LA PUBBLICAZIONE
La grafica
Questionario di ricerca
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La Vs. casa editrice si serve di lettori professionali per la selezione dei testi?
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Sono dipendenti interni (%) o collaboratori esterni (%)?
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Quante letture fate effettuare per ogni testo?
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Privilegiate i contratti “a termine” o “per edizione”? In che rapporto percentuale?
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Pubblicate più testi su proposta degli autori o su commissione? In che rapporto percentuale?
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Come selezionate gli autori per i testi su commissione?
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Vi servite di una tipografia esterna o disponete di un servizio interno?
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In che numero tirate la prima edizione?
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Avete mai fatto code di stampa in laser per mantenere vivo un titolo?
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La pubblicazione: la stampa
Sulla scorta della collana cui è stato assegnato
Graphic design
Impaginazione del testo
Correzione bozze
Invio alla stampa
Struttura di una casa editrice
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Autore/Traduttore
Comunicazione
e marketing
Commerciale
Responsabile
marketing
Direttore
commerciale
Capo ufficio
stampa
Agenti
Addetti/Segreteria
Distributori
(magazzini)
Il modello dei manoscritti: gli incunaboli
Manoscritto di Cortona (primi anni del XIV sec.)
Codice 1080 di Firenze (1337) di Francesco di
ser Nardo da Barberino
"Divina Commedia" col commento di
Cristoforo Landino (Brescia, Bonino de’
Bonini, 1487)
Gabbie grafiche e formati
Sezione aurea
(a+b) : a = a : b = b : (a-b)
Rapporto 5 a 8
Formato UNI
Rapporto 5 a 7
Caratteri: Francesco Griffo per Aldo Manuzio
Caratteri tondi per il De
Aetna di Pietro Bembo,
(Venezia, 1496)
Caratteri greci per l’ Aristotele
(Venezia, 1495-1498)
Caratteri corsivi per il
Virgilio (Venezia, 1501)
Nuovi Caratteri: Garamond, Baskerville, Bodoni
Claude Garamond
(1499 - 1561)
John Baskerville
(1706 -1775)
Giambattista Bodoni
(1740 – 1813)
Caratteri: Serif (con grazie) o sans serif (bastoni)
Baskerville
Arial
Times new Roman
Bodoni
Garamond
Helvetica
Franklin
Gothic
Caratteri e (foglio di) stile: l’uniformazione
Caratteri e (foglio di) stile: l’uniformazione
Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
Colophon della Biblia Polyglotta (Academia
Complutensi: Arnaldi Guillelmi de Brocario,
1514-1517 )
Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
De oboedientia, di G. Pontano
(Napoli, Mattia Moravo, 1490)
Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
Dal colophon ai frontespizi: l’antiporta
Dialogo sopra i due massimi sistemi
Galileo Galilei di (Firenze, 1632)
Historia di Terni descritta da Francesco Angeloni
(Roma: nella stamperia di Andrea Fei, 1646)
Dal colophon ai frontespizi: le marche tipografiche
Libro di consolato nouamente stampato et ricorretto, nel quale sono scritti capitoli & statuti & buone ordinationi, che li antichi
ordinarono per li casi di mercantia & di mare & mercanti & marinari, & patroni di nauilii. - 1539. (Stampato in Vinegia : per
Giouanni Padoanno : ad instantia de Giouan Battista Pedrezano, 1539).
Dal colophon ai frontespizi: le marche tipografiche
I Sessa
Aldo Manuzio
I Senneton
Le marche tipografiche oggi: Einaudi
Ereditato dalla rivista «La Cultura» di cui Giulio Einaudi
fu l'ultimo editore, prima della soppressione nel 1935.
Origine: Paolo Giovio (Dialogo delle imprese militari et
amorose, 1574) per "l'impresa" di Girolamo Mattei
Romano col motto «Spiritus durissima coquit».
Giacomo Manzù nel 1961 per i Quarantun disegni
Disegno donato da Picasso a Giulio Einaudi nel 1951
(da un’illustrazione per un'edizione francese delle Storie
naturali di Jules Renard.)
Nell'ottobre 2000, in occasione della fiera di
Francoforte, è stato presentato il nuovo struzzo d'artista
realizzato da Giulio Paolini.
Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore:
dai frontespizi ai risvolti di copertina
Buonafede Vanti,
Gian Lorenzo
Viaggio occidentale a S. Giacomo di Galizia, Nostra
Signora della Barca e Finis Terrae: Per il Mare
Mediterraneo, Oceano, Algarve, Portogallo, Spagna, e
Francia / Fatto e descritto dal P.G.L.B.V. da Castel S.
Pietro Minore Osservate di S. Francesco
Bologna: Costantino
Pisarri all’insegna di
S. Michele, 1719
Cellini,
Benvenuto
Vita di B. Cellini orefice e scultore fiorentino / da lui
medesimo scritta; nella quale molte curiose particolarità si
toccano appartenenti alle arti ed all’istoria del suo tempo,
tratta da un ottimo manoscritto
Colonia [i.e.Napoli]:
per Pietro Martello,
1728
Griselini,
Francesco
Lettere odeporiche di F. G.: ove i suoi viaggi e le di lui
osservazioni spettanti all'istoria naturale, ai costumi di varj
popoli, e sopra più altri interessanti oggetti si descrivono
Milano, 1780
Pirani di Cento,
Giovanni
convulsioni (Le) delle signore di bello spirito di quelle che
affettan letteratura e dell'altre attaccate dalla dolce
passione d'amore malattia di questo secolo; Con
l'anatomia di alcuni cuori, e cervelli di esse
Venezia: stamperia
Graziosi a S.
Apollinare, 1789
Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore:
dai frontespizi ai risvolti di copertina
Bianchi, Giovanni
Breve storia della vita di Catterina Vizzani romana; Che
per ott’anni vestì abito da uomo in qualità di Servidore la
quale dopo varj casi essendo infine stata uccisa fu trovata
Pulcella nella sezzione del suo Cadavero
Venezia: per Simone
Occhi, 1744
Chiari, Pietro
bella (La) tartara, ossia memorie ed avventure del celebre
principe Zingis Condannato a perdere la sua preziosa Vita
sopra un Patibolo
Venezia: dalle stampe
di Antonio Graziosi,
1778
Compagnoni,
Giuseppe
Corrispondenza segreta sulla vita pubblica, e privata del
conte di Cagliostro; Con le sue Avventure e Viaggi in
diverse parti del Mondo, e spezialmente in Roma, con
l’estratto del suo processo, e Sentenza; e gli arcani della
setta degl’illuminati e liberi muratori
[Venezia:] a spese
dell’autore [presso
Antonio Zatta], 1791
Chiari, Pietro
Giuocatrice (La) di lotto, o sia Memorie di Madama Tolot / scritte da lei medesima;
Colle regole con cui fece al Lotto una fortuna considerabile, e pubblicate dall’abate
Pietro Chiari
Venezia: Angelo Pasinelli, 1757
Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore:
dai frontespizi ai risvolti di copertina
La Fortelle,
Mad. De
Vita (La) militare,
politica e privata
della nobile zittella
La Signora d’Eon
conosciuta fino
all’anno
MDCCLXXVII sotto
il nome di Cavalier
d’Eon, Firenze: a
spese di
Francesco Pisoni,
impresso nella
stamperia
Allegrini, Pisoni,
e Comp., 1779
Pubblicato, sempre nel 1779, anche da
Colombani a Venezia come
Vita Militare, Politica, e Privata della Signora
D' Eon nata in Sciampagna l'anno 1728, o sia
Memorie interessanti del Cav. D'Eon,
dell'Ordine reale e militare di S. Luig,
Capitano veterano de dragoni e dei volontari
dell'armata, Aiutante di campo del
maresciallo conte di Broglio, Dottore in Ius
civile e canonico, Avvocato nel parlamento di
Parigi, Censore reale per l'Istoria e per le
Belle Lettere, ministro plenipotenziario alla
corte di Londra, ecc., ecc.; scoperto femmina
l'anno 1777, che vive ora in abito femminile
in Francia.
Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore:
dai frontespizi ai risvolti di copertina
Dai frontespizi ai risvolti: il prière d’insérer
Dai frontespizi ai risvolti: il prière d’insérer
1946-1956: segnalibri
di Leo Longanesi per la collana
“Grande Biblioteca”
Dai frontespizi ai risvolti: attorno alla copertina
Anni Quaranta > collana “Corona” di Bompiani >
risvolti
1947 > collana “Medusa degli Italiani” di
Mondadori > libro sulla II
e biografia autore sulla III
1951-58> collana “Gettoni” di Einaudi >
risvolti di Vittorini
Anni Cinquanta> ricorso alla Quarta di
Copertina
Il genere del “risvolto” e della “quarta”
G. Genette, Soglie
“…un primo paragrafo descrittivo il più
fattuale possibile,
un paragrafo di commento tematico e tecnico,
e alla fine un apprezzamento ricco di elogi…”
Il genere del “risvolto” e della “quarta”
Il Seicento italiano non è certo un secolo in cui si possa ragionevolmente sperare d'imbattersi in romanzi
divertenti. Eppure, ecco che anche di lí salta fuori un libretto che si presenta all'insegna della comicità dal
principio alla fine, e che può ben essere detto italiano per autore e per tema anche se nasce in terra e in lingua
di Francia. Diciamo subito che il mondo da cui nasce è quello - quanto mai italiano e quanto mai
«d'esportazione» - della Commedia dell'Arte, delle cui bricconesche trovate e dei cui lazzi sembra voler fornire
un equivalente narrativo. Scritta da un comico (veronese di nascita, 1654?-1729), Angelo Costantini, famoso
Mezzettino a Parigi, La vie de Scaramouche (1695), racconta la vita d'un famoso comico napoletano, Tiberio
Fiorilli (1608?-1694), trasformata in un picaresco seguito di episodi buffi. Episodi inventati, s'intende, o meglio
di repertorio, ma che ripercorrono, con una fedeltà di fondo, le tappe della carriera dell'attore. Ma tutti i dati
sul libro, sul protagonista e sull'autore s'imbrogliano, perché la trama di truffe e ribalderie che sostiene il testo
s'estende alla sua genesi controversa, in mezzo alle perpetue beghe tra attori, che Guido Davico Bonino
ricostruisce, presentando questa sua scoperta nella traduzione di Mario Bonfantini.
La narrazione, secondo i modelli del genere picaresco, da poco trapiantato di Spagna in Francia, va di
capitoletto in capitoletto snocciolando un seguito di disavventure e gherminelle da strada maestra e locanda.
Si sfiora anche il romanzo d'avventure propriamente detto, con rapide vicissitudini marinare e brigantesche. E
non manca qualche autentico sapore documentario nelle sequenze d'una traversata delle Alpi un po' a dorso
di mulo, un po' in lettiga, un po' in slitta. Finché Scaramuccia non arriva alla Corte di Francia, ed ecco che sugli
scambi di botte e risposte tra la maschera napoletana e il Re Sole in persona si proietta l'ombra di Bertoldo e
Re Alboino. Un'«aura di stralunato balletto comico» pervade il libro, la cui elementare narratività non si
distacca di molto dagli «scenari» della Commedia delle maschere. O addirittura precorre il susseguirsi di gags
delle «comiche finali» cinematografiche: non manca neppure la torta in faccia, cioè un grosso pasticcio che si
sfonda sulla testa di Scaramuccia e gli s'adagia attorno al collo «come una bella gorgiera alla spagnola».
Italo Calvino
Il genere del “risvolto” e della “quarta”
Nuova Corona/26
Collana diretta da Maria Corti
Le due sceneggiature di Verga che si offrono al lettore rivestono una eccezionale importanza non solo
in quanto inedite, ma perché Carla Riccardi, specialista negli studi verghiani a livello internazionale e
quindi curatrice ideale, ha voluto chiaramente inquadrare entro il cinema italiano delle origini il lavoro
di Verga, teso a usare meccanismi narrativi in funzione del nuovo mezzo, il cinema, e ad elevarlo a
forma d'arte. Ecco che il testo Cavalleria rusticana, passato per la sua stessa spettacolare tematica dalla
novellistica al teatro, segnò nel 1909 l'inizio del rapporto complesso, a volte drammatico, di Verga col
cinema durato sino al 1920 e caratterizzato dalla presa di posizione entro l'area del cinema verista. Il
lettore si diletterà a imbattersi, nella ricca Prefazione della curatrice, in particolari momenti della storia
del suggestivo cammino del nostro cinema e in altrettanti mirabili momenti della storia dello scrittore
alle prese corL le varie questioni tecniche, quella dell'estrazione di funzioni narrative per creare il
soggetto filmico e quella del "trattamento" e della vera sceneggiatura o copione. Si vedrà come Verga
soffra in quanto troppo innovatore, in anticipo sui tempi e, come tale, violentato dalla regia. Non meno
allettante la Postfazione sulle specifiche sceneggiature di Verga, redazioni, riduzioni, interventi stilistici
sulle varie sequenze, amori e odii della critica oltre che sul travaglio dell'artista quale risulta
dall'epistolario. E non parliamo della precisa documentazione filologica negli Apparati e Nota ai testi,
cosa rara in Italia nella stampa di sceneggiature, sicché si vorrebbe sperare che questa ricerca operi da
modello e stimolo per i futuri prodotti di storia del cinema nel nostro Paese.
M.C
Il genere del “risvolto” e della “quarta”
Il libretto che qui si presenta è, propriamente, un trattatello, un manualetto teoricopratico; e, come tale, ben
si sarebbe schierato a fianco di un Dizionarietto del vinattiere di Borgogna, e di un Manuale del floricultore:
testi, insomma, nati da lunga e affettuosa frequentazione della materia, compilati con diligente pietas da
studiosi di provincia, socievoli misantropi, mitemente fanatici ed astratti; e segretamente dedicati alle
anime fraterne, appunto ai capziosi delibatori, ai visionari botanici o, come in questo caso, ai rari ma
costanti cultori della levitazione discenditiva. L'autore, umile pedagogo, ambisce alla didattica gloria di
aver, se non colmato, almeno indicato una lacuna della recente manualistica pratica; parendogli cosa
stravagante, che, tra tanti completi e dilettosi do it yourself, quello appunto si sia trascurato, che ha attinenza
con la propria morte, variamente intesa. Come usa, e non senza peritosa compunzione, si additano qui
taluni modesti pregi del volumetto, che forse lo differenziano da altri consimili trattati, anche più solenni: la
definizione di concetti dati troppo spesso per noti, come balistica interna ed esterna, angosciastico,
adediretto; l'aver proposto una nuova, e a nostro avviso, pratica e maneggevole classificazione delle
angosce; arricchita, inoltre, di un Inserto sugli addii, che a noi pare non infima novità della opericciuola;
l'inclusione nel discorso di cervi e amebe, a sottolineare il carattere più che semplicemente umanistico
dell'impostazione; e, soprattutto, aver raccolto e presentato alcune diligenti e non esigue documentazioni,
non senza abbozzo di commento, che consentiranno di verificare le enunciazioni della parte teoretica;
giacché il libro si divide appunto in due parti, che potremmo denominare Morfologia ed Esercizi. E se taluno
troverà codesti documenti inconditi e affatto notarili, non dimentichi che il loro pregio è da ricercare nella
minuziosa, accanita fedeltà al vero; e pertanto, essi vengono qui proposti come esempi di quel realismo,
moralmente e socialmente significativo, di cui il raccoglitore vuol essere ossequioso seguace.
GIORGIO MANGANELLI
Copertine: sperimentazioni sui materiali
Copertine: Munari e la sperimentazione sulle forme
Copertine: il codice colore
Collana Grandi Libri Garzanti
Copertine: nuove copertine per nuovi pubblici
Copertine: nuove copertine per pubblici diversi
copertine di Damir Jellici e Gianluigi Toccafondo per Fandango, 2005
Titoli: descrivere o alludere?
Prime impressioni di Jane Austen
Orgoglio e pregiudizio
Il cuoco di mare di Robert Louis Stevenson
L'isola del tesoro
La balena di Herman Melville
Moby Dick
Giuda: una storia di Cristo di Lew Wallace
Ben Hur
L'ultimo uomo d'Europa di George Orwell
1984
II regno vicino al mare di Vladimir Nabokov
Lolita
Prima di questa rabbia di Arthur Hailey
Radici
Gli uccelli e le api di Woody Allen
Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso
(ma non avete mai osato chiedere)...
Pansy di Margaret Mitchell
Tote the Weory Load
Domani è un altro giorno
John Thomas e Lady Jane di David Herbert Lawrence
L'amante di Lady Chatterley
L’abbazia del delitto di Umberto Eco
Il nome della rosa
Adso da Melk
Via col vento
Titoli: traduzione bella e infedele?
The catcher in the rye di David Salinger
Vita da uomo, 1952
Il giovane Holden, 1961
L’attrapecoeurs
The evolution man di Roy Lewis
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
The daydreamer di Ian McEwan
L’inventore di sogni
No et moi di Delphine de Vigan
Gli effetti secondari dei sogni
To kill a mockingbird di Harper Lee
Il buio oltre la siepe
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