Benefici e rischi dell’attività sportiva.
Il punto di vista del Cardiologo
Duilio Tuniz
Responsabile della U.O. di Cardiologia Riabilitativa
Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione- Udine
“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la
giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né
in eccesso né in difetto, avremmo trovato la
strada giusta per la salute”
Ippocrate, 460-377 A.C.
“Scrivere una ricetta è facile, mettersi d’accordo
su tutto il resto è difficile”
Kafka – Un medico di campagna
• In Italia il 34% degli uomini ed il 46% delle donne
non svolge alcuna attività fisica nel tempo libero
(Fonte: Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare –
Ital Heart J 2004)
L’evoluzione dell’uomo
INTERHEART - risultati
Fattori di rischio
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Rischio aggiuntivo
Fumo
↑ Colesterolo
Ipertensione arteriosa
Diabete
Obesità addominale
Fattori psicosociali
Consumo di frutta e verdura
Attività fisica regolare
Consumo di alcool
-14% di
rischio
2,87
3,25
1,91
2,37
1,12
2,67
0,70
0,86
0,90
0,86
OR = 1 : rischio uguale
OR = inferiore 1 : rischio diminuito
OR = superiore 1 : rischio aumentato
EFFETTI DEL TRAINING FISICO
RIDUCE:
AUMENTA:
Pressione arteriosa e frequenza
cardiaca a riposo e sotto sforzo
Flusso sanguigno ai muscoli ed alle
coronarie
Trigliceridi e glicemia (rischio
d’insorgenza del diabete)
Utilizzo dell’O2 da parte dei muscoli
Sovrappeso
Innalzamento della soglia
Ipercoagulabilità del sangue
La max ventilazione al minuto e
dell’efficienza ventilatoria
PCR
( efficienza muscolare)
Cancro al colon, prostata, seno,
pancreas
COLESTEROLO HDL
Osteoporosi
Tolleranza allo sforzo
Stress, ansia e depressione
Autonomia in età avanzata
La sensibilità insulinica
ischemica
Perfomance fisica
e invecchiamento
La performance fisica si riduce del
7-10% per ogni decade di età
Perfomance fisica
e allettamento
Alcune settimane di allettamento hanno lo
stesso effetto di 30 anni di età sulla
tolleranza allo sforzo
6 mesi di training
sono in grado di fare recuperare la
riduzione della performance fisica
legata all'invecchiamento
Se si sospende l'attività fisica
i benefici effetti dell'esercizio fisico regolare
diminuiscono entro 2 settimane
e scompaiono entro 2 -8 mesi
Quali rischi-danni possibili da attività sportiva
Nota: Gli effetti collaterali della attività sportiva sono di gran lunga inferiori ai
danni da sedentarietà
• Morte improvvisa (a qualunque età): nei giovani per
miocardiopatie o malformazioni cardiocircolatorie; in
adulti anziani per cardiopatie coronariche e FR presenti
• Patologie cardiovascolari: ischemia miocardica, ipertrofia
cardiaca
• Patologie respiratorie: dispnea da sforzo (asma), dolore
toracico da pneumotorace spontaneo
• Patologie da calore: colpo di calore (convulsioni, sincope)
nelle giornate calde umide. Soggetti a rischio: obesi,
molto giovani e anziani, disidratati,non acclimatati
• Patologie da raffreddamento: broncospasmo in asmatici, angina e crisi
ipertensive
• Patologie muscoloscheletriche: artrosi (> sollecitazione articolazioni),
dolore muscolare (miopatie infiammatorie, microtraumatiche, crampi
muscolari meccanici e da disidratazione), sindrome da superallenamento
(fatica, stanchezza, depressione)
• Eventi da sport in quota: raffreddamenti, congelamenti, palpitazioni,
vertigini
• Eventi da sport subacquei: lesioni timpaniche, asfissia (da apnea o
laringospasmo),
• Patologia renali: ematuria, mioglobinuria, proteinuria post esercizio
(prolungato, strenuo)
•Patologie gastro-intestinali (sforzi intensi): diarrea del corridore, fitta al
fianco (intrappolamento di gas intestinali nelle flessure splenica o epatica
del colon, o ischemia transitoria intestinale da iperafflusso muscolare),
ernie inguinali
•Patologie nervose: cefalea da sforzo, neuropatie da compressione (piede
del corridore)
•Patologie cutanee: verruche, micosi, dermatiti da contatto
•Patologie ematologiche: anemia ipocromica (rottura traumatica
emazie),anemia sideropenica (> fabbisogno)
Editorial
Is Exercise Beneficial -- or Hazardous -- to Your Heart?
Gregory D. Curfman, M.D.
N Engl J Med 1993; 329:1730-1731
Sicurezza dell'esercizio fisico
Il problema dei rischi
“Date le conoscenze in nostro possesso sui
benefici del movimento, dovrebbe essere
obbligatoria l’autorizzazione del medico per chi
NON pratica l’attività fisica, per valutare se
queste persone sono in grado di reggere gli
effetti di uno stile di vita sedentario”
1986, Per-Olof Åstrand
(fisiologo svedese,
pioniere della ricerca sull’Attività Fisica)
Attività fisica regolare di intensità
moderata:
• ha effetti benefici sulla salute
• non comporta in genere rischi aggiuntivi
Attività fisica agonistica:
• impegno psicofisico massimale
• aumento del rischio di complicanze
cardiovascolari acute
• forte componente motivazionale
Progressivo aumento
con l’età di patologie quali
la cardiopatia ischemica
(favorita dalla presenza
di fattori di rischio
cardiovascolare)
che possono decorrere
anche in forma silente
Il medico deve sapere fornire indicazioni per la pratica corretta
di attività motorio-sportiva con l’obiettivo di
• promuovere la salute e
• garantire il minimo rischio per il soggetto.
Le indicazioni devono tenere conto della età e dello stato di
salute.
Ogni individuo che si appresti ad iniziare una attività fisica
regolare dovrebbe essere sottoposto preventivamente ad
una attenta valutazione cardiologica.
 Esistenza di cardiopatie clinicamente silenti
 Stratificazione del rischio associato all’attività fisica
LA MORTE IMPROVVISA NEGLI
ATLETI
Atene 12 agosto 490 a.C: FILIPPIDE muore improvvisamente
subito dopo aver annunciato agli Ateniesi la vittoria di
MARATONA
•
• Per Morte improvvisa (MI) da esercizio fisico si
intende una morte repentina ed inaspettata,
non traumatica che si verifica in relazione
temporale con l'attività sportiva, in genere
entro un'ora dall'inizio dei sintomi.
ARRESTO CARDIACO NEI GIOVANI
• in Italia l'incidenza di MI nella popolazione
generale giovanile risulta pari a 2,62/100.000
nei maschi e pari a 1,07/100.000 nelle
femmine).
• Il rischio di morte cardiaca improvvisa in atleti
a giovani è molto ridotto. La probabilità che
tale evento si verifichi è meno del 1:250.000
persone.
ARRESTO CARDIACO NELLA POPOLAZIONE GENERALE
• Secondo i dati rilevati
dall’Istituto di Statistica
ISTAT, ogni anno in Italia 1
persona su 1000 perde la
vita per arresto cardiaco
• La MIS non supera l’1-2% del numero globale di tutte
le morti improvvise. (0.7-1/100.000 abitanti/anno).
• Il numero assoluto di decessi nelle varie discipline
cambia nei diversi paesi a seconda degli sport più
praticati. In Finlandia è maggiore nella corsa e nello
sci di fondo, negli USA nel basket e nel football
americano, in Sud Africa nel rugby e in Italia,
naturalmente, nel calcio.
Epidemiologia della MI nello sportivo
• Gli sportivi più colpiti sono quelli di basso livello agonistico (80%), cioè
dilettanti, partecipanti a tornei amatoriali ecc. Ciò è dovuto a minori
controlli e a minore accuratezza nei controlli medici.
• La frequenza della MIS è inoltre maggiore nelle competizioni ufficiali (79%)
rispetto agli allenamenti(21%).
• La MI nello sportivo è più frequente negli maschi (90%)
• Verosimilmente, la minor prevalenza della MI durante l'esercizio fisico
nelle donne rispetto agli uomini trova spiegazione:
 nella scarsa partecipazione delle prime ad attività fisiche ad impegno
elevato cardiovascolare e
 nella minore espressione fenotipica di alcune cardiopatie di origine
genetica o aterosclerotica nel sesso femminile.
Morto Puerta, difensore del Siviglia
colpito in campo da un attacco di cuore
Ancora una triste notizia dal mondo dello sport, questa volta del ciclismo.
TRAGEDIA A GIRO QATAR, MUORE IL BELGA NOLF
(AGI/AFP) - Doha, 5 feb. - Una tragedia ha funestato il Giro del Qatar:
il ciclista belga Frederiek Nolf e' stato trovato morto nel suo letto,
poche ore prima della partenza della quinta tappa.
L'annuncio e' stato dato da Eddy Merckx, che e' uno dei direttori della gara.
Non e' chiaro cosa abbia causato il decesso: Nolf, che martedi' avrebbe compiuto 22 anni,
era in ottime condizioni fisiche
Morte improvvisa negli atleti
• Lo sport è pericoloso?
• Cosa provoca un evento del genere?
• Come si può prevenire?
• "…nessun caso di morte può essere attribuito
all’effetto di un esercizio fisico, ancorché
strenuo, su un cuore sano. Per tale motivo, la
morte improvvisa di un atleta presuppone il
concorso di almeno due fattori fondamentali:
l’esercizio fisico, di intensità significativa, ed
un substrato patologico, generalmente di
natura cardiovascolare".
Cause di Morte Improvvisa
• nei giovani al di sotto dei 35 anni prevalgono
le cardiopatie congenite o di origine genetica
(cardiomiopatia ipertrofica, origine anomala
delle arterie coronarie, cardiomiopatia
aritmogena del ventricolo destro),
• nei soggetti in età adulta/avanzata la causa più
frequente è rappresentata dall'aterosclerosi
coronarica.
Cause di morte improvvisa negli atleti giovani
(<40 aa)
da Maron BJ Circulation 2007
• La patogenesi della morte improvvisa è legata
prevalentemente ad un
disturbo del ritmo cardiaco
(fibrillazione ventricolare, blocco atrioventricolare completo, prolungato arresto
sinusale),
mentre risultano meno frequenti le cause
emodinamiche, quali la rottura di un
aneurisma aortico o l'embolia polmonare
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
• L'aritmia determina un sovvertimento
completo della eccito-conduzione del cuore
con brusca interruzione dell'attività della
pompa cardiaca.
Fattori favorenti la FV durante sforzo
• l’ischemia, cioè il mancato afflusso di sangue in una zona del muscolo
cardiaco.
• squilibri ionici e/o metabolici es. la disidratazione, un calo della
concentrazione nel sangue di magnesio o di potassio o della glicemia
(maratona, partita di calcio in un ambiente torrido).
• Lo stress psichico è da tempo riconosciuto un elemento chiave nel
determinare la morte improvvisa in generale e anche della MIS
(prevalenza di eventi fatali nelle competizioni ufficiali rispetto agli
allenamenti), notevole è quindi importanza del sistema nervoso autonomo
cardiaco.
• La fase di recupero dopo una competizione sportiva è molto delicata ai
fini della possibile insorgenza di aritmie, specie quando lo sforzo si riduce
bruscamente e la frequenza cardiaca si riduce molto più velocemente è
possibile l’insorgenza di aritmie marcate e sincope.
è prevedibile la morte improvvisa?
• In genere questi soggetti sono asintomatici, le
indagini dovrebbero essere d’altra parte molto
approfondite e costose, tanto per fare un
esempio, per mettere alla luce 100 possibili
casi di soggetti ad alto rischio di morte
improvvisa nello sport, bisogna controllare
almeno centomila atleti.
• Allo scopo di ridurre il rischio di eventi cardiaci
avversi, quindi, risulta importante eseguire
un adeguato screening preventivo ed
avviare i soggetti ad un graduale e progressivo
condizionamento fisico, soprattutto se hanno
cardiopatia nota, età avanzata, o fattori di
rischio coronario.
Screening preventivo
• Storia clinica (familiarità per cardiopatie e
morte improvvisa; sintomi/segni di
cardiopatia; disturbi durante esercizio fisico,
ecc)
• L'ECG rappresenta il primo gradino di ogni
indagine non invasiva, allo scopo di
identificare malattie cardiache a rischio di
instabilità elettrica. In casi selezionati può
essere integrato con il test da sforzo.
• Il "golden standard" nella diagnosi della
maggior parte delle malattie strutturali del
cuore è l'ecocardiografia, che è un eccellente
mezzo di diagnosi non invasiva per lo studio
sia della morfologia che della cinetica
ventricolare sinistra
Spie importanti sulle quali indagare
• sincopi o pre-sincopi da esercizio;
• dolore toracico
• palpitazioni per le quali è bene valutare anche
l’eventuale fumo o l’abuso di alcol, farmaci, sostanze
illecite;
• Dispnea (mancanza di respiro o “respiro corto”) da
esercizio o eccessivo affaticamento.
• Importante, infine, considerare la familiarità per la
morte improvvisa (rilevante soprattutto per la
cardiomiopatia ipertrofica) o per patologie
cardiovascolari, specie cardiopatia ischemica
precoce, ipertensione, ipercolesterolemia.
Importanza dello screening obbligatorio negli atleti
.
JAMA 2006;296;1593-1602
È’ stato analizzato il trend nella mortalità improvvisa
cardiovascolare tra il 1979 e il 2004 nella
popolazione di atleti e non atleti di età compresa tra
12 e 35 anni in Veneto.
L’incidenza annuale di morte improvvisa
cardiovascolare negli atleti si è ridotta dell’89% dal
periodo pre-screening (ante 1982) a quello postscreening tardivo (3,6 vs 0,4 x 100.000 anni-persona,
p<0,001), mentre quella dei non atleti non sottoposti
a screening è rimasta sostanzialmente invariata nel
periodo dello studio (intorno a 0,8 x 100.000 annipersona).
Importanza dello screening obbligatorio negli atleti
.
JAMA 2006;296;1593-1602
La riduzione maggiore della mortalità tra gli
atleti si registra a carico delle cardiomiopatie
ed in particolare alla cardiomiopatia
ventricolare destra aritmogena.
Per effetto dello screening è stato escluso dalle
competizioni il 2% degli atleti
Elizabeth A. Giese e coll. The Athletic Prepartecipation Evaluation:
Cardiovascular Assessment.
.
American Academy of Family Physicians 2007, vol 75 numero 7
• Negli Stati Uniti c’è disaccordo sull’esecuzione
routinaria degli esami strumentali e dei test da
sforzo, ritenuti poco utili per rivelare anomalie
cardiologiche che hanno una prevalenza bassa.
“Routine use of ECG, echocardiography,
or exercise stress testing is not
recommended in young athletes”.
1. Attività agonistica in soggetto in buona salute
2. Attività amatoriale in soggetto in buona salute
3. Attività amatoriale con finalità terapeutiche: sovrappesoobesità, diabete 1° e 2°, cardiopatia ischemica, ipertesione,
dislipidemia, ansia-depressione, BPCO, osteoporosi
Protocollo COCIS 2009
ai fini della formulazione del giudizio di
idoneità allo sport agonistico, almeno gli
sportivi di età > 35-40 anni senza fattori di
rischio o con rischio basso e in quelli di età <
40 ma con rischio intermedio o elevato, l’ECG
da sforzo deve sempre essere eseguito
mediante Test Ergometrico Massimale (TEM).
Atleti Master
• categoria di sportivi sempre più
numerosa nel nostro Paese, al punto
da rappresentare il 50% dei tesserati di
alcune Federazioni Sportive.
• sono individui d’età in genere
superiore a 35-40 anni che partecipano
a competizioni organizzate dalle
Federazioni Sportive del CONI.
• sono divisi in categorie d’età (di cinque
anni in cinque anni)
L’idoneità cardiologica in presenza di problematiche
specifiche: l’atleta master
Zeppilli P., Guiducci U., Bettini R. Protocollo COCIS 2009
•
Il rischio cardiovascolare aumenta con
l’età anche in soggetti apparentemente
sani.
• Malgrado predomini nell’immaginario
collettivo l’idea dell’atleta agonista come
un soggetto assolutamente sano e
quindi “immune” da patologia cardiaca,
da tempo è stata osservata una
relazione tra attività fisica vigorosa e la
morte improvvisa in atleti Master, in
presenza di sottostante malattia cardiaca
Problematiche cardiologiche nell’atleta Master
• La causa principale della morte
improvvisa negli atleti Master e anziani è
la malattia aterosclerotica coronarica, la
quale, sulla base di studi autoptici ,
usualmente consiste in una severa
ostruzione del lume coronarico
determinata da placca aterosclerotica, in
una o più arterie coronarie principali.
• I due meccanismi principali che
generalmente determinano la morte
improvvisa correlata all’esercizio fisico
sono: lo spasmo coronarico e la rottura
della placca.
•
ATLETI MASTER
•
la condizione psicologica di alcuni atleti
Master, definita sindrome di Highlander (o
dell’immortalità), caratterizzata da spiccata
competitività, autostima ingravescente ed
elevato tono endorfinico, elementi che
possono indurre l’individuo a trascurare e/o
a nascondere al medico dello sport
patologie e/o sintomi anche palesi;
l’eterogeneità della popolazione Master,
che comprende soggetti che hanno sempre
fatto sport e continuano ad allenarsi, exatleti che riprendono l’attività dopo un
periodo più o meno lungo di sospensione ed
ex sedentari, i più pericolosi, che si scoprono
campioni, dopo una gioventù trascorsa a
cumulare “fattori di rischio coronarico”
(fumo, alcool, alimentazione scorretta, etc.).
L’idoneità cardiologica in presenza di problematiche
specifiche: l’atleta master
Zeppilli P., Guiducci U., Bettini R. protocollo COCIS 2009
ATLETI MASTER
• Per gli atleti Master, quindi, il
test di screening e il protocollo
usato del test da sforzo
dovrebbe essere specificamente
indirizzato alla scoperta di una
cardiopatia ischemica silente.
• Questi atleti rappresentano in
generale un gruppo a basso
rischio dato che la maggioranza
di loro ha un basso numero di
fattori di rischio classici, come il
fumo, ipertensione, obesità,
dislipidemia, e ovviamente vita
sedentaria, ma ciò non esclude
la presenza di cardiopatia
ischemica silente con prognosi
negativa.
Attività fisica come stile di vita
Quali benefici attendersi dalla pratica di attività
sportiva regolare
a. Adattamenti funzionali all’esercizio fisico
• Apparato cardiocircolatorio: < FC a riposo e sotto sforzo; < PAS/PAD a riposo
e sotto sforzo; > capacità totale di esercizio; > massa eritrociti; > flusso
ematico nei tessuti (< volume sistolico, > capillarizzazione, > calibro vasi
periferici); > fibrinolisi
• Apparato respiratorio: > CV,> FEV1, > capacità respiratoria
• Apparato muscolo-scheletrico:> forza e massa muscolare, > elasticità
tendini, > densità ossea
• Sistema immunitario: > risposta immunitaria (< con esercizi strenui)
• Sistema urinario: > velocità di filtrazione
• Funzioni psicologiche: > benessere, miglioramento ritmo sonno-veglia
b. Adattamenti metabolici all’esercizio fisico
• Metabolismo lipidico: < CH Tot, < LDL, < TG (> captazione muscolare), >
HDL (> liberazione da endotelio)
• Metabolismo glucidico: < glicemia (> captazione muscolare)
• Sistema ormonale: < insulina, > glucagone, > catecolamine, > cortisolo, >
STH, > endorfine,
1.
2.
Diabete 1(< produzione di insulina)
L’allenamento aumenta la tolleranza al glucosio: < fabbisogno di insulina
Rischi: ipoglicemia durante l’esercizio; necessità di consumo regolare di carboidrati
e scorta di glucosio
Diabete 2 (insulino-resistenza)
L’allenamento aumenta la sensibilità tissutale all’insulina: < fabbisogno farmaci
ipoglicemizzanti
Benefici EBM della attività sportiva
• Invecchiamento di successo: < declino della forma fisica
• < mortalità e morbilità generale e specifica (CI, Ictus, CA): per
coesistenza di altri fattori protettivi (alimentazione, non
fumo…) e per azione di attività fisica come fattore protettivo
indipendente
• Stile di vita migliore (alimentazione, < uso di generi voluttuari)
• Stabilizzazione-miglioramento
diabete,
ipertensione,
vasculopatie periferiche, osteoporosi, umore (ansiadepressione)
• Riduzione peso corporeo
• in Italia nei giovani di età <35 anni sembra
essere la cardiomiopatia aritmogena del
ventricolo destro.
• negli adulti (> 35 anni) la causa più comune
della morte improvvisa è la cardiopatia
ischemica.
LA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA
• è una malattie ereditaria, familiare, dovuta ad
alterazione dei geni che regolano la sintesi delle
proteine contrattili presenti nelle fibrocellule
muscolari →
• aumento dello spessore delle pareti cardiache
(soprattutto del ventricolo sinistro, a scapito della
cavità che si rimpicciolisce, e del setto
interventricolare) →
• alterazioni dell’ECG (nel nostro paese i portatori di
questa patologia vengono riconosciuti con facilità
perché l’ECG è obbligatorio per ottenere l’idoneità) e
dell’Ecocardiogramma.
ECOCARDIOGRAMMA
Normale
Cardiomiopatia ipertrofica
Forme di Cardiomiopatia ipertrofica
MIOCARDIOPATIA IPERTROFICA
• frequenza: fino a 1:500 ab.
• Cause genetiche
(ereditarietà autosomica
dominante)
• Istologia: disallineamento
delle cellule miocardiche
(disarray)
MIOCARDIOPATIA IPERTROFICA
• Sintomi (abitualmente dopo i 20 anni):
dispnea da sforzo; angina da discrepanza;
cardiopalmo/sincopi; morte improvvisa
• Diagnosi: occasionale (in corso di screening
familiare); ECG anormale o presenza di soffio
cardiaco
MIOCARDIOPATIA IPERTROFICA
ELETTROCARDIOGRAMMA:
Anormale (segni di ipertrofia
ventricolare sinistra)
• L’attività sportiva aumenta il rischio di morte
improvvisa nei casi di cardiomiopatia ipertrofica, ma
l’attività fisica non significa esclusivamente fare
sport.
• Su 78 adulti, il 37% era deceduto a riposo o nel
sonno, il 24% nel corso di attività leggera e il 29%
durante attività intensa (corsa, camminate in
montagna) (Maron et al., 1982)
Diagnosi differenziale fra cuore d’atleta e
CMI
•
•
•
Athlete's Heart CMI
Septum thickness <15 mm
>15 mm Symmetry
Yes (for septum and LV wall) No (septum much thicker)
Family history
None
Possibly
Deconditioning Reduction within 3 months None
CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA DEL
VENTRICOLO DESTRO
•
In Italia è la causa più frequente di MI
nello sportivo (23%).
• Cause genetiche (ereditarietà autosomica
dominante con penetranza incompleta).
Finora sono stati identificati 5 GENImalattia
• La severità dell’espressione della malattia
varia grandemente anche all’interno della
stessa famiglia):se la penetranza è alta la
probabilità di ammalarsi è elevata, se è bassa la
malattia può non manifestarsi per tutta la vita
(=soggetto portatore sano di malattia).
CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA DEL
VENTRICOLO DESTRO
•
•
•
Nei pazienti affetti dalla Cardiomiopatia
Aritmogena del Ventricolo Destro la
mutazione genetica induce la produzione di
proteine cardiache difettose che a lungo andare
provocano il danneggiamento ed la distruzione
delle cellule cardiache.
Ne segue un processo riparativo in cui le cellule
cardiache sono sostituite da tessuto fibroso e da
tessuto grasso.
Colpisce dapprima il ventricolo destro ma nelle
forme progressive tende ad estendersi anche al
ventricolo sinistro
cuore normale.
Legenda: AS: atrio sinistro);
VS: ventricolo sinistro; AD:
atrio destro,
VD:ventricolo destro
cuore in soggetto con una forma di
Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo
Destro.
il ventricolo destro appare dilatato + presenza
di alterazioni della contrazione
CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA DEL
VENTRICOLO DESTRO
•
Tuttavia questo processo di solito NON riguarda tutte le cellule cardiache ma
si distribuisce a macchia di leopardo; ne risulta che aree con sostituzione di
fibrosi e grasso possono essere circondate da aree di cellule cardiache
normali.
• Il danno delle cellule cardiache può portare da una parte
 alla dilatazione del ventricolo destro (vedi figura) e dall’altra
 favorire l’insorgenza delle aritmie, dovute proprio alla disomogeneità tra cellule normali e
cellule sostitutive.
CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA DEL VENTRICOLO DESTRO
Storia naturale
Vi è un lungo periodo prodromico asintomatico. In molti casi la patologia
consente un buona tolleranza allo sforzo (sport).
Benché la trasmissione della malattia sia su base ereditaria, nei pazienti in
giovane età può non essere evidente nessuno dei sintomi/segni
caratteristici nei test di screening.
Frequentemente sono presenti extrasistoli ventricolari originantesi dal
ventricolo destro (>1000 nelle 24 ore).
Alcuni pazienti hanno sintomi associati a tachicardia ventricolare
(palpitazioni, sensazione di vertigini e sincope).
In alcuni casi prima manifestazione della malattia può essere la morte
improvvisa.
E’ una malattia progressiva; con il tempo, il ventricolo destro risulta sempre
più colpito, conducendo a grave insufficienza, prima ancora che il
ventricolo sx manifesti disfunzione. Alla fine, si può avere coinvolgimento
bi-ventricolare.
CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA DEL VENTRICOLO DESTRO
ECG: Tachicardia ventricolare (200/m’) insorta dopo sforzo
• Le aritmie ventricolari sono di solito legate
all'esercizio fisico, suggerendo una certa
sensibilità alle catecolamine.
Miocardite
• 5-10% dei casi di MI.
• Infiammazione del cuore a decorso più o meno
acuto, dovuta nella maggioranza dei casi ad un virus.
• Esordisce in genere come complicanza di malattie
virali comuni (influenza, mononucleosi infettiva,
malattie esantematiche).
• Gli sportivi soprattutto i più giovani devono osservare
un adeguato periodo di riposo dopo una malattia
infettiva.
Cause di morte cardiaca improvvisa nei dati relativi a 134 atleti,
tra i 12 e i 40 anni negli anni 1985-1995, negli USA
raccolti da Maron et al., (1996).
Percentuale di casi di anomalia cardiovascolare
_______________________________
Cardiomiopatia ipertrofica
36.0
Aumento della massa cardiaca (inspiegato) 10.0
Arterie coronarie atipiche
13.0
Altre anomalie coronarie
10.0
Aneurisma per rottura dell’aorta
5.0
Stenosi della valvola aortica
4.0
Miocardite
3.0
Cardiomiopatia dilatativa
3.0
Ventricolo destro aritmogenico
3.0
“Scarring” miocardico idiomatico
3.0
Prolasso della valvola mitrale
2.0
Disfunzione aterosclerotica delle coronarie 2.0
Altre disfunzioni cardiache congenite
1.5
Sindrome del QT lungo
0.5
Sarcoidosi
0.5
Caratteristica falciforme
0.5
Altro
2.0
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Ravascletto 2011