Le catacombe di
S. Giovanni
« Credo infine che, tra tutti i monumenti di Siracusa che sono
sopravvissuti ai secoli, questo delle catacombe può darci, meglio degli
altri l’idea più giusta dell’antica grandezza di questa città. »
(Vivant Denon, Voyage en Sicile.)
Sotto la chiesa di S. Giovanni Evangelista si
estendono le catacombe (da cui prende il
nome quella di S. Giovanni) sorte intorno
alla tomba di San Marciano, primo vescovo
di Siracusa.
La catacomba risale al 315-360 d.C. e fino ad ora
sono state scoperte 5 cappelle dedicate a dei
martiri tra cui la cappella di Eusebio, quella delle
Sette Vergini, quella di Antiochia, quella di
Adelfia e l’ultima cappella rimane anonima.
Un po’ di Storia …
La catacomba di S. Giovanni, a
differenza di quella di S. Lucia e
Vigna Cassia, nasce in seguito
all’emanazione dell’editto di
tolleranza nel 313 d.C., dunque in
un clima sereno in cui non è più
necessario nascondere la propria
fede, ed è proprio la stessa struttura
a darcene prova in quanto lo stile e
la cura per la posizione e per la
costruzione delle sepolture sono più
ricercate. La catacomba viene
realizzata su una struttura idraulica
preesistente.
(Costantino 306-337 d.C)
Terminologia/Dizionario delle catacombe
 Loculi: Cavità rettangolari con il lato lungo a vista serrati da tegole,
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lastre marmoree o mattoni.
Arcosolii: nicchie sepolcrale ad arco nelle catacombe, chiuse dalle
mense, una tabula disposta orizzontalmente. Solitamente arrivava a
contenere due o quattro corpi, ma prerogativa delle catacombe a
Siracusa era di avere la capacità di una ventina di salme.
Forme: sepolcri scavati nel pavimento propri delle necropoli
all’aperto.
Cubicula: camere private.
Estradosso: superficie esterna e convessa di un arco o di una volta, nel
nostro caso di un arcosolio (vedi sopra).
Pittura a bande: consiste in uno schema di strisce contrastanti con lo
sfondo
Pittura a reticoli: consiste in uno schema a rete
Addentriamoci…
La galleria principale
è il Decumanus
Maximus da cui si
ramificano tutte le
altre gallerie dove
sono disposti i loculi e
le diverse sale. La
galleria sotterranea
dell’acquedotto è stata
sfruttata per la
costruzione della
strada principale.
Avviandosi nella seconda
galleria della regione
settentrionale della catacomba,
ci si imbatte nella così detta
“tomba del santo”: una
sepoltura privilegiata dalla
presenza della lastra di
copertura sopra cui sono
presenti dei trifori, usati
nell’occasione del Dies Natalis
dell’anima alla vita eterna, vale
a dire l’anniversario della
morte del defunto. Pertanto, in
tali occasioni i cari del defunto
versavano vino, miele o latte
attraverso questi fori, collegati
alla bocca del defunto tramite
dei tubicini in bronzo.
Nella stessa galleria, inoltre, sono degne di nota
due iscrizioni, esempi di contaminazione religiosa.
Infatti la prima iscrizione tratta di Nassiana
“Cristiana che per virtù gareggiava con Penelope”, e
viene associata alla seconda, dipinta sull’estradosso
di un arcosolio disposto nella terza galleria, sulla
quale è iscritto “Sossa vinceva le altre donne in amore
coniugale; e quanto ai lavori delle mani senza avere
imparato da altri, Atena stessa le aveva insegnato a fare
cose mirabili”. Il ricorso a modelli femminili classici
nelle due iscrizioni ci mostra che mancavano delle
figure esemplari nella comunità cristiana.
Iscrizione di Nassiana
Percorriamo il decumanus minor …
La rotonda di Antiochia
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Nella seconda
galleria
(decumanus
minor) troviamo la
rotonda dedicata
ad Antiochia, un
vero e proprio
pantheon, in cui
anticamente erano
presenti delle
colonne.
Il nome della rotonda
deriva dalla defunta
Antiochia. Nonostante
non si conosca il reale
proprietario di questo
spazio privato, in base
alle iscrizioni (nome e
data di morte) incise
sulle lapidi, la rotonda
sembra essere stata
accessibile a sole donne.
Pertanto si crede che la
sala fosse stata utilizzata
da comunità monastica
femminile.
Rotonda di Adelfia
Il Sarcofago di Adelfia
“HIC ADELFIA CLARISSIMA FEMINA
POSITA CONPAR, BALERI COMITIS”
( Qui è deposta Adelfia “clarissima femina”, moglie del conte Valerio. )
Il sarcofago di Adelfia è stato trovato nella
rotonda da cui prende il nome, nascosto
in una fossa scavata nella roccia.
La particolarità di questa rotonda è la presenza di un
altare, ed è a dimostrazione della sepoltura di un
personaggio importante
La cassa è costituita da due pezzi di marmo che sono stati saldati
tramite grappe di ferro. Gran parte dei rilievi si è conservata sino
ad oggi.
Sono presenti 13 scene bibliche tra cui: l’adorazione
dei magi, il sacrificio di Abramo, l’imposizione del lavoro
ad Adamo ed Eva, il peccato originale, la moltiplicazione
dei pani e dei pesci, la guarigione del cieco nato e i tre
ebrei condannati al supplizio della fornace.
Ingresso di Cristo a Gerusalemme
I tre ebrei condannati
al supplizio della fornace
Mosè riceve la Legge Il Sacrificio di Abramo
Moltiplicazione dei pani e dei pesci
Presentato da:
Daniela Aquilina
&
Bianca Basile
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conclusa