SLOW E BIO
IN VAL DI VARA
SUL TERRITORIO
1° TAPPA: SESTA GODANO
PONTE DELL’ARSINA
Futuro centro del biologico
L’edificio della foto diventerà un
centro di vendita del biologico, nei
campi limitrofi (lontano dalla strada
carrozzabile) si coltivano prodotti bio;
usando letami degli animali allevati,
semi antichi e antiparassitari naturali
(esempio macerati di ortica e insetti
antagonisti)
L’ALLEVAMENTO
IL MANGIME
GALLO NERO
IL GALLO NERO DELLA VAL DÌ
VARA
E’
UN
PRESIDIO
SLOWFOOD. PER ARRIVARE AL
GALLO NERO CI SONO VOLUTI
CIRCA 10 ANNI. I GALLI NERI
ALLEVATI
IN
MODO
NATURALE
CRESCONO IN
CIRCA 8 MESI, MENTRE QUELLI
DI BATTERIA CRESCONO IN 3
MESI. GALLI NERI, GALLINE,
PULCINI SONO ALIMENTATI
CON
GRANOTURCO
E
GRANO
BIOLOGICO
DI
PRODUZIONE DELL’AZIENDA.
TRA BREVE ENTRERA’ IN
FUNZIONE
IL
MACELLO
AVICOLO
LE GABBIE APERTE
PRODUZIONE DI ZUCCHINE
BIOLOGICHE (PIANTINE)
GRANO TURCO ORIGINARIO
2° TAPPA: COLTIVAZIONI
TORZA
TRADIZIONI, SAPERI E SEMI ANTICHI
FAGIOLANA DI TORZA
I fagioli vengono piantati in Primavera e
sostenuti con grossi pali di castagno; ogni 4
piante se ne pianta uno.
In un campo vengono piantati dagli 800 ai 900
pali. I fagioli vengono raccolti solo quando il
baccello è secco, tirando la pianta.
Un baccello contiene da 2 ai 4 semi.
Ogni palo sostiene circa 1 kg di prodotto
secco.
L’azienda produce anche fagioli dall’olio,
patate, ortaggi e mais, seguendo una rotazione
quadriennale.
L’acqua per irrigare proviene dal vicino torrente
o da vasche di raccolta dell’acqua piovana.
LE PIANTE OFFICINALI E AROMATICHE
DI ZINI
3° TAPPA: LE PICCOLE ERBE
METODI PER ESTRARRE I
PRINCIPI ATTIVI DALLE PIANTE
1) METODO CON ALCOOL:
Si mette la pianta (fusto, gemme, fiore, parte con
principio attivo) nell’ alcool (100 gradi) puro per 2
mesi, poi si filtra e si diluisce. Per fare il liquore si
aggiunge una soluzione di acqua e zucchero
(sciroppo) che serve anche per
abbassare la
gradazione alcolica .
2) METODO CON OLIO (GLI OLIOLITI):
Si prendono le parti con principio attivo già essiccate e
si mettono nell’olio di oliva (meglio caldo), si mette a
bagnomaria o al sole per il tempo necessario, quindi si
usa un torchietto per spremere, si filtra e si pone a
riposo in un apposito contenitore per estrarre l’acqua
residua
3) CON DISTILLATORE (L’OLIO ESSENZIALE)
Nel distillatore si mette l’acqua, sopra una rete si
dispongono le piante, poi viene chiuso
ermeticamente. Si accende il fuoco e il vapore
passa ed estrae gli olii essenziali, poi attraverso
una serpentina il vapore viene raffreddato con
l’acqua e ripassa per l’imbuto decantatore.
Anche qui l’acqua viene poi separata dall’olio .
4) ESSICAZIONE
Le piante vengono disposte nell’apposito
essiccatoio. Utilizzate soprattutto per tisane (ad
esempio: MELISSA, MENTA PIPERITA,FINOCCHIO
SELVATICO ecc.)
LE COLTIVAZIONI
L’ESSICATOIO
L’AZIENDA CERTIFICATA BIO
Cosa vuol dire bio ce lo ha spiegato il Sig. Zini in
modo molto chiaro:
Coltivare Bio vuol dire coltivare come nel passato,
cioè senza prodotti chimici inventati negli ultimi 100
anni.
I prodotti chimici uccidono i parassiti, ma anche la
vita del terreno e possono provocare danni alla
salute.
Quindi come si difendono le piante dai parassiti.
Ecco un esempio:
I MAGNIFICI CARDI
DI ZINI
I cardi vengono coltivati in modo biologico,
vengono attaccati dai pidocchi e dagli
afidi che
successivamente vengono
mangiati dalle coccinelle. Le coccinelle
depongono le uova le quali si evolvono in
larve. Le larve, molto voraci, si nutrono dei
parassiti e quindi vengono spostate sulle
piante là dove servono, in assenza di questi
si mangiano tra di loro.
BIODIVERSITA’ NELLA
PRODUZIONE AGRICOLA
L’ agrobiodiversità è fondamentale per la
produzione agricola, la sicurezza alimentare e la
conservazione dell’ambiente.
Nel termine agrobiodiversità viene racchiusa
un’ampia varietà di specie e risorse genetiche,
ma anche di modi in cui un agricoltore può
sfruttarle per produrre e gestire le sue colture, la
terra, l’acqua, gli insetti, il bioma.
Si tratta di valorizzare e proteggere e mettere
nuovamente in uso varietà perdute (le mele
tipiche della Val di Vara: musone, martellon,
ruggine, renetta; la pesella o pisello nero di
Lago; la fagiolana di Torza; i castagni da frutto:
rossola, carpinese, negrisone, chiavarina)
La biodiversità agricola fornisce i cosiddetti
“servizi ecosistemici” per l’azienda, come
l’impollinazione, l’ aumento della fertilità, la
gestione degli insetti e delle patologie.
Negli ultimi 40 anni il modello e gli schemi
dell’agricoltura industriale hanno
provocato una seria degradazione delle
risorse naturali e, in particolare, della
biodiversità: perdita di risorse genetiche
vegetali e animali, di insetti e di organismi
del suolo. L’erosione della biodiversità si è
manifestata sia all’interno dei sistemi
agricoli che al di fuori, negli habitat
naturali. Slow food lavora anche in questa
direzione.
Valore al cibo, rispetto a chi
lo produce e all’ambiente
SLOW FOOD
SLOW E’ BELLO
Buono pulito e giusto
Slow Food è un movimento culturale
internazionale che opera in forma di
associazione senza scopo di lucro.
Nacque in Italia, a Bra, nel 1986, con il
nome di Arcigola.
Nel 2004, la Fao riconosce ufficialmente
Slow Food come organizzazione no profit
con cui instaurare un rapporto di
collaborazione.
Il 2004 è soprattutto l’anno di Terra Madre: per la
prima volta si incontrano cinquemila delegati
da 130 Paesi: contadini, pescatori, artigiani,
nomadi, giovani, vecchi, musicisti, cuoche e
cuochi, accademici di tutto il mondo riniti in
una tre giorni di laboratori, incontri, scambi,
esperienze e festa. Terra Madre è il nuovo
soggetto al servizio del pianeta; piccole azioni
locali che hanno grandi ripercussioni a livello
mondiale. Slow Food è ciò che siamo e Terra
Madre
ciò
che
facciamo.
MANGIARE SANO
MANGIARE BIO
La produzione biologica è un sistema globale di
gestione dell’azienda agricola e di produzione
agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori
pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la
salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di
criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e
una produzione confacente alle preferenze di taluni
consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e
procedimenti naturali.
Il metodo di produzione
biologico esplica pertanto una duplice funzione
sociale, provvedendo da un lato a un mercato
specifico che risponde alla domanda di prodotti
biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni
pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente,
al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.
LAVORO DI
SARA BONGIOANNI
GIULIA BRUNZU
E MICHELA TERENZONI
CLASSE II B
SCUOLA SECONDARIA DI I°
‘RICCARDO E WALTER INCERTI’
fabiano
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PROGETTO VAL DI VARA