Politiche Economiche Regionali
Prof.ssa Cristina Brasili
Corso di laurea magistrale COSDI- A.A 2009-2010
Lezione 4 – 22 febbraio 2010
Il Quadro Comunitario di
Sostegno
2000-2006
e il Quadro Strategico
Nazionale
2007-2013
in Italia
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1 La figura mostra il sistema di coordinamento tra la
politica economica e la politica regionale attraverso i
legami tra i diversi livelli decisionali e attuativi coinvolti.
Si distingue tra gli strumenti quelli che rappresentano
una decisione (ovali) e quelli che svolgono un ruolo di
coordinamento (frecce).
Legenda
BEPGs = Broad economic policy guidelines (Indirizzi di
massima per la politica economica)
DPEF = Documento di programmazione economico-fi
nanziaria
CIPE = Comitato Interministeriale per la
Programmazione Economica
QCS = Quadro Comunitario di Sostegno
APQ = Accordo di Programma Quadro
POR = Programma Operativo Regionale
DocUP = Documento Unico di Programmazione
PIT = Progetto Integrato Territoriale
DSPN = Documento strategico preliminare nazionale
DSM = Linee per un nuovo programma Mezzogiorno
DSR = Documento strategico preliminare regionale
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Tre sono anche i documenti programmatici
attraverso i quali si attuavano i fondi
strutturali nel periodo di programmazione
2000-2006:
•QCS: Quadro Comunitario di Sostegno
•PON e POR: Programmi Operativi Nazionali
e Regionali
•Docup: Documento Unico di
Programmazione
Per quanto riguarda l’Italia, questo è il
prospetto:
Obiettivo 1 -> QCS, PON e POR
Obiettivo 2 -> Docup
Obiettivo 3 -> QCS
QCS 2000-2006 per le regioni
obiettivo 1






Il
Quadro
comunitario
di
sostegno (QCS) era il documento
approvato
dalla
Commissione
europea, d’intesa con lo Stato
membro interessato, sulla base della
valutazione del Piano presentato
dallo stesso Stato. Il QCS contiene
la fotografia della situazione di
partenza,
la strategia,
le priorità d’azione,
gli obiettivi specifici,
la
ripartizione
delle
risorse
finanziarie,
le condizioni di attuazione.
QCS 2000-2006 per le regioni
obiettivo 1
Il percorso che ha portato al
QCS 2000-2006
In Italia, il processo formativo di tali
documenti è stato avviato nel
dicembre 1998 con il coordinamento
del Ministero dell’Economia e delle
Finanze Tesoro. I soggetti coinvolti
sono stati: regioni, amministrazioni
nazionali,
enti
locali
e
parti
economiche e sociali.

1998 il 2-3-4 dicembre si svolge a
Catania un a presentazione “100 idee
per
lo
sviluppo”
delle
ideeprogramma delle amministrazioni e
parti economiche e sociali
Corso di Politiche Economiche Regionali - A.A. 2006-2007
QCS 2000-2006 per le regioni
obiettivo 1
Il percorso che ha portato al
QCS 2000-2006
Prima fase negoziale

1999 il 14 maggio il CIPE approva “gli
orientamenti per la programmazione
degli investimenti nel periodo 20002006
per
lo
sviluppo
del
Mezzogiorno”

1999 il 31 luglio vengono presentati il
PSM
(Piano
di
Sviluppo
del
Mezzogiorno) e POR e PON e
trasmessi alla Commissione europea il
6 ottobre 1999
QCS 2000-2006 per le regioni
obiettivo 1
Il percorso che ha portato al
QCS 2000-2006
Seconda fase negoziale

2000 da gennaio tra Roma e Bruxelles
prime osservazioni critiche sulla
genericità del PSR e impossibilità di
valutare l’impatto sullo sviluppo
economico e sociale

2000 primo agosto la Commissione
europea approva il QCS e subito dopo
i POR delle sette Regioni interessate
Corso di Politiche Economiche Regionali - A.A. 2006-2007



PON obiettivo 1
I PON italiani per l’obiettivo 1 si concentrano
su: ricerca, scuola, sicurezza, sviluppo locale,
trasporti,
pesca,
assistenza
tecnica.
Trattandosi di programmi nazionali, le
Autorità di gestione sono i Ministeri di
riferimento: Istruzione e Ricerca, Interno,
Infrastrutture, Politiche agricole, Economia e
Finanza.
I PON sono organizzati, dal punto di vista dei
contenuti, in 6 capitoli: analisi della
situazione di partenza, strategia di sviluppo,
assi prioritari d’intervento, piano finanziario,
condizioni di attuazione.
PON Ricerca scientifica, sviluppo
tecnologico, alta formazione
PON Scuola per lo sviluppo
PON Sicurezza per lo sviluppo del
Mezzogiorno
PON Sviluppo imprenditoriale locale
PON Trasporti
PON Pesca
PON Assistenza tecnica e azioni di sistema






Assi prioritari QCS 2000-2006
Gli assi prioritari sono le sei aree di
intervento del QCS 2000-2006, individuate
nel capitolo 3 del documento. Rappresentano
le priorità strategiche per le scelte di
investimento da realizzare nel periodo di
programmazione (regolamento CE n. 1260 del
1999, articolo 9):
Asse I: Valorizzazione delle risorse naturali e
ambientali (Risorse naturali)
Asse II: Valorizzazione delle risorse culturali
e storiche (Risorse culturali)
Asse III: Valorizzazione delle risorse umane
(Risorse umane)
Asse IV: Potenziamento e valorizzazione dei
sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di
sviluppo)
Asse V: Miglioramento della qualità delle
città, delle istituzioni locali e della vita
associata (Città)
Asse VI: Rafforzamento delle reti e nodi di
servizio (Reti e nodi di servizio)
RISORSE FINANZIARIE QCS 2000-2006
Regioni obiettivo 1
Risorse
totali
Risorse Risorse Risorse
comunita Nazionali private
rie*
**
I. Risorse
naturali
9.757,6
3.844,6
3.667,0
2.246,0
II. Risorse
culturali
2.760,3
1.194,5
1.210,2
355,5
III.
Risorse
umane
7.587,3
4.509,7
2.409,7
667,8
18.583,1
6.887,3
6.217,3
5.478,4
V. Città
2.045,5
884,4
881,9
279,2
VI. Reti e
nodi di
servizio
9.676,0
4.054,3
3.734,8
1.886,9
415,9
263,1
152,7
-
50.826,1
21.638,3
18.273,9
10.913,9
IV. Sistemi
locali
Assistenza
tecnica
Totale
•
Le risorse comunitarie per le regioni
dell’obiettivo 1 sono così distribuite
13% per la Calabria
25,4% per la Sicilia
4,89% per la Basilicata
25,18% per la Campania
17,38% per la Puglia
12,8% per la Sardegna
1,19% per il Molise (in sostegno
transitorio)
Un confronto
RISORSE FINANZIARIE QCS 1994-1999
POM - Programmi operativi nazionali multifondo
POP - Programmi operativi regionali plurifondo
Programma di Sviluppo del Mezzogiorno
ai sensi del Reg. ce 1260/1999 sui Fondi
strutturali
Il PSM modella le risorse europee
per assi o macrosettori (obiettivi
globali) e settori (obiettivi specifici)
Programma di Sviluppo del Mezzogiorno
LE VARIABILI DI ROTTURA
E' necessario individuare alcuni principali aspetti
della
situazione
socio-economica
del
Mezzogiorno, al cui cattivo andamento può
essere legata la precedente stagnazione e a cui,
al contrario, possono essere ricondotti i
cambiamenti positivi già in atto. Tali aspetti
assumono nel programma la natura di "punti
di rottura" con l’esperienza passata e sono
identificabili con precisione attraverso un
numero limitato di variabili di rottura. Tali
variabili assumono il ruolo di obiettivi
intermedi dell’azione programmatica e
possono essere utilizzate quali indicatori
dell’efficacia dell’intervento pubblico nel
generare i meccanismi endogeni dello
sviluppo.
PSM ai sensi del Reg. ce 1260/1999 sui
Fondi strutturali
Programma di Sviluppo del Mezzogiorno
LE VARIABILI DI ROTTURA
Programma di Sviluppo del Mezzogiorno
LE VARIABILI DI ROTTURA
La scelta degli indicatori statistici per
rappresentarle risponde alle stesse esigenze di
trasparenza e di misurabilità che sono alla base
del PSM; consentono la scomposizione della
crescita in obiettivi quantificabili, in indici a
forte valenza operativa:

di significato chiaro, univoco ed immediato
(evitando il ricorso a indici di sintesi nel cui
ambito non sia precisamente distinguibile il
contributo delle singole variabili)
 monitorabili con continuità, in quanto disponibili
con un buon grado di attendibilità per un lasso
temporale ampio, così da consentire di verificare
gli scostamenti rispetto al trend
del passato;
 di facile comprensione per i cittadini, così che
questi siano posti in grado di verificare con
immediatezza i risultati delle politiche di
sviluppo e trarre proprie valutazioni.
LE VARIABILI DI ROTTURA nel POR Sicilia
LE VARIABILI DI ROTTURA nel POR Sicilia
continua
La situazione di partenza:
analisi SWOT
•Dal marketing
Strength,
Weakness,
Opportunities,
Threats
La situazione di partenza:
analisi SWOT 2000-2006
POR Regione Calabria
La situazione di partenza:
analisi SWOT 2000-2006
POR Regione Calabria
La situazione di partenza:
analisi SWOT 2000-2006
POR Regione Calabria
La situazione di partenza:
analisi SWOT 2000-2006
POR Regione Calabria
La situazione di partenza:
analisi SWOT 2000-2006
POR Regione Calabria
Per
quanto
riguarda
il
POR Regione Calabria 20072013 vedremo in seguito le novità
che contiene …….
La situazione di partenza: analisi
SWOT 2000-2006
POR Regione Sicilia
La situazione di partenza: analisi
SWOT 2000-2006
POR Regione Sicilia
Un confronto: la situazione di partenza:
analisi SWOT 2007-2013
POR Regione Sicilia
Un confronto: la situazione di partenza:
analisi SWOT 2007-2013
POR Regione Sicilia
 Crescita del settore delle TIC al fine di
potenziare i servizi e
promuovere la competitività delle imprese
 Rafforzamento della lotta alla criminalità
organizzata
immigrati favoriscano l’attività di
reclutamento da parte della
criminalità organizzata
• Accentramento delle funzioni urbane più
elevate in nodi
•extra-regionali a causa della globalizzazione
• Presenza ancora forte e diffusa della
criminalità organizzata
L’attuazione finanziaria del QCS Obiettivo 1
Il livello di attuazione complessivo al 31/10/2006 degli Interventi
comunitari nel Mezzogiorno è pari al 58,4% degli stanziamenti
complessivi.In valori assoluti, nelle aree dell’Obiettivo 1
risultano essere stati spesi al 30/10/2006 circa 26,9 miliardi di
euro, a fronte di oltre 40,5 miliardi di impegni giuridicamente
vincolanti assunti entro tale data (88,1% dell’intero QCS). Tra gli
Assi Prioritari di intervento del Quadro Comunitario di Sostegno
quello che manifesta la migliore performance attuativa e l’asse 6
“Reti e nodi di servizio” con pagamenti per oltre 6,6 miliardi di
euro che rappresentano il 70,4 % del relativo contributo totale
2000-2006. Per quanto riguarda l’attuazione dei Programmi a
titolarità regionale (POR), si rilevano al 31/10/2006 pagamenti
pari al 50,9 % del contributo totale, con situazioni diversificate in
merito ai pagamenti effettuati: il “POR Molise” mostra la
migliore capacità realizzativa, con pagamenti pari al 65,1 % del
contributo totale 2000-2006. I Programmi Operativi Nazionali
(PON) al 31/10/2006 per via di una rimodulazione relativa al
PON Trasporti, riducono i pagamenti complessivi al 75,4 del
contributo totale , rispetto al 75,9 % del 31/08/06. La migliore
performance a livello di pagamenti effettuati sul costo
programmato continua ad essere quella del “PON Sviluppo
Imprenditoriale Locale ”, che al 31/10/2006 ha utilizzato risorse
pari al 88,1%. Per ciò che concerne l’analisi dell’andamento
finanziario per Fondo Strutturale è da segnalare che il FESR
(Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e che rappresenta il
71,5% dell’intero QCS) mostra il migliore avanzamento (59,2 %
rispetto al 52,4 % della passata rilevazione) con un ammontare di
pagamenti di 19,5 miliardi di euro.
L’attuazione finanziaria del QCS Obiettivo 1
Confronto tra la rilevazione del 31/08/2006 e
quella del 31/10/2006
L’avanzamento complessivo del Quadro
Comunitario di Sostegno rispetto al IV
bimestre del 2006 mostra un progresso nei
pagamenti pari a circa 1,5 miliardi di euro
(+2,4%). Tale incremento è in gran parte
derivato dall’attuazione del PO regionali che
mostrano importanti incrementi rispetto al IV
bimestre; sono da segnalare in tal senso il POR
Molise (+6,5%) ed il POR Campania che
mostra un incremento della spesa di oltre 500
Milioni di euro (+6.4%) Per quanto riguarda i
PO a titolarità delle Amministrazioni centrali,
detto del PON Trasporti, si segnala una crescita
del 7% del PON Scuola.
L’attuazione finanziaria dell’ Obiettivo 2
La dotazione finanziaria totale dei 14 Documenti
Unici di Programmazione (Docup) dell’Obiettivo 2
(in Italia uno per ogni regione del Centro-Nord), nel
presente periodo di programmazione è pari a oltre
7.194 Meuro. Le Regioni a cui risulta destinata una
quota maggiore di fondi sono il Piemonte (17,9%
del totale), la Toscana (17,1%) e il Lazio (12,3%).
L’analisi dei dati di avanzamento dei pagamenti per
gli Interventi Obiettivo 2 al 30/09/2006,
rappresentata nella tabella di sintesi, evidenzia
spese per oltre 4,5 miliardi di euro ed impegni per
oltre 6,8 miliardi di euro, con una performance di
realizzazione complessiva (pagamenti/contributo
totale) del 63,6% e una capacità di impegno
(impegni/contributo) che si attesta sul 95,6%.
Relativamente ai dati di monitoraggio finanziario al
30/09/2006,
l’Intervento
che
risulta
aver
impegnatoe speso di più rispetto al contributo totale
è il Docup Valle d’Aosta, con una capacità di
impegno del 135,7% e un’efficienza realizzativa del
118,5%. Livelli di avanzamento significativi sono
stati altresì raggiunti dai Docup Veneto ed Emilia
Romagna con pagamenti superiori al 70% risorse
stanziate.
Confronto con la rilevazione al 31/06/2006
Per quanto riguarda l’avanzamento
finanziario
nel III trimestre 2006
complessivo dei 14 DocupObiettivo 2 si
realizza un incremento del 4,7%; gli
Interventi
che
hanno
compiuto
un’accelerazione più significativa sono i
Docup Abruzzo e Docup Veneto che
rispetto alla precedente rilevazione
riportano degli incrementi percentuali del
6,5 e del 6,4.
L’attuazione finanziaria del QCS Obiettivo 3
Il livello di attuazione complessivo del Quadro Comunitario di
Sostegno Obiettivo 3 al 30/09/2006 mostra livelli di impegno e di
spesa che si attestano rispettivamente al 90,6% e al 70,7% del
costo programmato, pur con situazioni diversificate in relazione ai
singoli Programmi Operativi e ai diversi Assi prioritari, che
individuano gli obiettivi strategici del QCS Obiettivo 3. Tra gli Assi
Prioritari, la migliore performance è fatta registrare dall’Asse A,
finalizzato allo sviluppo delle politiche attive del mercato del
lavoro, per cui sono stati effettuati pagamenti pari al 76,2% delle
risorse disponibili, dimostrando anche una tra le più elevate
capacità di impegno (93,9% rispetto al costo totale). Superiore
alla media risulta anche il livello di spesa raggiunto Asse B
(73,3% delle risorse disponibili), rivolto al finanziamento di
progetti tesi alla promozione delle pari opportunità. Per quanto
riguarda i singoli Interventi, livelli di spesa significativi si rilevano
per i POR gestiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia (87,1%
rispetto al contributo totale 2000-2006), dalla Regione Lombardia
(83,4%), dalla Provincia Autonoma di Bolzano (82,0%) e dalla
Provincia Autonoma di Trento (81,8%). La performance
realizzativa meno brillante emerge invece per il POR Abruzzo che
si attesta su una percentuale di pagamento pari al 57,6% del
costo programmato 2000-2006.
Il confronto tra la rilevazione del 30/06/2006 e del 30/09/2006Per
ciò che concerne il trend di crescita delle spese, nel III trimestre
2006 si è rilevato un incremento medio del livello dei pagamenti
del 3,4% rispetto al Contributo Totale (da 6.123 milioni di Euro
erogati al 30/06/2006 si è passati a 6.430 milioni di Euro). Tra i
vari Assi, quelli che mostrano la maggiore crescita del rapporto
tra pagamenti e costo totale tra giugno e settembre 2006 sono
l’Asse E “Sostegno alle pari opportunità per le donne sul mercato
Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 per le Regioni
Obiettivo 1. Stato di attuazione finanziaria in base alle
domande di pagamento inviate al 31 luglio 2005
Complessivamente, ossia per il totale del Quadro
Comunitario di Sostegno (QCS) 2000-2006 per le Regioni
Obiettivo 1, le domande di pagamento presentate a
Bruxelles hanno raggiunto, al 31 luglio 2005, il valore di
8,509 miliardi di euro. Sommando a questo importo 1,515
miliardi di euro di acconto iniziale, pari al 7 per cento di tutti
i fondi (pure valido ai fini degli obiettivi fissati dall’Unione),
l’importo delle “domande di pagamento lorde” al 31 luglio,
sale a 10,024 miliardi di euro.
Rapportando tale valore effettivo al “valore desiderabile”
prefissato per quella data, si ottiene per il totale del QCS
un “grado di realizzazione”, che, al 31 luglio 2005, è pari al
99 per cento .
Con riferimento ai singoli Programmi e Fondi (per un totale
di 39 casi) il valore desiderabile è stato raggiunto e
superato in 16 casi, con valori del grado di realizzazione
compresi fra il 100 e il 139 per cento. Non è stato raggiunto
in 23 casi, con valori del grado di realizzazione compresi
fra il 70 e il 99 per cento. La Tavola 1 riporta per ogni
Programma i valori relativi ai singoli
Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 per le Regioni
Obiettivo 1. Stato di attuazione finanziaria in base alle
domande di pagamento inviate al 31 luglio 2005
QCS 2000-2006- OBIETTIVO 1 GRADO DI
REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SPESA PER
PROGRAMMA AL 30-9-03
140
120
100
80
60
40
20
0
122,2 119,1
115,1 115 111,8
106,7
92,9 88,4
73
65,6
56,8 53,6 53,5
47,1 44,1
Quadro Strategico Nazionale (QSN)
2007-2013
La proposta di Regolamento generale sulla politica di
coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevede un
approccio programmatico strategico e un raccordo
organico della politica di coesione con le strategie
nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia dovrà
presentare all'Unione Europea un Quadro Strategico
Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse
che la politica di coesione destinerà al nostro Paese, sia
nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord.
La costruzione del QSN è l'occasione per consolidare e
completare l'unificazione della programmazione delle
politiche regionali comunitaria e nazionale e per
realizzare un più forte raccordo di queste con le politiche
nazionali ordinarie. Il percorso definito dalle Linee guida
si articola in tre fasi: estrapolazione e visione strategica
delle Regioni e del Centro; confronto strategico tra
Centro e Regioni; stesura del QSN. In tutte le fasi è
previsto un dialogo e un confronto con il partenariato
economico–sociale e con le rappresentanze degli Enti
locali.
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
La produttività del lavoro è espressa dal rapporto tra
prodotto interno lordo e numero di occupati (per
l’Italia dati di Contabilità Nazionale).
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
II.1 LA POLITICA REGIONALE COME
POLITICA DELL’OFFERTA
Il contesto nel quale oggi viene elaborata la politica
regionale vede, sul piano
interpretativo, il rilancio di teorie della crescita
incentrate sul processo innovativo e sul rapporto fra
istituzioni e innovazione. Beneficia delle esperienze di
politica regionale di sviluppo realizzate in
molti paesi industriali e in Italia, specie nel disegno
istituzionale di interventi fondati sulla
cooperazione tra diversi livelli di governo in
condizioni cd. di “incompletezza contrattuale” in cui
accanto ai necessari impegni di ciascuno e a
meccanismi incentivanti è necessaria una tensione alla
collaborazione per trovare soluzioni a circostanze
nuove nell’interesse
generale………………………………………….
Un’applicazione più stringente dei principi di
sussidiarietà e partenariato
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
Continua II.1 LA POLITICA REGIONALE
COME POLITICA DELL’OFFERTA
…..Dopo la lunga e controversa stagione
dell’intervento straordinario, il nuovo indirizzo trova
riscontro nel Rapporto 1999 della Commissione
Bilancio della Camera dei Deputati, che
accompagna la svolta di politica regionale87. Vi si
riconosce l’inadeguatezza della teoria che vede
“la crescita economica come l’esito meccanico di un
abbondante disponibilità di pochi fondamentali
fattori, come il lavoro e il capitale fisico”, e si osserva
che “la crescita e, più in generale, lo
sviluppo dipendono da un insieme di altre
importanti condizioni che definiscono il
contesto entro il quale si svolge il processo
economico”
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
II.2 LEZIONI DALL’ESPERIENZA 2000-2006
L’impianto valutativo che ha accompagnato la politica
regionale 2000-2006 ha consentito di
condurre, a livello nazionale e regionale, un’analisi
dei risultati conseguiti e dei fattori che hanno
impedito il conseguimento degli obiettivi. Questa
analisi sostiene, in primo luogo, la scelta di
confermare l’impostazione generale della politica
regionale di sviluppo descritta nel paragrafo
precedente (II.1): una politica dell’offerta
orientata da criteri di valutazione,
monitoraggio e premialità e caratterizzata
da una governance multilivello, articolata in
progetti che trovano integrazione nei
territori.
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE
per la politica regionale di sviluppo 2007-2013
Giugno 2007
INDICATORI E TARGET PER LA
POLITICA REGIONALE
UNITARIA PER IL 2007-2013
Da leggere e consultare
Rapporto annuale del DPS 2005
Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione
Da pag.202 a pag 228
POR Calabria FESR 2007-2013 Da pag. 59 a pag. 76
Pagina web http://www.dps.tesoro.it e sulla destra cliccare
su QCS - Quadro Comunitario di Sostegno 2000 – 2006 per
le Regioni italiane Obiettivo 1, QSN – Quadro Strategico
Nazionale 2007-2013- Programmi operativi e Obiettivi di
servizio
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QCS 2000-2006 e il QSN 2007