Competere nell’economia
della conoscenza.
Due scenari per l’Italia
Roma, 1 ottobre 2003
Due ipotesi stilizzate
1.
Rafforzare le posizioni esistenti
Innovazione senza ricerca
2.
Cambiare Strategia
Produrre valore dalla conoscenza
Le posizioni esistenti
Settori a crescita della domanda relativamente lenta
Fasce di mercato di alto livello
Strategie:
- Difesa del Marchio
- Segmentazione
- Fidelizzazione
- Immagine-Paese
Vulnerabilità:
- Imitazione facile
- Quale attrattiva per i giovani?
Innovazione senza Ricerca
Distribuzione % del valore delle esportazioni per classi di attività economica
34,1
35
27,7
30
22,1
25
16,1
20
15
10
5
0
Tradizionali
Scala
Specializzati
High Tech
Fonte: Capitalia – Osservatorio sulle Piccole e Medie Imprese
Innovazione senza Ricerca
PERCENTUALE DI FATTURATO DERIVANTE DA PRODOTTI INNOVATIVI
(M e die di due trie nni)
18%
18%
16%
13%
14%
12%
9%
1995-1997
10%
1998-2000
7%
8%
6%
4%
2%
0%
Inte ro Campione
Impre se Impe gnate in R&S
Tra i due trienni:
 Le imprese impegnate in R&S sono salite da ¼ a 1/3 del campione;
 Il loro investimento in R&S è salito dall’1,6 al 2% del fatturato;
 Nel settore dell’alta tecnologia la spesa di R&S è passata dal 4% al 6,4%
del fatturato.
Fonte: Capitalia – Osservatorio sulle Piccole e Medie Imprese
INDUSTRIA SENZA RICERCA
MEDIA EU15
ITALIA
Finanziamento pubblico alla
R&S/ Bilancio Pubblico 2000
0,73%
0,58%
(1)
Spesa Industriale in R&S/
PIL Industriale
1,49%
0,53%
(2)
(1) Divario contenuto e stabile
(2) Divario rilevante e in rapida espansione
Fonte:Andrea Bonaccorsi – Il sistema della ricerca pubblica in Italia, 2003
Innovazione senza Ricerca
La perdita di velocità non è un problema italiano, ma europeo.
Però l’Italia è in una situazione particolare.
Punti di debolezza:
Modello di specializzazione (innovazione senza ricerca)
Struttura dimensionale (Massa ipocritica)
Articolazione distrettuale (Facilità di imitazione)
Perché è necessario cambiare
• La 2a rivoluzione industriale richiedeva forti investimenti in R&S.
Non tutti i paesi si impegnarono allo stesso modo. Il Regno Unito
aveva il più alto GDP pro-capite al mondo nel 1880; fu raggiunto
dagli USA prima della WWI; nel 2002 era precipitato al 16° posto.
• La terza rivoluzione industriale è basata su alcune tecnologie
trasversali:
• Microelettronica
• ICT
• Biotecnologie
• Nanotecnologie e materiali.
• Si stanno avviando nuovi paradigmi, non soltanto nuove industrie.
I paesi che se ne avvantaggiano sono quelli che innovano. La loro
emersione è legata più ai nuovi paradigmi che alle nuove
industrie. Il suo contenuto innovativo può essere oscurato,
nascosto, da altri fattori competitivi al momento più visibili:
esempio, bassi costi.
DIFFERENZE DI REDDITO ANNUO PRO-CAPITE (IN DOLLARI)
RISPETTO AGLI STATI UNITI
1991
FRANCIA
- 1.000
GERMANIA
- 2.000
ITALIA
- 2.000
UK
- 5.000
2001
UK
- 11.000
GERMANIA
- 12.000
FRANCIA
- 13.000
ITALIA
- 16.000
Fonte: Lester Thurow, “Fortune Favors the Bold”, 2003
CHI CI STA SPIAZZANDO NEI 13 SETTORI IN CUI
ABBIAMO PERSO OLTRE 4 PUNTI % DELLA DOMANDA
MONDIALE TRA IL 1990 E IL 2001
Paese
CINA
MESSICO
INDIA
SPAGNA
USA
INDONESIA
POLONIA
BELGIO
FRANCIA
TAIWAN
N° di settori in cui il paese è
risultato tra i primi 10 in termini
di guadagno e di quote mondiali
Guadagno medio % di
quote mondiali in
tali settori
13
11
4
6
6
6
7
7
1
2
14.69
3.38
3.17
2.95
2.61
2.32
2.20
2.13
2.05
2.00
Fonte: Prometeia, Rapporto di Previsione, Giugno 2003
STATI UNITI E CINA:
DUE EMERGENTI A UN SECOLO DI DISTANZA
% del
PIL Mondiale
(1)
% delle
Esportazioni
Mondiali
(2)
8.9
19.1
7.9
12.9
10.2
5.0
4.9
19.8
0.8
6.8
14.9
6.0
USA
1870
1913
incremento
CINA
1978
2020
incremento
(1) Parità di potere d’acquisto, prezzi costanti.
(2) Prezzi correnti.
Fonte: Andrea Boltho, Magdalen College, Oxford.
CAMBIO DI STRATEGIA
PRESUPPOSTI:
- Non c’è soluzione di continuità tra ricerca di base, ricerca applicata,
sviluppo (Giacconi).
- La redditività della R&S è positivamente correlata con il contenuto di
ricerca fondamentale (breakthrough vs. upgrading).
CONSEGUENZA:
- Occorre coinvolgere strettamente in un unico circuito la ricerca
pubblica, le attività di impresa, la finanza per l’innovazione.
COME FARE:
- C’è una sola via maestra, promuovere la circolazione delle persone tra
quei tre mondi, agendo su stato giuridico, sistemi premianti, incentivi
monetari alle imprese.
Chi dovrebbe fare cosa
Lo Stato
•
•
Educazione istituzionale
Avanzamento della conoscenza non appropriabile
Le Imprese
•
•
•
Formazione finalizzata
Sviluppo di conoscenze/applicazioni valorizzabili
Creazione di attività e posti di lavoro socialmente apprezzabili
Che cosa fanno le Imprese
 L’Italia si classifica al primo posto nell’Europa a 15
per quota di fatturato derivante da prodotti di nuova
commercializzazione.
 Si classifica all’11° posto per numero di brevetti ad
alta tecnologia, per milione di abitanti.
Fonte: Commissione UE, Quadro di valutazione dell’Innovazione 2002
Che cosa fa lo Stato
 In Italia lo Stato finanzia il 51% (2001) della spesa in
R&S, contro una media del 34% nella UE a 15
 In italia gli incentivi fiscali alla ricerca non arrivano
neppure a compensare il peso della fiscalità ordinaria
Regime fiscale per la R&S delle
grandi aziende – 2001-2002
Fonte: Elaborazione Finlombarda da OECD, Science Technology Industry. Tax Incentives
for Research and Development: Trends and Issues 2002.
Regime fiscale per la R&S delle
grandi aziende – 2001-2002
Fonte: Elaborazione Finlombarda da OECD, Science Technology Industry. Tax Incentives
for Research and Development: Trends and Issues 2002.
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