LA TERRA DEI FUOCHI
http://www.youtube.com/watch?v=RTvIJ
b231XI SKY TG24 21’47”
 http://www.youtube.com/watch?v=vuD_
4DcJof0 MTV 18’19”
 http://www.video.mediaset.it/ricerca/ricer
ca.shtml?q=le%20iene%20terra%20dei
%20fuochi&scope=video.mediaset.it&so
rt=date&numPage=1 Le IENE

vasta area pianeggiante o
dolcemente collinare fra le
province di Napoli e di Caserta,
già detta dai latini Campania
Felix, per la sua straordinaria
fertilità
Principali problemi 1
Nel passato (più o meno fino agli anni ’90)
luogo privilegiato come discarica di rifiuti
pericolosi,
specialmente
per
aziende
chimiche del nord. Sentenze e rivelazioni di
camorristi “pentiti” mostrano come questo
traffico fosse per lo più in mano alla
criminalità organizzata. Di questi rifiuti
spesso si è perso memoria, sono per lo più
sepolti, in alcuni casi si manifestano con
inquinamento della falda e/o del suolo, con
possibili conseguenze sui prodotti agricoli e
sulla qualità dell’acqua potabile.
Principali problemi 2
Nel presente, zona privilegiata per la discarica e la
combustione notturna di rifiuti più o meno pericolosi
provenienti da fabbrichette abusive, per lo più site a
Napoli e nel suo hinterland. Si tratta in gran parte di
residui della produzione di pelletteria, con operai
sottopagati. Ogni borsetta abusiva (quelle poi vendute
abusivamente in giro per le nostre città, per lo più da
altri poveracci) produce circa un chilo di rifiuti fra collanti
e sfridi di pelle. I rifiuti vengono portati in loco di notte,
da camion impegnati in trasporti pure loro abusivi.
Combustibile privilegiato per questi falò sono copertoni
da macchina, pure loro sostituiti in modo illegale, senza
pagare l’iva né la piccola tassa (un paio di euro a
copertone), prevista per lo smaltimento in consorzio
obbligatorio.
Principali problemi 3
Dal punto di vista sanitario, i comitati locali
lamentano l’incremento di tumori e altre
malattie, che potrebbero essere legate ai rifiuti
sepolti e ai roghi. Anche se le storie individuali
di bambini e adulti stroncati da tumori e altre
malattie strappano il cuore, i dati a oggi
disponibili non provano né un livello né un
incremento
di
queste
patologie
particolarmente elevato rispetto ad altre aree
comparabili, ma non toccate dai fenomeni
succitati. Mancano tuttavia studi individuali
localizzati
sufficientemente
estesi
e
incontrovertibili.
Principali problemi 4
Per l’agricoltura e in particolare l’orticultura
– elemento fondamentale dell’economia
della zona – l’allarme inquinamento è
stato una mazzata terribile. Perché non
esiste a tutt’oggi la certezza, per un
prodotto della (ex) Campania Felix, di
essere stato prodotto in un territorio
libero dall’inquinamento del sottosuolo.
Cosa si sta facendo per porre
rimedio? 1)
Il 10.12.12 il Governo ha promulgato il decreto n. 136
(immediatamente operativo, in corso di conversione da
parte delle Camere entro il 10.2.14) che stanzia tre milioni
di euro, provenienti da fondi comunitari, sufficienti per
valutare – mediante telerilevamento e indagini geofisiche a
terra – la presenza di rifiuti sepolti nei 3.200 km2 di territorio
agricolo della Terra dei Fuochi. Questo lavoro di
monitoraggio dovrebbe essere svolto nel corso dei primi sei
mesi del 2014 dai Carabinieri e dal Corpo Forestale dello
Stato, che hanno svolto spesso e bene questo lavoro per
incarico
dell’autorità
giudiziaria.
Quest’opera
di
monitoraggio è fondamentale: permetterà di dare una sorta
di “bollino verde” ai terreni incontaminati, sottraendo nel
contempo alla produzione agricola a fine alimentari i terreni
contaminati, fino a quando non saranno bonificati.
Cosa si sta facendo per porre
rimedio? 2)
Nello stesso decreto (art. 3) il Governo ha
introdotto il reato di combustione illecita
di rifiuti, che prima era punita solo come
illecito amministrativo. Le pene previste
sono assai severe, fino a otto anni, ed
estese
anche
a
chi
trasporta
illegalmente rifiuti (prevedendo anche la
confisca dei mezzi di trasporto).
Cosa si sta facendo per porre
rimedio? 3)
Raccolta degli pneumatici abbandonati, attraverso
l’accordo con il consorzio Ecopneus (il maggiore
d’Italia) che ha messo a disposizione due milioni di
euro, nell’ambito di un’intesa con il Ministero
dell’Ambiente. Finora nella provincia di Napoli e di
Caserta sono state raccolte cinque mila tonnellate di
pneumatici
usati
illegalmente
abbandonati,
corrispondenti alla superficie di 20 campi da calcio.
Nel contempo, sono state avviate estese campagne
di sensibilizzazione contro l’acquisto “in nero” degli
pneumatici, ed è stata formulata una proposta di
certificazione (l’idea è che ogni automobile debba
recare a bordo il certificato di acquisto regolare dei
suoi pneumatici, con scontrino allegato, un po’ come
accade oggi per l’assicurazione).
Lo Stato ha iniziato a
fare qualcosa, in
particolare con il
decreto citato. Ma
molto resta ancora da
fare…
•Il monitoraggio delle discariche
sepolte va fatto presto e bene.
•Mancano approfondite indagini
epidemiologiche.
•Manca, un programma di bonifica
sistematica delle discariche
sepolte.
•Manca – soprattutto – un serio
tentativo di riconversione alla
legalità della miriade di
fabbrichette “in nero” operanti in
Campania, che danno lavoro –
bene o male – a molta gente, ma
producono illegalità diffusa e i rifiuti
che alimentano i roghi notturni. Il
problema è che ci troviamo in una
delle aree più povere d’Italia, dove
l’economia illegale è stesso l’unica
alternativa alla disoccupazione.
La sfida è quella di trasformare parti importanti
dell’economia di queste terre da illegale a
legale. Solo in questo modo i roghi verranno
estinti alla radice – perché economia legale
vuol dire anche smaltimento regolare dei
rifiuti – e le popolazioni della Campania Felix
potranno ritrovare una speranza.
Sen. Gianpiero Dalla Zuanna
per http://seratalternativa.altervista.org/blog/
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