La bella
addormentata
del bosco
Un giorno , mentre camminavo per
strada, trovai uno strano manoscritto
in mezzo a un cespuglio. Cercai di
tirarlo fuori , ma era incastrato; allora
presi un bastone, cercai di toglierlo,
ma niente da fare. Purtroppo dovevo
estrarlo con le mani: le misi nel
cespuglio e riuscii a toglierlo anche
se con un po’ di fatica . Questo libro
era davvero strano: aveva piccoli
diamanti, rubini e smeraldi e mi
trasmetteva un po’ di inquietudine .
Lo portai a casa e lo misi sul leggio
che avevo in salone .
Avevo una voglia matta di aprirlo,
e infatti dopo due secondi lo
aprii. Era pieno di figure e di
colori; c' era scritto qualcosa
sulla prima pagina iniziale, ma
non si riusciva a decifrare; i
bordi erano decorati con degli
stemmi araldici. All' interno della
prima immagine era
rappresentato un villaggio con
molte case. Nella seconda
immagine era rappresentato il
percorso per arrivare al castello.
Nella pagina seguente compariva una
neonata avvolta in una coperta: aveva i
capelli biondi come l'oro ed era in braccio
alla regina , la quale era vestita con
colori luminosi. Aveva una corona tutta
d'oro che teneva su il velo che le copriva
il capo. Alla sinistra della bambina
chiamata Aurora c'era il re. Aveva anche
lui una corona d'oro e una veste
variopinta con un lungo mantello rosso.
Alla destra della regina era raffigurata
una dama con un ermellino tra le braccia.
Al banchetto, tra gli invitati, era presente
anche il piccolo principe venuto anch'egli
per fare gli auguri alla regina e al re. Il
principe era accompagnato dalla sua
famiglia. Alla sinistra del re c'era Mago
Merlino arrivato apposta per l'evento
dalla Britannia. A fine giornata era
comparso un bellissimo tramonto.
Girando pagina vidi un grande salone con
tantissimi invitati e il re e la regina seduti sul
trono al centro della sala. Alla festa
partecipavano tutti i personaggi delle fiabe.
Alla destra del trono c'erano grandissime
finestre con decorazioni sopra e anche alla
sinistra. Sopra il trono c'era un drappo di
velluto verde smeraldo sul quale spiccavano
gli stemmi delle casate del regno e il simbolo
di Sommariva del Bosco. Alla destra del re
c'era una tavola imbandita di prelibatezze.
Dall’ alto arrivarono le tre fate per portare ad
Aurora i doni, che erano quelli della beltà e
del canto. Alla sinistra della regina c'era una
culla dove stava riposando la piccola. Ai lati si
trovavano sei grandi colonne che
sorreggevano il tetto. Il pavimento era lucente
e gli invitati ballavano come matti e si
divertivano un sacco. Alcuni invitati
portavano con sè delle grandi bandiere ,
chiamate stendardi. Le fate erano vestite con
colori sgargianti. La prima fata era vestita di
azzurro,la seconda di verde e la terza di
rosso.
Svelando la pagina
seguente, mi saltò all'
occhio lo sfondo: un
colore rosso fuoco in
basso e salendo si
sfumava sempre di più
diventando arancione. Al
centro c' era un vortice di
color blu e azzurro, da
dove fuoriuscì la bella
fanciulla.
Nell'immagine seguente vidi
un dipinto che
rappresentava la fanciulla.
Sullo sfondo c' erano
forme di uccelli di color
rossastro. Al centro si
vedeva una goccia che
rappresentava il dono
della bellezza . Sotto alla
principessa c' era un
vortice di molti colori,
soprattutto quelli luminosi
Girando pagina vidi una strega.
Era arrivata al centro del
salone e i cavalieri le avevano
puntato le armi, allora
l'antagonista alzò una fiamma e
maledisse la bimba dicendo
che sarebbe morta a 16 anni,
punta da un ago.
Nella figura vidi Aurora distesa nel
letto di morte attorniata da un
fantasma e una rana color nero
con gli occhi gialli che
significava la morte. La strega
indossava un abito nero e rosso
e aveva le corna , le unghie
lunghe e i denti gialli. In mano
portava uno scettro dorato.
A questo punto, la fata Serena
aveva lanciato un
controincantesimo:
“Principessina se la tua
triste profezia si avverasse,
bimba mia, non per questo
morirai ma nel sonno tu
cadrai. E il tuo sono cesserà
se l' amor ti bacerà poiché ad
un vero amore cent' anni
equivalgono a poche ore. Sia
questo il più fulgido dei tuoi
doni. Che la speranza mai ti
abbandoni. L' amore tutto
può”.
.
Nell' immagine seguente vidi il re e la regina su un balcone: da lassù si
vedeva tutta la corte. C' erano diversi alberi molto alti, il fusto era
altrettanto sottile. Al centro della corte c'era un piccolo laghetto artificiale
con in mezzo una pianta.
A sostegno del muro c' erano due gigantesche torri di colore bianco. Sotto
gli occhi dei reali, le fate stavano portando via la piccola Aurora. Sulle
mura dell' edificio c'era un ritratto famoso detto l'urlo di Munch che
rappresentava la tristezza dei reali.
Aurora passeggiava allegramente su un albero che comunicava due rive
opposte accompagnata da piccoli animaletti, quando in lontananza apparve
il principe Filippo da dietro a una piccola coltre di alberi, che stava
cavalcando il suo destriero. In un angolo la casa delle fate, che grazie ad
un mulino faceva passare l'acqua di un piccolo fiume che cadeva a cascata
in un laghetto. Sullo sfondo si vedevano le Langhe.
Voltando pagina vidi la principessa Aurora mentre ballava con il
principe Filippo. Stavano ballando sulla riva di un lago, sul quale
galleggiavano alcune ninfee bianche. Il laghetto sembrava, fin nei
minimi particolari, allo stagno presente nel parco del nostro castello,
e la cosa mi stupì. Alcuni alberi erano quasi evanescenti. Il tempo
era oscuro, era appena piovuto e c'era una fitta nebbia.
Dopo aver ballato con il
principe Filippo, la
principessa Aurora si
bagnò i piedi nell' acqua
cristallina del laghetto. La
Principessa aveva un
vestito di colore blu e un
mantello azzurrino
Intanto sul terrazzo del castello, il
padre della principessa Aurora, il
padre del principe Filippo e il
giullare di corte stavano brindando.
Il giullare di corte stava suonando
un mandolino ad occhi chiusi. Era
vestito tutto di verde chiaro con in
testa un cappello buffo con una
piuma rossa. I due re erano
totalmente diversi: il padre di Filippo
basso e panciuto, invece il padre di
Aurora alto e magro,
assomigliavano molto a Don
Chisciotte e Sancio Panza.
Entrambi i re avevano barba e baffi
ma di colore diverso; avevano
anche una corona con pietre
preziose. Sullo sfondo c'era un
cielo limpido e azzurro.
La principessa Aurora e il
principe Filippo non
perdevano occasione per
abbracciarsi sulla collina
del Podio, quella che
sovrasta il piccolo paese.
Da lì potevano godere
della vista del castello del
regno, che era coperto da
una nebbiolina, nella
quale dei teneri uccellini si
aggiravano aspettando la
notte.
Girando un’altra pagina del
misterioso libro, vidi un grande
mosaico dove erano raffigurate
molte figure: le tre fate con
Aurora al centro, la faccia della
strega che guardava la
principessa Aurora, un piccolo
bosco e accanto un ancora più
piccolo paesino su un colle
abbastanza alto. Un uccello
nero che sembrava
l'uccellaccio del malaugurio,
mandato dalla strega per
sorvegliare la principessa,
sorvegliava la scena. La figura
era così inquietante che voltai
immediatamente pagina.
L’inquietudine mi
accompagnò anche
nell’immagine successiva,
che raffigurava la
principessa Aurora che si
specchiava. Nel ritratto si
percepiva che era stata
ipnotizzata. Il suo viso era
molto triste e sembrava
che dovesse piangere da
un momento all' altro.
Ormai la principessa Aurora era
stata ipnotizzata. Sebbene
vestita con un abito da sera
color oro ornato con lustrini
e fasce regali, il suo sguardo
era perso nel vuoto. Vicino,
un arcolaio molto grande
sarà lo strumento che le
causerà la morte. Dalla
piccola finestra della stanza
si vedeva il piccolo paesino
di Sommariva del Bosco. La
principessa ingenua si
punse con il fuso e tutto il
regno si addormentò per
cento lunghi anni.
Un piccolo lago circondato
da alte mura, illuminato da
lampioni appoggiati ad
una ringhiera, pareva
l’unico essere dotato di
vita: un esile ramo fletteva
inerte verso il lago. Alcune
bandiere immobili nel
tempo ricordavano la festa
per il battesimo di Aurora.
Calma e silenzio erano i
protagonisti di questa
immagine: tutto il regno si
era addormentato.
La principessa Aurora era
stata adagiata sul letto.
Teneva tra le mani una
rosa rossa . Il lenzuolo che
la copriva era di colore
viola e al bordo aveva un
ricamo dorato . Al
capezzale c'erano le
damigelle di Aurora che
dormivano. Dalle finestre
si vedeva la catena del
Monviso nera di tristezza.
Mentre tutto il regno dormiva, la
strega aveva imprigionato il
principe Filippo . La strega
aveva un lungo mantello di
colore nero e rosso . Il suo viso
era verde e il mento era
apuntito. Nella mano destra
impugnava un bastone di colore
verde chiaro . Il suo braccio era
molto muscoloso sembrava
quello di un uomo . Nella mano
sinistra invece aveva un
bastone dorato . Il principe
Filippo era imbavagliato e
legato ed era appeso ad una
trave . Negli occhi del principe si
leggevano terrore e angoscia ,
perché la strega avrebbe potuto
fare del male al principe in
qualunque momento .
Ma il principe era stato salvato,
in modo rocambolesco, dalle
fate madrine di Aurora ed ora
stava saltando con il suo
cavallo bianco dal ponte
levatoio del castello fino al'
estremità opposta. Sotto di
lui le tre fate lo osservano. Il
cielo era tutto blu , aveva
delle sfumature di colore
bianco che lo rendevano più
affascinante.
Le prove, per il principe, non
erano ancora terminate. Un
enorme drago stava per
combattere con il principe
Filippo che lo fronteggiava. Il
principe si trovava su un colle
che lo portava alla stessa
altezza del drago. Filippo aveva
uno scudo , una spada e anche
un cappello. Il drago sembrava
molto cattivo e spaventoso,
infatti tirava fuori la lingua per
spaventare Filippo . Alle spalle
del' enorme bestia c'era la torre
dove era imprigionata la
principessa Aurora.
Giunto al castello, il principe
Filippo baciò la sua amata
e quindi spezzò
l'incantesimo del sonno.
Ormai il regno era salvo: Aurora e
Filippo, promessi sposi,
danzavano in mezzo alla sala .
L'incantesimo della strega ormai
era stato spezzato e tutti gli
abitanti del regno iniziarono a
gioire . Il pavimento della sala
era intonato alla gioia in cui era
immerso il regno: pareva l’abito
di Arlecchino. Ai lati del salone
c'erano molte persone che
osservavano i due reali.
Nell‘ ultima immagine del libro vidi un
dipinto che raffigurava tutta la veduta
del regno Sulla destra c'erano due
uccellini appoggiati su di un ramo e
coperti da una nuvola rosa . Si
vedeva anche una torre del castello
posta su un’ altura . In lontananza il
Monviso al tramonto. Sulla valle delle
rondini volavano in cerchio. Nella
pagina accanto il principe Filippo e la
principessa Aurora avvolti da nuvole
rosa e viola che li sorreggevano. E in
basso vidi la scritta : “ e vissero per
sempre felici e contenti”.
Felice, richiusi il volume e sperai di
vivere in prima persona le avventure
narrate nella fiaba.
di Francesco Bergesio
e Andrea Pellegrini
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