Giuliana Malaguti
VIII Convention nazionale
Federcongressi&eventi
LE ECCEDENZE ALIMENTARI COME
FONTI DI NUTRIMENTO PER L’UOMO
«Meet&Eat: No Waste!
Il recupero del cibo come impegno sociale
della Meeting Industry»
Roma, 26 marzo 2015
CHI SIAMO
LA RETE BANCO ALIMENTARE SI COMPONE DI
21 ORGANIZZAZIONI SU TUTTO IL
TERRITORIO ITALIANO, COORDINATE DALLA
FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE ONLUS
 Dal 1989 recuperiamo eccedenze dalla filieraagroalimentare per ridistribuirle alle organizzazioni
che offrono aiuti alimentari a persone e famiglie in
difficoltà.
 La Rete Banco Alimentare raccoglie alimenti
ancora ottimi, non più commercializzabili e
destinati alla distruzione.
1.738 volontari, 117 dipendenti
Meno RISORSE SPRECATE
+ BENEFICIO SOCIALE + ECONOMICO + AMBIENTALE + EDUCATIVO
Roma, 26 marzo 2015
LE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO
Trasformazione
Primario
Distribuzione
Ristorazione
83.000 TONS *
ortofrutta
* stima 2015
Roma, 26 marzo 2015
BANCO ALIMENTARE E EXPO
«Nutrire il pianeta, energia per la vita»
Roma, 26 marzo 2015
I DESTINATARI
8.898* STRUTTURE CARITATIVE in TUTTA ITALIA
 Mense per i poveri
 Case famiglia
 Comunità residenziali per disagi vari
 Strutture per il sostegno periodico a famiglie ed
anziani (Banchi di Solidarietà, Caritas, Società
San Vincenzo de Paoli etc.)
1.945.000 PERSONE ASSISTITE NEL 2104
(nel 2009 erano 1.300.000!)
* Dati 2014
Roma, 26 marzo 2015
CHI SONO I BENEFICIARI ULTIMI?
•
•
1 italiano su 4 è a rischio di povertà (dati ISTAT 2014);
6,5 Mio di persone ricevono aiuti alimentari con regolarità. Più
di 1 Mio sono bambini.
FAMIGLIE con 2 o più figli e un unico reddito
Persone che perdono il lavoro
Padri e madri separati
Anziani, spesso soli
Extra-comunitari
Roma, 26 marzo 2015
INDAGINE SULLE ECCEDENZE IN ITALIA
Giugno 2012: viene pubblicata l’indagine svolta dal Politecnico
di Milano, in collaborazione con Nielsen Italia (Guerini & Associati).
“Dar da mangiare agli affamati. Le
eccedenze alimentari come opportunità”.
Roma, 26 marzo 2015
Roma, 26 marzo 2015
La Meeting Industry: Il recupero del cibo come impegno sociale
• Il momento dei pasti durante convegni, congressi, seminari o
eventi rappresenta uno spazio piacevole di convivialità e
socialità, dove trionfano il gusto, l’elevata qualità e
l’abbondanza.
• Talvolta però il cibo preparato non viene tutto consumato e a
fine evento eccede. Recuperarlo a fini di solidarietà sociale è
possibile!
• Tutto il cibo che non è stato distribuito e consumato, con delle
semplici operazioni, può essere destinato a chi di cibo non ne
ha abbastanza -> comunità o strutture di carità,
geograficamente prossime alla location del meeting.
• Dare al cibo in eccedenza una seconda vita è un’occasione di
«RESPONSABILITÀ SOCIALE»!
Roma, 26 marzo 2015
«Pasto/catering buono -> Pasto/catering buono²»
• Il recupero dell’eccedenza-> NON una semplice alternativa
allo smaltimento delle eccedenze, ma la fase conclusiva
dell’organizzazione del pasto per l’evento, un momento con
pari dignità delle altre fasi preparatorie, che richiede qualche
attenzione.
• Per le società di ristorazione e catering –> includere
nell’offerta ai propri clienti anche questa attività può
rappresentare un valore aggiunto e una concreta modalità di
operare all’insegna della sostenibilità
• Per il soggetto che organizza il meeting -> è possibile
concordare con la società di ristorazione, anche il recupero di
eventuali eccedenze, perché siano parte integrante
dell’offerta.
Roma, 26 marzo 2015
Una filiera del recupero del cibo SICURA
• Il recupero delle eccedenze deve avvenire all’interno di una
«filiera del dono» sicura, in cui i diversi soggetti coinvolti
abbiano compiti e responsabilità chiari e definiti da una
procedura operativa condivisa.
• Sul fronte normativo:
– Responsabilità dei soggetti nelle attività svolte è già disciplinata a
monte con il reg. UE 178/2002, poi ribadita dall'852 e dai reg.UE n 853
e n 854 del 2004, nonchè ribadita anche nel caso di cessione gratuita
dalla L. 147/2012 art. 1 c. 236.
– Ai fini della responsabilità civile, la L. 155/2003 equipara le ONLUS
destinatarie al consumatore finale.
Roma, 26 marzo 2015
LE PROCEDURE OPERATIVE
A cura del personale di cucina:
al termine della distribuzione,
predisporre in contenitori per
alimenti le eccedenze, laddove
possibile procedere con
l’abbattimento di temperatura.
Viceversa tempi rapidi di
conservazione, consegna e
consumo.
Conservazione a temperatura
adeguata fino al momento del ritiro
Roma, 26 marzo 2015
LE PROCEDURE OPERATIVE
A cura di chi ritira:
Aiutare la
predisposizione del
cibo nei contenitori,
verificare l’idoneità
del ceduto, trasporto
a destino con mezzo
refrigerato (se
catena del freddo) o
in contenitori
isotermici
Roma, 26 marzo 2015
LE PROCEDURE OPERATIVE
Destinatari finali:
Conservazione
adeguata, consumo
in tempi rapidi
Roma, 26 marzo 2015
Il TEST con Federcongressi
• TEST (fine febbraio e fine marzo) a Genova, Rimini e Milano
che è servito per sperimentare e condividere la procedura
operativa compresa nell’accordo con Federcongressi -> circa
800 porzioni di piatti pronti recuperate.
«… Il vostro prezioso contributo va a rafforzare la lotta alla
povertà attraverso il recupero dello spreco alimentare, che Banco
Alimentare conduce dal 1989, a favore delle persone bisognose
in Italia. In un momento storico in cui le richieste di aiuti
alimentari sono sempre maggiori la vostra donazione esprime
un importante segnale positivo di speranza.
Grazie….»
Roma, 26 marzo 2015
Il recupero del cibo …. In conclusione
• Rendere «buona prassi» il recupero dell’eccedenza nella
Meeting Industry è:
– una opportunità prima di tutto culturale, che richiede una piccola
fatica «operativa» iniziale per permettere al cibo eccedente di non
essere sprecato
– una libera scelta, frutto di una capacità di visione intelligente e
prospettica del presente.
– Un investimento, perché non sprecare cibo ma recuperarlo per
donarlo a chi è in difficoltà è un’azione che ha ritorni positivi e inattesi
– Un cambiamento «Nelle vostre mani, cui INSIEME potete
credere e PERSEGUIRE per fare la differenza!
Roma, 26 marzo 2015
GRAZIE DELL’ATTENZIONE!
info www.bancoalimentare.it
[email protected]
Siticibo: la prima sperimentazione italiana
della Legge del Buon Samaritano
Legge n. 155, Distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà
sociale, approvata il 25/6/03, entrata in vigore il 16 luglio 2003
"Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di
utilità sociale (ONLUS) ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo
4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, che effettuano,
a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti
alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai
consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione,
trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti."
Roma, 26 marzo 2015
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Giuliana Malaguti