“voglio imparare un mestiere,
voglio una scuola che mi aiuti a diventare grande”
Collegio dei docenti
4 ottobre 2011
Ordine del giorno
Verbale del Collegio del 1 settembre 2011
1) Regole di riferimento per il comportamento degli studenti
e per le procedure condivise da parte dei docenti
2) Funzioni strumentali–coordinatori–tutor–figure (psicologhe, educatori, mediatore, esperti)
3) Nomina tutor docenti neo-immessi in ruolo
Nomina componenti del Comitato di valutazione
4) Piano di lavoro-scadenze:
a- operativo annuale del docente (consegna 20 ottobre)
b- progetto educativo di classe (entro il 30 ottobre)* - Consigli di Classe
c- piano formativo corsi IFP (e IP) entro il 30 ottobre
5) Progetto accoglienza* (classi prime): monitoraggio dei risultati dell’accoglienza
con PIP collegati ed esiti programmati/realizzati (stranieri-disabili-alternanza pesante)
6) Presentazione dei progetti specifici* già pervenuti dalle diverse aree da inserire
nel POF 2011/12: orientamento in entrata, accompagnamento, area educazioni
salute, legalità, volontariato, ambiente, certificazioni, partecipazione studentesca
7) linee alternanza leggera*, impresa sociale, ex terza area
8) Tempistica degli incontri collegiali di lavoro didattico
e di condivisione educativa con le famiglie (Piano annuale degli incontri)
1) Regole di riferimento per il comportamento degli
studenti e per le procedure condivise da parte dei docenti
“Educare con severità
per insegnare a crescere”
Bernhard Bueb
con il Contratto educativo con lo studente
e
con il Patto educativo di corresponsabilità con le famiglie
ma soprattutto
con la passione educativa dell’insegnante
possiamo (dobbiamo) insieme
esigere dallo studente comportamenti :
• rispettosi
– delle persone (prof …, intolleranza vs qualsiasi “sgarbatezza”, fumo fuori dagli intervalli)
– delle cose (arredi, scritte sui banchi, tipologia poster in classe)
– del contesto (abbigliamento)
• ordinati
– in aula (pulizia, disposizione e rispetto banchi e arredi)
– nell’Istituto (sputi, sigarette, bestemmie)
• coerenti
usando della regola
– Chi non rispetta le regole o disturba
(cellulari, ritardi, non libretto, assenze, non firme)
o si comporta male è richiamato
– chi rompe paga
non come uno strumento
di potere ma con il senso
esigente-coerente
del buon padre di famiglia
(del caso non sia rintracciata la persona paga la classe/i)
• seri
– alzarsi all’ingresso del docente è un segno di rispetto
– uscite dall’aula devono essere accompagnate e verificate “ad personam”
– notificare i richiami sul libretto e verificare la firma del genitore in risposta al richiamo
• condivisi
– I miei alunni sono quelli dell’intero Istituto, pertanto se vedo un comportamento non corretto
non posso girarmi dall’altra parte per non vedere
restituendo nella relazione educativa
comportamenti ADULTI perché
professionali
 di impegno senza esternazioni improprie
rispettosi
 non disconfermanti
adulti
 non amicali
reciprocanti
 non unilateralmente esigenti
POSITIVI
 mai SOLO disperati
educare significa vedere
nelle persone quello che
possono diventare ed
aiutarle a tirare fuori da sé
il meglio che hanno in sé
Regole di comportamento
i giovani hanno il diritto alla disciplina
•
i comportamenti scorretti della classe
vanno segnalati e, se ripetuti, sono svolte al sabato assemblee di richiamo
del Patto educativo alla presenza di studenti e di genitori con il preside e il
coordinatore/tutor per verificare modi, impegni, reciproche responsabilità
• i comportamenti scorretti del singolo studente
vanno distinti in gravi e non gravi
• i comportamenti non gravi
sono da risolvere da parte del docente nell’ambito della propria azione
educativa: in modo esigente,di cui va tenuta memoria,in modo responsabile
• i comportamenti gravi
sono da affrontare subito, in forma condivisa con il preside e/o il consiglio
(di cui va chiesta la convocazione).
Al consiglio segue non necessariamente (anche) la eventuale sospensione che
la norma prevede riparabile con altre misure di servizio, con punizione di
durata progressiva sulla base del ripetersi degli atti, comunque determinata
negli esiti di cambiamento del comportamento ed accompagnata da lavori
da svolgere a casa e da correggere da parte dei docenti del consiglio
Regole di comportamento
gli educatori hanno il dovere della condivisione
• Le assenze ed i ritardi dello studente
- segnati sul diario di classe,
- su cui deve essere registrata anche la dovuta giustificazione del genitore
- genitore chiamato dal coordinatore o dal docente che rileva o dal tutor
• Le note disciplinari non gravi ma rilevanti
- scritte sul Libretto dello studente nella parte “comunicazioni alla famiglia”
con (il necessario) controllo di firma e (la utile ) richiesta di colloquio in cui
ridefinire il patto educativo
• Le note disciplinari gravi dello studente
- registrati nel registro personale e segnalati al coordinatore o al tutor
- segnati da parte del coordinatore su apposita scheda riassuntiva di classe
che serve per tenere monitorata la situazione (senza scopi farmaceutici)
- avvisato il dirigente per eventuali interventi su studente o su classe che
possono essere o la richiesta di consiglio aperto, o la sospensione o altro
Il mestiere del docente
a. per essere “scientifici” occorre conoscere la classe per




fotografare le dinamiche relazionali dei gruppi di studenti nella classe
valorizzare le identità individuali (sostenendo quelle in difficoltà)
orientare gli studenti che stanno a metà verso il polo positivo (dell’impegno e del gruppo classe)
Individuare strategie per la crescita (con il contenimento) degli studenti in difficoltà
b. per essere “professionali” occorre
 sapere chiaramente ciò che si intende fare e quali obiettivi si vogliono raggiungere
 condividere con i colleghi:
un unitario progetto di classe, di crescita sia educativa che di competenze
la personalizzazione delle iniziative nelle fasi
 di accoglienza
 di recupero e superamento delle difficoltà
 di motivazione e sviluppo delle potenzialità
 partecipare alle iniziative di formazione
c. per essere “autorevoli” occorre farsi riconoscere dagli
studenti
nel chiarire gli obiettivi che si intendono raggiungere
nel seguire in classe con i colleghi regole chiare di comportamento
nell’assegnare lavori a casa e poi correggerli entro breve tempo
nel correggere i compiti entro breve tempo, assegnando-motivando i giudizi
2)
Funzioni strumentali–coordinatori–tutor–figure
(psicologhe, educatori, mediatore, esperti)
Personale coinvolto nella organizzazione
87 persone coinvolte nella struttura gestionale
Staff di presidenza 4+7
Funzioni strumentali 7
Comitato di valutazione 5
Tutor bienni corsi produzione e servizi 19
Coordinatori di classe produzione 18
CAPITALE
Coordinatore di classe servizi 27
O.M.I.
37 persone coinvolte a vario titolo nel P.I.P.
19 insegnanti di sostegno
24 educatori
2 mediatori culturali
2 psicologhe
Organizzazione gestionale
staff di presidenza
Vicario via Cremagnani
Giuseppe Miriadi
Direttore via Adda
Francesco Figliomeni
aiutanti vigilanza via Adda
Grazia Redaelli, Vincenzo Greco,
Pasquale Parisi
Staff di Presidenza
Giuseppe Miriadi- Francesco Figliomeni- Grazia Redaelliallargato alle Funzioni strumentali
secondo le diverse situazioni
Uff. tecnico
Francesco Tarsitano
Organizzazione funzionale
funzioni strumentali
COORDINAMENTO E SERVIZI
FUNZIONALI
PIANO OFFERTA FORMATIVA
ACCOGLIENZA - ACCOMPAGNAMENTO
MONITORAGGIO TUTOR - SOSTEGNO
PROGETTI RECUPERO SCOLASTICO
IPIA
ORIENTAMENTO ENTRATA
RECUPERO SCOLASTICO
IPCTSS
ORIENTAMENTO ENTRATA
ALTERNANZA PESANTE IPIA
IPIA
ALTERNANZA LEGGERA
IMPRESA FORMATIVA SIMULATA
ORIENTAMENTO USCITA IPCTS
ALTERNANZA LEGGERA
IMPRESA FORMATIVA SIMULATA
COORDINAMENTO ALTERN.SOCIALE
VOLONTARIATO E CORSI IFP-IPTS
Organizzazione docimologica
comitato di valutazione
3) Nomina tutor docenti neo-immessi in ruolo
Nomina componenti del Comitato di valutazione
•
e
tutor per i docenti
neo-immessi in
ruolo
componenti del
Comitato di
valutazione
coordinatori/tutor di classe - produzione
1 OMA
2 OMA
3 OMA
4 OMB
5 OMA
1 EA
1 EB
2 ELA
2 EEB
3 ELA
3TRA/3ELB
4 ELA
4TRA/4MA
5 ELA
2EC
5TRA
17coordinatori/ 7 tutor
produzione
2 OMB
3OMB
Psicologo pedagogista
tutor
Coach
di classe
Coordinatore orientamento formativo
Coordinatore orientamento lavoro
1A
5B
27
2A
1C
3A
2C
C
O
O
R
D.
4A
3C
11
5A
4C
1B
5C
T
U
T
O
R
1E
2E
3E
4E
5E
3C
2B
1D
3B
2D
4B
4D
1F
2F
1G
Coordinat. Orientament. formazione
Psicologo pedagogista
tutor
S
E
R
V
I
Z
I
Coach
classe
Coordinat. orientamento lavoro
4a) Piano di lavoro-scadenze:
a- operativo annuale del docente (consegna 20 ottobre)
b- progetto educativo di classe (entro il 30 ottobre)* - Consigli Classe
c- piano formativo corsi IFP (e IP) entro il 30 ottobre
4b) Progetti Educativi:
d- Progetto Educativo Classe: consigli classe ottobre-definitivo novembre
e- Progetto Educativo Individualizzato: entro fine ottobre - CTRH
f- Piano Iniziative Personalizzate: entro fine ottobre-metà novembre -CdC
5) Progetto accoglienza (di istituto e delle classi prime):
monitoraggio dei risultati dell’accoglienza classi prime
P.I.P. collegati ed esiti programmati/realizzati (stranieri-disabili-alternanza pesante)
Relazione fasi accoglienza (Spitale)
Relazione Piano alunni h nelle learning weeck (Bramati)
Relazione Piano Individualizzati handicap (Redaelli)
Relazione PianoProgettoIntercultura (Galasso)
Relazione Piani di lavoro disciplinari
italiano,matematica, inglese
Relazione alternanza pesante
6) Presentazione dei progetti specifici, già pervenuti dalle diverse aree (o in
corso di elaborazione o da elaborare) quadro di riferimento POF 2011/12:
-
orientamento in entrata
- accompagnamento: prima fase di accoglienza
- area educazioni
–
–
–
–
–
–
–
salute, (Giudici)
legalità, (De Marco)
volontariato, (Redaelli-Riva)
ambiente, (Gambini-Ruscica)
certificazioni,
partecipazione studentesca (Levati)
visite e viaggi
- struttura
-
Qualità (Arco)
Sito (Torrieri)
Sicurezza (Tarsitano)
Orario (Parisi-Pacifico)
Cultura: Biblioteca e Must
6) Presentazione dei progetti di percorsi
POF 2011/12
- POF 2012/13
Il POF di Istituto prevede, a seguito dei deliberati degli Organi Collegiali e della situazione ad oggi riscontrata, i seguenti sviluppi:
1) 7 classi IFP di cui 1 di sartoria/moda, 2 di accoglienza e animazione
turistica, 2 meccaniche, 2 elettriche
2) 40 classi corsi IP, di cui 8 in chiusura sul 5° anno
3) l’apertura per l’a.s. 2011-12 del corso edile, della definizione dei
corsi meccanici nella curvatura dell’operatore meccanico su
macchine utensili e del motorista (su proposta dei docenti del
corso meccanico, della risposta dei nuovi iscritti e dell’autorizza
zione della Provincia per gli spazi)
4) l’accompagnamento alla maturità classi CFP 5°anno ENAIP-S.chiara
5) La necessità di coinvolgersi per il possibile nella fase delicata del
reclutamento dalle scuole medie e in genere nell’offerta formativa
senza disponibilità in fase di orientamento, senza identificazione nel lavorocondiviso,
senza qualità nella proposta formativa il futuro per dell’Istituto sarà a breve respiro
7) linee alternanza leggera, ex terza area
impresa formativa simulata/sociale, imprenditività
Classi primo- secondo-terzo anno
1.056 ore lezione
Classi quarto e quinto anno
990 ore lezione
66 ore alternanza
Il calcolo va fatto annualmente oppure su più anni
Il calcolo va osservato
• per le ore-lezione degli studenti
• per le ore-insegnamento dei docenti
Alternanza leggera del 4°- 5°anno
ogni consiglio di classe descrive nel Progetto Educativo Classe-ottobre:
– la proposta del periodo in cui la classe farà l’alternanza
– La proposta sui modi attraverso i quali realizzare l’alternanza riferiti a:
• interventi in preparazione alla esperienza di alternanza (esperti esterni
fino ad un massimo di 30 ore, quelli che erano chiamati della Terza Area)
• forme e modi del reintegro delle 66 ore orario-lezione dovuto aglistudenti
– dal precedente/presente anno (14/28 ore altern. ottenute in defalco)
– da due sabati (10 ore nelle settimane di alternanza)
– da esperti esterni in orario successivo a quellosettimanale (fino a 30h)
– da recuperi orari annuali di lezione
» 30 ore annuali (necessari anche per garantire il tempolezione esami qualifica)
– da altro da specificare (incontri e/o eventi e/o mostre pomeridiani-festivi, etc)
ogni consiglio di Classe accompagna lo stage
• seguendo le azioni che sono del tutor scolastico ma anche del Consiglio di Classe
• valutando gli esiti di competenza espressa come parte importante del curricolo
in coerenza con quanto deciso dal consiglio di classe, ogni insegnante definisce
le forme del reintegro orario docente attraverso diverse attività date/dichiarate:
- presenza in classe con esperti-recuperi apprendimenti-viaggi e visite-preparazione
tesine-supplenze-ore prestate per l’alternanza, lezioni/approfondimenti, altro
8) Tempistica degli incontri collegiali di lavoro didattico e di
condivisione educativa con le famiglie (Piano annuale degli incontri)
Incontri di lavoro per sviluppare la proposta didattica
–
–
–
–
di dipartimento (in preparazione al PEC / Piano annuale)
per i piani di offerta formativa (piano annuali e CTRH)
per la strumentazione (viaggi-stage-alternanza-libritesto)
per la preparazione esami (INVALSI/qualifica/maturità)
Incontri di lavoro per sviluppare la proposta formativa
– di consiglio di classe/assemblea di classe
– monitoraggio interquadrimestrale - di valutazione quadrimestrale
Incontri di lavoro per sviluppare la proposta educativa
– individuale con i genitori con scadenze programmate
– individuali con i genitori per monitorare apprendimenti e per
distribuire schede valutazione /pagelle
– collegiali con i genitori nei consigli/assemblee di classe
5 ottobre
festa mondiale dell’insegnante
L’insegnante è un educatore.
La sua professione è molto delicata perché ha il compito di prendersi cura della
crescita di persone, generalmente bambini, adolescenti e giovani, che hanno
bisogno di essere aiutati a sviluppare le proprie potenzialità cognitive, affettive,
umane.
E’ una professione di grande responsabilità che, troppo spesso viene
sottovalutata.
Non basta la preparazione disciplinare, ma ci vuole una grande dilatazione
umana.
La sua motivazione ad insegnare può nascere solo da un’impostazione educativa
che mira ad aiutare l’altro ad espandere la sua vita, la sua persona, la sua mente.
L’insegnante che si rende conto del suo ruolo di educatore diventa creativo ed
ingegnoso e con il suo entusiasmo fa germogliare la motivazione degli studenti ad
apprezzare e quindi apprendere la sua materia.
QUALCHE RIFLESSIONE UTILE (forse) PER CHI NON SA GIA’ TUTTO
La motivazione ad apprendere è impregnata di autostima. Uno studente ha bisogno di vedere negli occhi dei suoi insegnanti il
riconoscimento del proprio valore, la loro stima, l’apprezzamento e la fiducia. Quando invece è trascurato, umiliato e svalutato perde la
voglia di apprendere e comincia ad odiare la scuola, gli insegnanti , il sapere. Il docente può curare il livello di autostima in vari modi ad
esempio, sostenendolo e incoraggiandolo, standogli accanto nel percorso di apprendimento e fornendogli strategie che lo rendono
autonomo, guidarlo verso una concezione di se stesso che non sia né di esaltazione, ma neanche di svalutazione. Il vero apprendimento è
autentico quando non c’è un eccesso di autostima: “ so già tutto” o una bassa stima : “non capisco niente”. Per aiutare uno studente che si
sopravvaluta è necessario avere molto tatto, bisogna smontare la sua presunzione di sapere, perché non è possibile apprendere senza
riconoscere di non sapere. Attraverso il dialogo si può portare lo studente ad aprirsi alla conoscenza e alla verità, riconoscendo i propri
limiti e il bisogno di colmarli. Lo studente che invece ha bassa autostima è focalizzato sui suoi difetti e trascura di valorizzare i pregi che a
volte pensa di non avere. Partendo da tali premesse accumula insuccessi. Le attese positive o negative incidono notevolmente sul
comportamento degli alunni: l’insegnante può inviare affetto, incoraggiamento, indicazioni utili, sostegno; o quanto di più negativo ci sia.
L’ideologia del rendimento, che consiste nel valutare le persone solo in base a ciò che producono è predominante nella nostra società e sta
invadendo anche l’istruzione scolastica che sta diventando “un’azienda produttiva” dove i risultati di qualità sono dati dai voti degli
studenti migliori e non dalla crescita umana di ogni persona. La scuola dovrebbe avere una funzione educativa di formazione della mente e
della personalità.
•·
La costrizione allo studio soffoca il bisogno di apprendere e genera fastidio, passività, apprendimento superficiale, distruggendo
l’entusiasmo e di conseguenza la motivazione. Per motivare non bisogna costringere ma convincere. Riuscire a far vedere ai propri
studenti l’intreccio tra la propria materia e la loro vita ed esperienza. Riuscire a presentare la propria disciplina in maniera stimolante e
colorata che si avvicina alla realtà, che esplora il mondo e consente di conoscere meglio se stessi, insomma una nozione da “inghiottire
con gusto”. La costrizione , i brutti voti, le punizioni aumenteranno il disinteresse e la noia. Molti studenti a causa della costrizione a
studiare hanno perduto la consapevolezza del proprio bisogno di conoscere. Bisogna ripartire dalla considerazione del bisogno di
apprendere. Secondo Socrate, il bisogno di sapere nasce quando si diventa consapevoli della propria ignoranza, quando si ammette di non
sapere, quando si riconoscono i propri limiti e le proprie lacune. Chi presume di sapere non avverte il bisogno di apprendere.
•·
L’assenza di interesse e di investimento affettivo impediscono di dare significato e valore allo studio. Molti studenti si chiedono: “
perché devo studiare? Perché devo andare a scuola? Perché devo impegnarmi in attività che per me non hanno senso?” Gli studenti hanno
bisogno di dare valore alla loro esperienza di studio e invece ricevono obblighi, doveri e costrizioni. L’apprendimento è impregnato di
affetti e di significati, è molto difficile apprendere ciò che non si ama, ciò che non ha valore, ciò che non ha senso. La motivazione muore
quando è piena di emozioni negative. Quindi, mentre il metodo di studio mette in movimento le abilità cognitive, la motivazione da impulso
a quelle affettive. Ogni studente si entusiasma quando avverte la possibilità di valorizzare le proprie potenzialità, grazie alla disponibilità e
all’interesse dell’insegnante. Il docente deve agire sulla loro affettività e sulla relazione emotiva con se stesso e con il gruppo classe.
Pascal diceva: “ il cuore ha ragioni differenti che la ragione non comprende”. Le motivazioni hanno la stessa radice misteriosa delle
emozioni. Molti insegnanti dicono: “sono intelligenti, ma non si impegnano”. L’impegno è entusiasmo che si attiva liberando l’affettività e
canalizzandola nello studio. E’ importante dialogare per valorizzare, ascoltare con empatia i loro bisogni, presentare con entusiasmo la
propria materia, potenziare l’intelligenza emozionale, valorizzare ogni studente.
•·
La demotivazione può essere indotta anche dall’insegnante quando perde la consapevolezza della sua funzione educativa e con essa la
sua creatività didattica. Ad esempio quando impone l’introiezione invece dell’assimilazione; quando sovraccarica gli studenti di
informazioni senza attenzionare il modo in cui le stanno apprendendo e rielaborando; quando non cura la componente affettiva-emotiva
dell’apprendimento; quando accantona la riflessione sul valore e/o significato di ciò che si sta apprendendo. Un insegnante diventa
creativo quando si rende conto di essere un educatore e risponde ai bisogni di crescita degli studenti diventando ingegnoso. La didattica è
creativa quando stimola ogni studente a dedicarsi alla formazione della propria mente. Il docente deve essere costantemente in contatto
con i suoi studenti e utilizzare la propria disciplina come mezzo per comunicare e dialogare con la classe per entusiasmarli e portarli verso
la conoscenza di sé e del mondo. Per un insegnante creativo la didattica non è solo trasmissione di informazioni e soprattutto essere
capaci di suscitare interesse e voglia di apprendere, assecondando i bisogni degli studenti e aiutandoli a prendersi cura della propria
formazione. Non si può insegnare bene senza una buona relazione con i propri studenti. Per insegnare bene non è sufficiente fare qualcosa
per loro, ma fare qualcosa con loro e imparare insieme a loro.
Un insegnante creativo lega la cultura alla vita; convince i suoi studenti a studiare non per la scuola , ma per la vita. Vi sono moltissime
tecniche didattiche, ma nessuna può funzionare senza una buona relazione educativa.
le basi dell'educazione di tutti gli esseri umani sono il vero, il bello, il bene
Howard Gardner, docente di Scienze dell'Educazione al'Università di Harvard, è profondamente coinvolto
nella riforma dell'istruzione, in particolar modo di quella americana. E' molto preoccupato che la
discussione, sia negli Stati Uniti che all'estero, sia tutta concentrata sugli aspetti metodologici e tecnici.
"Noi dissertiamo all'infinito sulle scuole private, sui buoni scuola, se dobbiamo avere standards nazionali, chi
deve fissarli, se ci devono essere test nazionali, se i sindacati sono un problema o una risorsa, chi deve
finanziare l'istruzione, ecc..," dice. Questi problemi non sono banali, ma ciò che manca secondo Gardner è il
dibattito sui fini dell'istruzione per il presente e per il futuro
Una delle idee su cui mi sono speso moltissimo è quella dell'istruzione centrata sull'individuo. Finora tutti
hanno appreso le stesse cose, che sono state insegnate nello stesso modo, verificate e valutate con gli stessi
sistemi e criteri. E tutto questo è sempre stato considerato assolutamente giusto ed equo. La mia tesi, che
contraddice qualsiasi tesi precedente, è che si tratta del metodo più ingiusto che esista al mondo, perché
privilegia un solo tipo di intelligenza, quella che io chiamo logico-linguistica. Chi ha un'intelligenza di questo
tipo a scuola va bene, chi vi si discosta e ha un altro tipo di intelligenza è automaticamente un somaro .
Con l'avvento delle nuove tecnologie, l'istruzione centrata sull'individuo sarà solo una questione di tempo.
Fra 50 anni la gente riderà dell'idea finora dominante, secondo cui a tutti deve essere insegnata la stessa
cosa nello stesso modo. Già adesso per qualsiasi argomento degno di essere appreso ci sono dozzine di
modi per apprenderlo, accessibili a tutti attraverso la tecnologia. Inoltre, con le macchine intelligenti, è
possibile registrare quello che il bambino ha imparato bene, quello che ha imparato male, in che misura l'ha
imparato bene o male. Ed è utilissimo disporre di queste informazioni.
Il Progetto Zero, al quale lavora da 30 anni, che riguarda sia le intelligenze multiple sia l'insegnare a capire,
sta dando risultati davvero promettenti.
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progetto educativo di classe