Sei personaggi in cerca d’autore
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Teatro nel teatro = un’opera ne contiene un’altra, i 3 atti (non formalizzati, ma
segnalati dalle interruzioni), dell’opera pirandelliana contengono due della
«commedia da fare».
Antefatto: mentre si sta provando la commedia Il gioco delle parti, salgono sul
palcoscenico sei personaggi (il Padre, la Madre, l Figliastra, il Figlio, il Giovinetto, la
Bambina) e dialogano con il Capocomico e con gli Attori, raccontando buona parte
della loro vicenda. Infine il Capocomico e i Personaggi si ritirano per concertare il
canovaccio da rappresentare. Prima interruzione (20 min), mentre il sipario resterà
alzato.
Preparazione e messa in scena del primo atto della «commedia da fare»: nel
retrobottega di Madama Pace avviene l’incontro fra il Padre e la Figliastra, l’incesto
è impedito dalla Madre che interviene in tempo. Il sipario cala per «errore» del
macchinista.
Preparazione e messa in scena del secondo atto della «commedia da fare»: nel
giardino della casa del Padre, subito dopo l’episodio di M. Pace. E’ il Figlio a narrare
soprattutto. La rappresentazione viene interrotta, dopo la morte della Bambina,
quando si ode il colpo di pistola con cui il Giovinetto si suicida.
Narrazione e azione si alternano, così come i ruoli dei Personaggi e degli Attori, a
volte gli uni diventano Spettatori degli altri e col Capocomico discutono su come
organizzare la recita.
Italo Svevo
• Nato a Trieste nel 1861, da famiglia ebrea ( Ettore Schmitz, italiano e
germanico) studia nella sua città e in Baviera. Nel 1880 (a causa di
dissesti economici famigliari) trova un impiego in una banca di Trieste.
• Scrive novelle e un romanzo (Una vita)1892. Muore il padre, si sposa.
Secondo romanzo nel 1898 (Senilità)
• Nel 1899 comincia a lavorare nell’impresa del suocero e si prende una
pausa dalla letteratura (indifferenza totale alle sue opere)
• Viaggia all’estero per lavoro, studiando l’inglese conosce Joyce che
apprezza il suo Senilità e successivamente si adopera per far conoscere
in Francia La coscienza di Zeno. Studia anche la psicanalisi di Freud.
• Nel 1923 pubblica La coscienza di Zeno (iniziato nel 1919). Unico ad
apprezzare l’opera in Italia fu Eugenio Montale.
• Muore nel 1928 a seguito di incidente stradale.
• Rimane ignorato a lungo. A partire dagli anni Sessanta si giunge a una
rivalutazione complessiva. Negli anni Ottanta il grande pubblico lo legge.
La coscienza di Zeno
• Titolo = ambiguità del termine «coscienza» (coscienza morale o
consapevolezza? in questo secondo caso consapevolezza acquisita o
in via di acquisizione?).
• Differenza fra questo romanzo e i precedenti due: pur essendo
centrati sempre su protagonisti maschili «inetti», La coscienza di
Zeno si differenza:
• Per il tema: l’inetto Zeno (nella società risulta un uomo di successo)
e gioca con la sua goffaggine sino a rivendicarne i meriti (solo i
«malati» si rendono conto della realtà, i «sani» si adeguano
piattamente alle richieste della società)
• Per le modalità narrative: è Zeno stesso a narrare la storia della sua
malattia; organizzazione «tematica» più che «temporale» del testo
• Per la conclusione paradossale: alla fine Zeno insiste a dire che è
guarito dalla sua nevrosi, ma che è l’umanità ad essere malata e
sull’orlo dell’abisso (la vita moderna è inquinata fino alle radici)
• Per lo stile: ironico e distaccato, il protagonista si guarda agire,
applica gli strumenti della psicanalisi per narrare
La coscienza di Zeno come «opera aperta»
• Il romanzo si apre con la Prefazione del dottor S. ed è suddiviso
in sette capitoli:
• Preambolo, Il fumo, La morte di mio padre, La storia del mio
matrimonio, La moglie e l’amante, Storia di un’associazione
commerciale, Psico-analisi.
• La coscienza di Zeno si presenta come un memoriale inviato da
Zeno stesso allo psicanalista che lo ha in cura; questo medico
tuttavia pubblica il testo «per vendetta» (inaffidabilità dell’uno e
dell’altro?)
• Il testo è insomma un’opera «aperta» che richiede la
collaborazione del lettore per la costruzione del senso.
• Testi: Prefazione dr. S., Il fumo, Il mio matrimonio, conclusione
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La coscienza di Zeno