Lavoro pluridisciplinare a cura della II EL
E delle prof.sse Sposito Rosaria e Lupo
Annamaria
Istruzione della
donna
Canoni estetici
della donna
Istruzione della donna
L’istruzione aperta alle donne
avveniva nelle scuole religiose
(nelle quali erano ammesse le
ragazze provenienti dalle
grandi famiglie) e nelle scuole
elementari che erano
indirizzate a bambini e
bambine in città e raramente
in campagna.
Nel XIII secolo i conventi femminili erano sempre
stati centri di preghiera,di dottrina religiosa, di
cultura; vi si studiava la sacra scrittura,
considerata come base di ogni conoscenza, e poi
di tutti gli altri elementi del sapere.
Le religiose erano ragazze colte:
d'altronde l'entrare in convento era
la via normale per le donne che
volevano approfondire le proprie
conoscenze al di là del livello
corrente. Per questo in età medievale
abbiamo i primi esempi di letterate
famose e importanti. Ma le scrittrici
di testi sacri,considerate dalla Chiesa
non degne e quindi eretiche,venivano
uccise.
Canoni estetici della donna
Si può racchiudere in questa stupenda immagine del
Botticelli, la donna tipo Medievale dal punto di vista
estetico.
La donna era il “biglietto da visita” del
marito, per dimostrare la sua ricchezza e il
suo tenore di vita nella società. L’aspetto
ideale della donna era: grassottella, con
fianchi larghi, gambe dritte, braccia
grosse, seni piccoli, doppio mento, viso
tondo, fronte altissima, naso piccolo, occhi
piccoli, labbra sottili, capelli lunghi
biondissimi.
Le ragazze magre, erano l’opposto della sensualità,finivano
per fare le suore o dedicarsi comunque alla Chiesa,
perché viste come qualcosa di esile e sterile, non idonee
per la procreazione. I capelli biondi erano i più
ricercati, infatti non è un caso che all’epoca nei dipinti
le donne erano quasi tutte bionde, questo perché si
aveva una passione per la cultura celtica.
La donna medievale, non aveva una vita
longeva e il suo ruolo,come abbiamo
detto, era solo estetico; tutto si
concentrava dai 14 anni ai 20, l’età del
matrimonio. Esse dovevano apparire il più
possibile appetibili all’occhio di un futuro
marito, possibilmente ricco, per
aumentare lo stato sociale della propria
famiglia.
La Donna Povera e il Lavoro Nel Medioevo
Il lavoro della donna medievale era quello di prendersi cura della famiglia
e vegliare sui beni del gruppo familiare.
Nell’alto Medioevo le bambine venivano educate già da piccole;iniziavano
la loro vita di apprendimento stando intorno alla loro madre.
La donna insegnava alle figlie come usare il telaio e l’ago,infatti per tutto
il tempo questo mestiere è rimasto di competenza femminile.
Lavoravano in casa per uso familiare ma anche come lavoro retribuito nei
piccoli villaggi.
Il ruolo della donna nella casa era partorire dei buoni eredi che
potessero essere degni della trasmissione del patrimonio degli avi.
Ma con gli anni nel Basso Medioevo la situazione migliorò;anche se le
ragazzine di 15 anni si sposavano con anziani di sessant’anni.
Le donne dovevano essere sempre premurose sia a letto che a tavola, a
volte nascondendo anche il volto e il cuore triste;mostrare pazienza era
una qualità essenziale e per tale motivo non dovevano mai
lamentarsi,tenendo stretto il marito e riportandolo a sé.
Anche la contadina dei feudi gestiva la sua casa,tenendola in ordine e
pulita; accudiva i figli quando il marito stava tutto il giorno nei campi del
manso, dove lo aiutava curandosi del pollaio e tosando le pecore.
La Donna Ricca e il Lavoro Nel Medioevo
La donna ricca nella società medioevale aveva un ruolo abbastanza rilevante, poiché
era colei che generava il successore e l'erede, e si sentiva maggiormente l'importanza di
questa funzione salendo man mano di rango: da lei dipendeva la continuità della
dinastia. In assenza del marito, ella sapeva però svolgere attività importanti, come la
reggenza, l'amministrazione di fondi, di rendite, dei capitali della casa o la
prosecuzione di un'attività artigianale, e la maggior parte delle donne si è dimostrata
capace e all'altezza del lavoro svolto dal marito. Fino al XII secolo,la donna aveva la
possibilità di partecipare al potere con il re ed aveva spesso più cultura del marito,
favoriva la mediazione tra due differenti popolazioni e dava slancio all'arte poetica o
alle usanze cortesi. All'interno della città, la donna non aveva invece nessuna efficacia
politica, e , pur partecipando pienamente dei diritti borghesi del marito, ella non aveva
responsabilità politiche dirette, né sembra le abbia mai cercate.
Le donne nobili,in generale, vivevano nei loro castelli, nei quali, in
tempo di pace, si occupavano di tutta la sfera riguardante
l'economia domestica e si dedicavano a tempo pieno al lavoro di
tessitura e ricamo di stoffe pregiate. Essendo questo molto lungo,
la donna si circondava di aiutanti e si formavano così veri e propri
gruppi di lavoro all'interno delle stanze del castello. La donna,pur
appartenente a questa classe sociale,non aveva una vita facile. Il
fatto di appartenere all'elevata nobiltà faceva sì che fosse
obbligata ad essere sempre presente e pronta a occupare il posto
del marito in caso questi si assentasse per battaglie o motivi
politico - economici. Per far ciò, essa dovevano essere dotate di un
forte carattere e spesso, per meglio svolgere questi compiti,
approfondiva la propria conoscenza in campo culturale.
• Like this was in the middle age… today fortunatly
isn’t like this…. We aren’t in the middle age…there it
is as should “The wife of Bath” today: a women with
a carreer
The woman from London
There was an architect coming from London, or near.
She was a beautiful woman.
At designing buildings she was the best
She bettered those of Milan and even of Paris.
In the yard where she worked
There wasn't a person that could beat her.
Her Chanel foulard was very cool;
Her sheath gown was old pink,
Close fitting, and her Gucci shoes were soft and new.
Her face was lifted, and fair, and perfect was her make-up.
She'd been free and modern throughout her life.
She married seven men and she broke of all her weddings.
Three times she worked in Beijing;
She went to a lot of capitals:
Rome, Paris, Dublin, Berlin.
Her passion was travelling and shopping;
In fact her wardrobe was full of bags and shoes.
On her private Jet she sat comfortable
She always wore sunglasses and foulards.
In company she was very friendly;
She knew all riche people in the world.
La donna e la chiesa nel
trecento
“Maledetto sia questo sesso,in cui non ci è né
timore,né bontà,né amicizia e di cui bisogna
diffidare più quando è amata che quando è
odiata”. Questa era l’affermazione dei chierici,
uomini di chiesa che fanno sapere, nel loro
tempo, che cosa bisogna pensare delle
donne e come gestirle.
La chiesa riteneva la donna inferiore all’uomo
e a lui sottomessa,come prescrive San Paolo.
D’altronde per dieci secoli,la chiesa avrebbe
sostenuto che le donne non avevano un’anima,
dimenticando la stessa tradizione biblica della
genesi che precisa : “Dio creò l’uomo a sua
propria immagine,maschio e femmina li creò”.
Il che significa che se uno ha un’anima anche
l’altro ce l’ha.
Angeliche o terrene che siano le donne, c’è un grande filo conduttore tra la
storia passata e quella attuale.
Il Tempo passa, ma determinate caratteristiche del genere femminile
rimangono permanenti in qualsiasi epoca.
Boccaccio, Dante e Chaucer esprimevano diverse concezioni della donna,
rimaste in parte ancora nel nostro tempo.
Esistono ancora oggi donne con qualità angeliche, come diceva Dante,
quelle donne che solo con uno sguardo ti mostrano quanto siano speciali,
così angeliche per le loro straordinarie virtù. Vi sono ancora oggi quelle
donne che nei testi di Boccaccio rappresentano l’aspetto terreno della figura
femminile; quel terreno non è andato perduto, anzi direi in alcuni casi è
andato a dilatarsi in molte donne attuali.
Ci sono poi donne, come quella de “The wife of Bath”, che Chaucer
presentava, moderne, autonome, indipendenti, temute, rispettate, quelle
donne la cui parola non rimane inascoltata. Queste qualità della donna sono
sopravvissute, arricchendosi di nuove sfaccettature.
Le Donne …..
Io le assocerei alla parola vita , senza le donne non vi è stata , non vi è ,
non vi sarà vita . Occorre calarci almeno un po’ in quella che è stata la
storia della donna per capire quanto noi oggi dovremmo dir grazie per ciò
che siamo e che potremmo essere. Un tuffo nel passato serve per
riprendere le redini del nostro presente e del nostro futuro.
Rosy, Elena, Mariachiara, Rita, Maria, Gilda, Emanuele II E L
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La Donna Povera e il Lavoro Nel Medioevo