Rosalind Franklin nacque a
Kensington (Londra) in un'influente
famiglia britannico-ebrea. A scuola
eccelleva in latino e nelle attività
sportive. La sua famiglia era
coinvolta attivamente nelle attività
di un'Università per Lavoratori.
Il padre era banchiere e non era
per niente d'accordo sul lavoro a
cui aspirava Rosalind dall'età di 15
anni, lei voleva fare la scienziata.
Più tardi i Franklin aiutarono alcuni
rifugiati ebrei provenienti
dall'Europa, che erano scappati
dai nazisti.
Nell'estate del 1938 Roslind Franklin
iniziò a frequentare la sezione femminile
dell'Università di Cambridge. Passò gli
esami finali nel 1941, ma le fu dato
soltanto un titolo di studio, poiché a quel
tempo a Cambridge le donne non
potevano ricevere la laurea.
Tra il 1941 ed il 1942 lavorò per
Ronald Norrish. A causa del suo
desiderio di darsi da fare, durante
la Seconda guerra mondiale
lavorò alla British Coal Utilisation
Research Association a Kingstonupon-Thames dall'agosto 1942,
studiando la porosità del carbone.
Dopo la fine della
guerra Franklin accettò
un impiego a Parigi,
offertole da Jacques
Mering.
Per quattro anni lavorò
a Parigi,
perfezionandosi nelle
tecniche della
cristallografia a raggi X.
Nel gennaio 1951, Franklin iniziò a
lavorare come ricercatrice associata al
King's College di Londra e nell'Unità di
Biofisica del Medical Research Council
(MRC), diretta da John Randall.
Anche se in origine avrebbe
dovuto lavorare sulla diffrazione a
raggi x di proteine in soluzione, il
suo lavoro fu cambiato nell'analisi
di fibre di DNA prima ancora che
iniziasse a lavorare al King's
College.
Franklin, lavorando
con il suo studente
Raymond Gosling,
iniziò ad applicare
le sue competenze
a proposito delle
tecniche di
diffrazione a raggi x
per la struttura del
DNA.
Scoprirono che vi sono due forme
di DNA: ad alta umidità, il DNA
diventa una fibra lunga e sottile;
quando è asciutto, è corto e
grosso. Questi DNA sono stati
definiti rispettivamente 'B' e 'A'.
Entro la fine del 1951 era stata
generalmente accettata al King's
College che la forma 'B' del DNA era
una spirale, ma si dubitava
fortemente che la forma 'A' del DNA
avesse una struttura ad elica.
Dopo aver scattato la famosa
foto che diede il Nobel a Watson
e Crick, Rosalind morì di cancro
nel 1958 a causa dell’eccessiva
esposizione ai raggi X.
All’inizio degli anni ’50 Rosalind
Franklin, ricercatrice al King’s
College di Londra, lavorava con
il collega Maurice Wilkins alla
rifrazione ai raggi X. Fra i due la
rivalità era fortissima e la
simpatia poca.
Fu così, un po’ per leggerezza, un
po’ per invidia, che Wilkins rubò dai
documenti della collega una
radiografia passata alla storia come
la “fotografia 51” del DNA per
mostrarla a Watson e Crick.
Quella fotografia, insieme a
qualche altro documento
sottrattole in seguito, si dimostrerà
determinante per la scoperta.
Molto probabilmente senza il
lavoro della Franklin, Watson e
Crick non sarebbero arrivati alla
struttura del DNA, almeno non in
quel momento.
Un inganno, legittimo solo se il
fine giustifica i mezzi, ma che
divenne meschino quando nel
1962, insigniti del premio Nobel,
nessuno dei tre scienziati ebbe il
coraggio di confessare l’inganno.
Un primo impacciato
mea culpa fu recitato da
Watson nel suo libro
“La doppia elica”
pubblicato nel 1968, ma
per un vero seppur
tardivo riconoscimento
ufficiale si dovettero
attendere molti anni
ancora:
nel 1998, a 30 dalla
sua morte, la foto
della Franklin fu
collocata accanto a
quella dei colleghi
vincitori del Nobel
alla National Portrait
Gallery di Londra.
E nel 2000 il King’s College l’ha
onorata nominando una sua nuova
ala il “Franklin-Wilkins Building”.
Realizzato da:
De Fecondo Alessandro
Fonticelli Andrea
Bonanno Davide
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