Classe IIA
Anno scolastico 2010-2011
Il percorso compiuto:
Italiano: il racconto e il romanzo d’avventura
Storia: le grandi esplorazioni geografiche e gli imperi
coloniali
Geografia: la Penisola Iberica, le Isole Britanniche, i
Paesi Bassi
Italiano
Abbiamo letto e analizzato alcuni brevi racconti di avventura presi
dalla nostra antologia.
Durante l’ora di narrativa, abbiamo letto per il progetto Adotta
l’autore, un romanzo d’avventura ambientato nel Medioevo. Il
romanzo, scritto da Mino Milani è intitolato Udilla.
Alla fine di questo lavoro ci siamo cimentati nella scrittura di
alcuni brevi racconti; ecco il risultato!
1.
2.
3.
4.
La vendetta di Rich
Yuk e l'orso
Urtica e il tesoro perduto
Terry spericolata
Storia
Abbiamo iniziato lo studio di questa unità analizzando le rappresentazioni del
mondo durante il Medioevo e gli strumenti a disposizione dei navigatori.
Attraverso l’analisi delle carte storiche abbiamo scoperto gli itinerari compiuti dai
grandi navigatori del Cinquecento.
Ci siamo soffermati più a lungo sull’impresa di Colombo e abbiamo visto un film
che raccontava le sue vicende: 1492 la scoperta del paradiso.
Ecco una selezione delle immagini che rappresentano ciò che abbiamo studiato.
Le grandi scoperte geografiche
Il progetto di Colombo
Gli imperi coloniali
Le civiltà precolombiane
Geografia
Abbiamo realizzato alcune schede di sintesi dei paesi
protagonisti delle grandi esplorazioni oceaniche.
Spagna
Gran Bretagna
Paesi Bassi
La vendetta di Rich!
L’orso Rich era rimasto solo. Un terribile cacciatore aveva ucciso tutta la sua famiglia. Si ricordava ogni
minimo particolare del cacciatore, quel giacchetto, quei jeans mimetizzati, l’aria sicura, quel fucile
nella mano destra e il fazzoletto che dondolava dalla tasca. Rich si ricordava tutto di quel terribile
momento e ora era lì, solo, in mezzo al bosco fiammeggiante di colori autunnali. Si poteva ben sentire
lo scricchiolio delle foglie secche ormai cadute ed il vento che le trasportava, il rumore del ruscello lì
vicino e il cantare degli uccellini.
Ma Rich sentiva solo un gran dolore e odio per quel cacciatore.
Rich si sentiva terribilmente solo!
Da quel giorno Rich non era stato più lo stesso. Non era più quell’orsetto dolce dolce, tenero e carino,
sempre con il sorriso stampato in bocca. I suoi occhioni grandi grandi che ti facevano sciogliere come
un cioccolatino, erano diventati freddi come il ghiaccio.
Rich passava le sue giornate così, tra un finto sorriso e una lacrima, viveva da solo ormai. Rich non aveva
più amici e non aveva voglia di parlare con nessuno; i suoi cari gli mancavano troppo.
Un giorno come gli altri, Rich stava cercando invano di riposare, improvvisamente vide sbucare da un
cespuglio una gazzella. Non era una gazzella come le altre, era molto più bella, altissima e magrissima,
di un colore marroncino chiaro, un’aria sicura e furba, molto furba!
Rich si alzò subito di scatto, qualcosa di quella gazzella lo attirò, forse perché di gazzelle lì ce n’erano ben
poche o forse nessuna. Forse quella gazzella era lì per un motivo ben preciso. Era da molto tempo che
non sentiva la necessità di parlare con qualcuno, questa volta al contrario sentì la voglia di voler
conoscere quella gazzella, aveva qualcosa di strano!
Così Rich la seguì a lungo, attraversò il fiume ed era ormai lontano dalla sua casa, la raggiunse e …
inciampò proprio davanti a lei!
Sotto gli occhi di quella bellissima gazzella Rich era sdraiato nel fango con il viso proprio dentro una
pozzanghera, si sentì imbarazzato, aveva paura di vedere il viso sghignazzante e stupito della gazzella.
Invece no!
Dopo che l’orso si era finalmente alzato la gazzella non gli rideva in faccia, aveva solo un tenero sorriso,
un bellissimo sorriso, Rich era ancora più convinto che quella gazzella era speciale, speciale per lui!
La gazzella gli chiese se si fosse fatto male, ma Rich incantato, rispose con un'altra domanda:
-Come ti chiami?- Chiese Rich
-Cherry, e tu?
-Rich!
Iniziarono a chiacchierare camminando a passo svelto, così Rich gli domandò se aveva fretta e scoprì che
la gazzella era in missione, doveva trovare sua figlia che era stata rapita da un malvagio cacciatore.
In quel momento gli vennero nella testa migliaia di pensieri sfocati e confusi; pensò al cacciatore che
aveva sterminato tutta la sua famiglia e qualcosa di lui gli diceva che era proprio lo stesso cacciatore
che aveva rapito la figlia di Cherry.
Sì, era proprio lui, la descrizione di Cherry era proprio quella dello stesso cacciatore, Rich volle
assolutamente aiutare la gazzella, che accettò senza esitare, Rich voleva vendicarsi!
Dopo qualche ora di cammino Rich si sentiva stanco, stanchissimo, ma continuò senza lamentarsi, era
sicuro che avrebbero trovato la casa del cacciatore molto presto, perché era guidato dal fiuto infallibile
di una madre che cerca il suo cucciolo.
Mezz’ora dopo circa, si trovarono davanti ad una piccola casa di legno, due finestrelle con delle tende
verde chiaro e una portoncino marrone.
Si udivano delle urla spaventate di animali, finché non si sentì un urlo molto più forte degli altri.
Subito Cherry balzò indietro e scoppiò in mille lacrime, aveva sentito l’urlo della sua bambina.
Quando Cherry si riprese e fecero per bussare, Rich vide dalla finestra cosa stava accadendo all’interno e
così bloccò Cherry.
Dalla finestra aveva riconosciuto subito la figlia della gazzella, era splendida, aveva anche visto altri
orsetti, degli uccellini morti, un corvo e due leprotti, capì che l’intenzione del cacciatore era di
mangiare e di imbalsamare i cuccioli.
Rich non riuscì a trattenersi, provava troppo odio per quel cacciatore che gli aveva rovinato la vita e con
un cenno di Cherry saltò nella finestra, rompendo il vetro e precipitandosi velocemente in mezzo a
quella sala.
Subito il cacciatore impallidì e si poteva ben vedere la paura nei suoi occhi, imbracciò il fucile ma Rich
glielo strappò via dalla mano provocandogli delle profonde ferite. Il cacciatore scappò dalla casa e
subito dopo Cherry corse a riabbracciare sua figlia. Rich si commosse, era felice sia per aver dato una
lezione a quel terribile cacciatore, sia perché vedeva quelle gazzelle felici, di nuovo insieme!!!
Si incamminarono verso casa e per tutto il tempo Cherry non fece che ringraziare l’orso per il suo nobile
gesto!
Da quel giorno Rich si sentiva di nuovo felice, era molto che non si sentiva così, dal giorno in cui erano
morti i suoi cari.
Ora Rich aveva una nuova amica ed era sicuro che quel cacciatore non avrebbe mai più toccato degli
animali!
Yuk e l’orso
Yuk abita al Polo Nord un luogo freddo e gelido, completamente ricoperto di neve e ghiaccio. In
questo posto è difficile sopravvivere e trovare del cibo.
Si nutre di pesce che pesca facendo dei buchi sul ghiaccio e utilizzando una piccola canna da
pesca; cacciando foche e caribù che uccide con il fucile o utilizzando delle apposite trappole.
La carne di questi animali viene mangiata cruda (eschimese vuol dire mangiatore di carne
cruda), cotta o affumicata.
Yuk è un ragazzo di sedici anni è alto e muscoloso perché vive ogni giorno per sopravvivere. Ha
un viso lucente, gli occhi scuri che mettono timore, un taglio nella guancia sinistra provocato
da un'incontro ravvicinato con un orso.
La cicatrice faceva subito pensare ad una persona coraggiosa e temeraria. Yuk ha dei capelli
neri che fanno spiccare il viso pallido, dei lineamenti spigolosi con un naso lungo e affilato.
Si veste con una pelliccia d’orso bianco sulla quale ci sono alcuni strappi provocati dai
combattimenti con gli orsi per procurarsi la loro pelliccia.
Ha un cappello di foca grigia che indossa tutti i giorni per non morire congelato. I pantaloni
sono reallizati con una pelle di caribù cucita a mano da lui.
Yuk non butta via niente, addirittura usa le corna degli animali che uccide come attacca panni
nella sua casa. Essa è un igloo costruito tagliando dei blocchi di ghiaccio con una grossa sega
e mettendoli a cerchio uno sopra l’altro fino a formare una cupola; per entrarvi ha costruito
una piccola galleria, come porta ha utilizzato una pelle di foca.
Al centro dell’igloo c’è il focolare che serve per scaldarsi e cucinare, il fumo esce da un foro al
centro del soffitto. Come pavimento e coperte usa delle pellicce di foca, orso e caribù.
A volte ripensa alla sua infanzia, a quando era piccolo, ripensa ai suoi genitori che adesso sono
morti, ricorda le sue esperienze belle e anche quelle che non vorrebbe ricordare per nessuna
ragione al mondo.
Va sempre a caccia di foche da solo, perché non ha nessun altro che gli faccia compagnia o lo
aiuta a superare delle difficoltà.
A volte gli capita di incontrare qualche altra persona ma di rado.
Un giorno mentre era a caccia di foche, lo seguì un orso che già in passato aveva fatto uno
scontro con lui, lo riconobbe dalla cicatrice nell’occhio destro che gli aveva fatto.
È un orso con una pelliccia bianca, coperta dalle cicatrici, una delle quali gli aveva fatto
Yuk,altre invece provocate da scontri con altri orsi. Si muove agilmente e furtivamente. Ha
gli occhi marroni che incutono paura e timore, i denti lunghi, appuntiti e affilati che gli
servono per lacerare la carne più dura. Ha le zampe grandi con affilati artigli per tenere
ferme le sue prede per poi dar loro il colpo di grazia.
L’orso cercava di nuovo di prendergli la foca che aveva appena cacciato. Ma questa volta Yuk non
se la fece rubare come era successo in passato; questa volta doveva aver la meglio lui e non
l’orso.
Dopo un lungo scontro … Yuk ebbe la meglio e riuscì ad allontanare l’orso ma non per molto.
Mentre stava tornando a casa vide di nuovo l’orso che si avvicinava, lo raggiunse. Yuk era
pronto per sfidarlo di nuovo.
Questa volta lo scontro fu più lungo e più faticoso ma Yuk anche questa volta ebbe la meglio.
Uccise l’orso e se lo portò a casa insieme alla foca, soddisfatto ma molto stanco e affaticato.
Urtica e il tesoro perduto
Urtica è una bambina graziosissima e gentilissima con tutti, ma a causa di questo nome, in un primo
momento si può avere l’impressione di trovarsi di fronte ad una ragazzina cattiva e menefreghista.
Questo nome è dovuto al fatto che proprio nel momento in cui nacque Urtica, morì la nonna che si
chiamava Lilly. Lei adorava coltivare l’ortica perché credeva che le cose peggiori, come il bruciore
dell’ortica, potessero nascondere qualcosa di fantastico e inaspettatamente trasformarsi nella cosa più
bella del mondo.
Proprio per questo, i genitori della bimba decisero di chiamare la bambina Urtica.
Urtica ha dei capelli bellissimi, biondissimi e lucentissimi. Il suo visino rosa pallido, rende la bambina
simile a una bambola di porcellana.
Porta un vestitino bianco stretto alla vita e largo infondo, ai piedi indossa un paio di scarpe bianche.
Fisicamente è magrolina e abbastanza bassa, forse perché ha appena sette anni. Con sè porta sempre il
suo fedelissimo cane Willy.
Willy è un cane grande, color caramello con gli occhi neri e brillanti. Grazie alla sua forma fisica, Willy,
protegge Urtica da ogni pericolo.
Un giorno, uscendo da scuola, Urtica, incontrò un gruppo di bulli che cominciarono a spintonarla, allora
Willy arrivò di soppiatto e li scacciò via tutti!
Willy e Urtica si allontanarono verso casa, ma il fiuto curioso di Willy, trascinò Urtica dietro un cespuglio.
Willy iniziò a fiutare la terra e a scavarvi una buca talmente alta che ricopriva quasi interamente Urtica.
Dal fondo della fossa appariva uno strano cartoccio giallastro. Urtica si allungò per prenderlo, Willy
alzò un masso e Urtica strattonò via il misterioso oggetto.
La bambina lo osservò attentamente e dedusse che era un’antica mappa del tesoro.
Sentendo un rumore sospettoso giungere dalle sue spalle, Urtica si fece prendere dal panico, si mise in
groppa e Willy e corsero senza mai voltarsi per vedere se qualcuno li stesse seguendo.
Arrivati a casa, si diressero verso la camera di Urtica, ma dovettero affrontare un duro, anzi, un durissimo
ostacolo: Isabel, la mamma di Urtica. Isabel è una donna che adora l’ordine e la pulizia. Infatti,
quando vide Urtica, si allarmò subito e le ordinò di andarsi a lavare immediatamente, e aggiunse:
<<Portati con te il cane, lava anche lui!>>
Urtica dovette rassegnarsi ed eseguì gli ordini di sua madre.
La sera, dentro la camera, esaminò la mappa con Willy. Guardarono attentamente i disegni e si resero
conto che era rappresentato il deserto del Sarah.
La notte, Urtica, non riuscì a dormire, continuava a pensare e ripensare alla mappa che aveva trovato e al
deserto che conteneva quelle ricchezze.
L’ indomani Urtica si svegliò con le occhiaie profonde, per il mancato sonno della notte.
All’ inizio non si rese conto della sensazionale scoperta del giorno precedente, ma dopo una abbondante
colazione, lei e Willy si rimisero al lavoro.
Grazie alle accurate osservazioni si resero conto che si trattava di un tesoro, andato perso migliaia e
migliaia di anni fa.
Urtica era affascinata e stupefatta, ma trovò una scusa avvincente per convincere la madre: << Mamma, a
scuola ci hanno fatto scoprire il deserto del Sarah e, se a te sta bene, propongo una gita per arricchirmi
di informazioni>>, mentì Urtica.
La madre all’ inizio sbarrò gli occhi, ma poi riprese dicendo:<<Tesoro, non credi che sia un’ idea
assurda?>> Chiese Isabel.
Urtica trovò subito la risposta:<<No! Mamma, pensa da quanto tempo è che tu e il babbo non fate un
viaggio con me e Willy.
Voi due state per conto vostro, mentre io e Willy, insieme alla guida, potremo andare a esplorare il
deserto, senza che tu debba sorvegliarci.>>
Dopo alcuni secondi di silenzio, ripose la madre:<<Ma non credi che sia esagerato andare nel deserto del
Sarah?>>
<<No!>> rispose Urtica <<Ricordati che è per la scuola!>>, disse con un pizzico di rabbia.
Alla risposta, Isabel si convinse e promise che ne avrebbe certamente parlato con il babbo.
La sera, mentre Urtica stava giocando con le barbie e con Willy, Isabel e il babbo Gorg stavano discutendo
del viaggio proposto da Urtica.
<<No! Neanche per idea!>> urlò Gorg.
<<Ma dai! È solo un viaggio di una settimana! E ricordati che è per l’istruzione di nostra figlia!>>
insistette Isabel. <<E alla tua famiglia non ci pensi?>> Ribatté Isabel.
<<Certo che si, ma…>>
Isabel lo interruppe. <<...ma niente, noi siamo importanti e spesso ci sentiamo esclusi, questa è una
prova per dimostrarci che tu tieni a noi.>> rispose Isabel, a questo punto non più calma.
Ci fu una pausa che durò minimo un quarto d’ora, fin quando Isabel rispose<<Allora? Qual è la tua
risposta?>>
Gorg <<Mmm, e va bene chiederò al capo se mi dà una settimana di ferie, in fondo anch’ io ho bisogno di
staccarmi da tutti i miei impegni>>
A Isabel si stampò un gran sorriso sulla bocca e poi aggiunse:<<Grazie! Urtica ne sarà contenta!>>
Chiamarono Urtica le diedero la conferma; Urtica quasi svenne dalla gioia.
Ritornata in camera lanciò un gridolino di gioia e aggiunse sospirando <<Si va alla ricerca del tesoro
perduto!!!>>
Quella notte a differenza di quella precedente dormì come un ghiro.
Dopo circa un mese, passato tra scuola, compiti, esercitazioni e a decifrare tutti i pericoli che si possono
incontrare nel deserto, venne il momento di partire.
Urtica inserì nella valigia la mappa, i vestiti e tutti gli oggetti più strani: una lente d’ingrandimento, un
bastone mozzato, una benda, una spada di plastica ecc.
Fatta la valigia, svelta svelta, salì nella macchina che di seguito la portò in aeroporto e da lì atterrarono in
Africa.
Arrivati nel deserto, l’atmosfera che si presentò era più o meno questa: il deserto è completamente
ricoperto di sabbia gialla che con l’aiuto del sole brilla come scaglie di diamanti. All’apparenza il
deserto sembra disabitato, ma se osservi con più attenzione noterai che sotto la sabbia si nasconde un’
intera colonia di insetti stranissimi: lucertole blu, scarafaggi neri come il carbone e serpenti
velenosissimi di tutte le forme. È facile perdersi nel deserto perchè è tutto ricoperto di sabbia, con
dune sabbiose altissime che si spostano di contino a causa del vento.
Invece, se sei fortunato, è meglio prendere come punto di riferimento un’oasi che è ricca di acqua
cristallina e dissetante.
Il cibo è molto difficile da trovare, per cui o muori di fame, o mangi gli insetti, o nel migliore dei casi,
serpenti.
Urtica, si spaventò di questo strano ambiente, ma grazie alle coccole di Willy, si tranquillizzò e si ricordò
lo scopo per cui era venuta: il tesoro!
Saliti in una Jeep la famiglia si diresse all’ hotel dove gli fu consegnata la chiave della camera.
Saliti in camera sistemarono le valige poi Isabel disse a Urtica:<<Io e tuo padre andiamo a fare un
massaggio tu vai nell’ atrio dell’ hotel, una guida ti porterà nell’ autobus per scoprire il Sarah.>>
<<Ok>> rispose distrattamente Urtica.
I genitori si allontanarono ridacchiando, mentre Urtica preparò una borsa con la mappa, la lente, la
spada e tutto il resto roba, poi andò dalla guida e insieme al cane salì sul pullman.
Arrivata nel deserto, inventò una scusa alla guida per allontanarsi e rimanere sola :<<Devo andare al
bagno!>>
<<Ok!, ma fai presto ti aspettiamo all’oasi>> rispose la guida.
Urtica si nascose dietro una roccia, tirò fuori la mappa e cercò di capire in che punto del deserto si
trovasse.
Proprio mentre lei e Willy si stavano concentrando saltò fuori una Iena.
Punta era il suo nome, aveva dei piccoli occhi fulminei, neri come il carbone. Era marrone chiaro con
delle grosse macchie grigiastre e degli affilatissimi e lunghissimi artigli sporchi per l’imperterrito
lottare contro gli altri animali, per sfamarsi. Era magrissima, quasi scheletrica e slanciata. Punta era la
Iena più potente, veloce e cattiva che si fosse mai vista nel deserto. Una volta uno scoiattolo era morto
senza neanche rendersi conto!!!
Willy vedendo Urtica spaventata lanciò un potente abbaio che mise in fuga Punta.
Ripresi dallo spavento, Willy e Urtica ricominciarono l’ispezione della mappa, e finalmente trovato il
punto di partenza.
I due scoprirono che si trattava di un grosso cactus, distante mezzo km da quella roccia. Si misero in
cammino, per la ricerca del cactus.
Dopo circa mezz’ora lo trovarono grazie al fiuto infallibile di Willy.
Era enorme, ai piedi c’era una croce nera. Willy e Urtica presero in mano l’oggetto e girandolo capirono
che era l’indizio successivo.
Si diressero verso una roccia enorme che era distante circa quindici m da lì, ma a metà strada Punta si fece
viva di nuovo. Sempre con fare cattivo si avvicinò a Willy, minacciandolo con quegli occhi scintillanti.
Urtica si fece coraggio, capendo la gravità della situazione, prese una pietra, e facendo fatica a sollevarla la
scagliò contro la Iena che fu colpita in un fianco e se ne andò ferita.
Willy fece una faccia meravigliata e leccò alle mani di Urtica che era quasi pietrificata dallo stupore di ciò
che aveva fatto.
Arrivati alla roccia, notarono un’altra croce, ma questa volta di colore verde scuro, la quale sul retro
conteneva un altro indizio: Willy e Urtica dovevano recarsi in un’oasi nella quale avrebbero trovato un
nuovo indizio. L’oasi era distante da li un km e mezzo, ma potevano comunque farcela. Non trovarono
nessun ostacolo, tranne quello della fame.
Willy si fermò di scatto e osservò Urtica che non ce la faceva più a muovere un piede, allora si decise che
era ora di andare a caccia.
Si misero a sedere e Willy osservò ogni minimo dettaglio fino a quando non avvistò un serpente. Gli si
scagliò contro e lo uccise, Urtica con la sua spada cercò di scuoiarlo poi se lo mangiarono crudo e si
rimisero in cammino. Arrivati all’oasi, si diressero a trovare l’altra croce, questa volta rosa. L’indizio
diceva che si trattava dell’ultima tappa l’ultimo luogo e che avrebbero trovato una piattaforma sulla
quale scavare. Urtica tirò fuori la mappa per guardare dove si trovasse, ma in quel momento, Punta
riapparve. Questa volta fu una saetta, diede un morso alla gamba di Urtica, provocandole una
lacerazione profonda tanto che iniziò a uscire il sangue come un fiume in piena tingendo l’acqua
dell’oasi.
Willy gli saltò addosso mordendola al collo, fin quando Punta non lasciò Urtica. Willy scagliò la iena
dentro l’acqua e tenendola immersa la fece morire annegata. Urtica pianse ininterrottamente mentre
Willy le leccava la ferita. Finalmente Urtica si calmò e dopo essersi tamponata la ferito con la sua
maglietta, salì nel dorso di Willy ripresero il cammino. Arrivati alla piattaforma trovarono la solita
croce, questa volta disegnata sulla piattaforma. Willy appoggiò Urtica in terra e iniziò a scavare. Non
immaginate la faccia di Urtica. Inizialmente era piegata da un’espressione di dolore, poi divenne
lucente e ben distesa alla vista dello scrigno. Willy e Urtica si abbracciarono e non fecero in tempo ad
aprirlo che si addormentarono. La notte calò e Willy si svegliò, si guardò in torno leccò il viso di Urtica
e se ne andò. Sì, se ne andò, ripercorse tutto il viaggio alla scoperta del tesoro e andò fino all’hotel dei
genitori di Urtica.
Quando entrò trovò Isabel in lacrime e Gorg che parlava con i poliziotti e la guida. Alla vista di Willy tutti
gli andarono incontro chiedendogli di Urtica. Willy afferrò Gorg per una manica della giacca e lo
trascinò a una macchina dei poliziotti. Con dei cenni riuscì a trascinare Gorg al luogo dove si trovava
Urtica. Gorg alla sola vista di sua figlia si commosse. La prese in braccio, la caricò in auto con lo
scrigno e tornarono in hotel.
Isabel le corse incontro abbracciando Urtica e notando che era ferita.
Il custode dell’hotel portò i genitori, Urtica e Willy all’ospedale, dove le fu medicata la gamba.
La famiglia tornò immediatamente a casa con il primo volo, e Urtica fu felice per tre motivi: 1- era riuscita
a trovare il tesoro, 2-aveva riabbracciato i suoi genitori, 3- non era mai stata più felice di quel giorno di
essere di nuovo a casa!!!
TERRY SPERICOLATA
Terry era una ragazzina di quattordici anni originaria della California.
Il suo viso dai lineamenti dolci e che ancora ricordavano quelli di una bambina davano l’idea di una
ragazzina dolce e spensierata, ma Terry in realtà, era avventurosa e molto curiosa.
Aveva i capelli leggermente biondi, raccolti in due crocchie legate con dei fiocchetti rossi, la pelle
morbida e leggermente più colorita nelle guance, due occhi azzurri penetranti ed agghiaccianti che al
primo sguardo ti trascinavano in un vortice di sentimenti ed emozioni, la bocca scarna e rosa lucente,
e un nasino alla francese che con il freddo si arrossiva.
Terry indossava una salopette di jeans sbiadito, con una camicetta a scacchi rossi e bianchi, e degli stivali
di gomma.
Nella sua vita Terry aveva come impegno solo la scuola visto che non vedeva mai né amici né genitori.
I suoi genitori erano sempre fuori per lavoro, e gli amici non li voleva, perché preferiva la compagnia dei
nonni e degli animali della loro fattoria.
Nella fattoria dei nonni, Terry dava da mangiare agli animali e si occupava di loro.
Un giorno però arrivò una telefonata da parte dei suoi genitori:
-Ciao Terry!- disse papà
-Ciao- rispose Terry un po’ scocciata
-Abbiamo una bella notizia per te!- disse mamma
-Ti abbiamo prenotato una vacanza in un campeggio dove organizzano un corso di sopravvivenza per
ragazze!- dissero in coro
-Che bello!!- esultò Terry
-Partirai domani mattina all’alba- disse papà
-Grazie, adesso vi saluto ciao!- disse Terry
La telefonata si chiuse con un urlo euforico di Terry, con la passione per l’avventura un campeggio con
corso di sopravvivenza compreso era l’ideale.
Terry corse in camera sua a preparare i bagagli per la mattina seguente.
Dopo aver finito la cena andò a letto sotto le coperte ma non riuscì a dormire da tutti i pensieri che ebbe e
dall’entusiasmo che gli scorreva nelle vene, infine a notte fonda si addormentò.
La mattina seguente all’alba dal Nord California, dove abitava, Terry partì per il campeggio per ragazze
che si trovava nella Sierra Nevada (USA) la catena montuosa che segna il confine tra lo stato della
California e quello del Nevada.
Terry arrivò nel parco dove si trovava il campeggio che era nella Yosemite Valley: una valle alle falde della
Sierra Nevada pulita e incontaminata, circondata da imponenti montagne ghiacciate, ricca di cascate
scroscianti e pascoli alpini a cui si alternavano vertiginose pareti di granito.
Tutto il paesaggio era avvolto da querce e sequoie, e abitato da orsi, cervi, scoiattoli, procioni e rettili.
I monti erano ghiacciati ma alle falde giù a valle si estendevano grandi foreste e prati verdi, paesaggi
molto suggestivi e naturali con pochissimo intervento dell’uomo.
Di primo impatto il campeggio sembrava un luogo perfetto per trascorrere un’estate piena di avventure.
La camera di Terry era in un bungalow di legno insieme ad altre quattro ragazze, sembrò tutto così
perfetto.
Terry legò subito con tutte le sue nuove compagne ed era entusiasta che il giorno seguente sarebbero
iniziate le lezioni di sopravvivenza.
Di prima mattina Terry si incamminò verso la classe, dove stava per iniziare l’introduzione alla scuola per
le nuove allieve.
Durante il discorso del preside Terry non cedette alle sue orecchie, ci sarebbero state lezioni di cucina,
ricamo, cucito, e di buone maniere.
Come si poteva in un campeggio di sopravvivenza insegnare il Bon-ton ?
I suoi genitori l’avevano ingannata!
Terry per i primi due giorni sopportò le lezioni da brava ragazza, ma al terzo giorno la sua voglia di libertà
prese il sopravvento, e dopo colazione si allontanò nel bosco, guardandosi alle spalle per assicurarsi di
non essere stata vista.
Inoltrata nel bosco, Terry vagò per conoscere nuovi luoghi, ma in tardo pomeriggio per il freddo si rifugiò
in una grotta.
All’improvviso Terry sentì il rumore di un furgone avvicinarsi.
Il furgone frenò proprio davanti all’ingresso della grotta, e Terry vide scendere un uomo che si accingeva
ad entrare nella grotta.
Terry si nascose dietro un masso, ma poteva osservare bene l’uomo nella penombra.
Era un uomo sulla quarantina, di statura piccola e di corporatura robusta.
Era calvo ed aveva la faccia bucherellata dalle cicatrici dell’acne giovanile, i suoi occhi erano verdi come le
foglie degli alberi appena germogliate, un naso grande a patata, la bocca carnosa con un ghigno
maligno di espressione, e i denti erano tutti cariati tranne i due canini che erano d’oro.
All’orecchio portava un orecchino di diamante.
Terry lo vide entrare nella grotta e prendere un foglio di pergamena da dietro un sasso, lo osservò
imprecare e borbottare verso il foglio e poi se ne andò.
Terry incuriosita andò a prendere la pergamena per decifrarla, si accorse che era una mappa del tesoro e
che indicava anche un luogo non lontano dal campeggio, così copiò la mappa su un fazzoletto, la
rimise al suo posto e si incamminò per tornare nel suo bungalow.
Il giorno seguente Terry si svegliò di buon ora, e marinò le lezioni per andare alla ricerca del luogo della
pergamena.
Si diresse nel bosco seguendo le indicazioni della mappa e quando arrivò nel punto segnalato incontrò un
cervo che rimase fermo sempre nello stesso punto di terreno.
Terry sfortunatamente non ci fece caso e continuò la sua ricerca, finché non si fece buio e dovette
ritornare in campeggio.
Giorno dopo giorno, ogni volta che Terry ritornava nel posto segnalato dalla mappa vedeva sempre un
animale diverso appostato nello stesso punto di terreno.
Un giorno si insospettì, e pensò che gli animali erano lì per segnalare il luogo del tesoro.
Così prese pala e piccone e si mise a scavare, tutto a un tratto s’intravide una piccola moneta nella terra,
Terry continuò a scavare e trovò una montagna di monete!
Improvvisamente sentì di nuovo il rumore del furgone, cercò di ricoprire la buca del tesoro prima
che ritornasse quell’uomo, poi si nascose dietro un albero e aspettò.
Dal furgone scese l’uomo che scrutava la pergamena nella grotta nei giorni passati.
L’uomo vide la terra smossa e si insospettì.
Stava per scoprire il tesoro, ma Terry uscì dal suo nascondiglio urlando NO!
Il ladro la spinse a terra, Terry urtò contro un sasso e si ferì alla gamba.
Il ladro scappò con la refurtiva lasciando Terry ferita a terra, che ha passato tutta la notte nel
bosco, infreddolita e con la paura di non riabbracciare mai più i suoi nonni.
Il giorno seguente gli elicotteri della guardia forestale sono venuti a cercarla, la stesero su un
lettino e la riportarono a casa nella fattoria dei nonni.
Terry raccontò tutta la storia ai suoi nonni, al termine del racconto suo nonno le fece l’occhiolino e
la sussurrò c’era bisogno di tutta questa avventura, bastava telefonare per tornare a casa!
Le grandi scoperte geografiche
Il progetto di
Colombo
Gli imperi coloniali
Le civiltà precolombiane
Spagna
Carta d’identità
Popolazione: 43967766
La superficie: 504614 m2
La bandiera:
La moneta: Euro
La lingua ufficiale: Spagnolo
La forma di governo: Monarchia
costituzionale
La capitale: Madrid
Adesione alla UE: Dal 1986
Brevi cenni storici
Nell’antichità la penisola iberica era abitata dagli iberi, fu poi colonizzata dai fenici, greci e
cartaginesi.
Dopo le invasioni dei vandali e dei visigoti, venne conquistata dagli arabi.
Nel nord della Spagna si costituirono i regni cristiani di Castiglia, di Navarra e di Aragona.
Iniziò un periodo di grande sviluppo, durante il quale avvennero la scoperta dell’America, la
fondazione dell’impero coloniale e l’espansione del dominio spagnolo in Europa.
Nel 1930 fu proclamata repubblica.
Nel 1986 è entrata a far parte dell’UE.
Territorio
La Spagna è uno dei paesi più vasti
d’Europa. È separata dal continente
della catena dei Pirenei. Il territorio è
costituito dalla Meseta, un tavolato
posto al centro della regione, chiuso
a nord dai Pirenei e dalla Cordigliera
Cantabrica. A largo della costa
orientali vi sono le isole Baleari. La
regione più meridionale è l’Andalusia,
bagnata sia dal Mediterraneo sia
dall’Atlantico
e
solcata
dal
Guadalquivir.
Altri fiumi sono: il Tago e il Duro. La
cima più alta della Spagna è il
Mulhacèn.
In Spagna sono presenti tre diversi
climi: Oceanico, Continentale e
Mediterraneo.
Popolazione
La popolazione spagnola presenta
notevoli differenze linguistiche e culturali.
I principali gruppi linguistici sono: il
casigliano, il catalano e il gallego.
Un’altra lingua parlata nei Pirenei è il
basco(paesi baschi).
Le zone più densamente abitate sono: le
coste, le regioni pianeggianti del sud.
Unica eccezione, la ragione della
capitale Madrid, al centro del paese.
Città principali
Madrid: si trova al centro della Meseta, è
la capitale, non ci sono molte industrie ma
è la principale città culturale.
Barcellona: si trova nella costa
mediterranea, è la capitale della catalogna,
è una città industriale con prevalenti settori
terziari.
Valencia: si affaccia sul Mediterraneo, ha
un gran sviluppo economico, è sede di
università.
Siviglia, Cordoba, Granata: le città più a
lungo rimaste sotto il dominio degli arabi.
Bilbao: è la capitale dei paesi Baschi. È un
importante porto commerciale.
Economia
Settore primario: la Spagna di oggi è un
paese moderno che negli ultimi vent’anni
ha fatto passi da gigante d’agricoltura è
sia di tipo estensivo, sia intensivo
specialmente lungo la costa
mediterranea: il principale prodotto è la
vite. I principali allevamenti sono bovini e
suini e ovini. I principali prodotti di pesca
si trovano nella costa Atlantica.
Settore secondario: le principali
industrie sono di tipo meccaniche e
alimentari.
Settore terziario: per quanto riguarda il
terziario, l’attività preminente è il turismo.
La Spagna assicura un’offerta di
infrastrutture turistiche in grado di
soddisfare le esigenze più diverse:
pensate che il paese ospita attualmente
più turisti stranieri dell’Italia. Purtroppo i
trasporti sono ancora carenti.
Gran Bretagna
Carta d’identità:
La popolazione: 60 035 000
La superficie: 242514 km²
La bandiera:
La moneta: Sterlina
La lingua ufficiale: Inglese
La forma di governo: Monarchia
costituzionale
La capitale: Londra (7429 200ab.)
Adesione alla UE: Dal 1973
Brevi cenni storici
La Gran Bretagna è uno degli stati unitari più antichi d’Europa e quello che per primo si diede la forma di una
monarchia costituzionale. Nel 1172 era iniziata la dominazione dell’Irlanda. Si deve al sovrano Enrico VIII il
distacco dalla religione cattolica e la diffusione di quella anglicana che è tuttora la più diffusa nel paese. Nel corso
del XVIII secolo è in Gran Bretagna che prende il via la rivoluzione industriale. È inglese il primo grande impero
coloniale. Il Novecento è il secolo in cui la storia inglese è segnata dalla partecipazione alle due guerre mondiali,
dal disfacimento dell’impero coloniale e dalle lotte di indipendenza condotte dall’Irlanda. Nel 1973 ha aderito alla
Comunità Europea ma non fa attualmente parte dell’eurozona.
Territorio
Il Regno Unito è costituito dall’isola della Gran Bretagna, dalla parte nord-orientale
dell’Irlanda, dalle Isole Shetland, dalle Orcadi e dalle Ebridi. L’arcipelago è separato dal
continente per mezzo del Canale della Manica. La Gran Bretagna, vede prevalere i
rilievi a nord, in Scozia, e a sud-ovest, nel Galles, mentre nella parte centromeridionale,
l’Inghilterra, domina la pianura. Procedendo da nord a sud si succedono i sistemi
montuosi delle Highlands, con al centro i monti Grampiani, e delle Upslands. Si tratta di
antichi rilievi con cime arrotondate dall’erosione e altezze modeste, inframmezzati da
bacini lacustri quali il lago di Loch Ness e quello di Lomond. Più a sud, in Inghilterra, si
alzano i Monti Pennini, che non superano mai i 900 metri, e, nel Galles, l’antico massicio
dei Monti Cambrici, ricco di bacini carboniferi. La parte pianeggiante è costituita dalle
Midlands inglesi, una della aree europee storicamente più urbanizzate e a più alto
sviluppo industriale, grazie ai giacimenti di ferro e carbone. L’intero territorio è ricco di
acque con fiumi dal corso breve ma dalla portata regolare e generalmente navigabili; i
più lunghi sono il Severn e il Tamigi.
Popolazione
Il Regno Unito è uno degli stati più popolosi
dell’Unione Europea e anche uno dei più
densamente popolati(248 ab/km²). Le più alte
densità si registrano nell’area che da sud-est, con
l’agglomerato urbano della capitale Londra, sale
verso il nord, nelle regioni di più antica
industrializzazione. Nell’Irlanda del Nord in cui
vivono 1710300 abitanti, il 60% della popolazione
è concentrato nell’area di Belfast, cioè nella zona a
più alto sviluppo economico.
È significativa la presenza di immigrati di seconda
generazione. La religione prevalente è quella
anglicana, professata dal 44% della popolazione, ci
sono poi protestanti, cattolici, induisti e musulmani.
Città principali
Londra: la capitale inglese, si trova al
centro di una della più sviluppate reti di
comunicazione viaria e ferroviaria. La
popolazione del suo agglomerato urbano
supera i 7 milioni di abitanti.
Monumenti importanti:
British Museum
Palazzo di Westminister
Tower Bridge
Buckingham Palace
Edimburgo: capoluogo della Scozia,
antica città e sede universitaria fin dal
Cinquecento.
Monumenti importanti:
Castello di Edimburgo
People’s story museum
Economia
Patria della Rivoluzione Industriale nel
XVIII secolo e grande potenza economica
per tutto l’Ottocento e buona parte del
Novecento, grazie alla grande disponibilità
di risorse energetiche. La Gran Bretagna
oggi è uno dei paesi più industrializzati del
mondo ma la sua ricchezza proviene
soprattutto dal settore terziario. Si tratta di
un terziario avanzato che produce quasi i
tre quarti del PIL e occupa l’82% della
forza lavoro. Appartengono alla tradizione
economica inglese e alla sua storia di
commerci marittimi , lo sviluppo di attività
bancarie e assicurative. Oggi Londra è la
sede della più importante borsa europea,
e della più grande compagnia di
assicurazione. Nell’industria i settori
trainanti sono oggi quelli dell’elettronica,
della telematica, dell’aeronautica e delle
biotecnologie.
Paesi Bassi
Carta d’identità
Popolazione
Superficie
Bandiera
Moneta
Lingua ufficiale
Forma di governo
Capitale
Adesione alla EU
16.313.OO0
41.528 Km2
Euro
Olandese
Monarchia costituzionale
Amsterdam (743.393 ab.)
Nel 1957
Territorio
I Paesi Bassi occupano un territorio
completamente pianeggiante compreso tra
Belgio, Lussemburgo ( a sudovest) e Germania
( a est). Uno dei tratti caratteristici del
paesaggio olandese è la presenza del polder,
porzioni di terra “strappata” al mare grazie a
dighe, chiuse e canalizzazioni: il 20% del
territorio del Paese si trova al di sotto del livello
del mare. I fiumi più importanti sono la Mosa e
il Reno, che si ramifica in Lek, Waal, Ljssel.
POPOLAZIONE
La popolazione del Paese supera i 16
milioni di abitanti, che vivono in un
territorio equivalente all’incirca alla
Lombardia e Veneto. Densità e
concentrazione urbana sono
elevatissime, tra le più alte in Europa:
ricordiamo la grande conurbazione
Amsterdam – L’Aia – Rotterdam. I
Paesi Bassi sono una monarchia
costituzionale in cui i poteri dello stato
sono divisi tra governo e parlamento.
CITTA’
Le città più importanti sono: Amsterdam,
Rotterdam, L’Aia, Leida, Groninga e
Einshoven.
Economia
SETTORE 1°:
Nel settore agricolo
ricoprono particolare
importanza la
cerealicoltura, la
coltivazione di patate e
la famosissima
floricoltura, che
contribuisce
notevolmente alle
asportazioni del paese.
SETTORE 2°:
A livello industriale
primeggiano i settori della
siderurgia, della chimica e
dell’elettricità. Inoltre ci sono
importanti risorse di gas
naturale presenti nella regione
nordoccidentale del paese.
SETTORE 3°:
Il settore 3° è
caratterizzato
principalmente dal turismo e
dalle banche.
FINE
Classe IIA Apecchio
Anno scolastico 2010-2011
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