Open e linked data,
il ruolo delle biblioteche per la ricerca
dagli interventi di Dr. Paul Ayris
Director of UCL Library Services and UCL Copyright Officer; President of LIBER (Association of
European Research Libraries)
 Lun 10.09.2012, al Ex Libris European Directors Meeting
“Open Data: Opportunities for Libraries”
 Mar 11.09.2012, opening keynote address della conferenza
“Knowledge and Wisdom: the role of research libraries in supporting the
European research agenda”
16 nov
Paola Mancini – Scuola Normale Superiore
1
Open Data
 Concetto non nuovo
 Una definizione formalizzata relativamente nuova si ritrova nel
progetto Open Definition di Open Knowledge Foundation:
“A piece of data is open if anyone is free to use, reuse, and
redistribute it — subject only, at most, to the requirement to
attribute and/or share-alike”
- Vedi http://en.wikipedia.org/wiki/open_data
2
Pro e contro degli open data:
 I dati appartengono a tutto il genere umano: si pensi ai dati per le scienze
mediche, dati ambientali, chimica, …
 Se è stato usato denaro pubblico per raggiungere certi risultati, allora tali
dati devono essere universalmente accessibili
 I fatti non possono essere legalmente coperti da copyright
 Le restrizioni sul riuso di tali dati porterebbero ad un anti-commons, cioè
alla negazione di un bene comune senza alcun vantaggio per nessuno
 Reticenza nella diffusione dei dati per il loro valore commerciale
 Non diffusione dei dati per mancanza di consapevolezza della loro
importanza
 …….
 ……..
3
Linked data
 Sono un aspetto del web semantico (trasformazione del www in un
ambiente dove i documenti pubblicati sono associati a metadati che
ne specificano il contesto semantico in un formato adatto
all’elaborazione automatica)
 Usati per descrivere un metodo di esporre dati strutturati in modo
da poterli connettere tra loro e renderli maggiormente utili
 Utilizzano le tecnologie standard web (HTTP, URI, RDF/XML)
Vedi http://vimeo.com/album/2072014/video/49232562
Vedi http://www.w3.org/standards/semanticweb/data
4
Agenda Digitale per l'Europa: Iniziativa biblioteche digitali
Le ricchezze culturali e scientifiche d’Europa a portata di clic
Scopo: rendere accessibili a tutti e preservare per le generazioni future
l’insieme delle risorse culturali e scientifiche europee: libri, periodici, film,
mappe, fotografie, musica, ecc.
Settori principali:
 patrimonio culturale – creazione di versioni elettroniche dei materiali presenti
nelle biblioteche, negli archivi e nei musei d’Europa, al fine di renderli
accessibili on-line per motivi di lavoro, studio o intrattenimento, nonché di
conservarli per le generazioni future;
 informazione scientifica – caricamento on-line dei risultati della ricerca
scientifica, in modo che siano ampiamente accessibili nel corso del tempo
Vedi - http://ec.europa.eu/information_society/activities/digital_libraries/index_en.htm
5
Agenda Digitale per l'Europa: Iniziativa biblioteche digitali
 sviluppare Europeana – un punto unico d’accesso per la
consultazione di copie digitali dei materiali depositati in biblioteche,
musei e archivi delle più di 2200 istituzioni dei 33 paesi partecipanti
 Attualmente rende accessibili più di 23 milioni di oggetti
digitali
 è il primo progetto che comprende la possibilità di ricercare il fulltext di libri e altro materiale
 Europeana Newspaper è stato avviato nel feb 2012, con
17 istituzioni europee che alimenteranno il servizio Europeana
con 18 milioni di pagine di giornali
 Europeana Cloud: cloud-based system, avrà nuovi contenuti,
nuovi metadati, nuovi tool e una piattaforma ad hoc per la ricerca Europeana Reasearch
6
Creating catalogues:bibliographic records in a
networked world
 Analizzando il modo di produrre e
distribuire i dati bibliografici per monografie e
periodici, si rilevano duplicazione di sforzi,
intervalli nei dati disponibili, opportunità
mancate.
 Si avrebbero dei benefici considerevoli se
le biblioteche e tutti gli attori della catena
operassero non isolatamente, ma
interconnessi, come in un network.
7
RLUK recommendations
 La soluzione migliore sembra essere un’implementazione cloudbased sia per la gestione locale che centrale dei sistemi:
 per le funzioni di gestione della biblioteca locale
 per la catalogazione dei metadati centralizzati e condivisi, tipo
community zone con i tool di Ex Libris
 Ogni sistema deve avere il concetto di Master record
 La de-duplicazione è una parte molto importante del workflow
 Ogni sistema dovrebbe avere un numero rilevante di API per la
creazione di web applications
 Ogni sistema dovrebbe coprire il maggior numero possibile di ebooks
 ……….
8
 Il futuro dei servizi condivisi di discovery è nel cloud
 Infrastrutture, software, servizi e input del personale di biblioteca sarà
verso il cloud, lontano dall’istituzione locale
 L’attuale panorama bibliografico è appesantito da duplicazioni del
lavoro e da inefficienze
 L’harvesting e il linking rimpiazzeranno l’upload e il download
 L’idea di ‘copia’ sarà sostituita da quella di ‘vista’, magari
aggiornata ed arricchita
 Passare al cloud significa anche utilizzare una modalità universale
di descrizione quale XML, spianando la strada ai linked data
 Sarà necessario ridefinire il flusso di lavoro nelle biblioteche, dal
momento che la gestione locale si riduce
9
Open Access
 Open Access significa disponibilità immediata, libera e
in linea dei risultati di ricerca, senza le restrizioni d’uso
imposte comunemente dai contratti editoriali
 riguarda la produzione scientifica dei ricercatori: articoli sottoposti a
peer-review, atti di convegno e dati grezzi di varie tipologie
 consente di massimizzare visibilità, disponibilità e uso della ricerca
 due le strategie principali per garantire pubblicazioni OA:
 Green route: l’autore si fa carico di archiviare il proprio articolo o
monografia in un archivio istituzionale o disciplinare, o nel proprio sito; chi
vuole quell’articolo o monografia l’acquista dall’editore
 Gold route: la pubblicazione nasce OA, cioè direttamente accessibile;
l’editore è pagato al momento della pubblicazione dall’autore/finanziatore
della ricerca; la biblioteca non paga niente e così nessun lettore
 Il peer-review può rimanere invariato o essere più articolato.
10
Open Access
PEER Project





http://www.peerproject.eu
Progetto Green Open Access nato per studiare gli effetti
sull’accesso dei lettori, la visibilità degli autori e la distribuzione
delle riviste del deposito sistematico e su larga scala di articoli e
monografie peer-reviewed
L’auto-archiviazione non ha permesso di ottenere una massa
critica di contenuti green OA
La pubblicazione OA ha avuto un rapido consenso
Ha aumentato leggermente il download dall’editore (+ veloce)
Ha offerto metadati di alta qualità rispetto a quelli dell’editore,
permettendo l’indicizzazione dei contenuti e aumentando così la
visibilità dei contenuti accademici
11
Open Access
FINCH Report
http://www.researchinfonet.org/publish/finch/
 Esplicita una serie di azioni perché il maggior numero di persone
possano usare le pubblicazioni della ricerca
 Per UK raccomanda il Gold Open Access come futuro
 e il Green OA per la letteratura grigia e le tesi
 Altre raccomandazioni per il sistema delle licenze per l’università,
scienze della salute e altri settori
 Raccomandazioni sull’infrastruttura dei repositories
 Sulle relazioni con gli editori per l’accesso alle riviste nelle
biblioteche pubbliche
12
Conclusioni

1.
2.
3.
Per i fornitori:
Servizi e software offerti devono avere al centro la ‘Open Agenda
Il futuro è colloborativo e a livello Europeo
Una singola biblioteca non riesce a soddisfare ogni bisogno dei
suoi utenti, e i fornitori devono capire che l’infrastruttura della
ricerca europea è quella delle biblioteche di ricerca europee
4. I ricercatori europei vogliono un unico punto di discovery di risorse.
Primo e Primo Central sono la risposta?
5. La EC ha scelto Open Access e Open Data: dobbiamo avere
software e servizi su quest’Agenda
6. Per i dati della ricerca, dobbiamo avere piattaforme e servizi che
supportino le università
13
Conclusioni
 Per le biblioteche:
1. L’agenda è cambiata e le biblioteche devono cambiare
2. Le biblioteche europee devono capire come partecipare alle
infrastrutture di ricerca europea
3. L’agenda ‘Open’ è l’agenda per le biblioteche europee di ricerca nei
prossimi 10 anni
4. Se le biblioteche di ricerca non si faranno carico delle necessità dei
ricercatori, esse rimarranno ai margini nelle università
5. Le biblioteche non devono sottostimare i cambiamenti necessari
6. LIBER ha prodotto dieci raccomandazioni che le biblioteche
dovrebbero adottare subito relativamente ai dati (emanate dal EScience Working Group)
http://www.libereurope.eu/news/ten-recommendations-for-libraries-to-getstarted-with-research-data-management
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