Il patrimonio delle
aa.pp. territoriali
Andrea Ziruolo
Professore Associato di Economia Aziendale
Università G.d’Annunzio Chieti-Pescara
Dottore Commercialista – Revisore Contabile - PhD
1
Gli inventari dell’ente locale
• La predisposizione degli inventari rappresenta la prima
fase preliminare alla introduzione della contabilità
economica negli enti locali.
• Senza inventari aggiornati non è possibile infatti
determinare il valore di:
– ammortamenti
– rimanenze
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Principali contenuti degli
inventari
• descrizione e valutazione del patrimonio a
prescindere dalla appartenenza o meno dei fatti
registrati ad un determinato esercizio amministrativo;
• nel conto del patrimonio sono riportati gli effetti delle
operazioni gestionali che hanno implicato una
modificazione del valore del bene nel periodo di
competenza economica.
3
Tipologia dei beni da inventariare
• Beni demaniali (arrt. 822 e 824 Codice civile):hanno nella loro
natura la destinazione all’uso pubblico, inoltre essendo res extra
commercium mancano di un valore di mercato.
Tutti i componenti della collettività sono ammessi al loro godimento.
• Beni patrimoniali (art.826 C.C.): sono soggetti alle norme dettate a
tutela della proprietà, pur restando soggetti al regime giuridico degli enti
pubblici. Potendo essere oggetto di scambio hanno un valore di
mercato.
4
Articolazione dei beni pubblici
in funzione della loro natura
• Beni demaniali (immobili e universalità di beni)
– demanio necessario
– demanio legale o accidentale
• Beni patrimoniali (immobili e mobili)
– indisponibile
– disponibile
5
Beni del demanio ...
<<Il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti, i torrenti, i laghi, e le
altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere
destinate alla difesa nazionale>> (beni del demanio necessario
art.822 C.C.)
Fanno parimenti parte del demanio legale o accidentale, (artt.
822 e 824 C.C.) se appartengono alo Stato:
strade, autostrade, strade ferrate, aerodromi, acquedotti, immobili
riconosciuti di interesse storico, archeologico e artistico a norma
delle leggi in materia; raccolte dei musei, pinacoteche, archivi,
biblioteche e altri beni assoggettati dalla legge al regime proprio del
demanio pubblico
6
… Beni del demanio
• I beni del demanio necessario sono immobili;
• I beni del demanio accidentale possono essere
anche mobili (es. raccolte di musei)
• Le norme relative ai beni demaniali si estendono ai
beni demaniali delle province e dei comuni
• I cimiteri e i mercati comunali in base all’art.824 C.C.
sono comunque beni del demanio comunale
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Beni patrimoniali
In via residuale tutti i beni che non sono della specie
del demanio costituiscono il patrimonio dello Stato o
rispettivamente delle province e dei comuni
Patrimonio
• indisponibile
– beni immobili
– beni mobili
• disponibile
– beni immobili
– beni mobili
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Beni patrimoniali indisponibili
art.826 C.C.:
<<fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato le foreste che
a norma delle leggi in materia costituiscono il demanio forestale
dello Stato, le miniere, le cave e torbiere quando la disponibilità è
sottratta al proprietario del fondo, le cose d’interesse storico,
archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico, da chiunque
e in qualunque modo ritrovate bel sottosuolo, i beni costituenti la
dotazione della presidenza della Repubblica, le caserme, gli
armamenti, gli aeromobili militari e le navi da guerra. Fanno parte
del patrimonio dello Stato, o rispettivamente, delle province e dei
comuni, secondo la loro appartenenza, gli edifici destinati a sede di
uffici pubblici, con i loro arredi e gli altri beni destinati a un pubblico
servizio>>.
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Perdita dell’indisponibilità del
bene
Un bene patrimoniale può perdere la propria indisponibilità
qualora ne venga mutata la destinazione nei modi previsti
dalla legge che lo riguarda
• Es. Nel caso un comune voglia procedere all’alienazione di
un plesso scolastico ospitante bambini, è necessario che il
consiglio comunale deliberi la modifica nella destinazione
d’uso dello stabile
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Beni patrimoniali disponibili
In via residuale tutti gli altri beni di proprietà degli enti
locali appartengono al patrimonio disponibile e, salvo
particolari aspetti, sono soggetti al regime giuridico di
diritto privato
11
Le fasi di inventariazione
• Ricognizione
– ricerca dei beni dell’ente locale
– ricerca dei documenti comprovanti la proprietà
• Classificazione
– classi (es. edifici, automezzi, …)
– categorie (es. demanio necessario, …)
– sottocategorie (es. ulteriore dettaglio informativo)
• Descrizione
– dati identificativi la quantità, la qualità e la qualifica degli
elementi patrimoniali
– valutazione
12
Contenuto di scheda di inventario
di beni mobili
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
codice d’inventario
classe/categoria/sottocategoria
descrizione del bene
caratteristiche tecniche e dimensionali
collocazione
consegnatario
valutazione inventariale
stato di conservazione
titolo di acquisizione
matricola
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Consegnatario dei beni
• responsabilità connesse alla custodia ed alla
conservazione dei bei ricevuti (ex art. 233, D.l.vo
n. 267/2000)
– possono affidare i beni o una parte a subconsegnatari
– i beni mobili in ambienti comuni sono affidati all’economo,
al provveditore o ad altro agente
• redazione di un conto formalizzato nei modelli n. 22
(per i titoli azionari) e n. 24 (per i beni mobili) del
D.P.R. n.194/96.
14
Allegati al conto del consegnatario
dei beni
•
•
•
•
•
•
•
provvedimento di legittimazione del contabile alla gestione;
lista per tipologie di beni;
copia degli inventari tenuti dagli agenti contabili;
documentazione giustificativa della gestione;
verbali di passaggio di gestione;
verifiche e discarichi amministrativi;
eventuali altri documenti richiesti dalla Corte dei Conti.
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Criteri di valutazione
• ante d.l.vo n.77/95 la norma richiedeva la valutazione
solamente dei beni patrimoniali senza peraltro
stabilire previsti criteri di valutazione, mentre per i
beni demaniali la relativa natura di res extra
commercium imponeva la sola descrizione degli
stessi.
• con l’art. 230 (ex-art. 72 D.lvo n. 77/1995), comma 4 ,
il legislatore ha fissato i criteri di valutazione dei beni
del demanio e del patrimonio.
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Criteri di valutazione previsti per
i seguenti beni
• Beni demaniali (misura pari all’ammontare del residuo debito dei
mutui ancora in estinzione per lo stesso titolo ovvero costo di
acquisto);
• Terreni (valore catastale rivalutato secondo le norme fiscali o
residuo debito per mutui o costo di acquisto);
• Fabbricati (valore catastale rivalutato secondo le norme fiscali o
costo di acquisto);
• Mobili (costo);
• Crediti (valore nominale);
• Censi, livelli, ed enfiteusi (capitalizzazione delle rendita al tasso
legale);
• Rimanenze, ratei e risconti (art. 2426, 9 c. e art 2424 bis, C.C.);
• Debiti (valore residuo).
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I CRITERI DI VALUTAZIONE EX ARTICOLO 72 D.LGS. N. 77/95
(230 D.lvo n. 267/2000)
Beni da inventariare
Data di acquisizione dei beni
al 17 maggio 1995
dal 17 maggio 1995
a) Beni demaniali
Residuo debito per mutui
Costo
b) Terreni
Valore catastale rivalutato
o
Costo
Residuo debito per mutui
c) Fabbricati
Valore catastale rivalutato
Costo
d) Mobili
Costo
e) Crediti
Valore nominale
f) Censi, livelli, enfiteusi
g) Rimanenze
Capitalizzazione rendita al tasso legale
Secondo le norme del codice civile
articolo 2426 n. 9, cc
h) Ratei e risconti
Secondo le norme del codice civile
articolo 2424 bis, cc
I) Debiti
Valore residuo
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Casi particolari
• Inventariazione facoltativa dei beni di facile
consumo o di modico valore (da prevedersi
nell’ambito del regolamento di contabilità)
• Possibilità di considerare totalmente ammortizzati i
beni mobili non registrati acquisiti da più di cinque
anni (da prevedersi nell’ambito del regolamento di
contabilità)
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CONTO DEL PATRIMONIO IN FORMA SINTETICA
ATTIVO
PASSIVO
A) IMMOBILIZZAZIONI
A) PATRIMONIO NETTO
B) ATTIVO CIRCOLANTE
B) CONFERIMENTI
C)RATEI E RISCONTI
C) DEBITI
D) E) F) CONTI D’ORDINE
D) RATEI E RISCONTI
E) F) G) CONTI D’ORDINE
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STRUTTURA SINTETICA
DEL PATRIMONIO PERMANENTE
ATTIVO
PASSIVO
A-I) Immobilizzazioni immateriali
B) Conferimenti
A-II)Immobilizzazioni materiali
C-I) Debiti di finanziamento
A-III) Immobilizzazioni finanziarie
D) Ratei e risconti passivi
B-I) Rimanenze
B-III) Attività finanziarie
C) Ratei e risconti attivi
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STRUTTURA SINTETICA DEL PATRIMONIO FINANZIARIO
ATTIVO
PASSIVO
B-II) Crediti
C-II) Fino a C-VII) Debiti
B-IV) Disponibilità liquide
E) Opere da realizzare
22
AMMORTAMENTO “IN CONTO”
IMPORTI
CONSISTENZA
PARZIALI
INIZIALE
A) IMMOBILIZZAZIONI
I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
1) Costi pluriennali capitalizzati
50.000.000
50.000.000
AMMORTAMENTO “FUORI CONTO”
IMPORTI
CONSISTENZA
PARZIALI
INIZIALE
A) IMMOBILIZZAZIONI
I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
1) Costi pluriennali capitalizzati
(-) F.do amm.to costi pl. capital.
70.000.000
50.000.000
-20.000.000
23
VARIAZIONI NELLA CONSISTENZA INIZIALE
DEL CONTO “FABBRICATI”
Prima
Dopo la
della
rettifica
rettifica
A) IMMOBILIZZAZIONI
II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
4) Fabbricati (patrimonio indisponibile)
(-) F.do amm.to fabbricati.
70.000.000
70.000.000
70.000.000
50.000.000
-
48.000.000
(18.000.000)
32.000.000
-16.000.000
20.000.000
5) Fabbricati (patrimonio disponibile)
(-) F.do amm.to fabbricati.
35.000.000
-
20.000.000
57.000.000
38.000.000
-19.000.000
15.000.000
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MOVIMENTAZIONE DEI CONTI D’ORDINE
Anno
Anno 1°
Residui passivi
Conti
Immobiliz
comprensivi Titolo II 200
d’ordine
zazioni
Residui passivi parte competenza Titolo II
100
Somme pagate residui Titolo II
-120
Anno 2°
+180
+120
+100
+150
Somme da pagare residui Titolo II
180
Residui passivi parte competenza Titolo II
70
Somme pagate residui Titolo II
-150
25
AZZERAMENTO DEL CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE
Attivo
Valore bene
Saldo
100
Passivo
Contributo
100
Saldo
1° Anno - quota
ammortamento
-20
80
Storno
-20
80
-20
60
Storno
-20
60
-20
40
Storno
-20
40
-20
20
Storno
-20
20
-20
-
Storno
-20
-
2° Anno - quota
ammortamento
3° Anno - quota
ammortamento
4° Anno - quota
ammortamento
5° Anno - quota
ammortamento
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Inventari e conto del patrimonio