Università degli Sudi di
MACERATA
LEGISLAZIONE
primaria e secondaria
riferita all’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
(Infanzia e Primaria)
LEX 2
1
prof. Giovanni Soldini
Lex 2
DPR 24 febbraio 1994
"Atto di indirizzo e coordinamento ... per
disciplinare i compiti delle unità sanitarie e/o
socio-sanitarie locali in relazione alla
predisposizione della diagnosi funzionale, del
profilo dinamico funzionale di cui ai commi 5
e 6 dell'art. 12 della legge 5 febbraio 1992, n.
104
2
Art. 1




3
Le regioni ... assicurino l'intervento medico cognitivo
sull'alunno in situazione di handicap, necessario per le
finalità di cui agli articoli 12 e 13 della legge n. 104 del
1992, da articolarsi nella compilazione:
a) di una diagnosi funzionale del soggetto;
b) di un profilo dinamico funzionale dello stesso;
c) per quanto di competenza, di un piano educativo
individualizzato, destinato allo stesso alunno in situazione
di handicap.
Art. 2

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


4
All’individuazione dell'alunno come persona
handicappata ... provvede lo specialista,
su segnalazione ai servizi di base,
anche da parte del competente capo d'istituto,
ovvero lo psicologo esperto dell'età evolutiva, in
servizio presso le UU.SS.LL.
o in regime di convenzione con le medesime
...iscrizione...
I genitori devono presentare la
CERTIFICAZIONE
dell’alunno in situazione di handicap = Diagnosi
funzionale (= informazioni sulla patologia diagnosi clinica + conseguenze funzionali)

5
DPCM

185/2006
La situazione di handicap dovrà essere
certificata da un organismo collegiale
individuato da ciascuna regione nell’ambito
delle A.S.L.
Tutte le procedure che riguardano la diagnosi funzionale e il
profilo dinamico funzionale, devono avvenire entro il 31 luglio
dell’anno precedente la frequenza degli alunni interessati.
6
D.L. 98/2011
ART. 19 C. 11
le commissioni mediche di cui all'articolo 4
della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nei casi
di valutazione della diagnosi funzionale
costitutiva del diritto all'assegnazione
del docente di sostegno all'alunno disabile,
sono integrate obbligatoriamente con un
rappresentante dell'INPS, che partecipa a
titolo gratuito

7
Legge 289 del 2002 (Finanziaria 2003)

8
I genitori di bambini e ragazzi con sindrome di
Down, all’atto delle iscrizioni scolastiche, dovranno
limitarsi a presentare alle scuole la dichiarazione
di handicap in situazione di gravità che deve
essere rilasciata per legge dalla ASL di
appartenenza o dal medico di base, dietro
presentazione del cariotipo (mappa cromosomica)
Art. 3 – Diagnosi funzionale
descrizione analitica della compromissione
funzionale dello stato psicofisico dell'alunno
 Anamnesi fisiologica e patologica...
 Diagnosi
clinica
(eziologia,
conseguenze
funzionali, previsione dell’evoluzione naturale)

9-
+ acquisizione di elementi clinici e psico-sociali.
chi ?
medico specialista nella patologia segnalata
... D.F.
-
-
chi ?
medico specialista nella patologia segnalata
specialista in neuropsichiatria infantile
terapista della riabilitazione
operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale
o in regime di convenzione con la medesima.
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...D.F. c.4
... essendo finalizzata al recupero del soggetto
portatore di handicap, deve tenere particolarmente conto delle
potenzialità registrabili in ordine ai seguenti aspetti:






11
a) cognitivo, esaminato nelle componenti: livello di sviluppo
raggiunto e capacità di integrazione delle competenze;
b) affettivo-relazionale, esaminato nelle componenti: livello di
autostima e rapporto con gli altri;
c) linguistico, esaminato nelle componenti: comprensione,
produzione e linguaggi alternativi;
d) sensoriale, esaminato nella componente: tipo e grado di deficit
con particolare riferimento alla vista, all'udito e al tatto;
e) motorio-prassico, esaminato nelle componenti: motricità globale
e motricità fine;
f) neuropsicologico, esaminato nelle componenti: memoria,
attenzione e organizzazione spazio temporale;
g) autonomia personale e sociale.
Art 4. Profilo Dinamico Funzionale

il PDF è atto successivo alla DF
e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di
inserimento scolastico,
il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in
situazione di handicap dimostra di possedere nei
tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni).
12
PDF – chi ?



13
UMEE
docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati
della scuola, che riferiscono sulla base della
- diretta osservazione
- ovvero in base all'esperienza maturata in
situazioni analoghe
con la collaborazione dei familiari dell'alunno
Il PDF comprende necessariamente:
a) la descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle difficoltà che
l'alunno dimostra di incontrare in settori di attività;
b) l'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno a breve e
medio termine, desunto dall'esame dei seguenti parametri:
b.1) cognitivo (ritardo lieve, medio, grave; stile cognitivo, alla capacità di usare, in modo integrato,
competenze diverse;
b.2) affettivo-relazionale, area del sé, al rapporto con gli altri, alle motivazioni dei rapporti ...)
b.3) comunicazionale, (modalità di interazione, contenuti prevalenti, ai mezzi privilegiati)
b.4) linguistico, (comprensione del linguaggio orale, alla produzione verbale, all'uso comunicativo del
linguaggio verbale, all'uso del pensiero verbale, all'uso di linguaggi alternativi o integrativi)
b.5) sensoriale, (funzionalità visiva, uditiva e tattile)
b.6) motorio-prassico, (motricità globale, alla motricità fine, alle prassie semplici e complesse e alle
capacità di programmazione motorie interiorizzate)
b.7) neuropsicologico, (capacità mnesiche, alla capacità intellettiva e all'organizzazione spaziotemporale)
b.8) autonomia, (autonomia della persona e autonomia sociale)
b.9) apprendimento, ...relazione all'età prescolare, scolare (lettura, scrittura, calcolo, lettura di
14
messaggi, lettura di istruzioni pratiche, ecc.).
... Aggiornamento PDF...

In via orientativa, alla fine della 2^ elementare, della 4^ elementare,
alla fine della 2^media, alla fine del 2^ superiore e del 4^ anno della
scuola superiore, il personale di cui agli articoli precedenti traccia un
bilancio diagnostico e prognostico finalizzato a valutare la
rispondenza del PDFalle indicazioni nello stesso delineate e alla
coerenza tra le successive valutazioni,
fermo restando che il profilo dinamico funzionale è aggiornato, come
disposto dal comma 8 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992 , a conclusione della
scuola materna,
scuola elementare,
scuola media

durante il corso di istruzione secondaria superiore.




15
Art 5. Piano educativo individualizzato
documento nel quale vengono descritti gli
interventi integrati ed equilibrati tra di loro,
predisposti per l'alunno in situazione di handicap,
in un determinato periodo di tempo,
ai fini della realizzazione del diritto
all'educazione e all'istruzione,
di cui ai primi quattro commi dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992
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... Art. 5 c. 2



17
Il P.E.I. è redatto congiuntamente da:
operatori sanitari individuati dalla USL
personale insegnante curriculare e di sostegno
della scuola (+ operatore psico-pedagogico)
in collaborazione con i genitori
o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.
... Art. 5 c. 3
Il P.E.I. tiene presenti i progetti
- didattico-educativi
- riabilitativi
- di socializzazione individualizzati
nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche
ed extrascolastiche,
di cui alla lettera a), comma 1, dell'art. 13 della legge n. 104 del 1992.
18
c. 4 ...PEI correlato alle disabilità dell'alunno
alle sue conseguenti difficoltà
alle potenzialità
Iscrizioni e diritto di frequenza
art. 12 Legge 104/92
Si tratta di un vero e proprio diritto soggettivo
esigibile:
la scuola non può rifiutare l’iscrizione e se lo fa
commette un illecito penale.
Il diritto all’integrazione è garantito anche per
l’asilo nido e l’università

19
... Iscrizione ...

20
le iscrizioni degli alunni individuati in situazione di
handicap non possono essere rifiutate
anche nel caso in cui vi sia un numero di iscrizioni
superiore alla capacità ricettiva della scuola
(art. 3 Legge 104/92; C.M. 364/1986).
Individuazione del Consiglio di Classe

21
il Dirigente Scolastico invita il Collegio dei
docenti ad individuare la classe più idonea
per l’integrazione dell’alunno disabile
(lett. b art. 4 DPR 416/74).
Formulazione di un progetto


22
il Consiglio di Classe ha il compito di redigere
una ipotesi di progetto sull’assegnazione delle
ore di sostegno necessarie (art. 41 D.M. 331/98)
e sulla formazione delle classi (D.M. 141/99).
Richiesta insegnante di sostegno
Richiesta insegnante di sostegno
23

il Dirigente Scolastico, sulla base della
diagnosi funzionale e sulla base del progetto
formulato dal Consiglio di Classe, inoltra al
Direttore Scolastico Regionale la richiesta
delle ore di sostegno necessarie.

Nel caso la situazione del ragazzo lo richieda è tenuto a fare richiesta
di ore di sostegno ulteriori in deroga al rapporto 1/138 (art. 41 e 44
D.M. 331/98).
Formazione delle classi

24
il Dirigente Scolastico può richiedere al Direttore
Scolastico Regionale la formazione di classi con
un numero non superiore a 20 alunni a
condizione che dal progetto di integrazione
formulato dal tutto il Consiglio di Classe risultino
le ragioni del minor numero di alunni, le finalità
che si intendono perseguire e le metodologie
didattiche che si intendono attivare (D.M.
141/99).
Assistente per l’autonomia e la comunicazione
se la gravità dell’handicap lo richiede
il Dirigente Scolastico deve inoltrare
tempestivamente una richiesta all’Ente
Locale (Comune per la scuola materna,
elementare e media; Provincia per le scuole
superiori).
Si tratta del c.d. assistente ad personam

(art. 42 e 44 DPR 616/77; art. 13 comma 3 Legge 104/92).
25
Assistenza scolastica di base
collaboratori scolastici
= ausilio materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola,
nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche
e nell'uscita da esse.
Sono comprese anche le attività di cura alla persona,
uso dei servizi igienici e igiene personale
... Ma non è solo questione di “accompagnarlo in bagno”....
In una scuola inclusiva l’assistenza di base è parte fondamentale del
processo di integrazione scolastica e attività interconnessa con
quella educativa e didattica.
- DIRITTO del collaboratore scolastico di accesso al F.I.S.
(CM 3390/2001) 30 novembre 2001

26
Formazione insegnanti di sostegno
D.M. n. 249 del 10 settembre 2010
+ Profilo insegnante di sostegno
27
Alunni per classe
in presenza di alunno disabile


28
Decreto Ministeriale 141/99 (25 alunni per le
classi con un alunno disabile e 20 per le
classi con più alunni disabili)
la Circolare 19/08 del Ministero della
Pubblica Istruzione abolisce in sostanza il
divieto di sdoppiamento delle prime classi di
ogni ordine e grado, nel caso vi siano più di
due alunni con disabilità
DPR n. 81/2009

29
Il limite minimo di alunni per la formazione di una nuova classe nella
scuola primaria è previsto in 15 alunni (art. 10) ... “di norma”
... fatto salvo quanto disposto dell'articolo 5, commi 2 e 3, del
medesimo decreto (formazione delle classi con alunni in situazione di
disabilità).
L'articolo 5 stabilisce che le classi iniziali delle scuole ed istituti di
ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola
dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite,
di norma, con non più di 20 alunni... purché sia esplicitata e
motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle
esigenze formative degli alunni disabili, e purché il progetto articolato
di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie
adottate dai docenti della classe, dall'insegnante di sostegno, o da
altro personale operante nella scuola.
... Art 5 ...

30
... purché sia esplicitata e motivata la necessità
di tale consistenza numerica, in rapporto alle
esigenze formative degli alunni disabili, e
purché il
progetto articolato di integrazione
definisca espressamente le strategie e le
metodologie adottate dai docenti della classe,
dall'insegnante di sostegno, o da altro personale
operante nella scuola.
* Salvatore Nocera

31
ROMA - La terza sezione del Tar del Lazio
con sentenza dell'11 aprile 2007 ha
dichiarato illegittima la presenza di due
alunni disabili, di cui uno grave, nella stessa
classe composta da più di venti alunni,
applicando il decreto ministeriale n. 141/99 ...
...sentenza ...

32
Nella prassi l'amministrazione scolastica, per
motivi di tagli alla spesa pubblica, aveva
consentito l'abbattimento dei paletti di 20 alunni,
di cui al massimo di due alunni "non gravi. Poi,
incoraggiata dalle mancate reazioni a questa prassi
illegittima, con la circolare n.19/07 aveva addirittura
legittimata questa illegalità, portando a 22 il numero
massimo di alunni di tali classi, e portando a 27 il
numero massimo degli alunni nelle classi
frequentate da un solo alunno con disabilità.
... Sentenza ...
33

La sentenza ha anche affrontato e risolto
l'obbligo dei Comuni di fornire assistenti per
l'autonomia e la comunicazione, non
generici, ma specificamente formati ed ha
ribadito l'obbligo delle singole istituzioni
scolastiche di garantire la presenza di
collaboratori e collaboratrici scolastiche,
formate per l'assistenza igienica degli alunni
con disabilità.

CCNL 2003 (articolo 47, 48, allegato “A - obbligo di frequentare un breve corso di
aggiornamento e diritto ad un aumento di stipendio, che diviene pensionabile.
Accordi di programma
per il diritto allo studio

DM 9 luglio 1992 :
Indirizzi
per la stipula degli accordi di programma
ai sensi dell'art. 13 della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104

34
Gli accordi di programma regionali, saranno finalizzati a
coordinare la normativa amministrativa, i flussi finanziari e
l'integrazione degli interventi onde facilitare ai diversi livelli
territoriali la programmazione interistituzionale degli
interventi e dei servizi scolastici e della formazione
professionale con quelli sanitari, sociali, formativo-culturali e
con quelli di aiuto personale
Gli accordi di programma provinciali…

… sono finalizzati alla programmazione
coordinata delle attività formative, sanitarie,
socio-assistenziali, culturali e sportive da
realizzare con gli istituti di istruzione
secondaria superiore ed artistica ed in centri
di formazione professionale.

…alla collaborazione, alla consulenza ed alla verifica congiunta
dei gruppi di lavoro provinciali (GLIP)
Partecipano alla stipula degli accordi di programma provinciali il
presidente della provincia, che promuove l'accordo, il
provveditore agli studi, i legali rappresentanti delle unità
sanitarie locali presenti sul territorio, i sindaci dei comuni ove
hanno sede gli istituti di istruzione secondaria superiore ed
artistica ed eventualmente, su invito del presidente della
provincia, altre pubbliche amministrazioni.

Gli accordi di programma comunali…

sono finalizzati al coordinamento dei servizi scolastici
con tutti quelli territoriali e extrascolastici, onde facilitare la
tempestiva formulazione delle diagnosi funzionali, dei conseguenti
profili dinamico funzionali e dei successivi piani educativi
individualizzati, al fine di favorire, in concreto, l'effettiva
realizzazione del progetto di integrazione scolastica ed
extrascolastica …anche attraverso l'individuazione delle priorità

degli interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli
edifici scolastici di competenza.
Partecipano alla stipula degli accordi di programma comunali il sindaco
o il presidente della comunità montana ovvero il legale rappresentante
del consorzio di comuni o il sindaco del comune capofila all'uopo
delegato, che promuove l'accordo, il provveditore agli studi, i legali
rappresentanti delle unità sanitarie locali, i presidenti delle circoscrizioni
amministrative, ove esistenti, i presidenti dei distretti scolastici ed
eventualmente, su invito del promotore dell'accordo, altre pubbliche
… contenuti…




I soggetti stipulanti gli accordi predispongono gli
interventi finanziari ciascuno per la parte di propria
competenza, concordando tra loro gli obiettivi
comuni e la correlazione dei rispettivi piani finanziari
con riguardo alle risorse disponibili.
debbono essere chiaramente definite le competenze
e gli adempimenti, individuati a diversi livelli
territoriali
le modalità di collegamento tra i progetti educativo,
riabilitativo e di socializzazione
sono altresì indicate le figure professionali per gli
interventi
… a livello provinciale…

…le attività possono consistere in ludoteche,
centri di documentazione, addestramento
all'uso di ausili anche informatici e quanto
altro sia ritenuto utile a favorire interventi
precoci anche presso le famiglie per
sviluppare l'autonomia fisica psicologica e
sociale;
Enti convenzionati


…per le attività extrascolastiche
… per consulenza pedagogica relativa
all'utilizzazione e all'adattamento di specifico
materiale didattico (centri specializzati in
campo pedagogico-didattico, scuole o istituti
speciali per minorati della vista e dell'udito )
Trasporto scolastico

L'articolo 28 L.118/71 prevede, fra gli interventi per
garantire la frequenza scolastica, anche "il
trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede
della scuola o del corso e viceversa (…)“ …per la
scuola dell’obbligo..

“ la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle
scuole medie superiori ed universitarie… sarà
facilitata”
 non c’è obbligo!
…trasporto…

Sentenza 215/1987 della Corte
Costituzionale: “La frequenza scolastica non
può essere semplicemente "facilitata": deve
essere "assicurata“  anche il trasporto!

Cfr. articoli 12 e 13 della Legge 104/1992
A chi tocca ?



Il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n.
112 ridisegna le competenze dello Stato, delle
Regioni, delle Province e dei Comuni
Art. 139 : Le Province si devono occupare
dell'istruzione secondaria superiore, mentre i
Comuni hanno competenza sulle scuole di grado
inferiore
Province e Comuni devono svolgere "i servizi di
supporto organizzativo del servizio di istruzione per
gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio“
 anche il TRASPORTO!
… i costi?...

scuola dell'obbligo = trasporto gratuito

istruzione superiore: le Province potrebbero
richiedere la partecipazione alla spesa in base al
reddito familiare o all'ISEE (Indicatore della
Situazione Economica Equivalente).
Art. 26 L.104/92: “i comuni assicurano, nell’ambito
delle proprie ordinarie risorse di bilancio,modalità di
trasporto individuali per le persone handicappate
non in grado di servirsi dei mezzi pubblici”

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DPR 24 febbraio 1994