Relazione sull’incontro con
Pupa Garribba
Realizzato da
Irene Bielli - Arianna D’Addio - Antonia Procesi
2^N - Anno scolastico 2013/2014
Scuola G.G. Belli-Col di Lana
Prof.ssa Francesca Giani
La testimonianza di Pupa Garribba
• Il 13.1.14 con la nostra professoressa di
arte, Francesca Giani, abbiamo accolto
nella nostra scuola, Col di Lana, Pupa
Garribba.
• Pupa, che in realtà si chiama Carla dello
Strologo, è una donna ebrea, giornalista,
nata a Genova nel 1935 che ci ha parlato
della persecuzione degli ebrei che si è
verificata negli anni del fascismo.
La storia
• Pupa, in quegli anni era una bambina; ricorda che un giorno i
genitori hanno detto a lei ed al fratello che avrebbero avuto un
insegnante per loro a casa e che si sarebbero potuti svegliare
tardi e avrebbero fatto i compiti su un banco rosa che piaceva
ai bambini; i genitori cercavano di far apparire tutto come un
gioco ma in realtà era iniziata la persecuzione contro gli ebrei
ed essi non potevano più andare a scuola, non potevano più
stare insieme agli altri, dovevano a poco a poco essere
esclusi dal lavoro, dalla società ed essere cancellati;
potevano andare a scuola solo per fare l'esame. Pupa ci ha
fatto vedere la sua pagella: c'erano quasi tutti buoni voti
tranne uno che era nella materia di cultura fascista. Sulla
pagella era scritto "RAZZA EBREA", come se gli ebrei
fossero diversi dal resto dell'umanità.
La storia
• In seguito dovettero cercare di nascondere la
propria origine ebrea per evitare la persecuzione
e i genitori dissero ai figli di imparare a chiamarsi
reciprocamente con un nuovo cognome.
• I genitori di Pupa hanno cercato di nascondere
ai figli, finché hanno potuto, la realtà troppo
assurda per dei bambini (ma anche per i grandi).
In seguito per salvarsi sono emigrati in Svizzera.
Dalla realtà si ispirano molti film
• L'idea del gioco ci ha fatto pensare ad un film che
abbiamo visto, "La vita è bella", in cui un padre finisce
nel campo di concentramento con il figlio e cerca di
fargli credere che è tutto un gioco e che c'è un premio
finale per chi vince, cioè un carro armato.
• Alla fine il padre muore, ma fino all'ultimo si fa vedere
sorridente dal figlio e il bimbo si salva e quando vede
arrivare il carrarmato dei liberatori americani pensa
che quello sia davvero il premio di cui aveva parlato il
suo papà. Così per il papà il premio è aver salvato la
vita al figlio ed averlo tenuto lontano dalla sofferenza.
L’importanza del ricordo di ciò che è
successo
• La testimonianza di Pupa è importante perché
quello che è accaduto è talmente disumano da
apparire irreale al punto da poter essere
dimenticato. Sentire il racconto di chi ha vissuto
la persecuzione porta a capire a quali punti può
arrivare la cattiveria e la stupidità di certi uomini
e a che livelli può arrivare la resistenza umana di
fronte alla sofferenza. Questo dovrebbe aiutare a
non cadere più in situazioni cosi terrificanti e a
non perdere la speranza nel momento del dolore.
Da ricordare
• Il 27.1 è il giorno della memoria, dedicato al
ricordo degli ebrei che hanno subito la
persecuzione, il dolore di essere staccati dai
propri cari, dalle proprie abitazioni, dal
proprio mondo.
Altre informazioni sull’antisemismo
In Italia le leggi razziali fasciste furono in vigore dal 1938 al
1944. Esse erano principalmente contro gli ebrei, che non
potevano sposarsi con gli altri cittadini italiani, e non potevano
svolgere professioni di notai o giornalisti o di dipendenti
pubblici. Inoltre i ragazzi non potevano andare a scuola.
Molti scienziati di origine e cultura ebraica emigrarono negli
Stati Uniti o in Palestina. Albert Einstein si dimise
dall’Accademia dei Lincei, di cui faceva parte.
Inoltre Einstein, in occasione di un controllo doganale dove
doveva compilare un foglio con i suoi dati, alla riga dove
avrebbe dovuto specificare la sua razza scrisse «umana».
Pupa Garribba
Fonti
• Pupa Garribba,
• www.wikipedia.org 19/01/2014
• Google immagini, voce «Pupa Garribba»,
19/01/2014
Scarica

Relazione su Pupa G bielli d`addio procesi