Raffaele Leone La coltivazione dell’ulivo ha un’origine antichissima. È conosciuto da oltre 5.000 anni. Ne parlano il Codice di Hammurabi del 2.500 a.C. e documenti egizi. Proviene dall’Asia Minore e la sua diffusione è dovuta a Fenici, Cartaginesi, Greci, Romani. Cenni botanici La specie è suddivisa in due sottospecie, l'olivo coltivato (Olea europaea sativa) e l'olivastro (Olea europaea sylvestris). L'olivo è una pianta assai longeva (anche 100 anni e più) È una pianta sempreverde con un apparato radicale esteso e superficiale I fiori sono ermafroditi, piccoli, bianchi e privi di profumo, I fiori sono raggruppati in infiorescenze chiamate mignole (10-15 fiori ciascuna) Le foglie sono di forma lanceolata, verdi e glabre sulla pagina superiore mentre presentano peli stellati su quella inferiore che le conferiscono il tipico colore argentato e la preservano a loro volta da eccessiva traspirazione durante le calde estati mediterranee I frutti – le olive – sono drupe formate da una buccia (epicarpo), dalla polpa (mesocarpo) e dal nocciolo legnoso contenente il seme (endocarpo). La buccia è costituita da cellule rivestite da una spessa cuticola di pruina, una sostanza cerosa, mentre la polpa è la parte contenente l’olio che, col procedere della maturazione, si raccoglie o negli spazi intercellulari oppure dentro particolari cellule a otricello, dalla parete sottile ed elastica. Il nocciolo legnoso contiene invece pochissimo olio. 5 L’oliva ha forma più o meno ovale e dimensione diversa a seconda delle varietà (da 2-3 g per le cultivar da olio fino a 4-5 g nelle cultivar da tavola). In Italia esistono oltre 350 varietà (o cultivar) di olive che si differenziano per le caratteristiche botaniche dovute alla genetica, al terreno e al clima. Il prodotto che ne deriva è l’olio, ottimo grasso (ac. Grassi insaturi) da condimento estratto dalle olive con spremitura a freddo. La Sicilia annovera 6 DOP per l’olio extravergine di oliva ed 1 DOP per le olive da mensa. Le cv utilizzate sono diverse in base al disciplinare di produzione: Nocellara del belice, Nocellara etnea, Tonda iblea, Cerasuola…….. 6 La maturazione dell’olive 1 1. 2. 3. 2 3 La drupa è ancora verde ricca di clorofilla e con poca polpa e poco olio. Invaiatura, l’oliva comincia a diventare prima rosso-viola e poi sempre più scura, la buccia si copre di pruina e all’interno della polpa inizia la litogenesi, la sintesi dell’olio, nel corso della quale la drupa perde acqua, proteine e zuccheri. Maturazione – siamo alla fine dell’autunno – il frutto è color viola scuro 7 Raccolta pettinatura brucatura A mano ganci o pettini oscillanti scuotitori per mezzo di macchinari Meccanica 8 Lavorazione Operazioni preliminari Cernita e mondatura Stoccaggio Pesatura Lavaggio 9 1° fase di estrazione Molitura o frangitura Le olive sono sottoposte ad azioni meccaniche che provocano la rottura della parete cellulare e delle membrane con la conseguente fuoriuscita dei succhi cellulari e dell'olio pasta d'olio 10 2° fase di estrazione Gramolatura È un delicato rimescolamento, a temperatura controllata, della pasta di olive. In tal modo si riduce il volume della pasta stessa e si rompono le emulsioni d'acqua e olio che si sono formate durante la frangitura, favorendo la successiva estrazione dell'olio. Parametri importanti < 27°C Regolamento dell'Unione Europea n. 29 del 2012 (A freddo) Pasta d'olio in rimescolamento all'interno di una gramola < 60 minuti 11 3° fase di estrazione Estrazione dell'olio Separazione del mosto d'olio dalla sansa Estrazione per pressione (discontinuo) sansa: la frazione solida costituita dai frammenti di nocciolo, dalle buccette e da frammenti di polpa Estrazione per centrifugazione (continuo) Peso specifico Estrazione in Sinolea percolamento o filtrazione selettiva. (continuo), Tensione superficiale 12 saponificabile (98%) olio non saponificabile (2 %) (ac. Grassi) (proprietà organolettiche ) - profumo, aromi, gusto – pH ( proprietà biologiche) capacità antiossidanti, conservanti e salutari 13 14 La classificazione dell’OLIO D’OLIVA Oli ottenuti dal frutto dell'olivo soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni segnatamente termiche, che non causano alterazioni dell'olio, e che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione, esclusi gli oli ottenuti mediante solventi o con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura. Olio extravergine di oliva: di buon gusto, conserva il suo contenuto di vitamine e clorofille; gusto assolutamente perfetto e acidità libera, espressa in acido oleico, non superiore allo 0,8%. Olio vergine di oliva: gusto perfetto e acidità libera, espressa in acido oleico, non superiore allo 2,0%. Olio di oliva: Olio di oliva ottenuto da un taglio di olio di oliva raffinato e di oli di oliva vergini diversi dall'olio lampante, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 1,5 g per 100 g. Olio di sansa di oliva: Olio ottenuto da un taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di oli di oliva vergini diversi dall'olio lampante, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 1,5 g per 100 g. 15 16 I benefici dell’Olio extravergine di oliva 1. riduce il livello del “colesterolo cattivo” ; 2. aumenta il livello del “colesterolo buono”; 3. riduce l’acidità gastrica; 4. favorisce la funzionalità della bile; 5. aumenta l’assorbimento intestinale del calcio; 6. regola la motilità dell’intestino; 7. è ideale per le donne in gravidanza e per i neonati 8. composizione in acidi grassi polinsaturi è molto simile a quella del latte materno); 9. favorisce nei neonati la formazione della materia cerebrale e del sistema nervoso; 10. previene molte malattie dell’invecchiamento. L’extra vergine di oliva e la dieta mediterranea • La Dieta Mediterranea è un modello alimentare sinonimo di genuinità, salubrità e bontà. • Gli unici grassi presenti nella vera Dieta Mediterranea sono solo di origine vegetale e cioè… l’olio extra vergine di oliva! • La Dieta Mediterranea è la dieta seguita dai nostri nonni prima dell’era industriale quando per condire gli alimenti e cucinare si usava solo l’olio di oliva. • L’olio extra vergine di oliva è dunque il condimento “principe” della Dieta Mediterranea !!! 18 PROPRIETA’ INEGUAGLIABILI • Stabilità ossidativa (conservazione sott’ olio) • Punto di fumo sufficiente per la frittura 19 A proposito di frittura • La cottura nei grassi è adatta per carni, patate, pesce, vari tipi di verdure e alcuni dolci. Si parla di frittura quando la quantità di sostanza grassa è tale da coprire interamente l’alimento. • La temperature che le sostanze grasse possono raggiungere con la frittura sono certamente superiori a quelle ottenibili con la cottura in acqua, esse possono raggiungere tra i 150 e i 220 °C. • È importante scegliere un grasso che si alteri il meno possibile per effetto del rialzo termico, ossia che abbia i seguenti requisiti: Punto di fumo elevato Stabilità nei confronti dei processi ossidativi e idrolitici. Punto di fumo • È la temperatura di cottura a partire dalla quale inizia la decomposizione dei grassi con formazione di fumi biancastri. • Il fumo è costituito prevalentemente da prodotti volatili derivati da: Scissione dei trigliceridi in glicerolo e acidi grassi Disidratazione del glicerolo in acroleina Termossidazione degli acidi grassi con formazione di perossidi. Punto di fumo Il punto di fumo dipende da: • quantità di acidi grassi liberi • superficie esposta • presenza di particelle estranee • presenza d’acqua Punto di fumo e grado di acidità di alcuni oli TIPO DI OLIO PUNTO DI FUMO (°C) ACIDITÀ (%) oliva 175 0,9 arachide 207 0,09 girasole 209 0,10 soia 213 0,04 palma 223 0,06 mais 242 Senza acidità Cottura nei grassi • Gli oli più resistenti alla frittura sono l’olio di oliva e l’olio di arachide. • Presentano un’elevata quantità di acido oleico (acido grasso monoinsaturo) che risulta più stabile ai rialzi termici rispetto gli acidi grassi polinsaturi di cui sono ricchi gli oli di semi. • Infatti, nonostante gli oli di semi presentino, in generale, valori del punto di fumo elevati, l’alta percentuale di acidi grassi polinsaturi in essi li rende più instabili rispetto all’olio d’oliva e di arachide. Conservazione degli oli Per una buona conservazione degli oli applicare le seguente regole: • Conservarli in ambiente fresco , al riparo dalla luce e dall’umidità, evitando la prossimità di fonti di calore • Evitare la conservazione in recipienti mezzi vuoti • Evitare il “rabocco” con olio nuovo di un recipiente semivuoto da tempo. • Imbottigliamento in materiale più adatto (vetro scuro, latte in bagna stagnata, polietilene) 26