GIORNATA DELLA TRASPARENZA
Segretario generale della Giunta Regionale delle Marche
Dott.ssa Elisa Moroni
Piano triennale di prevenzione della
corruzione e Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità della Giunta
regionale
20 marzo 2015 - Palazzo Raffaello
Via Gentile da Fabriano, 9 – Ancona
ANTICORRUZIONE
(legge n. 190/2012)
Prima dell’introduzione della legge 190/2012 il
contrasto ai fenomeni corruttivi all’interno delle
pubbliche
amministrazioni
era
concepito
essenzialmente come repressione, come reazione
dell’ordinamento alla condotta antigiuridica del
soggetto che realizza una delle fattispecie previste
e sanzionate dal codice penale
Principali aree di intervento della legge 190/2012
• Costituzione Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)
• Norme sull’organizzazione amministrativa della
prevenzione della corruzione
• Trasparenza amministrativa
• Testo unico dei dipendenti pubblici (codice di
comportamento, informatore ex art. 54 bis)
• incandidabilità/inconferibilità degli incarichi dirigenziali e
non dirigenziali
• Incandidabilità agli organi rappresentativi e il divieto di
ricoprire cariche elettive e di Governo
Principali decreti legislativi emanati sulla base
delle deleghe contenute nella legge 190/2012
• Norme in materia di trasparenza amministrativa (d.lgs. 14
marzo 2013, n. 33, v. in part. Art. 5 su accesso civico)
• Nuovi strumenti di garanzia per l’imparzialità delle PA:
incandidabilità/inconferibilità degli incarichi (d.lgs. 8 aprile
2013, n. 39)
• Incandidabilità agli organi rappresentativi e il divieto di
ricoprire cariche elettive e di Governo (d.lgs. 31 dicembre
2012 n. 235)
Principali provvedimenti adottati dalla Regione
Marche in materia di anticorruzione
• DGR 27 gennaio 2014, n. 43 - Piano di prevenzione
della corruzione per il triennio 2014 – 2016 (PTPC);
• DGR 27 gennaio 2014, n. 64 - Codice di
comportamento dei dipendenti e dei dirigenti, ai
sensi dell'art. 54 del d.lgs 165/2001 e dell'art. 4,
comma 1, lettera a) della L.R. 20/2001
La filosofia del sistema di contrasto
della anticorruzione
• Logica secondo cui «Prevenire è meglio che
reprimere»
• Individuazione di un Responsabile per la
prevenzione della corruzione (RPC)
• Responsabilizzazione multilivello
• Pianificazione «a cascata» (Piano nazionale
anticorruzione e Piano triennale di
prevenzione della corruzione)
Organizzazione a livello regionale del
sistema di contrasto della corruzione
(DGR n. 43/2014)
GIUNTA REGIONALE
RPC
DIPENDENTI
REGIONALI
REFERENTI
GRUPPO DI LAVORO
art. 5, co. 3, lett. c),
LR 20/2001
Altri organi che collaborano con il RPC
(DGR n. 43/2014)
Comitato di controllo interno e
di valutazione (COCIV)
Ufficio procedimenti
disciplinari (UPD)
RPC
Collegio dei revisori dei conti
(CRC)
Stazione unica
appaltante (SUAM)
Compiti del RPC
•
•
•
•
•
•
propone alla Giunta regionale l’adozione del piano triennale della
prevenzione della corruzione e i suoi aggiornamenti
definisce, nell’ambito del programma formativo annuale, procedure
appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad
operare in settori particolarmente esposti alla corruzione
verifica l’attuazione del piano e la sua idoneità, con specifico
riferimento alle eventuali proposte formulate dai dirigenti in ordine
alle attività e ai procedimenti esposti a maggior rischio di corruzione
segnala alla Giunta regionale l’esigenza di provvedere alla rotazione
degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui
ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione
presenta alla Giunta regionale, entro i termini di legge, una relazione
annuale sui risultati dell’attività svolta e ne assicura la pubblicazione
sul sito internet della Regione
riferisce alla Giunta sull’attività svolta, ogni qualvolta sia necessario
Gli obiettivi del PTPC
A) ridurre la possibilità che si
manifestino casi di corruzione
B) aumentare la capacità di
prevenire e di scoprire casi di
corruzione
C) creare un clima lavorativo
sfavorevole alla corruzione
AREE A RISCHIO CORRUZIONE
Ai sensi del PNA sono in ogni caso considerate a rischio di corruzione le attività inerenti
i procedimenti ricompresi nelle seguenti aree:
a) autorizzazioni e concessioni
b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con
riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 163/2006
c) concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari,
nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti
pubblici e privati
d) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera di
cui all’articolo 24 del decreto legislativo 150/2009
L’individuazione di ulteriori aree di rischio è effettuata in fase di aggiornamento del PTPC anche
sulla base delle segnalazioni pervenute dall’interno e dall’esterno della Regione.
MAPPATURA RISCHIO CORRUZIONE
La valutazione del rischio è effettuata sulla base dei seguenti indicatori:
– discrezionalità amministrativa riconosciuta al responsabile della struttura
competente
– stima della probabilità della realizzazione dell’evento corruttivo, in relazione ai
controlli attivati e alla loro efficacia
– rilevanza esterna del procedimento, in relazione agli aspetti economici e di
intervento su interessi collettivi e diffusi in materia ambientale
– complessità del procedimento, in rapporto al numero di amministrazioni
interessate ed agli oneri di produzione di documenti richiesti agli utenti
Ai fini della valutazione del rischio i referenti utilizzano la tabella Valutazione del
rischio di cui all’Allegato 5 del PNA, con i necessari adattamenti richiesti dalla
specificità dell’organizzazione regionale
MISURE DI PREVENZIONE
Una volta definita la mappatura del rischio corruzione, verranno applicate misure
generali e specifiche di prevenzione come ad esempio:
- piena osservanza degli obblighi di trasparenza previsti dalla vigente normativa e
creazione di meccanismi di raccordo tra le banche dati istituzionali
dell'amministrazione, per realizzare adeguati flussi informativi interni
- creazione e diffusione di manuali sull’utilizzo delle procedure interne
- controlli a campione sull’iter dei procedimenti, da parte dei dirigenti, al fine di
verificare la legittimità degli atti, la correttezza delle procedure, il rispetto degli
obblighi di trasparenza e quant’altro possa essere ritenuto utile al fine dell’osservanza
delle disposizioni in argomento
- svolgimento di riunioni periodiche tra i dirigenti per finalità di aggiornamento
sull’attività dell’amministrazione, circolazione delle informazioni e confronto sulle
soluzioni gestionali
PROVVEDIMENTI IN VIA DI DEFINIZIONE
Adozione di delibere di Giunta relative a:
1) mappatura del rischio corruzione in coerenza con i
dati inseriti su PROCEDIMARCHE
2) rotazione degli incarichi dirigenziali nelle aree a
rischio
3) Introduzione di tutele per il dipendente pubblico che
segnala illeciti (art. 54 bis TU pubblico impiego)
La sezione «Amministrazione
trasparente» del sito web istituzionale
Tutti i documenti, le informazioni rilevanti in materia di
anticorruzione sono pubblicati nella seguente sezione del sito
istituzionale:
http://www.regione.marche.it/Home/Amministrazione
Trasparente/AltricontenutiCorruzione.aspx
Trasparenza Amministrativa
(decreto legislativo n. 33/2013)
l
Piena accessibilità delle informazioni che riguardano
l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni:
le pubbliche amministrazioni devono garantire una
«accessibilità totale» alle informazioni sull’organizzazione e
l’attività affinché chiunque possa conoscere e valutare
l’operato e l’utilizzo delle risorse pubbliche
La Trasparenza amministrativa è:
• Accessibilità totale alle informazioni
• Attuazione dei principi democratici e costituzionali di eguaglianza,
imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza
nell’utilizzo delle risorse pubbliche
• Condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive e livello
essenziale delle prestazioni
• Integrazione del diritto ad una buona amministrazione
• Mezzo di prevenzione della corruzione nella PA
La Giunta regionale al fine di implementare la
trasparenza e l’integrità in modo stabile e integrato:
• Predispone il Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità (PTTI)
• Pubblica, nella sezione «Amministrazione trasparente» del
sito web istituzionale, i documenti, le informazioni e i dati
concernenti l'organizzazione e l'attività dell’amministrazione
• Definisce l’istituto dell’Accesso civico
Programma triennale per la trasparenza
e l’integrità (PTTI)
Il Programma costituisce parte integrante della pianificazione strategica
ed operativa dell’Amministrazione (collegamento con Piano della
Performance)

•
•
•
•
•
Soggetti coinvolti nel processo di elaborazione e attuazione
tutte le strutture e i dirigenti regionali
il Responsabile della trasparenza
la rete di referenti
il Comitato regionale dei consumatori e degli utenti
i cittadini
 Contenuto e criteri di elaborazione:
Il Programma è aggiornato annualmente, in un’ottica di costante miglioramento
dell’amministrazione e risponde ad esigenze di semplicità e chiarezza espositiva
 Adozione del Programma:
La Giunta regionale adotta annualmente il PTTI
Programma triennale per la trasparenza
e l’integrità (PTTI)
L’articolazione è quella definita nella delibera CIVIT n. 50/2013
e si compone:
1. di una parte generale illustrativa delle iniziative previste
per garantire un adeguato livello di trasparenza
2. dell’elenco degli obblighi di pubblicazione vigenti
3. dei riferimenti normativi
La sezione «Amministrazione
trasparente» del sito web istituzionale
Tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di
pubblicazione obbligatoria, ai sensi della normativa vigente, sono
pubblicati nella specifica sezione del sito istituzionale:
http://www.regione.marche.it/Home/Amministrazione
Trasparente.aspx
L’ Accesso civico
(art. 5 del decreto legislativo n. 33/2013)
Che cosa è
il diritto di “chiunque”, anche non portatore di un interesse
qualificato, di richiedere e ottenere documenti, informazioni
e dati che le pubbliche amministrazioni abbiano omesso di
pubblicare pur avendone l’obbligo.
La richiesta di accesso pubblico:



è riconosciuta a chiunque
è gratuita
non deve essere motivata
L’ Accesso civico
(art. 5 del decreto legislativo n. 33/2013)
Come esercitare il diritto:
la richiesta di accesso deve essere presentata al Responsabile dell'accesso civico
(per la Giunta regionale, Fabio Tavazzani)
un modulo è disponibile alla pagina «Amministrazione trasparente»:
Home / Amministrazione Trasparente / Altri contenuti – Accesso Civico
l’invio può essere effettuato mediante:




posta elettronica: [email protected]
posta certificata: [email protected]
posta ordinaria: Al Responsabile dell'accesso civico - Segreteria
generale della Giunta regionale, Via Gentile da Fabriano, 9 - 60125 Ancona
fax: 071.8062418
L’ Accesso civico
(art. 5 del decreto legislativo n. 33/2013)
Il Responsabile dell’ accesso civico:
 riceve la richiesta di accesso
 verifica la sussistenza dell’obbligo di pubblicazione
 provvede:
 alla pubblicazione nella sezione Amministrazione trasparente del portale della Regione
Marche entro il termine di 30 giorni
 alla comunicazione della avvenuta pubblicazione al richiedente indicando il relativo
collegamento ipertestuale
Potere sostitutivo:
In caso di ritardo o mancata risposta da parte del Responsabile dell'accesso civico, il richiedente
può ricorrere al titolare del potere sostitutivo. Il potere sostitutivo è esercitato dal Responsabile
della trasparenza.
Il monitoraggio e la vigilanza sull’attuazione
degli obblighi di trasparenza
L’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC)
Autorità indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche (ex Civit)
L’Organismo interno di valutazione
Il Comitato interno di controllo e valutazione (Cociv)
Il Responsabile della trasparenza:
La Giunta regionale individua per l’incarico di Responsabile della trasparenza il
Segretario generale
I cittadini
Scarica

Piano triennale di prevenzione della corruzione e