Storia contemporanea
Corso di laurea triennale 2012-2013
Carta mondo arabo
Galilea, Giudea
Samaria
Argomento del corso
Titolo: La questione israelo-palestinese nel contesto mediterraneo
(XIX-XXI secolo)
Abbiamo, come cittadini del Mediterraneo,
 un legame storico profondo con quella città
 un sentimento di vicinanza geografica e culturale (Bibbia, Vangelo)
 contatti continui (crociate, commerci)
L’area gerosolimitana, insieme alla Palestina, è
 il terreno in cui si manifesta la prepotenza e la falsa coscienza
dell’Occidente
 l’arena politica in cui si giocano i rapporti col mondo arabo
 il regno della complessità, la sintesi delle grandi contraddizioni sociali
e politiche della storia passata e del mondo contemporaneo
Temi, periodizzazione e metodi
degli argomenti trattati nel corso
Obiettivi
Metodologia
La letteratura e l’arte del racconto nel mondo arabo,
 Le Mille e una notte
 Gli hakawati, i narratori
Materiali e supporti didattici
(http://tarm.dm.unito.it/OSLingue/Lonni)
Hakawati
La Palestina. Definizioni del termine
La zona ha molti nomi:
Medio Oriente, Vicino Oriente: definizione che deriva dalla suddivisione
amministrativa inglese del mondo asiatico nel periodo coloniale, ma
che si riferiva in origine a una regione diversa da quella attuale, e cioè:
 l'espressione Near East indicava il mondo arabo sottoposto al dominio
ottomano, dal Marocco alla Turchia, includendovi la Grecia
 l'espressione Middle East identificava l'area dalla Persia al subcontinente indiano
 l'espressione Far East si riferiva infine all'area ancor più a Oriente.
Palestina, l’antica Filistine dei Cananei, fu chiamata così dai Romani
In seguito venne chiamata: Bilad al-Sham, Terra d’Israele, l’Eretz Israel
della Bibbia, Palestina storica, Israele, Territori Occupati
Gerusalemme. Il nome
Definizione complessa
 il nome cananeo Urushalimu deriva da quello del dio siriano Sahlem
(che significa ‘sole al tramonto’, ma anche ‘stella della sera’), e può
essere tradotto come “Shalem fu fondatore” (le strutture urbane
erano considerate imprese divine).
 Rivela le sue radici semitiche inglobando parola ebrea Shalom e quella
araba Salaam (pace)
 Prima menzione del nome è nella forma egiziana: “Rushhalimum” ,
che compare in un documento egiziano dell’ inizio del secondo
millennio: un’iscrizione magica su un vaso e su una figura d’argilla.
 Riappare come Yerushalim nell’ebraico antico, e Yerusalim in greco
 Cambierà nome con i romani: Aelia Capitolina, e con gli arabi: Al
Quds (= La Santa)
Gerusalemme
La città come luogo di costruzione
sociale
Perché è importante studiare la città?
 Caducità delle altre forme di aggregazione sociale
 La città consente la partecipazione diretta dei cittadini alla
vita politica
 La città offre a “nomadi” e sedentari strumenti e possibilità
di interazione e di partecipazione reale
 Vi si sperimentano nuove forme di rappresentanza
 L’estraneità dello straniero viene in fretta riassorbita
 La città ha sempre qualche cosa da offrire
 Esuli e migranti trovano nella città un angolo in cui
fermarsi o un mezzo per transitare
 La città è una serra di civiltà
Una, tante città
Gerusalemme è contemporaneamente
 città mediterranea,
 città araba
 città occidentale
Quando si parla di Mediterraneo il riferimento
d’obbligo è allo storico francese Fernand Braudel
Fernand Braudel, lo storico dalle radici contadine
(1902-1985)
 A ventun anni è nominato professore a Constantina (Algeria),





poi ad Algeri
Nel 1938, arruolato nell'esercito. Fatto prigioniero detenuto in
Germania (1940-45). In prigionia scrive Il mediterraneo all’epoca
di Filippo II
In questa opera compie una scelta, allora profondamente
innovatrice, di studiare un'area geografica e la sua gente anziché
eventi e grandi personaggi
Nel 1962 fonda la Maison des sciences de l’Homme
Riceve la nomina di dottore honoris causa da molte università
il 14 giugno 1984 viene eletto all’Académie Française
Fernand Braudel
Braudel e il Mediterraneo di Filippo II
Il contributo fondamentale della sua opera consiste:
 nella volontaria inversione di peso dell'oggetto studiato (il
Mediterraneo, a scapito di Philippe II) rispetto ai canoni allora
dominanti nella storia politica;
 In un nuovo approccio della temporizzazione storica.
Divide il tempo in tre parti:
 una storia quasi immobile, le cui fluttuazioni sono quasi
impercettibili, che riguarda le relazioni tra l'uomo e
l'ambiente;
 una storia lievemente più mossa, la storia sociale, riguardante
i gruppi umani;
 la storia effettiva, quella dell'agitazione di superficie.
Braudel e la città mediterranea
Alcune citazioni di Braudel sui caratteri della città mediterranea
• “Il Mediterraneo è una regione di strade. Non ci sono strade senza le
necessarie tappe: le città!”
• “Non c’è città senza mercato e senza strade: esse si nutrono di
movimento”
• “Le città muoiono e soffrono quando le loro relazioni stradali sono
ostacolate. Per mezzo delle strade giungono alle città tutti i beni
materiali e immateriali”
• “In Occidente le grandi città si affollano vicino al mare… a est del
Mediterraneo vi sono grandi città islamiche ritirate verso l’interno;
ma esse rispondono al richiamo preciso di potentissime strade
desertiche”
Gerusalemme è città mediterranea, anche se non si affaccia sul mare,
ma anche città che vive del deserto.
La struttura della città mediterraneoarabo-islamica
Questa città, pur nella sua varietà, presenta alcune costanti, su cui
l’islam ha inciso solo in parte (città islamiche e preislamiche):
 La medina
 I suq
 I quartieri
 I grandi edifici pubblici: palazzi, ospedali
 Le moschee e gli edifici religiosi
 I caravanserragli
 I santuari e le tombe
 I sistemi di approvvigionamento idrico
Nel suq
Suk cuoio
Nel
suq di
Aleppo
Nel suq di Damasco
Istanbul – la moschea Blu
Nella moschea omayyade di
Damasco
Le norie di Hama
Caravanserragli
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Triennale 1. Gerusalemme