Legge urbanistica regionale: le nuove modifiche
NUOVE NORME IN
MATERIA DI
URBANISTICA
La nuova disciplina
delle zone agricole.
Ritorna la LR
24/85?
Franco Alberti e
Fabio Mattiuzzo
febbraio 2005
Montecchio
25 settembre 2008
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
POLICENTRISMO EUROPEO O
SPRAWL EDILIZIO?
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Area
centrale
veneta
1890
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Area
centrale
veneta
1960
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Area
centrale
veneta
1980
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Area
centrale
veneta
2001
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
1980
In venti anni abbiamo
sostituito l’antico
sistema policentrico
veneto con “La città
agripolitana veneta”
1980/2001
2001
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Attribuzione
competenze in
materia
urbanistica
DPR n. 8/72 e
DPR n. 616/77
Modifica art.V°
della
Costituzione
LR 58 del 1978
Zone Agricole
LR 73 del 1978
Att. Prod. fuori zona
Organica disciplina urbanistica: LR 40/1980 e 61/1985
RIFORMA URBANISTICA: LR 11/2004
2004 Approvazione della legge sul Governo del Territorio: separazione del PRG in
una parte strutturale e una operativa
IL PERCORSO DELLA RIFORMA URBANISTICA REGIONALE
Primi anni ’90, si avvia il dibattito sulla revisione della legge urbanistica nazionale
1995/2000, iniziano le prime riforme urbanistiche regionali
2001 legge Bassanini e modifiche del titolo V° della Costituzione – il governo del
territorio diventa materia concorrente
2001 la Giunta regionale adotta un disegno di legge sull’urbanistica e avvia una
preventiva fase di SPERIMENTAZIONE sui nuovi strumenti urbanistici
Verifica e correzione della proposta di legge
2004 Approvazione della legge sul Governo del Territorio: separazione del PRG in
una parte strutturale e una operativa
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Aprile 2004
Adozione Legge
Regionale per il Governo
del Territorio in
recepimento delle recenti
direttive europee in tema
di sostenibilità,
partecipazione e
concertazione.
ottobre 2004
Vengono adottati gli 8 atti di
indirizzo tecnico necessari all’avvio
concreto della Riforma Urbanistica
febbraio 2005
La Regione investe sulla Riforma e
attua il “blocco” delle varianti ai
vecchi PRG obbligando i Comuni
alla formazione dei nuovi strumenti
ottobre 2005
La 24 non è più vigente subentra il
regime transitorio: la zona agricola è
regolamentata per legge in attesa
della formazione dei PAT
E’ comunque una legge
di princìpi che demanda
la sua efficacia
all’adozione di specifici
atti di indirizzo tecnico
L’ATTIVITA’ PIANIFICAZIONE “LA CORSA ALLE VARIANTI”
4005 sono gli strumenti inviati
dall’adozione della legge fino ad oggi
strumenti inviati per comune nell’arco temporale 2003/2007
GLI EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE: L’ATTIVITA’ DI COPIANIFICAZIONE
136
i PAT avviati
pari al 23% dei
comuni veneti
PAT
Accordo di
copianificazion
e
Provincia
Comuni
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza
Totale
3
27
8
22
15
21
40
136
comuni che hanno avviato la redazione dei nuovi strumenti urbanistici
La legge non prevede
per il PAT l’obbligo di
redigere il piano in
forma copianificata con
la Regione.
Ciononostante ben 136
comuni hanno avviato
con la sottoscrizione
dell’accordo di
pianificazione la
redazione del PAT con
la Regione, mentre i
comuni che non hanno
ritenuto opportuno
perseguire questa
strada sono una
quantità residuale .
GLI EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE : L’ATTIVITA’ DI COPIANIFICAZIONE
59
i PATI avviati
pari al 45% dei
comuni veneti
PATI
Accordo di
copianificazion
e
Provincia
Comuni
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza
Totale
32
85
43
29
2
38
34
263
comuni che hanno avviato la redazione dei nuovi strumenti urbanistici
La legge prevede
l’obbligo di redigere il
piano in forma
copianificata con la
Regione nel caso di
redazione di strumento
intercomunale.
I 59 PATI avviati con la
sottoscrizione
dell’accordo di
pianificazione vedono
263 comuni coinvolti,
pari al 45% dei comuni
veneti .
Essi rappresentano circa
il 70% dei Comuni che
hanno attivato la
copianificazione
GLI EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE L’ATTIVITA’ DI COPIANIFICAZIONE
195
i PAT-PATI avviati
pari al 68% (399)
dei comuni veneti
A 3 anni dall’attivazione
della legge si rileva che
più del 70% dei Comuni si
è attivato per la redazione
del proprio strumento
urbanistico, privilegiando
l’utilizzo dei meccanismi di
copianificazione con la
Regione.
Inoltre altro dato
importante da sottolineare
riguarda il ricorso a
strumenti intercomunali da
parte degli Enti locali, fatto
del tutto nuovo e con una
proporzione inattesa 45%
comuni che hanno avviato la redazione dei nuovi strumenti urbanistici
GLI EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE: L’ATTIVITA’ DI COPIANIFICAZIONE
39
i comuni
interssati da
PAT-PATI
adottati
pari al 7%
dei comuni
veneti
19
i comuni
interessati
da PAT-PATI
approvati
pari al 3%
dei comuni
veneti
comuni che hanno già redatto nuovi strumenti urbanistici
Il 10% dei Comuni
veneti hanno già redatto
il proprio strumento
urbanistico in
adeguamento alla nuova
legge e l’andamento
dell’attività di
copianificazione induce
a considerarlo come un
dato incoraggiante in
previsione del trend che
si verificherà nei
prossimi mesi.
GLI EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE: L’ATTIVITA’ DI COPIANIFICAZIONE
39
i comuni
interssati da
PAT-PATI
adottati
pari al 7%
dei comuni
veneti
19
i comuni
interessati
da PAT-PATI
approvati
pari al 3%
dei comuni
veneti
N° COMUNI PAT
Provincia
Adottati Approvati
Belluno
1
Padova
4
Rovigo
Treviso
5
1
Venezia
1
Verona
1
3
Vicenza
8
4
Totale
16
13
N° COMUNI PATI
Provincia
Adottati Approvati
Belluno
Padova
4
Rovigo
Treviso
5
Venezia
2
Verona
2
4
Vicenza
12
Totale
23
6
comuni che hanno già redatto nuovi strumenti urbanistici
Il 10% dei Comuni
veneti hanno già redatto
il proprio strumento
urbanistico in
adeguamento alla nuova
legge e l’andamento
dell’attività di
copianificazione induce
a considerarlo come un
dato incoraggiante in
previsione del trend che
si verificherà nei
prossimi mesi.
LA SITUAZIONE PIANIFICATORIA DELLA VECCHIA LEGGE
L’intero territorio regionale
risulta coperto da strumenti
urbanistici di scala locale (PRG)
con:
2%
Piani di 1° generazione
29 % Piani di 2° generazione
69% Piani di 3° generazione
Ciò sta a significare che il 70% circa dei
Comuni Veneti è dotato di uno strumento
di pianificazione basato su un buon livello
di analisi urbanistica e territoriale (analisi
geologica, agronomica, schedatura di tutti
gli edifici, CTR, censimento centri storici,
disciplina del territorio agricolo, ecc.),
cosa che consente l’agevole formazione
di un sufficiente Quadro conoscitivo per il
PAT
Classi di età degli strumenti urbanistici
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
LR 11/2004
Norme per il Governo del Territorio
LR 15/2004
Introduce nome per l’insediamento di attività commerciali in
deroga ai divieti previsti dall’art. 48 (fino ad aprile 2006)
LR 20/2004
Introduce nome per l’adozione di varianti in deroga al divieto di
cui all’art. 48, da adottarsi entro il 28 febbraio 2005
LR 8/2005
Quadro conoscitivo, funzionamento comitato, contributi, ecc
LR 22/2005
Ulteriori disposizioni per approvazione varianti per
l’insediamento di attività commerciali
LR 23/2005
Disciplina il regime transitorio delle zone agricole in attesa di PAT e introduce
possibilità di adottare varianti per opere pubbliche o strettamente funzionali
LR 18/2005
Integra il regime transitorio e inserisce la disciplina dei rustici in
zona montana, piani paesaggistici,
LR 4/2008
“IL COLLEGATO URBANISTICA”
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
LR 11/2004
Le principali novità del collegato alla finanziaria
LR 15/2004
•
LR 20/2004
•
•
LR 8/2005
•
LR 22/2005
•
LR 23/2005
LR 18/2005
•
•
•
LR 4/2008
l’applicabilità delle previsioni di PRG vigente per gli edifici
di
pregio ex art. 10 LR 24/1985;
ampliamento edifici esistenti fino a 800 mc.;
edificazione nuova casa fino a 600 mc nelle zone E2 ed
E3;
l’applicabilità delle previsioni di PRG vigente per gli edifici
dichiarati non più funzionali alle esigenze del fondo ex art.
4 LR 24/1985;
realizzazione di piscine in zona agricola per attività di
bed- breakfast e agriturismi;
realizzazione di modesti fabbricati in legno (con apposita
disciplina);
limite di in edificabilità in zone montane (per malghe,
ristori, ecc) a metri 1600;
applicazione delle previsioni contenute dal PRG per le
zone E4 e per puntuali previsioni del PRG
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Cosa si può fare in assenza di PAT
Interventi su esistente
fino a ristrutturazione
specificare…….
E1:
E2 e E3:
Ampliamento fino a
800 mc
E1
nuova edificazione
fino a 600 mc
E1
E2 e E3
annessi rustici
E1
E2 e E3
Edifici di pregio e edifici
non più funzionali
E1, E2, E3
modesti ricoveri
in legno
E1, E2, E3
E2 e E3
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Cosa si può fare in presenza di PAT
Interventi su esistente
fino a ristrutturazione
SI
Ampliamento fino a
800 mc
SI, ampliabili a mc 1200 con piano aziendale
nuova edificazione
fino a 1200 mc
SI con piano aziendale
annessi rustici
SI con piano aziendale
Edifici di pregio e edifici
non più funzionali
Si
modesti ricoveri
in legno
Si senza piano aziendale
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
Cosa si può fare in presenza di PAT
Piscine in zona agricola
SI in deroga art. 44 comma 2 e 3
Inedificabilità
Solo nelle aree boscate e al di sopra di 1600 mt ad
eccezione di malghe, rifugi e bivacchi
Cambio d’uso rustici e
recupero ruderi
SI solo nelle aree montane e nei limiti di 300 mc,
con analisi agronomica e allacciamenti reti
Demolizione e
ricostruzione
SI nel caso di immobili presenti all’interno di fasce
di rispetto
Realizzazione serre
Si mobili ad uso temporaneo senza permesso a costruire
(la GR farà specifico atto di indirizzo)
modesti ricoveri
in legno
Si senza piano aziendale
PRG
PAT
Interventi su
esistente in zona
agricola
Ampliamenti
Nuova edificazione
Annessi
Art.4
edifici
non
più
funzio
nali
Art.1
0
edifi
ci di
pregi
o
Modesti
Fabbricati
in legno
Zona
E1
Manutenzione
ordinaria,
straordinaria,
restauro e
ristrutturazione.
Fino a 800 mc
comprensivi
esistente
NO
SI a nuovi annessi
da parte di
imprenditore
agricolo con piano
aziendale (art.48
7ter a.3)
SI
SI
NO
Zona
E2
Manutenzione
ordinaria,
straordinaria,
restauro e
ristrutturazione
Fino a 800 mc
comprensivi
esistente
Fino a 600 mc come
abitazione principale,
da parte di
imprenditore agricolo
con piano aziendale
(art.48 7ter lett. c)
SI a nuovi annessi
da parte di
imprenditore
agricolo con piano
aziendale (art.48
7ter a.3)
SI
SI
NO
Zona
E3
Manutenzione
ordinaria,
straordinaria,
restauro e
ristrutturazione
Fino a 800 mc
comprensivi
esistente
Fino a 600 mc come
abitazione principale,
da parte di
imprenditore agricolo
con piano aziendale
(art.48 7ter lett. c)
SI a nuovi annessi
da parte di
imprenditore
agricolo con piano
aziendale (art.48
7ter a.3)
SI
SI
NO
Zona
E4
Tutti gli interventi
previsti dal PRG
Tutti gli interventi
previsti dal PRG
Tutti gli interventi
previsti dal PRG
Tutti gli interventi
previsti dal PRG
Tutti
gli
consen
titi dal
PRG
Tutti
gli
conse
ntiti
dal
PRG
NO
Zona
agric
ola
Manutenzione
ordinaria,
straordinaria,
restauro e
ristrutturazione.
SI da parte di
imprenditore
agricolo con
piano aziendale
(art.44 c5) fino a
200 mc per
addetto o
familiare per un
max di 1200 mc
SI da parte di
imprenditore agricolo
con piano aziendale
(art.44 c5) fino a 600
mc ampliabili di 100
mc per addetto o
familiare per un max
di 1200 mc
SI a nuovi annessi
da parte di
imprenditore
agricolo con piano
aziendale (art.48
7ter a.3)
SI
SI
SI con PAT
e PI e senza
piano
aziendale
EDIFICABILITA’ RURALE: LE NUOVE REGOLE
CONCLUSIONI
n
PAT/PATI
1
PATI
2
adozione
Conf. di servizi
Fossò e Camponogara (VE)
08/06/2006
PAT
Bassano del Grappa (VI)
28/06/2006
3
PAT
Camposampiero (PD)
28/06/2006
4
PAT
Feltre (BL)
08/07/2006
5
PAT
Casale sul Sile (TV)
20/09/2006
6
PAT
San Giovanni Lupatoto (VR)
17/10/2006
07/02/2008
07/08/2007
24/10/2007
22/01/2007
30/04/2007
19/07/2007
12/04/2007
09/05/2007
23/05/2007
7
8
9
PAT
PATI
PAT
19/12/2006
22/03/2007
10/04/2007
06/12/2007
10
PATI
26/04/2007
31/07/2008
11
12
13
14
15
16
17
18
19
PAT
PAT
PAT
PAT
PAT
PAT
PAT
PAT
PAT
Godega di Sant'Urbano (TV)
Belfiore - Caldiero - Colognola ai Colli - Lavagno (VR)
Cerea (VR)
tra Brenta e Bacchiglione Arzegrande, Brugine, Piove di Sacco e Pontelongo (PD)
Valli del Pasubio (VI)
Grezzana (VR)
Agugliaro (VI)
Paese (TV)
Strà (VE)
Arzignano (VI)
Oderzo (TV)
Gallio (VI)
Montebelluna (TV)
21/06/2007
25/07/2007
27/08/2007
04/09/2007
28/09/2007
01/12/2007
18/12/2007
21/12/2007
30/12/2007
25/06/2008
15/07/2008
17/09/2008
20
PATI
08/01/2008
12/09/2008
21
PATI
22
23
PATI
PAT
PATI
tematico
24
Comuni in copianificazione
Terre di Pedemontana Vicentina - Zugliano, Breganze, Calvene, Fara Vicentino,
Lugo di Vicenza, Montecchio Precalcino, Sarcedo e Salcedo (VI)
Peschiera del Garda
Castelnuovo del Garda
Alonte, Asigliano Veneto, Orgiano, Pojana Maggiore
Carbonera (TV)
20/02/2008
05/03/2008
20/05/2008
Codognè - Cordignano - Gaiarine - Orsago - San Fior (TV)
21/05/2008
25
PATI
Dell’Alta Padovana - Cittadella, Fontaniva, Tombolo, Galliera Veneta,
Camposanmartino (PD)
06/06/2008
26
PATI
Di Colceresa - Mason Vicentino, Molvena e Pianezze (VI)
09/06/2008
27
PAT
Ponzano Veneto (TV)
16/06/2008
n
PAT/PATI
Comuni in copianificazione
28
PAT
Piacenza d’Adige (PD)
17/07/2008
29
PATI
Castagnaro e Villabartolomea (VR)
31/07/2008
30
PAT
Valbrenta - Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta,
Solagna, Pove del Grappa, (Vicenza)
30/07/2008
adozione
Conf. di servizi
PAT con procedura ordinaria
PAT
Comune
n.
DGRV
del
1
Rosà (VI)
1409
15/05/2007
2
Verona
4148
18/12/2007
3
Sant’Urbano (PD)
VTR
14/07/2008
4
Isola Vicentina (VI)
VTR
21/07/2008
Alcune considerazioni
sulla definizione prevalente di specifici temi.
LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO
E
LIMITI FISICI ALLA NUOVA EDIFICAZIONE
•
riguardano gli indirizzi progettuali e l'assetto delle azioni proposte riferiti alla
struttura urbana consolidata in coerenza e riferimento a tutte le risultanze sui
vincoli, fragilità e invarianti del territorio considerato.
•
scopo primario di delineare gli orientamenti strategici per le eventuali
espansioni insediative da operarsi attraverso il PI, secondo direttrici di
potenziamento “centrifughe”.
LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO
E
LIMITI FISICI ALLA NUOVA EDIFICAZIONE
•
“limiti fisici alla nuova edificazione” quale ulteriore definizione del progetto di
“città” con riferimento alle strategie definite per i singoli sistemi insediativi e
per i diversi ambienti funzionali, agli obiettivi di salvaguardia dell’integrità dei
luoghi di particolare valenza ambientale, paesaggistica ed agronomica.
•
rappresentano i margini per il nuovo o per l'esistente tessuto urbanizzato,
nel caso di trasformazioni territoriali operate attraverso il PI, e definiscono la
“forma” degli insediamenti.
Le linee preferenziali di sviluppo:
•
non possono prescindere dall’obiettivo generale di contenere il consumo di
suolo, già in parte prefigurato con la SAU
•
vanno anche riferite ai sistemi della mobilità, dell'ambiente e degli
insediamenti.
LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO
E
LIMITI FISICI ALLA NUOVA EDIFICAZIONE
Le indicazioni relative alle “Linee preferenziali di sviluppo insediativo” così come
i “Limiti fisici alla nuova edificazione”:
•
non hanno valore conformativo delle destinazioni urbanistiche dei suoli, che
sono demandate al PI, e non possono pertanto rappresentare o comportare
in alcun modo acquisizione di diritti edificatori, né essere considerate ai fini
della determinazione del valore venale delle aree nei casi di espropriazione
per pubblica utilità;
•
andranno riferite ad una normativa di indirizzo per il PI allo scopo di
garantire che l’organizzazione urbanistica, infrastrutturale ed architettonica
dei nuovi insediamenti sia relazionata e integrata organicamente con gli
insediamenti esistenti in termini di funzioni, di scena urbana e di connessioni
viarie e ciclopedonali.
URBANIZZAZIONE CONSOLIDATA
L’art. 13 della Legge stabilisce che il PAT “individua le aree di urbanizzazione
consolidata in cui sono sempre possibili interventi di nuova costruzione o di
ampliamento di edifici esistenti attuabili nel rispetto delle norme tecniche di cui
al comma 3, lettera c);”
Le prime esperienze portate a termine hanno messo in luce modalità differenti
di trattare il tema:
•riconoscimento di tutto lo stato di fatto edificato;
•identificazione della zonizzazione di PRG vigente e degli agglomerati in zona
agricola ai margini della struttura urbana;
•individuazione delle previsioni di PRG vigente, comprendendo anche le aree di
espansione non ancora attuate;
URBANIZZAZIONE CONSOLIDATA
“Aree caratterizzate da insediamenti e urbanizzazioni consolidate o in via di
realizzazione in cui sono ancora possibili interventi di nuova costruzione o di
ampliamento di edifici esistenti attuabili con la diretta applicazione delle Norme
di Attuazione e del Regolamento Edilizio.”
Si tratta sicuramente delle zone di completamento e delle aree a servizi (zone
F) già realizzate, con l'aggiunta delle zone in corso di trasformazione.
EDIFICAZIONE DIFFUSA
Parti del territorio rurale dove l’edificazione si è sviluppata lungo le strade,
assumendo carattere di continuità, fino a strutturarsi in veri e propri nuclei
abitativi a volte con presenza di elementi funzionali.
Obiettivi
•
contenimento, riqualificazione del territorio agricolo recuperando e
razionalizzando gli insediamenti esistenti
•
riconoscerne l’identità e le peculiarità, attraverso un individuazione precisa in
termini di ambito d’azione
EDIFICAZIONE DIFFUSA
PI  corretta definizione funzionale del limite urbano dell’edificato e di una
disciplina indirizzata:
• a migliorare l’accessibilità fronte strada e le condizioni di sicurezza della
circolazione
• a definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente e della
nuova edificazione
• a tutelare le emergenze paesaggistiche, ambientali ed architettoniche;
• ad individuare le eventuali ulterori opere incongrue e gli immobili da demolire
o da rilocalizzare in quanto incompatibili e in conflitto con il contesto, anche
con l’ausilio dello strumento del credito edilizio ai sensi dell’articolo 36 della
LR 11/2004
CENTRI STORICI
La nuova legge urbanistica propone consapevolmente un nuovo modo di
pianificare i centri storici.
La conservazione dei centri storici va considerata obbiettivo strategico e quindi
di assoluta competenza del PAT
CENTRI STORICI
Al PAT compete la costituzione delle basi informative.
Ne consegue che è compito del PAT consolidare il già strutturato patrimonio
conoscitivo sui centri storici
Questo permetterà di definire le invarianti strategiche che il PI non potrà
modificare
Il PAT, sulla base delle analisi messe a sistema, riconosce nell’ambito dei centri
storici i contesti di mionor rilevanza, la cui disciplina può essere assegnata al PI,
fornendo per tali ambiti un idoneo apparato di direttive.
Il PAT deve infine precisare come, a quali condizioni, con quali strumenti, con
quali margini di flessibilità, si potrà intervenire nei centri storici.
CENTRI STORICI
Piano degli Interventi  assimilazione tecnica al vecchio Piano Regolatore
della LR 61/85, anche se strumento.diverso.
la soluzione tecnica impostata per il PI è sostanzialmente una riproposta delle
metodiche consolidate: gradi di protezione, unità minime di intervento, sagome
limite, etc.
potenziale significativa innovazione
La possibilità di utilizzare i nuovi istituti, quali credito edilizio e compensazioni
urbanistiche
la possibilità di individuare e disciplinare i “contesti figurativi”, evidenziando
l’importanza di tutelare la scenografia dei beni da proteggere in quanto parte
integrante del bene stesso
In sintesi gli obiettivi imprescindibili, sia nella visione strategica sia nella
modalità operativa, a cui fare riferimento sono quelli che i Centri Storici ed
in generale le risorse territoriali sono patrimonio della collettività,
espressione della cultura veneta assolutamente insostituibile.
Scarica

Legge regionale Veneta n. 4 – 08 Relazione arch Alberti