L’EFFICACIA DELLA DOTE
“FORMAZIONE E LAVORO”
IN LOMBARDIA
Andrea Naldini e Marco Pompili
Gruppo Nazionale Placement - ISFOL
Roma, 23 Ottobre 2012
Introduzione
• Nel periodo 2007-2013 la “Dote” diventa il principale
strumento delle politiche del lavoro e della
formazione in Lombardia
• La Dote enfatizza i concetti di responsabilità
individuale e di personalizzazione dei servizi
• Gli operatori pubblici e privati sono in concorrenza
nel sistema della dote
• Nel 2009 Ismeri Europa realizza un primo rapporto
focalizzato su governance, sul ruolo degli
operatori e sulla qualità dei servizi erogati dalla
dote
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Le domande di valutazione
• Nel 2010 la Regione Lombardia chiede una
valutazione dei primi impatti della Dote:
– in termini occupazionali Quali effetti
sulla probabilità di trovare lavoro?
– in termini di empowerment Quali
effetti sulla partecipazione attiva dei
beneficiari?
– In termini di sistema Quali effetti
della dote rispetto a interventi più
tradizionali? Cosa migliorare?
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Disegno valutativo e metodologia
• Ricorso a metodologie di valutazione quasisperimentali, integrate da altre analisi
quantitative e qualitative. In particolare:
– Analisi controfattuale (con propensity score
matching) per stimare gli impatti su
occupazione e empowerment
– Indagine diretta per cogliere elementi più
qualitativi della Dote (soddisfazione,
percorsi inserimento e qualità del lavoro);
– Utilizzo integrato di diverse fonti
informative (amministrative, survey, analisi di
processo).
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Banche dati utilizzate
• Dati monitoraggio della Regione Lombardia
(informazioni di buona qualità su caratteristiche
socio-demografiche dei richiedenti la Dote) 
campione popolazione obiettivo e gruppo di
controllo
• Indagine CATI (condizioni occupazionali,
background familiare, percezioni soggettive, ecc…
)  866 “trattati” e 287 “non trattati”
• Dati COB (condizione occupazionale delle persone
trattate)  integrazione informazioni indagine
CATI  campione ampliato sul 30% non COB
• Integrazione ex-post delle tre banche dati
(tramite Codice Fiscale)  verifiche e analisi
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Banche dati utilizzate:
forza e debolezza
Punti di forza
– Buona qualità delle banche dati regionali
– Disponibilità e flessibilità degli uffici regionali
(DG occupazione e ARIFL)
– Modalità omogenea di raccolta informazioni su
variabili osservabili tra gruppo trattati e gruppo
controllo (non così se si fosse utilizzata la RCFL)
Punti di debolezza
– Non aver potuto estrarre un gruppo di controllo
dagli iscritti ai CPI (non “passanti” per ARIFL)
– Campione dei non trattati non troppo
numeroso al momento dell’indagine (2010)
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Altri elementi utili
• La dote “formazione e lavoro” parte ad Aprile 2009, la
valutazione è stata realizzata a ottobre 2010.
• I “trattati” sono coloro che hanno concluso la dote a
Febbraio 2010 (3.500 individui circa; estratti a Giugno 2010)
 l’80% dei trattati ha terminato il corso da 8-11 mesi
(invece degli usuali 12 mesi)
• I “non trattati” scelti tra coloro “ammessi ma non finanziati”
per ragioni varie; rappresentano un buon gruppo di controllo
• L’ammissione non avviene tramite giudizio di merito
e/o classifica a punteggi  metodi come regression
discontinuity design non utilizzabili
• I “non trattati”, inoltre, vengono seguiti tramite il sistema
informativo regionale fino al momento della survey per
verificare che non abbiano ottenuto la Dote
Risultati dell’analisi controfattuale
Impatto sulla probabilità di essere occupato
Trattati
(T)
Non
trattati
(NT)
T-NT
Std.err
T
Metodi
865
175
-0.104
0.048
-2.154
774
188
-0.040
0.048
-0.831
865
191
-0.022
0.039
-0.572
865
191
-0.019
0.043
-0.439
Nearest
neighbour
Radius(0.05)
Kernel
matching
Stratification
Impatto sulla probabilità di essere non attivo nella ricerca lavoro
Trattati (T)
Non
Trattati
(NT)
T-NT
Std.err
Methods of
matching
t
865
175
-0.077
0.039
-1.963
865
188
-0.081
0.034
-2.365
865
191
-0.082
0.034
-2.388
865
191
-0.081
0.037
-2.213
Nearest
neighbour
Radius(0.05)
Kernel
matching
Stratification
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Principali risultati
•
•
•
•
•
•
Tasso di occupazione lordo al 43,5%, ma almeno il
60% dei trattati ha potuto sperimentare un ingresso
lavorativo tra febbraio 2010 e l’indagine (ott. 2010)
Non si evidenziano impatti netti positivi (i risultati non
sono statisticamente significativi) ad eccezione della “Dote
lavoro” quando considerata da sola;
L’82% dei destinatari sono risultati attivi nella ricerca
di una lavoro dopo la dote
Gli impatti netti sull’empowerment sono positivi,
l’atteggiamento attivo in termini di ricerca del lavoro è
positivo (7-8%) e significativo
Più che l’80% dei destinatari esprime un buon livello di
soddisfazione e ripeterebbe l’esperienza
L’aspetto migliorabile è quello dell’assistenza
all’inserimento dopo il percorso Dote
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Le conclusioni della valutazione
1. La performance della Dote conferma l’importanza e
l’efficacia dei servizi individuali alla persona
2. Una maggiore distinzione tra le due doti potrebbe
promuovere servizi specializzati e la risposta a
specifici bisogni
3. E’ necessario un presidio continuo (sistemi qualità) per
il miglioramento di alcuni servizi offerti
4. Necessità di una maggiore integrazione con il
mondo delle imprese
5. Necessità di integrare la Dote con i servizi al
lavoro (selezione destinatari, collegamento alle
domande lavoro, accompagnamento)
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Diffusione e utilizzo della
valutazione
1. Pubblicazione Rapporto ed Executive Summary
(come documento anche autonomo e per la diffusione)
2. Presentazione dei risultati in riunioni con i funzionari
regionali, in un seminario con le parti economiche e
sociali e al Comitato di Sorveglianza
3. Presentazione a “Expert Hearing MS experiences on
using controll groups in ESF evaluations”
(Bruxelles, Ottobre 2011)
4. I risultati Rapporti (2009 e 2010) sono in linea con
alcune scelte della Regione nel secondo bando:
a)
maggiore precisione nell’identificare il target Dote formazione,
b)
maggiore flessibilità nella gestione del Piano individuale,
c)
maggiore attenzione ai risultati (uso consapevole valutazione)
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Insegnamenti metodologici
Elementi di successo
1. Utilità/necessità di integrare diverse fonti informative
2. I metodi controfattuali sono applicabili anche a risultati
differenti dall’occupabilità (empowerment)
3. L’analisi controfattuale deve essere integrata da analisi
qualitative sul funzionamento del programma
Elementi da migliorare
1. L’analisi avvenuta a meno di un anno dal termine
della Dote  da ripetere quindi in anni successivi
2. Ridotto gruppo di controllo  sperimentare iscritti ai
CPI (RCFL non è soluzione adeguata)
3. Non è stato possibile valutare il confronto tra Dote e
servizi tradizionali (p.e. corsi)
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Naldini_Pompili_Presentazione Lombardia