Cibernetica e Filosofia
da un cibernetica di primo ordine ad una di secondo
ordine
von Foerster
Un po’ di storia
 La cibernetica nasce per la progettazione e
realizzazione di sistemi artificiali
automatici.
 Viene definita da N.Wiener "scienza della
comunicazione e del controllo" (1950) ed
è alla base delle scienze e delle tecnologie
computazionali
 Già alla nascita della cibernetica, nel primo
incontro delle Macy Conferences nel marzo del
1946 di cui fu relatore anche von Foerster, si
delinearono due paradigmi alternativi:
1. quello sostenuto da J.von Neumann, basato su
sistemi eteronomi,
2.
e quello sostenuto da Wiener, basato su sistemi
autonomi .
La rivoluzione della cibernetica
feedback e controllo
 Feedback
Il principio cardine della cibernetica è quello di
feedback o retroazione, con il quale l’output di un
sistema, cioè la sua azione verso l’ambiente,
rientra in esso, insieme agli altri input, o dati in
ingresso ;
 Controllo
nell’istante successivo, il sistema confronta
l’output con il proprio ‘scopo’ e corregge la sua
azione.
Trasformazione della nozione di
Cibernetica
dall’ontologia all’epistemologia
 La prima cibernetica elabora un’ontologia
che evita lo slittamento nel realismo
ingenuo
Il mondo così come è diventa il mondo
ORG
su cui si può operare
Fine
Comp
E
S
MONDO
L’organismo non ha alcuna possibilità di
“uscire da se stesso”
ORG
Fine
Comp
E
MONDO
S
ORG
Fine
Comp
E
MONDO
S
Questo è un ulteriore passo verso la teoria
del processo di osservazione quindi verso
l’epistemologia
L’epistemologia spiega la natura delle nostre
esperienze [non dell’esperienza del mondo]
è una comprensione della comprensione”
non la comprensione di qualcosa,
una teoria dell’azione.
Ne consegue che:
 l’esperienza è la causa
 Il mondo la conseguenza
 L’epistemologia la regola di trasformazione
Mediante la cibernetica avviene
 Il superamento delle nozioni analitiche
dell’ontologia e dell’epistemologia
classica verso l’ontogenetica
 Esempio è la visione dinamica e dialogica del linguaggio
come nel caso dell’accoppiamento strutturale di H.
Maturana
Principio della codificazione
indifferenziata
 “Attività elettrica di una cellula ricettiva
codifica soltanto l’ordine di una grandezza
della perturbazione che ha causato la sua
attività, ma non la natura fisica dell’agente
perturbatore”
Come fa il cervello a produrre colori, odori
e musica?
Soluzione H. Poincarè:
 Come è possibile percepire lo spazio
tridimensionale se le immagini sulla retina
sono bidimensionali?
1. Il movimento reintegrato nella percezione
2. Accoppiamento di attività sensoriali e
motorie
Questo produce la giusta complessità per descrivere il fenomeno
J. Piaget
 L’attività senso-motoria è indispensabile per
costruire qualunque idea realtà
 Si vede con le mani o come dice Maturana
con i piedi, poiché solo camminando le cose
cambiano
L’anello senso motorio
Emerge la chiusura del sistema
Attività sensoriali
Attività motorie
“Place value logic”
di G. Gunther
 Questa è una logica del giudizio di valore
 Dire “la neve è verde” è vera o falsa significa
accettarne o rifiutarne l’esistenza per G.
così questa operazione di accettazione o rifiuto
deve accadere in un luogo dato, non nella
nozione analitica di neve
Questioni cruciali
 Bisogna considerare l’osservatore come
facente parte del sistema che egli osserva,
oppure bisogna considerarlo come esterno
ad esso?
 Il problema dei concetti che si applicano a
se stessi e dell’ autoreferenzialità del
sistema, quindi elaborazione del campo di
nozioni autologiche
La prima questione
 Il soggetto conoscente diviene oggetto di
osservazione. E’ questo il passaggio ad una
cibernetica di secondo ordine : una cibernetica
della cibernetica. H.von Foerster postula la
necessità di considerare i sistemi osservanti , oltre
a quelli osservati.
 L’autoreferenzialità dei sistemi viventi osservati è
propria anche del sistema vivente osservante. Che
si tratti di astronomia o di fisica, l’osservatore fa
parte dell’universo studiato; in biologia o in
psicologia, l’osservazione ritorna sull’osservatore,
in quanto essere biologico e psicologico.
La seconda questione
 I concetti di secondo ordine ovvero le
nozioni che sono parte del proprio dominio
Es. “non vediamo di non vedere” , oppure la nozione di scopo
o la definizione di linguaggio.
Analisi dell’idea autologica di
organizzazione
 Interpretazione di

Int. di secondo grado
“organizzazione
dell’organizzazione”
1.
Mondo
dell’organizzazione di se
stessi
2.
Auotorganizzazione
3.
Mondo
dell’ingiunzione:”Io
devo”
primo grado
1.
Mondo dell’organizzatore
e organizzato separati
2.
Mondo dell’altro
3.
Mondo dell’ ingiunzione:
“Tu devi”
Macchine banali
 Input ( causa,stimolo,premessa minore)
 Output (effetto, risposta)
x
f
y
f
x y
A1
U2
S 3
T 4
Proprietà delle macchine banali
1. Determinata in maniera sintetica
2. Determinabile analiticamente
3. Indipendente dalla storia
 Le macchine banali risultano prevedibili
Macchina non banale
F
X
y
z
Z’
Z
Confronto tra le macchine
F
x
y
z
x
f
Z’
Z
x
A
U
S
T
y
1
2
3
4
z’
I
II
I
II
x
A
U
S
T
y
4
3
2
1
z’
I
I
II
II
F di uscita: y = F (x,z)
F di stato: z’= Z(x,z)
y
Confronto delle proprietà delle macchine
1. Determinata in
maniera sintetica
2. Determinabile
1. Determinata in
maniera sintetica
2. Indeterminabile
analiticamente
analiticamente
3. Indipendente dalla
3. Dipendente dalla
storia
storia
La “non banalità”
 Per von Foerster nei confronti delle macchine non
banali non bisogna attuare strategie di
banalizzazione, come spesso avviene, ma
sviluppare un’epistemologia che prenda in
considerazione la “non banalità” di qualunque
cosa si prenda in esame.
 Insiemi di macchine non banali che interagiscono
formano sistemi chiusi che opera risultati delle
operazioni precedenti -recursione infinita-
Definizione di "sistema autoreferenziale
 Per sistema (autoreferenziale) si intende un
campo relazionale di materia, energia,
informazione specificato dai seguenti
requisiti vincolanti:
1. regime
relazionale tra componenti
caratterizzato da legami forti;
2. Tendenza alla strutturazione
dell'indeterminazione (cioè un sistema
esibisce sempre la tendenza
all'autotendenza alla replicazione nel
tempo e diffusione nello spazio di se
stesso);tendenza autoevolutiva.
3. Ovvero tendenza ad organizzare i processi
interni in esclusivo autoriferimento al
proprio modulo ordinatore.
Aureferenzialità dei sistemi
 Il complesso di tali requisiti è denominato
"sistema
autoreferenziale"
ovvero
come
organizzazione autocoerente – forma di
"determinismo specifico" - che tende a rimanere
tale in qualsivoglia substrato e/o regime
relazionale in cui sia inserita.
 La cibernetica crea automi teorici fin dalle sue
origini, non macchine concrete che rendono conto
di una pluralità di modelli. Questi possono essere
idee organizzate, schemi religiosi, ideologie
politiche, teorie scientifiche, ecc.
 In sintesi, si assume che ogni sistema vivente (o
assimilabile), nella propria configurazione sia
astratta che concreta, si costituisca come sistema
autoreferenziale, ovvero come determinismo
specifico autoevolutivo e, in tal senso, unità
centrale d'analisi nei processi generali e
particolari dell'evoluzione.
 Von Foerster parla del sistema nervoso descritto
da Maturana e Varela in relazione con il sistema
endocrino come esempio di chiusura di un
sistema recursivo (cicli di limite-autovaloreautocomportamento di Ashby)
La seconda cibernetica inoltre
 I sistemi osservati possono essere in equilibrio, e
tendere all’omeostasi, ma spesso presentano
comportamenti dinamici o evolutivi; lo stesso
sistema cognitivo umano non è una struttura
statica ma in continua formazione, così il feedback
negativo non era più soddisfacentesi introduce
perciò il concetto di:
 Il feedback positivo, che rafforza la deviazione,
anziché ridurla, rispetto a certi parametri interni,
deve essere considerato al pari di quello negativo.
 L'I. A. funzionalista si è scontrata con
l'impossibilità di simulare la mente pensando di
poter ridurre il cervello ad un elaboratore. Il
cervello non è una massa di cellule che per il loro
particolare tipo di materia subisce un continuo
bombardamento di informazioni e si modifica,
ma, come affermano Maturana e Varela, riguardo
il sistema nervoso:
 «è una rete chiusa di neuroni interagenti così che
un cambiamento di attività in un neurone porta
sempre ad un cambiamento di attività in altri
neuroni[…]perciò, l'organizzazione del sistema
nervoso come rete neurale determinata è definita
dalle relazioni di contiguità nelle interazioni
neuronali generate della rete»
 Maturana e Varela nel 1969 affermano che ogni
sistema ha anche un carattere autopoietico o
autocostruttivo, di conseguenza nell’atto di
autoprodursi, questo si difende dagli input esterni.
 I sistemi viventi sono autopoietici poiché la loro
organizzazione interna, nel momento in cui i loro
processi si rendono autonomi rispetto all’ambiente
esterno, si riproduce continuamente
 Nel testo L’albero della conoscenza di Maturana e
Varela si legge che
 « il dominio delle perturbazioni è dato da quei
fenomeni con i quali il sistema può entrare in
relazione, mantenendo la propria identità”».
 Proprio dalla perturbazione scaturisce
l’imprevedibile effetto del conoscere, mai
calcolabile, né prevedibile.
PARADIGMA COSTRUTTIVISTA
1.
La mente come “emergenza mentale nata dalle interazioni tra il cervello
umano e la cultura, è dotata di autonomia relativa e retroagisce su ciò da
cui è nata.”E. Morin
L’organizzatrice della conoscenza e delle azioni umane
2.
La conoscenza si propone dunque come processo di costruzione e
rielaborazione del sapere che rende conto della soggettività.
 -Competizione
-Cooperazione
Svolgono un ruolo
fondamentale di spinta e
bilanciamento
Gli agenti di un sistema, tramite reciproche interazioni e
retroazioni, si adattano l'un l'altro ed evolvono verso forme più
funzionali all'ambiente in cui operano.
La Coevoluzione favorisce
l'emergenza
e
l'autorganizzazione all'interno
di sistemi complessi adattativi.
Alla base della coevoluzione sta
la competizione fra gli agenti
del sistema, tutti impegnati a
reperire le risorse necessarie per
sopravvivere e riprodursi.
La Competizione, pur non
essendo l’unica determinante,
gioca comunque un ruolo
fondamentale nell'evoluzione
poiché dalla competizione fra i
diversi agenti di un sistema si
producono sia fenomeni di
evoluzione dei singoli agenti
che di coevoluzione cioè di
adattamento reciproco. La
competizione all'interno di un
sistema produce un forte
incentivo alla cooperazione
Oggi si è coniato il termine Coevoluzione per intendere il cambiato
rapporto tra agenti e ambiente-specie e individuo.
•L'ambiente e gli organismi che lo abitano non esistono come
entità separate; l’ambiente si modifica continuamente non
soltanto a causa di fattori fisici, ma anche grazie agli organismi
che lo abitano, alle interazioni fra le diverse specie, ai
comportamenti individuali e sociali delle singole popolazioni
•Gli organismi si modificano reciprocamente fra loro,
coevolvono; trasformano e sono trasformati dall’ambiente, se
una popolazione non fosse in grado di star dietro alle
trasformazioni delle altre popolazioni o a quelle dell’ambiente,
sarebbe destinata all'estinzione.
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Cibernetica - Appunti del prof. Armando