CARNEVALE
PIO DI MASO I C
ANNO SCOLASTICO 2008-2009
Arlecchino
La maschera di ARLECCHINO è di tradizione italiana,
proviene dalla Lombardia.
E' tra le maschere più famose.
Abita a Bergamo, è molto conosciuto per il suo vestito di
"cento" colori.
Il suo vestito è così colorato perché, essendo povero, i
suoi amici, in occasione del Carnevale, gli regalano dei
pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi, in modo che
possa averne uno anche lui.
Ha una maschera nera e una spatola di legno. E'
stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di
coraggio. Soffre di una brutta malattia: la pigrizia.
COLOMBINA
L'unica maschera femminile ad imporsi in mezzo a tanti
personaggi maschili è Colombina, briosa e furba servetta.
E' vivace, graziosa, bugiarda e parla veneziano.
E' molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e
graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice è disposta a
combinare imbrogli su imbrogli.
Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d'accordo e
schiaffeggia senza misericordia chi osa importunarla
mancandole di rispetto.
E' una maschera del Veneto, per la precisione di Venezia.
Indossa una cuffia e un vestito a fiori bianchi e blu che
spiccano sulla gonna blu e sulle calze rosse.
Sulla fibbia delle scarpe c'è un fiocchetto azzurro.
E' allegra e sapiente, civetta e furba, maliziosa e pungente,
spensierata, chiacchierina.
Prende in giro le persone che le stanno vicino ed è portata a
farsi beffe di loro.
PANTALONE
E' una maschera veneziana; vive nel Veneto.
Veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole;
ha un camicione e una calzamaglia rossi con un colletto bianco
e sopra indossa un mantello nero.
Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita.
In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt'uno con la
maschera.
Pantalone ha un carattere particolare: è nervoso e
"rompiscatole" perché è il vecchio brontolone e testardo.
Lui spende poco, è attaccato al suo denaro.
Qualche volta la gente lo lascia perdere perché si lamenta
sempre.
Impersona un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone.
Crede solo nel denaro e nel commercio: autoritario e bizzarro è
però facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie.
BRIGHELLA
Servo di origine bergamasca, insolente e astuto.
Il suo personaggio era originariamente quello del servo buffo e
intrigante (il nome brighella deriva da "briga"), al punto che non
si riesce mai a capire se la furberia sia un voluto abbandonarsi
al gioco degli inganni e se la balordaggine non nasconda una
buona dose di finezza.
Vivace e insolente con le donne, chiacchierone coraggioso con
i poltroni, abbassa il capo solo davanti a chi lo tiene in
soggezione.
Brighella è una maschera tradizionale dell'Italia, che proviene
dalla Lombardia precisamente da Bergamo.
La giacca e i pantaloni sono decorati di galloni verdi; ha le
scarpe nere con i pon pon verdi.
Il mantello è bianco con due strisce verdi, la maschera e il
cappello sono neri.
E' un servo sempre in cerca di avventure.
Normalmente è lui che inizia a litigare, è un attaccabrighe.
Da questa sua caratteristica prende il nome Brighella.
Suona e canta molto bene: è un tipo spiritoso e scherzoso.
PULCINELLA
Figura buffa e goffa; un gran naso, mascherina nera, gobba,
cappello a punta, camiciotto e pantaloni bianchi.
E' una delle maschere italiane più popolari.
Probabilmente originario di Napoli: anche il suo nome sembra
che derivi dal napoletano "polece" (pulce).
E' una figura essenzialmente popolare.
Impertinente, pazzerello, chiacchierone, rappresenta la
personificazione del dolce far niente.
Le sue più grandi aspirazioni sono il mangiare e bere.
Pur essendo spesso fatto oggetto di pesanti bastonate, egli
riesce simpatico anche ai potenti che prende in giro e inganna
con amabile furbizia.
Pulcinella porta il cappello a pan di zucchero, una maschera
nera con il naso adunco, cioè grosso e curvo; poi indossa un
camiciotto e i calzoni molto larghi e bianchi.
Porta con sé un mandolino, sa cantare dolcemente.
Le sue scarpe sono nere e lunghe con dei calzini rosa scuro.
Ha l'abitudine di ubriacarsi e di mangiare in abbondanza; è un
bastonatore, cioè picchia con il suo bastone.
E' anche buono, ma egoista, ovvero pensa solo per sé.
MENEGHINO
Meneghino è, una maschera che viene dalla Lombardia
precisamente da Milano.
E' un servo vestito alla popolana e non porta la maschera.
Spavaldo a parole, ma cauto nei fatti è all'apparenza egoista ma
con un'anima caritatevole.
Viene chiamato anche Pecenna perché strigliava certi italiani
xenofobi.
Il suo vero nome è Domenico, mentre il diminutivo è
"Domeneghin".
Personifica la maschera milanese e risponde sempre pronto alle
domande
spiritose.
RUGANTINO
Personaggio del teatro popolare romanesco, il cui nome
sembra derivare dal dialettale "ruganza " ( arroganza ).
In origine ebbe costumi da gendarme, e si ricollegava in
questo ai Capitani della commedia dell'arte, ma
successivamente indossò panni civili, e rappresentò il
tipo di popolano violento ma generoso, vero e proprio
antenato del moderno bullo di periferia sempre pronto a
sbeffeggiare il potere costituito e a difendere coloro che
la miseria finisce col porre fuori legge.
STENTERELLO
E' una maschera della tradizione italiana, tipica
della Toscana.
Indossa una giacca blu con il risvolto delle
maniche a scacchi rossi e neri.
Ha un panciotto puntinato verde pisello e dei
pantaloncini scuri e corti.
Ha una calza rossa e una a strisce bianco - azzurro
e le scarpe nere.
In testa porta un cappello a barchetta nero e una
parrucca con il codino.
E' molto generoso con chi è più povero di lui, è
dotato di arguzia e di saggezza che, unite
all'ottimismo, gli fanno superare le avversità della
vita.
Spesso
è
ricercato
dai
suoi
creditori.
Maccarone a ferrette
Castagnole
Tortelli di Carnevale
Frittelle di riso
CARNEVALE VECCHIO PAZZO
Carnevale vecchio pazzo
s'è venduto il materasso per comprare
pane, vino, tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia mangia.
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Carnevale