La costituzione veneziana. Dal dinamismo
all’immobilismo
6 maggio 2013
Il dominio bizantino e la conquista dell'elettività ducale
• Le origini mitiche del doge come governatore
militare del Ducato di Venezia, allora provincia
dell'Impero Bizantino.
• Inizialmente viene nominato dall'Esarca
ravennate in nome del basileus di
Costantinopoli e viene affiancato
nell'amministrazione civile dagli antichi
magistrati locali, i tribuni, nominati, nelle varie
città, dalle assemblee degli uomini liberi.
.
• Nel 726 i Venetici, in rivolta contro i
provvedimenti iconoclasti del basileus Leone III
l'Isaurico, elessero per la prima volta
direttamente il proprio doge, nella persona di
Orso. Alla morte di questi, però, i Bizantini
riaffermarono il proprio controllo sospendendo la
carica ducale e sostituendola con l'annuale
magistratura dei Magistri militum, che si
successero regolarmente sino al 742, quando
l'imperatore concesse all'assemblea generale, la
Concio, il diritto elettivo sul Doge.
La fase monarchica
• L'evento avviò una fase nuova nel governo dello Stato,
che, parallelamente all'indebolirsi del potere centrale,
travolto in Italia dall'aggressione longobarda, rafforzò
sempre più le prerogative del Doge.
• Tra la fine dell'VIII e la fine del X secolo il potere ducale
assunse sempre più le forme di vera e propria
monarchia assoluta: il Doge si dotò di una corte per
l'amministrazione della giustizia, la Curia Ducis, e di un
consiglio della corona, il Consilium Sapientum,
affiancando contemporaneamente nel controllo del
territorio propri funzionari, i gastaldi ducali, agli antichi
tribuni.
.
• In tale periodo, le famiglie patrizie presero a
contendersi aspramente il trono e a cercare a
turno di svincolarsi dal potere elettivo
dell'assemblea, nel tentativo di trasformare in
forma ereditaria l'istituto ducale.
• Il meccanismo prescelto, in questa lotta per il
potere, è quello dell'associazione al trono del
doge regnante di un doge collega, un co-Dux
modellato sull'esempio dei coreggenti degli
Imperatori bizantini.
.
• Il tentativo di trasformazione in forma ereditaria non fu
tuttavia indolore e ne scaturiscono frequenti
sollevazioni, cambi di dinastia e complessi rapporti di
forza tra le grandi famiglie patrizie.
• Dei ventotto dogi succedutisi nei primi tre secoli della
Repubblica, ben quattordici finirono deposti, con
relativo accecamento, taglio della barba e dei capelli
per sfregio o per forzata tonsura (anche questo al
modo bizantino), oppure uccisi, mentre altri quattro
preferirono abdicare; degli almeno quindici coreggenti
associati al trono, invece, solo sei riuscirono
effettivamente a succedere al proprio collega.
L’emergere dei meccanismi di controllo ‘democratico’
• Questa fase turbolenta ha un brusco punto di
svolta alla metà dell'XI secolo, quando nel
1032 la Concio, dopo aver rifiutato l'elezione
di Domenico Orseolo, bandisce in perpetuo la
famiglia degli Orseoli dal potere, e, emanando
la prima legge costituzionale dello Stato,
proibisce per sempre al doge la pratica
dell'associazione e gli affianca stabilmente due
consiglieri ducali per sorvegliarne l'operato.
Il periodo comunale (1032 - 1296)
• Con il riaffermato potere della concio sul Doge, si apre
una nuova fase politica per il ducato veneziano, che
porta alla costituzione delle basi della successiva
struttura statale.
•
L'assemblea generale inizia progressivamente ad
erodere il potere del sovrano, trovando un valido
alleato nel Consilium il consiglio personale del Doge,
infatti, privato il sovrano della possibilità di trasmettere
automaticamente il potere, diviene il luogo di
espressione del potere delle famiglie patrizie al vertice
della società.
.
• Alla metà del XII secolo le ultime resistenze del
potere ducale cedettero: venne istituito il
Commune Veneciarum ("Comune di Venezia"),
cioè la comunità delle famiglie cittadine al potere
e, dal 1143, il Consilium prese ad essere eletto
direttamente dalla Concione popolare.
• Questa, d'altronde, gravata da sempre maggiori
responsabilità politiche, si trovò a dover creare
proprie
rappresentanze
permanenti
che
potessero operare con stabilità in sua vece alla
guida dello Stato.
.
• Da questo momento in poi, non soltanto il potere del
Doge venne sempre più imbrigliato, ma fu
progressivamente la stessa Concio popolare a perdere
il controllo sugli affari dello Stato.
• Il gruppo aristocratico, formato dagli antichi patrizi e
dai maggiorenti della città, trovandosi sempre più
addentro ai meccanismi di governo, riuscì infatti
progressivamente ad occupare tutte le principali
posizioni di potere, procedendo poi progressivamente
a limitare l'influenza degli homines novi negli affari
dello Stato, sino ad escluderli definitivamente.
.
• Nel 1172, il Consilium Sapientum veniva trasformato
nel Maggior Consiglio massimo organo della
Repubblica
• l'elezione ducale venne assegnata ad un collegio
ristretto di sette elettori nominati dalla Concio.
• Nel 1175 si elevò invece a sei il numero dei consiglieri
ducali, d'ora in poi eletti in ragione di uno per ciascun
sestiere della città di Venezia creando un Minor
Consiglio di stretta sorveglianza sull'operato del Doge.
• Nel XII secolo si iniziò ad imporre ai Dogi neo-eletti un
giuramento di fedeltà costituzionale: la Promissione
Ducale.
.
• Nel 1179 l'elezione venne ulteriormente
riformata, sorteggiando dai sette elettori quattro
incaricati di nominare un collegio di quaranta
uomini, la Quarantia, incaricati dell'effettiva
scelta del nuovo Doge.
• Questi quaranta, esaurita la loro principale
funzione, permanevano poi al governo come
assemblea autonoma e tribunale supremo,
entrando inoltre di diritto nel Maggior Consiglio.
.
• Questo, poi, a partire dal 1197 stabilì che i
membri del Minor Consiglio dovessero
necessariamente provenire dalle proprie fila
• Infine nel 1207 anche la nomina diretta dei
membri del Maggior Consiglio venne sottratta
alla Concio, e affidata a tre grandi elettori da
questa scelti, poi elevati a sette nel 1230.
Il consiglio dei Pregadi, primo nucleo del Senato
.
• Nel 1229 venne creato inoltre creato il nuovo
organismo del Consiglio dei Pregadi, consilium
rogatorum un'assemblea ristretta per la
trattazione delle questioni più delicate e urgenti,
formata di uomini "pregati" di assistere il Doge
nell'amministrazione dello Stato.
• Per non rischiare però di assegnare troppo potere
ai Pregadi, nel 1260 il Maggior Consiglio stabilì di
riservare a sé l'ultima parola su tutti gli affari di
Stato, definendo le decisioni dei Pregadi come
sempre appellabili.
Lo sviluppo del senato: (un’anticipazione – I )
• il Senato della Repubblica si componeva del
Collegio (presieduto dalla Signoria) e di sessanta
senatori, cui si aggiunsero successivamente, nel
1279, altri sessanta membri che costituivano la
cosiddetta Zonta (lett. "aggiunta", da cui l'odierno
italiano "giunta"). A questi potevano aggiungersi
funzionari, ambasciatori, comandanti militari, di
volta in volta convocati per riferire delle loro
missioni o per fornire il proprio parere nelle
questioni trattate
Lo sviluppo del senato: (un’anticipazione – II )
• . Il Senato era l'organo deliberativo della Repubblica, che si
occupava di discutere della politica estera e dei problemi
correnti, per i quali si configurava come un organismo
decisionale più snello rispetto al Maggior Consiglio.
• Vi partecipavano senza preventivo decreto del Maggior
Consiglio i Procuratori di San Marco e audivano alle sedute
gli Avogadori de Comùn. Ad essi si aggiungevano, ex officio i
membri dei vari Magistrati e i numerosi Provveditori. Oltre
ai comandanti militari, tra i quali, il Capitano Generale da
Màr, il Capitano Generale di Terraferma e il Capitano del
Golfo e ai governatori, funzionari e ambasciatori la cui
presenza fosse ritenuta necessaria.
.
• Nel 1268 viene definitivamente riformato il meccanismo di
elezione ducale con un complesso succedersi di votazioni e
ballottaggi a sorte anticipanti la scelta dei quarantuno
elettori finali.
• Viene poi creata la magistratura dei Correttori o Promissori
Ducali, addetti alla stesura e all'aggiornamento della
formula di giuramento del Doge.
• Allo stesso tempo, per compensare una tassa sulle
granaglie che aveva provocato tumulti in città, venne creata
la figura del Cancellier Grande, supremo capo della
burocrazia palatina, seconda in onore solo al Doge e di
esclusivo appannaggio della classe dei cittadini
.
• Nel 1279 il Senato, diventato sempre più il
centro dell'amministrazione pubblica, viene
ampliato con la creazione di una Zonta,
mentre la forma aristocratica del governo è
rafforzata con l'esclusione dall'eleggibilità in
Maggior Consiglio degli uomini di nascita
illegittima. Il processo è ormai maturo per una
chiusura del corpo politico ad una sola classe
di "nobili"
.
• Ovvia conseguenza del nuovo assetto politico comunale fu
l'aumento della componente aristocratica, cioè di coloro
che avevano una maggior quantità di tempo da investire in
politica, all'interno degli organismi assembleari ristretti. Lo
status quo di un potere popolare diretto, ma discontinuo,
affiancato da un potere aristocratico più continuativo, si
incrinò intorno al 1286, quando ben due tentativi, respinti,
di precludere l'accesso al Maggior Consiglio alle famiglie
popolari, segnarono l'apertura delle ostilità tra le due
fazioni. La composizione dei due partiti popolare e
aristocratico non era tuttavia netta: tra i primi, infatti,
militavano anche numerose famiglie patrizie che cercando
di far leva sul potere ancora forte dei ceti meno elevati,
speravano di sbalzare dal potere i gruppo rivali.
.La Serrata
• Respinta ancora nel 1296, ma a fatica, la
proposta di Serrata del Maggior Consiglio
venne infine approvata su pressione del doge
Pietro Gradenigo il 28 febbraio 1296 more
veneto.
• Non si esclude l'accesso al Maggior Consiglio
dei nuovi, ma si limitasse a cooptarne di
diritto tutti i vecchi membri, assegnando le
nuove nomine alla Quarantia
La reazione dei popolari
• il terremoto politico provocò i tentativi
insurrezionali
della
fazione
popolare,
concretizzatesi nelle congiure di Marin Bocconio
(1300) e del Tiepolo (1310). Entrambe
brutalmente represse: la forma aristocratica dello
Stato era oramai una realtà. Effetto materiale di
tali tentativi fu la nascita del Consiglio dei Dieci,
speciale organo di governo e tribunale incaricato
di scovare e reprimere tutte le minacce contro
l'ordinamento dello Stato.
Libro d’oro e libro d’argento
• Le successive leggi del 1307 e del 1316 raggiunsero lo
scopo finale di consentire l'accesso solo ai discendenti di
coloro che già avessero seduto nel consiglio: in pratica, ai
soli aristocratici. Il 19 luglio 1315 venne quindi ordinata la
creazione di un Libro d'Oro in cui iscrivere i nomi degli
appartenenti alla classe dei nobiles
• Parallelamente un Libro d'Argento costituiva l'altro ceto
sociale privilegiato dei Cittadini de intra et de extra
("cittadini dentro e fuori"), cui vennero esclusivamente
assegnati i ruoli minori di governo. Nel 1319, la stretta
finale si limitò a verificare con cura il possesso dei requisiti
di nobiltà di tutti gli iscritti al Libro d'Oro e l'automatismo
nell'accesso al consiglio per tutti i patrizi maggiorenni.
Il collegio dei Savi
.
• Nel 1380 venne creato un ulteriore organismo
politico: il Collegio dei Savi incaricato di
preparare gli ordini del giorno da trattare in
Senato e Maggior Consiglio e di seguire da
vicino l'operato delle amministrazioni
pubbliche: in pratica una sorta di consiglio di
ministri.
L’abolizione della concio
• Sopravvissuta a sé stessa come assemblea
acclamante al momento della presentazione
del nuovo Doge, l'ormai inutile Concio venne
abolita anche formalmente solo nel 1423. Il
suo ricordo sopravvisse solo nella frase rituale,
ma ormai svuotata di significato, pronunciata
al popolo durante l'apparizione del nuovo
sovrano:
• « Questi xe monsignor el Doxe, se ve piaze. »
Il punto d’arrivo della aristocratizzazione delle forme del
.
governo
• Nel 1462 il nuovo assetto dello Stato venne
sancito dalla sostituzione del termine
Commune Veneciarum con quello di
Serenissima Signoria, indicante anche il
supremo organo rappresentativo della
sovranità, composto dal Doge, dal Minor
Consiglio e dai tre capi della Quarantia,
incaricato di presiedere tutti i consigli dello
Stato.
La raggiunta maturità della costituzione veneziana, stabile nel
Quattrocento e Cinque-Seicento
• Tale forma costituzionale sopravvisse, con
minime variazioni, tra cui l'introduzione nel
1539 della magistratura degli Inquisitori di
Stato, incaricati di affiancare e coadiuvare il
Consiglio dei Dieci, sino al 1797 e alla caduta
della Repubblica.
Dal basso all’alto
• L'organizzazione statale era un'organizzazione piramidale strutturata su
più livelli. Alla base c’era il Maggior Consiglio, detentore assoluto del
potere sovrano, e al vertice il Doge, immagine pura della maestà dello
Stato. BASE ALLARGATA. ELEGGE A TUTTE LE MAGISTRATURE
• 2. il Senato e altri organi intermedi: il Consiglio dei Quaranta o
Quarantia, i Procuratori di San Marco, ELABORAZIONE POLITICA (ma anche
decisionalità)
• 3. il Collegio dei Savi (ESECUTIVO, CONSIGLIO DEI MINISTRI)
• 4. il Consiglio dei Dieci e gli Inquisitori di Stato; CONTROPOTERE DI
CONTROLLO ed EMERGENZA
• 5. la Serenissima Signoria e il Minor Consiglio RAPPRESENTANZA, E IN
PARTE potere esecutivo
• 6.
il Doge. SIMBOLICITA’
Doge
• eletto a vita DAL MAGGIOR CONSIGLIO
dal momento dell'elezione, che avveniva con un
complicatissimo sistema di votazioni e ballottaggi, e
dell'incoronazione davanti al popolo, con la pronuncia della
Promissione Ducale, risiedeva nel Palazzo Ducale, ricevendo
onori e circondandosi di un cerimoniale fastoso e solenne che
doveva manifestare la gloria e la potenza della Repubblica.
• Doveva tuttavia provvedere da sé al sostentamento proprio
e della propria famiglia; i suoi unici poteri consistevano
nella nomina del Primicerio e dei Canonici della Basilica di
San Marco e la facoltà di condurre in guerra l'armata.
Numerosi erano i simboli propri della dignità dogale:
Ritualità dogale
• •
il Corno Ducale, corona del doge, riprendeva la foggia del
berretto frigio, antico copricapo dei militari bizantini, ricordando
l'antica origine di governatore militare imperiale.
• •
la Cuffia, simile a quella indossata dal Papa, veniva portata al
disotto del Corno Ducale ed era annualmente intessuta e donata
dalle monache del convento di San Zaccaria.
• •
il Manto Dorato, simbolo della maestà e opulenza di Venezia.
• la Spada Cerimoniale, la Sedia e l'Ombrello, il Cero Benedetto, le Sei
Trombe d'Argento e gli Otto Gonfaloni che accompagnavano il Doge
nelle processioni solenni per perpetua concessione di papa
Alessandro III nel 1177, assieme all'uso di un Anello Benedetto per
la cerimonia dello Sposalizio del Mare
LA SIGNORIA
• Nella Repubblica di Venezia la Serenissima Signoria era il supremo
organo di rappresentanza della sovranità e il termine con cui la
stessa veniva designata.
Quest'organo si componeva:
• del Doge, formalmente sovrano del ducato;
• dei sei Consiglieri Ducali, eletti dal Maggior Consiglio e costituenti a
loro volta il Minor Consiglio;
• dei Tre Capi della Quarantia, giudici supremi.
• La Signoria in pratica costituiva un tutt'uno con il potere ducale,
tanto che si può pensare in altre parole che essa fosse null'altro che
l'insieme del doge e degli uomini incaricati di coadiuvarlo e
sorvegliarlo così strettamente da diventare compartecipi della sua
stessa "Signoria Serenissima".
.
Minor Consiglio
• Il Minor Consiglio si componeva dei sei Consiglieri
ducali (uno per ciascuno dei Sestieri della città):
un’eredità del lontano passato!
• era il più antico organo collegiale della Repubblica,
creato per coadiuvare e sorvegliare l'operato del Doge,
limitarne i poteri e curarne la corrispondenza. Il più
anziano dei sei consiglieri sostituiva il "Serenissimo
Principe" nei casi d'assenza o di impedimento.
•
Sviluppo del Minor Consiglio
• Nel corso del tempo, e per gli stessi motivi che
avevano portato all'istituzione dei consiglieri
ducali, al Minor Consiglio vennero affiancati i
Tre Capi della Quarantia, fino ad esserne
cooptati. Queste 9 personalità costituivano,
insieme al Doge, il vertice dello Stato e
andavano sotto il nome di Serenissima
Signoria, termine che era andato nel tempo a
sostituire la più antica espressione di
Commune Veneciarum.
Il consiglio dei Dieci
• Venne inizialmente istituito in via temporanea nel 1310 in
seguito alla fallita congiura di Bajamonte Tiepolo venne più
volte prorogato fino a divenire nel 1334 un organo stabile
del governo della repubblica.
• Composto da dieci membri con incarico annuale, aveva
ampi poteri al fine di garantire la sicurezza della repubblica
e del suo governo. Nel 1539 venne creata la figura dei Tre
inquisitori di Stato, organo dotato dei medesimi poteri del
Consiglio dei X, cui si affiancava, ma capace di maggiore
rapidità e segretezza, date le ridotte dimensioni.
.QUARANTIA
• Nata originariamente come assemblea dei
quaranta elettori del Doge nominati dalla Concio,
i cui membri affiancavano poi il Doge nel governo
dello Stato, la Quarantia, persa nel tempo la
funzione elettiva in favore del Maggior Consiglio,
si stabilizzò quindi come Tribunale Supremo della
Repubblica e come organo di controllo sulle
nomine in seno al Maggior Consiglio ed al Senato.
Alla Quarantia spettò inoltre la pianificazione
dell'esercizio finanziario da sottoporre al Maggior
Consiglio e l'autorità sovrana sulla Zecca.
Dieci e inquisitori
• L'attività di tali organi era legata in particolare
all'uso delle Denunzie Segrete: queste,
rigorosamente non anonime (queste ultime
dovevano essere immediatamente distrutte),
erano la base per molte delle indagini sulla
sicurezza
• Le Bocche di leone
• Il Consiglio dei X aveva inoltre la sorveglianza
sulle attività del clero secolare.
COLLEGIO.
• Il Collegio dei Savi o semplicemente Collegio fu istituito
1380 e costituiva in pratica il consiglio dei ministri della
Repubblica. Si componeva di:
• • sei Savi Grandi, responsabili della direzione generale
dei lavori del Collegio e del Senato;
• • cinque Savi di Terraferma, responsabili di quanto
inerente ai Domini di Terraferma;
• • cinque Savi agli Ordini, responsabili di quanto inerente
al Dogado e lo Stato da Mar;
• disponeva in materia di politica estera, finanze e affari
militari, stabilendo l'agenda dei lavori del Senato: nei casi in
cui veniva presieduto dalla Signoria il Collegio assumeva il
nome di Pieno Collegio.
SENATO
• Già visto
.
Il Maggior Consiglio
.
•
• Dunque è l'organo sovrano dello Stato veneziano
• a partire dalla Serrata del 1297, vi appartenevano
di diritto tutti i membri maschi e maggiorenni
delle famiglie patrizie (cioè quelle iscritte nel
Libro d'Oro della nobiltà cittadina)
• Coincide con la Repubblica stessa, avendo
competenza illimitata in qualunque materia e
procedendo all'elezione di tutti gli altri consigli e
magistrature.
Dalla politica alla amministrazione
• L'effettiva amministrazione del governo era
demandata dalle assemblee ad un
numerosissimo gruppo di magistrature collegiali
o monocratiche,
• ciascuna vertente su specifiche materie
• reciprocamente incaricate di mutuo controllo, in
un delicato sistema di pesi e contrappesi volto a:
– prevenire la concentrazione di poteri
– ridurre il rischio di corruzione
– garantire l'equilibrio all'interno del patriziato
dominante.
Le magistrature più prestigiose
• •
i Procuratori di San Marco, responsabili della basilica marciana,
del suo ingente patrimonio e della sua giurisdizione, erano la
massima dignità dello Stato dopo il Doge;
• •
gli Avogadori de Comùn, avvocati dello Stato, responsabili della
salvaguardia degli interessi del Comune e dell'osservanza degli
statuti, con il potere di sospendere i provvedimenti incostituzionali,
erano il baluardo del comune interesse del patriziato;
• •
i Camerlenghi de Comùn, cassieri dello Stato, erano
responsabili della salvaguardia del bene pubblico;
• •
i Savi esecutori, responsabili delle acque lagunari;
• •
i Savi alla Mercanzia, responsabili dell'indirizzo dell'attività
mercantile.
L’articolarsi delle magistrature nel tempo
• • il Magistrato alla Milizia da Mar, responsabile
della fanteria oltremarina, composto da
Presidenti alla Milizia da Mar, Collegio della
Milizia da Mar, Provveditori all'Ufficio dell'Armar,
Sopraprovveditori all'Arsenal, Provveditori
all'Arsenal, Patroni all'Arsenal, Provveditori alli
Biscotti, Provveditori sopra l'Artiglieria, Visdomini
alla Tana;
• •
L’articolarsi delle Magistrature nel tempo
• il Magistrato alle Acque, responsabile della
regolamentazione idraulica della laguna di
Venezia, composto di Savi esecutori, Collegio,
Esecutore aggiunto ed Inquisitore aggiunto;
• • il Magistrato alle Fortezze, responsabile delle
fortificazioni militari, composto dai Provveditori
alle Fortezze;
• • il Magistrato alle Miniere, responsabile del
monopolio estrattivo e composto da Provveditori
o Deputati sopra le Miniere;
.
• • il Magistrato al Sal, responsabile del
monopolio sul sale, composto dai Provveditori al
Sal o Salinieri del Mare;
• • il Magistrato sopra i Conti, responsabile della
verifica contabile, composto dai Provveditori
sopra Conti;
• • il Magistrato alla Legna e ai Boschi,
responsabile dell'approvvigionamento di legname
e composto da Sopraprovveditori e Provveditori
alla Legna e ai Boschi;
• •
.
• il Magistrato ai Monasteri, responsabile della
sorveglianza sui monasteri e composto dai
Provveditori sopra ai Monasteri;
• • il Magistrato agli Ospitali, responsabile della
sorveglianza sugli ospedali, composto dai
Provveditori sopra Ospitali e Luoghi Pii;
• • il Magistrato alla Sanità, responsabile della
salute pubblica e composto da Sopraprovveditori
e Provveditori sopra la Sanità.
. La giustizia (dall’alto al basso) : la Quarantia
•
• Il supremo organo giudiziario dello Stato veneziano era
costituito dal Supremo Tribunale della Quarantia, distintosi
nel corso del tempo in tre differenti rami:
• • la Quarantia Criminale, supremo tribunale penale;
• • la Quarantia Civil Vecchia, supremo tribunale civile per le
istanze provenienti dal Dogado e dallo Stato da Mar;
• • la Quarantia Civil Nuova, supremo tribunale civile per le
istanze provenienti dai Domini di Terraferma.
I ruoli delle magistrature giudiziarie nelle varie procedure
.
• L'accesso al giudizio della Quarantia era subordinato alla preventiva
valutazione di giudici detti di intercessione o di intromissione, i
quali fungevano poi da pubblica accusa di fronte alla Quarantia:
• •
gli Avogadori de Comùn, che operavano in intromissione alla
Quarantia Criminale;
• •
gli Avogadori Civili distinti tra:
• o
Auditori vecchi alle Sentenze, che operavano in intromissione
alla Quarantia Civil Vecchia;
• o
Auditori nuovi alle Sentenze, che operavano in intromissione
alla Quarantia Civil Nuova per le cause maggiori;
• o
Auditori nuovissimi alle Sentenze, che operavano in
intromissione alla Quarantia Civil Nuova per le cause minori.
.
• Per alleviare l'attività delle Quarantie Civili, giudicando sulle
cause di minore valore, vennero creati dei tribunali
d'appello costituiti da membri uscenti della Quarantia:
• • il Collegio dei Venti Savi nel corpo dei Quaranta,
competente per cause civili di piccola entità economica;
• • il Collegio dei Dodici, poi detto dei Quindici,
competente per cause civili di piccolissima entità
economica in sostituzione del precedente Collegetto.
• A questi si affiancava un ulteriore corte, costituita per
operare in vece del Senato:
• • il Collegio dei Venti Savi nel corpo del Senato,
competente per le questioni riguardanti privilegi ed
esenzioni concesse ai Reggimenti.
.Siamo sempre al vertice del sistema giudiziario!
• Vi erano poi altre due speciali corti d'appello:
• • i Sopraconsoli dei Mercanti, competenti
per le appellazioni alle sentenze mercantili dei
Consoli;
• • il Sopra atti del Sopragastaldo, competenti
per le appellazioni contro le esecuzioni
giudiziarie compiute dal Sopragastaldo.
.Alla base: i tribunali di prima istanza
• Gli organi di giustizia di prima istanza erano costituiti da
numerose magistrature:
• • i Signori della Notte, responsabili come giudici e capi di
polizia della sicurezza notturna e festiva della città, distinti
tra:
• A= Signori della Notte al Criminal, competente per reati e
crimini gravi,
• B= Signori della Notte al Civil, competenti per reati lievi e
in sostituzione delle magistrature non operanti nei giorni
festivi;
• C= i Cinque alla Pace, competenti per le risse tra popolani
senza gravi conseguenze;
• •
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
le Corti di Palazzo, retaggio dell'antichissimo tribunale ducale, avevano funzioni
civili ed erano composte da:
o
i Giudici del Proprio, competenti sulle questioni riguardanti le proprietà ed
eredità;
o
i Giudici al Forestier, competenti sui casi riguardanti stranieri;
o
i Giudici dell'Esaminador, competenti sugli atti notarili;
o
i Giudici di Petizion, competenti per i casi riguardanti debiti;
o
i Giudici del Procurator, competenti per i casi riguardanti l'attività dei
Procuratori di San Marco;
o
i Giudici del Mobile, competenti per i casi riguardanti i beni mobili e le cause
minori;
o
i Giudici del Piovego, competenti per i casi riguardanti il demanio pubblico;
•
•
i Consoli dei Mercanti, competenti per le cause mercantili;
•
gli Esecutori contro la Bestemmia, competenti per i reati contro la religione;
.
• Altri organi di Giustizia
• • il Sopragastaldo, competente per l'esecuzione
delle sentenze dei tribunali;
• • i Deputati alla Liberazione dei Banditi,
competenti per i banditi richiedenti la rimozione
del bando;
• • gli Officiali al Cattaver, competenti per i dazi,
per le aste e per l'accrescimento dei beni
pubblici;
• • gli Officiali alle Cazude, competenti per la
riscosione dei crediti dello Stato.
.Il sistema della documentazione
• Le cancellerie di Palazzo avevano sede nel Palazzo
Ducale e si suddividevano tra:
• 1. Cancelleria Ducale, principale archivio degli
atti dello Stato veneziano;
• 2. Cancelleria Segreta, creata a partire dal 1402,
nella quale venivano conservati gli atti riservati;
• 3. Cancelleria Inferiore, cosiddetta perché
collocata al primo piano del Palazzo Ducale, nella
quale erano conservati tutti gli atti relativi al
Doge, al Palazzo e alla Chiesa di San Marco e gli
atti notarili.
.
• Vi erano poi gli archivi del Consiglio dei Dieci, del
Supremo Tribunale della Quarantia e quelli conservati
presso le singole magistrature.
• Altre magistrature riservate all'ordine dei cittadini
erano:
• • Segretario alle Voci, responsabile della
registrazione di tutte le elezioni a tutte le cariche, sia
ordinarie sia straordinarie;
• • Cassiere della Bolla ducale, esattore delle tasse sui
benefici ecclesiastici e responsabile sugli atti di grazia;
• • Gastaldo ducale, corpo degli esecutori delle
sentenze giudiziarie.
.Le magistrature finanziarie e contabili
• Sin dalla nascita del Commune Veneciarum (XII secolo), la cassa
pubblica, detta camera, venne posta sotto la vigilanza della
magistratura dei Camerlenghi de Comùn, cioè dei tesorieri e
contabili generali dello Stato veneziano.
• Sin dal Duecento, poi, la sorveglianza politica sull'attività finanziaria
e monetaria fu compito esclusivo della Quarantia: questa, infatti,
oltre a fungere da Tribunale Supremo, esercitava anche le
prerogative sovrane sulla coniazione e il titolo della moneta, oltre a
predisporre i piani finanziari da sottoporre all'approvazione del
Maggior Consiglio.
• Dopo la creazione, nel Trecento del Consiglio dei Dieci, supremo
organo di vigilanza sulla sicurezza dello Stato, il governo materiale
della Zecca di Venezia venne però affidato proprio ai Dieci, sino a
quando, a partire dal Cinquecento, quest'ultima funzione non
venne assegnata ad una serie di specifiche magistrature:
.
•
•
•
•
•
•
•
1.
i Governatori in Zecca, creati nel 1522, avevano la direzione generale della
Zecca;
2.
il Depositario, creato nel 1543, incaricato della sorveglianza del tesoro,
pubblico e privato, conservato nella Zecca;
3.
i Provveditori sopra Ori e Monete, creati nel 1551, incaricati di sorvegliare il
corso dell'oro, coniato o no, per preservare il prezzo del metallo e il valore delle
monete, vennero in seguito chiamati Deputati sopra Ori e Monete;
4.
l'Inquisitore aggiunto, creato nel 1687, creato in aggiunta ai Provveditori
sopra Ori e Monete per sorvegliare il corso della valuta nazionale ed estera;
5.
il Provveditore agli Ori e Argenti, creato nel Seicento, aveva la funzione di
sorvegliare anche il corso dell'argento;ù
6.
il Conservatore del Deposito, creato nel 1615, aveva il dovere di verificare
che le uscite pubbliche avvenissero a norma di legge;
7.
i Massari all'Argento e all'Oro, creati nel 1269, effettuavano tecnicamente la
stima della quantità di metallo prezioso ammassato nella Zecca.
.
• • i Provveditori sopra Offici, creati nel 1381, revisori dei
conti della Zecca e delle varie magistrature;
• • i Governatori delle Entrate, creati nel 1433, che
avevano il compito di sovrintendere all'amministrazione
finanziaria;
• • i Revisori e Regolatori delle entrate pubbliche in Zecca,
creati nel 1584, si affiancavano ai primi con il compito di
sovrintendere in particolare alle entrate pubbliche;
• • gli Scansadori alle Spese Superflue, creati in via
straordinaria ogniqualvolta fosse necessaria una generale
revisione della pubblica contabilità.
• Nelle province si trovavano invece dei Camerlenghi
responsabili delle locali camere fiscali.
I giudizi dei ‘politologi’ sulla costituzione veneziana
Le riflessioni del primo Quattrocento
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Enrico da Rimini (1314)
Pietro Paolo Vergerio (1400 c.)
Giovanni Conversini da Ravenna (1404)
Giorgio da Trebisonda
•
«I vostri antenati che posero le basi della vostra costituzione certamente
raccolsero dagli scritti di Platone tutti gli spunti in forza dei quali una repubblica
può essere per lungo tempo felice e sicura. (…) Nessuno stato, dice Platone se non
quello che si regge con tutte le componenti del governo, vale a dire un principe, gli
ottimati, e il popolo. Ciò non è mai accaduto a nessun’altra città se non alla vostra»
(Lettera a Francesco Barbaro, metà del XV secolo):
Alla metà del Quattrocento
• Francesco Patrizi, De institutione rei publicae:
il governo veneziano è armonica mescolanza
di democrazia e di oligarchia
• Poggio Bracciolini: è il solo governo
‘veramente’ aristocratico mai esistito; il ‘mito’
del patrizio dedito al servizio dello stato
Alla fine del Quattrocento
• 1494: Venezia modello per Firenze. La creazione del consiglio
grande
• 1498: la riforma savonaroliana. Elementi positivi della
costituzione veneziana
a) il Maggior consiglio («governo largo»)
b) l’assegnazione delle cariche per elezione e non per
sorteggio
Bernardo Rucellai: Venezia ha un governo misto
(il Senato veneziano come modello per il consiglio degli Ottanta
fiorentino)
Piero Soderini gonfaloniere a vita 1502
Cinquecento
• Il parere di Machiavelli
– è una repubblica aristocratica
– Non risponde appieno all’esigenza di un potere efficiente, forte,
circoscritto che costituisce il suo ideale
– La fortunata posizione geografica ha reso Venezia sicura, non l’ha
obbligata a «fare uno imperio»; la città non conosce contrasti interni; è
una repubblica «effeminata» (là dove regna la pace, gli animi
infiacchiscono)
– L’omogeneità del gruppo dirigente, la quiete sociale, la mancanza di
«armi proprie» sono un difetto
Il parere di Guicciardini
- Favorevole allo stato misto
Donato Giannotti, Della republica fiorentina
Gasparo Contarini, De magistratibus et republica Venetorum
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Lezione 5 La costituzione veneziana (vnd.ms