Competenze
• Prima definizione
– Conoscenze
– Abilità
– Disposizioni interne stabili
– Integrazionecompetenza
• Pellerey: le caratteristiche di una competenza
– Competenze in situazione
– Mobilizzazione
– Risorse esterne
• e la scuola?
Prima definizione
• “capacità di mobilitare le proprie risorse e
quelle esterne disponibili in funzione di un
compito situato”1
• Le proprie risorse consistono in:
conoscenze, abilità, disposizioni interne
stabili.
Perrenoud P., Dieci competenze per insegnare, Anicia, Roma, 2002
consistono in conoscenze
• il termine “è riferito ai fatti o alle idee acquisiti
attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione o
l’esperienza e designa un insieme di
informazioni che sono state comprese.”
(programma DeSeCo
(Definitions and Selection of Competencies: Theoretical and Conceptual Foundations) dell’Ocse)
• “rappresentano il sapere che costituisce il
patrimonio di una cultura: sono un insieme di
informazioni, nozioni, dati, principi, regole di
comportamento, teorie, concetti codificati e
conservati ”
. (Allegato alle “Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola
dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione”)
consistono in abilità
• “Il termine abilità viene usato per designare la
capacità di utilizzare le proprie conoscenze in
modo relativamente agevole per l’esecuzione di
compiti semplici.”
(programma DeSeCo (Definitions and Selection of Competencies: Theoretical and
Conceptual Foundations) dell’Ocse)
• rappresentano “l’aspetto del saper fare, su un
piano ancora tendenzialmente ripetitivo.
Consistono nell’intelligenza applicata, nella
capacità, cioè, di concretizzare un patrimonio
innato o acquisito, in attività mentali o pratiche.
In generale costituiscono dei comportamenti tesi
a fronteggiare singoli segmenti di prestazioni
maggiormente complesse.”
(Cerri, L’evento didattico)
e anche
“rappresentano il saper fare che una cultura
reputa importante trasmettere alle nuove
generazioni, per realizzare opere o conseguire
scopi. È abile colui che non solo produce
qualcosa o risolve problemi, ma colui che
conosce anche le ragioni di questo “fare”, sa
perché, operando in un certo modo e
rispettando determinate procedure, si ottengono
determinati risultati.”
(Allegato alle “Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle
competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione”)
consistono in disposizioni
interne stabili
•
“[…] rappresentano componenti motivazionali, etiche,
sociali[…], sistemi di valori e di credenze, abitudini e
altre caratteristiche psicologiche. […] Si tratta in
generale di caratteristiche personali non occasionali,
come ad esempio l’autostima, la costanza, la tenacia,
timidezza, caparbietà, che, attraverso il loro valore
propulsivo e orientativo, consentono o non consentono
alla persona di agire con successo. Per molto tempo
esse sono state escluse dalle istituzioni formative,
ritenute marginali ai fini dell’apprendimento. In realtà, ed
è consapevolezza odierna, esse determinano
l’adattamento personale, interpersonale, scolastico e
professionale, risultando fondamentali in un’ottica
formativa.” (Cerri, L’evento didattico)
integrazione
• Le risorse sopra descritte non costituiscono una
competenza né:
– prese in se stesse,
– né considerate come un insieme o come somma;
– piuttosto:
la competenza deriva da una integrazione
efficace di quelle risorse, in funzione della
risoluzione di un compito.
Quindi la competenza è 
Competenza
• “l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze
e abilità acquisite, adeguato, in un determinato contesto,
in modo soddisfacente e socialmente riconosciuto, a
rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema, a
eseguire un compito, a realizzare un progetto. Non è mai
un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un
agire complesso che coinvolge tutta la persona e che
connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi
(conoscenze) e i saper fare (abilità), i comportamenti
individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le
scelte valoriali, le motivazioni e i fini. […].” (Allegato alle “Linee guida per la
definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione”)
Pellerey - competenze in
situazione
• “una competenza è definibile a partire
dalla tipologia di compiti o attività che
si debbono svolgere validamente ed
efficacemente. La complessità e
novità del compito o dell’attività da
sviluppare caratterizzano anche la
qualità e il livello della competenza
implicata.”
(Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio)
complessità
compiti complessi con
qualche famigliarità;
p.e. competenze in
discipline (come
matematica e fisica) con
le quali si ha una certa
dimestichezza che
permette di affrontare
situazioni impegnative
compiti di grande
complessità e
novità:
competenze
elevate
famigliarità
novità
automatismi consolidati,
attivabili con correttezza
e facilità; attenzione: un
compito non è ‘facile’ allo
stesso modo per tutti;
anche di fronte ad un
compito ‘facile’ si
attivano abilità e/o
conoscenze per un fine
compiti semplici ma meno
famigliari: possono
costituire una novità che
può mettere in difficoltà.
Compiti estranei alla vita
degli studenti, per i quali
essi non riescono a
realizzare dei riferimenti.
semplicità
(Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio)
Pellerey - Mobilizzazione risorse
• “Una competenza si manifesta perché si riesce a
mettere in moto e coordinare un insieme di
conoscenze, abilità e altre disposizioni interne al
fine di svolgere positivamente il compito o
l’attività prescelta. Queste risorse interne
debbono quindi essere possedute a un grado di
significatività, stabilità, fruibilità adeguato, tale
cioè da poter essere individuate e messe in
moto quando esse siano necessarie per
affrontare il compito richiesto.”
(Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio)
Pellerey
• Risorse anche esterne
“Tra le risorse che occorre saper individuare,
utilizzare e coordinare molto spesso occorre
considerare non solo risorse interne, ma anche
risorse esterne. Non si tratta solo di risorse di
natura fisica o materiale come libri, strumenti di
calcolo, computer, ma anche umane come il
docente stesso, i compagni, altre persone che è
possibile coinvolgere nella propria attività.”
(Pellerey, Le
competenze individuali e il portfolio)
la scuola, a volte, sembra apprezzare
• “soltanto la capacità dell’individuo di
memorizzare un gran numero di
informazioni e conoscenze, senza […]
preoccuparsi di come tali conoscenze […]
siano effettivamente utilizzate per risolvere
problemi o più in generale per affrontare e
comprendere situazioni inedite” e si
preoccupa di ..
(Cerri, L’evento didattico)
– definire obiettivi che frazionano il sapere e
– di proporre percorsi istruttivi che hanno una visione,
di volta in volta, collegata a questi segmenti di
sapere;
• occorre, invece, puntare ad un apprendimento
che possa permettere alla persona di:
– maturare una consapevolezza delle proprie risorse,
– prenderne possesso ed utilizzarle al meglio al fine di
risolvere problemi;
• quindi un cambio di prospettiva; non più …
(Cerri, L’evento didattico)
• persone formate su contenuti
(derivanti dal profilo della scuola di
provenienza), ma
• persone che sappiano utilizzare
(mobilizzandole) le risorse
possedute nell’affrontare e
risolvere compiti; persone
competenti.
• È evidente la differenza tra
(Cerri, L’evento didattico)
• “mirare ad un obiettivo [parcellizzato,
legato ad un sapere] e mirare ad una
competenza: insegnando delle
competenze, ci si impegna a far lavorare
gli allievi in ogni momento su delle attività
sufficientemente globali, che hanno un
senso nell’universo umano e la cui
funzionalità appare all’allievo.”
• quindi è fondamentale
B.REY, vedere testo in adozione
• evitare la frammentazione di
percorsi che fanno perdere il
senso dell’apprendimento,
• e progettare esperienze di
apprendimento unitarie e sensate
che possano attivare processi di
‘uso’ di competenze.
in definitiva
• “La competenza non si riduce alla singola
prestazione singolare, ma non si da
competenza al di fuori delle prestazioni.
[…] non è […] una conoscenza posseduta.
[…]. La competenza non risiede nelle
risorse (conoscenze, capacità, ..) da
mobilizzare, ma nella mobilizzazione
stessa di queste risorse.”
Le Boterf, vedere testo in adozione
http://www.guyleboterf-conseil.com/Italien/esperienza.htm
compito
Competenza è?
abilità
conoscenze
persona
disposizioni
interne
oppure ..
competenza è?
abilità
persona
conoscenze
disposizioni
interne
oppure ..
competenza è?
abilità
persona
conoscenze
disposizioni
interne
compito
Chiudiamo ricordando la definizione
che abbiamo assunto per competenza
• “La competenza è l’agire personale di ciascuno, basato
sulle conoscenze e abilità acquisite, adeguato, in un
determinato contesto, in modo soddisfacente e
socialmente riconosciuto, a rispondere ad un bisogno, a
risolvere un problema, a eseguire un compito, a
realizzare un progetto. Non è mai un agire semplice,
atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso
che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera
unitaria e inseparabile i saperi (conoscenze) e i saper
fare (abilità), i comportamenti individuali e relazionali, gli
atteggiamenti emotivi, le scelte valoriali, le motivazioni e
i fini. […].” (Allegato alle “Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia
e nel primo ciclo di istruzione”)
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