Tra i personaggi più
conosciuti
che hanno aiutato
l’Italia a essere
più Unita ci sono:
Alessandro Francesco
Tommaso Manzoni
Nato nel 1785 morto nel 1873
Scrittore
Giovanni Verga
Nato nel 1840, morto nel 1922
Scrittore
Carlo Lorenzini
detto Collodi
Nato nel 1826, morto nel 1890
Giornalista e scrittore
Giosuè Alessandro
Michele Carducci
Nato nel 1835, morto nel 1907
Poeta, premio Nobel per la
letteratura.
Edmondo De Amicis
Nato nel 1846, morto nel 1908
Scrittore e pedagogo
Giovanni Placido Agostino
Pascoli
Nato nel 1855, morto nel 1912
Poeta
Luigi Pirandello
Nato nel 1867, morto nel 1936
Drammaturgo, scrittore e poeta
insignito del premio Nobel per
la letteratura
Giuseppe Ungaretti
Nato nel 1888, morto nel 1970
Poeta e scrittore
Salvatore Quasimodo
Nato nel 1901, morto nel 1968
Poeta, vinse il premio Nobel per la
letteratura
Umberto Poli
detto Saba
Nato nel 1883, morto nel 1957
Poeta e Scrittore
Elio Vittorini
Nato nel 1908, morto nel 1966
Scrittore
Alberto Pincherle
detto Moravia
Nato nel 1907, morto nel 1990
Scrittore
Pier Paolo
Pasolini
Nato nel 1922, morto nel 1975
Scrittore, poeta, regista e giornalista
Italo Calvino
Nato nel 1923, morto nel 1985
Scrittore
Elsa Morante
Nata nel 1912, morta nel 1985
Scrittrice
Dacia Maraini
Nata nel 1936
Scrittrice
Alda Merini
Nata nel 1931, morta nel 2009
Poetessa e scrittrice
Gianni Rodari
Nato nel 1920, morto nel 1980
Scrittore
Pio IX
Giovanni Maria
Mastai Ferretti
Nato nel 1792, morto nel 1878
Eletto papa nel 1846
Leone XIII
Vincenzo Gioacchino
Raffaele Luigi Pecci
Nato nel 1810, morto nel 1903
Eletto papa nel 1878
Pio X
Nato nel 1835, morto nel 1914
Eletto papa nel 1903
Benedetto XV
Giacomo della
Chiesa
Nato nel 1854, morto nel 1922
Eletto papa nel 1914
Pio XI
Nato nel 1857, morto nel
1939
Eletto papa nel 1922
Pio XII
Eugenio Maria Giuseppe
Giovanni Pacelli
Nato nel 1876, morto nel 1958
Eletto papa nel 1939
Giovanni XXIII
Angelo Giuseppe
Roncalli
Nato nel 1881, morto nel 1963
Eletto papa nel 1958
Paolo VI
Giovanni Battista Enrico Antonio
Maria Montini
Nato nel 1897, morto nel 1978
Eletto papa nel 1963
Giovanni Paolo I
Albino Luciani
Nato nel 1912, morto nel 1978
Eletto papa nel 1978
Giovanni Paolo II
Karol Józef Wojtyla
Nato nel 1920, morto nel 2005
Eletto papa nel 1978
Benedetto XVI
Joseph Alois Ratzinger
Nato nel 1927
Eletto papa nel 2005
Goffredo Mameli
Nato nel 1827, morto nel 1849
Scrisse le parole dell’inno italiano
Michele Novaro
Nato nel 1818, morto nel 1885
Compositore e patriota, scrisse la
musica dell’inno italiano
Domenico Gaetano Maria Donizetti
Nato nel 1797, morto nel 1848
Compositore
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi
Nato nel 1813, morto nel 1901
Compositore
Giacomo Antonio Domenico Michele
Secondo Maria Puccini
Nato nel 1858,
morto nel 1924
Compositore
Enrico Caruso
Nato nel 1873, morto nel 1921
Tenore
Arturo Toscanini
Nato nel 1867, morto nel 1957
Famoso direttore d’orchestra
Luciano Pavarotti
Nato nel 1935, morto nel 2007
Tenore
Quartetto Cetra
Il Quartetto Cetra è formato da:
- Antonio Virgilio Savona(1920- 2009)
- Lucia Mannucci(1920-Anonimo)
- Felice Chiusano(1992-1990)
-Tata Giacobetti(1922-1988)
Il Quartetto Cetra fu un gruppo vocale a
partire dal 1940
Adionilla Pizzi
Nata nel 1919, morta nel 2011
Cantante
Mina, nome d’arte di
Mina Anna Mazzini
Nata nel 1940
Cantante
Fabrizio Cristiano De Andrè
Nato nel 1940, morto nel 1999
Cantautore
Giorgio Gaberscik detto Gaber
Nato nel 1939, morto nel 2003
Cantautore, attore e commediografo
Laura Pausini
Nata nel 1974
Cantante e cantautrice
Lucio Battisti
Nato nel 1943, morto nel 1998
Musicista e cantautore
Andrea Bocelli
Nato nel 1958
Cantante
Giovanni Allevi
Nato nel 1969
Pianista e
compositore
Francesco de Gregori
Nato nel 1951
Cantautore
Ennio Morricone
Nato nel 1928
Compositore
Domenico Modugno
Nato nel 1928, morto nel 1994
Cantautore, regista, attore,
Giuseppe Garibaldi
Nato nel 1807, morto nel 1882
Generale, patriota e condottiero
Giuseppe Mazzini
Nato nel 1805, morto nel 1872
Patriota, politico e filosofo
Camillo Paolo Filippo Giulio Benso,
nobile dei Marchesi di Cavour Conte di
Cellarengo e di Isolabella, noto
semplicemente come Conte di Cavour
Nato nel 1810, morto nel 1861
Politico e patriota
Vittorio Emanuele II di Savoia
Nato nel 1820, morto nel 1878
Primo re d’Italia dal 1861 al 1878
Enzo Ferrari
Nato nel 1898, morto nel 1988
Pilota automobilistico e
imprenditore, fondatore della
casa automobilistica Ferrari
Carlo Alberto Amedeo di Savoia
Nato nel 1798, morto nel 1849
Conte di Barge, settimo Principe di
Carignano e Re di Sardegna dal 1831 al
1849.
Umberto I
(Umberto Rainerio Carlo Emanuele Giovanni
Maria Ferdinando Eugenio di Savoia)
Nato nel 1844, morto nel 1900
Re d'Italia dal 1878 al 1900
Giuseppe Zanardelli
Nato nel 1826, morto nel 1903
Politico
Giovanni Agnelli
Nato nel 1866, morto nel 1945
Imprenditore e politico
Fondatore della FIAT
Maria Montessori
Nata nel 1870, morta nel 1952
Pedagogista, filosofa, medico,
scienziata, educatrice e volontaria
Benito Amilcare Andrea Mussolini
Nato nel 1883, morto nel 1945
Politico, giornalista e dittatore
Palmiro Michele Nicola Togliatti
Nato nel 1893, morto nel 1964
Politico
Antonio Gramsci
Nato nel 1891, morto nel 1937
Politico, giornalista, filosofo,
critico letterario
Giovanni Falcone
Nato nel 1939, morto nel 1992
Magistrato, vittima della mafia
Paolo Borsellino
Nato nel 1940, morto nel 1992
Magistrato, vittima della mafia
Sergio Leone
Nato nel 1929, morto nel 1989
Regista, sceneggiatore e
produttore cinematografico
Eleonora Duse
Nata nel 1858, morto nel 1924
Attrice teatrale
Rodolfo Valentino, pseudonimo di Rodolfo
Alfonso Pietro Filiberto Raffaello
Guglielmi di Valentina D'Antonguella
Nato nel 1895, morto nel 1926
Attore del cinema muto
Anna Magnani
Nata nel 1908, morta nel1973
Attrice
Sophia Loren, nome d'arte di
Sofia Villani Scicolone
Nata nel 1934
Attrice
Rita Levi-Montalcini
Nata nel 1909
Scienziata e senatrice,
insignita nel 1986 del premio
Nobel per la medicina.
Umberto Veronesi
Nato nel 1925
Medico, oncologo e politico
Guglielmo Marconi
Nato nel 1874, morto nel 1937
Fisico, inventore del telegrafo
Antonio Santi Giuseppe Meucci
Nato nel 1808, morto nel 1889
Inventore
Enrico de Nicola
Nato nel 1877, morto nel 1959
1° presidente d’Italia
Luigi Einaudi
Nato nel 1874, morto nel1961
2° presidente d’Italia
Giovanni Gronchi
Nato nel 1887, morto nel 1978
3° presidente d’Italia
Antonio Segni
Nato nel 1891, morto nel 1972
4° presidente d’Italia
Giuseppe Saragat
Nato nel 1898, morto nel 1988
5° presidente d’Italia
Giovanni Leone
Nato nel 1908, morto nel 2001
6° presidente d’Italia
Alessandro Pertini
Nato nel 1898 morto nel 1988
7° presidente d’Italia
Francesco Cossiga
Nato nel 1928, morto nel 2010
8° presidente d’Italia
Oscar Luigi Scalfaro
Nato nel 1918
9° presidente d’Italia
Carlo Azeglio Ciampi
Nato nel 1920
10° presidente d’Italia
Giorgio Napolitano
Nato nel 1925
11° presidente d’Italia
A. Manzoni
G. Verga
C. Collodi
G. Carducci
L. Pirandello
G. Ungaretti S. Quasimodo
P. Pasolini
D. Maraini
A. Merini
Papa Pio IX
G. Rodari
E. De Amicis
G. Pascoli
I. Calvino
E. Morante
Papa Leone XIII
Papa Pio X
Benedetto XV
Pio XI
Pio XII
Giovanni Paolo II Benedetto XVI G. Mameli
G. Puccini
E. Caruso
A. Toscanini
Giovanni XXIII
M. Novaro
L. Pavarotti
Paolo VI
G. Donizetti
Quartetto Cetra
Giovanni Paolo I
G. Verdi
A. Pizzi
M. A. Mazzini
G. Allevi
F. De André
F. De Gregori
Camillo Benso
Vittorio
Conte di Cavour Emanuele II
G. Gaber
E. Morricone
Carlo Alberto
L. Pausini
L. Battisti
A. Bocelli
D. Modugno G. Garibaldi
G. Mazzini
Umberto I
G. Agnelli
G. Zanardelli
M. Montessori
B. Mussolini
A. Gramsci
G. Falcone
E. Duse
R. Valentino
A. Magnani
S. Loren
A. Meucci
E. de Nicola
L. Einaudi
G. Marconi
P. Borsellino
Levi-Montalcini
G. Gronchi
S. Leone
U. Veronesi
A. Segni
G. Saragat
G. Napolitano
G. Leone
A. Pertini
F. Cossiga
O. Scalfaro
C. Ciampi
(Genova 1827 - Roma 1849)
I genitori provengono entrambi da famiglie aristocratiche. Giorgio Mameli, il padre, aveva comandato a
Genova una squadra della flotta del Regno di Sardegna.
Goffredo Mameli, compì i primi studi sotto la guida della madre, nel 1835 la famiglia si trasferì in Sardegna
a causa dell’epidemia di colera che colpì Genova e qui Goffredo proseguì gli studi sotto la guida di
Giuseppe Canale, uomo di grande cultura assai attivo sul piano politico.
Docente nel collegio di Calcare in provincia di Savona, e poi a Genova riuscì a dedicarsi alla composizione
musicale diventando contemporaneamente direttore del giornale Diario del Popolo..
Fu autore, all'età di quasi 20 anni non compiuti, delle parole del Canto degl'Italiani (1847), più noto in
seguito come Inno di Mameli, adottato un secolo dopo come Inno nazionale provvisorio della Repubblica
Italiana nel 1946.
Mameli venne presto conquistato dallo spirito patriottico e, durante i pochi anni della sua giovinezza, riuscì
a far parte attiva in alcune memorabili gesta, come ad esempio l'esposizione del tricolore per festeggiare la
cacciata degli Austriaci.
Nel marzo 1848 organizzò una spedizione per andare in aiuto a
Nino Bixio durante l'insurrezione di Milano e venne, quindi,
arruolato nell'esercito di Garibaldi con il grado di capitano. In
questo periodo compose un secondo canto patriottico, intitolato
l'Inno militare musicato da Verdi. In seguito si trovò nuovamente
a Genova, sempre al fianco di Nino Bixio nel movimento
irredentista fronteggiato dal generale La Marmora,
quindi nuovamente a Roma nella lotta contro le truppe francesi venute in soccorso di Papa
Pio IX (che nel frattempo aveva lasciato la città). Nella difesa della Villa del Vascello,
durante la breve Repubblica romana del 1849, fu ferito da un commilitone, con la
baionetta, ad una gamba. Morì per la sopravvenuta infezione il 6 luglio 1849 a soli 21 anni,
all'ospizio della Trinità dei Pellegrini.
Fu sepolto al Verano dove è ancor oggi visibile il suo monumento. Tuttavia le sue spoglie
vennero traslate nel 1941 al Gianicolo. Nel 1975 l'Esercito italiano gli dedicò la 32^ Brigata
corazzata Mameli.
Varie citta’ hanno intitolato strade a Mameli, tra cui anche il nostro quartiere.
Definita la più grande attrice teatrale di tutti i tempi, nata in una
stanza d'albergo di Vigevano (Pavia) dove la madre, attrice
girovaga, sostò per partorire. Eleonora Duse non frequenta una
scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico.
A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di
protagonista. Nel 1873 ottiene il primo ruolo stabile.
Nel 1879, all'età di ventun anni, ottiene il primo grande
successo. A ventitré anni è già prima attrice, e a ventinove
capocomica: è lei a scegliere il repertorio e la troupe e ad
interessarsi della produzione e delle finanze. Durante tutta la
Vigevano, 1858 – Pittsburgh, 1924
vita avrebbe imposto le sue scelte, portando al successo autori
di rottura. Attrice sensibilissima, Eleonora Duse si preoccupa di
rafforzare con lo studio e con la cultura le sue doti innate
interpretando opere di Shakespeare, di Ibsen e alcuni drammi di
Gabriele D'Annunzio col quale avrebbe avuto un'intensa quanto
tormentata storia d'amore, durata diversi anni.
Nel 1909 avviene il suo ritiro dalle scene. In seguito la grande
attrice appare in un film muto, "Cenere" (1916), tratto dal romanzo
omonimo di Grazia Deledda.
La "Divina" tornerà sulle scene nel 1921 con "La donna del mare",
portato anche a Londra nel 1923.
Si spegne a causa di una polmonite nel corso di una lunghissima
tournée negli Stati Uniti, all'età di sessantacinque anni, il 21 aprile
1924 a Pittsburgh. La "Divina" non si truccava mai in scena o fuori
scena, né temeva di indossare il viola, aborrito dalla gente di
spettacolo, né amava le prove, che preferiva nei foyer degli
alberghi piuttosto che in teatro. Aveva una passione per i fiori, che
spargeva sul palcoscenico, indossava sui vestiti, e teneva in mano
giocherellandoci sopra pensiero. Dal carattere determinato
recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e seduta con i
gomiti sulle ginocchia: atteggiamenti sfrontati per quei tempi, che
tuttavia l'hanno fatta conoscere e amare dal pubblico, e che la
fanno ricordare come la più grande di tutte.
Genova, 1818 – Genova, 1885
Michele Novaro nacque a Genova il 23 ottobre 1818. Sin da bambino frequentò l’ambiente teatrale e
musicale ( il padre era tecnico di scena al Teatro Carlo Felice; la madre, Giuseppina Canzio, era sorella
di Michele, artista famoso e autore di numerose scenografie teatrali), frequentò la scuola di canto e di
composizione
Quando musicò i versi di Mameli lavorava a Torino come secondo tenore e maestro del Coro dei teatri
Regio e Carignano.
Fu compositore maestro e organizzatore di concerti, quasi sempre per beneficenza o per sostenere il
movimento risorgimentale, viveva di un misero sussidio,e, non trasse mai grosso vantaggio dalla
composizione del Canto degli Italiani poi Inno di Mameli. La sua attività si basò soprattutto sulla
composizione di inni e di canti patriottici da offrire, per le loro forti idee liberali, alla causa del
Risorgimento italiano.
La vita di Novaro fu quanto mai semplice, nel 1864 da Torino fece ritorno a Genova dove fondò la
Scuola Corale Popolare, ad accesso gratuito. L’ultimo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà
finanziarie e da problemi di salute. Anche Novaro era giovane quando compose la musica del nostro
inno. E’ un personaggio meno noto rispetto a Mameli, ma grazie alla sua musica l’inno riesce ad aver
più forza nell’esprimere il sentimento di unità della nazione.
Giovanni
Paolo II
Elezione
16 ottobre 1978
Predecessore papa Giovanni Paolo I
Successore
papa Benedetto XVI
È stato il 264º vescovo di Roma, papa della Chiesa
cattolica e sovrano dello Stato della Città del
Vaticano. È stato eletto papa il 16 ottobre 1978. Gli
fu conferito il titolo di servo di Dio il 2 aprile 2007.
Primo papa non italiano dopo 455 anni, è stato
inoltre il primo pontefice polacco, e slavo.
Giovanni Paolo II intraprese una vigorosa azione
politica e diplomatica contro il comunismo e
l'oppressione politica. Nel campo della morale, si
(1920 - 2005)
oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia, e
confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla
sessualità umana, sul celibato dei preti, sul
sacerdozio femminile.
Questa grande attività di contatto fu da molti
interpretata come segno di una seria intenzione di
costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni
diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato
uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei
rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono
l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello
religioso. Il 1° maggio 2011 è stato beatificato.
Ha compiuto inizialmente i suoi studi in filosofia
all'università di Monaco di Baviera e successivamente
alla scuola superiore di Filosofia e Teologia. Egli
descrive quegli anni come un periodo culturalmente
molto ricco e stimolante.
È dal 19 aprile 2005 il vescovo di Roma, il 265º papa
della Chiesa cattolica ed il sovrano assoluto della Città
del Vaticano.
( 1927 )
È stato eletto papa dal conclave dopo la morte di
Elezione
19 aprile 2005
Predecessore Papa Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II.
Il padre era commissario di gendarmeria e proveniva da
una modesta famiglia di agricoltori della diocesi di
Passavia, nella Bassa Baviera; la madre era figlia di
artigiani.
È nato a Livorno il 9 dicembre 1920.
Dopo una militanza giovanile nel partito d’azione, Ciampi non ha
più aderito ad alcun partito. E’ un economista e politico italiano. È
stato governatore della Banca italiana dal 1979 al 1993. E’ stato
presidente del consiglio dei ministri e ministro del turismo e dello
spettacolo ad interim (1993-1994). Dall'aprile 1993 al maggio
1994 fu il presidente del consiglio di un governo tecnico di
transizione, il primo presidente del Consiglio non parlamentare
della storia della Repubblica.
Nel giugno 1994 fu chiamato a ricoprire la carica di vice-
presidente della Banca dei Regolamenti Internazionali, ruolo che
detenne fino al maggio 1996. E’ stato ministro del tesoro e del
bilancio (1996-1999). E’ stato il decimo Presidente della
Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.
Il 13 maggio 1999 è stato eletto alla prima votazione, con larga
maggioranza (707 voti su 1010).
In questa veste, egli ha cercato di
trasmettere agli italiani quel patriottico
sentimento nazionale che deriva dalle
imprese del Risorgimento e della
Resistenza che si manifesta nell’Inno di
Mameli e nella bandiera tricolore. Con
la fine del suo mandato presidenziale è
diventato senatore a vita. Primo
presidente del Consiglio e primo capo
dello Stato non parlamentare nella storia
della Repubblica, Ciampi è stato anche
il secondo presidente eletto dopo essere
stato governatore della Banca d'Italia.
È nato a Napoli il 29 giugno 1925.
È l’undicesimo presidente della Repubblica, in carica dal 15 maggio
2006. In precedenza era stato Presidente della Camera dei deputati
nell’ XI ° Legislatura e Ministro dell'Interno nel primo Governo Prodi ,
nonché deputato dal 1953 al 1996 e Senatore a vita dal 2005, fino
alla sua elezione alla prima carica della Repubblica. È il primo Capo
dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano.
Eletto deputato nel 1953 (e successivamente sempre rieletto, tranne
che nella IV legislatura), divenne responsabile della commissione
meridionale del Comitato Centrale del PCI, di cui era diventato
membro a partire dall' VIII Congresso (1956), grazie all'appoggio di
Palmiro Togliatti. Napolitano è stato uno degli esponenti storici della
corrente della "destra" del PCI, nata verso la fine degli anni sessanta
ed ispirata ai valori del socialismo democratico.
Il 10 maggio 2006 è stato eletto undicesimo Presidente della
Repubblica Italiana alla quarta votazione con 543 voti su 990 votanti
dei 1009 aventi diritto.
Giuseppe Verdi e’ stato un compositore italiano, autore di
melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di
tutto il mondo: (le opere più famose sono: Nabucco, Macbeth, il
Rigoletto, il Trovatore, La Traviata e l’Aida). Pur essendo un
giovane di umili condizioni sociali, riuscì tuttavia a seguire la
propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al
desiderio di apprendere.
Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore
Roncole, 1813Milano, 1901
della locale società filarmonica, divenne suo mecenate e protettore
aiutandolo negli studi. La prima formazione del futuro compositore
avvenne frequentando la ricca biblioteca della Scuola dei Gesuiti a
Busseto, e prendendo lezioni da Ferdinando Provesi, maestro dei
locali filarmonici.
Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828, una
sua sinfonia d'apertura venne eseguita, in luogo di
quella di Rossini, nel corso di una rappresentazione de
“ Il barbiere di Siviglia” al teatro di Busseto. Nel 1832 si
stabilì a Milano, grazie all'aiuto economico di Antonio
Barezzi e ad una "pensione" elargitagli dal Monte di
Pietà di Busseto. Nel 1836 sposò Margherita Barezzi,
ventiduenne figlia del suo benefattore, con la quale due
anni più tardi andò a vivere a Milano in una modesta
abitazione a Porta Ticinese.
Nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni di lavoro,
a far rappresentare la sua prima opera alla Scala.
Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901, a
87 anni. Era venuto nella città lombarda per
trascorrervi l'inverno, come faceva da tempo. Colto
da malore, spirò dopo sei giorni di agonia. Nei giorni
che precedettero la morte di Verdi, via Manzoni e le
strade circostanti vennero cosparse di paglia
affinché lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle
carrozze non ne disturbassero il riposo.
Carlo Collodi
(all’anagrafe Carlo Lorenzini)
Il padre era cuoco e la madre domestica. Poté studiare grazie
all'aiuto della famiglia Ginori. Dal 1837 fino al 1842 entrò in
seminario a Colle di Val d'Elsa, per diventare prete e
contemporaneamente ricevere un'istruzione. Fra il 1842 e il
1844, seguì lezioni di retorica e filosofia a Firenze, presso
un'altra scuola religiosa degli Scolopi.
Nel 1848, allo scoppio della Prima guerra d'indipendenza si
arruolò volontario per combattere in Piemonte, come molti altri
studenti. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica, Il
Lampione. Nel 1849 diventò segretario ministeriale.
Nel 1856 scrisse un articolo utilizzando per la prima volta lo
Firenze 1826 – Firenze 1890
pseudonimo di Collodi. Collodi è il nome di una frazione di
Pescia, di cui era originaria la madre.
Nel 1875 ricevette dall'editore Felice Paggi l'incarico
di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi
tradusse
Charles
Perrault,
Marie-Catherine
d'Aulnoy, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont.
Effettuò anche l'adattamento dei testi integrandovi
una morale.
Nel 1877 apparve Giannettino, e nel 1878 fu la volta
di Minuzzolo. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del
periodico per l'infanzia Giornale per i bambini
(pioniere dei periodici italiani per ragazzi), uscì la
prima puntata de Le avventure di Pinocchio, con il
titolo Storia di un burattino.
Nel 1883 pubblicò Le avventure di Pinocchio
raccolte in volume. Nello stesso anno diventò
direttore del Giornale per i bambini.
Valdicastello 1835 – Bologna 1907
Nacque in Versilia a Valdicastello (provincia di Lucca), ma nel 1838 la famiglia si trasferì a Bolgheri, dove il
padre, implicato nei moti carbonari del 1831, esercitava la professione di medico condotto.
Nel 1849 la famiglia si stabilì a Firenze, dove Giosuè compì gli studi, acquisendo una buona preparazione in
campo letterario e retorico e, nel 1853, si iscrisse alla Facoltà di Lettere presso la Scuola Normale Superiore
di Pisa, dove conseguì la laurea in filosofia e filologia.
Nel 1856, dopo essersi trasferito a Santa Maria a Monte, piccolo borgo nella provincia di Pisa, insegnò
retorica presso il Ginnasio di San Miniato.
Successivamente gli venne affidato un incarico presso il liceo classico di Pistoia, dove insegnò latino e
greco.
Con decreto del 26 settembre 1860 venne incaricato dal Ministro della Pubblica Istruzione a tenere la
cattedra di Eloquenza Italiana, in seguito chiamata Letteratura Italiana, presso l'Università di Bologna, dove
rimarrà in carica fino al 1904.
Il poeta organizzò più volte e in modo differente i
suoi componimenti e ne diede una sistemazione
definitiva solamente più tardi nell'edizione delle
Opere.
Il sentimento della vita, con i suoi valori di gloria,
amore, bellezza ed eroismo, è senza dubbio la
maggior fonte d'ispirazione del poeta, ma accanto
a questo tema, non meno importante è quello del
paesaggio.
Un altro grande tema
è quello della memoria,
cioè la nostalgia delle speranze deluse e il
sentimento di tutto quello che non c'è più.
Carducci sentì vivamente il clima di fermo
impegno morale del Risorgimento e volle, in un
momento di crisi di valori, far rinascere quella
forza interiore che aveva animato le generazioni
del primo Ottocento.
Scrittore italiano, considerato il maggior
esponente della corrente letteraria del
verismo.
Giovanni Carmelo Verga nacque il 2 settembre 1840 da una
famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Il padre era di Vizzini, dove la famiglia Verga aveva delle proprietà
e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale
appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre apparteneva ad
una famiglia borghese di Catania.
Il nonno di Giovanni era stato carbonaro e, nel 1812, fu eletto
deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano.
Verga, compiuti gli studi primari presso la scuola di Francesco
Carrara, venne inviato, per gli studi secondari, alla scuola di don
Catania 1840 – Catania 1922
Antonio Abate, scrittore, fervente patriota e repubblicano, dal quale
assorbì il gusto letterario romantico ed il Patriottismo.
A soli quindici anni, Verga scrisse il suo primo romanzo d'ispirazione
risorgimentale Amore e patria, rimasto inedito.
Iscrittosi alla Facoltà di legge all'Università di Catania, non dimostrò
però grande interesse per le materie giuridiche e nel 1861 abbandonò
i corsi, preferendo dedicarsi all'attività letteraria e al giornalismo
politico. Il giovane pubblicò a sue spese il romanzo I carbonari della
montagna (1861- 1862), un romanzo storico che si ispira alle imprese
della Carboneria calabrese contro il dispotismo napoleonico di Murat.
Con l'arrivo di Garibaldi a Catania venne istituita la Guardia Nazionale
e Verga si arruolò in essa prestando servizio per circa quattro anni.
Nel 1872 Verga si trasferì a Milano dove si fermerà, pur con diversi e
lunghi ritorni a Catania, per circa un ventennio. Gli anni milanesi
saranno ricchi di esperienze e favoriranno la nuova poetica dello
scrittore. Risale a questi anni un abbozzo del romanzo I Malavoglia.
Inventore italiano, celebre principalmente per l'invenzione del telefono
Primo di 9 figli, studiò all'Accademia di Belle
Arti del capoluogo toscano, lavorando in
seguito come impiegato alla dogana e come
tecnico di scena al Teatro della Pergola, dove
conoscerà la futura moglie, Ester Mochi.
Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831,
imprigionato a causa delle sue convinzioni
politiche, Meucci fu costretto a lasciare il
Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba,
dove nel 1835 accettò un lavoro al Teatro
Tacon dell'Avana.
Nel 1845 si trasferì a Clifton, New York, dove
aprì una fabbrica di candele. Lì accolse l'amico
Giuseppe Garibaldi, che fra il 1850 ed il 1853
divenne suo collaboratore.
Firenze 1808 – Staten Island 1889
Attorno al 1854 costruì il "telettrofono", il primo prototipo di
telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo
ufficio con la camera da letto, dove la moglie era costretta da
una grave malattia.
Nel 1871 riuscì a fondare, assieme ad altri cofinanziatori
italiani, la Telettrofono Company, riuscendo però ad ottenere
per la sua invenzione solo un brevetto temporaneo da
rinnovare ogni anno al prezzo di 10 dollari (e che sarebbe
riuscito a rinnovare solo fino al 1873).
Si pensa che Alexander Graham Bell abbia visto i disegni di
Meucci, poiché il 7 marzo 1876 depositò il brevetto, dato che,
non avendo i 10 dollari di rinnovo, Antonio Meucci vide
decadere il suo brevetto . Meucci gli intentò causa, ma,
essendo in pieno dissesto economico, la perse.
Solo l'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti avrebbe
riconosciuto il contributo di Meucci nell'invenzione del telefono.
Oltre al trasferimento elettrico della voce, Meucci
inventò e brevettò molti altri strumenti basati su
processi chimici e meccanici. Fu titolare e depositò
ben 22 brevetti, tra cui:
•
Bevande frizzanti, a base di frutta e vitamine
•
Condimento per pasta e altri cibi
•
Fogli di carta bianca e resistente (a cui si
interessarono molti giornali dell'epoca)
•
Un nuovo modo di fabbricare candele, ancora
oggi usato
Figlio di Edoardo Agnelli e della principessa Virginia Bourbon del Monte,
era il secondo dei sette figli della coppia. Gianni Agnelli fu il nipote
dell'omonimo senatore Giovanni Agnelli. Il padre Edoardo morì
tragicamente in un incidente aereo quando Gianni aveva 14 anni.
Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Torino, partecipò alla
seconda Guerra Mondiale meritandosi, al termine delle ostilità, la croce di
guerra al Valor Militare. Dopo la parentesi bellica, assunse il suo posto di
responsabilità alla FIAT. Nel 1949 fu nominato Vice Presidente, nel 1964
Amministratore Delegato ed infine nel 1966, presidente della Società.
Sotto la Presidenza di Giovanni Agnelli la FIAT ha realizzato la sua
trasformazione in società multinazionale sviluppando le proprie attività
anche in nuovi campi fino ad assumere l'assetto di "holding" operante in
ben undici diversi settori dell'industria meccanica. Dal maggio 1974 al
giugno 1976, ha ricoperto la carica di Presidente della Confederazione
Generale dell'Industria Italiana.
Torino 1921 – Torino 2003
Gianni Agnelli fu presente anche nell'editoria, sia pure attraverso
la FIAT. Il 100% del quotidiano La Stampa era, fin dal 1926, di
proprietà della Fiat e lo è tutt'ora. Anche il Corriere della Sera lo
fu per un terzo del capitale fino al 1974 quando Gianni Agnelli
decise di cedere la partecipazione.
Nel 1991 venne nominato senatore a vita dall'allora Presidente
della Repubblica Francesco Cossiga.
Nel 2000 fu ammesso come membro d'onore nel Comitato
Internazionale Olimpico, carica che ricoprì fino alla morte
Un uomo colto, dotato di un senso dell'umorismo sui generis, fu
probabilmente l'italiano più noto all'estero, legato da relazioni di
profondo spessore con banchieri e politici internazionali.
Fu uomo di grande eleganza: nel 2002 lasciò alla città di Torino
un patrimonio in quadri, devolvendo così la sua straordinaria
pinacoteca alla fruizione dei cittadini.
Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria italiana
Figlia di Alessandro Montessori e Renilde Stoppani. Il
padre nasce a Ferrara, studia e diventa impiegato di
concetto nelle saline di Comacchio. Negli anni settanta
viene inviato a Chiaravalle per un lavoro di controllo. È
in questo luogo che incontrerà la moglie. Anche Rinilde
possiede una certa osservanza cattolica ed una
simpatia per gli ideali risorgimentali. Alessandro viene
trasferito a Firenze per due anni. Dopo si trasferisce,
con tutta la famiglia, a Roma, divenuta da poco
capitale e Maria verrà iscritta alla scuola preparatoria
comunale di Rio ponte. Gli studi elementari non
saranno molto brillanti a causa di problemi di salute e
di una lunga rosolia. Studia francese e pianoforte.
Verso gli 11 anni comincia ad appassionarsi agli studi.
Chiaravalle,1870–Noordwijk aan
Zee,1952
Nel 1884 si apre a Roma una scuola governativa femminile "Regia scuola tecnica"
(oggi Istituto Tecnico “Leonardo Da Vinci”). Maria, è tra le prime dieci alunne e si
diploma con 137/160.
Fin dai primi anni di studio manifesta interesse per le materie scientifiche, soprattutto
matematica e biologia, una circostanza che le causerà contrasti con i genitori, i quali avrebbero
voluto avviarla alla carriera di insegnante. Si iscrive alla Facoltà di Medicina dell'Università "La
Sapienza" scelta che la porterà a diventare una delle prime donne a laurearsi in medicina (nel
1896) dopo l'unità d'Italia. Maria si dedica con passione e metodo alla ricerca in laboratorio.
Oltre ai corsi di batteriologia e microscopia segue il corso di ingegneria sperimentale. Studia
pure pediatria all'Ospedale dei bambini', le malattie delle donne, nei reparti del San Giovanni in
Laterano, e quelle degli uomini al Santo Spirito di Sassia. Maria è una studentessa molto
capace, tanto che vincerà un premio di mille lire dalla Fondazione Rolli per un lavoro in
patologia generale. Nel 1895 Maria vince un posto di "aggiunto in medicina" degli ospedali con
il diritto di entrare nella Società Lancisiana riservata ai dottori e professori degli ospedali di
Roma. Il suo curriculum risulta eccellente in igiene, psichiatria, e pediatria materie che saranno
alla base delle sue future scelte. Negli anni che precedono la laurea i suoi impegni di studio si
orienteranno sempre più verso ricerche di tipo sperimentale in laboratorio e di osservazione
nelle sale del manicomio dell'ospedale di Santa Maria della Pietà di Monte Mario.
Ottiene la nomina di assistente presso la clinica psichiatrica
dell'università, in collaborazione con Giuseppe Montesano,
dedicandosi al recupero dei bambini con problemi psichici, da
lei definiti anormali. Il lavoro in clinica la porta ad entrare
materialmente in contatto con gli ambienti scientifici di
Inghilterra e Francia. Proprio la partecipazione a numerosi
convegni pedagogici, in varie città europee, le permetterà di
entrare in contatto con la scuola di Itard e Seguin e di
apprendere i loro metodi sperimentali di rieducazione dei
minorati
mentali.
Contribuisce
con
il
suo
impegno
all'emancipazione femminile. Nel 1898 presenta a Torino, al
congresso pedagogico, i risultati delle sue prime ricerche e
dopo breve tempo, diventa direttrice della scuola magistrale
ortofrenica di Roma. Decide di rinnovare le sue basi culturali
laureandosi in filosofia. Nel 1904 consegue la libera docenza
in antropologia.
Materiale per sviluppo
cognitivo
Nel 1907 apre la prima Casa dei Bambini, in cui applica una nuova concezione di scuola
d'infanzia. Al suo arrivo negli Stati Uniti, nel 1913, il New York Tribune la presentò come
the most interesting woman of Europe (la donna più interessante d'Europa).
Dal successo dell'esperimento romano nasce il movimento montessoriano, dal quale nel 1924
avrà origine la scuola magistrale Montessori e l‘ "opera Nazionale Montessori", volta alla
conoscenza, alla diffusione, all'attuazione e alla tutela del suo Metodo. Maria Montessori ne
diviene Presidente onoraria.
Il metodo montessoriano parte dallo studio dei bambini con problemi
psichici, espandendosi allo studio dell'educazione per tutti i bambini. La
Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone
subnormali aveva effetti stimolanti anche se applicato all'educazione di
bambini normali.
Il principio fondamentale deve essere la libertà dell‘ allievo, poiché solo
la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua
natura. Dalla libertà deve emergere la disciplina. Un individuo
disciplinato è capace di regolarsi da
solo quando sarà necessario seguire delle regole di vita.
Maria Montessori è stata la prima ed unica donna
italiana a cui è stata dedicata una banconota: durante
gli anni novanta, Maria Montessori è stata raffigurata
sulla banconota da 1.000 lire italiane.
Benito Mussolini
Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia,
esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del
quotidiano socialista “Avanti!” dal 1912. Convinto anti-interventista
negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima
guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione,
dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto
contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'
”Avanti!” e fondò “Il Popolo d'Italia”, schierandosi su posizioni
interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato
dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata»,
fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito
Predappio,1883 – Giulino di Mezzegra, 1945
Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un
programma politico nazionalista che gli valse l'appoggio della
piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari.
Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla
Grande Guerra, puntò alla presa del potere. Forzando la mano
delle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione
politica che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la Marcia su
Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30
ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del
1924, instaurò nel gennaio del 1925 la dittatura, risolvendo con
forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio
di Giacomo Matteotti. Nel 1935, Mussolini decise di occupare
l'Etiopia, provocando l'isolamento internazionale dell'Italia.
Appoggiò i franchisti nella Guerra civile spagnola e si avvicinò
alla Germania nazista di Hitler, con il quale stabilì un legame
che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo
che furono approvate in Italia le leggi razziali.
Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberscik ,
affettuosamente chiamato "il Signor G" dai suoi
estimatori. È stato anche un chitarrista di vaglia, tra i
primi interpreti del rock and roll italiano (tra il 1958 e il
1960). Molto apprezzate sono state anche le sue
performance come autore ed attore teatrale; è stato
iniziatore, assieme a Sandro Luporini, del 'genere' del
teatro canzone. Nel 1958, a 19 anni Gaber si diploma
ragioniere. Dopo i primi 45 giri,raggiunge il successo
nel 1960. Negli anni Sessanta partecipa a quattro
edizioni di Sanremo (nel 1961, nel 1964, nel 1966 e nel
1967). Nel 1968 partecipa alla commedia musicale
western per la televisione. Poi abbandona gli schermi tv
e inizia una nuova carriera sul palcoscenico. Il debutto
in teatro di Giorgio Gaber risale al 1959. Nel 1970 porta
Milano 1939 – Montemagno di
Camaiore 2003
"la canzone a teatro".
A Giorgio Gaber è dedicato il rinnovato auditorium
sotterraneo del Grattacielo Pirelli, a Milano.
Giovanni Leone compiuti gli studi di giurisprudenza all'università di
Napoli si dedica alla professione forense e contemporaneamente
inizia la carriera universitaria. Nel 1944 è tra i fondatori della
Democrazia cristiana di Napoli. Eletto all'Assemblea costituente
per la circoscrizione Napoli-Caserta, è membro della Commissione
dei Settantacinque ed è scelto come relatore del titolo concernente
la magistratura. Deputato dal 1948, diviene vicepresidente della
Camera nel 1950. Riconfermato nelle elezioni del 1953, il 10
maggio 1955 succede a Giovanni Gronchi, eletto Presidente della
Repubblica, nella carica di Presidente della Camera. A tale ufficio
è rieletto ancora due volte rispettivamente il 12 giugno 1958 ed il
16 maggio 1963.
Napoli 1908 – Roma 2001
Dal 19 giugno 1963 è a capo di un governo monocolore
democristiano fino al 5 novembre dello stesso anno. È
nominato senatore a vita dal Presidente Saragat il 27
agosto 1967. Un anno dopo, dal giugno al novembre
1968 guida il suo secondo governo. Continua la carriera
universitaria come ordinario di diritto processuale; è
autore di numerosi studi e svolge un'intensa attività
forense fino al 24 dicembre 1971, quando è eletto
Presidente della Repubblica. Si dimette il 15 giugno
1978, a seguito di aspre polemiche ed accuse.
Il marchese Guglielmo Marconi è stato un fisico e inventore italiano. È
conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di
comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una
notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei
moderni sistemi e metodi di radiocomunicazioni in telecomunicazioni come
la televisione, la radio, e in generale tutti i sistemi che utilizzano le
comunicazioni senza fili.
Nell'estate del 1894 costruì un segnalatore di temporali. Egli effettuò la
prima trasmissione senza fili sul mare nel 1898. Il 6 novembre 1901 in
Cornovaglia installa un grande trasmettitore. Il 12 dicembre ci fu la
comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico. Marconi
installò un analogo trasmettitore a scintilla presso Pisa, nel 1903. Nel 1904
effettuò esperimenti sul colle Cappuccini di Ancona. Il 10 dicembre 1909, a
Stoccolma ricevette il premio Nobel per la fisica.
Nell'autunno 1911 fu a Tripoli dove effettuò alcuni esperimenti di
collegamento radio con Coltano, presso Pisa.
Bologna 1874 – Roma 1937
Marconi scelse di fare il soldato
nell'esercito per un anno. Venne
nominato senatore a vita del Regno
d'Italia nel 1914, Capitano di
Corvetta nel 1916, promosso
Capitano di Fregata in congedo nel
1920, e poi Capitano di Vascello nel
1931.
Fu nominato presidente del
Consiglio Nazionale delle Ricerche
nel 1927 e della Regia Accademia
d'Italia nel 1930. Nel 1931 volle
introdurre personalmente la prima
trasmissione radiofonica di un
Pontefice, Pio XI. Dal 1933 fu
presidente dell'Istituto Treccani. Nel
1934 fu nominato primo presidente
del CIRM.
Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. La
madre,Topazia, è una pittrice
appartenente a un’antica
famiglia siciliana, il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e
per metà fiorentino, è un etnologo conosciuto. Desideroso di
lasciare l'Italia fascista, Fosco Maraini partecipa ad un
concorso internazionale e vince una borsa di studio in
Giappone, dove andrà a vivere con tutta la famiglia. Dal 1943
al 1946, la famiglia Maraini è internata in un campo di
concentramento,
per
essersi
rifiutata
di
riconoscere
ufficialmente il governo militare giapponese. Nella sua
collezione di poesie "Mangiami pure", del 1978, la scrittrice
racconta proprio delle atroci privazioni e sofferenze, provate
in quegli anni, fortunatamente interrotti dall'arrivo degli
americani.
Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia,
presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria.
Quando Dacia Maraini compie i diciotto anni decide di andare
a vivere a Roma con il padre dove prosegue il liceo.
Nel corso degli anni Sessanta si sposa con Lucio Pozzi,
pittore milanese (dal quale si divide dopo quattro anni di
vita in comune) e pubblica i suoi primi romanzi: nel
1962 "La vacanza"; nel 1963 "L’età del malessere"; nel
1967 ”A memoria" e nel 1966 pubblica le sue poesie
con il titolo "Crudeltà all’aria aperta". Nel corso di questi
anni Dacia Maraini comincia ad occuparsi anche di
teatro e dalla seconda metà degli anni Sessanta
scriverà molti testi teatrali, tra i quali: "Maria Stuarda",
che ottiene un grande successo internazionale. A Roma
incontra Alberto Moravia che nel 1962 lascia la moglie e
scrittrice Elsa Morante, per lei.
Il teatro è sempre per Dacia Maraini anche un luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi
sociali e politici.
Nel 1975 esce per Einaudi "Donna in guerra", nel 1980 "Storia di Piera" scritto in collaborazione con Piera
Degli Esposti, del 1984 esce il romanzo "Il treno per Helsinki" e, nel 1990, "La lunga vita di Marianna Ucrìa"
accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico. Nel 1993 esce il libro "Bagheria" che conosce subito
un buon successo. Negli anni 2000 pubblica altri romanzi tra cui "Colomba”.
Dacia Maraini è oggi una tra le più conosciute scrittrici italiane e continua a dedicarsi, con la passione di
sempre, al teatro.
Figlia di Irene Poggibonsi, maestra elementare ebrea, e di
Francesco Lo Monaco. Cresce tuttavia in casa del padre
anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per
minorenni. Alla fine degli studi liceali, lascia la famiglia e va a
vivere per conto proprio; ma la mancanza di mezzi economici la
costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. Negli anni Trenta
vive mantenendosi con la redazione di tesi di laurea, dando
lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a
riviste e a giornali, tra cui il “Corriere dei Piccoli” e “Oggi”. Nel
1936 conosce Alberto Moravia che sposerà nel 1941, anno in cui
viene pubblicato anche il suo primo libro, Il gioco segreto;
mentre l'anno successivo appare il libro di fiabe Le bellissime
avventure di Caterì dalla trecciolina, illustrato dalla stessa
Morante. Nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo
“Menzogna e sortilegio”, interrompendone tuttavia la stesura per
seguire il marito, indiziato di antifascismo, sulle montagne di
Fondi in Ciociaria.
Roma,1912–Roma,1985
Nel 1948, esce Menzogna e sortilegio, con cui vince
il premio Viareggio. Collabora con la Rai, viaggia,
scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla
redazione del suo secondo romanzo L'isola di Arturo,
che esce con notevole successo nel 1957, vincendo il
premio Strega.
Nel 1962 si separa definitivamente dal marito e vive la
tragica esperienza della morte dell'amico Bill Morrow,
precipitato nel vuoto da un grattacielo. Nel 1974 esce,
ottenendo un immenso successo
popolare,
ma
suscitando diverse polemiche il suo terzo romanzo La
storia. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo
romanzo Aracoeli, che pubblicherà solamente nel
1982, essendosi fratturata nel 1980 un femore. Dopo
aver subito un intervento chirurgico, trascorre gli ultimi
anni di vita a letto, non potendo più camminare.
Nell'aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti
del gas, ma viene salvata da una domestica. Muore
d'infarto il 25 novembre del 1985.
A Castellaneta frequentò le classi elementari per poi proseguire gli studi
prima a Taranto e poi a Perugia.
Nel 1909 tentò di entrare nell'Accademia della Marina a Venezia, ma fu
scartato per problemi fisici e di vista. Si diplomò a Genova in Agraria ed
infine tornò poi a Taranto. Nel frattempo ebbe una relazione con la nota
ballerina Bonnie Glass. In seguito fece coppia con un'altra ballerina, Joan
Sawyer. Dopo queste esperienze si trasferì sulla costa occidentale degli
Stati Uniti, a San Francisco, dove venne scritturato da una compagnia
teatrale di operetta. Qui girò, da comparsa, una serie di film di secondo
piano, prima di interpretare ”I quattro cavalieri dell'Apocalisse”. il film gli
diede il successo a lungo sognato. Al successo arrivò anche e soprattutto
grazie alla sua bellezza e al magnetismo che la sua figura sprigionava.
Castellaneta 1895 New York 1926
Divenne in breve un'icona destinata ad entrare nella memoria collettiva.
Valentino (come lo chiamavano le sue fan in delirio) recitava e dettava la
moda (gli abiti, i capelli, gli stivali e ,soprattutto, lo sguardo alla Valentino).
Nessun interprete maschile prima di lui era
diventato così famoso a livello mondiale
grazie al cinema. La sua stella era però
destinata a non durare a lungo: si spense
infatti all'età di trentuno anni al Polyclinic
Hospital di New York, dove era stato
ricoverato per un malore il 23 agosto del
1926.
In occasione del Centenario della nascita,
nel 1995, la sua città natale gli ha dedicato
una serie di manifestazioni culturali ed
eventi, compreso un annullo postale, sotto la
direzione artistica dell'attore pugliese
Michele Placido.
È figlia di Marina Magnani, una sarta originaria di Fano, comune
della provincia di Pesaro e Urbino, e di padre ignoto. In realtà,
effettuando delle ricerche, Anna scoprirà le sue radici calabresi e
quello che sarebbe dovuto essere il suo cognome, Del Duce; dirà
poi, con la sua consueta ironia, di essersi fermata nelle ricerche
perché non voleva passare come "la figlia del Duce".
Nel gennaio del 1927 inizia a frequentare con Paolo Stoppa la
scuola di recitazione Eleonora Duse.
Nel 1932 Anna e Paolo Stoppa si ritrovano a lavorare insieme
nella compagnia di Antonio Gandusio, il quale ben presto si
innamora della Magnani e apprezza a tal punto le sue qualità da
spingerla a tentare anche la strada del cinema.
In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del
1934 “La cieca di Sorrento”, di Nunzio Malasomma
Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini.
Roma, 1908–Roma,1973
Dopo numerosi film in cui interpreta parti di cameriera o cantante,
riesce ad imporsi per le sue eccezionali doti di interprete
spiccatamente drammatica.
Raggiunge la fama mondiale nel 1945 e vince il suo primo
Nastro d'Argento grazie all'interpretazione nel film
manifesto del Neorealismo, “Roma città aperta” di Roberto
Rossellini, con Aldo Fabrizi e Marcello Pagliero. Nel film,
Anna Magnani è protagonista di una delle sequenze più
celebri della storia del cinema: la corsa dietro un camion
tedesco, nel quale è rinchiuso il marito, e la sua morte
provocata dai mitra nazisti.
Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d'Argento e il premio
per la miglior attrice alla Mostra internazionale d'arte
cinematografica di Venezia per il film “L'onorevole
Angelina”, diretto da Luigi Zampa. Nel 1948 interpreta il
suo ultimo film con Roberto Rossellini, “L'amore”. Per lei
è il terzo Nastro d'Argento.
Nel 1951 interpreta la protagonista del film di Luchino
Visconti “Bellissima” con Walter Chiari, Corrado,
Alessandro Blasetti. Vince il suo quarto Nastro d'Argento.
Il quinto ed ultimo Nastro d'Argento le sarà conferito per il
film “Suor Letizia - Il più grande amore”.
Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli
Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice
protagonista, conferitole per l'interpretazione di Serafina Delle
Rose nel film “La rosa tatuata”, del 1955, con Burt Lancaster, per
la regia di Daniel Mann.
Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, miglior attrice
al Festival di Berlino, le viene conferito nel 1958 per
l'interpretazione nel film “Selvaggio è il vento”, di George Cukor.
Nel 1972 la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo
fortemente voluto da Federico Fellini per il suo film “Roma”.
La Magnani è una delle poche personalità italiane ad avere una
stella nella celebre Hollywood Walk of Fame, la famosa strada di
Hollywood dove sono incastonate oltre 2000 stelle a cinque
punte, che recano i nomi di celebrità onorate per il loro contributo,
diretto o indiretto, allo star system e all'industria dello spettacolo.
Tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia (1921), fu
incarcerato dal regime fascista di Mussolini nel 1926. Nel
1934, in seguito al grave deterioramento delle sue
condizioni di salute, gli venne concessa la libertà
condizionata e fu ricoverato in clinica, dove passò gli
ultimi due anni di vita.
I suoi scritti – nei quali studiò e analizzò la struttura
culturale e politica della società – sono considerati tra i
più originali della tradizione filosofica marxista.
Ales 1891 – Roma 1937
Giovanni Allevi
Giovanni Allevi si diploma nel 1990 in pianoforte con il massimo dei voti
al conservatorio "F. Morlacch" di Perugia e, nel 2001, in composizione al
Conservatorio G. Verdi di Milano. Si laurea in filosofia nel 1998 con la
tesi "Il vuoto nella Fisica contemporanea" e frequenta l'Accademia
Internazionale di Alto Perfezionamento di Arezzo, sotto la guida del
maestro Carlo Alberto Neri.
Nel 1991 svolge l'obbligo di leva nella Banda Nazionale dell'Esercito
Italiano. In veste di pianista solista della Banda esegue la Rapsodia in
blu di George Gershwin e il Concerto di Varsavia di Richard Addinsell, in
tour in molti teatri italiani. Allevi inizia a presentare in concerto un
repertorio comprendente le proprie composizioni per pianoforte solista
oltre a brani di Chopin, Bach, Beethoven e Ravel. Ha frequentato i corsi
di "Bio-musica e musicoterapia" del prof. Mario Corradini.
Nel 1996, Allevi musica la tragedia Le Troiane di Euripide, rappresentata
al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa, vincendo il
premio speciale per le migliori musiche di scena. Nel 1997, vince le
selezioni internazionali per giovani concertisti al Teatro San Filippo di
Torino.
Ascoli Piceno,1969
Elezione
4 agosto 1903
Predecessore
Papa Leone XIII
Successore
Papa Benedetto XV
Papa Pio X, nato Giuseppe Melchiorre Sarto è stato il 257º
vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1903-1914), è
proclamato santo nel 1954.
Come papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I, che pure
passarono dal patriarcato di Venezia al soglio di Pietro
provenendo da famiglie di origine popolare, egli rimase sempre
semplice e umile. In Vaticano visse parcamente, assistito dalle
sorelle, in un appartamento fatto allestire appositamente. Fu
Riese 1835 – Roma1914
Pio X ad avviare la riforma del diritto canonico, che culminerà
nel 1917 con la promulgazione del Codice di diritto canonico,
e a redigere il catechismo che porta il suo nome. Anche sul
piano della gestione patrimoniale fu lui a unificare i redditi
dell'obolo di San Pietro e quelli del patrimonio del Vaticano.
Ma, soprattutto, riformò la Curia romana con la costituzione
Sapienti consilio del 29 giugno 1908, sopprimendo vari
dicasteri divenuti inutili. Raccomandò ai paesi cattolici l'uso
della pronuncia ecclesiastica latina nelle scuole. Poco prima
di morire era intento a completare degli studi preparatori di
un documento (poi abbandonato dai successori) relativo alle
condizioni di liceità dell'esercizio del diritto di sciopero.
Pio X fu beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29
maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII, la festa fu
fissata al 3 settembre.
Elezione
20 febbraio 1878
Predecessore papa Pio IX
Successore papa Pio X
Papa Leone XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi
Pecci,è stato il 256º papa della Chiesa cattolica (dal 1878 al
1903).
Nominato cardinale nel 1853, nel 1959 vive le drammatiche
giornate della insurrezione perugina, la repressione dei soldati
pontifici, ed infine la sofferta annessione dell'Umbria al regno
sabaudo. E' accanto a Pio IX nel movimentato intero periodo
dell'Unità. Ma l'anno dopo muore Pio IX e il 20 febbraio 1878
viene eletto pontefice proprio lui, all'età di 68 anni.
Carpineto Romano 1810 –
Roma 1903
Gli elettori di lui conoscevano l'uomo, ma non
conoscevano la sua profonda cultura. Appena salito sul
soglio pontificio, più che fare grandi proteste sui fatti
avvenuti, e ascoltare poco le lamentele sulla caduta del
potere temporale, con la sua preparazione umanistica e
filosofica Leone XIII mette in discussione l'unità italiana e
con sempre più vigore inizia a denunciare i mali della
nuova società in fermento, in progressivo e inarrestabile
mutamento.
Papa Pio IX, nato Giovanni Maria Mastai Ferretti, terziario
francescano, è stato il 255º vescovo di Roma e papa della
Chiesa cattolica (1846-1878): è stato proclamato beato nel 2000
da Giovanni Paolo II.
Giovanni Maria Battista Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti, fu il
nono figlio di Girolamo (membro della nobile famiglia dei conti
Mastai Ferretti) e Caterina Solazzi.
Il 5 gennaio 1817 prende gli ordini minori, il 20 dicembre 1818 è
ordinato suddiacono e il 6 marzo 1819 diacono. Il 10 aprile 1819
fu ordinato sacerdote. Celebrò la prima messa il giorno dopo,
giorno della Pasqua. Si dedicò all'apostolato nella sua città
natale e contemporaneamente fu direttore del "Tata Giovanni", a
Roma.
Senigallia 1792 – Roma 1878
Dichiarò di non volere cariche ecclesiastiche e professò nel terzo
ordine francescano, nella chiesa romana di San Bonaventura al
Palatino dove si ritirava a pregare.
Elezione
16 giugno 1846
Dal luglio 1823 al giugno 1825 fece parte, per volere di Pio VII, del
Predecessore Papa Gregorio XVI
corpo diplomatico del Cile. Qui però la delegazione si trovò di
Successore
fronte ad un duro governo anticlericale e fu costretta a tornare a
Papa Leone XIII
Roma.
Durante il soggiorno in Cile si prodigò per gli ammalati e per
amministrare i sacramenti. Diede conforto e aiuto ad un
ufficiale inglese protestante, gravemente malato. Nel 1825
fu richiamato in Italia, e si fermò per alcuni mesi a
Senigallia. Poi papa Leone XII gli conferì l'incarico di
dirigere l'ospizio di San Michele a Ripa, dove si accudivano
anziani e giovani abbandonati. Papa Pio IX morì a Roma il 7
febbraio 1878 dopo aver ripetuto più volte “Parti o anima
cristiana” baciando il crocifisso e l'immagine della Madonna.
Moneta da 20 baiocchi con effigie di papa Pio IX
Rita Levi-Montalcini è una scienziata e senatrice italiana. Negli anni
Cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e
all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o
NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio
Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima
donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il
1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita per i suoi meriti
. scientifici e sociali. È socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la
classe delle scienze fisiche ed è tra i soci fondatori della Fondazione
Idis- Città della Scienza.
Figlia di Adamo Levi, ingegnere elettrotecnico e matematico, e della
pittrice Adele Montalcini, nel 1909 Rita nacque insieme alla sorella
gemella Paola. Entrambi i genitori erano molto colti e instillarono nei
Torino,1909
figli il proprio apprezzamento per la ricerca intellettuale. Trascorse
l'infanzia e l'adolescenza in un ambiente sereno. Nel 1938, in quanto
ebrea, Rita fu costretta ad emigrare in Belgio con Giuseppe Levi,
sebbene stesse ancora terminando gli studi specialistici di psichiatria
e neurologia.
Sino all'invasione tedesca del Belgio (primavera del
1940), fu ospite dell'istituto di neurologia dell'Università
di Bruxelles dove continuò gli studi sul differenziamento
del sistema nervoso.
Poco prima dell'invasione del Belgio tornò a Torino, dove, durante
l'inverno del 1940, allestì un laboratorio domestico. Il suo progetto
era appena partito quando Giuseppe Levi, scappato dal Belgio
invaso dai nazisti, ritornò a Torino e si unì a lei, diventando così,
con suo grande orgoglio, il suo primo e unico assistente.
Quello stesso anno Benito Mussolini pubblicò il “Manifesto per la
difesa della razza” firmato da dieci scienziati italiani, cui fece seguito
la promulgazione di leggi razziali di blocco delle carriere
accademiche e professionali a cittadini italiani non ariani.
Il pesante bombardamento di Torino ad opera delle forze aeree angloamericane nel 1941 rese
indispensabile abbandonare la città e la giovane Montalcini si rifugiò nelle campagne di un paese
dell'Astigiano, dove ricostruì il suo mini laboratorio e riprese gli esperimenti. Nel 1943 l'invasione
dell'Italia da parte delle forze armate tedesche li costrinse ad abbandonare il loro rifugio ormai
pericoloso.
L'8 settembre 1943, il fratello Gino Levi si sposò e, dopo un
breve viaggio di nozze a Oropa, decise di portare nel sud
Italia tutta la famiglia: la madre, la giovane moglie e le sorelle.
Iniziò un pericoloso viaggio che si concluse a Firenze, ospiti
della famiglia Mori, la cui figlia, pittrice, era amica di Paola. I
Levi restarono a Firenze, divisi in vari alloggi, sino alla
liberazione della città, cambiando spesso domicilio per non
incorrere nelle deportazioni. A Firenze, Rita fu in contatto con
le forze partigiane del Partito d'Azione e nel 1944 entrò come
medico nelle forze alleate.
Nell'agosto 1944 gli Alleati costrinsero i tedeschi a
lasciare Firenze; la Montalcini divenne medico presso il
Quartier Generale anglo-americano e venne assegnata
al campo dei rifugiati di guerra provenienti dal Nord
Italia, trattando le epidemie di malattie infettive
e di tifo addominale. Qui si accorse però che quel
lavoro non era adatto a lei, in quanto non riusciva a
costruire il necessario distacco personale dal dolore dei
pazienti. Lavoro da lei stessa definito difficile e penoso
per il diffondersi delle epidemie.
Nacque a Palermo nel quartiere popolare La Kalsa, in cui vivevano tra gli altri
anche Giovanni Falcone e Tommaso Buscetta. Dopo aver frequentato le scuole
dell'obbligo Borsellino si iscrisse al liceo classico. Durante gli anni del liceo diventò
direttore del giornale studentesco "Agorà". Il 1958 si iscrisse a Giurisprudenza a
Palermo e, nel 1962, all'età di ventidue anni, si laureò con 110 e lode. Nel 1963
Borsellino partecipò al concorso per entrare in magistratura divenendo il più
giovane magistrato d'Italia. Nel 1967 fu nominato pretore. Il 23 dicembre 1968
sposò Agnese Piraino Leto da cui ebbe tre figli. Nel 1969 entrò nell'ufficio istruzione
affari penali sotto la direzione di Chinnici con il quale si stabilì un rapporto come di
"adozione" non soltanto professionale. La vicinanza che si stabilì fra i due uomini e
le rispettive famiglie fu intensa e fu al giovane Paolo che Chinnici affidò la figlia, che
abbracciava anch'essa quella carriera, in una sorta di tirocinio. Nel febbraio 1980
Borsellino fece arrestare i primi sei mafiosi. Il 4 maggio 1980 Emanuele Basile , uno
Palermo,1940- Palermo,1992 dei boss più pericolosi, fu assassinato e fu decisa l'assegnazione di una scorta alla
famiglia Borsellino. In quell'anno si costituì il "pool" antimafia nel quale sotto la
guida di Chinnici lavorarono alcuni magistrati e funzionari della Polizia di Stato. Nel
pool andò formandosi una "gerarchia di fatto” fondata sulle qualità personali di
Falcone e Borsellino. Tutti i componenti del pool chiedevano espressamente
l'intervento dello Stato, che non arrivò. Il 29 luglio 1983 fu ucciso Rocco Chinnici,
con l'esplosione di un'autobomba, e pochi giorni dopo giunse a Palermo da Firenze
Antonino Caponnetto. Il pool chiese una mobilitazione generale contro la mafia.
Nel 1985 furono uccisi da Cosa Nostra, a pochi giorni l'uno dall'altro, il commissario Giuseppe
Montana ed il vice-questore Ninni Cassarà. Falcone e Borsellino furono per sicurezza trasferiti nella
foresteria del carcere dell'Asinara, nella quale iniziarono a scrivere l'istruttoria per il cosiddetto
"maxiprocesso", che mandò alla sbarra 475 imputati. Borsellino chiese ed ottenne di essere
nominato Procuratore della Repubblica di Marsala. Nel 1987, mentre il maxiprocesso si avviava
alla sua conclusione, Caponnetto lasciò il pool per motivi di salute e tutti si attendevano che al suo
posto fosse nominato Falcone, ma il Consiglio Superiore della Magistratura non la vide alla stessa
maniera e il 19 gennaio 1988 nominò Antonino Meli; sorse il timore che il pool stesse per essere
sciolto. Borsellino parlò allora in pubblico a più riprese, raccontando quel che stava accadendo alla
procura di Palermo. Ciò nonostante, il 14 settembre Antonino Meli, fu nominato capo del pool;
Borsellino tornò a Marsala, dove riprese a lavorare alacremente insieme a giovani magistrati, alcuni
di prima nomina. Iniziava in quei giorni il dibattito per la costituzione di una Superprocura e su chi
porvi a capo, nel frattempo Falcone fu chiamato a Roma per assumere il comando della direzione
affari penali e da lì premeva per l'istituzione della Superprocura. Con Falcone a Roma, Borsellino
chiese il trasferimento alla Procura di Palermo e l'11 dicembre 1991 vi ritornò come Procuratore
aggiunto. Nel settembre del 1991, la mafia aveva già abbozzato progetti per l'uccisione di
Borsellino. Il 19 luglio, Paolo Borsellino fu ucciso insieme agli agenti della sua scorta.
Figlio di Arturo Falcone, direttore del Laboratorio chimico provinciale,
aveva due sorelle maggiori, Anna e Maria. Giovanni Falcone andò al liceo
classico dopo una breve esperienza all'Accademia Navale di Livorno, poi
all'Università degli studi di Palermo dove si laureò nel 1961. Nel 1964
vinse il concorso in Magistratura e per breve tempo fu pretore a Lentini.
Palermo 1939 – Isola delle
Femmine 1992
Fu poi sostituto procuratore al tribunale di Trapani per dodici anni. Qui, a
poco a poco, nacque in lui la passione per il diritto penale. Fu trasferito a
Palermo nel luglio 1978. Chinnici chiamò al suo fianco Falcone e
Borsellino. Falcone comprese che per indagare con successo le
associazioni mafiose era necessario basarsi anche su indagini
patrimoniali e bancarie. Notò che gli stupefacenti venivano venduti negli
Stati Uniti così chiese a tutti i direttori delle banche di Palermo e provincia
di mandargli le distinte di cambio valuta estera dal 1975 in poi. Grazie ad
un attento controllo di tutte le carte richieste, una volta superate le
reticenze delle banche, e "seguendo i soldi" riuscì ad iniziare a vedere il
quadro di una gigantesca organizzazione criminale: i confini di Cosa
nostra. Nei primi giorni del mese di dicembre 1980 Giovanni Falcone si
recò per la prima volta a New York per discutere di mafia e stringere una
collaborazione. Sono anni tumultuosi che vedono la prepotente ascesa
dei Corleonesi, i quali impongono il proprio feudo criminale insanguinando
le strade a colpi di omicidi.
Tra queste vittime anche svariati e valorosi servitori dello Stato come il generale Carlo
Alberto Dalla Chiesa e lo stesso Chinnici, al quale succedette Antonino Caponnetto.
Quest’ultimo si insedia concependo la creazione di un "pool" di pochi magistrati che
potessero occuparsi dei processi di mafia, esclusivamente e a tempo pieno. Nello
scegliere i suoi uomini, Caponnetto pensa subito a Falcone. Lo stesso Falcone
suggerì poi l'introduzione di Borsellino. La validità del nuovo sistema investigativo si
dimostra subito indiscutibile. Ma una vera e propria svolta epocale alla lotta alla mafia
sarebbe stata impressa con l'arresto di Tommaso Buscetta, il quale decise di
collaborare con la Giustizia. Le inchieste avviate da Chinnici e portate avanti dalle
indagini di Falcone e di tutto il pool portarono così a costituire il primo grande
processo contro la mafia. Questa reagì bruciando il terreno attorno ai giudici: dopo
l'omicidio, nell'estate 1985, di due stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, si
cominciò a temere per l'incolumità anche dei due magistrati, che furono indotti per
motivi di sicurezza a soggiornare qualche tempo con le famiglie presso il carcere
dell'Asinara. Nel dicembre 1986, Borsellino viene nominato Procuratore della
Repubblica di Marsala e lascia il pool. Entrarono così a far parte del pool altri tre
giudici istruttori. Inoltre, Caponnetto si apprestava a lasciare l'incarico per ragioni di
salute, e raggiunti limiti di età. Alla sua sostituzione vennero candidati Falcone, ed
Antonino Meli. Nel settembre 1987, dopo una discussa votazione, il Consiglio
Superiore della Magistratura nominò Meli.
La scelta di Meli, innescò amare polemiche. Meli si insedia nel gennaio
1988 e finisce con lo smantellare il metodo di lavoro intrapreso,
riportandolo indietro di un decennio. Da qui in poi Falcone e i suoi
dovettero fronteggiare un numero sempre crescente di ostacoli alla loro
attività. Il 30 luglio Falcone richiese addirittura di essere destinato a un
altro ufficio, ma Meli, ormai in aperto contrasto con Falcone, sciolse
ufficialmente il pool. Tuttavia, Falcone proseguì ancora una volta il suo
straordinario lavoro, realizzando una importante operazione antidroga
in collaborazione con Rudolph Giuliani, allora procuratore distrettuale di
New York. Il 21 giugno 1989, Falcone divenne obiettivo di un attentato
presso la villa al mare affittata per le vacanze, ma l'attentato fallì. Una
settimana dopo il fallito attentato, il C.S.M. decise la nomina di Falcone
a procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica. Nel
gennaio '90, Falcone coordina un'altra importante inchiesta che porta
all'arresto di trafficanti di droga colombiani e siciliani, intanto a Palermo
il clima attorno a Falcone si avvelenò sempre più, isolandolo.
In questo periodo, che va dal 1991 alla sua morte, Falcone fu molto attivo, cercando in ogni
modo di rendere più incisiva l'azione della magistratura contro il crimine. Giovanni Falcone
muore nella comunemente detta strage di Capaci, il 23 maggio 1992 con la moglie
Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta.
Umberto Veronesi nato a Milano il 28 novembre 1925 è un medico,
oncologo e politico italiano, presidente dell'Agenzia per la sicurezza
nucleare. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per
decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è
occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per
tumore nella donna. Cresciuto nei sobborghi agricoli adiacenti a
Milano (suo padre era contadino), il giovane Veronesi si conquistò
lo status di “cittadino” da sé e con le proprie forze. Sposato con
Susy Razon, una pediatra di origini turche, Veronesi ha sette figli
(cinque maschi e due femmine). Uno di questi, Alberto, fa il direttore
d'orchestra. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l'Università
Statale di Milano nei primi anni Cinquanta, decide di dedicarsi allo
studio e alla cura dei tumori: dopo alcuni soggiorni all'estero
(Inghilterra e Francia) entra all'Istituto nazionale per lo Studio e la
Cura dei Tumori. Nel 1965 ha partecipato alla fondazione dell'AIRC
e ha fondato nel 1982 la Scuola Europea di Oncologia. Ha fondato,
nel 1991, ed è stato direttore scientifico dell‘ IEO - Istituto Europeo
di Oncologia una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente,
dal 2001 a oggi. Il 25 aprile 2000 è stato incaricato del Ministero
della Sanità nel governo Amato,fino all'11 giugno 2001.
In qualità di ministro si è battuto in particolare per una
legge antifumo. Nel 2003 è stata istituita la Fondazione
Umberto Veronesi. Dal 29 aprile 2008 fino al febbraio
2011 è stato senatore del Parlamento Italiano nella XVI
Legislatura. Nel 2009 è diventato "ambassador" del
movimento Internet for Peace fondato dalla rivista
mensile Wired Italia. Il 5 novembre 2010 è stato
nominato presidente dell'Agenzia per la sicurezza
nucleare italiana. Il giorno successivo ha annunciato le
proprie dimissioni da senatore. Dal 2011 è presidente
del comitato scientifico della Fondazione Italia USA.
Veronesi ha ricevuto undici lauree honoris causa,
nazionali e internazionali, in Medicina, Biotecnologie
Mediche, Fisica, Scienze Agrarie e Scienze
Pedagogiche. Nel marzo 2003 ha ricevuto dall'Arabia
Saudita il "King Faisal International Prize Award". Nel
2009 ha ricevuto il "Premio America" della Fondazione
Italia USA. Il 2 agosto 2010 gli è stato intitolato un
pezzo di lungomare della spiaggia di Jesolo (VE).
Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza negli anni in cui la Contea
di Nizza (che prima faceva parte dei domini sabaudi) era
annessa alla Francia. Venne battezzato il 29 luglio 1807 e
registrato con il nome di Joseph Marie Garibaldi. La sua
famiglia, originaria di Chiavari, si era trasferita a Nizza nel 1770;
Giuseppe era il secondogenito di sei figli: Angelo, il fratello
maggiore, divenne console negli Stati Uniti d'America, Michele
fu capitano di marina, Felice rappresentante di una compagnia
di navigazione, Elisabetta e Maria Teresa morirono in tenera
età. I genitori avrebbero voluto avviare Giuseppe alla carriera o
di avvocato, o di medico o di prete. Ma il figlio amava poco gli
studi e prediligeva gli esercizi fisici e la vita di mare, essendo,
come lui stesso ebbe a dire, più amico del divertimento che
dello studio. Vedendosi ostacolato dal padre nella sua
vocazione marinara, durante le vacanze tentò di fuggire per
mare verso Genova con tre suoi compagni ma, scoperto da un
sacerdote che avvisò della fuga in atto, fu quindi fermato e
Nizza 1807 – Isola di Caprera 1882
ricondotto a casa; forse fu l'inizio della sua antipatia verso il
clero. Tuttavia si appassionò alle materie insegnategli dai suoi
primi precettori.
Alla fine riuscì a persuadere il padre a lasciargli intraprendere la vita di
mare: fu iscritto nel registro dei mozzi a Genova il 12 novembre 1821.
Giuseppe ed Anita si erano conosciuti a Laguna nel 1839. Nata nel
1821 a Merinyhos, Anita aveva 18 anni al momento dell'incontro con
Garibaldi che sposò il 26 marzo 1842. È spesso raccontato il fatto che
Anita, abile cavallerizza, insegnò a cavalcare al marinaio italiano, fino
ad allora del tutto inesperto di equitazione. Giuseppe a sua volta la
istruì, per volontà o per necessità, ai rudimenti della vita militare. Cercò
di far allontanare Anita e i figli, verso Nizza da sua madre. Garibaldi
rientrò in Italia nel 1848, poco dopo lo scoppio della prima guerra di
indipendenza. Nello stesso anno, durante una fuga nelle Valli di
Comacchio, Anita morì. Il 26 gennaio 1880 sposò la piemontese
Francesca Armosino, sua compagna da 14 anni e dalla quale ebbe tre
figli. Nel 1882 ritornerà a Caprera dove morirà il 2 giugno 1882 per una
paralisi della faringe. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi
per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America
meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei
personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme
a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di
Cavour, uno dei padri della Patria. La figura di Garibaldi è
assolutamente centrale nel quadro del Risorgimento .Italiano.
Camillo nacque il 10 agosto 1810 nella Torino napoleonica. Suo
padre, il nobile piemontese Michel Benso di Cavour, era
collaboratore e amico del governatore Principe Camillo Borghese
che fu padrino di battesimo del piccolo Benso al quale trasmise il
nome. La madre di Camillo, Adele de Sellon, apparteneva invece ad
una ricca e nobile famiglia calvinista di Ginevra, che aveva raggiunto
un'ottima posizione negli ambienti borghesi della città svizzera.
Aristocratico, Cavour in gioventù frequentò il 5º corso della Regia
Accademia Militare di Torino (conclusosi nel 1825). Nell'inverno
1826-27, diventò ufficiale del Genio. Il giovane si dedicò ben presto,
per interessi personali e per educazione familiare, alla causa del
progresso europeo. Fra i suoi ispiratori fu il filosofo inglese Jeremy
Bentham alle cui dottrine si accostò per la prima volta nel 1829.
Trasferito nel 1830 a Genova, l'ufficiale Camillo Benso ebbe modo di
conoscere la marchesa Anna Giustiniani Schiaffino, con la quale
avvierà una importante amicizia intrattenendo con lei un lungo
rapporto epistolare. All'età di ventidue anni Cavour venne nominato
sindaco di Grinzane, dove la famiglia aveva dei possedimenti, e
ricoprì tale carica fino al 1848. Dal dicembre 1834 prese a viaggiare
all'estero studiando lo sviluppo economico di paesi largamente
industrializzati come Francia e Gran Bretagna.
Partito dalla capitale francese, il 14 maggio 1835 arrivò a Londra dove si
interessò di questioni sociali. Camillo designò suo erede il nipote Ainardo, che
era stato molto attaccato allo zio e che aveva avuto duri scontri con il padre
Gustavo per motivi economici. Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al
1852, Capo del governo dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Lo stesso 1861,
con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del
Consiglio del nuovo Stato e con tale carica morì. Fu protagonista del
Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed
economico, dell’ anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo
del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria e dello Stato Pontificio. In campo
economico promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali
(soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In
politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo
della Destra moderata, siglò un accordo (Connubio) con la Sinistra di Urbano
Rattazzi, mirante alla realizzazione di riforme che escludessero le ali estreme
del Parlamento. Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe
Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi della cui azione
temeva il potenziale rivoluzionario. Benché non avesse un disegno di unità
nazionale preordinato riuscì con successo a gestire gli eventi che portarono alla
formazione del Regno d’Italia.
Sofia Villani Scicolone (Sophia Loren in realtà è un nome d’arte)
è nata a Roma dall'insegnante di pianoforte Romilda Villani e da
Riccardo Scicolone, ingegnere mancato (si fermò a tre esami
dalla laurea).Quando Sofia nacque la famiglia si trovava in
ristrettezze economiche. Sophia Loren entra a far parte del
mondo cinematografico giovanissima e si impone ben presto,
agli inizi degli anni cinquanta, come sex symbol grazie alla sua
innata sensualità e un corpo da maggiorata. In pochi anni
diventa una stimata attrice in tutto il mondo. La sua definitiva
consacrazione come attrice arriva nel 1962 con il Premio Oscar
per l'interpretazione del suo film-simbolo, La ciociara (film
1960), di Vittorio De Sica, in un ruolo che era stato rifiutato da
Anna Magnani. Nel 1991, in Francia, è stata insignita della
Legion d'Onore; lo stesso anno le è stato assegnato l'Oscar alla
Roma,1934
carriera. Nel 1994 ha ottenuto anche l'Orso d'Oro alla carriera al
festival di Berlino. Nel 1997 il Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro l'ha insignita del titolo di Cavaliere della
Repubblica.
Luciano Pavarotti era figlio di Fernando Pavarotti e Adele Venturi, dal cui
matrimonio nacque anche sua sorella Gabriella. Il padre faceva il
panettiere nell'esercito. Pavarotti si sposò nel 1961 con Adua Veroni, sua
fidanzata da 8 anni e conosciuta a 17. Dall'unione con la moglie nacquero
tre figlie: Lorenza, Cristina e Giuliana. Studia per diventare insegnante di
educazione fisica della scuola primaria di primo grado pur continuando a
prendere lezioni di canto dal tenore Arrigo Polo e alla partenza di questi
per il Giappone, tre anni dopo, proseguì la sua preparazione con il
maestro Ettore Campogalliani. Insegna educazione fisica alla scuola
primaria di primo grado per due anni, poi nel 1961 vince il concorso
internazionale "Achille Peri" che segna il suo vero esordio sulla scena
canora. Viene nominato Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della
Repubblica Italiana e Ufficiale dell’Ordine della Legione d’Onore. Inoltre
riceve un premio dal presidente degli USA e dal Ministro della Cultura
Modena 1935 - Modena 2007
Austriaco. Il 7 luglio 1990 in occasione della finale del campionato del
mondo di calcio svoltasi a Roma, i Tre Tenori: Luciano Pavarotti, José
Carreras e Placido Domingo tennero un concerto alle Terme di Caracalla.
Dopo tale evento i Tre Tenori si esibirono in tante altre occasioni. A
febbraio del 2006 ha cantato durante la cerimonia di inaugurazione dei
XX Giochi olimpici invernali, ultima esibizione dal vivo del Maestro.
Giovanni XXIII
Elezione
Predecessore
Successore
28 ottobre 1958
Papa Pio XII
Papa Paolo VI
Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Marianna
Mazzola, quarto di tredici fratelli, veniva da una famiglia di
umili origini: i suoi parenti lavoravano infatti come
mezzadri. Questo non gli impedì, grazie all'aiuto
economico di uno zio, di studiare presso il seminario
minore di Bergamo, per poi vincere una borsa di studio e
trasferirsi al Seminario dello Apollinare di Roma, l'attuale
Pontificio Seminario Romano Maggiore dove completò
brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella chiesa di
Santa Maria in Monte Santo, in Piazza del Popolo, nel
1904.
Sotto il Monte, 1881-Roma, 1963
Giovanni XXIII
Da ragazzo, e durante il seminario, manifestò la
venerazione per la Vergine con numerosi pellegrinaggi
al Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago.
Nel 1901 era stato coscritto ed arruolato nel
settantatreesimo reggimento fanteria, brigata
Lombardia, di stanza a Bergamo. Nel 1925 papa Pio XI
lo nominò visitatore apostolico in Bulgaria, elevandolo
alla dignità di vescovo e affidandogli la sede titolare di
Areopoli. Nel 1935 fu nominato delegato apostolico in
Turchia e Grecia. Nel 1953 fu nominato patriarca di
Venezia. A seguito della morte di papa Pio XII, Roncalli,
con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il 28 ottobre
1958.Il 3 giugno 1963, papa Giovanni morì. Il 3
settembre del 2000 è stato beatificato da papa
Giovanni Paolo II.
Toscanini
Arturo
Nato da Paola e Claudio, appartenente alla media borghesia
dal passato garibaldino, Arturo Toscanini studiò violoncello e
composizione al Conservatorio di Parma, dove si diplomò nel
1885. L'anno successivo si unì come violoncellista all‘
orchestra di una compagnia operistica, con la quale girò il
Sudamerica. Ebbe inizio la straordinaria carriera del Maestro,
considerato il più grande direttore di tutti i tempi. Il 14 maggio
1931, al teatro Comunale di Bologna , si rifiutò di eseguire
Giovinezza e venne perciò aggredito e schiaffeggiato da una
camicia nera. L'aggressione subita fu alla base della sua
rinuncia al concerto e, in seguito, della decisione di emigrare
negli Stati Uniti. In Italia tornerà soltanto quindici anni dopo,
nel 1946, alla fine del secondo conflitto mondiale.
Primo direttore italiano di fama mondiale, dalla memoria
prodigiosa e la volontà ferrea, capace di interpretare alla
perfezione la scrittura musicale, e di comunicare, con
l'asciuttezza del gesto e l'essenzialità dell'espressione, tutte le
Parma, 1867-New York,1957
sfumature di una partitura.
Toscanini Arturo
Tornò in Italia nel dopoguerra per la ripresa alla
Scala di Milano della sua attività musicale, ma
seguitò a vivere negli Usa con sua moglie. Si ritirò
quando aveva 87 anni. Il suo ultimo concerto
(interamente dedicato a Richard Wagner) fu con la
NBC Symphony Orchestra, il 4 aprile 1954. Alla sua
morte nel 1957, fu sepolto al Cimitero Monumentale
di Milano.
Giovanni Paolo I
Papa Giovanni Paolo I, nato Albino Luciani il 17 ottobre
1912. Il 27 febbraio1947 si laureò in sacra teologia alla
Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi su
L'origine dell'anima umana secondo Antonio Rosmini:
quella di Luciani e dei suoi relatori fu di certo una scelta
audace, poiché si trattava di un autore con due libri messi
all'Indice, all'epoca non ancora del tutto riabilitato dalla
Chiesa. Luciani fu diverse volte proposto per la nomina a
vescovo, ma venne respinto per due volte a causa delle
sue condizioni di salute, della sua voce flebile, della sua
bassa statura e del suo aspetto dimesso. Dopo l'ascesa
al soglio di Pietro di papa Giovanni XXIII, il 15 dicembre
1958 fu finalmente promosso vescovo di Vittorio Veneto.
Giovanni Paolo I
Il suo pontificato fu tra i più brevi della storia: la sua
morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni dalla sua
elezione al soglio di Pietro.
Viene ricordato con gli affettuosi appellativi di "papa del
sorriso" e "sorriso di Dio". Papa Luciani si spense
presumibilmente tra le ore 23.00 del 28 settembre 1978
e le ore 5.00 del giorno successivo, nel suo
appartamento privato, ufficialmente a causa di un
infarto.
Gaetano Donizetti, fu uno dei maggiori compositori di
musica operistica italiana del primo Ottocento e
precursore del dramma musicale alla Giuseppe Verdi.
Appartenente a una famiglia poverissima, Donizetti fu
accolto, all’età di nove anni, nella Scuola Caritatevole di
Musica di Bergamo, proseguendo gli studi musicali al
Liceo Filarmonico di Bologna.
Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di
Napoli e, nel 1834, accettò la Cattedra di Composizione
al Conservatorio della stessa città. In pochi mesi
morirono il padre, la madre e la seconda figlia.
Bergamo,1797-Bergamo,1848
A Vienna nel 1842, Gaetano Donizetti, ricevette
l’ambita nomina di maestro di Cappella di Corte, ma la
sua salute peggiorò sempre di più ed alla fine, nel
1846, fu internato nel manicomio di Ivry-sur-Seine.
Nel 1847, Donizetti, trasportato a Bergamo, fu accolto
dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla
morte, sopravvenuta l'8 Aprile 1848.
Oscar Luigi Scalfaro
Oscar Luigi Scalfaro ( Novara, 9 settembre 1918) è un
politico ed ex magistrato italiano, nono Presidente della
Repubblica dal 1992 al 1999.
Fu eletto deputato ininterrottamente dal 1946 al 1992,
quando, durante la sua presidenza della Camera dei
deputati, fu eletto Presidente della Repubblica. In
precedenza era stato Ministro dell'Interno nel Governo
Craxi. Attualmente è senatore a vita e aderisce al
Partito Democratico.
Scalfaro è l'unica persona, insieme a Sandro Pertini ed
Enrico De Nicola ad avere ricoperto tutte le tre più alte
cariche dello Stato: è infatti stato Presidente della
Repubblica e Presidente della Camera, oltre ad avere
presieduto provvisoriamente il Senato all'inizio della XV
Legislatura.
È stato l'unico Capo dello Stato (tra quelli cessati dalla carica) della
storia d'Italia a non aver nominato alcun senatore a vita, a causa di un
problema legato all'interpretazione della Costituzione: non è chiaro
infatti se il limite di 5 senatori a vita sia da intendersi come limite
massimo di nomine a disposizione di ciascun Presidente oppure a
disposizione di ciascun Presidente della Repubblica come figura
istituzionale (quindi comprendendo anche quelli nominati dai
predecessori). Il Presidente Scalfaro era fedele alla seconda
interpretazione, a differenza dei suoi due predecessori Pertini e
Cossiga, che avevano nominato 5 senatori a testa. Ha una figlia,
Marianna di professione psicologa.
Francesco Cossiga
Francesco Cossiga è stato un politico, giurista e docente italiano,
ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 quando
assunse, di diritto, l'ufficio di senatore a vita. A seguito di un
decreto del presidente del Consiglio dei ministri ha potuto fregiarsi
del titolo di presidente emerito della Repubblica Italiana.
È stato ministro dell'interno nei governi Moro V, Andreotti III e
Andreotti IV dal 1976 al 1978, quando si dimise in seguito
all'uccisione di Aldo Moro. Dal 1979 al 1980 fu presidente del
Consiglio dei ministri e fu presidente del Senato della Repubblica
nella IX legislatura dal 1983 al 1985, quando lasciò l'incarico
perché fu eletto al Quirinale. Nella XV legislatura ha sostenuto il
riconoscimento della Nazione Sarda.
Sassari, 1928 – Roma, 2010
Alda Merini inizia gli studi presso le scuole professionali all'Istituto "Laura
Solera Mantegazza"; prova ad essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non
supera la prova di italiano. Nello stesso periodo, si dedica allo studio del
pianoforte, strumento da lei particolarmente amato. Esordisce come
autrice giovanissima a soli quindici anni. Pubblica nel 1950 la sua prima
antologia; nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale, l'editore
Scheiwiller stampa due poesie inedite dell'autrice in "Poetesse del
Novecento". Nel '53 sposa Ettore Carniti ed esce il primo volume di versi
intitolato "La presenza di Orfeo”. Nel '55 nasce la prima figlia e al medico
curante della bambina, Pietro De Pascale, la Merini dedica la raccolta di
versi "Tu sei Pietro" . Nel 1958 nasce la seconda figlia. Segue un silenzio
durato vent'anni. Nel '65 viene internata nel manicomio Paolo Pini, dal
quale uscirà definitivamente solo nel '72 — a parte brevi periodi durante i
quali ritorna in famiglia e nascono altre due figlie — ma l'alternanza di
Milano,1931- Milano,2009
periodi di lucidità e follia continua fino al '79. Nel '79 il silenzio è finalmente
rotto e la Merini inizia a lavorare su quello che è considerato il suo
capolavoro: La Terra Santa, vincitrice del Premio Librex Montale nel '93.
Nel 1981 muore il marito Ettore Carniti e nello stesso periodo inizia
un’amicizia con il poeta Michele Pierri che sposerà due anni dopo.
Si trasferisce a Taranto dove rimane per circa quattro anni. Questo
periodo di apparente tranquillità non dura però a lungo, l’aggravarsi
delle condizioni di salute di Pierri viene preso come pretesto dai figli
del medico-poeta, da sempre contrari al loro matrimonio, per
allontanare Alda Merini. Questo le provoca un profondo stato
depressivo che la riporterà a vivere nuovamente le torture e gli orrori
dell’ospedale psichiatrico, questa volta di Taranto.
Nel 1986,
rientra a Milano, sulle rive dell’amato Naviglio, dove
riprende a scrivere e ricuce le amicizie di un tempo. Sono anni
fecondi per la poetessa, anni dove si contano sempre maggiori
pubblicazioni ed interventi pubblici, anni in cui le vengono assegnati
diversi premi letterari e una laurea honoris causa dall’Università di
Messina.
Diviene un personaggio di successo, ma non cambia il suo stile:
continua a vivere come una clochard nella casa dei Navigli, in una
casa piena di libri, quadri e fotografie, un rifugio, per artisti, barboni
o squattrinati, che le facevano visita.
Muore il 1° novembre 2009 all’Ospedale San Paolo di Milano, in
seguito ad un tumore, fumando le sue inseparabili sigarette.
Antonio Segni
.
E’ stato quarto Presidente della Repubblica.
La sua Presidenza, che durò solo due anni e mezzo,
dall'elezione del 6 maggio 1962 sino alle dimissioni
volontarie del 6 dicembre 1964, fu la più breve della
storia repubblicana Nasce in una nobile famiglia sarda,
ascritta al patriziato genovese dal 1752.Portati a termine
gli studi liceali presso il Liceo «Azuni», si laureò in
giurisprudenza nel 1913 e aderì al Partito Popolare
Italiano
fin
dalla
sua
fondazione.
Professore
universitario di diritto processuale civile, insegnò in varie
università tra cui quelle di Sassari (di cui fu rettore
magnifico per 5 anni), Perugia e Roma. Dopo l'avvento
del fascismo, smise temporaneamente di fare politica.
Nel 1942 fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e
nel
1946
Costituente.
venne
eletto
deputato
all'Assemblea
Sassari 1891– Roma 1972
I suoi due anni al Quirinale furono contrassegnati da
tensioni con il blocco dei riformisti, che spingeva per
riforme sociali e strutturali, invise ad un conservatore
come Segni. Il 7 agosto 1964, durante un concitato
colloquio con gli onorevoli Giuseppe Saragat e Aldo Moro,
fu colpito da trombosi cerebrale. Ne seguì l'accertamento
della condizione d'impedimento temporaneo, avvenuto
con atto congiuntamente firmato dai Presidenti delle due
Camere e dal Presidente del Consiglio; il 10 il Presidente
del Senato assunse le funzioni ordinarie di supplente. Pur
trattandosi di grave malattia, non si arrivò mai alla
dichiarazione di "impedimento permanente", che avrebbe
comportato una nuova elezione e la situazione fu risolta
dalle sue dimissioni volontarie del 6 dicembre 1964.
Enrico De Nicola
E’ stato il primo Presidente della Repubblica Italiana.
Fu eletto Capo provvisorio dello Stato dall'Assemblea
Costituente e dal 1º gennaio 1948, assunse titolo ed
attribuzioni del Presidente della Repubblica. De Nicola,
inoltre, è l'unico ad aver ricoperto sia la carica di Presidente
del Senato sia quella di Presidente della Camera dei deputati.
Nella sua vita ricoprì anche la carica di Presidente della
Repubblica e Presidente della Corte Costituzionale,
trovandosi così ad esser stato a capo di 4 delle 5 cariche dello
Stato. Era particolarmente stimato per l'onestà, l'umiltà e
l'austerità dei costumi. Enrico De Nicola, giunto discretamente
a Roma a bordo della sua auto privata per assumere la carica,
rifiutò lo stipendio previsto per il capo dello stato ed anzi
spese preferibilmente sempre di tasca propria.
Napoli 1877 – Torre del Greco 1959
Divenne famoso il suo cappotto rivoltato,
dignitosissimo co-protagonista di
numerosissime occasioni ufficiali; fu riparato
gratuitamente da un sarto napoletano, contro
la volontà dell'ex-presiedente.
Considerando la provvisorietà della sua
carica, ritenne improprio stabilirsi al Quirinale.
Durante la sua presidenza ostentava
un'agendina nella quale, asseriva, andava
prendendo appunti sul corretto modo di
esercitare la funzione presidenziale. Il suo
successore, Luigi Einaudi, fra le prime cose
che fece da presidente volle dunque ricercare
quest'agendina, ma la trovò incredibilmente
vuota.
Giovanni Gronchi
E’ stato terzo Presidente della Repubblica Italiana.
Fu il primo Presidente della Camera dei deputati eletto dopo l'entrata
in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana. La sua
elezione, nell'aprile del 1955, fu caratterizzata da un fatto singolare.
Infatti, come presidente della Camera, toccò a lui presiedere
(assieme al presidente del Senato) la seduta comune e pertanto
leggere a voce alta le schede che via via gli venivano porte. Anche
quando si accorse che quasi tutte portavano il suo nome, continuò a
leggerle fino alla fine. Si interruppe solo pochi istanti, quando un
applauso del Parlamento segnò il raggiungimento del quorum.
Gronchi si alzò dallo scranno, con in mano una scheda che stava per
leggere, e ringraziò con un breve inchino l'assemblea. Poi si
risedette e continuò a leggere le schede, con una certa tensione
della voce. Quando ebbe letto l'ultima scheda, con voce un po'
strozzata, annunciò al microfono che pregava il vice presidente della
Camera, Giovanni Leone, di procedere allo scrutinio e di proclamare
poi il risultato. Fra gli scroscianti applausi si alzò e guadagnò l'uscita.
Pontedera 1887 – Roma 1978
Durante la sua carica ebbe l'onore di inaugurare ben due
edizioni dei Giochi olimpici (ed è tuttora l'unico Presidente
della Repubblica che possa vantare ciò). Fu il primo Capo
di Stato italiano a visitare Istanbul e l'America meridionale.
Nella città turca gli furono preparate accoglienze degne di
un sovrano. Lo scopo del viaggio fu quello di visitare i
molti italiani che erano lì emigrati e di allacciare colloqui
diplomatici con il presidente turco. In Argentina ebbe
accoglienze memorabili e commosse: era la prima volta
che un Capo di Stato italiano (includendo i sovrani)
visitava alcuni Paesi dell'America del Sud. In un suo
discorso allo stadio di Buenos Aires, la voce gli si spezzò
più volte per l'emozione, rasentando il pianto. Non
sarebbe mai più accaduto per un Capo di Stato italiano.
Luigi Einaudi
E’ stato secondo Presidente della Repubblica Italiana.
Intellettuale ed economista di fama mondiale, Luigi Einaudi è
considerato uno dei padri della Repubblica Italiana. Rimase orfano di
padre a 14 anni. Dopo aver studiato a Savona, viene mandato al
convitto nazionale Umberto I di Torino e si diploma al Liceo classico
Cavour di Torino, con il massimo dei voti, per poi compiere gli studi
universitari presso l'ateneo della stessa città. In quegli anni si avvicina al
movimento socialista e collabora con la rivista "Critica sociale", diretta
da Filippo Turati. La collaborazione dura un decennio e si conclude con
il distacco dai socialisti e il progressivo spostamento, a partire dai primi
anni del Novecento, su posizioni sempre più apertamente liberiste.
Carrù,1874–Roma,1961
Nel 1895 ottiene la laurea in giurisprudenza. Copre la
cattedra di Scienza delle finanze all'Università di Torino,
l'incarico di Legislazione industriale ed Economica politica
del Politecnico di Torino e l'incarico di Scienza della finanze
all'Università Bocconi di Milano. Viene eletto Deputato
all'Assemblea Costituente nel 1946 e dà un autorevole
contributo ai lavori. È Senatore di diritto del Senato della
Repubblica nel 1948. La sua politica economica di quegli
anni, caratterizzata da una diminuzione della tassazione
interna e dei dazi doganali, pose la basi per il boom
economico degli anni cinquanta e sessanta. Nel 1961, fino ai
primi di ottobre, sul “Corriere della Sera”, pubblica i suoi
articoli nella rubrica “Le prediche della domenica”.
Elio Vittorini nacque da padre di origine bolognese e madre
siracusana. Insieme al fratello Giacomo e durante gli anni
dell'infanzia seguì il padre ferroviere nei suoi spostamenti di
lavoro per la Sicilia. Dopo la scuola di base, Elio frequentò la
scuola di ragioneria senza interesse, finché, dopo essere
fuggito di casa 4 volte, nel 1924 abbandonò definitivamente la
Sicilia. Lavorò per un certo periodo come contabile in
un'impresa di costruzioni in Venezia Giulia e nel 1930 si
trasferì a Firenze dove lavorò come correttore di bozze alla
"Nazione". Aveva intanto iniziato a scrivere articoli e pezzi
narrativi. Nel 1927 inviò a La Fiera Letteraria il suo primo
importante scritto narrativo, "Il Garofano Rosso", che gli venne
pubblicato. Nel 1929 iniziò a collaborare alla rivista Solaria e
venne pubblicato sull'Italia Letteraria un suo articolo, Scarico
di coscienza, in cui accusava la letteratura italiana di
provincialismo. Nel 1931, per le edizioni di Solaria uscì il suo
Siracusa 1908 – Milano 1966
primo libro, una raccolta di racconti intitolato Piccola borghesia
che venne ristampato da Mondadori nel 1953.
Tra il 1933 e il 1934 uscì su Solaria il romanzo Il
Garofano Rosso a puntate, romanzo che a causa
della censura fascista, venne pubblicato in volume
solamente nel 1948 da Mondadori. Nel 1957 pubblicò
una raccolta di scritti critici dal titolo Diario in pubblico
e nel 1959 fondò la rivista Il Menabò edita da Einaudi
che diresse insieme a Italo Calvino. Iniziò nel 1960 a
dirigere la collana "La Medusa" per Mondadori e in
seguito la collana "Nuovi scrittori stranieri". Nello
stesso anno scrisse un manifesto per protestare
contro la guerra e la tortura in Algeria e si candidò
nelle liste radicali del PSI. Negli ultimi anni della sua
vita fu consulente della casa editrice Einaudi. Morì a
Milano nel 1966, le sue spoglie riposano nel cimitero
di Concorezzo.
Giuseppe Saragat faceva parte di una famiglia appartenente
alla media borghesia italiana. E’ stato un politico e
diplomatico, quinto Presidente della Repubblica e leader
storico del Partito Socialista Democratico. Fu anche
Presidente dell'Assemblea Costituente fino al 1947. Nel 1922
aderì al socialismo e divenne così esponente di primo piano
del Partito Socialista Unitario. Durante il ventennio fascista
emigrò in Francia, Austria e Svizzera, stringendo con il
socialista Pietro Nenni un'alleanza politica che porterà alla
riunificazione di PSI e PSU con il Movimento di Unità
Torino 1898 – Roma 1988
Proletaria, dando così vita al Partito Socialista Italiano di Unità
Proletaria. Tornò in patria nel 1943 per combattere contro la
Repubblica di Salò.
Nel 1946 venne eletto deputato all'Assemblea Costituente, di cui fu
presidente sino al 1947. Il 28 dicembre del 1964 fu eletto Presidente
della Repubblica italiana. Terminato il suo mandato nel 1971, Saragat
divenne di diritto senatore a vita, ma ebbe anche l'occasione di ritornare
al suo partito, di cui divenne presidente nel 1976. Saragat viene oggi
considerato il padre della dottrina socialdemocratica italiana. Saragat
era convinto che la socialdemocrazia potesse essere politicamente un
valore aggiunto e che avrebbe potuto avere una posizione
elettoralmente egemonica, come del resto avveniva nei paesi del nord Europa.
Alessandro Pertini laureatosi in giurisprudenza e in scienze
politiche e sociali, intraprese la professione forense e, dopo la
prima condanna a otto mesi di carcere per la sua attività
politica, nel 1926 fu condannato a cinque anni di confino.
Sottrattosi alla cattura, si rifugiò a Milano e successivamente
in Francia, dove chiese e ottenne asilo politico, lavorando a
Parigi. Anche in Francia subì due processi per la sua attività
politica. Tornato in Italia nel 1929, fu arrestato e nuovamente
processato dal tribunale speciale per la difesa dello Stato e
San Giovanni di Stella,1896 –
Roma,1990
condannato a 11 anni di reclusione. Scontati i primi sette, fu
assegnato per otto anni al confino. Tornato libero nell'agosto
1943, entrò a far parte del primo esecutivo del Partito
socialista. Catturato dalla SS, fu condannato a morte. La
sentenza non ebbe luogo.
Nel 1944 evase dal carcere assieme a Giuseppe Saragat, e
raggiunse Milano per assumere la carica di segretario del
Partito Socialista nei territori occupati dai Tedeschi e poi
dirigere la lotta partigiana: fu insignito della Medaglia d'Oro.
Conclusa la lotta armata, si dedicò alla vita politica e al
giornalismo. Fu eletto Segretario del Partito Socialista
Italiano di unità proletaria nel 1945. Fu eletto senatore della
Repubblica nel 1948 e presidente del relativo gruppo
parlamentare. Fu eletto Deputato al Parlamento nel 1953,
1958, 1963, 1968, 1972, 1976. Fu eletto Vice-Presidente
della Camera dei Deputati nel 1963 e Presidente della
Camera dei Deputati nel 1968 e nel 1972.
Fu eletto Presidente della Repubblica l'8 luglio del 1978.
Rassegnò le dimissioni il 29 giugno 1985: divenne Senatore
a vita quale ex Presidente della Repubblica.
Vittorio Emanuele II
Vittorio Emanuele II di Savoia è stato l’ultimo re di Sardegna.
Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, portò a
compimento il Risorgimento e il processo di unificazione italiana,
guadagnandosi l'appellativo di "Padre della Patria.
Nacque a Torino il 17 marzo del 1820. Vittorio Emanuele era il primogenito di
Carlo Alberto di Savoia- Carignano, re di Sardegna, e di Maria Teresa
d'Asburgo -Toscana. In ragione della grande differenza somatica con il
padre, già visibile in tenera età, cominciarono a circolare voci sul fatto che
Vittorio Emanuele non fosse figlio della coppia reale, ma si trattasse di un
bimbo d'origine popolana, preso per sostituire il vero figlio di Carlo Alberto,
morto ancora in fasce a causa di un incendio nella residenza del nonno.
Quando il padre Carlo Alberto fu chiamato a succedere a Carlo Felice di
Savoia,Vittorio Emanuele lo seguì a Torino, dove fu affidato ad uno stuolo di
precettori. Gli sforzi dei dotti precettori ebbero, però, scarso effetto sulla
Torino,1820-Roma,1878
refrattarietà agli studi di Vittorio Emanuele che, di gran lunga, preferiva
dedicarsi ai cavalli, alla caccia ed alla sciabola, oltre che all'escursionismo in
montagna, rifuggendo la grammatica, la matematica, la storia e qualunque
altra materia che richiedesse lo studio o anche la semplice lettura.
Ottenuto il grado di generale, sposò la cugina Maria
Adelaide d'Asburgo-Lorena nel 1842. Ebbe inoltre
un'intensa relazione con Laura Bon dalla quale ebbe una
figlia, Emanuela. Dopo la sconfitta di Custoza e
l'abdicazione di Carlo Alberto gli storici piemontesi
cominciarono a costruire la leggenda di Vittorio Emanuele
II, re galantuomo, che animato da sentimenti patriottici e
per la difesa delle libertà costituzionali si oppose fieramente
alle richieste di Radetzky di abolire lo statuto albertino. Il 29
marzo 1849 il nuovo Re si presentò davanti al Parlamento
per pronunciare il giuramento di fedeltà e, il giorno dopo, lo
sciolse indicendo le nuove elezioni. Il Re Vittorio Emanuele
assume il titolo di Re d'Italia 17 marzo 1861.
Viva Verdi. Questo era stato lo slogan delle insurrezioni
anti-austriache nel nord Italia. Ma i patrioti non volevano
solo esaltare la figura di un grande musicista, quanto
propagandare l'Unità nazionale sotto 'V'ittorio 'E'manuele
'R'e 'D'''I'talia (Viva V.E.R.D.I. = Viva Vittorio Emanuele Re
D'Italia).
Fatto rinnovare il parlamento da Cavour, la prima
seduta che comprendeva deputati di tutte le
regioni annesse (tramite plebiscito), avvenne il 18
febbraio 1861. Il 17 marzo il parlamento proclamò
la nascita del Regno d'Italia. Quando, nel 1874,
Vittorio Emanuele decise di celebrare il proprio
giubileo (venticinquesimo dall'incoronazione), egli
si attirò notevoli critiche. A fine dicembre dell'anno
1877 Vittorio Emanuele II, amante della caccia ma
delicato di polmoni, passò una notte all'addiaccio
presso il lago nella sua tenuta di caccia laziale.
L'umidità di quell'ambiente gli risultò fatale. Infatti
la sera del 5 gennaio 1878, il Re avvertì i forti
brividi della febbre. Il 9 gennaio il Re morì,
assistito dai figli. Vittorio Emanuele II aveva
espresso il desiderio che il suo feretro fosse
tumulato in Piemonte, nella Basilica di Superga,
ma Umberto I, accondiscendendo alle richieste del
Comune di Roma, approvò che la salma
rimanesse in città, nel Pantheon.
Lucio Battisti,secondo figlio di Alfiero e Dea Battisti è
considerato una delle massime personalità nella storia della
musica leggera italiana sia come interprete della sua musica,
sia come autore per altri artisti. In tutta la sua carriera ha
venduto oltre 25 milioni di dischi. La sua produzione ha
rappresentato una svolta decisiva nel pop e nel rock italiani: da
un punto di vista strettamente musicale, Lucio Battisti ha
personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone
tradizionale e melodica. Grazie ai testi scritti da Mogol, Battisti
ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente innovabili, quali
il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita
quotidiana. Nel 1950 la sua famiglia si trasferì a Roma. A
seguito della promozione dalla seconda alla terza media
Poggio Bustone (Rieti) 1943 –
Milano 1998
chiese ai suoi genitori di avere una chitarra. L'interesse per lo
strumento fu dovuto anche all'influenza di due ragazzi che
abitavano nel suo condominio, da cui aveva sentito suonare i
primi brani stranieri di rock and roll arrivati in Italia. L'interesse
per la chitarra, dopo il periodo iniziale, andò via via calando,
ma ci fu un notevole ritorno di fiamma nel 1961.
Questa passione lo portò a trascurare gli studi (che sosteneva
presso l'Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei), suscitando
la rabbia del padre Alfiero che minacciò Lucio di non firmare la
sua esenzione dalla leva militare (a cui aveva diritto in quanto
figlio di un invalido di guerra) se non si fosse diplomato; alla
fine Lucio promise di impegnarsi a prendere il diploma, alla
condizione che lui firmasse l'esenzione e gli concedesse i due
anni che avrebbe dovuto impiegare nel servizio militare per
provare a guadagnarsi da vivere con la musica. Il patto fu
accettato, e nel luglio del 1962 Battisti si diplomò perito
elettrotecnico. Il periodo di gavetta di Battisti iniziò nell'autunno
del 1962, quando iniziò a suonare a Napoli con I Mattatori; la
solitudine e la mancanza di soldi, sul finire dell'anno, lo
portarono però alla decisione di tornare a casa.
Successivamente fece parte de I Satiri, che suonavano a
Roma e specialmente nel night Cabala. Nello stesso locale
suonavano I Campioni, un gruppo ben più famoso che era alla
ricerca di un chitarrista. Una prima offerta fu fatta ad Alberto
Radius, che però rifiutò, e così il ruolo fu offerto a Battisti, che
accettò entusiasticamente. Si trasferisce quindi a Milano dove
vivrà tutto il resto della sua vita e ,solo negli ultimi anni della
sua esistenza,vivrà in una villa a Molteno, in Brianza.
Enrico Caruso
Enrico Caruso nacque in una povera famiglia nel quartiere napoletano di San Carlo
all'Arena. Il padre Marcellino era un operaio metalmeccanico e la madre Anna Baldini
faceva la donna delle pulizie. La madre aveva avuto prima di lui 17 figli: tutti morti.
Dopo di lui nacquero altri tre fratelli. Dopo aver frequentato le scuole regolari, a dieci
anni andò a lavorare col padre in fonderia ma sotto l'insistenza della madre si iscrisse a
una scuola serale dove scoprì di essere portato per il disegno, ma, nel frattempo,
qualcosa stava crescendo in lui: la sua voce. Enrico fece qualche apparizione in
spettacoli teatrali; la sua voce nel frattempo si era irrobustita e le piccole
rappresentazioni cominciarono a non bastargli più. La sua fortuna iniziò quando il
baritono Eduardo Missino sentendolo cantare si entusiasmò a tal punto che lo presentò
al maestro Guglielmo Vergine il quale accettò di dargli lezioni per fargli migliorare la
voce ma pretese da lui il 25% dei suoi guadagni con un contratto che sarebbe durato
cinque anni. Nel 1894 Caruso venne chiamato alle armi, ma dopo solo un mese e
mezzo, grazie alle leggi in vigore a quel tempo e ad un maggiore che era amante della
musica, venne congedato e mandato a casa per permettergli di continuare a cantare e
a studiare. Esordirà il 16 novembre 1894 con una parte ne L'amico Francesco
percependo 80 lire per quattro rappresentazioni (poi ridotte a due a causa dello scarso
afflusso di pubblico e nonostante una buona critica).
Napoli, 1873–
Napoli, 1921
Iniziò così ad esibirsi nei teatri di Caserta, Napoli e Salerno e fece la
sua prima esibizione all'estero al Cairo. Nel 1897, a Salerno, Caruso
conobbe il direttore d'orchestra Vincenzo Lombardi che gli propose di
effettuare con lui la stagione estiva a Livorno; qui Caruso conobbe il
soprano Ada Giachetti, sposata e madre di un bambino. Con lei avrà
una relazione che durerà undici anni e da cui nasceranno due figli:
Rodolfo ed Enrico junior. Ada lo lascerà per fuggire con il loro autista,
con il quale cercherà anche di estorcergli denaro. Tutto finirà in
tribunale con la dichiarazione di colpevolezza per la Giachetti che
verrà condannata a tre mesi di reclusione e a 100 lire di multa. Nel
1898 Caruso esordisce al Teatro Lirico di Milano nel ruolo di Loris in
Fedora di Umberto Giordano; seguirono poi tournée in Russia, a
Lisbona, Roma, Montecarlo e al Covent Garden di Londra dove
interpretò il Rigoletto di Giuseppe Verdi; l'anno dopo sarà a Buenos
Aires. Nel 1900 Caruso cantò nuovamente alla Scala nella Bohème
diretta da Arturo Toscanini e nel 1901 a Napoli al Teatro San Carlo.
Qui, durante l'interpretazione de L'elisir d'amore ebbe la sua più
grande delusione: la sua emozione e un'insicurezza malcelata non lo
fecero cantare al meglio. Fortemente deluso dalla reazione dei suoi
concittadini e dalle critiche che gli vennero rivolte, decise di
autoesiliarsi e di non cantare mai più nella sua città natale.
A Milano incise l'11 aprile del 1902 dieci dischi con arie
d'opera per conto di una casa discografica inglese. A
novembre del 1903 è in America. Nel 1909 incise una serie
di ventidue canzoni napoletane. Fu in quell'anno che
Caruso venne operato a Milano per una laringite
ipertrofica, intervento che non compromise sul momento la
sua carriera. Sposata il 28 agosto del 1918 Dorothy
Benjamin, ragazza di buona famiglia dalla quale avrà una
figlia, Gloria , Caruso iniziò verso il 1920 a soffrire
d'insonnia e, durante la rappresentazione di Pagliacci,
ebbe un calo di voce; ma fu tre giorni dopo, mentre
cantava ne L'elisir d'amore, che perse sangue dalla bocca
e fu costretto a sospendere la recita. Venne operato il 30
dicembre al polmone sinistro. Trascorse la convalescenza
in Italia, a Sorrento; dopo una lieve ripresa ebbe una
ricaduta e non poté finire il viaggio verso Roma per subire
un nuovo intervento chirurgico: il male lo fermò in una delle
stanze dell'albergo Vesuvio a Napoli dove morì a soli 48
anni.
Giacomo Manzù
Giacomo Manzù e’ lo pseudonimo di Giacomo Manzoni
Undicesimo figlio del calzolaio e sagrestano Angelo Manzoni e di Maria Pesenti,
impara presto a lavorare ed intagliare il legno. S‘ avvicina all'arte durante il
servizio militare, svolto a Verona. Nel 1929, dopo un breve soggiorno a Parigi,
Manzù va a vivere a Milano, dove l'architetto Giovanni Muzio gli commissiona la
Bergamo,1908 –
Roma,1991
decorazione della cappella dell'Università Cattolica, che verrà eseguita tra il
1931 ed il 1932. Nel 1933, espone alla Triennale di Milano una serie di busti che
gli valgono numerosi apprezzamenti e l'anno successivo tiene la sua prima
mostra importante con il pittore Aligi Sassu. Nel 1939 inizia a produrre una serie
di bassorilievi in bronzo in cui il tema sacro della morte di Gesù Cristo viene
usato per simboleggiare prima la brutalità del regime fascista e poi gli orrori della
guerra. L'esposizione delle opere, tenutasi a Milano nel 1942, verrà
severamente criticata dalle autorità politiche ed ecclesiastiche.
Nel frattempo, nel 1940, Manzù ottiene la cattedra di scultura dell'Accademia di
Belle Arti di Brera che lascerà per dissensi con le autorità accademiche sul
programma di studi per spostarsi a insegnare scultura all'Accademia Albertina
di Torino. Lascerà quindi la città con l'imperversare della guerra rifugiandosi a
Clusone.
Nel dopoguerra torna ad insegnare all'Accademia di Brera, fino al
1954, e quindi a Salisburgo fino al 1960. È in quella città che conosce
Inge Schabel, che diventerà la sua compagna di vita e con cui avrà
due figli. Lei e la sorella Sonja diventano le modelle di tutti i suoi ritratti.
È in quel periodo che inizia a lavorare alla realizzazione della Porta
della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano (compiuta nel
1964). Realizza inoltre la Porta dell'Amore per il Duomo di Salisburgo
(1955-1958). Realizza la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa
di Saint Laurens a Rotterdam (1965-1968) e, dopo circa dieci anni di
bassorilievi, torna all'opera a figura intera realizzando in bronzo figure
femminili. Nei tardi anni sessanta si dedica alla professione dello
scenografo, allestendo costumi e scene per alcune tra le opere più
importanti di Igor Stravinskij (per il suo Edipo Re del 1964), Claude
Debussy, Richard Wagner e Giuseppe Verdi. La fama dello scultore
giunge intanto in Giappone, dove nel 1973 si è tenuta una mostra
personale presso il Museo di Arte Moderna di Tokyo. È suo il
Monumento al partigiano sito a Bergamo, inaugurato nel 1977.
Sempre a Bergamo numerose sue opere sono raccolte alla Galleria d'Arte
Moderna e Contemporanea. In occasione del suo settantesimo compleanno,
nel 1979, si tenne presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze una sua
mostra personale. Nello stesso anno Manzù dona l'intera sua collezione (la
"Raccolta amici di Manzù" ) allo stato italiano.
Nel 1987- 88 un’altra importante mostra presenta l'opera di Manzù in Gran
Bretagna e vale all'artista il titolo di membro onorario della London Royal
Academy of Arts. L'anno successivo il comune di Milano gli dedica una mostra
monografica e gli conferisce la cittadinanza onoraria.
Nel 1989, a New York, viene inaugurata di fronte alla sede dell'ONU l'ultima
sua grande realizzazione, una scultura in bronzo alta 6 metri.
Nel 2008, nella soffitta della chiesa di Sant'Alessandro in Colonna a Bergamo,
dove il padre era sagrestano, sono stati trovati alcuni graffiti attribuiti a
Giacomo Manzù da giovane.
Andrea Bocelli
A causa di un glaucoma congenito la sua vista è debole fin
dalla nascita, e diventa completamente cieco all'età di 12
anni giocando a pallone, come portiere, a seguito di una
pallonata sull'occhio con cui vedeva ancora. Laureato in
giurisprudenza, è diventato una delle star musicali
internazionali più apprezzate e popolari grazie al successo
riscosso da molti suoi album discografici, come Romanza,
Sogno, Cieli di Toscana, Andrea e Amore. Nel repertorio
classico ha inciso Viaggio Italiano, Aria, Arie Sacre, Verdi,
Sentimento, Verdi Requiem e opere liriche come La bohème
di Puccini, Il trovatore di Verdi e Werther di Massenet.
Nell'estate 1993 ha partecipato al Miserere Tour di Zucchero
Fornaciari, insieme a Gerardina Trovato, sostituendo Luciano
Pavarotti nella versione live della canzone Miserere.
Nel 1994 ha vinto il Festival di Sanremo nella categoria Nuove
Proposte con Il mare calmo della sera. L'anno dopo si è
classificato al quarto posto con il brano Con te partirò.
Nonostante i due festival fu ben presto dimenticato in Italia. Il
suo ritorno definitivo al grande pubblico avvenne grazie ad
uno spot tedesco in cui si sentiva Con te partirò. Fu grazie al
successo ottenuto in Germania che le canzoni di Bocelli
furono conosciute in Europa oltre ad essere riprese in Italia, e
su questa ondata di successo si diffusero in tutto il mondo.
In breve tempo è diventato uno dei cantanti italiani più famosi
e amati nel mondo anche grazie al duetto con Sarah
Brightman di Time to Say Goodbye versione inglese di Con te
partirò. Tra le sue canzoni più note c'è anche Vivo per lei
cantata assieme a Giorgia, interpretata anche in altre lingue
(spagnolo, inglese, tedesco, francese e portoghese).
Il 26 febbraio 2006 si è esibito in Mondovisione davanti a
quasi 800 milioni di telespettatori nella Cerimonia di chiusura
dei XX Giochi olimpici invernali Torino 2006.
Paolo VI
Insediamento
30 giugno 1963
Elezione
21 giugno 1963
Predecessore
papa Giovanni XXIII
Predecessore
Giovanni
XXIII
Successore
papa Giovanni
Paolo
I
Successore
Papa Paolo VI, nato Giovanni Battista Enrico
Giovanni Paolo I
Antonio Maria Montini in un piccolo paese
all'imbocco della Valtrompia, a nord di Brescia,
dove la famiglia Montini, di estrazione borghese,
aveva una casa per le ferie estive. I genitori,
l'avvocato Giorgio Montini e Giuditta Alghisi, si
erano sposati nel 1895 ed ebbero tre figli: Ludovico,
nato nel 1896, che divenne avvocato, deputato e
senatore della Repubblica, morto nel 1990,
Giovanni Battista e, nel 1900, Francesco, medico,
morto improvvisamente nel 1971. Il padre, al
momento della nascita del futuro pontefice, dirigeva
il quotidiano cattolico Il Cittadino di Brescia, e fu poi
nominato deputato per tre legislature nel Partito
Popolare Italiano di don Luigi Sturzo; Nel 1920
ricevette l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale
di Brescia.
Concesio (BS) 1897 – Roma 1978
Paolo VI
Nel 1931 venne incaricato di visitare celermente Germania e
Svizzera, per organizzare la diffusione dell'enciclica Non
abbiamo bisogno, nella quale Pio XI condannava lo
scioglimento delle organizzazioni cattoliche da parte del regime
fascista . Nel 1937 venne nominato sostituto della Segreteria di
Stato; iniziò a lavorare strettamente al fianco del cardinale
segretario di stato Eugenio Pacelli. Nel 1939, per un improvviso
attacco cardiaco, Pio XI morì. Alle soglie della Seconda guerra
mondiale, Eugenio Pacelli venne eletto pontefice con il nome di
Pio XII. Poche settimane dopo, Montini (sempre con il ruolo di
sostituto) collaborò alla stesura del radiomessaggio di papa
Pacelli per scongiurare lo scoppio della guerra. Alla morte di
Pio XII, il conclave elesse papa, nel 1958, l'anziano Angelo
Giuseppe Roncalli . Il breve ma intenso pontificato di Giovanni
XXIII vide Montini attivamente coinvolto, soprattutto nei lavori
preparatori del Concilio Vaticano II. Il concilio però si interruppe
il 3 giugno 1963 per la morte di papa Roncalli, malato da
qualche mese. Il Conclave che seguì si concluse con l'elezione
di Montini, che assunse il nome di Paolo VI, il 21 giugno 1963.
Giacomo Puccini
Giacomo Puccini nasce da una famiglia di
musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo
dimostra di possedere un grande talento
musicale, anche se non dimostra di essere
propriamente un ragazzo prodigio (al pari di un
Mozart, ad esempio). Indolente e poco incline
allo studio, forse perché gli veniva tutto fin troppo
facile, i professori lamentavano la sua pigrizia.
Riesce comunque ad ottenere una borsa di
studio per il Conservatorio di Milano; tuttavia la
Lucca, 1858 - Bruxelles, 1924
madre, desiderosa di continuare le tradizioni
familiari, lo manda a studiare presso l'istituto
musicale di Lucca. Con l'aiuto finanziario dei
familiari e grazie ad una borsa di studio della
Regina Margherita, si iscrive al Conservatorio di
Milano, dove dal 1880 al 1883 studia con Antonio
Bazzini e Amilcare Ponchielli.
Quest'ultimo presenta il giovane compositore allo
scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupa di
scrivere il libretto per la prima opera di Puccini: "Le
Villi". Presentata ad un concorso, l'opera non riesce a
vincere il premio, ma si guadagna il favore del pubblico
quando viene rappresentata a Milano nel 1884.
Sarà con "Manon Lescaut" del 1893 e la "Bohéme" del
1896, rispettivamente terza e quarta opera di Puccini,
entrambe rappresentate per la prima volta a Torino, che
troverà fama e fortuna.
Le due opere successive, "Tosca" del 1900 e "Madama
Butterfly" del 1904, vengono accolte con minore
entusiasmo alla prima esecuzione. I critici che avevano
condannato la Tosca vengono però in seguito smentiti
dal pubblico; così, dopo la revisione nelle settimane
successive alla prima alla Scala, anche Madama
Butterfly ottiene un grande successo.
Giacomo Puccini sposa nel 1904 Elvira Gemignani.
Elvira ossessiona Giacomo con le sue scenate di gelosia.
Tutte queste scenate, com'è facile intuire, tolgono la
necessaria serenità al maestro, che vive momenti assai
tristi e di grave depressione.
La fama rimane comunque ben salda, ormai nell'empireo
dei compositori acclamati in tutto il mondo. Il compositore
arriva ad essere ben presto addirittura indicato come
l'erede di Verdi, anche se forse Puccini non sarà
altrettanto innovatore dal punto di vista musicale e
drammatico.
L'opera successiva, "La Fanciulla del West", viene scritta
per il Metropolitan di New York, dove è rappresentata nel
1910 per la prima volta. Seguono "La rondine" del 1917, il
"Trittico" del 1918 ed infine "Turandot", il cui ultimo atto
sarà completato da Franco Alfano dopo la morte di
Giacomo Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre
1924. La prima di Turandot verrà eseguita alla Scala di
Milano nel 1926.
Fabrizio de Andrè
Fabrizio Cristiano De André è stato un cantautore italiano.
Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati,
ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società, e
sono state considerate da alcuni critici come vere e proprie
poesie, tanto da essere inserite nelle antologie scolastiche.Era
conosciuto anche come Faber, soprannome datogli dall'amico
d'infanzia Paolo Villaggio e derivante dalla sua predilezione per
i pastelli della Faber-Castell.In quasi 40 anni di attività artistica,
De André ha inciso tredici album in studio, più alcune canzoni
pubblicate solo come singoli e poi ripubblicate in varie
antologie. Di simpatie politiche anarchiche, libertarie e pacifiste,
è stato anche uno degli artisti che maggiormente ha valorizzato
la lingua ligure ed esplorato, in misura minore, il sardo
gallurese e il napoletano. La popolarità e l'alto livello artistico
del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli
vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole subito dopo la sua
prematura scomparsa.
Genova 1940 – Milano 1999
Papa Pio XII
Elezione
Predecessore
Successore
2 Marzo 1939
Pio XI
Giovanni XXIII
Era il terzogenito dell'avvocato della Sacra Rota Filippo Pacelli e di
Virginia Graziosi. Dopo le elementari e la frequenza al liceo di Stato,
Eugenio Pacelli entrò nel Collegio Capranica e poi, dal 1894 al 1899,
studiò teologia alla Gregoriana presso cui si addottorò nel 1901, quando
già da due anni era stato ordinato sacerdote. Del 1902 è la laurea in
giurisprudenza, anche se non ebbe mai modo di praticare l'avvocatura.
Il 13 maggio 1917, Benedetto XV lo ordinò vescovo e, in seguito lo
nominò nunzio apostolico in Baviera. Contemporaneamente, dal 1920,
fu primo nunzio per l'intera Germania con sede nella nuova nunziatura
di Berlino. Durante questi dodici anni Pacelli si avvicinò molto al mondo
tedesco e conobbe bene la realtà politica della Repubblica di Weimar.
Fu creato cardinale da Pio XI nel 1929; e il 1930 divenne segretario di
Stato. Come Segretario di Stato, fu spesso in viaggio sia con una serie
Roma, 1876 – Castel
Gandolfo, 1958
di importanti missioni diplomatiche negli Stati Uniti nel 1936, sia con la
partecipazione a una serie di congressi eucaristici in Ungheria e
Argentina, o a manifestazioni religiose a Lourdes o Lisieux, viaggi che
gli permisero, tra l'altro, di farsi conoscere dalle gerarchie cattoliche
esterne alla Curia Romana.
Pacelli fu tra i primi prelati ad usare l’ aereo per i suoi
spostamenti e per questo un giornale americano lo
soprannominò il "cardinale volante".
Pacelli fu il primo segretario di Stato a venir eletto papa.
Eletto in un periodo di grandi tensioni internazionali, con il
regime nazista che iniziava ad occupare molti territori
europei, il Papa tentò invano di scongiurare il rischio di
una nuova guerra mondiale con diverse iniziative. Tuttavia
tali iniziative furono inutili. Il 1º settembre, la Germania
invade la Polonia e il 3, Francia e Regno Unito
rispondono all'attacco: è la seconda guerra mondiale.
Papa Pacelli tentò con altri appelli di far cessare le ostilità
e organizzò aiuti alle popolazioni colpite e creò l'ufficio
informazioni sui prigionieri e sui dispersi. Una delle
accuse più gravi che si rivolgono a Pio XII è di non aver
mai condannato di essersi impegnato per fermare le
deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento,
deportazione della quale era a conoscenza.
Secondo stime indipendenti, e documentate da numerose
testimonianze, la Chiesa cattolica durante il pontificato di Pio XII fu
molto attiva nel contrastare il genocidio ebraico, pagando anche con
la vita di molti religiosi: una stima imprecisa valuta che circa
seicentomila ebrei siano stati salvati dall'Olocausto, un numero
superiore a quello ottenuto da tutte le altre organizzazioni umanitarie
e chiese cristiane messe insieme; questo grazie all'opera nascosta di
sacerdoti, frati, suore, laici, i quali operarono con la benedizione,
comunque mai dichiarata ufficialmente, di papa Pio XII. Negli anni
successivi, Pio XII, anche per il suo carattere schivo e introverso,
s'isolò molto, non convocando più nuovi concistori e ridusse all'osso
l'organizzazione della Curia Romana. Tuttavia fu un Papa
particolarmente amato dalla gente: istituì l'Angelus domenicale dalla
finestra di Piazza San Pietro e fu il primo Papa le cui immagini
vennero trasmesse in televisione. Grazie alla conoscenza di
numerose lingue, fu uno dei primi a rivolgersi in lingua straniera ai
pellegrini che venivano a Roma. Pio XII si spense a Castel Gandolfo
il 1958 all'età di 82 anni.
Sergio Leone
Figlio di uno dei pionieri del cinema muto italiano, Vincenzo Leone,
conosciuto col nome d'arte di Roberto Roberti, e dell'attrice Edvige
Valcarenghi, nota col nome d'arte di Bice Waleran, Leone iniziò a lavorare
nell'ambiente cinematografico già a diciotto anni. Già negli anni cinquanta
cominciò a scrivere sceneggiature, inizialmente per il cosiddetto genere
peplum, film epico-storici in costume molto in voga all'epoca. I primi lavori di
un certo rilievo lo videro come assistente regista o direttore della seconda
unità in numerose produzioni hollywoodiane di grande importanza, girate agli
studi di Cinecittà a Roma, nel periodo della cosiddetta Hollywood sul Tevere.
Nel 1959 subentra a Mario Bonnard, colpito da una malattia che lo costrinse
ad abbandonare il set, alla regia di Gli ultimi giorni di Pompei, al quale aveva
collaborato alla sceneggiatura. Dopo aver rifiutato un'offerta per dirigere Il
padrino, lavorò per circa dieci anni a un proprio progetto epico, questa volta
incentrato sulla mafia e i gangster americani: C'era una volta in America, era
un'idea nata prima ancora di C'era una volta il West. Il film ebbe grande
successo di pubblico e critica in tutto il mondo, tranne che negli USA.
Roma, 1929 – Roma, 1989
Quando morì il 30 aprile 1989 per un attacco di cuore, il regista era al lavoro
su un progetto che avrebbe dovuto riguardare l'epico Assedio di Leningrado
durante la Seconda guerra mondiale. Sergio Leone è stato anche regista di
spot pubblicitari. Nonostante le positive critiche internazionali e il successo
del pubblico, non è mai stato nominato neppure per un Oscar.
Ennio Morricone
Morricone è famoso soprattutto per le sue numerose colonne
sonore cinematografiche, (496 al momento, l'ultima è Mi
ricordo Anna Frank), di cui solamente 30 scritte per film
western. Il suo particolare e imitato stile di composizione per
questo genere è esemplificato in particolare dalla colonna
sonora di Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, regista
con il quale il compositore diede vita ad una lunga e proficua
collaborazione.
La produzione di Morricone annovera inoltre una nutrita
schiera di composizioni, che non sono nate per il cinema :
opere teatrali, lavori sinfonici e per solista e orchestra,
composizioni corali, musica da camera, ecc.
Ennio Morricone è Accademico Effettivo dell'Accademia
Roma, 1928
Nazionale di Santa Cecilia oltre che socio da molti anni della
prestigiosa associazione Nuova Consonanza che svolge in
Italia un importante ruolo di diffusione e produzione di musica
contemporanea. Morricone ha venduto più di 50 milioni di
dischi.
San Mauro di Romagna, 1855 –
Bologna, 1912
Giovanni Pascoli da ragazzo fu nel collegio dei Padri Scolopi ad
Urbino, quindi nei licei di Rimini e di Firenze. Nel 1867, il padre, mentre
tornava a casa fu ucciso. Non si seppe mai chi fosse l’assassino. Poco
dopo la morte del padre il Pascoli perse anche la madre e le due
sorelle: e la famiglia, composta prevalentemente di ragazzi, cadde
nella miseria e nel dolore. Il poeta poté giungere alla laurea, grazie ad
una borsa di studio che gli permise di frequentare l’università di
Bologna.
Su questo fatto importante egli ha lasciato una commossa
rievocazione nel racconto:"Ricordi di un vecchio scolaro".
Da professore insegnò a Matera e quindi a Massa ed a Livorno, ma
avendo assunto atteggiamenti anarchici, fu trasferito a Messina. Ma
non fu un ribelle, anzi, alla maniera decadente si chiuse nel suo
dolore, si isolò in se stesso, solo con le sue memorie e con i suoi
morti.
Intanto iniziò la collaborazione con la rivista Vita nuova, su cui
uscirono le prime poesie di Myricae, raccolta che continuò a
rinnovarsi in cinque edizioni fino al 1900.
Vinse per ben tredici volte la medaglia d'oro al Concorso di poesia
latina di Amsterdam, col poemetto Veianus e coi successivi Carmin.
Certamente le vicende tristissime della sua famiglia, a cui egli
assistette da fanciullo, e poi le difficoltà economiche e gli ostacoli da
superare, sempre solo, lasciarono un solco profondo nel suo animo ed
influirono sul suo carattere e conseguentemente sulla sua poesia.
Nel 1894 fu chiamato a Roma per collaborare con il Ministero della
pubblica istruzione. Nella capitale pubblicò la prima versione dei
Poemi conviviali ed ebbe modo di conoscere e frequentare Gabriele
D'Annunzio.
Le trasformazioni politiche e sociali che agitavano gli anni di fine
secolo e preludevano alla catastrofe bellica europea e all'avvento del
fascismo gettarono progressivamente Pascoli, già emotivamente
provato dall'ulteriore fallimento del suo tentativo di ricostruzione
familiare, in una condizione di insicurezza e pessimismo ancora più
marcati, che lo condussero nel baratro dell'alcolismo.
Nel 1905 assume la cattedra di letteratura italiana all'Università di
Bologna succedendo a Carducci. Nel novembre 1911, presenta al
concorso indetto dal Comune di Roma per celebrare il cinquantesimo
dell'Unità d'Italia, il poema latino inno a Roma.
Il 6 aprile 1912, già malato di cirrosi epatica, a causa dell'abuso di
alcool, si spegne nella sua casa di Bologna, a causa di un cancro al
fegato, all'età di cinquantasei anni. Viene sepolto nella cappella
annessa alla sua dimora di Castelvecchio di Barga, dove sarà tumulata
anche l'amata sorella Maria.
La sua ribellione fu un senso di ripulsa e di avversione per una società
in cui era possibile uccidere impunemente e nella quale si permetteva
che una famiglia di ragazzi vivesse nella sofferenza e nella miseria.
Non c’è ribellione nella sua poesia, ma rassegnazione al male, una
certa passività di fronte ad esso: vi domina una malinconia diffusa nella
quale il poeta immerge tutto: uomini e cose. Egli accetta la realtà triste
come è, e si sottomette al mistero che non riesce a spiegare. La sua
poesia non ha una trama narrativa e non è neppure descrittiva:
esprime soltanto degli stati d’animo, delle meditazioni. E' l’ascolto della
sua anima e delle voci misteriose che gli giungono da lontano: dalla
natura o dai morti.
Laura Pausini
Solarolo,1974
La passione per la musica viene dal padre, pianista di pianobar,
che la inizia al canto e la porta con sé in qualche serata. Dopo
essersi fatta notare a Castrocaro per le doti vocali non comuni,
inizia la sua favola.
È il 25 febbraio 1993: Laura sale sul palcoscenico del Teatro
Ariston per presentare al Festival di Sanremo "La Solitudine".
Ha solo 18 anni, ma la voce mostra già qualità e controllo di
prim'ordine, e la canzone diventa rapidamente una sorta di
classico della musica leggera italiana. Laura, con il suo stile
dimesso da ragazza-come-tutte-le-altre, affascina e colpisce il
pubblico: un colpo di fulmine che la porta a una sorprendente
vittoria.
Nel 2000 esce "Tra Te E Il Mare" (in due versioni, italiana e
spagnola), ricco di collaborazioni importanti: tra gli altri, Biagio
Antonacci, autore del singolo title track. L'album – neanche a
dirlo – riscuote un grande successo. L'affetto e il seguito che
accompagnano Laura da anni non fanno che aumentare e
arrivano anche quattro nomination al Grammy Latino, che però
non trovano seguito perché l'edizione 2001 della
manifestazione, prevista per l'11 settembre, salta a causa
dell'attentato di New York.
Il 2002 si annuncia come l'anno del grande salto: Laura punta al
mercato anglosassone e prepara un disco interamente in inglese.
Anticipato dal singolo "Surrender", "From The Inside" esce i primi di
novembre in Canada e Stati Uniti (in Italia arriva all'inizio del 2003). I
primi riscontri del pubblico sono di gradevole stupore: Laura sa
colpire anche gli ascoltatori inglesi con il suo pop avvolgente.
Intanto si impegna in numerose cause, dal concerto di beneficenza
per le famiglie dei pompieri morti l'11 settembre, alle campagne
contro l'Aids e contro la violenza sulle donne, e poi ancora negli anni
si presterà a supportare Amnesty International e altre associazioni e
iniziative. Nel 2002 si esibisce alla cerimonia dei Nobel, l'anno dopo
partecipa al Pavarotti & Friends e ai dischi di Hélène Segara e di
Elio E Le Storie Tese. Laura deve però affrontare anche una brutta
crisi depressiva, dovuta alla rottura nel 2002 con il fidanzato storico,
e al contempo manager, Alfredino Cerruti: ci vuole tempo, ma riesce
a riprendersi e a trovare un rapporto più maturo con Gabriele Parisi
(manager pure lui). Nel frangente, riceve e rifiuta una (scherzosa)
proposta di matrimonio da Jim Carrey!
Con una grinta tutta nuova, la Pausini torna a ottobre 2004 con il
disco "Resta In Ascolto", inciso sia in italiano che in spagnolo e
distribuito in 40 paesi. Niente male la lista dei collaboratori
eccellenti: Antonacci, Vasco Rossi e Madonna firmano una canzone
a testa.
Il 2005 è un altro anno denso di progetti, eventi e
soddisfazioni, dal grandioso tour mondiale all'esibizione al
Live 8 di Roma, fino al Latin Grammy Award che le viene
consegnato a Los Angeles per il miglior album pop
femminile ("Escucha", la versione spagnola di "Resta In
Ascolto") e ai duetti con Claudio Baglioni, Renato Zero,
Michael Bublé e Ray Charles (postumo).
Esce anche il suo primo disco dal vivo, "Live In Paris
2005".
La consacrazione, clamorosa e definitiva, arriva a febbraio
2006 con la vittoria del Grammy per il miglior disco latino: è
la prima cantante italiana a riuscire nell'impresa. Dopo la
partecipazione a Sanremo nei panni della super-ospite, in
estate Laura si unisce in tour a Marc Anthony e Marco
Antonio Solis e batte le principali città americane
registrando il sold out in tutte le 20 date. A fine anno
pubblica in 47 paesi "Io Canto" (in spagnolo "Yo Canto"),
un album di cover che omaggia la tradizione canora
italiana. Per tre duetti d'eccezione vengono coinvolti
Tiziano Ferro, Johnny Halliday e Juanes.
PIER PAOLO PASOLINI
Scrittore, poeta e registra nacque a Bologna nel 1922 da padre
romagnolo e da madre friulana. Dopo gli studi universitari compiuti a
Bologna, si rifugiò, negli anni della seconda guerra mondiale, a Casarsa,
in Friuli, dove insegnò e si occupò di letteratura in dialetto, promuovendo
tra l’ altro un periodico in dialetto friulano. Nel 1949, però, a causa della
sue scelte di vita anticonformista, fu costretto a trasferirsi a Roma dove,
tra forti difficoltà economiche, continuò il suo lavoro letterario. Negli anni
50-60 ebbe un ruolo di grande importanza nel dibattito culturale, sociale
e politico che caratterizzava l’ Italia. Morì tragicamente a Ostia nel 1975.
Pier Paolo Pasolini, considerato oggi uno degli intellettuali più acuti e
originali della nostra recente vita culturale per la costante adesione ai
problemi del momento e per l’ indipendenza da ogni condizionamento
esterno, ricordiamo i romanzi: Ragazzi di vita, Una vita violenta e le
opere in versi: Le ceneri di Gransci, La religione del mio tempo,
Bologna, 1922-Ostia, 1975
Trasumanar e Organizzar. Tra i suoi numerosi film ricordiamo: Il vangelo
secondo Matteo, Uccellacci uccellini, Teorema e Decameron.
Giuseppe Zanardelli
Brescia, 1826 – Maderno, 1903
Frequenta il Liceo classico Arnaldo di Brescia e si laurea in
giurisprudenza all'Università di Pavia. Combattente nei Corpi Volontari
Lombardi durante la guerra del 1848. Torna a Brescia dopo la sconfitta
di Novara e, per un certo periodo, si mantiene insegnando diritto.
Collabora al giornale "Il Crepuscolo" con saggi di economia politica. Il
29 Febbraio del 1860 fu affiliato alla Massoneria nella prestigiosa
Loggia Propaganda Massonica di Roma. Eletto deputato nello stesso
anno, riceve vari incarichi amministrativi, ma si dedica attivamente alla
carriera politica solo a partire dal marzo 1876 quando la Sinistra, di cui
era stato esponente di spicco, va al potere. Durante questo periodo
avvia una riforma del sistema giudiziario e fa approvare il primo codice
penale dell'Italia unita, considerato tra i più liberali e progrediti tra
quelli vigenti all'epoca: il codice Zanardelli viene presentato alla
Camera nel novembre 1887, pubblicato il 22 novembre 1888,
promulgato il 30 giugno 1889 ed entra in vigore il 1º gennaio 1890. Tra
l'altro, per sua iniziativa personale, si arriva all'abolizione della pena di
morte. Dopo essere tornato alla presidenza della Camera, abbandona
nuovamente il posto per poter prendere parte attiva alla campagna
ostruzionistica del 1899-1900 contro il progetto di legge sulla pubblica
sicurezza. Le sue precarie condizioni di salute non gli consentono
tuttavia di portare a termine grandi opere. La proposta di legge sul
divorzio, sebbene già approvata dalla Camera, deve essere ritirata per
la forte opposizione popolare. Si congeda definitivamente dalla scena
politica, a causa di una malattia terminale, dando le dimissioni da
Primo ministro il 3 novembre 1903. Morirà poco più di un mese dopo.
Pio XI
Elezione
Predecessore
Successore
6 febbraio 1922
Papa Benedetto XV
Papa Pio XII
Papa Pio XI è stato il 259º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica
dal 1922 alla sua morte. Nato nella casa che attualmente è sede del
Museo Casa Natale Pio XI e del "Centro Internazionale di Studi e
Documentazione Pio XI“. Quarto di cinque figli, viene battezzato il giorno
dopo la nascita, nella prepositurale dei Santi Siro e Materno con il nome
di Achille Ambrogio Damiano Ratti. Avviato alla carriera ecclesiastica
dall'esempio dello zio Don Damiano Ratti, Achille studiò a partire dal 1867
nel seminario di Seveso, poi in quello di Monza. Dal 1874 fece parte
dell'ordine terziario francescano. Nel 1875 inizia gli studi teologici; i primi
tre anni nel Seminario Maggiore di Milano e l'ultimo nel Seminario di
Seveso. Nel 1879 è a Roma presso il Collegio Lombardo. Fu ordinato
sacerdote il 20 dicembre 1879 a Roma. Achille Ratti diventa papa nel
1922, lo stesso anno che vede l'ascesa al potere di Mussolini. La
Questione romana è ancora aperta e il papa come primo atto del suo
pontificato decide d'impartire la benedizione apostolica dalla loggia
centrale della basilica di San Pietro. E in effetti le relazioni tra il
Vaticano e il Fascismo durante il pontificato di Pio XI furono
contrassegnati da alti e bassi. Secondo Messori, con queste parole, Pio
XI intendeva dire che Mussolini non aveva i pregiudizi che avevano
portato tutti i precedenti negoziatori a rifiutare qualsiasi accordo che
prevedesse una sovranità territoriale per la Santa Sede.
Mina è una cantante, conduttrice televisiva e
MINA
radiofonica italiana naturalizzata svizzera.
Mina nasce a Busto Arsizio nel 1940 da genitori
originari cremonesi. Sulla scena internazionale ha
raccolto il plauso di molti artisti.
Decise di lasciare le scene alla fine del 1978,
ritirandosi a vita privata e scegliendo liberamente di
non far apparire più in pubblico la sua immagine. Il
suo percorso professionale prosegue, da quel
momento, quasi totalmente attraverso il manifestarsi
della sua voce. Solo nel 2001 si è fatta
eccezionalmente riprendere nel suo studio di
registrazione permettendo al grande pubblico e
soprattutto ai suoi fans di assistere alla nascita di
un suo disco.
Si trasferì a Lugano nel 1966, ottenendo la
cittadinanza svizzera nel 1989.
Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1.000
brani e venduto oltre 150 milioni di dischi.
Busto Arsizio, 1940
Umberto I d’Italia
Umberto I fu Re d'Italia dal 1878 al 1900. Figlio di Vittorio Emanuele II,
primo re d' Italia e di Maria Adelaide d‘ Asburgo-Lorena.
Il suo regno fu contrassegnato da diversi eventi, che produssero
opinioni e sentimenti opposti.Il monarca viene ricordato positivamente
da alcuni per il suo atteggiamento dimostrato nel fronteggiare sciagure
quali l'epidemia di colera a Napoli del 1884, prodigandosi
personalmente nei soccorsi (perciò fu soprannominato "Re Buono"), e
la promulgazione del cosiddetto codice Zanardelli che apportò alcune
innovazioni nel codice penale.Da altri fu aspramente avversato per il
suo duro conservatorismo, il suo coinvolgimento nello scandalo della
Banca Romana, l'avallo alle repressioni dei moti popolari del 1898 e
l'onorificenza concessa al generale Fiorenzo Bava Beccaris per la
sanguinosa azione di soffocamento delle manifestazioni del maggio
dello stesso anno a Milano, azioni e condotte politiche che gli
costarono vari attentati, fino a quello fatale a Monza, il 29 luglio 1900.
Torino,1844 – Monza,1900
Fu anche il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich
Nietzsche.
Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso
Manzoni, fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. È considerato uno
dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, principalmente per il suo
celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana.
Nacque dal conte Pietro Manzoni e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare
Beccaria, autore del famoso trattato Dei delitti e delle pene contro la tortura
e la pena di morte. In seguito alla separazione dei genitori, Alessandro
Manzoni viene educato in collegi religiosi. A vent’ anni si recò a Parigi. Gli
anni parigini (1805-1810) furono molto importanti per la sua formazione
politica, morale e culturale. Nel 1808, durante un breve soggiorno a Milano,
conobbe e sposò Enrichetta Blondel, di religione calvinista. Il fervore
religioso della moglie, convertitasi al cattolicesimo, spinse Manzoni a una
profonda meditazione sui problemi morali e religiosi che determinò il suo
ritorno alla fede cristiana. Visse quasi sempre a Milano in modo apparato,
Milano, 1785 – Milano, 1873
seguendo però con passione le vicende del Risorgimento. Nel 1848 firmò
con altri patrioti la petizione a Carlo Alberto perché intervenisse in
Lombardia contro gli Austriaci; nel 1861 fu nominato senatore del nuovo
Regno d’ Italia e gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Roma per aver
contribuito alla causa italiana.
Carlo Alberto
Carlo Alberto nacque a Palazzo Carignano a Torino nel 1798 da Carlo
Emanuele di Savoia - Carignano e Maria Cristina di SassoniaCurlandia.
Nel 1821 scoppiano a Torino moti rivoluzionari che richiedevano la
concessione di una costituzione.
Dopo un primo periodo di politica reazionaria, Carlo Alberto spinto da
due forti personalità come quelle di Vincenzo Gioberti e Massimo
d'Azeglio, si aprì a pensieri più liberali.
Divenuto re di Sardegna alla morte di Carlo Felice il 27 aprile 1831 le
speranze di quanti auspicavano un periodo di riforma in senso liberale
parvero vanificarsi.
Edmondo De Amicis
Oneglia, 1846 – Bordighera, 1908
Studiò a Cuneo e frequentò poi il liceo a Torino. A sedici anni entrò
nell'Accademia militare di Modena, dove divenne ufficiale. Nel 1866
partecipò alla battaglia di Custoza e assistette alla sconfitta patita
dai Sabaudi a causa dell'incapacità dei comandi. Fu questo forse
che fece nascere in lui la delusione che lo spinse ad un certo punto
a lasciare l'esercito.
In quel periodo era comunque prevalente lo spirito patriottico e
vedeva l'esercito come primo luogo in cui si andava formando l'unità
d'Italia. Considerava la disciplina militare come valido metodo
educativo. Quando poco dopo lasciò l'esercito divenne inviato per la
Nazione di Firenze, assistendo tra l'altro alla presa di Roma nel
1870. In questo periodo le sue corrispondenze andarono a formare i
libri di viaggio Spagna (1872), Ricordi di Londra (1873), Olanda
(1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878/79), Ricordi di Parigi
(1879).Il 17 ottobre 1886, primo giorno di scuola, l'editore Treves
fece uscire nelle librerie Cuore, che ebbe subito un grande
successo, tanto che in pochi mesi si superarono le quaranta edizioni
e ci furono traduzioni in decine di lingue. Nel 1903 fu eletto socio
dell'Accademia della Crusca. Morì nel 1908 a Bordighera, nella casa
di un altro grande scrittore del Novecento, George McDonald. I suoi
ultimi anni furono rattristati dalla morte della madre, a cui era molto
legato, e dai continui litigi con la moglie Teresa Boassi, che
provocarono, nel 1898, il suicidio del loro figlio maggiore, il
ventiduenne Furio, disperato a causa della situazione familiare
ormai infernale.
Luigi Pirandello
Luigi Pirandello frequentò le Università di Palermo e
di Roma e si laureò in lettere a Bonn, in Germania.
Tornato in Italia, si stabilì a Roma, dove si dedicò
alla sua attività letteraria e di docente universitario
alla Facoltà di Magistero. Intanto dovette affrontare
una grave crisi economica familiare; per di più in
quel periodo la moglie fu colpita da una grave
malattia mentale. Pur conducendo una vita
appartata, continuò a scrivere e, a partire dal 1915,
si dedicò soprattutto al teatro. Nel 1925, ormai
famoso in Italia e all’ estero, formò la compagnia
Teatro dell’ Arte di Roma di cui assunse la direzione
artistica. Nel 1934 gli fu conferito il premio Nobel
per la letteratura.
Girgenti,1867 - Roma,1936
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’ Egitto e qui
trascorse la sua giovinezza. Nel 1912 si trasferì a Parigi,
dove completò la propria formazione culturale e venne a
contatto con importanti personalità artistiche e letterarie di
quel tempo. Tornato in Italia, prese parte, come volontario,
alla Prima guerra mondiale. Alla fine della guerra si stabilì a
Roma. Nel 1936 ricevette l’ incarico di insegnare Letteratura
italiana all’ Università di San Paolo in Brasile. Rientrato in
Italia nel 1942, continuò il suo insegnamento all’ Università
di Roma. Morì a Milano nel 1970. Le sue raccolte di versi
più importanti sono: Il porto sepolto, L’ allegria, Sentimento
del tempo, Il dolore. Giuseppe Ungaretti è considerato l’
Alessandria d'Egitto, 1888 –
Milano, 1970
iniziatore della poetica dell’ Ermetismo, incentrata sull’
essenzialità della parola.
Italo Calvino
Italo Calvino visse la sua infanzia e la sua giovinezza in
Italia, in Liguria, e partecipò alla Resistenza. Laureatosi
nel 1947, fu assunto dalla casa editrice Einaudi e si
trasferì a Torino. Impegnato politicamente nel partito
comunista, se ne allontanò nel 1956. Nel 1964,
sposatosi, si trasferì a Parigi dove rimase per oltre 20
anni. Tra le sue opere ricordiamo: Il sentiero dei nidi di
ragno (romanzo sulla guerra partigiana), Il visconte
dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente,
Marcovaldo, Fiabe italiane, Le cosmicomiche, Se una
notte d’ inverno un viaggiatore, I racconti.
Santiago de Las Vegas,1923 – Siena,1985
Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo trascorse l’ infanzia e l’adolescenza in Sicilia.Dal 1919
al 1926 visse a Roma dove frequentò il Politecnico, ma abbandonò ben
presto gli studi. Trasferitosi a Firenze, venne a contatto con il gruppo letterario
della rivista “Solaria” e con l’esperienza poetica degli ermetici. In questo
periodo pubblicò le sue prime raccolte di versi. Nel 1934 si trasferì a Milano,
dove, accolto nell’ ambiente culturale milanese, si dedicò completamente alla
poesia. Nel 1959 gli fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Nella prima
fase della sua produzione, fino al 1942, Quasimodo può essere considerato
un poeta ermetico. Appartengono a questa fase di poesia Acque e terre
(1930), Oboe sommerso (1932), Ed è subito sera (1942). Con lo scoppio della
seconda guerra mondiale, la sua poesia subisce un profondo cambiamento,
passando dall’ estrema concentrazione simbolica a un forte impegno civile e
sociale. Sconvolto, infatti dagli orrori della guerra, Quasimodo matura l’ idea
che la poesia debba interessarsi delle problematiche dell’ uomo
Modica,1901 - Napoli,1968
contemporaneo ridandogli, dopo la tragedia della guerra, la fiducia del futuro.
Questo impegno si riscontra nella raccolte poetiche: Giorno dopo giorno
(1947), La vita non è sogno (1949), La terra impareggiabile (1958), Dare e
avere (1966).
Gianni Rodari
Omegna, 1920 – Roma,
1980
Gianni Rodari nacque da Giuseppe Rodari, fornaio, sposato in seconde nozze
con Maddalena Ariocchi, commessa nel negozio paterno. A Omegna frequentò
le prime quattro classi elementari ma poi, in seguito alla morte del padre per
broncopolmonite, si trasferì a Gavirate in provincia di Varese, paese natale della
madre, a nove anni, con il fratello Cesare. In seguito la madre cedette l'attività
del marito al fratellastro di Gianni, Mario. Nel 1931 la madre lo fece entrare nel
seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso in provincia di Milano, ma
comprese ben presto che non era la strada giusta per il figlio e nel 1934 lo
iscrisse alle magistrali. Nel 1937 Rodari si diplomò, e nel 1939 si iscrisse alla
Facoltà di Lingue dell'Università Cattolica di Milano, abbandonando però i corsi
dopo pochi esami. Insegnò a Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo. Come
lui stesso disse la sua scuola non fu grandiosa a causa della sua giovane età.
Durante la seconda guerra mondiale venne esonerato dal servizio militare a
causa della salute cagionevole. Nel 1950 lasciò Milano per Roma, dove fondò e
diresse, con Dina Rinaldi, il giornale per ragazzi Pioniere, con cui collaborò per
una decina d'anni, fino alla cessazione della pubblicazione stessa. Il 25 aprile
1953 sposò la modenese Maria Teresa Ferretti, segretaria del Gruppo
Parlamentare del Fronte Democratico Popolare, da cui in seguito nacque Paola
nel 1957, e il 13 dicembre dello stesso anno fondò "Avanguardia", giornale
nazionale della FGCI. Nel 1970 vinse il premio Hans Christian Andersen,
divenendo l'unico italiano del settore scrittori a riceverlo. Dal 1966 al 1969
Rodari non pubblica libri, limitandosi a una intensa attività di collaborazioni per
quanto riguarda il lavoro con i bambini. Il 10 aprile 1980 si fece ricoverare in
clinica a Roma, per operarsi a una gamba; morì quattro giorni dopo, il 14 aprile,
per collasso cardiaco. Aveva 59 anni. Tra le sue opere ricordiamo: Filastrocche
in cielo e in terra, Il libro degli errori, Favole al telefono, Il gioco dei quattro
cantoni, C'era due volte il barone Lamberto.
Adionilla Pizzi
Sant'Agata Bolognese, 1919
– Milano, 2011
Figlia di Angelo, contadino che curava anche la manutenzione stradale per
conto del comune, e di Maria, sarta a domicilio. Le tocca in sorte un nome di
battesimo sbagliato, per un errore anagrafico, dato che avrebbe dovuto
chiamarsi Dionilla, per accontentare la nonna. Il cognome Negrini, da più parti
attribuito alla sua effettiva anagrafe, è stato da lei stessa giudicato
un'inspiegabile leggenda metropolitana. Dopo aver frequentato l'avviamento
professionale, si impiega dapprima come piccinina di sartoria, poi al panificio
militare di Casaralta e infine come collaudatrice di apparecchi radio alla Ducati
di Bologna. Prima ancora che nel mondo della canzone, la Pizzi si mise in
evidenza nel campo delle rassegne di bellezza che, alla fine degli anni trenta,
cominciavano a fare la loro apparizione. Partecipò al concorso Cinquemila lire
per un sorriso, ideato nel 1939, concorso che fu in un certo senso l'antesignano
della futura manifestazione Miss Italia. Il 24 settembre 1940, sposò Guido Pizzi,
un giovane manovale edile che nonostante avesse il suo stesso cognome, non
era un suo parente. Pochi giorni dopo il matrimonio, il marito viene richiamato
alle armi e la coppia si separò per sempre.
Sempre nel 1940, tramite l'appoggio di uno zio ufficiale dell'esercito, inizia ad
esibirsi negli spettacoli organizzati per le Forze Armate. Nel 1942 Nilla Pizzi
vince, davanti a diecimila concorrenti, un concorso per Voci Nuove indetto
dall'EIAR. Inizia ad esibirsi con l'orchestra Zeme, debuttando alla radio nello
stesso anno.
Passata nella formazione di Cinico Angelini, il 20 febbraio 1944 incide il suo
primo disco per la Parlophon. Il 23 febbraio, arriva anche la sua prima canzone
solista: Alba della vita.
Allontanata dalla radio nella primavera del 1944, a causa della sua voce
considerata troppo sensuale ed esotica per il regime fascista, nella stagione
1945/1946 gira i teatri e le sale da ballo di tutta Italia, al seguito dell'orchestra
del maestro Cinico Angelini, al quale si è nel frattempo legata anche
sentimentalmente, ma si esibisce anche con l'orchestra Gimelli e con quella
della sala Gay di Torino. Fa ritorno stabilmente alla radio nel 1946, avendo con
sé un contratto discografico che la lega alla Cetra; reclamata da La Voce del
Padrone, è costretta ad incidere utilizzando alcuni pseudonimi; alcuni dischi
escono senza alcuna dicitura. Tutto questo fino al 1949, anno in cui la Pizzi
potrà finalmente tornare ad incidere solo col proprio nome. Nonostante tutto, nel
frattempo è diventata popolarissima. Nel periodo cha va dal 1948 ed il 1950
cambiarono le tendenze ed i gusti del pubblico, grazie all'affermazione dello stile
latino-americano imposto attraverso Hollywood, e quindi si diffusero anche in
Italia brani al ritmo di samba, rumba, baiòn, calypso e cha cha cha. Nilla Pizzi
seppe destreggiarsi anche in brani allegretti grazie ad interpretazioni ironiche.
Nel 1960 ritorna al Festival di Sanremo ed entra in finale con la canzone
Colpevole in coppia con Tonina Torrielli. Dal 1988 al 1992 è stata conduttrice di
un varietà televisivo locale Romagna Mia. Negli anni novanta è stata spesso
ospite dei programmi televisivi RAI condotti da Paolo Limiti in cui reinterpretò
più di cinquecento canzoni di vario genere e repertorio. Nel febbraio 2010 è
Ospite durante la terza serata nella quale si festeggiavano i 60 anni del Festival,
è intervenuta sul palco del Festival di Sanremo 2010 dopo l'omaggio tributatole
da Carmen Consoli. Il 29 marzo 2010 Nilla Pizzi è apparsa come ospite della
trasmissione televisiva condotta da Paolo Limiti Minissima 2010. A settembre
2010 ha iniziato i lavori per la registrazione di un nuovo album di inediti che
avrebbe dovuto vedere la luce nel 2011. Nilla Pizzi muore improvvisamente in
una clinica di Milano, all'età di 91 anni in seguito ad un intervento, che
inizialmente aveva ben sopportato.
Quartetto Cetra
Nel 1940 venne fondato a Roma da Enrico De Angelis, Giovanni
Giacobetti, Iacopo Jacomelli e Enrico Gentile un quartetto vocale, che
prese il nome di Quartetto Egie, dalle quattro iniziali dei nomi dei
componenti. Il Quartetto Egie debuttò il 27 maggio 1940 al Teatro Valle di
Roma, eseguendo la canzone Bambina dall'abito blu. Alcuni mesi dopo,
nel 1941, Iacopo Jacomelli lasciò il gruppo e fu rimpiazzato da Antonio
Virgilio Savona, un pianista che già da qualche tempo curava gli
arrangiamenti del gruppo; in seguito alla sostituzione il gruppo rimase
momentaneamente senza nome e poi, nello stesso anno, fu scritturato
dall'EIAR e assunse il nome definitivo di Quartetto Cetra. Il nuovo nome
non fu preso dalla casa discografica per cui il gruppo iniziò ad incidere i
primi 78 giri. Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio, dove oltre a
esibirsi, accompagnavano i cantanti più noti. Il primo disco a 78 giri
pubblicato fu, il 7 novembre dello stesso anno, L'arca di Noè/Il visconte di
Castelfombrone, con ancora Enrico Gentile nella formazione. Nel 1942
Felice Chiusano subentrò a Enrico Gentile, partito per fare il militare. L’ 8
settembre del 1943 Lucia Mannucci, allora cantante solista in ascesa,
insieme al Quartetto Cetra eseguì la canzone Dove siete stata nella notte
del 3 giugno?. Sempre nello stesso anno il gruppo partecipò allo spettacolo
'"Ritmi e canzoni" al Teatro Nuovo milanese. Nel 1945 il quartetto incise il
brano Pietro Wughi il ciabattino, primo Boogie-woogie italiano; nello stesso
anno incisero due 78 giri con Natalino Otto, accompagnandolo come coristi
insieme a Lucia Mannucci, usando la denominazione i 5 Shoe Shine.
Nel 1947, dopo una breve e felice esperienza come gruppo strumentale,
Enrico De Angelis lasciò definitivamente il gruppo per ragioni personali, e
fu rimpiazzato da Lucia Mannucci, moglie di Virgilio Savona; così il
Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva, che fu mantenuta
per tutto il resto della lunghissima carriera artistica del gruppo. Passati alla
casa discografica Decca, incisero altri 78 giri per poi ritornare, nel 1949,
alla casa discografica Cetra: due canzoni del periodo, vennero reincise
per l'etichetta torinese con un nuovo arrangiamento, curato da Pippo
Barzizza, diventando due tra le loro canzoni più note. L'anno seguente,
oltre alle apparizione cinematografiche con Renato Rascel e Paolo Stoppa,
il riconoscimento del premio "Passerella d'oro", le esibizioni teatrali
assieme ad Alberto Sordi e Wanda Osiris, il Quartetto fece capolino alla
radio. Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e
swing. Successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava
canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con
arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti. Questa formula
conquistò il pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo
prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione. Un grande pregio
riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata
professionalità con l'intrattenimento popolare. Nel 1948 il Quartetto Cetra
partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo. Per questo lavoro
ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney.
Altri film doppiati dal gruppo furono Musica, maestro, Lo scrigno delle sette
perle e Il mago di Oz. Nel 1949 il Quartetto incise quella che divenne forse
la loro canzone più nota, Nella vecchia fattoria. Nel 1951 il Quartetto Cetra
debuttò in teatro dove lavorarono con altre grandi celebrità come Wanda
Osiris e Alberto Sordi.
Benedetto XV
Genova, 1854 – Roma, 1922
Elezione
3 Settembre 1914
Predecessore Papa Pio X
Successore Papa Pio XI
Giacomo Della Chiesa, nacque da famiglia nobile, terzo di quattro
figli di Giuseppe e di Giovanna dei marchesi Migliorati. La famiglia
Della Chiesa faceva parte del patriziato genovese, nel quale aveva
raggiunto, nel XVI secolo, una posizione di particolare rilievo. Anche
la famiglia materna era aristocratica: i Migliorati di Napoli, che
avevano dato già i natali a un precedente Pontefice: Innocenzo VII.
Su pressione del padre, il quale si era opposto al desiderio di
Giacomo di entrare quanto prima nel seminario diocesano, egli si
iscrisse nel 1872 alla facoltà di giurisprudenza della Regia
Università di Genova, dove si laureò dottore in legge nel 1875. Solo
allora il padre acconsentì a fargli intraprendere la carriera
ecclesiastica; impose tuttavia al figlio di proseguire gli studi, iniziati
presso il seminario di Genova, a Roma presso il Collegio Capranica
e la Pontificia Università Gregoriana. Qui Giacomo Della Chiesa
ottenne la laurea in teologia. Dopo essere stato ordinato presbitero
il 21 dicembre 1878, entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede
cioè nell'Accademia Pontificia dei nobili ecclesiastici, dove avviene
la preparazione in scienze diplomatiche. Nel 1883 partì per Madrid
come segretario del nunzio apostolico Mariano Rampolla del
Tindaro e nel 1887 tornò a Roma, quando questi fu nominato
Segretario di Stato e Cardinale da papa Leone XIII. Della Chiesa
divenne Minutante Pontificio e Sostituto della Segreteria di Stato,
con Rampolla e poi con il cardinale Rafael Merry del Val.
Quando il Cardinale Rampolla, dopo l'elezione di Pio X, fu sostituito
dall'altrettanto valente Merry del Val, Della Chiesa mantenne
inizialmente il proprio posto. Ma, proprio a causa del suo stretto
legame con il cardinale Rampolla, principale architetto della politica
di apertura di Leone XIII e rivale di Pio X nel conclave del 1903,
Della Chiesa cadde rapidamente in disgrazia rispetto alla nuova
linea più conservatrice del papato. Egli fu quindi spinto a lasciare la
Santa Sede e il servizio diplomatico con la nomina, il 16 dicembre
1907, ad arcivescovo di Bologna secondo la nota massima latina
promoveatur ut amoveatur. Giunse a sorpresa a Bologna la sera
del 18 febbraio 1908. Si applicò con dovizia al proprio impegno
senza risparmiarsi. Non passarono tuttavia che pochi mesi ed egli,
il 3 settembre 1914, fu inaspettatamente eletto papa con il nome di
Benedetto XV in onore del Pontefice Benedetto XIV, il quale era
stato anch'egli arcivescovo metropolita di Bologna prima di salire al
soglio pontificio. Benedetto XV fu eletto papa poche settimane dopo
l'inizio della Prima guerra mondiale. Consapevole della gravità del
momento, decise che l'incoronazione si tenesse non nella basilica
di San Pietro ma, più modestamente, nella Cappella Sistina.
Benedetto XV è all'origine della rifondazione dell'attività missionaria
della chiesa dell'inizio del novecento. Nel 1917 promulgò la prima
edizione del Codice di diritto canonico, che rimarrà in vigore fino
alla riforma del 1983. Di salute cagionevole, morì a causa di una
broncopolmonite, in seguito lo successe papa Pio XI.
Domenico Modugno
Polignano a Mare, 1928 –
Lampedusa, 1994
Domenico Modugno nacque da Vito Cosimo Modugno, comandante del
Corpo delle Guardie Municipali, e Pasqua Lorusso; ebbe due fratelli, Vito
Antonio e Giovanni, e una sorella, Teresa,tutti più grandi di lui. Nel 1935 il
padre venne trasferito a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi;
Mimmo a 7 anni iniziò ad andare a scuola e si ambientò nella sua nuova
residenza, imparando il dialetto vernacolo sanpietrano, che può ricordare
il siciliano; in questo dialetto scrisse le sue prime canzoni. Durante
l'adolescenza imparò a suonare la chitarra, grazie agli insegnamenti del
padre Vito Cosimo, e la fisarmonica, mentre nel 1945 compose le sue
due prime canzoni, che tuttavia non inciderà mai. Scrisse anche alcune
poesie. Successivamente le sue canzoni saranno scritte tutte nel dialetto
del suo paese, San Pietro. Nel frattempo frequentò l'Istituto di Ragioneria
a Lecce. Nel 1947 si trasferì, all'insaputa del padre, a Torino per cercare
fortuna, e lavorò prima come cameriere e poi come apprendista
gommista alloggiando in una baracca in affitto. Il freddo che patirà nel
capoluogo piemontese, gli rimarrà nell'anima. Nel 1949, dopo il servizio
militare effettuato a Bologna ritornò a San Pietro Vernotico. In questo
periodo iniziò a esibirsi come suonatore di fisarmonica nei festini di
paese, improvvisando serenate alle giovani ragazze con il suo gruppo
storico di amici conquistandosi la fama di fimminaru sciupafemmine per
via del suo aspetto fisico e delle sue doti artistiche straordinarie.
Nonostante a San Pietro Vernotico la sua attività teatrale sia instancabile,
la vita di paese cominciò ad andargli stretta, e decise perciò di ritornare
prima a Torino e poi di spostarsi a Roma, dove i primi tempi alloggiò
presso il convento dei frati camaldolesi al Celio; si iscrisse al Centro
Sperimentale di Cinematografia, alla scuola per attori, riuscendo anche a
vincere una borsa di studio da cinquantamila lire al mese.
Qui conobbe una giovane aspirante attrice siciliana, Franca Gandolfi, figlia di un colonnello benestante,
che diventerà poi sua moglie il 26 giugno 1955. Nel 1949 Modugno effettuò la sua prima comparsa in un
film. Il primo disco pubblicato nel 1954 è un 78 giri: La cicoria/Ninna nanna ;entrambi i brani erano stati
presentati nella trasmissione condotta da Walter Chiari, Controcorrente. I genitori si separarono in quello
stesso anno. Nel 1956, riuscì a debuttare come autore al Festival di Sanremo, la sua Musetto, già incisa in
precedenza dall'autore, e si classificò all'ottavo posto. Dello stesso anno è Io, mammeta e tu, che contribuì
a far circolare il nome del cantautore. Sempre in quello stesso anno decise di fare alcune tournée in
Francia traducendo alcune sue canzoni come Vecchio Frack o Io, mammeta e tu, in francese. Divenne uno
dei protagonisti della musica leggera italiana ed internazionale quando, con Nel blu dipinto di blu, trionfò al
Festival di Sanremo del 1958 insieme a Johnny Dorelli. Dopo Sanremo, la canzone arrivò terza
all'Eurofestival e vinse nel 1958 tre Premi Grammy, uno come disco dell'anno, uno come canzone dell'anno
ed uno come miglior interprete del 1958. Si esibì all'Ed Sullivan Show, il programma televisivo più popolare
degli Stati Uniti, e poi cominciò un lungo tour che toccò, tra le tante città, Boston, Buffalo, Los Angeles e
New York dove, il 18 settembre, suonò alla Carnegie Hall: fu proprio durante la tournée che la moglie diede
alla luce, con qualche settimana di anticipo, il suo primogenito, ma Modugno non potè ritornare in Italia a
causa delle forti penali previste nel contratto. Il 1958 fu per il cantautore un anno frenetico: passò dal
piccolo successo italiano alla grande popolarità internazionale, con tournée negli Stati Uniti ed in America
Latina, incisioni discografiche estere, apparizioni in vari programmi televisivi. Pur con il successo come
cantante, Modugno continuò anche l'attività di attore, partecipando a numerosi film. Collaborò anche con i
poeti Salvatore Quasimodo, che dopo averlo conosciuto gli diede l'autorizzazione per mettere in musica
due sue poesie, e Pierpaolo Pasolini. Domenico Modugno fu colpito da un ictus il 12 giugno 1984 durante
la registrazione di una trasmissione su Canale 5. Morì nella sua casa di Lampedusa stroncato da un infarto
all'età di 66 anni.
Francesco De Gregori
Roma, 4 aprile 1951
Nato da Giorgio De Gregori, bibliotecario, e Rita Grechi, insegnante di
lettere, deve il proprio nome in memoria e ricordo dello zio Francesco,
partigiano vicecomandante delle brigata Osoppo con il nome di battaglia
Bolla, trucidato a Porzûs il 7 febbraio 1945 insieme ad altri partigiani da
una formazione partigiana comunista. Ha trascorso alcuni anni della sua
infanzia a Pescara per poi tornare a Roma sul finire degli anni cinquanta;
ha frequentato il liceo classico al Virgilio. Nel 1966, insieme al padre e al
fratello Luigi, si recò a Firenze per prestare soccorso alla popolazione
colpita dall'alluvione. Nel 1966 imparò a suonare alla chitarra la sua prima
canzone. Grazie al fratello iniziò a esibirsi in pubblico: Luigi infatti, si
esibiva ogni settimana al Folkstudio, presentando canzoni tradizionali
statunitensi e propri brani. Al Folkstudio De Gregori conobbe molti
musicisti, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Giovanna Marinuzzi, con
la quale ebbe una breve storia, Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio.
Sempre con Lo Cascio e la collaborazione di Antonello Venditti ed Ernesto
Bassignano, Francesco si esibiva al Folkstudio in uno spazio del
programma denominato "I giovani del folk". Spinto dai meccanismi della
promozione musicale, partecipò a Un disco per l'estate 1973,
classificandosi all'ultimo posto: l'operazione diede i suoi frutti e permise al
suo disco d'esordio di avere una minima visibilità. Fu un disco molto
discusso dalla critica per la sua vena ermetica. Il suo grande successo
arrivò con Rimmel del 1975, uno dei dischi più venduti del decennio,
contenente uno dei suoi ritratti più riusciti, l'omonima Rimmel, storia di un
addio freddo e distaccato, Pablo, Quattro cani e Pezzi di vetro. Nel 1977 si
sposa con Alessandra Gobbi, una sua compagna di liceo, e l'anno
successivo nascono due gemelli. Nel 1978 Francesco collabora con Lucio
Dalla.
Giuseppe Mazzini
Genova, 1805 – Pisa, 1872
Nato da Giacomo (medico e professore di anatomia,
originario di Chiavari e personaggio attivo nella politica ai
tempi della Repubblica Ligure ed in epoca napoleonica) e
da Maria Drago di Pegli (fervente giansenista), veniva
chiamato "Pippo" dai genitori e dalle tre sorelle. A 14 anni si
iscrisse all'Università degli Studi di Genova in medicina,
come voleva suo padre, ma – stando a un racconto della
madre – vi rinunciò dopo essere svenuto al primo
esperimento di necroscopia. Si iscrisse a legge, dove si
segnalò per la sua ribellione ai regolamenti di stampo
religioso. A 15 anni fu arrestato perché, proprio in chiesa, si
rifiutò di lasciare il posto ai cadetti del Collegio Reale. Lo
appassionava la letteratura: si innamorò di Goethe,
Shakespeare e Foscolo, restando così colpito dallo Jacopo
Ortis da volersi vestire sempre di nero. Iniziò ad esercitare
la professione nello studio di un avvocato, ma l'attività che lo
impegnava maggiormente era quella di giornalista presso
l'Indicatore genovese, sul quale Mazzini iniziò a pubblicare
recensioni di libri patriottici; la censura lasciò fare per un po'
ma poi soppresse il giornale. Nel 1826 scrisse il primo
saggio letterario, Dell'amor patrio di Dante, pubblicato poi
nel 1837.
Il 6 aprile del 1827 ottenne la laurea in diritto civile e in
diritto canonico.
Mazzini fondò altri movimenti politici per la liberazione e
l'unificazione di altri Stati europei: la Giovine Germania, la
Giovine Polonia e infine la Giovine Europa.
Nel 1868 lasciò Londra e si stabilì in Svizzera, a Lugano.
Nel 1870 furono amnistiate le due condanne a morte
comminate al tempo del Regno di Sardegna. L'11 agosto
partì in nave per la Sicilia, ma il 14, all'arrivo nel porto di
Palermo, fu tratto in arresto e recluso nel carcere militare di
Gaeta. Costretto di nuovo all'esilio, riuscì a rientrare sotto il
falso nome di Giorgio Brown a Pisa, il 7 febbraio del 1872.
Qui, malato già da tempo, visse nascosto nell'abitazione di
Pellegrino Rosselli fino al giorno della sua morte, il 10
marzo dello stesso anno, quando la polizia del Regno
d'Italia stava nuovamente per arrestarlo. L'ambizione di
Mazzini, fondando la Giovine Italia era di formare uno Stato
italiano "indipendente, libero e repubblicano".
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Diapositiva 1 - San Leone IX