NIETZSCHE: UMANO, TROPPO UMANO
UN LIBRO PER SPIRITI LIBERI
La casa di Nietzsche a Torino in piazza
Carlo Alberto
I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL
SOSPETTO
Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto
indipendente, nella quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro
principale ritiro e la nostra solitudine. Là noi dobbiamo trattenerci
abitualmente con noi stessi, e tanto privatamente che nessuna
conversazione o comunicazione con altri vi trovi luogo;
ma spesso un giovane dimentica così ciò che è più degno di essere appreso e conosciuto
— se stesso, e rimane per tutta la vita un partigiano. Bisogna ahimè superare molta noia,
versare molto sudore prima di trovare i propri colori, il proprio pennello, la propria tela!
— E neanche allora si è maestri nella propria arte di vivere — ma almeno si è padroni
nella propria officina. (266./II)
. . . quando ne ebbi bisogno, mi inventai anche gli «spiriti liberi», . .
. avevo bisogno della loro compagnia per restare di buon umore in
mezzo a cose cattive (malattia, solitudine, estraneità, accidia,
inattività), come buoni compagni e fantasmi, coi quali si parla e si
ride quando si ha voglia di parlare e di ridere, ma che si mandano al
diavolo quando diventano noiosi . . . (2/pr)
I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL
SOSPETTO
Gli altri formano l'uomo; io lo descrivo, e ne presento un esemplare assai mal
formato, . .
È una registrazione di diversi e mutevoli eventi e di idee incerte e talvolta contrarie:
sia che io stesso sia diverso, sia che io colga gli oggetti secondo altri aspetti e
considerazioni. . . . Se la mia anima potesse stabilizzarsi, non mi saggerei, mi
risolverei: essa è sempre in tirocinio e in prova.
Si deve parlare solo quando non è dato di tacere; e parlare solo di ciò che si è
superato: tutto il resto è chiacchiera, ... . I miei scritti parlano solo dei miei
superamenti: dentro ci sono «io», con tutto quel che mi fu nemico, ...
Lo si indovina: ho già molto, sotto di me ... (1/pr II)
Anch'io sono stato agli Inferi, come Odisseo, e ci tornerò anche spesso; e non solo
agnelli ho offerto per poter parlare con alcuni morti, piuttosto non ho risparmiato il
mio stesso sangue. Furono quattro le coppie che non si negarono a me, che
immolavo: Epicuro e Montaigne, Goethe e Spinoza, Platone e Rousseau, Pascal e
Schopenhauer. (408/II)
I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL
SOSPETTO
. . . che il saggio debba nell'intimo separar la sua anima dalla folla e mantenerla libera
e capace di giudicare liberamente le cose; ma quanto all'esteriore, debba seguire
interamente i modi e le forme acquisite. La società non sa che farsene dei nostri
pensieri; ma quello che resta, cioè le nostre azioni, il nostro lavoro, i nostri beni e la
nostra propria vita, bisogna prestarlo e abbandonarlo al suo servizio e alle opinioni
comuni . . .
Io dico la verità, non quanto voglio, ma quanto oso dirla; e l'oso un po' di più
invecchiando, poiché mi sembra che l'uso conceda a quest'età una maggiore libertà
di chiacchierare e una maggiore indiscrezione nel parlare di sé.
Non dovrebbe forse essere imminente un'importante trasformazione di queste
opinioni, ora che sempre meglio si comprende come proprio nella considerazione più
personale possibile sia anche la massima utilità collettiva, sicché proprio l'agire
strettamente personale corrisponde all'attuale concetto di moralità (come utilità
generale)? (95/I)
io stesso non credo che qualcuno abbia mai guardato nel mondo con un sospetto
altrettanto profondo .... e chi indovini solo alcune delle conseguenze insite in ogni
profondo sospetto, qualcosa dei brividi e delle paure dell'isolamento cui è
condannato chiunque sia affetto da una assoluta diversità di sguardo ... (1/pr)
L’ASSOLUTA DIVERSITÀ DI SGUARDO
istigazione a sovvertire
consueti apprezzamenti e
apprezzate consuetudini
istigatore
sfiducia persino contro la
morale
amorale
Coraggio ,
audacia
vile
sospettoso
una scuola del sospetto,
anzi del disprezzo
sprezzante
nemico
amico
affinità di sguardo
(1/pr)
diversità di sguardo
UMANO TROPPO UMANO
Il protagonista
Lo spirito libero
L’antagonista
Lo spirito vincolato
LO SPIRITO LIBERO COME MODELLO
Che, prima o poi, tali spiriti liberi possano esistere realmente, che la nostra
Europa possa avere, tra i suoi figli di domani e dopo, tali compagni intrepidi e
allegri, corporei e tangibili e non solo, come nel mio caso, schemi e giochi
d'ombre da romiti, di questo vorrei essere l'ultimo a dubitare. Li vedo già
venire, lentamente, lentamente; e potrò forse contribuire ad accelerarne
l'avvento descrivendo in anticipo sotto quali destini li vedo nascere, per quali
vie li vedo giungere? (2/pr)
posto che non esista un altro mondo metafisico, e che tutte le
interpretazioni, derivate dalla metafisica, dell'unico mondo che conosciamo
siano per noi inservibili, con quali occhi guarderemmo agli uomini e alle
cose? . . .
. . . è possibilissimo che un giorno gli uomini diventino a tale riguardo
generalmente scettici; allora la questione sarà: come si configurerà la società
umana sotto l'influsso di un tale modo di pensare? (21/I)
SPIRITO LIBERO VS SPIRITO VINCOLATO
MOTIVAZIONI VS FEDE
Vien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe
in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base
alle opinioni dominanti. Egli è l'eccezione. (225/I)
Lo spirito vincolato prende posizione non per qualche motivo, ma per consuetudine
... (le) ha accettate senza alcun motivo . . . (226/I)
. . . gli spiriti vincolati sono la regola; (225/1)
. . non appartiene all'essenza dello spirito libero l'avere opinioni più giuste, ma
piuttosto l'essersi distaccato dalla tradizione, con fortuna o con insuccesso. Di solito,
però, egli avrà dalla sua parte la verità, o almeno lo spirito di ricerca della verità: egli
esige motivi, gli altri fede. (225/I)
L‘abitudine a principi intellettuali non motivati vien detta fede (226/I)
LA FEDE
Le classi, il matrimonio, l'educazione, il diritto, tutto questo ripone la propria forza e
durata unicamente nella fede che gli spiriti vincolati gli prestano — dunque
nell'ASSENZA DI MOTIVAZIONI, o per lo meno nel RIFIUTO DI METTERLE IN
QUESTIONE (227/I)
Devi credere in questo
Ti farà bene
(vero)
(utile)
Perché?
Perché?
Ti farà bene
È vero
(utile)
(vero)
Il contenuto della nostra coscienza è tutto ciò che negli anni dell'infanzia ci veniva
regolarmente richiesto senza un motivo da persone che veneravamo o temevamo.
Dalla coscienza viene dunque stimolato quel senso del dovere («questo debbo fare,
e non fare quello») che NON CHIEDE: PERCHÉ DEBBO? . . .
La FEDE NELL’AUTORITÀ è la fonte della coscienza: questa non è dunque la voce di
Dio nel cuore dell'uomo, ma la voce di alcuni uomini nell'uomo.(52/II)
LO SPIRITO VINCOLATO: UNA RIPETIZIONE
l'individuo viene trattato come se fosse sì qualcosa di nuovo, ma dovesse diventare
una ripetizione (228/I)
La concezione dell'abituale come condizione dell‘esistenza
Fede
Idee
Abitudini
Costumi
(97/I)
L‘abitudine a principi
intellettuali non motivati
vien detta FEDE (226/I)
Azioni
Si fa quanto è abituale più facilmente, meglio, dunque più volentieri; vi
si prova piacere, e si sa per esperienza che l'abituale è collaudato,
dunque è utile; . . .
Il COSTUME è perciò l'unione del piacevole e dell'utile, e per giunta non
esige riflessione
(97/I)
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
La mancanza di indipendenza nelle opinioni, resa istinto dall'abitudine
(228/1)
Egli infatti presume di dover notare e riconoscere in ogni caso la dipendenza non
appena la subisce, con il presupposto che egli vive normalmente nell'indipendenza
e che, se eccezionalmente la perdesse, sentirebbe immediatamente un contrasto
del sentimento. — E se invece fosse vero il contrario: che egli vive sempre in una
molteplice dipendenza ma si ritiene libero quando, a causa della lunga abitudine,
non sente più il peso delle catene? Solo per le nuove catene egli soffre ancora: —
«libertà del volere» non significa altro che non sentire nuove catene. (10/II)
All'uomo dal carattere forte manca la conoscenza delle molte possibilità e direzioni
dell'agire; il suo intelletto non è libero, è vincolato, perché in un determinato caso
gli mostra forse solo due possibilità; . . . . L'educazione impartita dall'ambiente vuol
rendere ogni uomo non libero, mettendogli davanti agli occhi sempre il minor
numero di possibilità. (228/1)
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Riconoscimento
1 - Attivo come essere generico
Buona coscienza
se queste azioni armonizzano con
i principi degli spiriti vincolati,
ottengono riconoscimento
e inoltre producono in chi le compie il
sentimento della buona coscienza.
(228/I)
sono attivi come funzionari, commercianti,
dotti, cioè come esseri generici, non come
uomini affatto determinati, singoli, unici;
sotto questo punto di vista sono pigri. E la
disgrazia degli attivi, il fatto che la loro
attività sia quasi sempre un po' insensata. .
Gli attivi rotolano come rotola la pietra, con
meccanica stupidità. . .
chi infatti non ha per sé i due terzi della sua
giornata, è uno schiavo, qualunque cosa sia,
politico, commerciante, funzionario, dotto.
(283/I)
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Riconoscimento
1 - Attivo come essere generico
Buona coscienza
2 - Convinto di possedere la verità assoluta
La convinzione è la fede di possedere, in un qualche punto
della conoscenza, la verità assoluta . . .
Il presupposto di ogni credente di qualsivoglia tendenza era
di non poter essere confutato; se gli argomenti di
confutazione si dimostravano molto forti, gli restava pur
sempre da calunniare la ragione in genere, e forse persino
da inalberare il «credo quia absurdum est» come vessillo del
più spinto fanatismo. Non è la lotta delle opinioni che ha
reso la storia così violenta, ma la lotta della fede nelle
opinioni, cioè la lotta delle convinzioni. (630/I)
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Riconoscimento
Buona coscienza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
1 - Attivo come essere generico
2 - Convinto di possedere la verità assoluta
Colpevole
Ogni fatto naturale al quale l'uomo colleghi l'idea di
3 - Represso malvagità e di colpa (come ancor oggi, ad esempio,
Disprezzo di sè
Disprezzo delle egli suole fare riguardo alle cose erotiche), disturba e
+ cose vicine
offusca la fantasia, rende lo sguardo sfuggente,
ci si viene a contrapporre a chi si induce l'uomo a prendersela con se stesso e lo rende
preoccupa di cose che non lo insicuro, gli toglie la fiducia in sé. Persino i suoi sogni
riguardano. In realtà, riguardano lo ne ricevono un sapore di coscienza tormentata.
spirito libero ormai solo quelle cose — L'artificio delle religioni e delle metafisiche che
e quante! — che non lo preoccupano vogliono l'uomo malvagio e colpevole per natura è
più... Queste cose vicine e vicinissime, quello di rendergli sospetta la natura e di far così
come gli appaiono mutate! di quale diventare cattivo lui stesso: egli impara infatti a
lanugine e incanto si sono rivestite nel sentirsi cattivo, dal momento che non può spogliarsi
dell'abito della natura. (141/I)
frattempo! (4/pr)
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
S'ingenera così l'apparenza
che la morale non sia nata
Riconoscimento
dall'utilità;
mentre
in
1 - Attivo come essere generico
origine essa è l'utilità della
Buona coscienza
società, che a gran fatica si
2 - Convinto di possedere la verità assoluta è affermata contro tutte le
Colpevole
private
e si preparato
è fatta
Il terreno per ogniutilità
moralità
può esser
3 - Represso
superiore
solo quando un considerare
individuo più
grande oadun
Disprezzo di sè e
essecome
. . . (40/II)
individuo collettivo,
la società o lo Stato,
4
Impersonale
delle cose vicine
sottomette i singoli, quindi li estrae dal loro
e li ordinamorale
in unal'impersonalità;
associazione. La
Sino ad ora si è considerato come vero segnoisolamento
distintivo dell'azione
moralitàdell'utile
è preceduta
dalla quella
costrizione,
anzialla
essa
ed è dimostrato che all'inizio fu la considerazione
generale
in base
è per un certo periodo costrizione, alla
quale si lodavano e onoravano tutte le azionistessa
impersonali.
quale
ci si considerazione
rimette per evitare
il dolore.
Noi tutti siamo ancora affetti da una troppo
scarsa
di quanto
in Più
noitardi
è
diventa costume,
poi libera
personale, esso è malamente sviluppato — essa
confessiamocelo:
il nostro
spiritoobbedienza,
ne è stato e
infine
istinto:a allora
è legatadi al
distolto con la forza, e offerto in sacrificio allo
Stato,quasi
alla scienza,
quantoessa
abbisognava
come
aiuto, come se fosse il male che doveva venirpiacere,
sacrificato.
(95/I)ogni cosa che sia da tempo
abituale e naturale — e si chiama virtù. (99/I)
LO SPIRITO VINCOLATO
Abitudini
•
Mancanza
d’indipendenza
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Riconoscimento
1 - Attivo come essere generico
Buona coscienza
2 - Convinto di possedere la verità assoluta
Colpevole
3 - Represso
Disprezzo di sè e
delle cose vicine
Fede
4 - Impersonale
DALLO SPIRITO VINCOLATO ALLO SPIRITO LIBERO
Il retrobottega dello spirito vincolato
Il retrobottega dello spirito libero
IPOTESI
Solitudine
Prospettive
degli altri
Cattiva coscienza
?
Innocente
Riconoscimento
Cambiare
prospettiva
Fiducia in sé
Buona coscienza
?
Colpevole
Errori di
prospettiva
Amare le cose vicine
Quando il tuo sguardo sarà
Necessario è solo che egli
divenuto forte abbastanza da
comprenda chiaramente quali
vedere il fondo dell'oscuro pozzo
appigli lo tennero legato a quel
del tuo essere e delle tue
partito o a quella religione, e
conoscenze, allora forse, nel suo
che essi non lo fanno più, quali
specchio, per te saranno visibili
propositi lo hanno spinto verso
anche le lontane costellazioni
di quelli e ora lo portano
delle culture di domani (292/I)
altrove. (82/II)
Repressione
Disprezzo di sè
Disprezzo delle cose vicine
. . . l'uomo ci si è venuto a trovare non per sua
se queste azioni armonizzano con i
«colpa» e «peccato», ma per una serie di errori
principi degli spiriti vincolati,
della ragione; che era per un difetto dello
ottengono riconoscimento e inoltre
specchio se il suo essere gli appariva oscuro e
producono in chi le compie il
odioso a tal punto, e che quello specchio era
sentimento della buona coscienza.
opera sua,
l'opera molto imperfetta della
(228/I)
fantasia e del giudizio umani. (133/I)
IL LAVORO NEL RETROBOTTEGA: L’INDAGINE PSICOLOGICA-STORICA
+
INDAGINE
PSICOLOGICA STORICA
L'immediata
E Quando
mentre con
osservazione
tutte
le tuesarà
forze
di divenuto
sévorrai
non basta
spiare
in
anticipo
a conoscere
indaquale
nodo
seilstessi:
il futuro
ci
occorre
sarà la
il tuo
sguardo
forteaffatto
abbastanza
vedere
fondo
dell'oscuro
storia,
ancora
la tuaevita
acquisterà
valore di allora
strumento
mezzo
la conoscenza.
pozzo annodato,
del tuo essere
delle
tue conoscenze,
forse,e nel
suoper
specchio,
per te
poiché
E saranno
in mano
il passato
tua farcontinua
sì che le
tutto
a fluire
quel in
che
noi
haiinvissuto:
cento
onde;
tentativi,
noi vie
stessi
false,
anzierrori,
non
siamo
illusioni,
nulla
visibili
anche
lontane
costellazioni
delle
culture
di domani.
Credi
che una
se
passione,
nonsimile,
quello
amore
che euno
istante
speranza,
persimile,
si
istante
dissolvano
percepiamo
nel tuo
difine
questo
senza
fluire.
resti.
EQuesto
persinofine
qui,
è quando
di non
vita
con
scopo
sia
troppo
faticosa
e priva
di vantaggi?
Allora
vogliamo
diventare
discendere
tu imparato
stesso una
il che
fiume
necessaria
dell'apparentemente
catena
anelli
più
della
nostro
cultura,
e personale
e di concludere
essere,davale il
hai ancora
non
esiste
mieledipiù
dolce
della
conoscenza,
detto
questa
di necessità
Eraclito: nessuno
alla necessità
scende
del
due
cammino
volte nello
dellastesso
cultura
fiume.
universale.
(223/II)
Capire i motivi per cui si è accettato un’ideologia
Osservazione di sè
Religione
Consapevolezza dell’umano Metafisica
Storia
Prospettivismo
noi siamo quello che istante
egli
deve
arrivare
a una
giustificazione
storica,
come pure
L'epoca
in
cuicostellazioni
con
rincrescimento
ti senti
precipitato,
ti
Capire
le
lontane
delle culture
di domani
per istante percepiamo del
psicologica,
rappresentazioni
(religione
e
chiama beatodi pertaliquesta
fortuna; ti grida
che sarai
fluire del passato che
metafisica),
deve riconoscere
come
lì sia uomini
venuto diil
ancora partecipe
di esperienze
alledi quali
continua a fluire in noi in
massimo
l'umanitàforse
e come,
senza questo
epoche incentivo
più tardeperdovranno
rinunciare.
Non
cento onde
movimento
all'indietro,
ci si ancora
priverebbe
dei amigliori
disprezzare
di essere
stato
religioso;
valuta
Necessario è solo che egli comprenda
chiaramente
quali appigli
lo
tennero
legato
quel
risultati
sinora
raggiunti
dall'umanità.
più
illuminati
appieno
quale
genuino
accesso
tu abbia
ancora
avuto
partito o a quella religione, e che
essi non
lo fanno
più, quali
propositi
lo...
hanno
spinto
solo
aappunto
liberarsi
metafisica
e a eguardare
all'arte.
Forte
didalla
queste
esperienze,
non
puoi ad
tu
verso
di quelli
e orasaggi,
lo portano
altrove.
(82/II)
Non
si può
diventar
se nonarrivano
abbiamo
amato
arte e religione
come
madre
nutrice.
essa
con con
superiorità:
qui,non
come
percorrere
maggiorseconsapevolezza
tratti
del
Ma si deve guardare al di là di esse,
sapersene
svezzare;
simentre
rimane inanche
loroenormi
balia,
li si
all'ippodromo,
è pur necessario
girare al termine della
cammino dell'umanità
passata? (292/I)
può comprendere.
pista.
(20/I)
LO SPIRITO LIBERO
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Conoscenza delle molte possibilità
d’azione
Motivazioni
Ricerca
Idee
Azioni
Azioni
Tutto ciò1che
è abituale
tesse personale
intorno a noi personali
una ragnatela che diventa sempre più
- Attivo
come essere
solida:
e presto
ci completa
accorgiamo
che
i filiquanto
son
lacci,
e che enoi
stessi
Paragonato
a colui che
hatutto
dalla
suadiventati
parte
tradizione
per
agirevi stiamo
Far di
sé una
persona
e, in
si fa, la
tener
presente
il massimo
bene diinessa:
lo spiritodi
. . . avrà
dalla
sua
parte
. .del
. almeno
lo sangue. Per
mezzo
come
il ragno
vilibero
simotivi,
è impigliato
e deve
nutrirsi
suo in
stesso
non
ha
bisogno
lo spirito
libero
debole,
questo
porta
molto
più inche
là che
non
i compassionevoli
motiè esempre
azioni
favore degli altri. . . .
spirito
di
ricerca
della
verità:
egli
esige
motivi,
gli
altri
questo
lo
spirito
libero
odia
ogni
regola
e
abitudine,
tutto
quel
che
ha di
durata
ed è ora
soprattutto
nelle azioni;
egli conosce
infatti trasformazione
troppi motivi e di
punti
Non dovrebbe
forse essere
imminente
un'importante
queste
opinioni,
(strappa
225/I)
per
sempre
di nuovo,
con (230/I
dolore,
rete
che lo avvolge:
ed questo
hafede.
perciò
la mano
insicura,
maldestra.
) lapiù
che definitivo,
semprevista,
meglio
si
comprende
come
proprio
nella considerazione
personale
possibile sia
benché,
in
seguito
a
ciò,
egli
debba
soffrire
di
molte
grandi
e
piccole
ferite.
—
Poiché,
anche la massima utilità collettiva, sicché proprio l'agire strettamente personale corrisponde
quei filiconcetto
deve strapparli
via da
sé, dal
suo generale)?
corpo, dalla(95/I)
sua anima. Egli deve imparare ad
all'attuale
di moralità
(come
utilità
amare dove prima odiava, e viceversa. (427/I)
LO SPIRITO VINCOLATO
Abitudini
•
Mancanza
d’indipendenza
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Riconoscimento
1 - Attivo come essere generico
Buona coscienza
2 - Convinto di possedere la verità assoluta
Colpevole
3 - Represso
Disprezzo di sè e
delle cose vicine
Fede
4 - Impersonale
DALLO SPIRITO VINCOLATO ALLO SPIRITO LIBERO
Il retrobottega dello spirito libero
IPOTESI
Solitudine
Prospettive
degli altri
Cattiva coscienza
?
Innocente
Cambiare
prospettiva
Fiducia in sé
Amare le cose vicine
Il retrobottega dello spirito vincolato
Riconoscimento
Buona coscienza
?
Colpevole
Errori di
prospettiva
Repressione
Disprezzo di sè
Disprezzo delle cose vicine
LO SPIRITO LIBERO
Abitudini
Mancanza
d’indipendenza
Indipendenza
Fede
Idee
Costumi
Azioni
Manca la conoscenza delle molte
possibilità d’azione
Conoscenza delle molte possibilità
d’azione
Motivazioni
1 - Attivo come essere personale
Ricerca
Azioni
personali
Idee
Azioni
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
Spirito vincolato
incatenato
ai doveri
Rispetto, timore ,
gratitudine per il
terreno e per il
santuario
Abitudini, costumi
Si può presumere che uno spirito nel quale il tipo del «libero spirito» sia destinato a
giungere a piena e dolcissima maturazione, abbia avuto il suo evento decisivo in una
grande separazione, e che esso prima apparisse uno spirito tanto più legato e
costretto per sempre al suo cantuccio e alla sua colonna. (3/pr)
Che cosa lega più saldamente? Quali vincoli è quasi impossibile infrangere? Per
uomini di specie alta ed eletta saranno i doveri: il rispetto, che è proprio della
gioventù, il timore e la sensibilità per tutto ciò che è da sempre venerato e ritenuto
degno, la gratitudine per il terreno da cui sono cresciuti, per la mano che li ha
guidati, per il santuario dove hanno imparato a pregare — i loro stessi momenti più
alti li legheranno nel modo più saldo, li obbligheranno nel modo più duraturo. (3/pr)
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
1 – LO STRAPPO
(3/pr)
prima esplosione di forza e di volontà di autodeterminazione,
di auto-posizione di valori, questo volere una volontà libera
Per simili incatenati la grande liberazione giunge improvvisa ... la giovane anima
viene scossa, strappata via, divelta ... un impulso, un impeto , una volontà, un
desiderio di andar via da «qui», da questa «a casa» . . . e questo «qui», questo «a
casa» è tutto quello che sinora la giovane anima aveva amato!
Una paura e una diffidenza improvvisa verso ciò che essa amava, un lampo di
disprezzo verso quel che per essa significava «dovere»,
Tutto ciò che
amava
Doveri
1 - diffidenza, disprezzo, un desiderio ribelle,
arbitrario, un odio per l'amore, uno sguardo
sacrileghi indietro
2 - paura, un rossore di
. . . come avventurieri e circumnavigatori di quel mondo
interiore che si chiama «uomo», come misuratori di ogni
essere «più in alto» e di ogni «sovrapporsi» reciproco che
ugualmente caratterizza l'«uomo», penetrando ovunque,
quasi senza paura . . . (10/I)
Il viandante
La talpa
vergogna
3 - un'esultanza per averlo
fatto, un ebbro, esultante
brivido interiore nel quale
si rivela una vittoria
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
2 – LA MALATTIA
(3/pr)
sospetto
Rovesciamento valori
scetticismo
. . . selvaggi tentativi e bizzarrie con cui l'affrancato, il liberato cerca ora di
dimostrare a se stesso la propria signoria sulle cose! . . .
egli rovescia ciò che SCOPRE E TROVA PROTETTO DA UN QUALCHE PUDORE; vuol
SPERIMENTARE COME APPAIONO QUESTE COSE QUANDO LE SI ROVESCIA.
C'è ARBITRIO . . . quando, curioso e tentatore, STRISCIA ATTORNO A QUANTO C'È DI
PIÙ PROIBITO.
Sullo sfondo . . . del suo vagabondare . . . si erge il punto interrogativo di una
CURIOSITÀ SEMPRE PIÙ RISCHIOSA. «Non si possono sovvertire tutti i valori? e il
bene, non è forse il male? e dio non è una raffinata invenzione del diavolo?
In fondo, forse, non è tutto falso? E se noi siamo ingannati, non siamo forse, appunto
per questo, anche ingannatori? non dobbiamo essere anche degli ingannatori?»
Lo circonda e lo stringe la solitudine, sempre più minacciosa, soffocante, angosciosa,
dea terribile e mater saeva cupidinum — ma oggi, chi sa cosa sia la solitudine?...
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
3 – LA CONVALESCENZA
Da questo morboso isolamento, dal deserto di tali anni di esperimenti, ancor lungo è
il cammino . . . uno stato intermedio
A - Voli d'uccello nelle fredde altezze
(4/pr)
Scetticismo
Pessimismo
. . . pallida delicata luce e una solare felicità, un sentimento di aver acquisito libertà e
fierezza d'uccello, e anche una VISIONE AEREA DELLE COSE; qualcosa di diverso, che
nasce dalla combinazione di CURIOSITÀ e di lieve DISPREZZO.
. . . Si vive, sciolti ormai dalle catene dell'amore e dell'odio, senza si e senza no,
liberamente avvicinandosi e allontanandosi, ma preferendo SGUSCIAR VIA,
SOTTRARSI, SFARFALLEGGIARE, volando ancora via, ancora in alto;
Personalitàlegata
legataallo
allastrappo
disperazione Taciturnità e
Personalità
per lavisto
propria
si è viziati, come chiunque abbia
unadebolezza
volta sotto di sé unasolitudine
varietà immensa di
Aleggi sopra te stesso
cose — e CI SI VIENE A CONTRAPPORRE A CHI SI PREOCCUPA DI COSE CHE NON LO
RIGUARDANO. In realtà, riguardano lo spirito libero ormai solo quelle cose — e
quante! — che non lo preoccupano più...
egli quasi non aveva osato chiedersi: «Perché così isolato, così solo? rinunciando a
tutto quanto veneravo, persino alla disperazione? perché questa durezza, questa
diffidenza, questo odio per le mie stesse virtù?»
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
3 – LA CONVALESCENZA
B – Lucertole già mezzo rivolti alla vita (5/I)
Interesse per sé e le cose vicine
Cura pessimismo
Egli è stato fuori di sé: non v'è dubbio. Solo ora egli VEDE SE STESSO, e quali sorprese
non vi scopre! quali brividi mai provati! Quale felicità, persino nella stanchezza della
vecchia malattia, nelle ricadute del convalescente! Che piacere prova, a sedere in
silenziosa sofferenza, a intessere una trama di pazienza, a giacere al sole! Chi può
capire meglio di lui la gioia dell'inverno, di una macchia di sole sul muro? . . .
Un passo avanti nella guarigione: e lo spirito libero si accosta di nuovo alla vita,
anche se lentamente, quasi a malincuore, con diffidenza. Intorno a lui tutto torna ad
essere più caldo, più solare; IL SENTIMENTO DI SÉ E DEGLI ALTRI SI ACUISCE, e
BREZZE DI OGNI SORTA SPIRANO INTORNO A LUI. Ha quasi la sensazione che solo ora
i suoi occhi si aprano a ciò che è vicino. E stupito, e siede in silenzio: dov'era dunque?
Queste COSE VICINE E VICINISSIME, COME GLI APPAIONO MUTATE! di quale lanugine
e incanto si sono rivestite nel frattempo!
. . . è una CURA radicale contro ogni PESSIMISMO . . .
LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE
4 – LA SALUTE
(6/I)
Dovevi diventare signore di te, signore anche delle
tue virtù. Prima esse ti dominavano: ora possono Autodeterminazione
solo essere uno strumento in mano tua, accanto ad
altri strumenti. Dovevi acquistar potere sui tuoi pro
a capire
quantoec'è
di prospettico
in
eDovevi
contro,imparare
e imparare
a innestarli
disinnestarli
a Prospettivismo
ogni definizione
di superiore.
valore — lo spostamento, la
seconda
del tuo scopo
distorsione,
teleologia
degli spirito
orizzonti e
per
giungere ea l'apparente
quella matura
libertà dello
quanto
altro di
fa séparte
del prospettico;
einsieme
anche
quel
che
è dominio
e vedere
disciplina
deli cuore
Capacità di porre a scopo e misura
Dovevi
soprattutto
con
tuoi eocchi
dove
stupidità
si di riferisce
ogni
latanto
via perdi molti
e opposti
modi
pensareossia
—a alà,
delle cose la vita più sviluppata
l'ingiustizia
raggiunge
il che
massimo
grado:
contrapposizione
di valori,
e tutto
scapito
quella
e incontentabilità
che
dove interiore
la vita amplitudine
è meno
sviluppata,
più lo
angusta,
intellettuale
con
cuiericchezza
si
paga ogni
contro.
deriva
dall'eccessiva
. . , pro
sino
aogni
quella
manchevole,
rozza,
ciononostante
nonepuò
fare
a
Dovevi
imparare
a
capire
la
necessaria
ingiustizia
insita
sovrabbondanza
forzee plasmatrici,
meno di porsi a discopo
misura delle risanatrici,
cose e, per
Vivere dell’esperimento
in
ogni
pro
e
contro,
l'ingiustizia
come
elemento
ricostitutrici
che
è
appunto
il
segno
della
amore di sopravvivenza, di sbriciolare in grande
segreto,
inscindibile
dellaevita,
e la
vita
stessamettendolo
come
salute,
sovrabbondanza
che
conferisce
allocondizionata
spirito in Darsi all’avventura
minutamente
senza
posa,
dalla
visione
prospettica,
sua
libero
il pericoloso
privilegio
di ingiustizia.
poter
vivere e
questione,
tutto
quanto
èe dalla
più elevato,
più grande
dell'esperimento
e di potersi dare all'avventura: il
ricco;...
privilegio dello spirito libero che si fa maestro!
ESPERIMENTARSI VS SAGGIARSI
Se la mia anima potesse stabilizzarsi, non mi saggerei, mi risolverei: essa è sempre
in tirocinio e in prova.
per giungere a quella matura libertà dello spirito che è dominio di sé e disciplina
del cuore e insieme la via per molti e opposti modi di pensare — a quella
interiore amplitudine e incontentabilità che deriva dall'eccessiva ricchezza . . ,
sino a quella sovrabbondanza di forze plasmatrici, risanatrici, ricostitutrici che è
appunto il segno della grande salute, sovrabbondanza che conferisce allo spirito
libero il pericoloso privilegio di poter vivere dell'esperimento e di potersi dare
all'avventura: il privilegio dello spirito libero che si fa maestro!
E con ciò, avanti sulla strada della saggezza, di buon passo e con fiducia! Comunque
tu sia, servi a te stesso come fonte di esperienza! Sbarazzati del malcontento sul
tuo essere, perdonati il tuo io, giacché in ogni caso hai in te una scala dai cento
gradini, sulla quale puoi salire verso la conoscenza (292/I)
LO SPIRITO LIBERO: LE PEREGRINAZIONI DEL VIANDANTE
F
Lo strappo
volere una volontà libera
u
o
Malattia
Sospetto
r
Rovesciamento valori
i
d
Convalescenza Scetticismo
i
Pessimismo
s
é
Interesse per sé e le cose vicine
R
Salute
Cura pessimismo
i
t
Autodeterminazione
o
Prospettivismo
r
Capacità di porre a scopo e misura n
o
delle cose la vita più sviluppata
i
Fiducia in sè
n
ammalarsi al modo di questi spiriti liberi, restar s
lungamente malati e poi, ancor più lentamente, é
più lentamente, ritornar sani, o meglio «più sani».
(5/I)
Egli volge indietro lo sguardo con
riconoscenza — riconoscenza per
le sue peregrinazioni, per la
durezza e autoestraneamento, per
il suo guardar lontano e i suoi voli
d'uccello nelle fredde altezze.
Quanto è bene che non sia
rimasto sempre «a casa», sempre
«presso di sé», come un timido e
ottuso perdigiorno!
In mezzo vi saranno lunghi anni di
convalescenza, anni pieni di
variopinte
trasformazioni,
dall'incanto doloroso, dominati e
guidati da una tenace volontà di
guarigione che spesso già osa
prender l'abito della salute.
(5/pr)
Sbarazzati del malcontento sul tuo
essere, perdonati il tuo io, giacché in
ogni caso hai in te una scala dai
cento gradini, sulla quale puoi salire
verso la conoscenza (292/I)
LO SPIRITO LIBERO
Indipendenza
Motivazioni
Riconoscimento
Buona coscienza
Colpevole
Disprezzo
di in
sèsèe
Fiducia
delle cose vicine
Amare le cose vicine
Conoscenza delle molte possibilità
d’azione
Ricerca
Azioni
1 - Attivo come essere personale personali
Idee
Azioni
2 - Convinto di2possedere
la verità assoluta
– Prospettivismo
33–- Capacità
Repressodi porre a scopo e misura delle cose la vita più
sviluppata
44--Autodeterminazione
Impersonale
LO SPIRITO LIBERO: L’INNOCENZA
Gioia di vivere
VS
Senso del peccato
Come, nel mondo antico, è stata impiegata una smisurata forza di spirito e di
inventiva per accrescere con culti festosi la gioia di vivere, così, in epoca cristiana,
una quantità di spirito altrettanto smisurata è stata votata a un altro scopo: l'uomo
doveva sentirsi in ogni modo peccatore (141/1)
IL SENSO DEL PECCATO
Ogni fatto naturale al quale l'uomo colleghi l'idea di malvagità e di colpa (come ancor
oggi, ad esempio, egli suole fare riguardo alle cose erotiche), disturba e offusca la
fantasia, rende lo sguardo sfuggente, induce l'uomo a prendersela con se stesso e lo
rende insicuro, gli toglie la fiducia in sé. . . (141/I)
Natura uomo
Insicurezza, mancanza
di fiducia in sè
Malvagia, colpevole
Uomo si sente cattivo
Bisogno di redenzione
Dio
Senso del peccato
L'artificio delle religioni e delle metafisiche che vogliono l'uomo malvagio e colpevole per
natura è quello di rendergli sospetta la natura e di far così diventare cattivo lui stesso: egli
impara infatti a sentirsi cattivo, dal momento che non può spogliarsi dell'abito della natura.
Dopo aver vissuto a lungo in ciò che è naturale, egli a poco a poco si sente gravato da un
tale fardello di colpe, che occorrono potenze sovrannaturali per sollevare quel peso; così fa
la sua comparsa quel bisogno di redenzione che corrisponde a una colpevolezza
nient'affatto reale, bensì immaginaria . (141/I)
IL SENSO DEL PECCATO
resta probabilmente ancora quel disagio, molto aderente e affine alla paura del castigo
della giustizia umana o del disprezzo degli uomini; il disagio dei rimorsi di coscienza. . .
(133/1)
Al cristiano che paragona la sua natura con quella di Dio, accade come a don Chisciotte,
che non stima abbastanza il suo valore perché ha in mente le gesta prodigiose degli eroi
dei romanzi cavallereschi: l'unità di misura, nell'uno e nell'altro caso, appartiene al
regno della favola. (133/1)
Natura uomo
Malvagia, colpevole
Uomo si sente cattivo
Bisogno di redenzione
Rimorsi di
coscienza
Dio
Insicurezza, mancanza
di fiducia in sè
Paura del castigo
Paura del disprezzo degli uomini
Senso del peccato
Ma, se cade l'idea di Dio, cade anche il senso del «peccato» come infrazione alle
prescrizioni divine, come macchia in una creatura consacrata a Dio.. . . Se infine l'uomo
arriva anche ad acquisire la convinzione filosofica della incondizionata necessità e della
totale irresponsabilità di tutte le azioni e ad assimilarla nella carne e nel sangue,
sparisce anche quell'ultimo residuo di rimorsi . (133/1)
LA RESPONSABILITÀ
Da ultimo si scopre che nemmeno questo essere può dirsi responsabile, in quanto è in
tutto e per tutto una conseguenza necessaria, e concresce dagli elementi e influssi di
cose passate e presenti: quindi l'uomo non può essere considerato responsabile per
nulla, né per il suo essere né per i suoi motivi né per le sue azioni né per i suoi effetti.
(39/I)
Picchiare un bambino a scuola era sino a 60-70 anni fa una comportamento ritenuto
corretto, anzi in determinati casi il ricorso a punizioni corporali era ciò che
caratterizzava il “buon maestro” .
Possiamo ritenere “responsabili” i maestri che ricorrevano a tali metodi?
Quando la scuola diventerà una festa (una festa di spiriti liberi) come saranno
giudicati i metodi di chi utilizzava interrogazioni, voti, bocciature, voti di
condotta, ecc...
Anzi, in un certo senso, ancor oggi tutte le azioni sono stupide, perché il grado di
intelligenza attualmente raggiungibile verrà sicuramente superato: e allora, a guardare
indietro, tutto il nostro agire e giudicare apparirà così limitato e avventato, come
limitato e avventato appare oggi a noi l'agire e il giudicare di popolazioni arretrate e
selvagge. (107/I)
Li vedo già venire, lentamente, lentamente; e potrò forse contribuire ad accelerarne
l'avvento descrivendo in anticipo sotto quali destini li vedo nascere, per quali vie li vedo
giungere? (2/pr)
KIERKEGAARD: DALL’INNOCENZA ALLA COLPEVOLEZZA
KIERKEGAARD
L'innocenza è ignoranza. Nell'ignoranza l'uomo non è determinato
come spirito ma è determinato psichicamente nell'unione
immediata colla sua naturalità . . .
Il divieto angoscia Adamo, poiché il divieto sveglia in lui la possibilità della
libertà . . . cioè la possibilità angosciante di potere . . . Se il divieto sveglia il desiderio,
allora anche la parola della pena deve svegliare l'idea del terrore
possibilità di potere
peccato
rimorso
desiderio
terrore
pentimento
angoscia
divieto divino
innocenza
+
Ignoranza
pena
immediatezza
naturale
non consapevolezza
bambino
colpa
conoscenza
riflessione
spirituale
consapevolezza
adulto
NIETZSCHE: DALLA COLPEVOLEZZA ALL’INNOCENZA
NIETZSCHE
Ma, se cade l'idea di Dio, cade anche il senso del «peccato»
come infrazione alle prescrizioni divine. . . (133/1)
ESecon
avanti
sulla
strada
saggezza,
di buon
passo
e con
fiducia!
Comunque
si è ciò,
capito
come
la colpa
siadella
«venuta
al mondo»,
cioè
per gli
errori
della ragione,
a tu
sia,
servi
te stesso
comegiudicano
fonte di esperienza!
malcontento
tuo
causa
dei aquali
gli uomini
il prossimo,Sbarazzati
e anche sedel
stessi,
molto piùsul
neri
e essere,
perdonati
il tuo io,
giacché in ogni
hail'intero
in te una
scala daine
cento
gradini,
sulla quale
cattivi di quanto
effettivamente
noncaso
siano;
sentimento
risulta
così alquanto
puoi
salire verso
la conoscenza.
. . . E mentre
conintutte
le gloria
tue forze
vorrai spiare
rasserenato,
e uomini
e mondo si presentano
inoltre
una tal
di innocenza,
che in
anticipo
in quale
nodo il sin
futuro
sarà
ancora di
annodato,
tua vita
acquisterà
valore
uno ne risente
benessere
nel più
profondo
sé. Nella la
natura,
l'uomo
è sempre
il di
strumento
mezzo
perfanciullo
la conoscenza.
fanciullo inesé.
Questo
può ben fare, a volte, un sogno triste e angoscioso; ma,
Quando
il tuogli
sguardo
divenuto
abbastanza
da vedere il fondo dell'oscuro
quando riapre
occhi, sisarà
rivede
sempreforte
in paradiso.
(124/I)
pozzo del tuo essere e delle tue conoscenze, allora forse, nel suo specchio, per te saranno
visibili anche le lontane costellazioni delle culture di domani. (292/I)
divieto divino
immediatezza
non consapevolezza
+
pena
possibilità di potere
desiderio
Angoscia morte di Dio (nichilismo)
terrore
peccato
ignorante
naturale
bambino
rimorso
pentimento
angoscia
innocenza
innocenza
colpa
riflessione
consapevolezza
conoscenza
naturale spirituale
adulto
bambino
DALL’UOMO MORALE ALL’UOMO SAGGIO
un'abitudine nuova, a comprendere, a non amare, non odiare, a
guardare dall'alto si radica a poco a poco in noi sullo stesso terreno, e
tra qualche millennio sarà forse tanto potente da dare all'umanità la
forza di produrre l'uomo saggio e innocente (consapevole della sua
innocenza) con la stessa regolarità con cui oggi produce l'uomo non
saggio, non giusto, consapevole della propria colpa — ovvero il
necessario preludio di quello, non il suo contrario.
Uomo morale
Amare / odiare
Uomo saggio
Comprendere /
guardare dall’alto
Consapevole
della sua colpa
Consapevole della sua
innocenza
Non giusto
giusto
LO SPIRITO LIBERO
Indipendenza
Solitudine
Cattiva coscienza
Innocenza
Colpevole
Fiducia in sè
Amare le cose vicine
Conoscenza delle molte possibilità
d’azione
Motivazioni
1 - Attivo come essere personale
Ricerca
Azioni
personali
2 – Prospettivismo
3 – Capacità di porre a scopo e misura delle cose la vita
più sviluppata
4 - Autodeterminazione
Idee
Azioni
LO SPIRITO LIBERO: LA SOLITUDINE E L’AMICIZIA
Lo circonda e lo stringe la solitudine, sempre più minacciosa, soffocante,
angosciosa, dea terribile e mater saeva cupidinum — ma oggi, chi sa cosa sia la
solitudine?...
egli quasi non aveva osato chiedersi: «Perché così isolato, così solo?
rinunciando a tutto quanto veneravo, persino alla disperazione? perché questa
durezza, questa diffidenza, questo odio per le mie stesse virtù?»
Che piacere prova, a sedere in silenziosa sofferenza, a intessere una trama di
pazienza, a giacere al sole!
Ma ciò che mi è sempre stato estremamente necessario, per curarmi e
ristabilirmi, era credere di non essere solo a tal punto, di non vedere da solo
— un incantevole sospetto di affinità e di uguaglianza nel vedere e nel
desiderare, un acquietarmi nella fiducia di un'amicizia, una cecità a due senza
sospetti e punti interrogativi, un godere dei primi piani, delle superfici, di
quanto è vicino, vicinissimo, di tutto ciò che ha colore, pelle e appariscenza.
(1/pr)
LO SPIRITO LIBERO: LA CATTIVA COSCIENZA E L’AFFINITÀ DI SGUARDO
— un incantevole sospetto di affinità e di uguaglianza nel vedere e nel desiderare,
un acquietarmi nella fiducia di un'amicizia, una cecità a due senza sospetti e punti
interrogativi
VILTA’ = 1. ant. o letter.
a. Il fatto, la condizione e
istigatore
la caratteristica di avere
scarso valore e pregio
b. Umiltà di origine e di
amorale
condizione sociale
Coraggio ,
viltà
c. Bassezza d’animo
audacia
2. a. Riferito a persona,
sospettoso
l’essere vile, il mancare
di coraggio e fermezza
sprezzante
http://www.treccani.it/vocabol
nemico
amico
ario/vile/
affinità di sguardo
diversità di sguardo
LO SPIRITO LIBERO
Indipendenza
Amicizia
Solitudine
Conoscenza delle molte possibilità
d’azione
Motivazioni
1 - Attivo come essere personale
sospetto
di affinità
Cattiva coscienza
nel vedere e nel desiderare
2 – Prospettivismo
Innocenza
Fiducia in sè
Ricerca
Azioni
personali
3 – Capacità di porre a scopo e misura delle cose la vita
più sviluppata
Amare le cose vicine
motivazioni  scelta
prospettivismo  ideologie
4 - Autodeterminazione
Idee
Azioni
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
IL VIANDANTE
IL PELLEGRINO
Uomo
LA STRADA
LA STRADA
vita
trova il suo senso nella meta (santuario, paradisio)
è fissa
è il luogo del dolore e della perdizione
IL VIANDANTE LA STRADA
trova il suo senso in se stessa
è mutevole ,provvisoria
è il luogo della realizzazione
Chi sia giunto anche solo relativamente alla libertà della ragione, sulla terra non può
sentirsi altro che un viandante, — anche se non un viaggiatore diretto verso
un'ultima meta, che non c'è. (638/I)
Ma egli ben vuole guardare, e tener gli occhi aperti su tutto quel che veramente
accade nel mondo; per questo non gli è consentito unire troppo strettamente il suo
cuore a nessuna cosa particolare; dev'esserci in lui stesso qualcosa di nomade, che
gioisca del mutamento e della provvisorietà.
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
L’OMBRA
i significati simbolici sono legati a:
ANIMA: le ombre dei morti (Ulisse, Dante, ...)
Nietzsche
il DIALOGO CON SE STESSO, la sua anima
Il viandante: Parla — dove? e chi? E quasi come se sentissi parlare
me stesso, solo con voce più debole della mia.
TEMPO: segna il tempo. È fugace
Nietzsche
L’UMANO: la storia, la conoscenza, il linguaggio
le 'grandi ombre' rappresentano il tesoro accumulato di
conoscenze, l'insieme di pensieri e di linguaggi che sovrastano il
pensiero e il linguaggio individuali.
noi siamo quello che istante per istante percepiamo del fluire del
passato che continua a fluire in noi in cento onde
Anch'io sono stato agli Inferi, come Odisseo, e ci tornerò anche spesso; e non solo
agnelli ho offerto per poter parlare con alcuni morti, piuttosto non ho risparmiato il
mio stesso sangue. Furono quattro le coppie che non si negarono a me, che immolavo:
Epicuro e Montaigne, Goethe e Spinoza, Platone e Rousseau, Pascal e Schopenhauer.
(408/2)
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
IL DIALOGO TRA IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
Il viandante: Parla — dove? e chi? E quasi come se sentissi parlare me stesso, solo con
voce più debole della mia.
L’OMBRA =
Come proiezioni di se stessi =
il rispecchiamento di se stessi
IL DIALOGO CON L’OMBRA = il dialogo con se stessi
il linguaggio nella forma del parlare a se stessi
costituisce, fonda l'autocoscienza
L'ombra rappresenta il carico del passato (personale e dell’umanità) che confluisce, si
condensa nell'individuo
Perché
l’uomo, come
ogni solo
creatura
vivente,adpensa
continuamente,
non sa;
il
essa si […]
è sottilmente
sviluppata
in rapporto
un’utilità
comunitaria ema
gregaria,
e che
pensiero
che diviene
cosciente
è soltanto
la volontà
più piccola
parte, diciamosepure
la parte
più
di conseguenza
ognuno
di noi,necon
la miglior
di comprendere
stesso
nel modo
superficiale
e peggiore:
soltantosequesto
pensiero
consapevole
si determina
più individuale
possibile,infatti
di <conoscere
stesso>,
purtuttavia
renderà sempre
oggettoindi
parole,
cioèsoltanto
in segniil di
comunicazione,
con lache
qual
cosa
si rivela
l’origine della
coscienza
coscienza
non
individuale, quello
in se
stesso
è esattamente
la sua
<misura
medesima
. . . ilL’uomo
di segni viene
è anche
l’uomo sempreper
piùcosì
acutamente
cosciente
media>, che
nostroinventore
stesso pensiero
continuamente,
dire, adeguato
alla
dimaggioranza
sé: solo come
animale sociale
l’uomo imparò
diventare
cosciente
di se stesso
..
e ritradotto
nella prospettiva
del agregge
a opera
del carattere
della. coscienza,
del <genio della specie> in essa imperante (Contenuto della coscienza)
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO
Il viandante: Parla — dove? . . .
Il viandante: Per dio e per tutte le cose a cui non credo, è la mia ombra che parla: la sento,
ma non ci credo.
L'ombra: Accettiamolo e non pensiamoci oltre, tra un'ora sarà tutto finito.
II viandante: Pensai proprio così, quando in un bosco vicino a Pisa vidi prima due e poi
cinque cammelli.
L'ombra: E bene che ambedue siamo ugualmente indulgenti verso di noi, se per una
volta la nostra ragione tace
L’ESTRANEAMENTO DEL DIALOGO CON SE STESSI
La rottura con la “normalità” ( il parlare da soli come segno di pazzia)
Un parlare a noi stessi non controllato dalla ragione
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO
Il viandante: . . . Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce. Perché esistano la bellezza del
volto, la chiarezza del discorso, la bontà e fermezza del carattere, l'ombra è necessaria
quanto la luce
L'ombra: E io odio quel che odi tu, la notte; amo gli uomini perché sono seguaci della luce, e
mi allieta lo splendore che è nel loro occhio quando conoscono e scoprono, loro, gli
infaticabili conoscitori e scopritori. Quell'ombra che tutte le cose mostrano quando su di
esse cade il sole della conoscenza — io sono anche quell'ombra.
IL SUPERAMENTO DEL PLATONISMO E DEL CRISTIANESIMO
la rivalutazione del corpo - la conoscenza e lo spirituale sono un prodotto umano e
non divino – la conoscenza è relativa
La teoria della conoscenza di Platone – il mito della caverna
Gli uomini conoscono le ombre delle cose proiettate sulla parete della caverna- il
filosofo si libera e vede le cose grazie alla luce diretta del sole
la conoscenza è prodotta dal corpo e l'uomo l'ha erroneamente idealizzata per la sua
natura solo in apparenza immateriale (il sole della conoscenza è nell'occhio degli uomini)
la conoscenza , come il sole, produce l’ombra, condividendone la dimensione fisica,
parziale, prospettica, oggettuale.
IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA
I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO
L'ombra:
Per questo
Di quel
non amo
che hai
il cane,
detto,
il pigro
più die scodinzolante
tutto mi è piaciuta
parassita,
unache
promessa:
è diventato
che «cane»
volete
ridiventare
solo comebuoni
servo vicini
degli uomini,
delle cose
e diprossime.
cui essi sogliono
Questo tornerà
addirittura
a vantaggio
decantareanche
la fedeltà
di noi,
al
povere
padrone
ombre.
e il fatto
Perché,
di seguirlo
ammettetelo,
come lasinora
sua …ci avete calunniato anche troppo volentieri.
L'ombra: Come la sua ombra, essi dicono. Forse anch'io oggi ti ho seguito per troppo
tempo?
L'ombra: . . . togliti un poco dal sole, ho troppo freddo.
Il viandante: Che debbo fare?
L'ombra: Cammina sotto quei pini e guarda i monti: il sole tramonta.
Il viandante: Dove sei? Dove sei?
L’ESSERE BUONI VICINI DELLE COSE PROSSIME
Prossime:
Dimensione mondana
+
Dimensione progettuale (tempo)
LA LIBERAZIONE DALL’OMBRA SCHIAVO E DALL’ANIMA SPIRITO
La liberazione dalla fedeltà a un padrone
L'anima, deriva dal corpo e trova le sue ragioni in esso
se il viandante si spostasse dal sole l'ombra svanirebbe
il corpo è il fondamento senza il quale è impensabile l'ombra in quanto pensiero,
linguaggio, ragione
IL VIANDANTE E LA FILOSOFIA DEL MATTINO
Il viandante: Che debbo fare?
L'ombra: Cammina sotto quei pini e guarda i monti: il sole tramonta.
Il viandante: Dove sei? Dove sei?
Giungeranno i gioiosi mattini . . . in cui , quando silenzioso, nell'armonia mattutina
dell'anima, egli passeggerà sotto gli alberi, dalle vette e dai recessi delle fronde gli
cadranno intorno solo cose belle e chiare, dono di tutti quegli spiriti liberi che stanno
sul monte, nel bosco e nella solitudine e che, come lui, nel loro modo ora gioioso ora
meditabondo, sono viandanti e filosofi. Nati dai misteri dell'alba, essi meditano come
mai il giorno possa avere, tra il decimo e il dodicesimo tocco, un volto così puro, così
trasparente, così serenamente radioso: — essi cercano la filosofia del mattino. (638/I)
Filosofia del mattino vs
filosofia = volo della civetta che si alza di sera (Hegel)
Filosofia del mattino = un atteggiamento che
nasce dal superamento del platonismo-cristianesimo
considera la conoscenza e lo spirituale come un prodotto umano
considera la conoscenza relativa
vuole essere buon vicino delle cose prossime
Quanto è bene che non sia rimasto sempre «a
casa», sempre «presso di sé», come un timido e
ottuso perdigiorno!
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presentazioni Power point