di biscotti secchi
100 g. di canditi (cedro e scorza di arancia) tagliati
a dadini, consiglio di comprarli interi e tagliarli voi
stessi, quelli venduti già tagliati sono lavorati in modo
diverso
50 g. di uvetta secca
5 g. di cannella in polvere, consiglio di polverizzarla
voi stessi con un macinino elettrico assieme allo
zucchero
1/2 noce moscata grattugiata
Per la pasta
300 g. di farina
80 g. di zucchero
100 g. di burro
vino bianco secco q.b.
1 pizzico di sale
zucchero a velo q.b.
Preparazione
Il ripieno
Pelate le mandorle tuffandole in acqua
bollente, poi pestatele in un mortaio assieme
allo zucchero (se proprio non avete il mortaio
usate un robot da cucina).
Versate in una casseruola il miele e il vino,
ponetela sul fuoco dolce e fate sobbollire il
tutto per qualche minuto.
Poi unite le mandorle pestate in precedenza,
le nocciole, i gherigli di noci e i pinoli
sminuzzati grossolanamente, i biscotti
sbriciolati, i canditi, la cannella e la noce
moscata. Mescolate il tutto con un cucchiaio
di legno per amalgamare per bene. Spegnete
il fuoco e fate riposare il ripieno. Come
minimo, lasciatelo raffreddare
completamente, ma la spongata sarà migliore
se lo lasciate stare anche due giorni.
La pasta
Fate la fontana con la farina sulla spianatoia, versatevi dentro lo zucchero, il pizzico di sale, il burro fuso e il vino
necessario per ottenere una pasta liscia e compatta. Copritela con una ciotola o con la pellicola trasparente, e fatela
riposare per un’oretta.
Stendete la pasta ad una altezza di circa 3 mm., e foderate con essa una teglia precedentemente imburrata ed
infarinata. Disponete il ripieno sulla pasta in modo uniforme. Stendete poi la pasta rimanente e con essa ricoprite il
tutto, sigillando bene le due sfoglie attorno al bordo. Bucherellate la superficie della spongata con una forchetta.
Cuocete la spongata in forno già caldo a 180 gradi per circa mezzora. Toglietela dal forno e fatela raffreddare.
Al momento di servirla, spolverate la spongata con lo zucchero a velo e tagliatela a spicchi
Comunicazioni
L’ Emilia Romagna ha una fittissima rete di
comunicazione stradali, autostrade e ferrovie.
Il traffico sulla via Emilia è intensissimo.
Mediante l’autostrada del Sole, Bologna è
collegata con Milano e Firenze, mentre un altro
tronco la raccorda con Rimini. Quasi tutti i treni
tra Nord e Sud passando dal capoluogo Emiliano.
A Bologna funziona un grande interporto, cioè l’
area in cui si svolge lo smaltimento delle merci dai
veicoli a gomma a quelli su rotaia. Ravenna è uno
dei principali porti dell’ Adriatico, i servizi aerei
dispongono degli scali. L’asse stradale principale
della Regione è la via Emilia.Ad essa sono
parallelamente sviluppate tutte le più grosse
città dell’ Emilia Romagna,oltre che le reti
ferroviarie e autostradali. Da queste grandi
arterie di comunicazione partono le varie
ramificazioni verso le regioni confinanti.
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