Gruppi sanguigni
La membrana dei globuli rossi contiene sostanze con proprietà antigene. Se ne
conoscono più di 60, articolate in 14 "sistemi" determinati; di cui i più noti sono il
sistema ABO ed il sistema Rh.
• Gruppo ABO
– presenza di antigeni nei GR detti agglutinogeni. Gli anticorpi
(agglutinine) sono presenti nel siero fin dalla nascita per cui le reazioni
di incompatibilità sono immediate e gravi:
• formazione di agglomerati di GR,
• precipitazione nei capillari,
• emolisi
– Gruppo O = donatore universale
– Gruppo AB = ricevente universale
Gruppo
Antigeni sugli
eritrociti
Anticorpi
naturali nel
plasma
A
A
anti-B
B
B
anti-A
AB
AB
nessun
anticorpo
0
0
anti-A e anti-B
Gruppo O
Il sangue viene esaminato con reagenti detti
"siero anti A" e "anti B". Se non si verifica
alcuna reazione il sangue in esame appartiene
al "gruppo Zero" (0)
Gruppo A
Se invece si ha reazione solo col siero "anti A"
il sangue esaminato appartiene al "gruppo A".
Gruppo B
Gruppo A B
Se la reazione si verifica solo con il siero "anti
B" il sangue in esame appartiene al "gruppo
B".
In presenza di reazione sia con il siero "anti A"
che col siero "anti A" che col siero "anti B" il
sangue esaminato appartiene al "gruppo AB".
• Gruppo Rh (o gruppo anticorpi immuni)
– ulteriore sistema antigene-anticorpo ma:
• le agglutinine per questi agglutinogeni non si formano
spontaneamente e ci possono impiegare mesi prima di
formarsi dopo essere venuti in contatto con gli agglutinogeni
corrispondenti
• reazioni analoghe a quelle del gruppo ABO ma meno potenti
Nel 1940 è stato scoperto da Landsteiner e Wiener un nuovo antigene
eritrocitario chiamato “D” che è stato denominato fattore Rh. In seguito
sono stati scoperti altri antigeni denominati C (C grande), c (c piccolo), E
(E grande), e (e piccolo) che insieme all’antigene D (D grande) formano
il sistema Rh.
L’antigene più importante è il D che è presente in circa l’85% dei
soggetti. Non è stato trovato l’antigene d (d piccolo), per cui i soggetti
che presentano il D sono definiti Rh + (Rh positivi), soggetti che non
presentano l’antigene D sono definiti Rh - (Rh negativi).
Prodotti ematici disponibili
• Sangue intero
– Fresco: impossibile da somministrare per i controlli da eseguire
– Conservato: di scarsa utilità perché si sono persi i fattori della
coagulazione e le piastrine
• Globuli rossi concentrati
(1 sacca  1gr Hb/L)
– la componente di scelta nelle trasfusioni.
– Possono essere trattati con particolari tecniche per i pazienti
politrasfusi con reazioni anafilattiche gravi (GR lavati)
• Plasma fresco congelato
– Contiene fattori della coagulazione, deve essere usato entro poche
ore dallo scongelamento. Da usarsi nei pazienti con difetti della
coagulazione o dopo molte trasfusioni
• Pappa piastrinica
(1 sacca  3.000 piastrine / mm3)
– hanno indicazione quando si scende sotto le 15.000 - 20.000 / mm3
Prodotti ematici disponibili
• Autotrasfusione
– Non praticabile in urgenza
– Prelevabili diverse unità di sangue in poche settimane
– Vantaggi:
• sangue sicuramente compatibile
• assenza di infezioni trasmesse
– Svantaggi:
• non è conservabile oltre i 45 gg. Diversamente bisogna
congelarlo, ma la tecnica è più difficile e costosa
Indicazioni alla trasfusione
• Emorragie acute
• Se perdita ematica > 25-30% (1500 cc / 70 Kg) : sangue
• Se perdita ematica < 25-30% : cristalloidi
– Possibilità di misconoscere la causa di una grave anemizzazione
• Es. Traumi : Frattura di femore : 1 l
frattura di bacino o organi interni : diversi litri
– Se compaiono i segni dello shock: emorragia grave
(perdita acuta oltre il 50% : letale)
– Trattamento empirico in urgenza:
• infusione rapida (<10’) di 2 l di cristalloidi (fisiologica 0,9%,
ringer lattato, Emagel.
• Se permangono i segni dello shock: sangue
ATTENZIONE: se l’emorragia è grave o si presume che possa precipitare si
chiede sangue urgentissimo (compatibilità ABO) altrimenti urgente o normale
con prove complete.
Solo in caso di imminente pericolo di vita si è autorizzati a trasfondere sangue
non testato (O- o O+ o dello stesso gruppo se noto, anche prelevato dalla
propria emoteca)
Indicazioni alla trasfusione
• Pazienti anemici con stabilità emodinamica
– trasfusione se Hb =< 8 gr
– meglio in base ai sintomi clinici e all’emogasanalisi.
• Pazienti non critici: affaticabilità, respiro corto, tachicardia,
tachipnea, < della PA differenziale, acidosi
• Pazienti critici: valutazione del trasporto di ossigeno
– RICORDA: una buona ossigenazione tissutale favorisce la
guarigione delle ferite, delle suture chirurgiche e riduce le
complicanze operatorie
• Elasticità nella valutazione dell’emorragia
– una emorragia cronica viene sopportata meglio di una acuta
– un giovane sopporta meglio una EA
– un paz. anziano, cirrotico, vasculopatico, con pregresse o in atto
malattie cardiovascolari o cerebrali costituisce una indicazione ad
una trasfusione più precoce
GLOBULI ROSSI
• Sono indicati:
– per aumentare rapidamente l'apporto di ossigeno ai tessuti
Il valore soglia che giustifica la trasfusione di G.R. nel paziente
chirurgico adulto e’ di 8 g/L .
In caso di anemia cronica la soglia e’ generalmente piu’ bassa,
fatti salvi i protocolli di regime ipertrasfusionale della
talassemia...
• Non sono indicati:
– per espandere il volume ematico
– in sostituzione di ematinici
– a scopo ricostituente.
IL PLASMA FRESCO
•
E' indicato:
–
–
–
–
–
•
nei deficit congeniti o acquisiti di singoli fattori della coagulazione in presenza di
emorragia quando non si possano utilizzare i concentrati degli specifici fattori.
nella fase acuta della CID
come antagonista degli anticoagulanti orali in presenza di manifestazioni
emorragiche
nel trattamento della porpora trombotica trombocitopenica
Per la trasfusione di plasma, in presenza di emorragia, il valore soglia e’
rappresentato dal risultato del tempo di protrombina (PT) e/o del tempo di
troboplastina parziale (PTT), espresso come rapporto paziente/controllo, uguale a
1,4.
Non e’ indicato:
– per espandere il volume plasmatico
– come apporto nutritivo
– nei deficit congeniti o acquisiti di fattori della coagulazione non accompagnati da
emorragia
– a scopo profilattico in caso di circolazione extracorporea o di trasfusione massiva
– nelle epatopatie croniche a scopo emostatico, se non sono state messe in atto altre
misure di contenimento dell'emorragia
IL CONCENTRATO DI PIASTRINE
•
E' indicato:
– per il trattamento (e profilassi) delle emorragie dovute a carenza quantitativa o
qualitativa delle piastrine
– Per i pazienti medici in condizioni stabili e senza complicazioni il valore soglia e
10.000/uL. In presenza di sanguinamento( che essendo talora inapparente va
attivamente indagato, ad es. con la ricerca del sangue nelle urine e nelle feci), di
conteggio piastrinico rapidamente decrescente, febbre, infezione, anomalie della
coagulazione e in corso di chemioterapia e’ consigliabile trattare il paziente se il
conteggio si aggira intorno a 20.000/uL. Livelli soglia anche superiori possono
essere indicati quando l'approvvigionamento di piastrine non sia immediato o in
altri casi particolari.
– Per i pazienti chirurgici, il valore soglia e’ di 50.000/uL. Se il conteggio e’
compreso tra 50.000 e 100.000/uL. la trasfusione di piastrine e’ indicata solo in
particolari condizioni (procedure a cielo coperto, neurochirurgia, campi operatori
altamente vascolarizzati)
•
Non e’ indicato:
– nelle piastrinopenie da eccessiva distruzione (porpora trombocitopenica idiopatica,
porpora trombotico trombocitopenica, sindrome uremico-emolitica, CID)
– nella circolazione extracorporea e nella trasfusione massiva, a scopo profilattico
– come profilassi se il conteggio e’ >10.000/uL e il paziente e’ in condizioni stabili e
senza complicazioni.
Complicanze: reazioni immediate
• Reazioni allergiche o febbrili
– Prurito, orticaria, rush cutanei, febbre, broncospasmo
– Si manifestano dopo molte trasfusioni; antigeni vs. GR, GB,
piastrine. Non è necessario sospendere la trasfusione se rispondono
alla terapia
– Terapia: antistaminici, antipiretici, GR lavati
• Reazioni emolitiche (gen. da incompatibilità ABO)
– Dolore in corrispondenza della vena incannulata, al torace, al
fianco, alle estremità. Febbre, brividi, oliguria, emoglobinuria,
ittero.
• Terapia
– Mantenere il volume circolante, con liquidi tra cui mannitolo per
mantenere la diuresi e il bicarbonato per l’acidosi
La reazione da trasfusione, se per errore nostro, è molto grave sia dal punto di vista
clinico, che medico-legale: controllate di persona le etichette di destinazione !!!
Complicanze: reazioni fisiologiche
• Iperkaliemia:
– i GR conservati liberano K per ipossiemia e lisi della cellula.
• Ipocalcemia
– eccesso di citrato contenuto nel sangue conservato
• non grave se 3-5 unità in 48 ore
• in caso di trasf. massive le ossa ipoperfuse possono non
liberare Ca rapidamente: 4 gr. Di Ca gluconato / 5 U. trasfuse
• Ipotermia
– Si alterano diversi meccanismi (es. quello della coagulazione)
– Aumento dispendio energetico  carenza di ossigeno  acidosi
• Ipervolemia
• Coagulopatie
– Il sangue conservato non ha fattori della coagulazine
– Terapia: trasfusione di plasma fesco congelato, piastrine, fattori
della coagulazione
Complicanze: reazioni ritardate
• Emolisi
– può manifestarsi a gg dalla trasfusione. Dovuta ad AC presenti in
livelli bassi, tali da non essere rilevati alle prove di compatibilità.
Non è necessaria terapia se non nei casi gravi.
• Infezioni
• Epatite B e C
• HIV
• Cytomegalovirus
• inf. Batteriche o parassitarie
• contaminazione durante il prelievo o la conservazione
– Il rischio si può stimare tra il 5 e il 7 % e non può essere annullato
per il lungo periodo di incubazione di alcune infezioni.
– Può essere ridotto ricorrendo a donatori volontari
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trasfusione sanguigna