20 aprile 2012
Comunicare,
valutare,
progettare
Linguistica democratica
e intelligenza emotiva
(proposte di ricerca-azione)
Viverone, 20 aprile 2012
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Linguistica democratica e intelligenza emotiva
Proposta di lavoro
1.Chi fa che cosa
2. Attività Introduttiva.
Dal tema al problema: Uso della
lingua nella costruzione di percorsi
condivisi di
insegnamento/apprendimento
3. Laboratorio
4. Condivisione
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Scuola per la cittadinanza
1
Scuola come luogo/tempo della costruzione
della cittadinanza
e non come luogo/tempo di cristallizzazione
delle differenze in disuguaglianze
Ogni bambino ha il diritto di poter conquistare,
alla pari di ogni altro bambino,
gli strumenti culturali che gli permetteranno
di partecipare alla vita con piena cittadinanza.
Il diritto/dovere alla cultura rappresenta la base
per il patto cittadini-società
e la promozione di tale diritto
è tra i pilastri della nostra carta costituzionale.
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Piani di azione del fare scuola:
1
Ascoltare un maestro
Avere qualche cosa di adulto da offrire
2
Cooperare con dei compagni
Facilitare la cooperazione tra pari
3
Riflettere da solo
Sostenere l’individualità in una
dimensione sociale
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4
Cosa può sostenere l’apprendimento?
-La qualità dell’esperienza (intellettualizzazione
dell’esperienza)
-Il livello di responsabilizzazione
-Il livello di condivisione di senso
La competenza linguistica è la chiave
di accesso alla costruzione
delle condizioni per apprendere
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"...è solo la lingua che ci fa uguali.
Eguale è chi sa esprimersi e intende
l'espressione altrui.
Che sia ricco o povero importa meno.
Basta che parli".
"La lingua poi è formata dai vocaboli
d'ogni materia.
Per cui bisogna sfiorare tutte le
materie un po' alla meglio per
arricchirsi la parola"
per essere “specialisti solo
nell’arte del parlare”
don Milani
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Educazione linguistica e linguistica educativa
L’insegnamento della lingua nella
scuola di Barbiana pone le basi di
quella che diverrà negli anni
settanta l’educazione linguistica.
L’orientamento è che la lingua si
insegna a partire da quel che essa
vive nel mondo circostante,
da quello che rappresenta nel
profondo dell’esperienza umana
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Regole di Barbiana per scrivere (1967):
1. Avere qualche cosa di importante da dire
e che sia utile
2. Sapere a chi si scrive
3. Raccogliere tutto quello che serve
4. Trovare una logica su cui ordinarlo
5. Eliminare ogni parola che non serve
6. Eliminare ogni parola che non usiamo
parlando
7. Non porsi limiti di tempo
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10 tesi per l’educazione linguistica democratica
(1975)
1. La centralità del linguaggio verbale
2. Il suo radicamento nella vita biologica,
emozionale, intellettuale, sociale
3. Pluralità e complessità delle capacità
linguistiche
4. I diritti linguistici nella Costituzione
5. Caratteri della pedagogia linguistica
tradizionale
6. Inefficacia della pedagogia linguistica
tradizionale
7. Limiti della pedagogia linguistica tradizionale
8. Principi dell’educazione linguistica
democratica
9. Per un nuovo curriculum per gli insegnanti
10. Conclusione
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1a tesi: La centralità del
linguaggio verbale
Il fascino dei nuovi media: il
compito di “specializzare tutti
nell’arte della lingua” è diventato di
retroguardia?
La battaglia per il consolidamento
della “galassia Gutemberg”
continua ad essere decisiva anche
per la vita delle altre nuove e
stravolgenti “galassie”
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2a tesi: Il suo radicamento nella
vita biologica, emozionale,
intellettuale, sociale
“Insegnare qualsiasi cosa comporta partire
dalla realtà effettuale di bambine e bambini,
ragazze”
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2a tesi: Il suo radicamento nella
vita biologica, emozionale,
intellettuale, sociale
“Ogni essere umano trova nella sua lingua madre
la chiave per intendere ogni altra lingua”
(Wilhelm von Humboldt)
“La «lingua di casa», la «lingua del mercato», con
le sue parole trite è quella che ci apre sempre la
strada a lottare contro l´inesprimibile, portando a
significazione ogni possibile nuovo senso” (Soren
Kierkegaard)
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8a tesi: Principi dell’educazione linguistica
democratica
(quarto)
La scoperta della diversità dei retroterra
linguistici individuali tra gli allievi dello stesso
gruppo è il punto di partenza di ripetute e sempre
più approfondite esperienze ed esplorazioni della
varietà spaziale e temporale, geografica, sociale,
storica, che caratterizza il patrimonio linguistico
dei componenti di una stessa società:
imparare a capire e apprezzare tale varietà
è il primo passo per imparare a viverci in mezzo
senza esserne succubi e senza calpestarla.
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“La scuola è sede in genere di una
didattica verbale in cui la parola è veicolo
non di un pensiero che si forma
ma di un trasloco di nozioni
da un contenitore all’altro.
A Chance questa didattica non è
consentita”
Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca
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Conquistare la parola:
dal chiasso alla parola,
dal silenzio alla parola
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Attività di Laboratorio
Cosa significa entrare
nella modalità di lavoro laboratoriale?
-il problema del senso (scopo) da costruire in modo
condiviso
-il superamento della semplice “consegna” del compito
-la necessità di un prodotto da realizzare (anche
l’apprendimento può rappresentare il prodotto)
-l’importanza che ciascuno possa svolgere un ruolo
riconosciuto
-il ruolo dell’esercitazione
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Tema del laboratorio:
-La lingua come mezzo/mediazione
tra realtà/pensiero e forma della sua
rappresentazione per comunicare
-La lingua in relazione con un’azione,
un’immagine, un suono, un’altra forma di
rappresentazione
- Costruire ambienti con la sola lingua
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Proposte di attività di Laboratorio:
1. Insegnare con il solo mezzo linguistico a svolgere
un’attività (inventata o già esistente)
2. Descrivere con il solo mezzo linguistico un disegno
perché sia ridisegnato
3. Esprimere un’opinione in riferimento ad un fatto
descritto da un articolo di giornale
4. Tradurre in lingua matematica un problema
descritto in lingua “naturale”
5. Descrivere il contenuto di un quadro famoso
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Da “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee:
«Prima di tutto,» disse Atticus, «voglio insegnarti un
piccolo trucco, Scout, e se lo imparerai andrai molto
più d’accordo con tutti: se vuoi capire una persona,
devi cercare di considerare le cose dal suo punto di
vista...»
«Come hai detto?...»
«Se vuoi provare a capire una persona, devi provare
a metterti nei suoi panni e a riflettere un poco».
“Atticus aveva ragione: mettersi nei suoi panni e
andare a spasso insieme”
commenterà la piccola Scout al termine del romanzo
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“…mettersi nei suoi panni e andare a
spasso insieme”
Ma per mettersi nei panni degli altri è
necessario possedere i codici di lettura
propri della cultura unitamente ad una
profonda disponibilità culturale; ed è
per questo che Atticus obbligherà la
figlia a rimanere a scuola.
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1. Il tema delineato dal titolo: uguaglianza-lingua
*farsi uguali:
uguaglianza
e differenze
nella società
dei privilegi in
cui il merito
richiama
premi/privilegi
e non
responsabilità
riconosciute e
valorizzate
"Io ho un sogno: che un
giorno questa nazione si
sollevi e viva pienamente
il vero significato del suo
credo: noi riteniamo
questa verità di per se
stessa evidente, che tutti
gli uomini sono stati
creati uguali"
Martin Luther King
(28 agosto 1963)
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